TECNOLOGIA

L’ OMS LANCIA S.A.R.A.H , UN SANITARIO AI.

In vista della Giornata mondiale della salute, l’Organizzazione mondiale della sanità annuncia il lancio di Sarah, un prototipo digitale con una risposta empatica potenziata alimentato dall’intelligenza artificiale generativa (AI), mirato alla promozione della salute.Sarah è l’acronimo di Smart AI Resource Assistant for Health. Rappresenta un’evoluzione degli avatar di informazioni sanitarie basati sull’intelligenza artificiale e utilizza nuovi modelli linguistici e tecnologie all’avanguardia. Lo strumento è pensato per fornire informazioni sui principali argomenti sanitari, comprese le abitudini sane e la salute mentale, per aiutare le persone a ottimizzare il loro percorso di salute e benessere. L’obiettivo è fornire un’arma aggiuntiva affinché le persone possano realizzare i propri diritti alla salute, ovunque si trovino. Sarah è disponibile h24 e parla 8 lingue. E’ alimentato dall’intelligenza artificiale generativa anziché da un algoritmo o uno script preimpostato, che la aiuta a fornire risposte più accurate in tempo reale e a impegnarsi in conversazioni dinamiche e personalizzate su larga scala che rispecchino in modo più accurato le interazioni umane e forniscano risposte sfumate ed empatiche agli utenti in un ambiente privo di giudizi. La tecnologia è supportata dall’intelligenza artificiale biologica di Soul Machines.Sarah, non è sui social ma si può consultare l’avatar, da qualsiasi dispositivo e in qualunque momento, sul sito dell’Oms (Who.com).L’Oms“Il futuro della salute è digitale e aiutare i paesi a sfruttare il potere delle tecnologie digitali per la salute è una priorità per l’Oms – ha affermato il direttore generale dell’Oms, Tedros Adhanom Ghebreyesus -. Sarah ci dà un’idea di come l’intelligenza artificiale potrebbe essere utilizzata in futuro per migliorare l’accesso alle informazioni sanitarie in modo più interattivo. Invito la comunità di ricerca ad aiutarci a continuare a esplorare come questa tecnologia potrebbe ridurre le disuguaglianze e aiutare le persone ad accedere a informazioni sanitarie aggiornate e affidabili”. ( Fonte Siciliasalute)

MACCHINE PER CANTIERE E DA COSTRUZIONE

da Inail.it

Partendo dal patrimonio informativo che negli anni l’Istituto ha costituito e dalle competenze maturate nell’espletamento delle attività di accertamento tecnico, il documento raccoglie schede tecniche sulle macchine afferenti al tc 151 macchine per cantiere e costruzione, trattando le più significative non conformità rilevate, al fine di illustrare, rispetto allo stato dell’arte di riferimento, le soluzioni costruttive ritenute accettabili, e promuovere un miglioramento dei livelli di sicurezza nei luoghi di lavoro, come previsto nella mission istituzionale.



Prodotto: Volume
Edizioni: Inail – 2024
Disponibilità: Si – Consultabile anche in rete
Informazioni e richieste: dcpianificazione-comunicazione@inail.it

IA IN MEDICINA

Intelligenza artificiale in medicina sì, ma con paletti ben definiti: affinché a curarci non sia, in futuro, anziché un medico, un algoritmo. Questa la posizione del presidente della Fnomceo, la Federazione nazionale degli Ordini dei medici chirurghi e degli odontoiatri, Filippo Anelli, ascoltato in audizione in Commissione Lavoro della Camera, nel corso dell’Indagine conoscitiva sul rapporto tra intelligenza artificiale e mondo del lavoro.

