La qualità dell’aria in un luogo di lavoro rappresenta spesso uno degli elementi cardine in grado di assicurare o al contrario compromettere il benessere di chi vi opera.
Inoltre, se non adeguatamente controllata, essa può determinare condizioni che possono interferire con la normale attività con conseguenti impatti sulla produttività. Quest’ultimo aspetto si manifesta sia sotto forma di un maggior numero di errori compiuti nello svolgimento di una determinata attività, sia sotto forma di una minor velocità, e di conseguenza un maggior tempo richiesto, nell’esecuzione del compito. La valutazione della qualità dell’aria negli ambienti di lavoro è resa complessa dalla simultanea presenza nell’aria di tali ambienti di molte sostanze di origine diversa, sia prodotte dal normale processo di respirazione antropica, sia emesse dai materiali ivi presenti, sia introdotte dall’esterno.
La Consulenza tecnica per la salute e la sicurezza, la Consulenza statistico attuariale e la Consulenza per l’innovazione tecnologica dell’Inail presentano gli atti del loro seminario congiunto svolto dal 4 al 6 dicembre 2023 nella prestigiosa cornice dell’Aula Magna del Rettorato dell’Università di Roma La Sapienza.
In uno scenario caratterizzato da nuovi rischi, non ancora pienamente conosciuti e quantificabili, appare indispensabile dotarsi di strumenti in grado di comprendere e anticipare i cambiamenti che si stanno determinando nel mondo del lavoro, e allo stesso tempo intervenire efficacemente per ridurre i rischi già noti e accrescere la preparazione per ogni potenziale crisi futura. Affrontare le sfide del futuro, delle trasformazioni è il tema che accompagna le azioni dell’Inail in un contesto di sostenibilità in ambito produttivo che deve includere dignità del lavoro, dei lavoratori e tutela dell’ambiente, come un insieme armonico e indissolubile. Questo l’intento primario degli eventi seminariali rivolti ai professionisti tecnici dell’Inail che operano presso le tre consulenze, con le loro diversificate competenze tecniche, per il sostegno alle imprese e per un sistema integrato di tutela dei lavoratori al servizio della società nel suo complesso.
Radiazioni solari e cosmiche, contaminazione dell’aria nelle cabine degli aerei, orari irregolari e lavoro notturno: il personale di volo è esposto ad una vasta gamma di disturbi e condizioni di lavoro particolari e specifiche. L’ANSES( ndr- l”INAIL francese ), fa il punto sullo stato attuale delle conoscenze ma propone anche la necessità di condurre ulteriori ricerche per valutare gli effetti sinergici di una esposizione multifattoriale ad agenti di rischio anche in microdosi per questi lavoratori.
Orari irregolari e radiazioni ionizzanti
In Francia, più di 30.000 persone , tra piloti e assistenti di volo, lavorano negli aeromobili e nelle cabine di pilotaggio degli aerei. I membri dell’equipaggio sono costretti a lavorare con orari irregolari e turni notturni, che è noto avere effetti sulla salute negativi . A ciò si aggiunge l’esposizione alle radiazioni ionizzanti dei raggi cosmici e della luce solare, che crescono all’ aumentare dell’altitudine. L’analisi della letteratura e dei risultati della IARC , ha evidenziato che per l’esposizione a radiazioni cosmiche e solari, determini una maggiore incidenza di alcuni tipi di cancro, come i tumori della pelle (carcinoma a cellule squamose e melanoma) e la leucemia, tra i membri degli equipaggio.
SINDROME AEROTOSSICA
Da diversi anni i membri del personale di volo lamentano una vasta gamma di sintomi correlabili a contaminazione della cabina dell’aereo o dell’aria della cabina di pilotaggio da parte di vari micro inquinanti. Questi sintomi ( tra i principali la cefalea e le vertigini ) sono molto vari e aspecifici . In letteratura sono stati raggruppati sotto il termine di “sindrome aerotossica”. Gli studi finora condotti non consentono , tuttavia, di valutare chiaramente il nesso tra sintomi riferiti e la permanenza prolungata su aeromobili.
