Monthly Archives: Ottobre 2021

LA SETTIMANA EUROPEA SULLA SICUREZZA SUL LAVORO

Dal 25 al 29 ottobre si accendono i riflettori sulle patologie muscoloscheletriche e su come gestirle e prevenirle. La campagna europea per ambienti lavorativi più sani e sicuri dedicata a questo tema, promossa dall’Agenzia europea per la sicurezza e la salute sul lavoro (Eu-Osha) di cui l’Inail è Focal point per l’Italia, ha una tappa fondamentale nella 43ma settimana dell’anno, un appuntamento importante per veicolare argomenti e contenuti di interesse per lavoratori, datori di lavoro, istituzioni e parti sociali.

Nella settimana e nella campagna europea l’apporto tecnico e scientifico dell’Inail e di altri partner. Organizzata ogni anno da Eu-Osha e dalla sua rete di partner, la settimana europea viene celebrata con conferenze, rassegne tematiche, convegni e seminari di formazione professionale. Con lo slogan “Alleggeriamo il carico!”, la campagna comunitaria 2020-2022 è aperta al contributo di istituzioni, aziende, organizzazioni e della rete Enterprise Europe. In Italia il coordinamento è affidato all’Inail, attraverso la Direzione centrale prevenzione, con il sostegno del network nazionale tripartito, formato da Ministero del lavoro e delle politiche sociali, Ministero della salute, Inail, Iss, Conferenza delle regioni e delle province autonome, organizzazioni di rappresentanza dei lavoratori e dei datori di lavoro, Anmil. Rilevante, nella settimana europea, anche la centralità delle Direzioni regionali dell’Istituto nell’organizzazione di eventi e iniziative. 

I rischi in edilizia e la loro percezione. A dare il via alle giornate di eventi della settimana è Asle-Rlst, partner nazionale della campagna. Per il comprensorio di Milano, Lodi, Monza e Brianza, è stato promosso martedì 26 ottobre, a partire dalle 9, un convegno sulla percezione dei rischi nei cantieri edili. Indirizzato alle organizzazioni datoriali e sindacali, nell’incontro saranno illustrati i risultati dei questionari proposti dai Rls ai lavoratori in relazione alle malattie muscoloscheletriche.

Gli infortuni in cantiere e il sovraccarico biomeccanico. Saranno invece interamente online due eventi organizzati dall’Inail nella mattinata di mercoledì 27 ottobre. Nel primo, promosso dalla Direzione regionale Sicilia in collaborazione con la Prefettura di Palermo e con il patrocinio e l’adesione di numerosi ordini professionali, si farà il punto sul settore delle costruzioni nel territorio palermitano, con una panoramica sul sistema dei controlli, sulle attività di prevenzione nonché sugli sconti per le imprese che investono in sicurezza. A soffermarsi in particolare sui rischi da sovraccarico biomeccanico degli arti superiori sarà il webinar della Direzione regionale Marche, con un’analisi delle caratteristiche generali e un focus su schede di rischio e applicativi di valutazione.   

Prevenire i disturbi muscoloscheletrici con stretching e riscaldamento. In modalità mista, in presenza e da remoto, si svolgerà venerdì 29 ottobre a Cremona la XII edizione della “Giornata sicurezza cantieri. La gestione del lavoratore – Il rischio del settore delle costruzioni”, promossa da Ance Cremona, partner nazionale della campagna, e patrocinata dalla Direzione regionale Lombardia. Inserito tra gli eventi della settimana europea, questo momento informativo e formativo coinvolge enti, ordini professionali e imprese invitando a riflettere sulle misure utili per rendere il settore dell’edilizia più sicuro. Nell’intervento Inail, incentrato sulla prevenzione dei disturbi muscoloscheletrici nel comparto edile, verrà presentato un video illustrativo degli esercizi di riscaldamento muscolare e di stretching, curato da medici e fisioterapisti per ridurre il rischio di infortuni lavorativi nei cantieri. La partecipazione alla Giornata riconoscerà crediti formativi agli iscritti da parte degli ordini professionali organizzatori.

