edilizia

LAVORI IN QUOTA : QUANDO IL PERICOLO È “ALTO” .

fonte: ANFOS

All’interno dell’ampio spazio dedicato ai cantieri temporanei o mobili, il Testo Unico riserva un intero Capo, il secondo, per illustrare le norme relative alla prevenzione degli infortuni sul lavoro in quota.
L’art. 107 definisce i lavori in quota come quelle attività lavorative che espongono il lavoratore al rischio di caduta da una altezza superiore a due metri rispetto ad un piano stabile, ne sono quindi compresi anche le attività di scavo che prevedono profondità superiori a quella sopra indicata.

La sezione II, articoli dal 108 al 111, illustra quindi le disposizioni di carattere generale, precisando che i cantieri in cui siano adibite attività che prevedano lavori in quota debbano essere provvisti di idonee recinzioni per impedire l’accesso ad estranei e che il transito sotto ponti sospesi, scale ed aree simili, deve essere impedito mediante barriere.
L’articolo 111 illustra quindi gli obblighi ascrivibili al Datore di Lavoro, con due precisazioni introduttive di carattere generale:

  1. deve essere data la priorità alle misure di protezione di tipo collettivo rispetto a quelle individuali;
  2. deve essere posta particolare attenzione alle dimensioni e all’ergonomia delle attrezzature di lavoro.

Sulla base di questi due principi si elencano quindi i conseguenti e relativi obblighi
Questi vanno dalle disposizioni sulle attrezzature da adottare quali funi (art. 116), scale (art. 113) e ponteggi (sezioni IV, Ve VI) alla descrizione nel dettaglio delle caratteristiche tecniche che devono possedere, le dimensioni, il posizionamento ed i requisiti di conformità minimi affinché possano essere impiegate. Particolare evidenza viene data ai dispositivi di protezione collettiva anti caduta, specificandone l’obbligo di adozione e l’impossibilità di iniziare una attività in loro assenza.
Tra gli obblighi del Datore di Lavoro, infine, rientrano anche il divieto di far assumere bevande alcoliche e superalcoliche (art. 111, c8) ed il divieto di far effettuare lavori temporanei in quota se le condizioni metereologiche non ne consentono l’esecuzione in sicurezza (art. 111, c9).

Così come già per altre tipologie di rischio, viene data particolare evidenza agli aspetti relativi alla formazione ed informazione dei preposti e dei dirigenti; formazione che assume carattere prioritario in questo ambito, per gli elementi che costituiscono il corretto impiego dei Dispositivi di Protezione Individuali, come descritti nell’art. 115 (assorbitori di energia, dispositivi di ancoraggio, cordini ed imbragature) che devono essere obbligatoriamente utilizzati qualora non sia stato possibile per motivi tecnici adottare idonee misure di protezione collettiva.

Chiudono il Titolo IV due ultime sezioni rispettivamente dedicate alle costruzioni edilizie (sez. VII) e alle demolizioni (sez. VIII), sempre in ottica di voler tutelare i lavoratori dal rischio di cadute dall’alto sono interessanti alcune misure di sicurezza relative per esempio ad alcune lavorazioni speciali (art. 148) ed al divieto di lavorare su muri in demolizione di altezza superiore ai due metri (art. 152).
In tema di edilizia, e di prevenzione sui luoghi di lavoro relativamente al settore in cui si registrano ancora oggi il maggior numero di incidenti sul lavoro, risulta chiaro l’obiettivo del legislatore di voler approfondire in modo esaustivo e dettagliato un aspetto importante come quello della protezione nei lavori in quota, definendo integralmente anche gli aspetti che potrebbero a prima vista apparire più marginali, ma la cui applicazione può invece risultare significativa in termini di riduzione degli infortuni.

fonte : Inail

IL CONTRIBUTO DI INAIL

Online sul portale dell’Istituto, il volume – realizzato dai ricercatori di Dit e Cte – raccoglie i risultati di due importanti seminari svolti al Made di Milano e al Saie di Bologna e offre una panoramica delle diverse problematiche relative alla sicurezza nelle attività di manutenzione sulle coperture degli edifici

