Monthly Archives: Giugno 2018

CONVEGNO MOVIMENTI RIPETUTI A LECCO IL 12/07/2018

Convegno  MOVIMENTI RIPETUTI DEGLI ARTI SUPERIORI 12 luglio 2018

iscrizione libera e gratuita

presso la sede Confartigianato Imprese Lecco. Via Galileo Galilei 1, 23900 Lecco.

Le attività lavorative comportanti movimenti ripetuti degli arti superiori sono causa di un elevato numero di patologie a carico dei vari distretti articolari.

Il numero di queste malattie costituisce buona parte delle patologie professionali registrate ogni anno da Inail.

Il convegno fa il punto della situazione su questo fattore di rischio

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INFORTUNI E MALATTIE PROFESSIONALI : I DATI INAIL 2017

  1. Da superabile.it

27 giugno 2018

Presentati a Roma dal presidente De Felice i dati relativi al 2017. Gli infortuni riconosciuti sul lavoro sono poco meno di 417 mila, di cui circa il 19% avvenuti con mezzo di trasporto o in itinere. In calo le malattie professionali: sono state 58 mila, circa 2.200 in meno rispetto al 2016. Il 65% riguarda patologie del sistema osteomuscolare

ROMA – È stata presentata stamattina a Roma, dal presidente dell’Inail Renzo De Felice, la Relazione annuale sui dati relativi all’andamento degli infortuni sul lavoro e delle malattie professionali in Italia nel 2017.

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Infortuni sul lavoro. Sono state poco più di 641mila le denunce di infortunio registrate nel 2017, allo stesso livello del 2016 (-0,08%) e in calo di circa il 14% rispetto al 2012. Gli infortuni riconosciuti sul lavoro sono poco meno di 417 mila, di cui circa il 19% avvenuti “fuori dell’azienda” (cioè “con mezzo di trasporto” o “in itinere”). Il dato “fuori dell’azienda” è rilevante per la valutazione accurata delle politiche e delle azioni di prevenzione. • Delle 1.112 denunce di infortunio con esito mortale (erano 1.142 nel 2016, 1.370 nel 2012) gli infortuni accertati “sul lavoro” sono 617 (di cui 360, pari al 58%, “fuori dell’azienda”). Anche se i 34 casi ancora in istruttoria fossero tutti riconosciuti “sul lavoro” si avrebbe una diminuzione del 2,8% rispetto al 2016 e una riduzione pari a circa il 25% rispetto al 2012. • Gli infortuni sul lavoro hanno causato circa 11 milioni di giornate di inabilità, con costo a carico dell’Inail. In media 85 giorni per infortuni che hanno provocato menomazione e circa 21 giorni in assenza di menomazione.

Malattie professionali. • Le denunce di malattia professionale sono state circa 58mila (circa 2.200 in meno rispetto al 2016), con un aumento di circa il 25% rispetto al 2012. Ne è stata riconosciuta la causa professionale al 33%, mentre il 3% è ancora “in istruttoria”. Il 65% delle denunce riguarda patologie del sistema osteomuscolare. • Le denunce riguardano le malattie e non i soggetti ammalati, che sono circa 43mila, il 37% dei quali per causa professionale riconosciuta. Sono stati poco meno di 1.400 i lavoratori con malattia asbesto-correlata.• I lavoratori deceduti nel 2017 con riconoscimento di malattia professionale sono stati 1.206 (il 37% in meno rispetto al 2012), di cui 335 per silicosi/asbestosi (l’86% con età al decesso maggiore di 74 anni, il 75% con età maggiore di 79 anni).

NOVITÀ IN TEMA DI SANZIONI

La guida ai nuovi importi delle sanzioni in tema di sicurezza e salute nei luoghi di lavoro per le violazioni accertate dal 1.7.2018

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Le sanzioni previste in caso di violazione degli obblighi in materia di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro sono state rivalutate con il recente decreto direttoriale N. 12 del 6.6.2018.

L’ Ispettorato nazionale del lavoro ha emanato sul tema una circolare (N. 314 del 22.6.2018) che precisa alcune particolarità e fornisce un completo riepilogo delle ammende e sanzioni  amministrative originarie , rivalutate nel 2013, attualmente in vigore  e  di quelle che si applicheranno  sulle violazioni accertate a partire  dal 1.7.2018.

