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INTERPELLO N 3/2024 : REALTÀ VIRTUALE E CORSI FORMATIVI TU 81/08.

da amblav.it

Oggetto: Interpello ai sensi dell’articolo 12 decreto legislativo 9 aprile 2008, n. 81 e successive modificazioni. Quesito “per l’utilizzo della realtà virtuale come metodo di apprendimento e di verifica finale dei percorsi formativi e di aggiornamento obbligatori ex art. 37 comma 2 del decreto legislativo del 9 aprile 2008 n. 81 e s.m.i.”. Seduta della Commissione del 23 maggio 2024.
Destinatario: Università di Siena

L’Università degli Studi di Siena ha avanzato istanza di interpello per conoscere il parere di questa Commissione in merito al seguente quesito: «Si chiede la possibilità di utilizzare la realtà virtuale come metodo di apprendimento e dell’efficacia dei percorsi formativi e di aggiornamento obbligatori in materia di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro ex art. 37 del decreto legislativo del 9 aprile 2008 n. 81 anche a fronte di quanto previsto dal decreto legge 146/2021 “Decreto Fiscale” che ha modificato lo stesso articolo relativamente alla verifica finale di apprendimento dei percorsi formativi e la verifica di efficacia della formazione durante l’attività lavorativa. Tale richiesta potrebbe anche rispondere alle nuove indicazioni dell’art. 20 del decreto-legge del 30 aprile 2022 n. 36, in cui i dispositivi di visione immersiva e realtà aumentata vengono indicati come possibili strumenti per il contrasto del fenomeno infortunistico nell’esecuzione del Piano nazionale di ripresa e resilienza e per il miglioramento degli standard di salute e sicurezza sui luoghi di lavoro».

Al riguardo, premesso che: (…)
la Commissione ritiene che, nelle more dell’adozione del nuovo Accordo ai sensi dell’articolo 37, comma 2, del decreto legislativo n. 81 del 2008, le modalità di erogazione della formazione e le metodologie di insegnamento/apprendimento debbano essere ricondotte nell’ambito degli Accordi richiamati in premessa, attualmente vigenti in materia; in particolare, si rinvia a quanto previsto dal citato Accordo del 21 dicembre 2011, Allegato A, punto 3.

Per leggere la risposta completa all’istanza andare al link sottostante.

Fonte: Ministero del lavoro

Vai all’interpello n. 3/2024 del 23/05/2024…

UN SALTO NEL VUOTO : IL RISCHIO CADUTE DALL’ALTO NELLA SERRICOLTURA.

Si è tenuto a Terlizzi (Ba) un convegno organizzato dall’ Asl di Bari sui rischi di caduta dall’alto nel settore della serricoltura.

Qui fi seguito alcuni dei più interessanti report presi da Snop.it

Nicoletta Malcangi (S.P.E.S.A.L. – Area Nord ASL BARI), Anna Tardio (S.P.eS.A.L. ASL LECCE Nord) – Analisi di eventi infortunistici ed esperienze di adeguamento nei poli produttivi di Terlizzi, Taviano e Leverano
Malcangi.pdf

Anna Tardio  intervento della dott.ssa Tardio al convegno serre
Tardio.pdf

Oronzo Antonio Milillo (Presidente Federazione degli Ordini dei Dottori Agronomi e Forestali della Puglia) – La progettazione delle serre: criteri tecnico-autorizzativi e loro limiti
Milillo.pdf

Evelia Schettini (Dipartimento di Scienze del Suolo, della Pianta e degli Alimenti Università di Bari) – Ricerca scientifica e sviluppo tecnologico per l’innovazione del settore
Schettini.pdf

Luca Rossi (INAIL) – Innovazione tecnologica per la sicurezza delle serre: i dispositivi di protezione collettivi
Rossi.pdf

Mariano Conticello (S.Pre.S.A.L. ASP Ragusa) – Progetto “SERRE SICURE” ASP Ragusa: casi studio per la messa in sicurezza di una serra in plastica
Conticello.pdf

Simona Savi (Coordinatrice del Gruppo Nazionale Agricoltura del GTI SSL): Gli indirizzi dal tavolo nazionale agricoltura
Savi.pdf

NEOPLASIE PROFESSIONALI : UNA INDAGINE EU- OSHA

In Europa il cancro professionale rappresenta uno dei principali problemi di salute sul lavoro. Un modo per affrontare il problema è la comunicazione di dati aggiornati e affidabili sull’esposizione dei lavoratori ai rischi che possono portare alla malattia. Per questo motivo l’EU-OSHA ha condotto un’indagine sull’esposizione dei lavoratori concernente i fattori di rischio di cancro in Europa.