Lavorare in quota

ROMA – Tecnici, installatori ed esperti di lavorazioni su tetti e coperture: si rivolge a loro il volume “La sicurezza nei lavori sulle coperture. Sistemi di prevenzione e protezione contro la caduta dall’alto”, realizzato dai ricercatori dell’Inail del dipartimento Innovazioni tecnologiche e sicurezza degli impianti, prodotti e insediamenti antropici (Dit) e dalla Consulenza tecnica per l’Edilizia (Cte). La pubblicazione – online sul portale dell’Istituto – raccoglie gli atti di due seminari svolti nel 2013 al Made di Milano e al Saie di Bologna: ”Un cantiere sicuro per riqualificare l’esistente – lavori in copertura” e “Lavori su coperture: problematiche, approfondimenti”.

Dalla legislazione ai casi di studio. Ad aprire il manuale un breve excursus sulla legislazione vigente nei lavori in quota e sui dispositivi di protezione. In particolare, ampio spazio è dedicato ai sistemi di ancoraggio utilizzati nelle opere di costruzione, che vengono presentati e descritti attraverso schede illustrative. Oltre a promuovere la cultura della manutenzione, il testo si sofferma anche sulla fase della progettazione, durante la quale vengono spesso sottovalutate le possibili implicazioni di salute e sicurezza nelle fasi successive. Non ultimi, alcuni casi di studio realizzati su diversi edifici dell’Inail e delle tabelle comparative per la valutazione del rischio.

Cadute dall’altro: come procedere in sicurezza. Uno dei capitoli del volume affronta anche l’attuale problema delle cadute dall’alto. “Troppi vanno sui tetti non pensando a quanto possa essere pericoloso – precisa Michele Candido Meschino, ingegnere e coordinatore generale Cte – Il rischio, invece, è alto e aumenta soprattutto perché sottovalutato”. “A volte utilizzare le attrezzature di sicurezza sembra un fastidioso onere in termini di perdita di tempo e così si pensa di poterne fare a meno – aggiunge – In queste circostanze quasi sempre il nemico principale è la fretta e, dopo questa, la sopravvalutazione della propria abilità. Non va trascurato, infine, anche l’aspetto legato a una non adeguata formazione”.

Meschino: “Oltre alle norme anche manutenzioni e controlli”. Tra le finalità dello studio la necessità di fare il punto su un problema che produce numerosi incidenti e sul quale di recente ci sono stati aggiornamenti normativi importanti. “Purtroppo è frequente che ci si metta a norma sulla base di una nuova legge, ma poi non si facciano nel tempo manutenzione e controllo dell’efficienza dei dispositivi, vanificando così l’efficacia degli accorgimenti a suo tempo adottati”, conclude Meschino che sollecita a non dimenticare che “dove vengono fatti più interventi e le condizioni climatiche sono più severe il rischio aumenta notevolmente. Non a caso il 65% degli infortuni avvenuti su tetti e terrazze è concentrato al Nord Italia”.

MACCHINE PER CANTIERE E DA COSTRUZIONE

da Inail.it

Partendo dal patrimonio informativo che negli anni l’Istituto ha costituito e dalle competenze maturate nell’espletamento delle attività di accertamento tecnico, il documento raccoglie schede tecniche sulle macchine afferenti al tc 151 macchine per cantiere e costruzione, trattando le più significative non conformità rilevate, al fine di illustrare, rispetto allo stato dell’arte di riferimento, le soluzioni costruttive ritenute accettabili, e promuovere un miglioramento dei livelli di sicurezza nei luoghi di lavoro, come previsto nella mission istituzionale.



