Monthly Archives: Febbraio 2022

NEAR MISS: ANALISI DEGLI INFORTUNI MANCATI

Da inail.it

La pubblicazione, che si inserisce nella collaborazione tra Inail e Utilitalia, affronta il tema della loro gestione, uno strumento in grado di fornire indicazioni utili per la valutazione dei rischi e per l’attivazione di azioni di prevenzione mirate

Near miss

ROMA – Near miss. Con questa espressione si indicano eventi che non causano lesioni o malattie ma che potrebbero potenzialmente produrle. In altre parole, i near miss sono legati alla presenza di situazioni o agenti che abbiano la caratteristica intrinseca di “pericolosità” e che, solo per l’instaurarsi di situazioni fortuite, non hanno provocato danni a persone o a cose.

La collaborazione tra Inail e Utilitalia. Alla segnalazione e gestione dei near miss è ora dedicata una recente pubblicazione dell’Inail, consultabile online sul sito istituzionale. Curata dalla Consulenza tecnica accertamento rischi e prevenzione (Contarp), dalla Consulenza statistico attuariale (Csa) e dal Dipartimento di medicina, epidemiologia, igiene del lavoro e ambientale (Dimeila) in collaborazione con Utilitalia e Fondazione Rubes Triva, la pubblicazione rientra tra le iniziative di collaborazione previste dal protocollo d’intesa stipulato nel 2018 fra l’Istituto e Utilitalia, la federazione che associa le imprese operanti nei servizi pubblici di erogazione di acqua, energia elettrica, gas e di altri servizi ambientali.

Condivisione di conoscenze su sicurezza e salute. La collaborazione tra l’Istituto e Utilitalia è indirizzata a promuovere migliori condizioni di lavoro per gli addetti del settore, sia con l’adozione di strumenti gestionali pratici, come la pubblicazione delle Linee di indirizzo per la gestione della sicurezza del luglio 2020, sia con la condivisione e diffusione di conoscenze reciproche su tematiche inerenti sicurezza e salute sul lavoro.

Dagli incidenti elementi utili per le misure di prevenzione. In esse rientrano i near miss e la loro segnalazione, perché, come ricordano gli autori nell’introduzione, la loro rilevazione porta l’impresa a far emergere le criticità di tipo organizzativo, tecnico e comportamentale e a poterle correggere prima che possano sfociare in un infortunio con conseguenze dannose sul lavoratore. Le potenzialità di previsione e anticipazione di conseguenze di difetti presenti nel sistema e segnalabili con i near miss può apportare un valore aggiunto alla mera rilevazione degli infortuni. Si tratta, solitamente, di eventi numericamente superiori agli infortuni e più rappresentativi statisticamente e permettono di intervenire con azioni mirate e di migliorare i livelli di prevenzione e protezione offerti dall’azienda.

Uno strumento agevole anche per la valutazione dei rischi. In questo senso, il testo chiarisce utilmente come la gestione delle criticità non vada vista come un difetto da occultare, ma come parte integrante della gestione aziendale della sicurezza e del Sgsl da adottare e come strumento fondamentale per una procedura corretta di valutazione dei rischi, prevista dal decreto legislativo 81/2008 e da attuare anche con la partecipazione attiva dei lavoratori. La pubblicazione, quindi, vuole offrire alle aziende uno strumento semplice ed intuitivo, che tiene conto delle difficoltà gestionali e culturali presenti per scardinarle e per rendere più utile la rilevazione, la segnalazione, la presa in carico e la risoluzione di eventuali “difetti”, non nascondendo di contribuire, quale obiettivo finale, anche alla creazione di un ambiente di lavoro più sano e sicuro.

Segnalazione e analisi degli incidenti. La prima parte del volume, arricchito anche da diagrammi di flusso di facile comprensione, è incentrata sulla gestione del processo di segnalazione, registrazione e comunicazione, con la proposta di una procedura con l’indicazione di azioni, ruoli e responsabilità, e con una modulistica di riferimento da utilizzare. 