Obiettivo dell’indagine

L’indagine mira a individuare meglio i fattori di rischio di cancro responsabili della maggior parte delle esposizioni, fornendo una panoramica accurata ed esaustiva che possa contribuire alle misure preventive, alle attività di sensibilizzazione e all’elaborazione delle politiche, favorendo in ultima analisi la lotta al cancro professionale.

Questa attività intende colmare un’importante carenza d’informazioni individuata durante le diverse revisioni della direttiva sulle sostanze cancerogene, mutagene e reprotossiche.

I lavori preparatori per l’indagine sono iniziati nel 2020 e da allora l’indagine è stata sviluppata, testata e condotta utilizzando un campione casuale di migliaia di lavoratori di sei Stati membri dell’UE: Germania, Irlanda, Spagna, Francia, Ungheria e Finlandia. I questionari sono stati elaborati per stimare la probabile esposizione dei lavoratori a 24 fattori di rischio di cancro noti, tra cui le sostanze chimiche industriali, le sostanze e le miscele generate da processi nonché i fattori di rischio fisico.

Impatto dell’indagine

I partecipanti all’indagine sono stati selezionati casualmente in ciascun paese e hanno risposto a domande dettagliate sui compiti svolti sul luogo di lavoro durante l’ultima settimana lavorativa e sulle misure di prevenzione applicate. Sulla base delle loro risposte, è stata stimata automaticamente la probabilità di esposizione a fattori di rischio di cancro utilizzando uno strumento innovativo denominato Occupational Integrated Database Exposure Assessment System (OccIDEAS), un sistema di valutazione dell’esposizione professionale integrato con banche dati.

Grazie alle informazioni dell’indagine, l’EU-OSHA è in grado di fornire dati statistici migliori e di sviluppare spunti per l’elaborazione di politiche basate su dati oggettivi. Questa indagine dovrebbe migliorare la protezione contro le sostanze pericolose e contribuire alla riduzione dei casi di cancro professionale. Può contribuire a diverse attività:

I dati raccolti possono essere impiegati anche per sviluppare e alimentare strumenti di monitoraggio della SSL pubblicamente accessibili. Sono in corso di elaborazione e pubblicazione relazioni con analisi e schede informative per una più ampia messa a disposizione delle informazioni.

Nel complesso, l’indagine in questione rappresenta un’importante fonte di dati per i responsabili delle politiche, i ricercatori e gli intermediari, che possono stabilire le priorità e intraprendere azioni tempestive e adeguate per ridurre il cancro professionale.

del Computer Assisted Telephone Interview, CATI (intervista telefonica assistita da computer). Dopo il completamento delle fasi di lavoro sul campo e di controllo della qualità, sono state messe a disposizione 24 402 interviste valide per l’analisi. La popolazione coinvolta nell’indagine comprende individui di età pari o superiore a 15 anni che lavorano in tutti i settori di attività economica nei sei Stati membri dell’UE menzionati. Lo studio include lavoratori autonomi e lavoratori dipendenti di organizzazioni di tutte le dimensioni. Le domande sono state tradotte dall’inglese nelle rispettive lingue nazionali.

Il SIMULATORE DI DURC ON LINE

da pmi.it

L’INAIL ha rilasciato il nuovo servizio online di simulazione della regolarità contributiva fruibile dalle imprese, al fine di velocizzare la procedura di rilascio del DURC e in attuazione della legge delega n. 160/2023.

Si tratta di un servizio utilizzabile sia in presenza di DURC in corso di validità sia con DURC già scaduto.