Le tematiche della settimana Eu-Osha anche al CSRMed a Napoli. La settimana europea e gli obiettivi principali della campagna saranno, infine, uno dei temi della partecipazione della Direzione regionale Campania al 9° CSRMed, il salone mediterraneo della responsabilità sociale condivisa, che dal 27 al 29 ottobre si terrà nella prestigiosa cornice del Mann, il Museo archeologico nazionale di Napoli. Qui, nel seminario sulla robotica collaborativa tra prevenzione e collaborazione, in programma il 27 alle 14, si farà il punto sullo stato dell’arte e le ricadute sui lavoratori. Organizzato in collaborazione con Aias, Dipartimento innovazione tecnologica e con la Direzione centrale assistenza protesica e riabilitazione, l’evento si rivolge a professionisti e studenti universitari e intende offrire una panoramica completa della ricerca Inail sia in campo prevenzionale che riabilitativo.

Un webinar di formazione a Brescia e gli altri appuntamenti dopo la settimana europea. L’analisi delle prospettive e delle buone pratiche per prevenire i disturbi.

muscoloscheletrici in ambito lavorativo sarà al centro di un webinar della Direzione territoriale di Brescia dell’Inail il 10 novembre alle 14. Organizzato dal Comitato consultivo provinciale, il seminario coinvolgerà figure professionali di vari ambiti lavorativi ed è valido per l’aggiornamento professionale dei Consulenti del lavoro, con il rilascio di 3 crediti formativi. Sempre a novembre, sono previsti ulteriori eventi per la promozione della campagna Eu-Osha, promossi in collaborazione con la Direzione regionale Lazio, la Direzione regionale Veneto, con la rete Enterprise Europe e la Direzione regionale Toscana. Già pianificata a dicembre un’iniziativa in tema con il supporto della Direzione regionale Umbria.

  • Focal Point ItaliaL’Inail è, attraverso il coordinamento da parte della Direzione centrale Prevenzione, Focal Point per l’Italia dell’Agenzia europea per la salute e la sicurezza sul lavoro.
  • Campagna europea 2020-2022L’Inail rappresenta il Focal Point nazionale, in cooperazione con un network nazionale, per la campagna europea “Salute e sicurezza negli ambienti di lavoro”.

Da Inail.it

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Qui l’elenco completo.

Gli appuntamenti in programma in Italia sono raccolti da Inail, focal point nazionale.

TERZA DOSE PER I SANITARI IN LOMBARDIA

A partire dalle ore 14 di lunedì 18 ottobre, gli operatori sanitari e socio sanitari possono prenotare la terza dose “booster” di vaccino anti Covid-19, sul portale ufficiale (https://prenotazionevaccinicovid.regione.lombardia.it/) e tramite call center 800 894 545. Lo rende noto la direzione generale Welfare di Regione Lombardia. La vaccinazione della terza dose a tutti gli operatori sanitari avviene senza differenziazione di età.

Regione Lombardia – si legge in una nota della direzione Welfare – vista la priorità nella salvaguardia dei pazienti in ospedale e nelle strutture sanitarie, in analogia alle Rsa, consente la vaccinazione della terza dose a tutti gli operatori sanitari senza differenziazione di età. L’indicazione riguarda tutti i cittadini che esercitano le professioni sanitarie e gli operatori di interesse sanitario che svolgono le loro attività nelle strutture sanitarie, sociosanitarie e socio-assistenziali, pubbliche e private. Come pure nelle farmacie, parafarmacie e negli studi professionali”.

La terza dose può essere somministrata se sono passati almeno sei mesi dal completamento del ciclo vaccinale primario. In sede vaccinale si deve presentare l’autocertificazione con cui si dichiara di appartenere a questa categoria. ( Da milanotoday)

EFFICACIA E PROTEZIONE DELLA TERZA DOSE

da doctor33

I vaccini contro il Sars-CoV-2 sono sicuri ed efficaci e la somministrazione di una terza dose può conferire un’efficacia protettiva maggiore. È quanto emerge dallo studio condotto su 3.720 operatori sanitari della Fondazione Irccs Policlinico San Matteo di Pavia per indagare, in modo prospettico, il rischio di infezione da Sars-CoV-2 in soggetti vaccinati. Il lavoro, uno dei più ampi condotti fino ad ora, è stato pubblicato sulla rivista “Nature Communications”.