Capitoli specifici sono dedicati alle modalità operative e di comunicazione nei cantieri edili e alla formazione del personale. Successivamente, l’analisi viene svolta con l’aiuto della procedura Infor.Mo., il modello multifattoriale di archivio nazionale sviluppato da Dimeila Inail e Regioni, utilizzato dai servizi di prevenzione delle Asl per la sintesi e la standardizzazione delle informazioni acquisite durante le inchieste sugli infortuni lavorativi.

  • Gestione degli incidenti procedura per la segnalazione dei Near Miss
  • La procedura di gestione degli incidenti rappresenta un momento essenziale nella implementazione di un sistema di gestione della salute e della sicurezza nell’ambiente di lavoro al fine di ottenere informazioni essenziali alla progettazione di misure di prevenzione e di protezione da adottare per la risoluzione delle non conformità. Ha lo scopo di definire nel dettaglio il flusso di comunicazione della segnalazione di incidente fino alla sua risoluzione, in un’ottica di partecipazione e coinvolgimento.

Dal Cda Inail via libera alle linee di indirizzo per la gestione della sicurezza nelle imprese aderenti a Utilitalia

SALUTE E SICUREZZA SUL LAVORO ED OTTICA DI GENERE

All’Auditorium del Centro Culturale San Gaetano si è tenuto il convegno “Salute e sicurezza nei luoghi di lavoro in ottica di genere” nell’ambito delle iniziative promosse dalla Commissione pari opportunità del Comune di Padova.

Scopo dell’incontro era quello di comprendere, attraverso un approccio a più voci, come sono attualmente valutati i rischi lavorativi e quanto la dimensione del genere sia effettivamente integrata nelle politiche relative alla salute e alla sicurezza sul lavoro, con l’obiettivo di avvicinarsi sempre più alla effettiva parità di trattamento tra uomini e donne come previsto dalle norme europee e nazionali.

Il convegno si è aperto con i saluti dell’assessora Marta Nalin con delega alle pari opportunità, della presidente della Commissione pari opportunità Luciana Sergiacomi e della consigliera di parità della Provincia di Padova Silvia Scordo. Ha moderato l’evento la consigliera di parità regionale Sandra Miotto.

Sono intervenuti, in qualità di relatori, Cristina Dal Pozzo – organizzatrice dell’evento, responsabile della Sottocommissione lavoro della Cpo, dirigente medico Inail specialista in medicina legale e medicina del lavoro, Maria Luisa Scapellato – associato di medicina del lavoro dell’Università di Padova e membro della Commissione permanente della Società italiana di medicina del lavoro (Siml) medicina del lavoro ed aspetti di genere, Pietro Antonio Patanè con Giovanna Contin rispettivamente presidente nazionale e segretaria regionale della Associazione nazionale medici di azienda (Anma), Marina Spiazzi – funzionaria dell’area ambiente e sicurezza di Assindustria Venetocentro, Rosana Bizzotto – direttore Spisal della Aulss 6 Euganea, Gaetano Zilio Grandi – ordinario di diritto del lavoro prorettore agli affari generali, legali, ai rapporti con il personale e ai rapporti con Fondazione Ca’ Foscari dell’Università Ca’ Foscari di Venezia e Alessandra Stivali – segretaria Funzione pubblica Cgil di Padova.

