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RAPPORTO ISTAT 2024

da amblav.it

L’edizione 2024 del Rapporto Annuale ISTAT illustra la complessità del presente e i possibili scenari evolutivi, individuando punti di forza e criticità in differenti aree di intervento per le politiche di sviluppo. Analizza l’evoluzione della competitività dell’Italia, l’andamento strutturale dell’occupazione e la qualità della vita delle persone in relazione alle dinamiche demografiche e insediative, le condizioni sociali, l’accesso ai servizi e la povertà educativa.

Presentato il 15 maggio 2024 a Palazzo Montecitorio, dal Presidente dell’ISTAT Francesco Maria Chelli, il “Rapporto annuale 2024. La situazione del Paese”.
Nell’ultimo triennio l’economia italiana è cresciuta più della media dell’UE27 e di Francia e Germania, alla crescita si è associato il buon andamento del mercato del lavoro.
Dalla seconda metà del 2021, come le altre maggiori economie europee, l’Italia si è confrontata con l’ascesa dei prezzi originata dalle materie prime importate, seguita a fine 2022 da un rapido processo di raffreddamento, rafforzatosi nel 2023. L’episodio inflazionistico ha avuto effetti differenziati sulle imprese e, in particolare, sulle famiglie – con le retribuzioni che non hanno tenuto il passo dell’inflazione – riducendo il potere di acquisto soprattutto delle fasce di popolazione meno abbienti.
La performance degli ultimi anni ha fatto seguito a due decenni in cui la struttura dell’economia italiana si è adattata, con fatica, ai cambiamenti del contesto competitivo e all’impatto della transizione digitale.
Il sistema produttivo, la Pubblica Amministrazione e gli individui hanno mostrato progressi significativi nell’utilizzo delle tecnologie dell’informazione, accelerati dalla pandemia. Permangono però alcune criticità e ritardi, anche nello sviluppo delle competenze digitali.
Negli ultimi 20 anni, l’Italia ha difeso il proprio posizionamento come Paese esportatore, ma la concorrenza delle economie emergenti ha messo in crisi una parte rilevante delle industrie su cui si basava la specializzazione nazionale, che si è gradualmente modificata. D’altra parte, la lentezza nello sviluppo delle attività terziarie intense in conoscenza, oltre che in una debole dinamica delle esportazioni di servizi, si è riflessa in un’accresciuta dipendenza dall’estero.
In questo periodo, la crescita dell’attività economica e della produttività del lavoro sono state particolarmente deboli, rispetto sia all’esperienza storica sia alle altre maggiori economie europee. Il recupero recente dell’attività di investimento, in particolare nella componente immateriale, se sostenuto, potrebbe contribuire nei prossimi anni al miglioramento delle prospettive di crescita dell’Italia.

RAPPORTO ANNUALE 2024. LA SITUAZIONE DEL PAESE
CAPITOLO 1 – L’economia italiana: crescita, criticità, cambiamenti
CAPITOLO 2 – I cambiamenti del lavoro: tendenze recenti e trasformazioni strutturali
CAPITOLO 3 – Le condizioni e la qualità della vita
CAPITOLO 4 – L’Italia dei territori: sfide e potenzialità

Fonte: ISTAT

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BANDO ISI INAIL 2024

L’Istituto Nazionale per l’Assicurazione contro gli Infortuni sul Lavoro (INAIL) ha annunciato il bando ISI INAIL per l’anno 2023, con inizio previsto per febbraio 2024. Questo programma offre alle imprese italiane l’opportunità di migliorare la sicurezza sul lavoro attraverso investimenti in tecnologie e soluzioni innovative. In particolare, il bando mira a sostituire vecchi macchinari e attrezzature, promuovendo una cultura della sicurezza sul posto di lavoro. Il bando ISI INAIL 2024 si articola in diverse fasi, con l’obiettivo di incentivare le imprese a realizzare progetti per migliorare la salute e la sicurezza nei luoghi di lavoro. Le imprese possono ottenere finanziamenti a fondo perduto, con contributi che variano da 5.000 a 130.000 euro. ISI INAIL è un’iniziativa volta a fornire incentivi economici alle imprese per realizzare progetti e investimenti finalizzati al miglioramento della salute e sicurezza nei luoghi di lavoro. Il finanziamento può essere utilizzato per l’acquisto di attrezzature sicure, la formazione dei dipendenti e l’implementazione di sistemi di gestione della salute e sicurezza sul lavoro.