I risultati hanno dimostrato l’efficacia dei vaccini nel proteggere dall’infezione da Sars-CoV-2 che si attesta all’83% nella popolazione complessiva degli operatori sanitari e al 93% negli operatori sanitari che avevano in precedenza contratto l’infezione. Dei 3.720 operatori sanitari vaccinati solamente 33 hanno contratto l’infezione da Sars-CoV-2, vale a dire meno dell’1%; 17 erano sintomatici e presentavano sintomi lievi come rinite, tosse e artralgie.

Nessuno ha avuto la polmonite o ha necessitato di ricovero ospedaliero. Altro dato interessante riguarda la trasmissibilità del virus: dei 33 operatori del San Matteo che si sono infettati, solo 2 di loro hanno trasmesso l’infezione ai familiari. I dati sono stati comparati con un gruppo di 346 operatori sanitari che nel periodo tra gennaio e aprile 2021 non avevano ancora ricevuto la vaccinazione. Su questo campione i risultati cambiano considerevolmente e testimoniano l’efficacia della vaccinazione anti Covid-19. I ricercatori e clinici del San Matteo hanno, infatti, registrato un tasso maggiore di infezione (il 5,78%) e anche un maggior numero di soggetti sintomatici. L’85% ha avuto sintomi quali febbre, anosmia (perdita dell’olfatto), ageusia (perdita del gusto) e il 10% ha necessitato di ricovero ospedaliero in seguito al peggioramento delle condizioni cliniche.
“I numeri non hanno bisogno di ulteriori commenti – sottolineano i ricercatori del San Matteo di Pavia -. I risultati sono più che confortanti: l’impatto della vaccinazione ha sostanzialmente cancellato la possibilità di infettarsi in grandi numeri. Qualche caso di reinfezione c’è stato, ma è al di sotto dell’1% degli operatori analizzati. Percentuale che si dimezza per coloro che avevano avuto una pregressa infezione e hanno completato il ciclo vaccinale. Questo ci dice che più stimolazioni conferiscono una maggiore immunità”, concludono i ricercatori.

Al momento il booster è previsto per diverse categorie:
– ottantenni e over 80
– personale e ospiti dei presidi residenziali per anziani
– esercenti le professioni sanitarie e operatori di interesse sanitario
– persone con elevata fragilità motivata da patologie concomitanti/preesistenti di età uguale o maggiore di 18 anni
– persone di 60 anni e più con patologia concomitante.
Finora sono 581.132 le persone che hanno ricevuto una terza dose, il 7,67% della popolazione per cui è prevista la dose aggiuntiva.

LA PROMOZIONE DELLA CONFORMITÀ DEI REGOLAMENTI EU

Da EU-OSHA

EU LOGO

Promuovere la conformità ai regolamenti in materia di SSL: le ricerche in corso

Aderire alle norme in materia di salute e sicurezza sul lavoro (SSL) è fondamentale per la protezione dei lavoratori. Una nuova sezione del sito presenta le ricerche che l’EU-OSHA sta conducendo (nel periodo 2021-2014) per analizzare i fattori che influiscono sulla conformità ai regolamenti e come migliorarla, in particolare in seno alle piccole e medie imprese.

La ricerca mira a esaminare i diversi tipi di supporto a disposizione delle imprese nonché a individuare strategie e prassi efficaci adottate dai legislatori in materia di SSL, mediante una revisione generale e studi approfonditi sull’effetto dello Stato, delle forze di mercato e delle catene di approvvigionamento (in particolare nei settori agroalimentare e edile) sulla conformità ai regolamenti.

L’analisi valuta inoltre l’effetto della pandemia di COVID-19 e le relative implicazioni sulla conformità nell’ambito della SSL.

Visita ora la sezione del sito web

Leggi la relazione del progetto su come migliorare la conformità alle normative in materia di SSL

Consulta la rassegna della letteratura e la sintesi

LA PROGETTAZIONE ACUSTICA DEGLI AMBIENTI DI LAVORO

Nel presente manuale si vogliono dare elementi per la progettazione dei nuovi ambienti di lavoro e delle modifiche agli ambienti esistenti con un approccio innovativo al controllo del rumore negli ambienti di lavoro, che vada oltre il mero rispetto dei limiti acustici e consideri i contesti culturali e funzionali degli spazi

regolamentati.