DURC Online: simulazione online sul sito INAIL

Il servizio consente al aziende, soggetti assicuranti e intermediari delegati di effettuare una simulazione della regolarità contributiva anche quindici giorni in anticipo rispetto alla data di scadenza del DURC

Nel caso di DURC attivo e regolare, la richiesta di simulazione si effettua dal quindicesimo giorno che precede la data di scadenza del documento riportando la situazione contributiva al secondo mese antecedente alla data di scadenza.

Nel caso di DURC assente o scaduto, la verifica viene effettuata prendendo in considerazione la data della richiesta e restituendo la situazione contributiva al secondo mese antecedente a quest’ultima.

In assenza di irregolarità l’esito della simulazione è “Regolare”, mentre qualora per il codice fiscale venga rilevata la presenza di possibili irregolarità l’esito della simulazione diventa “Da verificare”

CANCEROGENI : ESAME PRELIMINARE PER IL RECEPIMENTO DELLA DIRETTIVA .

Comunicato stampa del Consiglio dei Ministri n. 84
4 giugno 2024

Il Consiglio dei ministri ha approvato, in esame preliminare, un decreto legislativo di recepimento della direttiva (UE) 2022/431, che modifica la direttiva 2004/37/CE sulla protezione dei lavoratori contro i rischi derivanti da un’esposizione ad agenti cancerogeni o mutageni durante il lavoro.
Le nuove norme hanno il fine di ricomprendere le sostanze tossiche per la riproduzione tra quelle a rischio per la salute dei lavoratori.

In particolare, i principali ambiti di intervento concernono:
– l’individuazione e la valutazione dei rischi;
– l’esclusione o riduzione dell’esposizione (con la previsione di relativi valori limite);
– le informazioni da fornire all’autorità competente;
– le misure per i casi, prevedibili o non prevedibili, di aumento dell’esposizione;
– l’accesso alle zone di rischio;
– le misure igieniche e di protezione individuale;
– l’informazione e la formazione dei lavoratori e dei loro rappresentanti nonché la consultazione e partecipazione degli stessi;
– la sorveglianza sanitaria dei lavoratori esposti;
– la conservazione della documentazione.

Inoltre, il provvedimento apporta alla normativa vigente le modifiche necessarie ad assicurare la corretta applicazione della direttiva (UE) 20022/431, in conformità al Piano europeo di lotta contro il cancro del 3 febbraio 2021, attraverso la previsione di obblighi specifici del datore di lavoro, anche in materia di formazione o informazione e aggiorna l’attuale sistema di sorveglianza sanitaria.

Fonte: Presidenza del Consiglio dei Ministri

UN APPROCCIO INNOVATIVO ALLA CURA DEGLI ACUFENI: LA WIDEX ZEN THERAPY. CONFRONTO CON TRT.

Dott Alessandro Guerri Specialista in Medicina del Lavoro.

L’acufene o tinnitus rappresenta un fenomeno percettivo disfunzionale del nostro sistema uditivo. Secondo la Classificazione Statistica Internazionale delle Malattie e dei Problemi Sanitari Correlati (ICD-10, 1990), l’acufene è riconosciuto come una condizione clinica di pertinenza specialistica otorinolaringoiatrica. È un sintomo comune nella popolazione e in considerazione della difficoltà a trattarlo con farmaci o terapie piuttosto frustrante per il medico e per il paziente. Recenti studi evidenziano che oltre il 70% delle persone con problemi di udito vive con una forma di acufene. Questo sintomo, piuttosto che essere una malattia specifica, può comunque influenzare profondamente la qualità della vita, provocando una continua percezione di ronzii, sibili o fischi. Le cause possono essere le più svariate incluse alcune più comuni quali stress, otiti , infezioni e presbiacusia .

Affrontare l’acufene richiede un approccio integrato, coinvolgendo non solo specialisti in audiologia e terapia audioprotesica, ma anche esperti in neuropsicologia, geriatria, gnatologia ed educazione musicale ritmica. Questo tema è stato approfondito durante il primo Wsa Summit, svoltosi il 15 giugno 2024 presso l’Hotel NH Veneto a Roma. L’evento, organizzato da Anthea Group e supportato da Widex Italia, Sivantos e Acufenia, ha mirato a promuovere una maggiore consapevolezza della complessità dell’acufene e a favorire la collaborazione tra specialisti di varie discipline. Sono state inoltre presentate le ultime ricerche riguardanti la diagnosi e il trattamento del tinnito, causato da fattori diversi.