Prodotto: Volume
Edizioni: Inail – 2024
Disponibilità: Si – Consultabile anche in rete
Informazioni e richieste: dcpianificazione-comunicazione@inail.it

LA SICUREZZA NEL CANTIERE ARCHEOLOGICO.

da Inail.it

Il settore dedicato alla conservazione e alla tutela del patrimonio storico e artistico è caratterizzato da addetti e operatori altamente specializzati, per i quali i rischi professionali vanno attentamente individuati e valutati in contesti caratterizzati da specifiche esigenze, correlate alla varietà di figure professionali, contemporaneamente presenti nei luoghi di lavoro e con formazione ben distinta fra loro, e alla necessità di assicurare, insieme alla tutela dell’incolumità dei lavoratori e degli altri operatori, l’attenzione al valore storico e artistico del bene sul quale si interviene che obbliga, spesso, ad una organizzazione del lavoro non standardizzata.

In questo ambito, la tutela della salute e la sicurezza sul lavoro deve essere adeguatamente considerata sia negli interventi volti a favorire il miglioramento delle conoscenze del patrimonio archeologico e a garantire continuità alle attività di ricerca scientifica e storica, sia negli interventi di messa in sicurezza, recupero, sistemazione di siti di rilevanza storico-archeologico per l’accessibilità e fruibilità nell’ambito di iniziative di inclusione sociale e culturale, di valorizzazione e promozione del patrimonio archeologico.




Prodotto: Fact sheet
Edizioni: Inail – 2024
Disponibilità: Consultabile solo in rete
Informazioni e richieste: dcpianificazione-comunicazione@inail.it

INDUMENTI IGNIFUGHI ED ARCHI ELETTRICI

Da osha.gov

Gli archi elettrici rappresentano alcuni dei rischi più gravi per la sicurezza dei lavoratori del settore dell’energia elettrica. I rischi di esplosione di archi o flash includono temperature elevate (più calde della temperatura superficiale del sole) per brevi periodi di tempo (frazioni di secondo), gas caldi, un’intensa onda di pressione derivante dall’esplosione (come l’esplosione di una bomba a mano a pochi centimetri di distanza) e schegge di particelle di metallo vaporizzate e fuse. Le lesioni legate all’arco possono variare da ustioni lievi a gravi, cecità, perdita dell’udito e della memoria a causa dell’onda di pressione, ossa rotte o morte. Quando un lavoratore è esposto a un arco voltaico, gli indumenti che indossa possono svolgere un ruolo importante nella gravità del potenziale infortunio.

Lo standard “269” ( 1910.269(l)(6) ):

  • Richiede che i lavoratori siano addestrati sui potenziali pericoli degli archi elettrici e sulle fiamme che possono produrre accendendo altri materiali nell’area.
  • Vieta ai lavoratori di indossare indumenti che, in presenza di un arco, possano potenzialmente aumentare l’entità delle lesioni; cioè se gli indumenti prendessero fuoco e continuassero a bruciare, oppure se si sciogliessero sulla pelle. Pertanto, ai lavoratori è generalmente vietato indossare materiali di abbigliamento realizzati interamente o mescolati con materiali sintetici come acetato, nylon, poliestere o rayon.

Abbigliamento FR e lo standard “269” . L’OSHA ha pubblicato un memorandum interpretativo che fornisce indicazioni per conformarsi ai requisiti di abbigliamento. Questo memorandum fornisce informazioni sui tipi di abbigliamento accettabili e sulla valutazione dei pericoli da parte del datore di lavoro.

Selezione di indumenti ignifughi adeguati : indumenti realizzati al 100% in cotone o lana possono essere accettabili se il loro peso è adeguato alle condizioni di fiamma e arco elettrico a cui un lavoratore potrebbe essere esposto. All’aumentare del livello di calore, questi materiali non si sciolgono, ma possono accendersi e continuare a bruciare. La quantità di calore necessaria per accendere questi materiali dipende da una serie di fattori, tra cui il peso, la struttura, la trama e il colore del materiale. Questo tipo di abbigliamento non è conforme alla norma “269” se può accendersi (e continuare a bruciare) nelle condizioni di esposizione all’arco elettrico e alla fiamma presenti sul posto di lavoro. Se non scelgono indumenti ignifughi, i datori di lavoro devono determinare se gli indumenti indossati dal lavoratore sono accettabili o meno nelle condizioni a cui potrebbe essere esposto. L’abbigliamento FR è accettabile rispetto ai requisiti di abbigliamento OSHA. [Vedere il Memorandum “Linee guida per l’applicazione dello standard di abbigliamento del Sig. James W. Stanley (10 agosto 1995) e il Federal Register del 30 giugno 1994 ].