Tra le aree sulle quali l’IA ha ad oggi un maggior impatto sono l’imaging, la diagnosi precoce, i piani di trattamento e terapie personalizzate; e, ancora, la progettazione di nuovi farmaci, tramite modelli predittivi; il monitoraggio dei pazienti in tempo reale; i compiti amministrativi e burocratici, quali la gestione degli appuntamenti o l’aggiornamento delle cartelle cliniche; la formazione, tramite modelli di simulazione avanzati; il coinvolgimento dei pazienti e l’aderenza alle terapie; la sorveglianza delle malattie e la previsione di epidemie e pandemie. Ma l’IA, tuttavia, non è priva di criticità e come tutti gli strumenti può prestarsi a un utilizzo improprio. La diffusione massiva e sistemica di applicazioni di IA impone la necessità di una regolamentazione chiara e condivisa in linea con l’Europa.

L’IA – ha sintetizzato Anelli – non solo sta migliorando l’efficienza e l’accuratezza dei servizi sanitari, ma sta anche aprendo la strada a soluzioni sanitarie più innovative, personalizzate e accessibili in tutto il mondo. Tuttavia, è fondamentale affrontare le sfide etiche, legali e formative che accompagnano questi sviluppi. La privacy dei dati, la sicurezza informatica, la responsabilità medica e l’interpretazione corretta delle informazioni sono tutti aspetti critici che devono essere gestiti attentamente”.

Tra i rischi paventati, anche quelli legati a un approccio eccessivamente centrato sull’efficienza, che potrebbe ridurre l’interazione umana e ridimensionare l’interazione medico-paziente. l’IA potrebbe inoltre non essere in grado di considerare adeguatamente la complessità del contesto clinico del singolo paziente, influenzato anche da fattori socioeconomici e da convinzioni e preferenze personali. Ancora, gli algoritmi potrebbero rispecchiare i pregiudizi umani nelle scelte decisionali o diventare il “magazzino” dell’opinione medica personale. Infine, ma non certo ultimo per importanza, potrebbe nasce un conflitto etico per le differenze di intenti e obiettivi tra chi finanzia e realizza un algoritmo e chi lo utilizza.
“Per mitigare questi rischi- ha avvertito Anelli – è essenziale trovare un equilibrio tra l’efficienza offerta dall’IA e la necessità di considerare l’individualità e il contesto clinico di ciascun paziente. Gli operatori sanitari dovrebbero essere coinvolti attivamente nella gestione e nella supervisione dei sistemi di IA, garantendo che la tecnologia sia utilizzata come strumento complementare e non come sostituto delle competenze umane. Normative e linee guida chiare sono fondamentali per garantire un utilizzo etico e sicuro dell’IA in ambito medico”.

In conclusione, Anelli ha portato all’attenzione dei parlamentari un documento sintetico sull’Intelligenza artificiale, approvato dal Comitato Centrale, l’Organo di Governo della Fnomceo, il 4 marzo scorso.

Eccolo, di seguito, in versione integrale.:
“L’Intelligenza Artificiale è utilizzata esclusivamente a supporto delle attività del medico per ottimizzare la qualità, la sicurezza e l’efficacia delle cure.
L’Intelligenza Artificiale per il suo utilizzo deve garantire al medico un livello ragionevole di esplicabilità e di trasparenza e la migliore qualità possibile dei dati, dei risultati e dei processi di sviluppo, per evitare distorsioni ed errori nonché disuguaglianze. Nell’uso di sistemi IA all’interno del suo processo decisionale, il medico è tenuto ad informare il paziente, spiegando i motivi di tale uso, e assicurandosi che il paziente sia consapevole sia delle potenzialità che dei limiti e rischi connessi all’uso di tali tecnologie.