Aldo Messina, responsabile scientifico del congresso e specialista in audiologia presso l’ospedale “Regina Margherita” di Palermo, ha spiegato: “L’acufene è un fenomeno percettivo anomalo del nostro sistema uditivo. Nonostante la classificazione ICD-10 lo identifichi come una patologia otorinolaringoiatrica, è generalmente considerato un sintomo, e non una malattia vera e propria. Per questo motivo, affidare la diagnosi e il trattamento a un singolo specialista può risultare limitante, rendendo necessaria una gestione multidisciplinare”.

L’acufene è spesso legato all’esposizione a rumori intensi otoledivi lavorativi ed extra lavorativi ,che possono danneggiare le delicate cellule sensoriali dell’orecchio interno portanto ad ipoacusia . Altre possibili cause includono l’ipertensione arteriosa , problematiche osteocraniche o vascolari, neuropatie. Abuso di caffeina ed alcool , terapie a base di acido acetilsalicilico o antibiotici, possono aggravare la condizione.

Tra gli approcci innovativi presentati al congresso, vi sono programmi di mindfulness self-compassion, stimolazione sonora e la Widex Zen Therapy (WZT). Quest’ultima è una terapia che combina consulenza, amplificazione, tecniche di rilassamento e l’uso di toni frattali per aiutare a correggere pensieri e comportamenti disadattivi associati all’acufene, offrendo sollievo dall’ansia e dallo stress correlati.

CONFRONTO TRA TINNITUS RETRAINING THERAPY (TRT) E WIDEX ZEN THERAPY.

La Tinnitus Retraining Therapy (TRT) e la WIDEX Zen Therapy sono due approcci distinti per il trattamento degli acufeni, ma presentano alcune differenze significative in termini di metodologia, scopo e applicazione:

Tinnitus Retraining Therapy (TRT)

  1. Origine e Sviluppo:
  • La TRT è stata sviluppata dal Dr. Pawel Jastreboff negli anni ’80.
  • Si basa sulla teoria neurofisiologica degli acufeni, che suggerisce che gli acufeni sono una risposta del cervello a segnali errati dall’orecchio interno.
  1. Obiettivi:
  • L’obiettivo principale della TRT è quello di desensibilizzare il paziente ai suoni dell’acufene, rendendoli meno fastidiosi e prominenti.
  • Non mira a eliminare l’acufene, ma a cambiare la percezione e la reazione ad esso.
  1. Metodo:
  • La TRT combina la consulenza psico-educativa con l’uso di generatori di rumore o dispositivi che emettono suoni a bassa intensità.
  • La consulenza aiuta i pazienti a capire meglio il loro acufene e a ridurre l’ansia e lo stress associati.
  • L’esposizione continua a suoni neutri o di fondo aiuta il cervello a “reimparare” a ignorare l’acufene.
  1. Durata:
  • Il trattamento può durare diversi mesi o anni, a seconda della risposta del paziente.
  1. Approccio Personalizzato:
  • La terapia è altamente personalizzata, basata sulle specifiche esigenze e caratteristiche del paziente.

WIDEX Zen Therapy

  1. Origine e Sviluppo:
  • La WIDEX Zen Therapy è stata sviluppata dall’azienda WIDEX, nota per i suoi apparecchi acustici.
  • È un approccio più recente e integrato, che utilizza specificamente la tecnologia degli apparecchi acustici WIDEX.
  1. Obiettivi:
  • L’obiettivo è ridurre l’attenzione del paziente agli acufeni e migliorare la qualità della vita.
  • Mira a offrire un sollievo immediato attraverso l’uso di suoni terapeutici personalizzati.
  1. Metodo:
  • Utilizza una combinazione di apparecchi acustici con programmi di suoni Zen, che sono suoni musicali non ripetitivi e rilassanti progettati per ridurre la percezione degli acufeni.
  • Integra la consulenza e la terapia comportamentale cognitiva per affrontare gli aspetti emotivi e psicologici associati agli acufeni.
  1. Durata:
  • La terapia può essere continua e integrata nell’uso quotidiano degli apparecchi acustici, rendendo il trattamento parte della routine giornaliera del paziente.
  1. Approccio Tecnologico:
  • Fortemente basata sulla tecnologia degli apparecchi acustici WIDEX, sfruttando i progressi tecnologici per fornire soluzioni sonore adattative e personalizzate.

