SANITA’

ANCORA TROPPO NEOPLASIE PROFESSIONALI IN LOMBARDIA

da “il giorno”

Sono 38.560 i lavoratori esposti o che hanno lavorato a contatto con sostanze cancerogene. Il problema legato ad amianto, cobalto, cadmio e polvere di legno duro. Un lavoratore (foto di repertorio)Un lavoratore (foto di repertorio)Sono oltre 38mila i lavoratori in Lombardia esposti o che hanno lavorato a contatto con sostanze cancerogene, il numero più elevato nel contesto nazionale. È quanto emerge dal Sistema informativo di registrazione delle esposizioni professionali (Sirep) dell’Inail, che raccoglie i flussi pervenuti dai datori di lavoro. L’articolo 243 del decreto legislativo 81/2008 prevede, infatti, che i lavoratori esposti al rischio di sviluppare neoplasie correlate al contatto con sostanze impiegate nel proprio lavoro siano iscritti in un registro istituito dal datore di lavoro, in cui viene riportata l’attività svolta, l’agente cancerogeno utilizzato e, se noto, il valore dell’esposizione a tale agente. I flussi informativi sono raccolti nel Sirep, per il monitoraggio delle malattie professionali di grande rilevanza per ragioni epidemiologiche, medico-legali, storiche e sociali.

rapporto appena pubblicato dall’Inail, che ha estrapolato i dati del periodo 1994 e 2021, emerge come in Lombardia siano 3.239 le unità produttive e 38.560 i lavoratori coinvolti, per un totale di 80mila esposizioni registrate. Il numero di lavoratori è il più elevato in Italia (al secondo posto il Veneto con circa 34mila) così come quello delle unità produttive (poco meno di 2.800 in Veneto), mentre il numero di esposizioni è leggermente inferiore alle 90mila del Veneto, ma le misurazioni (i campionamenti personali o ambientali) sono la metà (72mila in Lombardia, 114mila in Veneto).

Tra le province lombarde, a Milano si rileva il maggior numero di lavoratori esposti a sostanze cancerogene (8.375), seguita da Bergamo (6.467) e Como (5.413); sono 4539 a Brescia, 1.071 a Lecco e 451 a Sondrio. Il maggior numero di misurazioni è a Milano (16.534) e Bergamo (14.665). In generale, sono le aziende più grandi ad apportare il maggior numero di dati. Il dossier rileva che “la loro costante diminuzione non ha inciso sul monitoraggio mentre ha sicuramente inciso sui grandi Servizi salute e sicurezza che al loro interno producevano indagini di igiene industriale, campionamenti e analisi propri.

Polvere di legno duro, cromo, benzene, nichel composti, formaldeide, amianto, cobalto, polvere di silice e idrocarburi sono le sostanze a cui sono esposti i numeri più elevati; la regione è al primo posto in Italia per unità produttive e lavoratori esposti a polvere di legno, amianto, idrocarburi policiclici aromatici, cobalto, cadmio. “Per il lento manifestarsi del fenomeno causa-effetto – spiega Stefano Signorini, direttore del Dipartimento di igiene del lavoro e ambientale dell’Inail – l’esposizione ad agenti cancerogeni non permette un’immediata correlazione con le cause lavorative, per cui la sorveglianza sanitaria diventa essenziale per la definizione degli interventi di prevenzione”.

MASCHERINE NELLE STRUTTURE SANITARIE: L’ULTIMA ORDINANZA.

dal sito dell ‘ordine dei medici e chirurghi di Piacenza.

Con l’ordinanza del Ministero della Salute del 28 aprile sono state modificate le regole sull’utilizzo delle mascherine all’interno degli ospedali. L’ordinanza sarà in vigore dal 1° maggio al 31 dicembre 2023.