Come funziona il bando ISI INAIL 2024: Il bando si sviluppa attraverso cinque aree di finanziamento, ciascuna destinata a rispondere a specifiche necessità e tipologie di progetti. I finanziamenti, che ammontano complessivamente a oltre 500 milioni di euro, sono distribuiti tra le Regioni e le Province Autonome.
Finanziamenti bando Inail 2024 fino a 130.000 euro a fondo perduto Le imprese e gli Enti del Terzo Settore possono richiedere finanziamenti a fondo perduto per progetti che riguardano investimenti, modelli organizzativi, responsabilità sociale e riduzione del rischio da movimentazione manuale di carichi. La copertura finanziaria massima varia in base all’area tematica del progetto, con importi che vanno dai 5.000 ai 130.000 euro.

Progetti Ammissibili Il bando accoglie proposte progettuali in linea con cinque assi tematici, tra cui investimenti generalisti, riduzione del rischio nella movimentazione manuale di carichi e bonifica da materiali contenenti amianto. Micro e piccole imprese in settori specifici, così come quelle nel settore agricolo, possono beneficiare di finanziamenti mirati.

Beneficiari del Bando 2024 Il bando è aperto a imprese, comprese quelle individuali, situate in tutto il territorio nazionale e registrate presso la Camera di Commercio Industria Artigianato e Agricoltura. Gli Enti del Terzo Settore sono inclusi per i progetti legati alla movimentazione manuale di carichi.

Domanda per il Bando Inail 2024 Le domande devono essere presentate online attraverso il sito ufficiale dell’INAIL. Il processo di candidatura inizia a febbraio 2024, e le imprese devono rispettare criteri specifici, tra cui essere regolarmente iscritte nei registri, avere capacità di esercitare i propri diritti e non aver richiesto altri finanziamenti pubblici per il progetto presentato.

Il bando ISI INAIL 2024 rappresenta un’opportunità significativa per le imprese interessate a investire nella sicurezza e nella salute dei lavoratori. Tuttavia, è consigliato rivolgersi a consulenti specializzati per garantire una corretta compilazione delle domande di finanziamento.

LA SOSTENIBILITÀ DELLE IMPRESE.

da Inail.it

I principi di sostenibilità sono sempre più integrati nelle strategie aziendali, creando un “valore condiviso” e incoraggiando occasioni di sviluppo per l’impresa stessa, per i propri stakeholder e per la società.

Copertina La sostenibilità d'impresa nel mondo del lavoro che cambia

La sostenibilità d’impresa rappresenta dunque l’impegno concreto di un’azienda nell’adottare un modello di business che non solo contempli obiettivi di performance ma sia anche orientato alla tutela dell’ambiente, al benessere sociale e a una economia sostenibile. In particolare la dimensione sociale della sostenibilità sollecita nuovi modelli organizzativi basati su dimensioni chiave quali la resilienza, l’apertura, l’equità, l’inclusione, il lavoro di qualità.


Prodotto: Fact sheet
Edizioni: Inail – 2023
Disponibilità: Consultabile solo in rete
Info: dcpianificazione-comunicazione@inail.it

BANDO ISI 2023

È stato pubblicato il nuovo Bando dell’INAIL per incentivare le imprese a realizzare nel 2023 progetti per il miglioramento documentato delle condizioni di salute e di sicurezza dei lavoratori.

INAIL ha pubblicato il nuovo Bando ISI per il 2023; come ogni anno, sono finanziabili diversi Assi di finanziamento: 

  1. Progetti di investimento e Progetti per l’adozione di modelli organizzativi e di responsabilità sociale;
  2. Progetti per la riduzione del rischio da movimentazione manuale di carichi (MMC);
  3. Progetti di bonifica da materiali contenenti amianto;
  4. Progetti per micro e piccole imprese operanti in specifici settori di attività;
  5. Progetti per micro e piccole imprese operanti nel settore della produzione primaria dei prodotti agricoli.

Assolombarda è a disposizione per la comprensione delle regole per presentare la domanda di ammissione al Bando (Avviso regionale) e per ottenere i bonus ai fini del punteggio: la condivisione dei progetti deve avvenire preliminarmente alla data di chiusura della procedura informatica per la compilazione delle domande. 

Dal 21 febbraio 2023 vi saranno sul sito INAIL aggiornamenti su tempistiche e moduli.( Da Assolombarda)

LINK:

https://www.incentivimpresa.it/bando-isi-inail/

BANDO ISI INAIL.

Bando ISI INAIL 2021: con la pubblicazione, lo scorso 7 dicembre, degli elenchi cronologici provvisori delle imprese ammesse a beneficiare dei fondi a disposizione, si avvia al termine il lungo iter di accesso ai finanziamenti.

In totale sono 274 milioni di euro le risorse messe in campo per sostenere progetti finalizzati al miglioramento delle condizioni di salute e sicurezza dei lavoratori e delle lavoratrici e, nel caso delle micro e piccole imprese agricole, investimenti per l’acquisto di nuovi macchinari e attrezzature di lavoro più sostenibili e più sicuri.