Confronto Chiave

  • Metodo di Trattamento: La TRT si focalizza sulla desensibilizzazione tramite suoni neutri e consulenza, mentre la WIDEX Zen Therapy utilizza suoni musicali specifici e apparecchi acustici per fornire un sollievo immediato.
  • Durata e Approccio: La TRT richiede un impegno a lungo termine e una personalizzazione intensiva, mentre la WIDEX Zen Therapy è progettata per essere una soluzione più immediata e integrata nella vita quotidiana.
  • Tecnologia: La WIDEX Zen Therapy si basa fortemente su apparecchi acustici avanzati, mentre la TRT può utilizzare vari dispositivi sonori non specifici.

Entrambe le terapie hanno dimostrato di essere efficaci per molti pazienti, ma la scelta tra una e l’altra dipenderà dalle esigenze specifiche, preferenze personali e dal tipo di supporto disponibile.

links:

https://www.audiologyonline.com/ask-the-experts/widex-zen-therapy-tinnitus-28147

https://www.stateofmind.it/2017/02/acufeni-auto-aiuto/

ANALISI DI INFORTUNI E MALATTIE PROFESSIONALI NELL’ INDUSTRIA DEL LEGNO

Da inail.it

Nell’analisi condotta dalla Consulenza statistico attuariale dell’Istituto la fotografia dell’andamento infortunistico e tecnopatico in questi due importanti settori del manifatturiero italiano

Nel nuovo numero di Dati Inail un focus sulla fabbricazione di mobili e la lavorazione del legno

ROMA – Nel 2022 gli infortuni denunciati nel settore della fabbricazione di mobili sono stati 3.450, il 2,3% in più rispetto ai 3.373 dell’anno precedente, a conferma della ripresa del fenomeno già registrata nel 2021, dopo la sensibile contrazione delle denunce rilevata nel 2020 per lo stop delle attività lavorative durante la pandemia. Con 343 casi in meno rispetto al 2018, le denunce del 2022 restano comunque al di sotto del dato registrato negli anni pre-Covid. A rilevarlo è l’analisi condotta dalla Consulenza statistico attuariale per il nuovo numero del periodico Dati Inail, che scatta la fotografia dell’andamento di infortuni e malattie professionali in questo settore, che comprende il 4,3% delle aziende assicurate dell’industria manifatturiera (circa 17mila su un totale di quasi 399mila) e con oltre 130mila addetti-anno assicurati rappresenta poco più del 3% dei lavoratori di tutto il comparto.

Gli infortuni concentrati soprattutto nel Nord e Centro Italia. L’85,6% degli infortuni denunciati nella fabbricazione di mobili nel quinquennio 2018-2022 sono avvenuti in occasione di lavoro e la quota di quelli fuori azienda – costituita dalla somma degli incidenti in itinere, occorsi cioè nel tragitto di andata e ritorno tra la casa e il luogo di lavoro, e di quelli con mezzo di trasporto in occasione di lavoro – si mantiene intorno al 15-16%. Quasi tutto il decremento del quinquennio è da attribuire agli infortuni avvenuti durante lo svolgimento dell’attività lavorativa (299 in meno rispetto al 2018), mentre l’incidenza delle denunce che riguardano il tragitto casa-lavoro-casa rimane pressoché invariata, con l’eccezione del forte calo registrato nel 2020 a causa della pandemia. Gli infortuni si concentrano nel Nord e Centro Italia, le due zone che insieme registrano più del 90% delle denunce nella media del quinquennio, e il 76,2% riguarda lavoratori italiani, mentre il residuo si distribuisce fra comunitari (circa il 20%) e non comunitari (80%). La stragrande maggioranza (90% circa) sono lavoratori di genere maschile.