E’ fatto obbligo – recita l’articolo 1 – di indossare dispositivi di protezione delle vie respiratorie ai lavoratori, agli utenti e ai visitatori delle strutture sanitarie all’interno dei reparti che ospitano pazienti fragili, anziani o immunodepressi, specialmente se ad alta intensità di cura, identificati dalle Direzioni Sanitarie delle strutture sanitarie stesse. L’obbligo è esteso ai lavoratori, agli utenti e ai visitatori delle strutture socio-sanitarie e socio-assistenziali, comprese le strutture di ospitalità e lungodegenza, le residenze sanitarie assistenziali, gli hospice, le strutture riabilitative, le strutture residenziali per anziani, anche non autosufficienti.

Negli altri reparti e nelle sale di attesa, “la decisione sull’utilizzo di dispositivi di protezione delle vie respiratorie da parte di operatori sanitari e visitatori resta alla discrezione delle Direzioni Sanitarie, che possono disporne l’uso anche per tutti coloro che presentino sintomatologia respiratoria”. Non sono previste analoghe misure “per quanto riguarda i connettivi e gli spazi ospedalieri comunque siti al di fuori dei reparti di degenza”. Per quanto riguarda infine gli ambulatori medici, “la decisione sull’utilizzo di dispositivi di protezione delle vie respiratorie resta alla discrezione dei medici di medicina generale e dei pediatri di libera scelta“.

Non hanno l’obbligo di indossare il dispositivo di protezione delle vie respiratorie: i bambini di età inferiore ai sei anni; le persone con patologie o disabilità incompatibili con l’uso della mascherina, nonché le persone che devono comunicare con una persona con disabilità in modo da non poter fare uso del dispositivo.

La decisione sull’esecuzione di tampone diagnostico per infezione da SARS-CoV-2 per l’accesso ai Pronto soccorso – si legge inoltre nel provvedimento – è rimessa alla discrezione delle Direzioni Sanitarie e delle Autorità Regionali.

LE INDICAZIONI DELLA REGIONE ALLE AZIENDE SANITARIE – In Emilia-Romagna – si legge in una nota diffusa dalla Regione – i dispositivi di protezione individuale rimangono obbligatori per operatori, visitatori e utenti all’interno dei reparti di degenza delle strutture sanitarie, negli ambulatori e nei centri specialistici a cui afferiscono pazienti fragili o immunodepressi, nelle sale d’attesa delle strutture sanitarie per i soggetti con sintomatologia respiratoria, nelle strutture sociosanitarie e socioassistenziali (strutture di ospitalità e lungodegenza, residenze sanitarie assistenziali, hospice, strutture riabilitative, strutture residenziali per anziani, anche non autosufficienti). La lista completa delle strutture residenziali coinvolte è quella indicata dall’articolo 44 del decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 12 gennaio 2017. Sono esonerati dall’obbligo i bambini di età inferiore ai sei anni, chi abbia patologie o disabilità incompatibili con l’uso della mascherina e chi non possa far uso del dispositivo perché deve comunicare con una persona disabile.

L’uso dei dispositivi è invece raccomandato all’interno delle sale d’attesa per operatori, accompagnatori e utenti delle strutture sanitarie che non abbiano sintomi respiratori. In linea con l’ordinanza ministeriale, infine, negli ambulatori dei medici di medicina generale e dei pediatri di libera scelta l’eventuale obbligo è a discrezione del medico. Infine, i tamponi per la ricerca di SARS-CoV-2 saranno obbligatori per i pazienti che accedono al Pronto Soccorso o al ricovero ospedaliero già con sintomi, o che li sviluppino durante la degenza.

EUPHA 33 EUROPEAN JOURNAL OF PUBLIC HEALTH

È qui disponibile tratto da EUPHA NEWSLETTER , l’ultimo numero della rivista EUROPEAN JOURNAL OF PUBLIC HEALTH VOLUME 33 di Aprile 2023. Buona lettura!