APPROFONDIMENTO DI PUNTO SICURO:

https://www.puntosicuro.it/rischio-elettrico-C-34/i-dispositivi-per-la-protezione-dagli-effetti-dell-arco-elettrico-AR-19232/

PATENTE A PUNTI PER LA SICUREZZA

Bozza del dl Pnrr: parte da 30 punti, si può operare con almeno 15 crediti

Servirà per chi opera nei cantieri temporanei o mobili e sarà rilasciata dall’Ispettorato nazionale del lavoro dopo l’iscrizione alla camera di commercio

Arriva dal primo ottobre 2024 la patente a punti per la sicurezza sul lavoro. Lo prevede la bozza del dl Pnrr atteso oggi in  Consiglio dei ministri. Sono tenuti al possesso della patente le imprese e i lavoratori autonomi che operano nei cantieri temporanei o mobili. La patente è rilasciata dall’Ispettorato nazionale del lavoro dopo l’iscrizione alla camera di commercio; l’adempimento, da parte del datore di lavoro e dei lavoratori degli obblighi formativi; il possesso del Durc, del Documento di Valutazione dei Rischi e del Documento Unico di Regolarità Fiscale.

La patente parte da trenta crediti e consente di operare con una dotazione pari o superiore a 15 crediti. Prevede decurtazioni da 5 a 10 punti in caso di violazioni delle norme di sicurezza e decurtazioni di 20 crediti in caso di incidenti che provochino la morte di un lavoratore, di 15 crediti per incidenti che provochino inabilità permanente e 10 crediti per inabilità superiori a 40 giorni. Nel caso di morte o inabilità permanente la patente potrà essere sospesa per un massimo di 12 mesi.

“L’ispettorato nazionale del lavoro definisce i criteri, le procedure e i termini del provvedimento di sospensione. Ciascun provvedimento di  cui al presente comma deve riportare i crediti decurtati. Gli atti ed  i provvedimenti emanati in relazione al medesimo accertamento  ispettivo non possono nel complesso comportare una decurtazione  superiore a 20 crediti”, si legge ancora nella bozza del  provvedimento. 

Non sono tenute al possesso le imprese con l’attestato di qualificazione Soa, ovvero della qualificazione che autorizza un’azienda del settore delle costruzioni a concorre alle gare d’appalto pubbliche. Le Società organismi di attestazione (Soa) sono organismi di diritto privato che, su autorizzazione dell’Autorità Nazionale Anticorruzione, accertano l’esistenza nei soggetti esecutori di lavori pubblici degli elementi di qualificazione, ossia della conformità dei requisiti alle disposizioni comunitarie. ( fonte rainews It)

approfondimenti :

https://www.ilsole24ore.com/art/sicurezza-lavoro-arriva-stretta-primo-ottobre-patente-punti-AFphtIrC

LA QUALITÀ DELL’ ARIA NEI LUOGHI DI LAVORO

da Inail.it

Disponibile sul portale dell’Inail, il volume offre ai datori di lavoro e ai responsabili dei servizi di prevenzione e protezione uno strumento operativo per individuare e implementare misure di riduzione delle emissioni di sostanze inquinanti indoor

Qualità dell’aria nei luoghi di lavoro, l’importanza della valutazione per benessere e performance

ROMA – La salubrità dell’ambiente di lavoro costituisce un elemento essenziale per la salute e la sicurezza dei lavoratori. La qualità dell’aria di un determinato luogo, infatti, influisce in maniera preponderante sul benessere delle persone che vi operano, con ripercussioni anche sulle loro performance. A questo tema è dedicato l’opuscolo della Direzione regionale Inail Campania, che offre una panoramica normativa sull’argomento e un’analisi approfondita delle sostanze inquinanti e dei loro effetti sull’uomo, utile all’individuazione di metodologie di valutazione idonee e di misure di prevenzione adeguate. Il documento si riferisce ad ambienti a obiettivo comfort e non a quelli produttivi in cui le concentrazioni di sostanze dannose/pericolose possono costituire un pericolo per la salute dei lavoratori dove il datore di lavoro è tenuto ad eliminare/ridurre il rischio (d.lgs. 81/2008 Titolo IX).