Dopo la pandemia in crescita anche le malattie professionali. La frequenza infortunistica per il triennio 2019-2021 è pari a 15,71 infortuni indennizzati ogni mille addetti, superiore al 12,74 del manifatturiero ma in linea con il 15,26 dell’Industria e servizi, mentre il rapporto di gravità per lo stesso periodo di tempo indica 1,65 giornate perse per addetto, leggermente superiore sia al totale del manifatturiero sia all’Industria e servizi, che registrano rispettivamente 1,26 e 1,48. Per quanto riguarda le cause di infortunio, più dell’80% dei casi accertati in occasione di lavoro deriva dalla perdita di controllo delle macchine e anche da movimenti del corpo che portano a lesioni fisiche sia interne che esterne. Le malattie professionali denunciate nel 2022 sono state 546, 96 in più rispetto al 2018 e in crescita negli ultimi due anni del quinquennio. Il 65,8% della media di quelle definite positivamente riguarda il sistema osteomuscolare e del tessuto connettivo, secondo la classificazione internazionale Icd-10 (178 su un totale di 260 per il 2022), seguite dalle patologie del sistema nervoso (22,0%) e da quelle dell’orecchio e dell’apofisi mastoide con 21 eventi nel 2022 (9,1% in media nei cinque anni).

Nell’industria del legno livelli di rischio e gravità superiori alla media. Oltre alla fabbricazione di mobili, la Consulenza statistico attuariale si sofferma anche sull’andamento di infortuni e malattie professionali nel comparto della lavorazione del legno, che comprende sia attività che hanno ancora le caratteristiche del prodotto artigianale fatto a mano sia altre più industrializzate e automatizzate per produzioni su larga scala. Nel 2022, anno in cui risultavano assicurate all’Inail 25.298 aziende con 94.384 addetti (oltre 2.200 in più dell’anno precedente), sono stati denunciati 3.002 infortuni, un numero in crescita dopo la contrazione registrata nel 2020 ma ancora al di sotto dei livelli del 2018 e 2019. Circa un infortunio su 10 avviene nelle fasi di taglio e piallatura, il resto durante la lavorazione del legno. Nel 2022, in particolare, 1.556 casi si sono verificati durante la fabbricazione di altri prodotti di carpenteria in legno e falegnameria per l’edilizia, per lo più porte e finestre (1.051 casi). Analizzando l’indice di frequenza infortunistica emerge che l’industria del legno, con 21,81 infortuni indennizzati ogni mille addetti, presenta per il triennio 2019-2021 una rischiosità elevata, superiore al 12,74 del manifatturiero e al 15,26 dell’Industria e servizi. Stesso discorso per la gravità con 2,92 giornate perse per addetto contro, rispettivamente, 1,26 e 1,48. Per quanto riguarda le malattie professionali nel 2022 ne sono state denunciate 447, il numero più alto dal 2018. L’uso di strumentazioni spesso di tipo artigianale e manuale favorisce l’insorgenza di patologie del sistema osteomuscolare e del tessuto connettivo, che nel 2022 rappresentano il 70% del totale delle denunce.

Le novità legislative per la tutela della salute dei lavoratori. Il nuovo numero di Dati Inail approfondisce anche le novità per la tutela della salute dei lavoratori esposti alle polveri di legno, da cui possono derivare patologie tumorali e malattie di tipo irritativo-allergico della cute e delle mucose respiratorie e oculari. Il decreto interministeriale del 10 ottobre 2023, in particolare, ha modificato e integrato le tabelle delle malattie professionali nell’Industria e nell’Agricoltura, agli articoli 3 e 211 del dpr 1124/1965, ricomprendendo, per lavorazioni che espongono all’azione delle polveri di legno, l’asma bronchiale causato dall’azione delle polveri di legno allergizzanti in aggiunta alle malattie neoplastiche (carcinoma delle cavità nasali, carcinoma dei seni paranasali e carcinoma del nasofaringe). Se da un lato le principali misure di prevenzione e protezione, generali e specifiche, utili alla gestione del rischio di esposizione a polveri di legno, sono facilmente individuabili, dall’altro sono ben evidenti e comprensibili le difficoltà che le micro, piccole e medie imprese incontrano nell’attuarle alla luce dell’evoluzione legislativa e normativa, che negli ultimi anni è stata particolarmente veloce. Dal gennaio 2023, per esempio, il Valore limite di esposizione professionale (Vlep) alle polveri di legno duro è stato abbassato da 5 a 2 mg/m3.