Immagine Corretta progettazione acustica di ambienti di lavoro industriali e non. Manuale operativo

Con particolare riferimento all’esposizione al rumore dei lavoratori, l’evoluzione che ha subito il luogo di lavoro, in termini di nuove attività di lavoro e conseguente modifica del contesto lavorativo, in aggiunta a una diversa e maggiore sensibilità verso le tematiche del benessere psicofisico, ha reso necessario procedere all’evoluzione e l’aggiornamento delle procedure di analisi e progettazione acustica dei luoghi di lavoro. Ne deriva che negli ambienti di lavoro, così definiti, la progettazione degli elementi di funzionalità e di sicurezza può essere contemporanea e integrata con la progettazione delle fonti di benessere percepito.


Prodotto: Volume
Edizioni: Inail – 2021
Disponibilità: Consultabile solo in rete
Info: dcpianificazione-comunicazione@inail.it

Da Inail it

COME CURARE L ‘ANOSMIA DA COVID

Da dottnet.it

Ricordare momenti felici di vita vissuta, legati a odori e sapori, per recuperare olfatto e gusto dopo essersi ammalati di Covid. E’ l’intuizione della professoressa Arianna Di Stadio, ricercatore onorario presso il Laboratorio di Neuroinfiammazione del UCL Queen Square Neurology di Londra, docente di Neuroscienze all’Università di Perugia, che ha coordinato uno studio sulla connessione tra perdita di memoria e anosmia e ageusia nella sindrome del long Covid, sottomesso per la pubblicazione ad una rivista scientifica. Quando si perde la memoria si dimenticano anche gli odori e i sapori. Se, infatti, in primo luogo, la ricerca riconduce lo stato di nebbia cerebrale e la perdita di olfatto e gusto ad una neuroinfiammazione causata dall’impatto del virus sul sistema nervoso centrale, i sapori e gli odori possono essere ritrovati lavorando anche sull’aspetto emotivo: “Sono molti i ricordi legati a forti emozioni e molti di questi ci riportano alla mente certi odori e sapori. Recuperando i ricordi positivi collegati, si possono ritrovare quegli odori e quei sapori”, afferma l’esperta.  Lo studio – che si è basato sui dati raccolti dall’Ospedale San Giovanni di Roma, dall’Università di Tor Vergata e dall’ Ospedale di Fano – ha incluso 151 pazienti (102 donne e 49 uomini) non ospedalizzati con disturbi dell’olfatto persistenti (almeno 5 mesi) correlati al Covid-19. La nebbia cerebrale o ‘brain fog’ era presente nel 60% dei pazienti con anosmia, la cefalea nel 61,8%. In entrambi i casi parliamo di popolazione Long Covid.

