Ricerca, innovazione tecnologica e cambiamenti nel mondo del lavoro al centro dell’84° congresso SIML.
da la Repubblica.

Ricerca, innovazione tecnologica e cambiamenti nel mondo del lavoro. Sono questi i temi al centro dell’84° Congresso nazionale di Medicina del Lavoro, promosso dalla Società Italiana di Medicina del Lavoro (SIML) in collaborazione con l’Università degli Studi di Genova e l’Ospedale Policlinico San Martino IRCSS di Genova. L’appuntamento, al via oggi fino al 30 settembre nel Porto Antico di Genova, punta i riflettori sui temi di attualità in ambito di salute e sicurezza sul lavoro, trattati nella prospettiva delle nuove opportunità preventive, diagnostiche e cliniche offerte dalla ricerca scientifica in un mondo del lavoro in continuo mutamento.
Un intenso calendario con 4 sessioni plenarie, 25 sessioni parallele e 4 focus group, riservato ai ricercatori e agli operatori di medicina del lavoro, ma anche ai datori di lavoro e ai lavoratori stessi. “È una grande soddisfazione poter tornare a incontrarci in presenza a pieno regime – commenta la presidente SIML Giovanna Spatari, al timone del Congresso insieme al prof. Paolo Durando, direttore della Scuola di Medicina del Lavoro dell’Università degli Studi di Genova e direttore dell’U.O.C. Medicina del Lavoro del Policlinico San Martino – Per noi il Congresso è un momento di scambio reciproco tra formatori e formati, proprio perché qualunque documento importante che la società scientifica esita, prima della stesura definitiva, passa attraverso il confronto e il dibattito con coloro che saranno i fruitori della linea guida”. Una grande occasione di confronto per gli oltre 250 relatori di rivolgersi a una platea di circa 1000 partecipanti da tutta Italia, per realizzare approfondimenti e apposite sessioni sul tema della tutela della salute e sicurezza sul lavoro.

Qual è dunque la fotografia nazionale della medicina del lavoro oggi e quali sono le prospettive di sviluppo nel nostro Paese? La presidente spiega che il Covid-19 ha accelerato quella che doveva essere una lenta evoluzione verso l’industria 4.0, “basti pensare all’utilizzo su vasta scala dello smartworking che ha comportato una serie di adeguamenti per quanto riguarda postazione di lavoro, idoneità degli strumenti utilizzati, così come misure di prevenzione e valutazione dei rischi, pur lasciando dei punti oscuri”. Aspetto connesso è il tema dell’innovazione tecnologica che si inserisce in un contesto occupazionale in continuo e dinamico mutamento, anche in relazione ai cambiamenti socio-demografici e all’affermarsi di modelli culturali e indirizzi programmatori sempre più orientati alla sostenibilità economica, sociale e ambientale in tutta l’area europea.
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