Nonostante il Testo unico sulla sicurezza DLgs 81/08 preveda la valutazione di tutti i rischi per la sicurezza e la salute dei lavoratori, compresi quelli connessi alle differenze di genere, non ha precisato la metodologia per operare una valutazione dei rischi in ottica di genere e in tal senso i medici d’azienda (medici competenti) lamentano carenze formative. Si può quindi affermare che a distanza di 14 anni dalla emanazione del decreto, soltanto il rischio da movimentazione manuale dei carichi e la tutela della lavoratrice madre e della donna in allattamento beneficiano di un preciso inquadramento normativo.
Per tutti gli altri rischi (chimici, fisici, ergonomici, biologici, psicologici) presenti negli ambienti di lavoro l’approccio valutativo è ancora troppo “neutro”, circostanza che può determinare una sottovalutazione dei rischi nei confronti della salute delle donne.
E’ noto il fenomeno della segregazione di genere per cui le donne sono sovra-rappresentate nei comparti assistenza, educazione e servizi, come dimostrato anche dai dati relativi agli infortuni sul lavoro e alle malattie professionali. Ma è da tenere in considerazione anche il carico familiare che va considerato un vero e proprio secondo lavoro. Inoltre le donne sono più suscettibili al rischio psicologico derivante dal carico di lavoro eccessivo e dalle tempistiche pressanti. Merita ricordare, in questo senso, la Legge Regionale N. 8 “Prevenzione e contrasto dei fenomeni di mobbing e tutela della salute psicosociale della persona sul luogo di lavoro” che prevede l’Istituzione negli Spisal di ciascuna Azienda Ulss di uno sportello di assistenza e ascolto sul mobbing, disagio lavorativo e sullo stress psico-sociale. Tra i nuovi rischi, particolare importanza rivestono quelli delle molestie e delle violenze nei luoghi di lavoro.

Non mancano esempi virtuosi da parte delle aziende del territorio che hanno investito negli asili nido aziendali, ma bisognerebbe puntare anche su orari di lavoro flessibili, smart working e programmi formativi specifici per le lavoratrici che rientrano dalla maternità.

«Siamo tuttavia lontani dalla piena applicazione del DLgs 81/08 – commenta Cristina Dal Pozzo – per cui servirebbe un sistema valutativo multidisciplinare basato su un sistema sesso-genere, un sistema dinamico, in grado di adattarsi velocemente alla trasformazione della società e quindi alla modificazione del ruolo maschile e femminile anche in ambito extra lavorativo. Non bisogna mai dimenticare che l’articolo 2087 del codice civile vincola il datore di lavoro ad un obbligo di sicurezza nei confronti del lavoratore, imponendogli di adottare tutte le misure possibili che, secondo le particolarità del lavoro, l’esperienza e la tecnica sono necessarie a tutela dell’integrità fisica e personalità morale dei prestatori di lavoro. In sintesi, la parità di trattamento tra uomini e donne, così come garantita dalle norme europee e nazionali e sistematizzata nel DLgs 198/2006 “Codice delle pari opportunità tra uomo e donna”, non può non tenere conto, in nome di una uguaglianza di diritto, delle diversità sul piano biologico e sulle condizioni di lavoro per uomini e donne. Tali differenze impongono una rivisitazione delle norme esistenti ed eventualmente la proposta di soluzioni nuove in linea con le conoscenze scientifiche affinché si affermi il principio enunciato a Maastricht nel 1992 secondo il quale “occorre valutare la disuguaglianza per ottenere uguaglianza”».

(Padovanet – rete civica del Comune di Padova)

SILICA EXPOSURE 2000/2019

Una delle più importanti novità in tema di silice cristallina non è solo l’inserimento delle polveri di SLC tra gli agenti cancerogeni, ma anche l’assegnazione di un valore limite di esposizione professionale, contenuto nell’aggiornato ’allegato XLIII del D.Lgs. 81/2008.

Il nuovo valore assegnato (VLEP o OELV) è pari a 0,100 mg/mc, riferito alla frazione respirabile.

La nascita di questo valore consente l’integrale applicazione delle metodiche di valutazione di cui alla norma UNI 689, tra cui quelle che consentono di stabilire la presenza o meno di un rischio di esposizione all’agente aerodisperso SLC.

Sintesi di tutti i limiti di concentrazione noti:

FonteLimite concentrazione polveri SLC% rispetto a D.Lgs. 81/08
D.Lgs. 81/08 – Allegato XLIII0,100 mg/mc
TLV-TWA (ACGIH)0,025 mg/mc25%
Ex limite assicurativo Min. Lavoro0,050 mg/mc50%

Come stabilire se è presente un rischio cancerogeno per i lavoratori?