Normative e metodologie di valutazione dell’aria per un ambiente di lavoro sicuro. L’opuscolo rappresenta una risorsa preziosa per datori di lavoro, responsabili della prevenzione e tutti coloro che sono coinvolti nella gestione della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro. Attraverso l’analisi della legislazione tecnica vigente a livello italiano, europeo e internazionale, la pubblicazione offre un’attenta disamina dei metodi di campionamento, di analisi e di valutazione delle caratteristiche dell’aria negli ambienti indoor. Lo studio oltre agli aspetti tecnici e normativi, affronta la questione fondamentale del benessere dei lavoratori e della loro performance in ambienti che, se non adeguatamente gestiti, possono compromettere il risultato delle attività quotidiane.

Sostanze inquinanti: origine e caratteristiche. Il documento contiene un’analisi approfondita sugli inquinanti che possono incidere significativamente sulla salute e sul benessere dei lavoratori che vi entrano in contatto. Particolare attenzione è dedicata alle sostanze di origine antropica, emesse attraverso la traspirazione, la sudorazione o la respirazione e a quelle generate dai materiali edilizi/di arredo e dalle lavorazioni, con un approfondimento su descrittori, soglie di accettabilità e valori limite, contenuti nelle norme tecniche relative. Lo studio illustra anche i dati e le caratteristiche delle sostanze inquinanti, sia gassose che particellari, presenti nell’area esterna, che spesso, attraverso le finestre o per la mancanza di dispositivi specifici, possono transitare nell’ambiente interno di lavoro, pregiudicandone la qualità dell’aria.

Dalle misure di valutazione al miglioramento della qualità dell’aria. La presenza simultanea di sostanze di origine diversa rende complicato e complesso il processo di valutazione della qualità dell’aria nei luoghi di lavoro. In questo senso, l’opuscolo si rivela uno strumento prezioso per coloro che devono individuare e implementare strategie di miglioramento della qualità dell’aria. Nella sezione dedicata, infatti, il fascicolo offre indicazioni dettagliate, differenziate sulla base delle sostanze presenti, sulle misure di prevenzione e sugli interventi di riduzione dell’immissione di inquinanti di origine indoor, integrando le disposizioni della normativa tecnica di riferimento con le analisi scientifiche della letteratura di settore.

QUI SOTTO IL LINK ALLA GUIDA:

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I DATI INAIL NEL COMPARTO EDILIZIA.

da Inail it

Le Costruzioni, che nel biennio 2021-2022 hanno dato un forte impulso all’incremento del prodotto interno lordo, sono al primo posto della gestione assicurativa Industria e servizi per frequenza degli infortuni più gravi

Sicurezza in edilizia, nel nuovo numero di Dati Inail l’analisi aggiornata su un settore ad alto rischio

ROMA – Il nuovo numero del periodico Dati Inail, curato dalla Consulenza statistico attuariale dell’Istituto, aggiorna l’analisi relativa alle Costruzioni, un settore di attività caratterizzato da alti livelli di rischio, che nel biennio 2021-2022 ha dato un forte impulso all’incremento del prodotto interno lordo. In generale il comparto coinvolge il 7,8% degli addetti e l’11,3% delle aziende nazionali operanti nell’Industria e servizi, pari nel quinquennio 2017-2021 a una media di circa 500mila imprese e un milione 350mila lavoratori. Esaminando i dati dell’archivio statistico delle imprese attive (Asia), reso disponibile dall’Istat, emerge anche che le aziende edili sono piccole, con meno di 10 lavoratori, come la maggior parte delle imprese nazionali, e sono dedite principalmente a lavori di costruzione specializzati.