European Journal of Public Health Volume 33, Issue 2, April 2023
EDITORIAL
Quality, integrity and utility of COVID-19 science: opportunities for public health researchers 
Angelo Maria Pezzullo, John P A Ioannidis, Stefania Boccia 
Brexit: reality bites for health on the island of Ireland 
Martin McKee and Anthony StainesHEALTH SERVICES RESEARCH
Emergency department outcomes for patients experiencing homelessness in England: retrospective cross-sectional study 
Charlie Moss, Laura Anselmi, Matt Sutton
French national addictovigilance follow-up of zolpidem between 2014 and 2020: evolution of drug abuse, misuse and dependence before and after the regulatory change 
Aurélie Aquizerate, Edouard-Jules Laforgue, Marion Istvan, Morgane Rousselet, Marie Gerardin, Emilie Jouanjus, Frédéric Libert, French Addictovigilance Network , Marylène Guerlais, Caroline Victorri-Vigneau
The urgent need for valid data on access to healthcare in Europe 
Caterina Francesca Guidi and David InglebySOCIAL DETERMINANTS
Socioeconomic inequalities in paediatric metabolic syndrome: mediation by parental health literacy 
Alexander Lepe, Marlou L A de Kroon, Sijmen A Reijneveld, Andrea F de Winter
Is there a peer status gradient in mortality? Findings from a Swedish cohort born in 1953 and followed to age 67 
Ylva B Almquist, Viveca Östberg, Bitte ModinCOVID-19
Veneto Region dementia-related mortality during the COVID-19 pandemic: multiple causes of death and time series analysis 
Cristina Basso, Claudio Barbiellini Amidei, Veronica Casotto, Elena Schievano, Matilde Dotto, Silvia Tiozzo Netti, Manuel Zorzi, Ugo Fedeli
Trends in and relations between children’s health-related behaviors pre-, mid- and post-Covid 
Anne G M de Bruijn, Sanne Cornelia Maria te Wierike, Remo Mombarg
Occupational role and COVID-19 among foreign-born healthcare workers in Sweden: a registry-based study 
Chioma Nwaru, Huiqi Li, Carl Bonander, Ailiana Santosa, Stefan Franzén, Maria Rosvall, Fredrik Nyberg
A descriptive study of COVID-19 cases in primary and secondary schools in the Maltese islands: a nationwide experience 
Liliana Cuschieri, Michelle Deguara, Dale Bartolo, Neville Calleja, Charmaine GauciVACCINATION
EDITOR’S CHOICE The far-right and anti-vaccine attitudes: lessons from Spain’s mass COVID-19 vaccine roll-out 
Manuel Serrano-Alarcón, Yuxi Wang, Alexander Kentikelenis, Martin Mckee, David Stuckler
Vaccination barriers and drivers in Romania: a focused ethnographic study 
Eve Dube, Adriana Pistol, Aurora Stanescu, Cassandra Butu, Sherine Guirguis, Oana Motea, Anca Elvira Popescu, Alexandra Voivozeanu, Miljana Grbic, Marie-Ève Trottier, Noel T Brewer, Julie Leask, Bruce Gellin, Katrine Bach Habersaat
Consumption and tax gains attributable to Covid-19 vaccinations in 12 EU countries with low vaccination rates 
Jonathan Cylus, Jessica Walters, Martin McKee, Peter CowleyMENTAL HEALTH
The effectiveness of interventions to prevent loneliness and social isolation in the community-dwelling and old population: an overview of systematic reviews and meta-analysis 
Ludwig Grillich, Viktoria Titscher, Pauline Klingenstein, Eva Kostial, Robert Emprechtinger, Irma Klerings, Isolde Sommer, Jana Nikitin, Anton-Rupert Laireiter
Gender and socioeconomic patterning of self-reported sleep problems across European countries 