Le aziende che hanno presentato domanda in occasione del click day del 16 novembre scorso e che risultano idonee devono inviare la documentazione richiesta entro la scadenza del 20 gennaio 2023 per poter beneficiare dei contributi, da 1.000 a 130.000 euro.( Fonte informazionefiscale.it)

CHE COS’È UN BCP BUSINNESS CONTINUITY PLAN.

da ibm.com

Cosa è un business continuity plan?

Un business continuity plan è un documento che delinea come un’azienda continuerà ad operare durante un’interruzione non pianificata del servizio. È più completo di un piano di disaster recovery e comprende piani di emergenza per i processi aziendali, i beni, le risorse umane e i partner commerciali – ogni aspetto del business che potrebbe essere colpito.

I piani contengono tipicamente una checklist che include le forniture e le apparecchiature, il backup dei dati e le ubicazioni del sito di backup. I piani possono anche identificare gli amministratori del piano e includere informazioni di contatto per i soccorritori di emergenza, il personale principale e i fornitori di siti di backup. I piani possono fornire strategie dettagliate su come salvaguardare le operazioni commerciali dalle interruzioni sia a breve che a lungo termine.

Un componente fondamentale di un BCP è un piano di disaster recovery che include le strategie per gestire le interruzioni IT su reti, server, personal computer e dispositivi mobili. Il piano riguarda la possibilità di ristabilire la produttività degli uffici e il software aziendale in modo che le esigenze aziendali principali possano essere soddisfatte. Nel piano è necessario delineare i workaround manuali richiesti per far sì che le operazioni possano continuare fino al ripristino dei sistemi informatici.

Esistono tre aspetti principali in un piano di business continuity per le applicazioni e i processi fondamentali:

  • Elevata disponibilità: predisporre la capacità e i processi affinché un’azienda disponga dell’accesso alle applicazioni indipendentemente dai guasti locali. Questi guasti possono presentarsi nei processi aziendali, nelle strutture fisiche o nell’hardware o software IT.
  • Attività continue: salvaguardare la capacità di mantenere il funzionamento durante un’interruzione, così come durante le operazioni pianificate quali i backup programmati o la manutenzione programmata.
  • Disaster recovery: determinare una strategia di ripristino per un centro dati in un sito diverso se un disastro dovesse distruggere il sito principale o dovesse renderlo inutilizzabile.

Evoluzione dei business continuity plan

La pianificazione della continuità operativa è emersa dalla pianificazione del disaster recovery nei primi anni ’70. Le organizzazioni finanziarie, come le banche e le compagnie di assicurazione, hanno investito in siti alternativi. I nastri di backup erano conservati in siti protetti lontano dai computer. Gli sforzi di recupero sono stati quasi sempre innescati a seguito di un incendio, un’inondazione, una tempesta o altre devastazioni. Gli anni ’80 hanno visto la crescita di siti commerciali di recupero che offrivano servizi informatici su base condivisa, ma la priorità era ancora solo il recupero informatico.

Gli anni ’90 hanno portato un forte aumento della globalizzazione aziendale e la pervasività dell’accesso ai dati. Le aziende pensavano al di là del disaster recovery e in modo più olistico all’intero processo di business continuity. Le aziende si sono rese conto che senza un accurato piano di business continuity avrebbero potuto perdere clienti e vantaggio competitivo. Allo stesso tempo, la pianificazione della business continuity stava diventando più complessa perché doveva tenere in considerazione architetture applicative come applicazioni distribuite, elaborazione distribuita, dati distribuiti e ambienti informatici ibridi.

Le organizzazioni oggi sono sempre più consapevoli della loro vulnerabilità nei confronti degli attacchi informatici che possono paralizzare un business o distruggere permanentemente i relativi sistemi IT. Inoltre, la trasformazione digitale e l’iperconvergenza creano porte d’accesso involontarie a rischi, vulnerabilità, attacchi e fallimenti. I piani di business continuity devono includere una strategia di resilienza informatica che può aiutare un’azienda a resistere a incidenti informatici dirompenti. I piani tipicamente includono modi per difendersi da questi rischi, proteggere le applicazioni e i dati critici e riprendersi da una violazione o da un fallimento in un modo controllato e misurabile.

Esiste anche un problema relativo ai volumi di dati in rapida crescita. Applicazioni come il supporto decisionale, il data warehousing, il data mining e la gestione delle risorse dei clienti possono richiedere investimenti notevoli nello storage online.