“Il nostro studio ha identificato una correlazione tra nebbia cerebrale, brain fog, e anosmia e a supposto che l’alterazione della memoria possa avere un impatto negativo sulla capacità olfattiva – spiega Di Stadio – Il Covid presenta un’ampia gamma di manifestazioni cliniche e durata dei sintomi. Il virus attraverso il naso può diffondersi sia all’encefalo che al resto del corpo determinando appunto una patologia multiorgano. In particolare, l’infezione dell’encefalo è responsabile di sintomi come anosmia, problemi di memoria e nebbia cerebrale ed altri sintomi neurologici che, se persistenti, sono annoverati nella cosiddetta sindrome long Covid. Nello studio abbiamo analizzato la prevalenza del deficit di memoria in una corte di pazienti con disturbi olfattivi e abbiamo osservato come per il 60% erano affetti da nebbia cerebrale e per il 61,8% da mal di testa. Da un lato il bulbo olfattivo, area di ingresso del virus nel cervello, potrebbe aver aumentato la suscettibilità all’infiammazione, mentre un’infiammazione più diffusa del cervello provoca la nebbia cerebrale. Dall’altro i pazienti con nebbia cerebrale hanno maggiori difficoltà a ricordare correttamente gli odori. Dunque, sia la nebbia cerebrale sia la perdita di olfatto possono derivare dalla diffusione del virus nelle aree della memoria dove risiede la funzione cognitiva ed essere manifestazioni di neuroinfiammazione diffusa”. “La neuroinfiammazione Sars-Cov-2 è potenzialmente un percorso comune, che potrebbe spiegare il mal di testa persistente e la nebbia cerebrale in associazione con l’anosmia – afferma ancora l’esperta – I trattamenti farmacologici per ridurre la neuroinfiammazione potrebbero, dunque, avere un ruolo nel ridurre la sofferenza del mal di testa e della nebbia cerebrale e nel promuovere il recupero della funzione olfattiva.  In particolare, PEALut (palmitoiletanolamide co-ultramicronizzata con Luteolina), un ultramicrocomposito antineurofiammatorio e insieme antiossidante, in grado di riparare il danno neuronale, è promettente per alleviare i sintomi neurocognitivi e promuovere il recupero olfattivo come dimostrato dallo studio pubblicato su European Review of Medical and Pharmacological Science. La molecola è, infatti, in grado di intervenire sul processo neuroinfiammatorio modulando l’azione delle cellule non-neuronali e l’effetto dello stress ossidativo grazie all’azione antiossidante della luteolina”.

EFFICACIA DEI VACCINI A mRNA NEI SANITARI

Da Dottnet.it

Lo studio ha scoperto che il personale sanitario che ha ricevuto un regime a due dosi di vaccino Pfizer-BioNTech aveva un rischio inferiore dell’89% di malattia sintomatica, con Moderna del 96%

I vaccini COVID-19 sono altamente efficaci nella prevenzione delle malattie sintomatiche tra gli operatori sanitari in contesti reali. I vaccini COVID-19 sono altamente efficaci nella prevenzione delle malattie sintomatiche tra gli operatori sanitari in contesti reali. Lo studio, pubblicato sul New England Journal of Medicine, ha scoperto che il personale sanitario che ha ricevuto un regime a due dosi di vaccino Pfizer-BioNTech aveva un rischio inferiore dell’89% di malattia sintomatica rispetto a coloro che non erano vaccinati. Per coloro che hanno ricevuto il regime a due dosi del vaccino Moderna, il rischio è stato ridotto del 96%.

I ricercatori hanno anche scoperto che i vaccini sembravano funzionare altrettanto bene per le persone che hanno più di 50 anni, appartengono a gruppi razziali o etnici che sono stati colpiti in modo sproporzionato da COVID-19, hanno condizioni mediche di base e hanno una maggiore esposizione ai pazienti con COVID-19.

21.12.2020 – Vday vaccinazione contro Covid19 ospedale di Vicenza – Vicenza Foto Francesca Baldi , caposala medicina Covid – fotografo: parisotto

L’efficacia dei vaccini era, tuttavia, inferiore nelle persone immunocompromesse. “Che questo studio abbia dimostrato l’efficacia dei vaccini Pfizer-BioNTech e Moderna COVID-19 per proteggere gli operatori sanitari – persone che hanno lavorato instancabilmente e con un grande rischio potenziale per prendersi cura dei loro amici e vicini – è una dichiarazione importante per affrontare qualsiasi scetticismo residuo. sull’importanza che tutti vengano vaccinati”, ha affermato il dott. David Talan, professore di medicina d’urgenza e di medicina e malattie infettive presso la David Geffen School of Medicine dell’UCLA e co-autore dello studio.

Il progetto, Preventing Emerging Infections through Vaccine Effectiveness Testing, o PREVENT, è stato condotto con ricercatori del Carver College of Medicine dell’Università dell’Iowa. Lo studio ha valutato quasi 5.000 operatori sanitari: 1.482 che erano risultati positivi al COVID-19 e mostravano i sintomi della malattia e 3.449 che avevano sintomi simili al COVID-19 ma erano risultati negativi alla malattia. I partecipanti provenivano da 33 centri medici accademici statunitensi, tra cui Olive View – UCLA Medical Center di Sylmar, in California.