L’impiego di sistemi di IA è orientato al bene della persona e della salute pubblica, rispettando e promuovendo i principi di sostenibilità, universalità, equità e solidarietà, evitando ogni discriminazione o pregiudizio basato su genere, etnia, religione, orientamento sessuale o altri fattori che possano portare a un trattamento ingiusto o diseguale.
Non possono essere utilizzati sistemi di IA non certificati. Il medico, sulla base delle proprie competenze e conoscenze scientifiche, è responsabile delle attività di diagnosi, prognosi, terapia e delle correlate attività informative”.

da doctor33.it

AI E RISCHIO DI “APOCALISSE OCCUPAZIONALE”

da rainews.it

Florence, Italy – September 12, 2016 : Interior of the Dome of Florence Cathedral in Florence with beautiful painting on September 12, 2016. The painting- The Last Judgment was made by Federico Zuccari in 1579.

La ricerca, pubblicata dal quotidiano britannico The Guardian, conferma i timori che hanno portato a cercare immediati protocolli, scatenare forum e organizzare dibattiti in tutto il mondo: il Parlamento europeo, ad esempio, ha già approvato il 13 marzo scorso una legge sull’Ai per garantire sicurezza e rispetto dei diritti fondamentali pur promuovendo l’innovazione.

In Gran Bretagna, fuori dall’Europa dopo il referendum sulla Brexit del giugno 2016, quasi 8 milioni di posti di lavoro potrebbero essere persi a causa dell’intelligenza artificiale in una “APOCALISSE OCCUPAZIONALE”: le donne, i lavoratori più giovani e quelli con salari più bassi sono quelli maggiormente a rischio a causa dell’automazione. A scriverlo nero su bianco l’Institute for Public Policy Research’ (IPPR).

Il rapporto spiega che, analizzando lo scenario peggiore, i lavori più esposti nei prossimi 5 anni sarebbero quelli di primo ingresso, del  part-time e quelli amministrativi. Il think tank ha avvertito che il Regno Unito si trova ad affrontare un momento di “porte scorrevoli” poiché un numero crescente di aziende adotta tecnologie di intelligenza artificiale generativa – in grado di leggere e creare testo, dati e codice software – per automatizzare le attività quotidiane sul posto di lavoro.

In realtà il processo di automazione è già iniziato e attualmente la prima ondata di adozione dell’intelligenza artificiale sta mettendo a rischio molti posti di lavoro poiché un numero crescente di aziende introduce la tecnologia. Tuttavia, una seconda ondata potrebbe portare all’automazione di più posti di lavoro in un contesto di rapidi progressi nell’intelligenza artificiale. 

Gli esperti hanno analizzato 22.000 attività nell’economia che coprono ogni tipo di lavoro, affermando che l’11% delle attività attualmente svolte dai lavoratori sono a rischio. Questa cifra potrebbe, tuttavia, aumentare fino al 59%. Le attività cognitive di routine, tra cui la gestione dei database, la pianificazione e l’inventario, sono già a rischio, con il potenziale di sostituire i lavori entry level e part-time nel lavoro di segreteria, nell’amministrazione e nei servizi ai clienti. Tuttavia, la seconda ondata di adozione dell’intelligenza artificiale potrebbe avere un impatto sulle attività non di routine che coinvolgono la creazione di database, il copywriting e la progettazione grafica, che influenzerebbero posti di lavoro sempre più remunerativi.

le donne, secondo lInstitute for Public Policy Research’sarebbero significativamente più colpite, poiché “hanno maggiori probabilità di lavorare nelle occupazioni più esposte, come le attività di segreteria e amministrative”. 

L’allarme è stato lanciato e si può fare qualcosa: il think tank ha affermato che non è ancora troppo tardi e l’azione del governo potrebbe prevenire l’“apocalisse occupazionale” e aiutare a sfruttare il potere dell’intelligenza artificiale per stimolare la crescita economica e aumentare gli standard di vita.

YUKA L ‘APP CHE SEGNALA GLI ALIMENTI SALUTARI. LUCI ED OMBRE.