Il Datore di lavoro, per il tramite del proprio RSPP o del tecnico valutatore del rischio, con la opportuna collaborazione del Medico Competente, dovrà individuare i lavoratori o le mansioni omogenee di lavoratori per le quali è presente un rischio di esposizione alla SLC.

Al fine di addivenire ad un giudizio di rischio cancerogeno “presente” occorrerà quindi decidere quale criterio di valutazione applicare.

La scelta di tale criterio diventerà dirimente, vero e proprio spartiacque da cui far discendere successivamente tutti gli obblighi prevenzionistici previsti dal D.Lgs. 81/08, da quelli di formazione e sorveglianza sanitaria, all’apertura del registro degli esposti ad agenti cancerogeni.

L’applicazione integrale della norma UNI 689 giunge in aiuto del valutatore, in funzione del numero di campioni disponibili sarà possibile attribuire un giudizio di Compliance oppure no.

FonteLimite concentrazione polveri SLC% rispetto a D.Lgs. 81/08
UNI 689 (3 misure)0,010 mg/mc10%
UNI 689 (4 misure)0,015 mg/mc15%
UNI 689 (5 misure)0,020 mg/mc20%
Soglia di sicurezza (INAIL)0,012 mg/mc12,5%
Da ottouno safety first

LA PUBBLICAZIONE INAIL

Questa pubblicazione in inglese di Inail presenta un Database dell’esposizione alla silice. Inail include i dati di oltre 8000 campioni, descritti per attività e qualifica, raccolti durante le indagini svolte in tutta Italia dal 2000. Le elaborazioni statistiche dei risultati delle misurazioni dell’esposizione personale presentate nel Report potrebbero essere utili per la gestione del rischio professionale dall’inalazione di silice cristallina, per identificare misure di controllo del rischio e buone pratiche da applicare nelle industrie e per supportare studi epidemiologici.

Prodotto: Volume
Edizioni: Inail – 2022
Disponibilità: Consultabile solo in rete
Info: dcpianificazione-comunicazione@inail.it

VERSIONE IN ITALIANO.

Prodotto: Volume
Edizioni: Inail – 2019
Disponibilità: Si – Consultabile anche in rete
Info: dcpianificazione-comunicazione@inail.it

GUIDA TECNICA AI TRABATTELLI

da inail.it

Il documento ha lo scopo di fornire un indirizzo per la scelta, l’uso e la manutenzione dei trabattelli da utilizzare nei luoghi di lavoro.

Obiettivo del documento è anche quello di indicare una metodologia per la valutazione dei rischi connessi all’utilizzo dei trabattelli. L’individuazione del trabattello più adatto ad una realtà lavorativa dipende dalle sue caratteristiche intrinseche e dal tipo di attività da eseguire. Il contenuto del documento non esime dalla necessità di porre a confronto le indicazioni fornite con le reali condizioni e le esigenze di ogni specifico ambiente di lavoro.




Prodotto: Volume
Edizioni: Inail – 2022
Disponibilità: Consultabile solo in rete
Info: dcpianificazione-comunicazione@inail.it

PROROGATO A LUGLIO L’INVIO DELL’ALLEGATO 3B

La proroga si è resa necessaria alla luce delle difficoltà legate alla gestione dell’emergenza Covid-19

Sorveglianza sanitaria: slitta il termine per l’invio dell’allegato 3B da parte dei medici competenti. Lo rende noto il ministro della Salute con la nota 15 febbraio 2022.

L’obbligo, previsto dall’articolo 40, D.Lgs. n. 81/2008, prevede che «Entro il primo trimestre dell’anno successivo all’anno di riferimento il medico competente trasmette, esclusivamente per via telematica, ai servizi competenti per territorio le informazioni, elaborate evidenziando le differenze di genere, relative ai dati collettivi aggregati sanitari e di rischio dei lavoratori, sottoposti a sorveglianza sanitaria secondo il modello in ALLEGATO 3B».