Tutti i partecipanti hanno completato sondaggi riguardanti le loro informazioni demografiche, il tipo di lavoro e i fattori di rischio per malattie gravi da COVID-19, nonché il loro stato di vaccinazione.

Altri risultati includono:

  • Un regime a due dosi di uno dei vaccini mRNA ha ridotto il rischio di malattia del 95% tra i neri e afroamericani, dell’89% tra gli ispanici, dell’89% tra gli asiatici o delle isole del Pacifico e del 94% tra gli indiani d’America e i nativi dell’Alaska persone, rispetto alle persone non vaccinate.
  • Di tutti coloro che hanno ricevuto una singola dose di uno dei vaccini mRNA a due dosi, il rischio di malattia è stato ridotto dell’86% tra i neri e afroamericani, dell’82% tra gli ispanici, dell’80% tra gli asiatici o degli abitanti delle isole del Pacifico e 76% tra gli indiani d’America e i nativi dell’Alaska rispetto alle persone non vaccinate.
  • Per le persone obese o in sovrappeso, un regime a due dosi ha ridotto il rischio di malattia del 91%; nello stesso gruppo, la vaccinazione parziale ha ridotto il rischio del 76% tra i parzialmente vaccinati rispetto ai non vaccinati.
  • Per le persone che soffrono di ipertensione, un regime a due dosi di entrambi i vaccini mRNA ha ridotto il rischio di malattia del 92% e la vaccinazione parziale ha ridotto il rischio dell’83% tra i parzialmente vaccinati rispetto ai non vaccinati.
  • Per le persone che hanno l’asma, un regime a due dosi di entrambi i vaccini mRNA ha ridotto il rischio di malattia del 91% e la vaccinazione parziale ha ridotto il rischio del 78% tra i parzialmente vaccinati rispetto ai non vaccinati.
  • Per le persone immunocompromesse, il rischio di malattia è stato ridotto del 39% indipendentemente dal fatto che ricevessero una dose singola o due dosi di uno dei due vaccini mRNA.
  • Sessantadue persone nello studio erano incinte nel momento in cui sono state intervistate. La vaccinazione è risultata efficace al 77% nel prevenire la malattia sintomatica COVID-19 tra le persone in gravidanza che avevano ricevuto almeno una dose di uno dei vaccini mRNA.

A causa del periodo di tempo relativamente breve dello studio – da dicembre 2020 a maggio 2021 – la ricerca non affronta per quanto tempo i vaccini continuano a fornire protezione contro il COVID-19. Inoltre, i dati sono stati raccolti prima dell’emergere della variante delta, quindi l’efficacia dei vaccini oggi potrebbe essere diversa da quella che sarebbe contro le varianti precedenti.

fonte: New England Journal of Medicine

I FONDI PER LE VITTIME DELL’ AMIANTO

Quali sono e come funzionano le prestazioni in favore dei soggetti colpiti da malattia asbesto-correlate e dei loro superstiti

Immagine Fondo per le vittime dell'amianto

Per le competenze attribuitegli dal legislatore in materia di malattie professionali, l’Inail svolge un ruolo centrale nella lotta all’amianto e, oltre agli indennizzi a favore dei lavoratori che hanno contratto patologie asbesto-correlate e dei loro superstiti, ne gestisce le problematiche negli ambiti della prevenzione, nell’accertamento dell’esposizione qualificata, nel sostegno economico ai piani di smaltimento delle imprese e nel controllo della situazione delle discariche, con politiche strategiche strutturali a breve, medio e lungo termine, che comprendono anche una costante attività di ricerca scientifica.

Prodotto: Opuscolo
Edizioni: Inail – 2021
Disponibilità: Consultabile solo in rete
Info: dcpianificazione-comunicazione@inail.it

NUOVE NORME SULLA SICUREZZA ANTINCENDIO

Sulla Gazzetta Ufficiale n. 237 del 4 ottobre scorso è stato pubblicato il Decreto del Ministero dell’Interno 2 settembre 2021 recante i “Criteri per la gestione dei luoghi di lavoro in esercizio ed in emergenza e caratteristiche dello specifico servizio di prevenzione e protezione antincendio, ai sensi dell’articolo 46, comma 3, lettera a) , punto 4 e lettera b) del decreto legislativo 9 aprile 2008, n. 81”.