Il ripristino dei dati non si presta più a un approccio unidimensionale. La complessa infrastruttura IT della maggior parte delle installazioni ha superato la capacità della maggior parte dei negozi di rispondere nel modo in cui lo facevano solo pochi anni fa. Alcuni studi di ricerca hanno dimostrato che senza un’adeguata pianificazione, le aziende che in qualche modo si sono riprese da un evento disastroso immediato spesso non sono sopravvissute a lungo.

14 MILIONI DALL’INAIL PER LA FORMAZIONE

A beneficiare degli interventi formativi saranno lavoratori, Rls, Rlst, Rlssp e Rspp. Tra i temi affrontati, l’analisi degli infortuni e dei quasi incidenti, la riorganizzazione dei processi produttivi legata alla trasformazione digitale e le strategie di contrasto ai rischi psicosociali, come stress, mobbing, violenze e molestie.

ROMA – Con il nuovo bando pubblicato oggi in Gazzetta ufficiale e sul sito dell’Istituto, l’Inail mette a disposizione quasi 14 milioni di euro per il finanziamento di interventi formativi e aggiornamenti tematici destinati ai lavoratori, ai loro rappresentanti per la sicurezza a livello aziendale (Rls), territoriale (Rlst) o di sito produttivo (Rlssp), e ai responsabili del servizio di prevenzione e protezione (Rspp).

Come sottolineato dal presidente dell’Istituto, Franco Bettoni, si tratta di “un’iniziativa di estrema importanza per favorire un’efficace diffusione della cultura della salute e sicurezza sul lavoro. La formazione costituisce, infatti, un elemento essenziale per orientare i nostri comportamenti nella direzione giusta e per incoraggiare quel cambiamento culturale necessario affinché la prevenzione sia considerata un’opportunità preziosa di sviluppo, crescita, competitività, produttività, tutela della salute e benessere organizzativo”.

Per l’Inail, prosegue Bettoni, “l’attività formativa in tema di salute e sicurezza sul lavoro costituisce, dunque, parte integrante del percorso educativo finalizzato al miglioramento delle competenze di lavoratrici e lavoratori, che devono essere in grado di conoscere i rischi, di usare correttamente le attrezzature di lavoro e i dispositivi di protezione individuale, assumendo piena consapevolezza delle proprie mansioni nell’ambito del processo produttivo”.

Dalla costruzione e promozione delle relazioni con tutti i soggetti interni ed esterni all’organizzazione (reti, flussi comunicativi, modalità per proposte e partecipazione) alle tecniche di gestione dell’errore umano, il catalogo degli interventi formativi finanziabili dall’avviso pubblico comprende otto ambiti, alcuni relativi a figure specifiche, altri di contenuto trasversale e rivolti a tutti i destinatari, e definisce standard formativi in termini di obiettivi, contenuti e durata, allo scopo di assicurare la qualità delle proposte e la coerenza tra obiettivi e modalità di realizzazione degli interventi.

Tra i temi oggetto della formazione rientrano lo studio delle problematiche degli ambienti di lavoro e delle situazioni lavorative (analisi di processo, degli infortuni e dei quasi incidenti), la raccolta, elaborazione e registrazione di informazioni relative a tutti i rischi, a scopo valutativo e ambientale, la formulazione di proposte e la partecipazione alle attività di pianificazione e gestione della salute e sicurezza del lavoro in azienda, la conoscenza e gestione dei dispositivi di nuova generazione e delle tecnologie digitali abilitanti, la riorganizzazione dei processi produttivi legata alla trasformazione digitale, l’analisi di stress, mobbing, violenze e molestie sul luogo di lavoro e le strategie per prevenirli.

Le domande di finanziamento potranno essere presentate, singolarmente o in aggregazione, da soggetti formatori già accreditati nella Regione in cui svolgeranno il progetto, organizzazioni sindacali dei datori di lavoro e dei lavoratori, quali articolazioni a livello territoriale di quelle già rappresentate a livello nazionale nell’ambito della Commissione consultiva permanente per la salute e sicurezza sul lavoro, organismi paritetici e, limitatamente ai propri iscritti, ordini e collegi professionali.

Le domande devono riguardare interventi formativi di importo complessivo compreso tra un minimo di 20mila e un massimo di 140mila euro. A ogni progetto ammesso sarà riconosciuto un contributo finanziario, variabile in funzione del numero dei partecipanti e delle ore di formazione erogate, di importo orario predeterminato.

Dopo la fase di registrazione dei proponenti, i fondi Inail saranno assegnati fino a esaurimento delle risorse finanziarie disponibili con procedura telematica a sportello, secondo l’ordine cronologico di presentazione delle domande. Le attività formative dovranno concludersi entro un anno dalla data del provvedimento di concessione del finanziamento.