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  • Maggio 2024 Argomenti
    Fabbricazione di mobili, il made in Italy attira sempre di più – Uno sguardo sugli infortuni e malattie professionali nel settore della fabbricazione di mobili – L’industria della lavorazione del legno tra le attività più rischiose – Polveri di legno: novità per la tutela della salute dei lavoratori
    (.pdf – 590 kb)

ALTRE INFO:

PROCEDURE DI LOCKOUT/TAGOUT

da Ohsaonline.com

Se ti è mai capitato di portare la tua auto in un garage per un cambio d’olio, la prima cosa che il tecnico ti chiede di fare è togliere le chiavi dal quadro e metterle sul cruscotto. Non è sufficiente assicurarsi che l’auto non funzioni: prima che qualcuno avvicini le mani alla coppa dell’olio, deve essere certo che non ci siano possibilità che il motore riprenda vita ruggendo. Rendendo l’auto inutilizzabile, stanno proteggendo se stessi – e anche te – eliminando dall’equazione la possibilità di errore umano.

Lo stesso principio si applica quando si tratta di macchinari sul luogo di lavoro, che si tratti di un sistema HVAC o di un’attrezzatura di produzione. Secondo l’OSHA, i protocolli di lockout/tagout (LOTO) sono “pratiche e procedure specifiche per salvaguardare i dipendenti dall’energizzazione o dall’avvio inaspettato di macchinari e apparecchiature o dal rilascio di energia pericolosa durante le attività di assistenza o manutenzione“. In questo articolo forniremo una panoramica di alto livello delle procedure di lockout/tagout e delle migliori pratiche per garantire che vengano prese sul serio a tutti i livelli dell’organizzazione.

Controllo dell’energia pericolosa

La sicurezza sul posto di lavoro è sempre importante e si spera che gli operatori delle apparecchiature e coloro che si trovano nelle loro vicinanze dispongano delle adeguate precauzioni di sicurezza e della formazione adeguata durante le normali operazioni di routine. Ma che dire delle attività non di routine, come la necessità di riparare qualcosa? Abbiamo tutti sentito storie dell’orrore: un lavoratore infila il braccio in una macchina per eliminare un inceppamento o entra in un forno industriale per effettuare una regolazione e un collega ignaro accende la corrente. Le procedure LOTO hanno lo scopo di prevenire tali disastri.

I programmi LOTO riguardano il controllo dell’energia pericolosa. Ciò significa ovviamente l’elettricità, ma anche qualsiasi altra cosa che possa ferire qualcuno, tra cui aria, calore, acqua, prodotti chimici, impianti idraulici e così via. Nel corso delle operazioni tipiche, la maggior parte dei macchinari è dotata di protezioni fisiche per proteggere gli operatori, come il paramano di una sega industriale. Tuttavia, durante l’assistenza e la manutenzione, potrebbe essere necessario rimuovere o disattivare tali protezioni per effettuare le riparazioni. È fondamentale che l’energia pericolosa venga controllata e dissipata prima che ciò possa accadere.

Gli otto passaggi fondamentali per una procedura LOTO sono i seguenti:

1. Prepararsi allo spegnimento. Una parte importante della preparazione è essere adeguatamente formati e consapevoli delle fonti energetiche pericolose coinvolte e di come controllarle.

2. Informare i dipendenti interessati. Assicurarsi che i lavoratori nell’area interessata siano pienamente consapevoli dell’imminente serrata.

3. Spegnere l’apparecchiatura. Ciò dovrebbe essere fatto in modo sicuro e ordinato, in conformità con la procedura specifica dell’apparecchiatura o il manuale operativo.

4. Isolare le fonti energetiche. Ad esempio, un interruttore automatico o una valvola che fornisce energia all’apparecchiatura.