L’aumento delle denunce in linea con la crescita dell’occupazione. Nel 2022 gli infortuni sul lavoro denunciati nel settore Costruzioni sono stati circa 40mila, in aumento del 3,4% rispetto all’anno precedente ma in linea con i dati del biennio ante pandemia 2018-2019. La crescita delle denunce è coerente con l’incremento dell’occupazione, che nel 2022 è stato del 3,9% rispetto al 2021, con gli incentivi statali e lo sblocco dei cantieri a fare da volano. La stragrande maggioranza degli infortuni avviene in occasione di lavoro (91%), ma nel 2022 l’incremento maggiore (+5,0%) è stato registrato per i casi avvenuti in itinere, nel tragitto di andata e ritorno tra la casa e il luogo di lavoro. Con 175 decessi, il 16% in meno rispetto all’anno precedente e il dato più basso dell’ultimo quinquennio, il settore edile nel 2022 è al secondo posto in valore assoluto dopo il manifatturiero per numero di casi mortali denunciati. Quelli avvenuti in itinere rappresentano il 18% del totale e sono gli unici ad aumentare nel confronto con il 2021.

Un infortunato su quattro è di origine straniera. Nel quinquennio 2018-2022 la maggior parte degli infortuni professionali (in media il 62%) e dei decessi (55%) si è verificata nelle fasi di demolizione o preparazione del cantiere, nei lavori di impiantistica elettrica e idraulica e, più in generale, nelle opere di costruzione specializzata. Per la forte presenza di manodopera maschile, più idonea per caratteristiche fisiche e di forza allo svolgimento di molte attività che caratterizzano il settore, gli infortunati sono in netta maggioranza uomini (97%). La quota di infortunati di origine straniera, pari nel 2022 al 26% degli infortuni e al 21% dei casi mortali denunciati, è più elevata rispetto alla media del 19% registrata per entrambe le casistiche negli altri settori della gestione assicurativa dell’Industria e servizi.

Le cadute dall’alto tra le cause più frequenti. Le Costruzioni sono storicamente tra le attività più rischiose per il ricorso all’elevata manualità, per lo sforzo cui viene sottoposto il fisico del lavoratore e per gli effetti legati alla stagionalità e al clima. La lettura degli indici di rischio dell’ultimo triennio disponibile (2018-2020), in particolare, colloca il settore al primo posto rispetto a tutti quelli della gestione assicurativa dell’Industria e servizi per frequenza degli infortuni più gravi, che causano morte o inabilità permanenti. Prendendo in considerazione gli infortuni in occasione di lavoro riconosciuti dall’Inail nel quinquennio, circa il 30% è dovuto a schiacciamento in movimento verticale o orizzontale su/contro un oggetto immobile (in nove casi su 10 cadute dall’alto). Il 21,7% dei casi avviene per contatto con un agente materiale tagliente, appuntito, duro o abrasivo, mentre quasi un infortunio su cinque (19,8%) è legato allo sforzo fisico, anche per il maneggio e trasporto di carichi, materiali e detriti di demolizione pesanti.

Il 75% delle malattie professionali riguarda il sistema osteo-muscolare e il tessuto connettivo. Per quanto riguarda le denunce di malattie di origine professionale, nel 2022 ne sono state protocollate 10.238, il 20,2% in più rispetto alle 8.516 del 2018. La crescita nel quinquennio è stata costante, con la sola eccezione del 2020, in cui le denunce di patologie lavoro-correlate sono calate del 24,2% rispetto al 2019 pre pandemia. Con 7.506 denunce nel 2022, pari a poco più del 75% del totale dei casi codificati e con un’incidenza più alta rispetto al 71,2% dell’intera gestione Industria e servizi, i lavoratori delle Costruzioni presentano soprattutto malattie a carico del sistema osteo-muscolare e del tessuto connettivo, seguite dalle patologie del sistema nervoso con 1.103 casi (11,1%), dell’orecchio (10,1%) e, con percentuali più contenute, da quelle respiratorie (1,5%) e dai tumori (1,1%).