Sia questo decreto, che il decreto controlli del 1 settembre 2021 di recente pubblicazione, nascono dalla esigenza di dare attuazione al disposto dell’art. 46, comma 3, del DLgs 9 aprile 2008, n. 81 che prevede l’adozione di uno o più decreti concernenti, tra l’altro, l’individuazione dei criteri per la gestione delle emergenze, nonché la definizione delle caratteristiche dello specifico servizio di prevenzione e protezione antincendio, compresi i requisiti del personale addetto e la sua formazione, sostituendo le vigenti disposizioni in materia del decreto del Ministro dell’interno 10 marzo 1998.

In particolare, il decreto 2 settembre 2021 stabilisce i criteri per la gestione in esercizio ed in emergenza della sicurezza antincendio, in attuazione dell’art. 46, comma 3, lettera a) punto 4 e lettera b) del DLgs 81/08 ed entrerà in vigore il 4 ottobre 2022, ossia un anno dopo la sua pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale, con l’abrogazione contestuale dell’art. 3, comma 1, lettera f) e degli articoli 5, 6 e 7 del decreto del Ministro dell’interno 10 marzo 1998.

Le disposizioni di cui al provvedimento in parola si applicano:

– alle attività che si svolgono nei luoghi di lavoro come definiti dall’art. 62 del DLgs 81/08 ossia i luoghi destinati ad ospitare posti di lavoro, ubicati  all’interno  dell’azienda  o dell’unità produttiva, nonché ogni  altro luogo di pertinenza dell’azienda o dell’unità produttiva accessibile al lavoratore nell’ambito del proprio lavoro, ad eccezione dei mezzi di trasporto, delle industrie estrattive, dei pescherecci e dei campi, dei boschi e degli altri terreni facenti parte di un’azienda agricola o forestale;

– alle attività che si svolgono nei cantieri temporanei o mobili di cui al titolo IV del DLgs 81/08 e alle attività di cui al decreto legislativo 26 giugno 2015, n. 105, limitatamente alle prescrizioni di cui agli articoli 4 (Designazione degli addetti al servizio antincendio), 5 (Formazione ed aggiornamento degli addetti alla prevenzione incendi, lotta antincendio e gestione dell’emergenza) e 6 (Requisiti dei docenti).

Gestione della sicurezza antincendio in esercizio ed in emergenza (art. 2)

Il datore di lavoro deve adottare le misure di gestione della sicurezza antincendio in esercizio ed in emergenza, in funzione dei fattori di rischio incendio presenti presso la propria attività, secondo i criteri indicati negli allegati I e II del decreto.

La predisposizione del suddetto piano di emergenza è richiesto nei seguenti casi:

– luoghi di lavoro ove sono occupati almeno 10 lavoratori;

– luoghi di lavoro aperti al pubblico caratterizzati dalla presenza contemporanea di più di 50 persone, indipendentemente dal numero dei lavoratori;

– luoghi di lavoro che rientrano nell’allegato I al DPR 151/2011.

Per i luoghi di lavoro che non rientrano in nessuno dei casi sopra indicati, il datore di lavoro non è obbligato a redigere il piano di emergenza, ferma restando la necessità di adottare misure organizzative e gestionali da attuare in caso di incendio; tali misure sono riportate nel documento di valutazione dei rischi o nel documento redatto sulla base delle procedure standardizzate di cui all’art. 29, comma 5, del DLgs 81/08.

Informazione e formazione dei lavoratori (art.3)

Il datore di lavoro deve adottare le misure finalizzate a fornire ai lavoratori una adeguata informazione e formazione sui rischi di incendio secondo i criteri di cui all’allegato I, in funzione dei fattori di rischio incendio presenti presso la propria attività.

L’informazione e la formazione devono essere basate sulla valutazione dei rischi, devono essere fornite al lavoratore all’atto dell’assunzione ed aggiornate nel caso in cui si verifichi un mutamento della situazione del luogo di lavoro che comporti una variazione della valutazione stessa.