L’immagine di una carota arancione col suo bel ciuffetto verde campeggia sugli schermi di qualcosa come 28 milioni di smartphone dislocati in 11 paesi del mondo: il simbolo è quello di Yuka, un’app che – spiega il sito – ha l’obiettivo di “migliorare la salute dei consumatori aiutandoli a decifrare le etichette dei prodotti alimentari e cosmetici” e, dunque, di guidarli nella scelta di quelli più salutari. Una sorta di fidata consigliera del saggio acquisto, insomma. Una specie di bussola che solo in Italia guida tra gli scaffali dei supermercati circa due milioni di italiani, informati sulla scarsezza, la mediocrità o l’eccellenza di articoli fino a ieri infilati nel carrello senza troppo indagare sui loro ingredienti.

Ma davvero quello che mangiamo potrebbe essere così pericoloso per la nostra salute? Davvero c’è bisogno di un’app che avverta l’ignaro consumatore della presenza di sostanze nocive nei prodotti di bellezza? Sì, secondo quelli che considerano Yuka una preziosa alleata per un consumo più informato finalizzato anche ad indurre l’industria del settore agroalimentare e cosmetico a migliorare l’offerta; niente affatto secondo chi rileva la mancanza di corretti supporti scientifici nella formulazione delle sue valutazioni. E pure secondo l’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato che su Yuka ha avviato un’istruttoria per l’uso del sistema di rilevazione usato, il francese Nutri-Score, un’etichetta che identifica i valori nutrizionali attraverso due scale correlate: una cromatica divisa in 5 gradazioni dal verde al rosso e una alfabetica, comprendente le cinque lettere dalla A alla E. Da tempo Nutri-Score è al centro di un acceso dibattito tra gli stati europei, divisi tra coloro che appoggiano tale rilevazione e gli altri – come l’Italia – che la osteggiano, preferendo il NutrInform Battery che valuta non i singoli cibi, ma la loro incidenza all’interno della dieta.
 
Il timore rilevato dall’Antitrust, pertanto, è che “l’etichetta NutriScore, così come i punteggi e i giudizi forniti dall’app, in assenza di adeguate avvertenze, vengano erroneamente percepiti come valutazioni assolute sulla salubrità di un determinato prodotto, che prescindono dalle esigenze complessive di un individuo (dieta e stile di vita), dalla quantità e dalla frequenza di assunzione all’interno di un regime alimentare variegato ed equilibrato”.

Ma quindi? Alla fine, di Yuka come delle app a lei simili, ci si può fidare oppure no? (Fonte TODAY.it)

CONVEGNO: LA TRASFORMAZIONE DIGITALE NEL MONDO DEL LAVORO.

Convegno
La trasformazione digitale del mondo del lavoro. Opportunità, rischi e mitigazioni
Martedì 23 aprile 2024 ore 9.30-13.30
Milano – FAST, Piazzale Morandi 2
Sala Morandi

Introduzione e presentazione – Norberto Canciani – Presidente Associazione Ambiente e Lavoro

Associazione Ambiente e Lavoro: dalle iniziative di Rino Pavanello per il recepimento della direttiva Seveso e per la promozione della salute e sicurezza sul lavoro alle nuove sfide sulla sostenibilità ambientale in ambito industriale

  • Il ruolo di Associazione Ambiente e Lavoro nel recepimento della direttiva “Seveso” sulle aziende a Rischio di Incidente Rilevante – Domenico Marcucci – Esperto di temi ambientali e componente Direttivo di Associazione Ambiente e Lavoro
  • Associazione Ambiente e Lavoro nella Consulta Interassociativa per la Prevenzione: le attività di promozione durante l’emanazione della legislazione in materia di salute e sicurezza sul lavoro (dal D.Lgs. 626/94 al D.Lgs. 81/08) – Susanna Cantoni – Vice Presidente CIIP
  • Nuove prospettive e nuovi obiettivi dell’azione di Associazione Ambiente e Lavoro: la sostenibilità ambientale – Wolfango Pirelli – Segretario Associazione Ambiente e Lavoro