I “near miss” nei cantieri ferroviari e la piattaforma Condivido. Nel focus dedicato alla collaborazione avviata nel marzo 2022 con le Ferrovie dello Stato, per la sperimentazione nei cantieri delle migliori pratiche per la prevenzione, Dati Inail si sofferma in particolare sulle iniziative legate alla gestione delle segnalazioni dei “near miss”, ovvero tutti quegli eventi, derivanti da un lavoro o che hanno origine nel corso di un lavoro, che non causano lesioni o malattie ma che potenzialmente potrebbero farlo. Il flusso di comunicazione relativo alle segnalazioni dei “quasi infortuni” comprende diversi momenti di feedback al lavoratore segnalante, importanti per accrescere la motivazione e la fidelizzazione del personale operativo. In futuro i dati relativi ai “near miss” (numero degli eventi, cause dirette, indirette e radice, luogo, soggetti coinvolti) saranno inseriti nella piattaforma “Condivido” dell’Inail, accessibile alle aziende e alle loro rappresentanze. La piattaforma consiste in un software web-based per la raccolta dei dati, utile per la condivisione di conoscenze sulle modalità di accadimento dei “quasi infortuni” e sulle loro cause.

  • Dicembre 2023Argomenti
    L’impulso dell’edilizia sul Pil – Alti livelli di rischio per il settore delle Costruzioni – Le malattie professionali nelle Costruzioni: analisi di un quinquennio – La gestione dei near miss nei cantieri ferroviari: un esempio di collaborazione tra pubblico e privato
    (.pdf – 1,1 mb)
  • Progetto Condivido

QUADERNO DI CANTIERE 2023 PER IL 2024!

È disponibile on line il Quaderno di cantiere 2023 elaborato dal Gruppo di lavoro “Edilizia” del Comitato provinciale di coordinamento in materia di salute e sicurezza sul lavoro, con il coordinamento editoriale di Centrofor. Questa nuova edizione digitale della pubblicazione, voluta dall’assessore allo sviluppo economico, ricerca e lavoro Achille Spinelli, che è anche presidente del Comitato, è profondamente rinnovata e aggiornata rispetto al passato. L’intento è quello di farne uno strumento operativo a tutti gli effetti, destinato a chi è coinvolto nel processo produttivo, al fine di promuovere la sicurezza e l’integrità delle persone nei luoghi di lavoro. “E’ con vera soddisfazione che presentiamo questo testo – sottolinea l’assessore Spinelli – la cui redazione ha impegnato per un anno i responsabili tecnici delle istituzioni coinvolte, Inail, Apss, Provincia autonoma, associazioni di rappresentanza delle parti economiche e del mondo del lavoro. Il risultato è lusinghiero. Disponiamo ora di uno strumento di prevenzione degli infortuni che potrà essere utilizzato dagli operatori del settore, dalle imprese, dai lavoratori nel loro impegno quotidiano. L’approccio è innovativo, fa largamente ricorso a infografiche ed immagini e consente di illustrare molti dettagli operativi. L’auspicio è che questo Quaderno possa rappresentare uno struimento efficace e utile per una maggiore comprensione delle regole in edilizia e in generale per promuovere concretamente la cultura della sicurezza”.

Il Quaderno si articola in Aree (Organizzazione del cantiere; Valutazione dei rischi; Scavi e demolizioni; Attrezzature di lavoro, opere provvisionali, impianti e DPI; Igiene del lavoro; Procedimenti sanzionatori, infortuni e malattie professionali) e in capitoli, per complessive 132 pagine. 
Potrà essere integrato ed aggiornato annualmente, visto il suo formato digitale, e continuerà quindi ad essere seguito da vicino dai responsabili del Comitato di coordinamento salute e sicurezza sul lavoro. Spinelli ha ringraziato tutti coloro che hanno reso possibile  sua realizzazione, in particolare Fabio Vettori per il contributo artistico, e lo staff tecnico di Centrofor. La pubblicazione sarà inviata in formato digitale ai componenti del Comitato affinché l’inseriscano nei propri spazi social e inviato alle imprese aderenti e ai professionisti coinvolti.Verrà pubblicato inoltre sul sito della Provincia e dell’Apss, che provvederanno anche a metterne a disposizione copia stampata a chi lo desiderasse. 