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Tutti gli importi (ammende e sanzioni)  aumentano dell’ 1,9 %,  per effetto dell’applicazione della variazione dell’indice ISTAT calcolata sugli ultimi 5 anni (come previsto  dall’art. 4 bis dell’art. 306 Testo Unico ). Le sanzioni erano già state aumentate la prima volta dal decreto legge 76 2013.

Va sottolineato che le variazioni non prevedono applicazione di arrotondamenti , né degli aumenti né della somma risultante dalla loro applicazione.

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Le principali violazioni con  relative pene o ammende originarie previste dal TU, prima delle rivalutazioni, sono riassunte nella tabella seguente:

TIPOLOGIA VIOLAZIONE SANZIONI ORIGINARIE
DVR
Omessa valutazione di tutti i rischi
Omessa elaborazione del documento di valutazione dei rischi (DVR )
•  Arresto da 3 a 6 mesi o ammenda da 2.500 a 6.400 euro
NOMINE
Omessa nomina del responsabile del servizio di prevenzione e protezione dai rischi (RSPP) •  Arresto da 3 a 6 mesi o ammenda da 2.500 a 6.400 euro
Omessa nomina del medico competente , nei casi previsti dal Testo Unico per l’effettuazione della sorveglianza sanitaria •  Arresto da 2 a 4 mesi o ammenda da 1.500 a 6.000 euro
FORMAZIONE
Omessa formazione ai lavoratori sui rischi per la salute e la sicurezza sul lavoro , prima dell’assunzione o non oltre 60 giorni successivi •  Arresto da 2 a 4 mesi o ammenda da 1.200 a 5.200 euro (*)
Omessa o inadeguata formazione dei dirigenti e dei preposti in materia di salute e sicurezza •  Arresto da 2 a 4 mesi o ammenda da 1.200 a 5.200 euro (*)
Omessa o inadeguata formazione dei lavoratori incaricati dell’attività di prevenzione incendi e lotta antincendio, di evacuazione dei luoghi di lavoro, di salvataggio e di primo soccorso •  Arresto da 2 a 4 mesi o ammenda da 1.200 a 5.200 euro (*)
Omessa o insufficiente formazione del rappresentante dei lavoratori per sicurezza •  Arresto da 2 a 4 mesi o ammenda da 1.200 a 5.200 euro (*)
VISITE MEDICHE
Mancato invio dei lavoratori alla visita periodica e mancata richiesta al medico competente dell’osservanza degli obblighi previsti a suo carico •  Ammenda da 2.000 a 4.000 euro (*)
DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE
Omessa dotazione ai lavoratori dei necessari e idonei dispositivi di protezione individuale , sentito il RSPP e il medico competente •  Arresto da 2 a 4 mesi o ammenda da 1.500 a 6.000 euro
PREVENZIONE INCENDI
Omessa dotazione nei luoghi di lavoro di idonee misure per prevenire gli incendi e per tutelare l’incolumità dei lavoratori •  Arresto da 2 a 4 mesi o ammenda da 1.200 a 5.200 euro

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PROMUOVERE LA SALUTE DEI LAVORATORI ANZIANI

L’età media della popolazione è in aumento in tutti i Paesi europei sin dagli anni sessanta.

Molti paesi hanno realizzato e mantenuto a lungo politiche per facilitare l’uscita precoce dal mercato del lavoro senza considerare questo fenomeno.

La brusca inversione di questa tendenza negli ultimi anni, per motivazione legate al bilancio pensionistico , ha determinato un improvviso aumento dell’età della forza lavoro:  Purtroppo a questa situazione  non ha corrisposto un cambiamento di modi e posti di lavoro. Molti  lavoratori anziani  sono chiamati a svolgere lavori progettati per i giovani e ciò rende la promozione della salute non più un’opzione, ma un obbligo sociale.

L’analisi delle esperienze di promozione della salute per i lavoratori anziani condotte in 10 Paesi europei tra il 2000 e il 2015, indica che tali iniziative sono distribuite in modo molto eterogeneo, non solo per il numero ma anche per la qualità dei progetti.

La maggior parte delle iniziative ha riguardato l’Europa Centrale, segue l’Europa dell’Est e infine i Paesi del Mediterraneo. L’analisi di dettaglio degli studi indica che la maggior parte degli interventi ha seguito un modello tradizionale, basato sulla ricerca di sintomi e segni di malattia piuttosto che su indicatori positivi di salute.