Mariusz Baranowski and Piotr Jabkowski
Co-occurring homelessness, justice involvement, opioid dependence and psychosis: a cross-sectoral data linkage study 
Emily J Tweed, Alastair H Leyland, David S Morrison, S Vittal KatikireddiWORK AND HEALTH
Single and cumulative exposure to psychosocial work conditions and mental health among young adults 
Samira de Groot, Karin Veldman, Benjamin C Amick, III, Ute Bültmann
Childhood adversity and risk of later labor market marginalization in young employees in Sweden 
Emma Björkenstam, Magnus Helgesson, Ellenor Mittendorfer-Rutz
Time period effects in work disability due to common mental disorders among young employees in Sweden—a register-based cohort study across occupational classes and employment sectors 
Ridwanul Amin, Ellenor Mittendorfer-Rutz, Emma Björkenstam, Marianna Virtanen, Magnus Helgesson, Niklas Gustafsson, Syed Rahman
Central and Eastern European migrant worker status, co-living situation and SARS-CoV-2 exposure and transmission risk 
L H Boogaard, J L A Hautvast, A Timen, C H M van JaarsveldNUTRITION
Association between social jetlag and sugar-sweetened beverages (SSBs) in adolescents in Western Canada 
Kexin Zhang, Martin Guhn, Annalijn I Conklin
Comparative understanding and preference of Nutri-Score and NutrInform Battery in a sample of Spanish consumers 
Morgane Fialon, Nancy Babio, Jordi Salas-Salvadó, Pilar Galan, Emmanuelle Kesse-Guyot, Mathilde Touvier, Mélanie Deschasaux-Tanguy, Barthélémy Sarda, Serge Hercberg, Nadine Khoury, Lydiane Nabec, Chantal Julia
Public perceptions of responsibility for recommended food policies in seven countries 
Ana-Catarina Pinho-Gomes, Leon Booth, Simone PettigrewALCOHOL
A comparative study of industry responses to government consultations about alcohol and gambling in the UK 
Saloni Bhuptani, Sadie Boniface, Katherine Severi, Greg Hartwell, Elizabeth McGill
Children with problem-drinking parents in a Swedish national sample: is the risk of harm related to the severity of parental problem drinking? 
Mats Ramstedt, Jonas Raninen, Peter Larm, Michael Livingston
A mystery-shopping study to test enforcement of minimum legal purchasing age in Lithuania in 2022 
Laura Miščikienė, Alexander Tran, Janina Petkevičienė, Jürgen Rehm, Justina Vaitkevičiūtė, Lukas Galkus, Shannon Lange, Mindaugas Štelemėkas
Support for evidence-based alcohol policy in Ireland: results from a representative household survey 
Susan Calnan, Seán R Millar, Deirdre MonganCANCER SCREENING
Sex variation in colorectal cancer mortality: trends and implications for screening 
Gavin R C Clark, Callum G Fraser, Judith A Strachan, Robert J C Steele
Optimization of screening strategies for colorectal cancer based on fecal DNA and occult blood testing 
Tingting Yao, Qin Sun, Kangwei Xiong, Yuan Su, Qian Zhao, Chenhong Zhang, Lijiu Zhang, Xuejun Li, Haiming FangREPRODUCTIVE HEALTH
Impact of the EURO-PERISTAT Reports on obstetric management: a difference-in-regression-discontinuity analysis 
Leonie A Daalderop, Jasper V Been, Eric A P Steegers, Loes C M BertensEUROPEAN PUBLIC HEALTH NEWS
European Public Health News 
Marieke Verschuuren, Peter Geller, Laura T Murphy, Hanni Stoklosa, Jozef Bartovic, Hedinn Halldorsson, Marie Wolf, Isabel Yordi Aguirre, Anthony Staines, Floris Barnhoorn