Varie fonti di inquinamento dell’aria in cabina
Nelle cabine degli aerei sono presenti molteplici fonti di inquinamento legate ai materiali utilizzati nella costruzione della carlinga , al funzionamento dell’aeromobile e in particolare al sistema di ventilazione, alle operazioni effettuate a terra e in volo, ecc. Nella stragrande maggioranza degli aerei, l’aria che alimenta la cabina è contaminata da composti derivati dall’olio del motore o dalla sua degradazione termica ; in letteratura, quando ciò si verifica, si parla di evento “fume”.
Necessità di ulteriori ricerche
Per poter valutare i rischi per la salute del personale di volo, sono quindi essenziali ulteriori ricerche per chiarire gli effetti sulla salute sui membri dell’equipaggio in relazione alla mansione ( pilota hostess ) e alla qualità dell’aria in cabina, identificare le circostanze che possono portare quest’aria a diventare particolarmente inquinata e valutare i sintomi riferiti da questi membri dell’equipaggio.
L’Agenzia sottolinea che sono in corso diversi progetti di ricerca, tra cui:
progetti condotti in Francia e a livello europeo: SPACE , presso l’Istituto francese di radioprotezione e sicurezza nucleare (IRSN), sulla mortalità per cancro e malattie non cancerose legate in particolare all’esposizione alle radiazioni cosmiche, AviSan, finanziato dall’ANSES nell’ambito del programma Programma nazionale di ricerca sulla salute ambientale e sul lavoro (PNR EST) e condotto da un team composto dall’Ospedale Hôtel Dieu, dal laboratorio navale francese (LASEM) e Air France, e CAQIII, finanziato dall’Agenzia dell’Unione europea per la sicurezza aerea e dalla Commissione europea e condotto da vari partner europei, sulla potenziale contaminazione dell’aria di scarico degli aerei da parte di composti provenienti da oli motore, fluidi idraulici e relativi prodotti di pirolisi, e sugli effetti sulla salute di questi composti, compresa la neurotossicità,
il progetto ASHRAE 1830-RP condotto negli Stati Uniti per valutare sensori progettati per rilevare la contaminazione dell’aria di scarico degli aerei da parte di oli o fluidi idraulici.
tradotto ed adattato da dott . Alessandro Guerri medico specialista in Medicina del Lavoro.
La presentazione dei risultati delle ricerche e dei nuovi studi, condotti sulle tematiche di sicurezza delle attrezzature a pressione, e delle relative esperienze maturate nella pratica della prevenzione nei luoghi di vita e di lavoro, suscitano uno straordinario interesse ed una comprensibile attrazione per i soggetti pubblici e privati a vario titolo impegnati.
Il volume raccoglie le relazioni che saranno presentate in occasione della decima edizione del Safap 2023, particolarmente utili a rappresentare, sotto diversi punti di vista, aspetti di approfondimento e riflessioni relativamente al contesto analizzato, alle implicazioni, alle problematiche più comuni ed emergenti ed agli scenari con impatto a breve-medio termine nel settore, analizzando i vari aspetti della vita delle attrezzature a pressione (dalla progettazione alla fabbricazione, dall’ispezione alla manutenzione) e della sicurezza degli impianti di processo.
È documentato da anni come lavorare in periodo notturno possa essere condizione di stress per l’organismo e condurre a specifiche alterazioni dello stato di salute.
Sistema endocrino e funzione riproduttiva sono stati indagati come nuovo target di un’esposizione protratta a lavoro notturno. Diverse indagini pubblicate, sia sull’uomo che sulla donna, per comprendere in quale misura possa rilevarsi un effetto avverso in correlazione con la ridotta qualità del sonno notturno. Nel 2007 la IARC ha classificato il “lavoro notturno” come “probabilmente cancerogeno per l’uomo”. Il medico competente svolge un ruolo centrale, in quanto, dovrà valutare lo stato di salute del lavoratore accertandone l’idoneità.