 
Il volume ci racconta le esperienze dei lavoratori anziani in dieci stati europei nel  periodo 2000 -2015. Il prof Magnavita offre ai lettori tutte le informaIini e i dati su cui riflettere.
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LA SICUREZZA ATTRAVERSO UN SORRISO

NAPO CI INSEGNA LA SICUREZZA SUL LAVORO CON UN SORRISO

da https://osha.europa.eu/it/tools-and-publications/napo-safety-smile

Napo  è un comune lavoratore di un’industria o di un settore qualsiasi. Spesso è esposto a pericoli e situazioni di rischio comuni sul luogo di lavoro, ma prende parte attivamente all’individuazione dei rischi e alla proposta di soluzioni pratiche.

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Adesso Napo è diventato il principale ambasciatore delle campagne Ambienti di lavoro sani e sicuri dell’EU-OSH e molti dei suoi film riguardano o promuovono queste campagne. Napo compare anche di persona in occasione dei principali eventi delle campagne.

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Assieme ai suoi colleghi, Napo è il protagonista di una serie di film senza parole che permettono alle persone di qualsiasi estrazione sociale, cultura ed età di comprendere e identificarsi con lui. I film trattano un’ampia gamma di tematiche in materia di sicurezza e salute, per esempio:

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Quando vengono individuati dei temi rilevanti, vengono regolarmente prodotti nuovi film . I film sono prodotti dal consorzio Napo , che è costituito da un piccolo gruppo di organizzazioni europee di SSL dall’EU-OSHA.