Lo slittamento si è reso necessario alla luce delle difficoltà legate alla gestione dell’emergenza Covid-19.

Da ambienteesicurezzaweb.it

SMART WORKING E LAVORATORI FRAGILI

SPETTA AL MEDICO DI MEDICINA GENERALE LA CERTIFICAZIONE

Il decreto individua le patologie e le condizioni che danno accesso allo status di lavoratori fragili con diritto a prestare l’attività con modalità di lavoro agile fino al 28 febbraio

E’ firmato dai Ministri competenti (Salute-Lavoro-Pubblica Amministrazione) il decreto interministeriale del 4 febbraio 2022 (pubblicato nella GU n. 35 dell’11 febbraio 2022), che individua le patologie e le condizioni che danno accesso allo status di lavoratori fragili, come riporta Ipsoa, con diritto a prestare l’attività con modalità di lavoro agile fino al 28 febbraio. Le condizioni di salute che rendono rischioso lo svolgimento dell’attività lavorativa in presenza dovranno essere certificate dal medico di famiglia.

Patologie e condizioni.

Il decreto individua le patologie croniche con scarso compenso clinico e con particolare connotazione di gravità, in presenza delle quali, fino al 28 febbraio 2022, la prestazione lavorativa è normalmente svolta, secondo la disciplina definita nei Contratti collettivi, ove presente, in modalità agile, anche attraverso l’adibizione a diversa mansione ricompresa nella medesima categoria o area di inquadramento, come definite dai contratti vigenti, e specifiche attività di formazione professionale sono svolte da remoto.

Sono previste due casistiche specifiche, a seconda dello stato vaccinale del lavoratore, che in particolare rientrano nella previsione del decreto in argomento, indipendentemente dallo stato vaccinale:

1) pazienti con marcata compromissione della risposta immunitaria:

– trapianto di organo solido in terapia immunosoppressiva;

– trapianto di cellule staminali ematopoietiche (entro 2 anni dal trapianto o in terapia immunosoppressiva per malattia del trapianto contro l’ospite cronica);

– attesa di trapianto d’organo;

– terapie a base di cellule T esprimenti un Recettore Chimerico Antigenico (cellule CAR¬T);

– patologia oncologica o onco-ematologica in trattamento con farmaci immunosoppressivi, mielosoppressivi o a meno di 6 mesi dalla sospensione delle cure;

– immunodeficienze primitive (es. sindrome di DiGeorge, sindrome di Wiskott-Aldrich, immunodeficienza comune variabile etc.);

– immunodeficienze secondarie a trattamento farmacologico (es: terapia corticosteroidea ad alto dosaggio protratta nel tempo, farmaci immunosoppressori, farmaci biologici con rilevante impatto sulla funzionalità del sistema immunitario etc.);

– dialisi e insufficienza renale cronica grave;

– pregressa splenectomia;

– sindrome da immunodeficienza acquisita (AIDS) con conta dei linfociti T CD4+ < 200cellule/pl o sulla base di giudizio clinico.

2) pazienti che presentino 3 o più delle seguenti condizioni patologiche:

– cardiopatia ischemica;

– fibrillazione atriale;

– scompenso cardiaco;

– ictus;

– diabete mellito;

– bronco-pneumopatia ostruttiva cronica;

– epatite cronica;

– obesità.

La disposizione in esame si applica, inoltre, in caso di contemporanea presenza di esenzione alla vaccinazione per motivi sanitari e almeno una delle seguenti condizioni:

– età maggiore di 60 anni;

– condizioni di salute motivata da concomitanti/preesistenti di elevata fragilità elencate in via non esaustiva nell’Allegato 2 della circolare della Direzione generale della prevenzione sanitaria del Ministero della salute n. 45886 dell’8 ottobre 2021. Come si è detto, l’esistenza delle patologie e delle condizioni di cui sopra è certificata dal medico di medicina generale del lavoratore. Della materia, si legge su Ipsoa; si occupa anche l’INPS con il messaggio 679 dell’11/2/2022 ma solo per sottolineare che si tratta di aspetti giuslavoristici e contrattuali che non rientrano tra le competenze dell’Istituto, il quale si limita a sottolineare che per l’anno 2022 non è possibile il riconoscimento delle indennità economiche per gli eventi riferiti alla quarantena e alla tutela dei lavoratori fragili di cui ai commi 1 e 2 dell’art. 26 del D.L. n. 18/2020.