La pubblicazione raccoglie dettagliatamente tutte le attività portate avanti dalle strutture centrali e territoriali dell’Inail nel corso dell’anno scolastico 2022-2023 per promuovere la diffusione della cultura della salute e sicurezza tra gli studenti. Nel testo, anche un riepilogo degli investimenti per l’edilizia scolastica e un focus sull’andamento infortunistico 2020-2022 nelle scuole.
Il dossier presenta una panoramica completa delle iniziative in tema di prevenzione dedicate al mondo della scuola e realizzate dall’Inail a livello locale, nazionale ed europeo, durante l’anno scolastico 2022-2023. In un contesto sociale e produttivo sempre più attento alle evoluzioni digitali e ambientali, i progetti sviluppati dall’Istituto puntano a coinvolgere gli studenti alle tematiche di salute e sicurezza sul lavoro attraverso percorsi formativi differenziati in base ai destinatari e con il supporto di strumenti didattici innovativi.
Il volume contiene anche una sezione dedicata agli investimenti per il rinnovo del patrimonio edilizio scolastico, e un approfondimento con i dati relativi agli infortuni occorsi a studenti e docenti nel triennio 2020-2022. Chiudono il dossier una rassegna di documentari, film e serie tv sui temi della legalità e della sicurezza a scuola e una sezione dedicata alle ultime pubblicazioni Inail sul tema della prevenzione in ambito scolastico.
ROMA – È stato pubblicato di recente l’articolo scientifico dal titolo “Systematic Violence Monitoring to Reduce Underreporting and to Better Inform Workplace Violence Prevention Among Health Care Workers: Before-and-After Prospective Study” dalla rivista peer reviewed Journal of Medical InternetResearch (JMIR) Public Health and Surveillance.Lo studio è stato realizzato nell’ambito del progetto “Valutazione dei determinanti principali delle violenze in due Aziende socio sanitarie territoriali lombarde, per una efficace prevenzione”, finanziato dall’Inail attraverso il bando Ricerche in collaborazione (Bric) 2019. Il destinatario istituzionale, il Dipartimento di medicina e chirurgia – Centro Epimed dell’Università degli studi dell’Insubria, ha avuto come obiettivo quello di sviluppare e implementare un sistema di monitoraggio e gestione del fenomeno della violenza e delle aggressioni agite sugli operatori sanitari, nelle Aziende sociosanitarie lombarde (Asst) di Lariana e Sette Laghi Varese, entrambe unità operative del progetto.
Lo studio prospettico ha coinvolto gli operatori sanitari delle ASST di progetto. Attraverso la collaborazione tecnico-scientifica con il laboratorio Rischi psicosociali e tutela dei lavoratori vulnerabili del Dipartimento di medicina, epidemiologia, igiene del lavoro e ambientale (Dimeila) dell’Inail, è stato implementato uno studio prospettico, della durata di 14 mesi sui lavoratori del settore sanitario delle ASST di progetto, che ha consentito l’analisi e l’approfondimento dei dati provenienti dalle segnalazioni degli eventi di violenza e aggressione occorsi, e degli impatti e dei potenziali fattori di rischio, anche tramite il coinvolgimento di esperti per l’individuazione di proposte di gestione.
Emergenza-urgenza e salute mentale le aree sanitarie più a rischio. Dai risultati dello studio emerge che i lavoratori maggiormente coinvolti negli eventi di violenza e aggressione hanno un’età media inferiore ai 30 anni, rivestono il ruolo di infermiere e appartengono al genere maschile. Per quanto riguarda invece le aree sanitarie più a rischio ritroviamo, in linea con la letteratura scientifica di riferimento, quella di emergenza-urgenza e di salute mentale. Le aggressioni agite sul personale femminile sarebbero prevalentemente verbali e motivate da fattori socioculturali dell’aggressore. Sono state rilevate ripercussioni psicologiche maggiori nelle donne rispetto ai colleghi uomini, quest’ultimi più soggetti invece ad aggressioni fisiche. Tra i fattori facilitanti principali si riscontrano l’elevato turn-over e la riduzione di personale, oltre a fattori legati all’ambiente fisico.