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POSTURE SCORRETTE UNA LISTA DI CONTROLLO EUROPEA

UNA CHECK LIST SULLE POSTURE INCONGRUE

ECCO COME PREVENIRE IL DOLORE OSTEOARTICOLARE
Malattie e disturbi muscolo-scheletrici  da postura incongrua  sono assai diffusi tra lavoratrici e lavoratori e benchè siano spesso sottovalutati ,rappresentano un fattore importante nella genesi di molte patologie e disturbi di ambito ortopedico
POSTURE TECO MILANO
I disturbi muscolo-scheletrici (DMS) coinvolgono muscoli, articolazioni, tendini, legamenti, nervi, spesso anche  il sistema circolatorio locale:  Avere una postura di lavoro corretta  è un efficace sistema di prevenzione.
L’agenzia Europea  ha dedicato le sue energie a sensibilizzare gli operatori della sicurezza  a questo problema ed ha prodotto qualche anno fa una lista di controllo check list ad hoc: “ E-fact 45:  Lista di controllo per prevenire posture di lavoro scorrette”.
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Il documento  sottolinea come una postura corretta è una “postura comoda, che consente il naturale allineamento delle articolazioni – ossia la posizione neutra del corpo. Se il corpo opera in posizione neutra diminuiscono le tensioni e le sollecitazione di muscoli e sistema osteo-tendineo , riducendo così il rischio che i lavoratori sviluppino DMS”.
Viceversa debba intendersi  postura scorretta  quella postura che  determina nelle diverse parti del corpo una posizione innaturale . Se un’articolazione si sposta dalla propria posizione naturale, “è necessario un maggiore  sforzo muscolare  per ottenere la stessa forza e si produce quindi fatica muscolare. Inoltre, le posizioni non neutre possono accrescere le sollecitazioni di tendini, legamenti e nervi, aumentando il rischio di lesioni; se possibile, vanno quindi evitate”.
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A questo proposito l’Agenzia europea propone una lista di controllo con domande sulle posture di schiena, collo, braccia, mani e gambe durante attività lavorative svolte in posizione eretta e da seduti.
Sono poi elencate e azioni che si possono realizzare a livello tecnico, organizzativo e individuale per prevenire o ridurre i rischi provocati da posture incongrue . Questa check list non prende in considerazione altre esposizioni concausali quali ad esempio le vibrazioni,
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Vediamo  ora alcune delle domande presenti nella check list  per la:testa, collo schiena e spalle;
La risposta negativa alle domande indica la necessità di apportare migliorie al posto di lavoro:
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– “il collo viene tenuto in posizione verticale e rilassata, e la testa e diritta (si evita di piegare e/o ruotare il  collo)?
– la schiena rimane diritta? Si evita di piegare il torso in avanti o lateralmente (senza sostegno)?
– si evita di lavorare con le mani dietro il corpo?
– si evita di allungarsi eccessivamente?
– i gomiti rimangono al di sotto del livello del petto?
– le spalle sono in posizione rilassata e si evita di lavorare con le spalle sollevate?
– da seduti, si evita di lavorare a lungo tenendo curva la parte inferiore della schiena?
– per le mansioni che si devono svolgere da  seduti , sono disponibili sedili? Sedile, schienale e braccioli sono sufficientemente regolabili per adattarsi alle dimensioni corporee individuali?
– si evita di lavorare in piedi su superfici dure, per esempio pavimenti di cemento?”
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Vediamo ora alcuni esempi di misure preventive.
criteri generali per pianificare e organizzare il lavoro per evitare o ridurre al minimo le posture scorrette:
– “applicare principi ergonomici nella pianificazione del processo produttivo; solo raramente, purtroppo, si tiene conto degli effetti che il processo produttivo esercita sul carico di lavoro fisico sopportato dai lavoratori. È importante quindi che tra i pianificatori del lavoro figurino alcuni esperti di ergonomia ;
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– pianificare il processo di lavoro; per esempio, sostituire all’assemblaggio seriale dei pezzi di un prodotto l’assemblaggio del prodotto totale da parte di una sola persona, per rendere più vario il lavoro e variare di conseguenza le posture assunte durante il lavoro;
– durante la pianificazione dei processi produttivi e di lavoro, consultare i lavoratori interessati”.
Per testa, collo, schiena e spalle è necessario adattare l’altezza del piano di lavoro al tipo di mansione (ad esempio per unlavoro di precisione: uomini 100– 110 cm; donne 95– 105 cm).
È bene ”fornire piani di lavoro di altezza regolabile per lavoratori di altezza differente, affinché sia possibile mantenere diritti  il rachide  per evitare di sollevare le spalle.
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Non usare piattaforme: provocano il rischio di inciampare, sono scomode da pulire e intralciano le operazioni di trasporto lungo i pavimenti. Richiedono pure uno spazio di lavoro supplementare e il loro utilizzo diviene poco pratico qualora sia necessario adattarne l’altezza a diverse persone o ad altezze di lavoro differenti”.
Altre indicazioni per queste parti del corpo:
– “installare sistemi automatici per mansioni che richiedono prolungate permanenze in posizioni sedute o erette e movimenti ripetitivi; per esempio mansioni di cernita, assemblaggio o imballaggio;
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– fornire condizioni di visibilità adeguata per svolgere la mansione (luce sufficiente, assenza di riflesso, sufficiente dimensione dei caratteri, ecc.) affinché il lavoratore non debba curvarsi in avanti;
– fornire una superficie di lavoro inclinata per ridurre la necessità di piegare il collo in avanti, nelle mansioni che richiedono grande sforzo visivo oppure massima coordinazione tra vista e compiti manuali (lettura, disegno, lavori con strumenti di precisione);
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– collocare i materiali, gli attrezzi e i dispositivi di controllo più frequentemente utilizzati di fronte al lavoratore, in modo che non sia necessario curvarsi, girarsi, ruotare la testa o la schiena o sollevare le braccia;
– evitare di lavorare tenendo le mani dietro il corpo oppure lateralmente e distanti dal corpo: è una postura che si assume spesso quando si fanno scivolare oggetti
– quando si svolge una mansione, mani e gomiti devono rimanere ben al di sotto del livello delle spalle. Se è indispensabile lavorare al di sopra delle spalle, la durata del lavoro va limitata e occorre effettuare pause frequenti”.
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Le indicazioni per braccia e mani:
– “fornire un sostegno per le  braccia  se si devono maneggiare oggetti tenendole sollevate. Il sostegno per le braccia riduce il carico sulle spalle e sulla colonna vertebrale;
– se si usa un attrezzo a mano  scegliere il modello più adatto per la mansione e la postura da assumere, in modo che le articolazioni possano rimanere in posizione neutra (o quasi). Utilizzando impugnature ergonomiche (corretta collocazione delle impugnature dell’attrezzo) si può evitare di piegare il polso;
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– la cura nella scelta e nella manutenzione dell’attrezzatura riduce il  logorio fisico
L’uso di coltelli, seghe o altri attrezzi non affilati richiede maggior dispendio di energia.
La cura nella scelta e nella manutenzione degli arnesi a mano provvisti di motore riduce anch’essa l’usura, il rumore e le vibrazioni;
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– “la forma e la collocazione delle impugnature su carrelli, carichi, macchinari e attrezzature deve tener conto della posizione delle mani e delle braccia. L’impugnatura deve essere di forma più o meno convessa per aumentare la superficie di contatto con la mano. Si sconsiglia l’uso di impugnature preformate, che lasciano poco spazio alle dita, non tengono conto delle differenze individuali nella grossezza delle dita e non sono adatte ad essere usate indossando guanti”.
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Infine alcune indicazioni per ginocchia e gambe:
“fornire spazio sufficiente per gambe e piedi, per consentire al lavoratore di collocarsi vicino all’oggetto di lavoro senza piegarsi;
– predisporre una sbarra orizzontale alla base di piani o banchi di lavoro come sostegno per i piedi, accertando però che vi sia spazio sufficiente sia per i piedi che per le gambe. Posando il piede sulla sbarra, l’inclinazione dell’anca ridurrà la sollecitazione dei muscoli nella parte inferiore della schiena;
– se si usa un pedale, quest’ultimo deve essere di grandi dimensioni e utilizzabile con entrambi i piedi. il pedale va collocato a livello del pavimento per evitare che gambe e piedi debbano assumere posizioni scomode. Verificare che il controllo del pedale non richieda uno sforzo eccessivo;
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– mettere a disposizione tappetini antistress che servono a ridurre l’affaticamento causato da lunghe permanenze in piedi su superfici dure (per esempio pavimenti di cemento); si possono fabbricare con vari materiali, tra cui gomma, moquette, vinile e legno;
– il luogo di lavoro deve offrire la possibilità di svolgere le proprie mansioni sia in posizione eretta che da seduti, oppure deve essere provvisto di sgabelli con poggiapiedi. In tal modo l’utente potrà assumere varie posture, sia in piedi che da seduto, durante lo svolgimento della mansione”.
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la parte finale del documento è dedicata alla formazione dei lavoratori ed alle misure organizzative e procedurali
 la check list /lista di controllo per prevenire le posture di lavoro scorrette è disponibile al seguente linK:

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AMBIENTI CONFINATI COSA FARE

AMBIENTI CONFINATI  E  RISCHIO LAVORATIVO

spazi confinati teco milano

Per spazio confinato si intende un qualsiasi ambiente limitato, in cui il pericolo di morte o di infortunio grave è molto elevato, a causa della presenza di sostanze o condizioni di pericolo (ad es. mancanza di ossigeno presenza di gas tossici ).
Alcune ambienti confinati sono facilmente identificabili per  via della presenza di aperture di dimensioni ridotte, ad esempio  nel caso di:

  • silos
  • serbatoi
  • recipienti adibiti a reattori;
  • sistemi di drenaggio chiusi;
  • fognature e cunicoli.

Altri tipi di spazi confinati, non altrettanto facili da identificare ma ugualmente pericolosi, potrebbero essere:

  • cisterne aperte;
  • vasche;
  • camere di combustione all’interno di forni;
  • tubazioni;
  • ambienti con ventilazione insufficiente o assente.

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Sulla Gazzetta Ufficiale n. 260 dell’8 novembre 2011 è stato pubblicato il Dpr 177 /2011 contenente  il Regolamento per la sicurezza negli ambienti sospetti di inquinamento o confinati.
Il DPR individua i requisiti delle imprese che operano in ambienti sospetti di inquinamento o confinati.

spazi confinati TECO MILANO

Risulta necessario che:

  • siano integralmente osservate tutte le disposizioni in materia di valutazione dei rischi, sorveglianza sanitaria e misure di gestione delle emergenze;

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  • sia impiegato personale, in percentuale non inferiore al 30 per cento della forza lavoro, con esperienza almeno triennale relativa a lavori in ambienti sospetti di inquinamento o confinati;
  • siano effettuate le attività di informazione e formazione di tutto il personale;