LA GUIDA EU-OSHA PER LAVORI SANI E SICURI 2023-2025.

Questa guida , purtroppo al momento solo in Inglese, da il via alla campagna «Ambienti di lavoro sani e sicuri 2023-2025» dell’EU-OSHA

La guida affronta cinque settori prioritari: il lavoro su piattaforma digitale, l’automazione delle attività, il telelavoro e il lavoro ibrido, la gestione del personale attraverso l’IA e i sistemi digitali intelligenti.

Descrive l’impatto delle nuove tecnologie digitali sul lavoro e le sfide associate alla salute e sicurezza sul lavoro, considerandone le opportunità e i rischi.

Contiene studi di casi, suggerimenti pratici e una sezione su legislazione e regolamenti.

Scaricare qui in:EN

AGENTI CHIMICI PERICOLOSI – ISTRUZIONI PER I LAVORATORI EDIZIONE 2023.

Da Inail.it

L’opuscolo, aggiornato rispetto all’edizione precedente, contiene una sintesi dei regolamenti REACH, CLP, SDS e fa riferimento al d.lgs. 81/2008 e s.m.i.

Immagine Agenti chimici pericolosi - Istruzioni ad uso dei lavoratori

Approfondendo tematiche come la valutazione e gestione del rischio chimico, i valori limite di esposizione professionale, i DPI, la segnaletica di sicurezza, l’informazione e formazione e la sorveglianza sanitaria.


Prodotto: Opuscolo
Edizioni Inail – 2023
Disponibilità: Consultabile solo in rete
Info: dcpianificazione-comunicazione@inail.it

LA BRONCOPATIA CRONICA OSTRUTTIVA OCCUPAZIONALE.

da Inail.it

La BPCO è caratterizzata dalla progressiva ed irreversibile limitazione del flusso d’aria nei polmoni che si può manifestare come Bronchite Cronica, Enfisema ed Asma, ed è frequentemente causata da una significativa esposizione a particelle nocive o gas, anche di origine professionale, che determinano un’abnorme risposta infiammatoria locale e sistemica.

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Il fumo di tabacco è il principale fattore di rischio, ma l’impatto della storia lavorativa sulla BPCO è considerevole e deve essere valutato per l’attuazione di strategie preventive efficaci. Il fact sheet fornisce una panoramica dei principali fattori di rischio della BPCO ed evidenzia la necessità di un’adeguata sorveglianza sanitaria dei lavoratori dei settori a rischio, utilizzando l’esame spirometrico ripetuto per un adeguato follow-up preventivo.

Prodotto: Fact sheet
Edizioni: Inail – 2023
Disponibilità: Consultabile solo in rete
Info: dcpianificazione-comunicazione@inail.it

LA SPIROMETRIA IN MEDICINA DEL LAVORO.

La spirometria è un esame del polmone che misura la quantità di aria che un individuo può inspirare ed espirare, nonché la velocità con cui l’aria viene espulsa dai polmoni. Questa tecnica diagnostica è ampiamente utilizzata nella medicina del lavoro per valutare la funzione polmonare dei lavoratori esposti a sostanze chimiche e altre sostanze pericolose.

La spirometria è un test non invasivo che viene eseguito utilizzando un dispositivo chiamato spirometro. Durante il test, il paziente è invitato a inspirare profondamente e poi a espirare fortemente e rapidamente nell’apertura del dispositivo. Il flusso d’aria viene quindi misurato e registrato dallo spirometro.

Il test spirometrico può fornire informazioni importanti sulla funzionalità polmonare del paziente, come il volume polmonare massimo che può essere inspirato o espirato e la velocità con cui l’aria può essere espulsa dai polmoni. Queste informazioni sono utili per la diagnosi di malattie polmonari come l’asma, la bronchite cronica e l’enfisema. Inoltre, la spirometria viene utilizzata nella medicina del lavoro per valutare la funzione polmonare dei lavoratori esposti a sostanze pericolose come i bronco-irritanti , la polvere di carbone e altre sostanze chimiche.

Il test spirometrico viene eseguito idealmente prima dell’inizio dell’impiego del lavoratore esposto a sostanze pericolose, per creare un punto di riferimento per la funzione polmonare del lavoratore. Successivamente, il test può essere ripetuto periodicamente per monitorare eventuali cambiamenti nella funzione polmonare del lavoratore. Questo aiuta a identificare precocemente eventuali danni ai polmoni causati dall’esposizione a sostanze pericolose, permettendo di prendere tempestivamente provvedimenti per ridurre l’esposizione e prevenire ulteriori danni.

La spirometria è quindi uno strumento fondamentale nella medicina del lavoro per la valutazione della funzione polmonare dei lavoratori esposti a sostanze pericolose. Questo test è in grado di fornire informazioni importanti sulla salute polmonare del lavoratore, aiutando a identificare precocemente eventuali danni ai polmoni e prevenendo ulteriori danni. Il test spirometrico dovrebbe essere eseguito regolarmente per monitorare la funzione polmonare del lavoratore e adottare tempestivamente provvedimenti per prevenire eventuali problemi.