Protocolli per il lavoro agile

D’altro canto, il lavoro agile è oggetto anche dei protocolli sottoscritti dalle parti sociali sia per il lavoro privato che per quello pubblico. Per quanto attiene i rapporti di lavoro privato le linee guida fornite dal protocollo si applicheranno a partire dalla conclusione dello stato di emergenza collegato alla pandemia, che dovrebbe cessare il 31 marzo 2022. Il protocollo prevede l’accesso facilitato al lavoro agile per persone fragili e lavoratori con disabilità, di utilizzare tale modalità di lavoro anche come misura di accomodamento ragionevole.

Da dottnet.it

OBBLIGO GREEN PASS ANCHE PER GLI ULTRACINQUANTENNI IN SMART WORKING.

Costa (Salute): obbligo Green pass over 50 anche per chi in smart working

“I dati della pandemia ci dicono che siamo in una fase positiva, su questo non c’è dubbio. I dati però ci dicono anche che la pandemia c’è ancora e dobbiamo mettere in atto l’ultimo sforzo per portare il paese fuori da questa situazione nel modo più rapido possibile. L’introduzione dell’obbligo vaccinale per gli over 50 va esattamente in questa direzione: ridurre il più possibile la platea dei non vaccinati”. Lo dice a Rai Radio1, ospite di Giorgio Zanchini a ’Radio Anch’io’, il sottosegretario alla Salute Andrea Costa.

È vero che ci sarà l’obbligo di Green Pass anche per chi è in smart working? “La norma primaria prevede l’introduzione dell’obbligo vaccinale per gli over 50, ed è chiaro che l’obbligo è esteso a tutta questa categoria e fascia d’età. Per cui è assolutamente confermato”. Come verranno effettuati i controlli? “Per il controllo l’operazione è più complicata rispetto ad altri posti di lavoro – ha detto Costa a Rai Radio1 – ma non escludo che si possano fare controlli anche per loro”.

Da ilsole24ore

QUANDO È NECESSARIA LA SORVEGLIANZA SANITARIA IN AZIENDA

Su certifico.com un excursus delle leggi che regolano l’attività di sorveglianza sanitaria nell’ ‘ambito della medicina del lavoro.

In tale contesto sono identificabili tutte le lavorazioni “tabellate” ove risulta obbligatoria la nomina di un medico competente.

Qui di seguito il link:

https://www.certifico.com/sicurezza-lavoro/documenti-sicurezza/67-documenti-riservati-sicurezza/10213-lavori-con-obbligo-sorveglianza-sanitaria-riferimenti-normativi-ed-elenchi

LA GESTIONE SICURA DI SUOLI CONTAMINATI DA AMIANTO

da Inail.it

Le attività di caratterizzazione, campionamento, gestione del suolo contaminato e relative analisi non risultano ancora sufficientemente normate. Il suolo può risultare contaminato da amianto sia a causa di attività antropiche inquinanti che di processi naturali di disgregazione di Pietre verdi.

L’interazione con tali suoli può contribuire alla loro alterazione e contaminazione con l’amianto. Considerando l’elevato numero di aree con suoli contaminati da amianto, si comprende quanto la loro gestione in sicurezza rivesta un suolo strategico per la riqualificazione del territorio, il recupero di uso del suolo in aree compromesse e risparmi economici. E’ stato dunque predisposto il presente volume che indica le modalità operative in campo volte ad evitare esposizioni indebite.


Prodotto: Volume
Edizioni: Inail – 2022
Disponibilità: Consultabile solo in rete
Info: dcpianificazione-comunicazione@inail.it