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  • siano consegnati i dispositivi di protezione individuale, strumentazione e attrezzature di lavoro idonei alla prevenzione dei rischi propri delle attività lavorative in ambienti sospetti di inquinamento o confinati (ad esempio autorespiratori, sistemi di recupero e soccorso, rivelatori di gas infiammabili e/o tossici e/o di ossigeno)i;
  • siano effettuate le attività di addestramento di tutto il personale impiegato per le attività lavorative in ambienti sospetti di inquinamento o confinati;

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  • siano rispettate le vigenti previsioni, ove applicabili, in materia di Documento Unico di Regolarità Contributiva;
  • integrale applicazione della parte economica e normativa della contrattazione collettiva di settore.
  • obbligo per il committente di informare, prima dell’accesso nello spazio confinato, tutti i lavoratori impegnati in merito a tutti i rischi presenti nell’area di lavoro, con un incontro di durata non inferiore ad un giorno;
  • obbligo per il Datore di Lavoro Committente di individuare un proprio Rappresentante, in possesso di adeguata esperienza e competenze in materia di salute e sicurezza sul lavoro, che vigili in funzione di indirizzo e coordinamento delle attività svolte all’interno di spazi confinati da parte dei lavoratori delle imprese in appalto.

 

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QUI IL LINK PER IL MANUALE DELL’INAIL AMBIENTI CONFINATI

CLICCA QUI 

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FOCUS SU ERGONOMIA 4.0

CONVEGNO INAIL  DI ERGONOMIA A ROMA  IL 4 LUGLIO 2018.

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L’innovazione tecnologica sta trasformando tutti i processi industriali offrendo, allo stesso tempo, grandi prospettive di sviluppo nell’industria 4.0, come emerge anche dal Piano Nazionale Impresa 4.0.

In questo contesto devono essere considerati i potenziali  rischio per la salute e sicurezza sul lavoro pn. L’Ergonomia, che mette da sempre l’uomo al centro dell’attenzione, diventa uno degli strumenti fondamentali per affrontare questo cambiamento.

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Il convegno “Ergonomia 4.0” offre un’occasione per illustrare alcune delle ricerche più significative svolte dall’Inail, anche attraverso collaborazioni con istituzioni di eccellenza e con il mondo produttivo, per la gestione e prevenzione del rischio biomeccanico, il più grande determinante tra le malattie professionali.

 

Fonte INAIL:

https://www.inail.it/cs/internet/comunicazione/news-ed-eventi/eventi/evento-ergonomia-40-pastore-2018.html

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 DA https://www.innovationpost.it/

ERGONOMIA 4.0 COSA SIGNIFICA?

È stato pubblicato il sesto numero del magazine della Fondazione Ergo BellaFactory Focus. In questo numero si parla di Ergonomia 4.0 passando dagli esoscheletri industriali per la movimentazione manuale dei carichi presentati alla recente fiera mondiale Hannover Messe al problema normativo sulla salute e sicurezza nei luoghi di lavoro (D.Lgs 81/2008) che emerge dal primo rapporto ANMIL, agli ultimi dati sulle malattie professionali in Italia. Un commento alla cosiddetta “Riforma Madia” sul modello organizzativo della PA e la recente indagine sulle cause della bassa produttività in Italia del nostro Centro Studi.

L’editoriale di BellaFactory Focus

Ergonomia 4.0, salute nel mondo del lavoro, possiamo già parlare di una fabbrica uomo-centrica? A che punto siamo in Italia? Quali sono le novità che la quarta rivoluzione industriale porterà in tal senso? Quali gli impatti sullavoro fisico? Quali saranno le ripercussioni dell’introduzione di nuovi dispositivi? Le nuove tecnologie andranno a modificare anche lavalutazione del rischio in fase di progettazione e industrializzazione?

La Prof.ssa Cavatorta, docente del Dipartimento di Ingegneria Meccanica e Aerospaziale al Politecnico di Torino, racconta le soluzioni tecnologiche presentate alla recente fiera Hannover Messe (24-28 aprile 2017), fiera mondiale per l’industria, dai robot collaborativi agli esoscheletri industriali. Il quadro che ne emerge è estremamente chiaro: oggi solo nelle aziende medio-grandi la modellizzazione del processo produttivo virtuale permette un approccio proattivo all’ergonomia con tutti i vantaggi che ne conseguono a livello di costi e in termini di valutazione del rischio.