Ci sono diversi tipi di test spirometrici che possono essere eseguiti per valutare la funzione polmonare. Ecco i principali:

  1. Test di capacità vitale forzata (FVC): Questo test misura la massima quantità di aria che un individuo può espirare dopo una inspirazione massima. Il test FVC è utile per la valutazione della funzione polmonare globale.
  2. Test di volume espiratorio forzato (FEV1): Questo test misura la quantità di aria che un individuo può espirare in un secondo dopo una inspirazione massima. Il test FEV1 è utile per la valutazione della funzione polmonare e per la diagnosi di malattie come l’asma e la bronchite cronica.
  3. Test di rapporto tra FEV1 e FVC: Questo test misura il rapporto tra il volume espiratorio forzato in un secondo (FEV1) e la capacità vitale forzata (FVC). Questo rapporto è utile per la diagnosi di malattie polmonari come la broncopneumopatia cronica ostruttiva (BPCO).
  4. Test di flusso espiratorio di punta (PEF): Questo test misura la massima velocità con cui l’aria può essere espirata dal polmone durante una espirazione forzata. Il test PEF è utile per la valutazione della funzione polmonare e per la diagnosi di malattie come l’asma.
  5. Test di flusso-volume: Questo test misura il flusso d’aria durante la respirazione, sia durante l’inspirazione che durante l’espirazione. Il test di flusso-volume è utile per la valutazione della funzione polmonare e per la diagnosi di malattie polmonari come la BPCO e l’asma.
  6. Test di diffusione (DLCO): Questo test misura la capacità dei polmoni di scambiare ossigeno e anidride carbonica con il sangue. Il test DLCO è utile per la valutazione della funzione polmonare e per la diagnosi di malattie come l’emfisema e la fibrosi polmonare.
  7. i principali test spirometrici includono , pertanto, il test FVC, il test FEV1, il test di rapporto tra FEV1 e FVC, il test PEF, il test di flusso-volume e il test DLCO. La scelta del tipo di test dipende dalla finalità della valutazione della funzione polmonare e dalla diagnosi delle malattie polmonari.

SORVEGLIANZA SANITARIA INAIL PER I COLLABORATORI DOMESTICI.

da Ilsole24ore.

Arriva la sorveglianza sanitaria Inail . Come accade per i lavoratori privati anche ai collaboratori domestici l’Inail potrà assicurare, senza costi per il datore di lavoro, una visita medica preventiva per constatare controindicazioni al lavoro e per consentire allo stesso lavoratore di valutare la sua idoneità alla mansione specifica.Oltre a questa si aggiungono le visite periodiche per controllare lo stato di salute dei lavoratori e poter esprimere il giudizio di idoneità alla mansione specifica.La periodicità di questi accertamenti, qualora non prevista, viene stabilita, di norma, in una volta l’anno.La visita medica, inoltre potrà essere richiesta anche dal lavoratore per valutare le condizioni di salute e se queste sono suscettibili di peggioramento a causa dell’attività lavorativa svolta.Nessun onere per le famiglieAlle visite mediche provvede, come detto, l’Istituto nazionale per l’assicurazione sul lavoro attingendo dalle proprie risorse. Il che significa che per i datori di lavoro e dunque per le famiglie non ci saranno costi nello gestire le visite mediche preventive o quelle periodiche di controllo sulla verifica dell’idoneità alla prestazione di lavoro del collaboratore domestico.

NUOVE REGOLE PER LA MEDICINA DEL LAVORO IN REPUBBLICA CECA. RIDOTTI/SEMPLIFICATI GLI ACCERTAMENTI SANITARI.

Tra le novità introdotte dal progetto di modifica del decreto sui servizi di medicina del lavoro del Ministero della Salute della Repubblica Ceca, che dovrebbe entrare in vigore dall’inizio del 2023, vi è una significativa riduzione del numero di visite mediche iniziali, periodiche e di uscita, a seconda del tipo di lavoro da eseguire. Probabilmente anche il contenuto di tali esami sarà radicalmente modificato.