Necessario un sistema di rilevazione sistematica. Lo studio ha sottolineato anche la necessità di definire e implementare un sistema di rilevazione sistematica del fenomeno della violenza e delle aggressioni nel settore sanitario. Ciò contribuirebbe a ridurre il divario esistente tra la reale entità del fenomeno e le effettive segnalazioni provenienti dai lavoratori contribuendo a far emergere il fenomeno. Ciò consentirebbe inoltre l’identificazione delle aree sanitarie a maggiore rischio, delle cause prevalenti e dei principali fattori di rischio per contribuire all’individuazione e implementazione di interventi preventivi efficaci.
L’iniziativa si rivolge agli attori del sistema della prevenzione e a quanti sono interessati al tema. Il portale è realizzato dal Laboratorio di Sanità pubblica dell’Azienda sanitaria Usl Toscana Sud Est in collaborazione con l’Inail e l’Usl di Modena
ROMA – Nella sezione dedicata alle atmosfere iperbariche del Portale agenti fisici vengono messi in evidenza i vari aspetti legati alle diverse attività espositive, anche attraverso la diffusione della conoscenza. A tal proposito sono state pubblicate le prime due Schede Infoiperbariche, incentrate, ripettivamente, sul rischio iperbarico e sullo stress ossidativo e altre sono in corso di definizione su altri aspetti. L’iniziativa è rivolta ai vari attori del sistema della prevenzione e a coloro che a vario titolo sono coinvolti o interessati alla tematica delle atmosfere iperbariche.
Il portale in continuo aggiornamento. Il Paf è realizzato dal Laboratorio di Sanità pubblica dell’Azienda sanitaria Usl Toscana Sud Est (ex Azienda Usl 7 Siena) con la collaborazione dell’Inail e dell’Azienda Usl di Modena ed è in continuo aggiornamento grazie anche alla collaborazione tra la Regione Toscana e l’Istituto nell’ambito del Piano delle attività di ricerca istituzionale dell’Inail. Negli anni 2022 e 2023 sono state promosse e realizzate altre iniziative di trasferibilità nell’ambito delle esposizioni a rischio iperbarico.
In occasione della Settimana europea per la salute e la sicurezza sul lavoro (23/29 ottobre 2023) Regione Lombardia, in collaborazione con le ATS lombarde, ha promosso su tutto il territorio regionale una rassegna di eventi unica nel suo genere, per accendere i riflettori sull’importanza della sicurezza e della salute sui luoghi di lavoro, e per sensibilizzare i cittadini e la comunità sul valore della cultura della prevenzione. Le iniziative in programma erano rivolte agli operatori di settore, ai cittadini-lavoratori e al mondo della scuola.
IL CONVEGNO Il Sistema delle Regioni. Il Coordinamento Interregionale della Prevenzione quale luogo di confronto, condivisione e sviluppo di indirizzi
Moderatore – Regione Toscana Giovanna Bianco – Regione Veneto Michele Mongillo Il Coordinamento Interregionale della Prevenzione: struttura, ruolo e relazione con la Commissione Salute per la Conferenza dei Presidenti – Regione Veneto, Francesca Russo Il Gruppo tecnico Interregionale salute e sicurezza sul lavoro: organizzazione per il presidio dei diversi ambiti tematici – Regione Lombardia, Nicoletta Cornaggia Ferrovie – Regione Toscana, Stella Lanzillotta Porti – Regione Liguria, Massimo Lombardi Fisici – Regione Toscana, Andrea Bogi Formazione – PA Trento, Donato Lombardi – Regione Emilia-Romagna, Lia Gallinari Macchine – Regione Lombardia, Nicola Delussu Silice – Regione Toscana, Emanuela Tomasini Il sistema delle Associazioni che operano per la prevenzione negli ambienti di lavoro: il loro contributo – CIIP Susanna Cantoni – Associazione Ambiente e Lavoro Norberto Canciani
Clicca sul nome dei relatori per vedere i materiali presentati.