All.: Quaderno di Cantiere 2023

Allegati

STRESS LAVORO CORRELATO IN CANTIERE.

da Inail.it

L’intesa prevede un nuovo progetto realizzato da Inail Veneto in collaborazione con le Scuole edili della regione per aumentare la sicurezza sul lavoro

Immagine formazione in edilizia

VENEZIA – Il 18 dicembre scorso la Direzione regionale Veneto dell’Inail e il Centro di formazione e sicurezza di Belluno hanno sottoscritto il protocollo che coincide con la definizione del progetto di prevenzione regionale “Riconoscere lo stress da lavoro correlato in un’edilizia innovativa: valutare i rischi per prevenire e promuovere azioni di cambiamento”. Il progetto è stato presentato presso la sede Inail di Venezia Terraferma da Alice Bossan, dirigente dell’Ufficio attività istituzionali della Direzione regionale Veneto, insieme al coordinatore dei presidenti delle Scuole edili del Veneto, Cristiano Perale, al presidente della Scuola edile di Belluno, Massimo Riva, al segretario Filca Cisl Venezia, Andrea Grazioso, e allo psicologo del lavoro incaricato della gestione operativa, Alberto Rigato.

Nel 2024 previsto il coinvolgimento di 6mila lavoratori. Capofila del progetto, patrocinato da Ance Veneto, è la Scuola edile di Belluno che, insieme alle altre sei scuole edili del Veneto, enti bilaterali di formazione, coinvolgeranno direttamente i lavoratori edili e le imprese del territorio per promuovere la cultura della salute e sicurezza e ridurre gli infortuni nel settore delle costruzioni. Nel corso del 2024, verranno coinvolti circa 6mila lavoratori e professionisti che contribuiranno a individuare le cause dello stress da lavoro correlato per definire, poi, le azioni per gestirlo e ridurlo, migliorando la qualità della vita professionale.

Scarpa: “Approfondire le cause dello stress per costruire percorsi di prevenzione efficaci”. “Il settore delle costruzioni – ha dichiarato il direttore regionale Inail Veneto, Enza Scarpa – è uno dei settori di maggiore attenzione, per la sua pericolosità intrinseca e per l’elevato numero di eventi infortunistici di particolare gravità. Approfondire con i lavoratori le cause che generano stress ci consente di costruire percorsi di prevenzione che mirano al benessere dei lavoratori e della stessa organizzazione aziendale. Ciò ancor più – ha aggiunto – in una fase di forte pressione legata agli incentivi verso l’edilizia privata e all’avvio di numerosi cantieri finanziati dal Pnrr”.

VALUTARE LA QUALITÀ DELL’ ARIA NEI LUOGHI DI LAVORO

La qualità dell’aria in un luogo di lavoro rappresenta spesso uno degli elementi cardine in grado di assicurare o al contrario compromettere il benessere di chi vi opera.

Inoltre, se non adeguatamente controllata, essa può determinare condizioni che possono interferire con la normale attività con conseguenti impatti sulla produttività. Quest’ultimo aspetto si manifesta sia sotto forma di un maggior numero di errori compiuti nello svolgimento di una determinata attività, sia sotto forma di una minor velocità, e di conseguenza un maggior tempo richiesto, nell’esecuzione del compito. La valutazione della qualità dell’aria negli ambienti di lavoro è resa complessa dalla simultanea presenza nell’aria di tali ambienti di molte sostanze di origine diversa, sia prodotte dal normale processo di respirazione antropica, sia emesse dai materiali ivi presenti, sia introdotte dall’esterno.


Prodotto: Opuscolo
Edizioni: Inail – 2023
Disponibilità: Consultabile solo in rete
Info: dcpianificazione-comunicazione@inail.it