 L’idea di apportare modifiche legislative in materia di servizi di medicina del lavoro è nata per la prima volta nell’aprile 2022, quando il ministro della Salute Vlastimil Válek del governo di Praga , ha proposto la riduzione e la semplificazione degli esami di medicina del lavoro per alleggerire i costi sanitari e le emergenze mediche legate all’afflusso di rifugiati dall’Ucraina. Da questa prima proposta sono state introdotte diverse modifiche per rendere più articolato il progetto di riforma che viene qui riassunto brevemente.

Sarebbero previsti :

  • VISITA PREVENTIVA
    • Quando esiste un “rischio professionale” (questo termine non è utilizzato nella normativa vigente e dovrebbe sostituire il termine “rischio per la salute”);
    • Quando c’è un cambio di mansione e quindi il tipo di lavoro da svolgere verrà modificato (in uno che comporta rischi o in condizioni diverse da quelle per le quali è stata inizialmente valutata l’idoneità medica);
    • Prima che il dipendente sia assegnato al lavoro notturno;
    • Se il datore di lavoro o il nuovo assunto lo richiedono
    • VISITA PERIODICA per i dipendenti delle categorie 1 e 2 ( per lavorazioni a basso rischio), principalmente solo su richiesta del datore di lavoro o del neoassunto (resta obbligatorio per le categorie a rischio più elevato, con una nuova fissazione dei periodi di esame).
  • VISITA A RICHIESTA  solo su richiesta del datore di lavoro o del dipendente.
  • Per le categorie a basso rischio , i controlli sanitari saranno di fatto solo facoltativi ed è verosimile una progressiva riduzione degli stessi da parte dei datori di lavoro . Anche nel caso delle visite di fine rapporto sarà sempre più probabile una riduzione delle stesse perché non finalizzate alla attività lavorativa.
  • Rimarranno quindi prevalentemente le viste di assunzione finalizzate a determinare l’idoneità o l’inabilità al lavoro e quelle per lavorazioni ad alto rischio .

Le nuove regole sui servizi di medicina del lavoro sollevano quindi una serie di domande e, con l’entrata in vigore della modifica prevista per il 1° gennaio 2023, è prevedibile che l’interesse per questo argomento aumenti. Pertanto, questi cambiamenti avranno un effetto di vasta portata: Ogni datore di lavoro dovrà occuparsi di adattare il proprio concetto generale di servizi di medicina del lavoro alle operazioni specifiche dell’azienda.

dott Alessandro Guerri medico specialista in Medicina del Lavoro.

APERTE LE ISCRIZIONI AL CONGRESSO DELLA SIML A TORINO

85° Congresso Nazionale di Medicina del Lavoro SIML

TORINO, 20-22 SETTEMBRE 2023


Sono aperte le iscrizioni
 all’85° Congresso Nazionale SIML in programma a Torino dal 20 al 22 settembre 2023 presso il Centro Congressi Lingotto.
Nel novantaduesimo anno dalla fondazione della Società Italiana di Medicina del Lavoro (SIML), condividiamo il piacere e l’orgoglio di annunciarne l’85° Congresso Nazionale, che sarà organizzato nuovamente a Torino, dal 20 al 22 settembre 2023. Sono trascorsi 12 anni dall’ultima edizione del nostro Congresso celebrato a Torino nel novembre 2011. In allora i temi erano incentrati sul fenomeno della globalizzazione e di un mondo del lavoro in tumultuoso cambiamento, anche a seguito della grave crisi economica mondiale. In questa occasione si ripresenta la necessità di riflettere sul lavoro che cambia a seguito di un altro evento drammatico globale, la pandemia da SARS-CoV-2, che tanto ha inciso nel nostro sistema sociale, compreso il settore lavorativo. I temi congressuali prevedono quindi un ampio spazio dedicato alle conseguenze dirette della pandemia che hanno indotto una accelerazione della ricerca su aspetti tecnologici e organizzativi che possano garantire adeguati livelli produttivi e la migliore tutela della sicurezza e salute dei lavoratori.



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