Designazione degli addetti al servizio antincendio (art. 4)

All’esito della valutazione dei rischi d’incendio e sulla base delle misure di gestione della sicurezza antincendio in esercizio ed in emergenza, ivi incluso il piano di emergenza, laddove previsto, il datore di lavoro deve designare i lavoratori incaricati dell’attuazione delle misure di prevenzione incendi, lotta antincendio e gestione delle emergenze, ossia gli addetti al servizio antincendio, ai sensi dell’art. 18, comma 1, lettera b) del DLgs 81/08, o se stesso nei casi previsti dall’art. 34 del medesimo decreto.

I lavoratori designati devono frequentare specifici corsi di formazione e di aggiornamento.

Formazione ed aggiornamento degli addetti alla prevenzione incendi, lotta antincendio e gestione dell’emergenza (art. 5)

Ai sensi dell’art. 37, comma 9, del DLgs 81/08, il datore di lavoro deve assicurare la formazione degli addetti al servizio antincendio pertanto tutti i lavoratori che svolgono incarichi relativi alla prevenzione incendi, lotta antincendi o gestione delle emergenze devono ricevere una specifica formazione antincendio e svolgere specifici aggiornamenti, i cui contenuti minimi sono riportati nell’allegato III del decreto, in funzione del livello di rischio dell’attività.

L’allegato IV riporta l’elenco dei luoghi di lavoro ove si svolgono attività per le quali i lavoratori incaricati dell’attuazione delle misure di prevenzione incendi, lotta antincendio e gestione delle emergenze, devono conseguire l’attestato di idoneità tecnica di cui all’articolo 3 del decreto-legge 1° ottobre 1996, n. 512.

Gli addetti al servizio antincendio devono frequentare specifici corsi di aggiornamento con cadenza almeno quinquennale, secondo quanto previsto nell’allegato III.

Oltre che dal Corpo nazionale dei vigili del fuoco, i corsi possono essere svolti anche da soggetti, pubblici o privati, tenuti ad avvalersi di docenti in possesso di specifici requisiti indicati nell’art. 6.

Disposizioni transitorie (Art. 7)

I corsi di formazione ed aggiornamento degli addetti alla prevenzione incendi, lotta antincendio e gestione dell’emergenza già programmati con i contenuti dell’allegato IX del DM 10 marzo 1998, sono considerati validi se svolti entro sei mesi dall’entrata in vigore del presente decreto.

Fatti salvi gli obblighi di informazione, formazione e aggiornamento in capo al datore di lavoro in occasione di variazioni normative, il primo aggiornamento degli addetti al servizio antincendio dovrà avvenire entro 5 anni dalla data di svolgimento dell’ultima attività di formazione o aggiornamento.

Se, alla data di entrata in vigore del decreto, sono trascorsi più di 5 anni dalla data di svolgimento delle ultime attività di formazione o aggiornamento, l’obbligo di aggiornamento dovrà essere ottemperato con la frequenza di un corso di aggiornamento entro 12 mesi dall’entrata in vigore del decreto. Da assistal.it

http://www.assistal.it/content/uploads/2021/10/DM-02.09.2021.pdf

MONITORAGGIO NEOPLASIE A BASSA FRAZIONE EZIOLOGICA :RENALOCCAM

La monografia presenta i risultati dell’attività scientifica frutto dell’Accordo di collaborazione fra Inail e Istituto per lo Studio, la Prevenzione e la Rete Oncologica di Firenze finalizzata all’attuazione del sistema di monitoraggio per la sorveglianza epidemiologica dei tumori professionali a bassa frazione eziologica previsto dall’art.244 del d.lgs. 81/2008 e s.m.i. .

Immagine Renaloccam. Il sistema di monitoraggio delle neoplasie a bassa frazione eziologica - Manuale operativo

Il materiale in esso contenuto rappresenta il testo di riferimento per i Centri Operativi Regionali (COR-TP) e gli operatori dei Servizi per la prevenzione e la sicurezza negli ambienti di lavoro (SPSAL) per la raccolta dell’anamnesi e dell’eziologia finalizzata all’identificazione del caso e l’accertamento dell’origine professionale”.


Prodotto: Volume
Edizioni: Inail – 2021
Disponibilità: Consultabile solo in rete
Info: dcpianificazione-comunicazione@inail.it