La campagna europea EU OSHA 2023-2025 “SALUTE E SICUREZZA SUL LAVORO NELL’ERA DIGITALE” – Francesca Grosso – INAIL

Gli impatti sul lavoro della digitalizzazione – Cinzia Maiolini – Segretaria nazionale FILCTEM CGIL

Rischi nuovi ed emergenti per la salute e sicurezza sul lavoro nel contesto di trasformazione digitale – prof. Francesco Costantino – Università “La Sapienza” Roma, Dipartimento di Ingegneria Informatica, Automatica e Gestionale

Le macchine nell’era digitale: il regolamento 2023/1230 – Sara Anastasi – INAIL – Dipartimento Innovazioni Tecnologiche e Sicurezza degli Impianti, Prodotti ed Insediamenti Antropici

Sicurezza sul lavoro e sicurezza del lavoro: il duplice volto dell’intelligenza artificiale generativa – Giuditta Simoncelli – INAIL – Dipartimento Innovazioni Tecnologiche e Sicurezza degli Impianti, Prodotti ed Insediamenti Antropici

Dibattito e conclusioni

Fonte: Associazione Ambiente e Lavoro

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WORLD HEALTH FORUM VENETO : LE NUOVE FRONTIERE DI IA, MEDICINA E TECNOLOGIA.

In mille hanno riempito la Sala Mantegna al centro congress Padova Congress per la seconda giornata del World Health Forum Veneto, l’evento su medicina e tecnologia alla sua prima edizione.

Keynote speech

Il primo keynote speech, dal titolo “Spingendo le frontiere della medicina: Le scoperte dell’IA in ambito sanitario”, ha avuto per protagonista Mihaela van der Schaar, professoressa e ricercatrice alla University of Cambridge, dove dirige il van der Schaar Lab ed è fondatrice e direttrice del Cambridge Center for AI in Medicine (CCAIM). Personalmente accreditata come inventrice di 35 brevetti statunitensi, nel 2019 un rapporto Nesta l’ha definita la ricercatrice sull’intelligenza artificiale più citata nel Regno Unito.

«Sono molto entusiasta del ruolo dell’intelligenza artificiale in medicina – ha dichiarato Mihaela van der Schaar –. Credo davvero che l’AI possa aiutare i medici a praticare la medicina in modo molto più quantitativo, a partire dall’identificazione dei pazienti a rischio, l’identificazione precoce della malattia, il trattamento della malattia in modo molto più personalizzato, fino al seguire i pazienti dopo la diagnosi. Io quindi mi occupo dell’intera traiettoria della malattia. Sono anche entusiasta di come abbiamo aiutato a potenziare i sistemi sanitari durante il Covid. Ho lavorato a stretto contatto con il National Health Service (il Servizio Sanitario Nazionale del Regno Unito, ndr), per costruire una tecnologia in grado di identificare quando si rendevano disponibili i posti letto in ospedale e quando erano disponibili determinati medici con determinate specializzazioni, dando così loro maggiori possibilità».

Cambridge

La professoressa e ricercatrice della University of Cambridge ha parlato anche di come i Large Language Models, le tecnologie di intelligenza artificiale avanzata incentrate sulla comprensione e sull’analisi del testo, la più nota delle quali è ChatGPT, vengano già utilizzate in ambito medico. «Nel nostro laboratorio stiamo lavorando per costruire Large Language Models che possano essere affidabili e che possano essere potenziati dalle conoscenze cliniche di cui disponiamo, mentre la seconda questione riguarda il trovare soluzioni che mantengano la riservatezza delle informazioni private dei pazienti e che siano comunque in grado di interagire con questi Large Language Models, per poter acquisire da questi modelli informazioni potenti e pertinenti per il paziente specifico che si trova di fronte al medico».