5. Applicare i dispositivi LOTO alle fonti energetiche. Si tratta di un dispositivo, ad esempio un lucchetto, che impedisce fisicamente l’alimentazione dell’apparecchiatura. Ogni persona coinvolta nel blocco (l’OSHA li definisce come dipendenti autorizzati) avrà il proprio dispositivo di blocco e sarà dotato di un tag che mostra chi lo ha bloccato, quando e perché. Sono comuni più dispositivi di blocco su un’apparecchiatura.

6. Rilascia/controlla tutta l’energia immagazzinata. Ad esempio: aria compressa, condensatori che trattengono una carica elettrica o immagazzinano energia meccanica come molle compresse.

7. Verificare il blocco. Questo è il passaggio più importante e quello più facilmente trascurato. È assolutamente fondamentale che il personale controlli due volte che tutta l’energia pericolosa sia stata isolata.

8. Mantenere il blocco.

Assicurarsi che l’apparecchiatura rimanga in uno stato di blocco finché il servizio non può essere ripristinato in sicurezza.Altrettanto importante quanto seguire questi passaggi è garantire che vengano seguiti i protocolli di rilascio LOTO appropriati e che il servizio venga ripristinato una volta completato il lavoro. Ciò significa assicurarsi che i lavoratori e i materiali siano stati allontanati dalle aree pericolose, che tutti i dispositivi di blocco siano stati rimossi e le attrezzature testate e che il personale appropriato sia stato informato della rimozione della LOTO. Nessuna attrezzatura deve essere rimessa sotto tensione finché non vengono intraprese queste azioni, a quel punto i lavoratori possono essere informati che l’attrezzatura è pronta per l’uso.Una forma potenzialmente pericolosa di energia pericolosa, che può essere data per scontata, è la gravità. Se sei mai scivolato sotto l’auto nel tuo garage per eseguire una riparazione, probabilmente eri ben consapevole delle due tonnellate di metallo spietato bilanciate proprio sopra di te. Ecco perché, se sei intelligente, non farai affidamento su un martinetto per mantenere l’auto in alto. Utilizzerai anche dei cavalletti nel caso in cui l’impianto idraulico del martinetto dovesse guastarsi. La gravità, dopo tutto, non può mai essere disattivata.

Migliori pratiche per la sicurezza LOTO.

Indipendentemente dal tuo ruolo nell’organizzazione, che tu sia un addetto alla manutenzione, un responsabile della sicurezza o il presidente dell’azienda, è utile essere consapevoli di queste migliori pratiche di buon senso per un programma LOTO efficace e delle procedure specifiche per le apparecchiature:

  • Mantienilo semplice. Concentratevi sull’utente, non sullo standard OSHA. Puoi sviluppare la procedura scritta più dettagliata e approfondita del mondo, ma se l’utente non la capisce non serve.
  • Sii coerente. Le strutture possono avere centinaia o migliaia di apparecchiature complesse, ciascuna con i propri protocolli. Cercare di semplificare le cose garantendo coerenza nel modo in cui le apparecchiature vengono etichettate e le procedure vengono descritte.
  • Applicare la responsabilità. Se un dipendente non è stato adeguatamente formato e istruito su attrezzature e procedure e finisce per ferire se stesso o qualcun altro, la colpa non è solo sua, ma potrebbe anche essere tua. Garantire che venga condotta la formazione sulla sicurezza e che i requisiti siano applicati a tutti i livelli dell’organizzazione.
  • Abbiamo menzionato “Verifica”? Lo abbiamo detto prima, ma lo ripetiamo. Ci sono state situazioni reali in cui le procedure LOTO iniziali sono state seguite attentamente, ma la mancata osservanza della fase finale, ovvero la verifica che tutte le fonti di energia fossero state controllate, ha danneggiato o distrutto apparecchiature, causato lesioni gravi e persino causato alcuni dei molte vittime che ancora accadono ogni anno.

Le procedure di lockout/tagout non devono essere inutilmente complicate e speriamo che questo abbia chiarito parte del mistero che circonda questa pratica di sicurezza vitale. Quando si sente parlare di un infortunio sul lavoro o di un decesso che coinvolge macchinari o energia, è probabile che siano stati persi alcuni passaggi del processo LOTO. Garantendo che i programmi siano efficaci e applicati e che tutti siano formati su cosa fare e come farlo, possiamo proteggere noi stessi e gli altri.