Salute dei lavoratori: tutela e normative

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Il recente Rapporto ANMIL sul tema della salute e la sicurezza sul lavoro mostra lo scollamento tutto italiano che esiste tra regole e tutele. Cosa è urgente fare? Semplificare il testo di legge, adeguarlo alle esigenze più moderne e attuali, serve cultura di prevenzione, serve più attenzione da parte delle istituzioni nello studio e nella ricerca in materia di salute.

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In particolare, emerge l’esigenza di maggior attenzione alla materia della movimentazione manuale dei carichi e alla promozione della adozione di misure e pratiche di gestione del rischio da sovraccarico biomeccanico più adeguate ai singoli settori. Da anni Fondazione Ergo ha attivato una serie di azioni che mirano proprio a diffondere una nuova pratica per la gesitone di tale rischio e ha recentemente presentato presso l’UNI una proposta risolutiva: il modello ERM (Ergonomic Recovery Model for Cyclical Industrial Work).

Tutto questo per capire quanto deve ancora cambiare in Italia perché la salute dei luoghi di lavoro torni al centro dell’interesse non solo del Legislatore ma anche dei manager di azienda. Perché il vantaggio competitivo lo si guadagna solo investendo nelle persone e nel loro lavoro più che nelle tecnologie.

L’efficientamento della Pubblica Amministrazione tra le cause della bassa produttività dell’Azienda Italia

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Presentiamo inoltre il primo numero de “I Quaderni di Approfondimento” tutto dedicato ad analizzare le cause della bassa produttività italiana. Ne emerge una mappa dettagliata che include tra le cause l’esigenza di riformare ed efficientare l’organizzazione della PA. In tal senso il Prof. Della Rocca, già Prof. associato di Sociologia Industriale presso l’Università della Calabria, commenta la recente “riforma Madia” e ne fa un’analisi efficace e propositiva che parte dall’esigenza dello snellimento delle strutture e della gerarchia della PA fino a sottolineare l’esigenza di indicatori standard in grado di misurare i risultati come elemento centrale per il futuro del “modello operativo” dell’azienda PA. Ma la PA è pronta per avviare questo cambiamento che preveda alla base una gestione scientifica del lavoro?

È possibile leggere e scaricare il sesto numero del BellaFactory Focus a questo link.

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MANUALE PREVENZIONE INCENDI SUL LAVORO

UN BREVE MANUALE DI PREVENZIONE DEGLI INCENDI SUL LUOGO DI LAVORO

La rete regala tantissime informazioni nell’ambito degli adempimenti sulla sicurezza e la salute nei luoghi di lavoro . Tantissimi i dati dai siti istituzionali , dalle associazioni,dalle società e dai professionisti etc . Tuttavia oggi vi propongo un breve corso pubblicato sul giornale ISL IGIENE E SICUREZZA SUL LAVORO che io leggo puntualmente e che trovo molto interessante. Nel caso specifico è disponibile un corso di approfondimento sulla prevenzione degli incendi nei luoghi di lavoro di Andrea Rotella disponibile al seguente link

http://ottantunozerotto.it/assets/isl—i-corsi-01-2018.pdf

Manuale prevenzione incendi

Segnaliamo anche il manuale di prevenzione degli incendi del comando dei vigili di Ascoli Piceno al link qui sotto:

LINK VIGILI DEL FUOCO

http://www.univaq.it/include/utilities/blob.php?item=file&table=allegato&id=2100

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MANUALI PRATICI SICUREZZA PER DIRIGENTI E PREPOSTI

La rete offre tantissime informazioni nell ambito degli adempimenti sulla sicurezza e la salute nei luoghi di lavoro . Tantissimi i dati dai siti istituzionali , dalle associazioni dei professionisti etc . Tuttavia oggi vi propongo un breve corso pubblicato sul giornale ISL IGIENE E SICUREZZA SUL LAVORO che io leggo puntualmente e che trovo molto interessante. Nel caso specifico è disponibile un corso di approfondimento per dirigenti e preposti di Andrea Rotella disponibile al seguente link

CORSO DIRIGENTI E PREPOSTI

http://ottantunozerotto.it/assets/isl—i-corsi-04-2015.pdf

Manuale sicurezza dirigenti preposti

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