AutoPrognosis

Il suo laboratorio inoltre sviluppa di strumenti di intelligenza artificiale per costruire altri strumenti di intelligenza artificiale da usare in ambito medico: «Per esempio abbiamo costruito già da qualche anno AutoPrognosis, uno strumento che è in grado di trattare qualsiasi malattia a cui si possa essere interessati, dal cancro alle malattie cardiovascolari, alla fibrosi cistica. Un medico, senza bisogno di imparare a scrivere codice software, può dare i dati del paziente ad AutoPrognosis e chiedergli una previsione. Chiedere ad AutoPrognosis di costruire un modello di rischio, ad esempio, per il rischio cardiovascolare o per il cancro. L’aspetto positivo di questi modelli di apprendimento automatico è che sono in grado di automatizzare il processo di selezione del modello migliore. Si tratta di un software open source che tutti possono utilizzare e su cui possono costruire, e spero che possa davvero aiutare sia i medici che i pazienti». (Fonte Padova oggi)

IA E MANAGEMENT : MA È STATA CONSIDERATA LA SICUREZZA DEI LAVORATORI?

da osha.europa.eu

La digitalizzazione sta trasformando i luoghi di lavoro, rendendo le tecnologie di gestione dei lavoratori basate sull’intelligenza artificiale (AIWM) un’area prioritaria per la sicurezza e la salute sul lavoro (OSH).

Il nostro documento più recente esamina il rapporto tra l’intelligenza artificiale (IA) e l’evoluzione delle dinamiche gestionali sul lavoro, utilizzando i dati dei brevetti per analizzare le tecnologie gestionali basate sull’IA, le funzioni previste e l’integrazione tra i vari settori nonché i nuovi rischi possibili per la sicurezza e la salute dei lavoratori.

Sostenendo la necessità di una supervisione strategica delle tecnologie AIWM, mostra che solo una minima parte di tali tecnologie è stata brevettata per migliorare il benessere dei lavoratori ed evidenzia che le considerazioni relative alla SSL devono essere parte integrante del loro processo di progettazione e attuazione.

Leggi il documento di riflessione qui.

Per informazioni sull’intera gamma di funzioni dell’IA nella gestione del personale, consulta tutte le pubblicazioni correlate

SCARPE ANTINFORTUNISTICHE SU MISURA : UNO SCHEMA

Dott. Alessandro Guerri Specialista in Medicina del Lavoro.

Quando un lavoratore presenta delle importanti problematiche ortopediche del piede e non è sufficiente ricorrere alle comuni calzature protettive, diventa indispensabile ricorrerre a scarpe antinfortunistiche modificate su misura con il supporto della professionalità degli specialisti delle officine ortopediche . È perciò a mio pare utile seguire il seguente schema operativo:

1 VALUTAZIONE ORTOPEDICA: il lavoratore andrà  indirizzato da uno specialista ortopedico convenzionato( anche della stessa officina ortopedica) per una valutazione delle condizioni del  piede e e dei postumi  dell’infortunio. 
L ‘ortopedico convenzionato darà prescrizioni per una scarpa antinfortunistica e potrà  fornire indicazioni specifiche sulla sua struttura e adattamento.


2 ACCESSO AD OFFICINA ORTOPEDICA convenzionata e valutazione del tecnico podologo per eventuale impronta / costruzione su indicazione dello specialista. Il lavoratore accede nuovamente alla officina ortopedica per la valutazione del tecnico podologo . Andrà indicato sempre il modello e la tipologia di scarpa richiesto dal tipo di lavorazione.


3 REALIZZAZIONE SCARPA SU MISURA : Una volta raccolte le informazioni necessarie, l ‘officina ortopedica procederá alla realizzazione della scarpa su misura. Andrà pianificata una serie di appuntamenti per la prova della scarpa e per apportare eventuali modifiche per garantire il massimo confort e per il supporto tecnico.


4 FOLLOW UP: Una volta che la scarpa sarà prodotta , la società deve assicurarsi che la lavoratrice provi la scarpa e possa contare su un programma di follow up presso il tecnico ortopedico per monitorare il processo o apportare eventuali aggiustamenti.

MEDICINA , AI E LAVORO .

da dottnet.it

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Grazie all’innovazione legata all’AI, la realtà aumentata o la robotica si sta disegnando quella che sarà la sanità del futuro

Intelligenza artificiale, robotica, nanotecnologie, stampanti 3D, robotica e realtà aumentata. Sono alcuni dei progressi tecnologici degli ultimi anni che, in modo sempre più deciso, stanno entrando anche nell’ambito della medicina e della salute che, proprio grazie all’innovazione, potrebbe diventare sempre più efficiente.  

“Dobbiamo – precisa Silvia Movio, Director di Hunters, brand di Hunters Group, società di ricerca e selezione di personale altamente qualificato – fare una prima premessa che è molto importante: la tecnologia, in qualunque sua forma, non sostituirà mai il preziosissimo e fondamentale lavoro di medici, infermieri e operatori sanitari, ma l’automazione e la possibilità di elaborare e interpretare una grande quantità di dati potranno sicuramente migliorare la diagnosi e il trattamento di numerosissime patologie. Questa rivoluzione si traduce, ovviamente, nella necessità per le strutture pubbliche e private di trovare competenze sempre più specifiche. Nei prossimi mesi, infatti, cresceranno dell’8% le opportunità per Medici Radiologi – Oftalmologi e Medici impiegati nella telemedicina”. 

L’impatto della tecnologia sulla medicina: le opportunità di lavoro. Gli algoritmi stanno cambiando radicalmente anche il modo di fare diagnosi, sono fondamentali nella fase di interpretazione delle immagini e aiutano ad analizzare enormi quantità di dati per fornire una visione completa e sempre più accurata del quadro clinico dei pazienti, portando a diagnosi sempre più accurate, tempestive e precise. L’IA non solo identifica i rischi di malattie, ma aiuta anche a personalizzare le strategie preventive. Basandosi su variabili come l’età, il genere, la storia clinica e lo stile di vita di un individuo, l’IA può suggerire piani di intervento preventivo su misura. Questo approccio personalizzato è fondamentale, poiché ciò che funziona per una persona potrebbe non essere efficace per un’altra.

“Nei prossimi anni – aggiunge Silvia Movio – le competenze, anche in ambito tecnologico, per medici, infermieri e operatori sanitari saranno sempre più centrali. I medici del futuro saranno chiamati ad interagire sempre di più anche con le macchine per fornire ai pazienti un supporto sempre più accurato e preciso”. Non parliamo quindi di nuove professionalità, ma di reinvenzione del mestiere del medico. Ad esempio, tecnologie basate sull’AI controllano già oggi le grandi apparecchiature di diagnostica per immagini (Tomografia Computerizzata, TC o Risonanza Magnetica, RM), standardizzando i protocolli di acquisizione e riducendo drasticamente i tempi di acquisizione degli esami, al fine di migliorare la compliance e il comfort dei pazienti. Differenti specializzazioni mediche si distinguono già per un alto impatto dell’AI nei processi di indagine ed analisi.  La maggior parte di queste applicazioni infatti riguarda la radiologia: molto avanzate sono le applicazioni dell’IA alla mammografia, per lo screening oncologico, ma ce ne sono anche in medicina interna, oftalmologia e in ambito gastro-enterologico a supporto degli esami endoscopici. Interessanti anche le prospettive per i medici impiegati nella Telemedicina, sempre più centrale nella sanità del futuro.

Il PNRR 2024 sottolinea il suo potenziale innovativo per un sistema sanitario italiano più efficiente, equo e accessibile a tutti i cittadini e sempre nel 2024 è previsto il lancio del Portale nazionale che non erogherà servizi di telemedicina, ma monitorerà la diffusione della telemedicina nelle attività di assistenza sanitaria erogate su tutto il territorio nazionale.