MASCHERINE

SICUREZZA NELLA SALDATURA : LA NORMA UNI EN ISO 25980.

da amblav.it

Garantire un posto di lavoro sicuro – anche in un settore altamente specializzato – è una priorità per la normazione e la Commissione Saldature e giunzioni permanenti ha di recente recepito un documento ad hoc: la norma UNI EN ISO 25980:2023 “Salute e sicurezza nei processi di saldatura e tecniche connesse – Tende di saldatura trasparenti, strisce e schermi per processi di saldatura ad arco”.

Il documento specifica i requisiti di sicurezza di tende, strisce e schermi trasparenti per saldatura da utilizzare nei luoghi di lavoro in cui si svolge la saldatura ad arco. Esse hanno lo scopo di fornire protezione contro i livelli nocivi di radiazioni ottiche e spruzzi per i lavoratori che si trovano in prossimità dei processi di saldatura ad arco ma non sono coinvolti nella saldatura stessa. Sono destinate a ridurre il fastidioso riverbero dell’arco, ma consentono anche una trasmittanza luminosa sufficiente a permettere la visione dell’area di lavoro retrostante. Le tende trasparenti per saldatura possono essere utilizzate anche in altre applicazioni, purché le emissioni di luce UV e blu siano inferiori a quelle della saldatura ad arco e l’irraggiamento infrarosso trasmesso sia inferiore ai limiti di esposizione applicabili. Sono progettate per essere utilizzate a una distanza di almeno 1 m dall’arco. Tende di saldatura trasparenti, strisce e schermi specificati nel documento non sono destinati a sostituire i filtri di saldatura. Per la visione intenzionale degli archi di saldatura, si utilizzano altri mezzi di protezione (vedi ISO 16321-1 e ISO 16321-2). La norma non è applicabile alla protezione contro le radiazioni laser, per la quale si applica la ISO 19818-1.

All’interno della UNI EN ISO 25980 sono riportati i seguenti riferimenti normativi:

  • ISO 4007 Personal protective equipment – Eye and face protection – Vocabulary;
  • ISO/CIE 11664-1 Colorimetry – Part 1: CIE standard colorimetric observers;
  • ISO/CIE 11664-2 Colorimetry – Part 2: CIE standard illuminants;
  • ISO 18526-2 Eye and face protection – Test methods – Part 2: Physical optical properties;
  • ISO 18526-3 Eye and face protection – Test methods – Part 3: Physical and mechanical properties.

Fonte: UNI

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PREVENIRE IL CONTAGIO : I CONSIGLI IN PILLOLE

  • Da Assolombarda

In questo periodo, l’ATS Milano Città Metropolitana richiama l’importanza delle misure di prevenzione atte a ridurre il rischio di contagio.

Nello scenario attuale, si registra un aumento sensibile di circolazione dei virus respiratori, tra cui i virus influenzali e il Sars-Cov-2 (Covid-19).

Assolombarda ha già informato le aziende sulle disposizioni da seguire o che si raccomandano in merito all’andamento dei contagi da Covid-19.

Come per il Covid-19, è importante seguire alcune raccomandazioni per ridurre il rischio da contagio anche rispetto agli altri virus respiratori che circolano in questa stagione e che si possono sviluppare maggiormente nei locali chiusi.

L’ATS Milano Città Metropolitana raccomanda di:

– rimanere a casa in presenza di sintomi respiratori febbrili, informando il proprio Medico curante; in caso di infezione da Codi-19, pur non essendoci più l’obbligo di isolamento, è fortemente consigliato di rimanere a casa utilizzando la mascherina in caso di contatto con altre persone.

– applicare le precauzioni di “igiene respiratoria”: proteggere naso e bocca in occasione di starnuti e tosse e lavarsi le mani.

– igienizzare frequentemente le mani, evitando di toccarsi occhi, naso o bocca.

– utilizzare la mascherina, obbligatorio solo in alcuni contesti sanitari, per coloro i quali per età o patologie di base sono più vulnerabili al rischio di contagio

Viene ribadita anche l’importanza delle vaccinazioni come presidi fondamentali di prevenzione per arginare la diffusione di influenza e Covid-19, soprattutto per i soggetti fragili.

Dal 20 novembre, le vaccinazioni sono state estese a tutti, erogabili su prenotazione per tutto il territorio lombardo, ai seguenti link:

E’ importante per le aziende considerare questi aspetti con il supporto che può dare il Medico Competente rispetto al tema delle vaccinazioni e alla diffusione di precauzioni comportamentali.

I CDC NEGLI STATI UNITI CONSIGLIANO DI NUOVO LE MASCHERINE.

I Centri statunitensi per il controllo e la prevenzione delle malattie (Cdc) tornano a raccomandare l’uso delle mascherine agli americani. Non si tratta di linee guida obbligatorie, ma Mandy Cohen – direttore Cdc – ha voluto ribadire l’importanza di prendere tutte le precauzioni possibili in questa fase di aumento della diffusione di tutti i virus respiratori. “Tornate a mettervi le mascherine”: ha detto la direttrice dei CDC, in un video diffuso sui canali social a fronte del dilagare dei casi di Covid – ma anche per bloccare l’influenza e altre malattie respiratorie.
Vari ospedali e centri sanitari statunitensi stanno iniziando nuovamente a implementare l’uso della mascherina per pazienti e visitatori. Secondo gli ultimi dati, ha fatto sapere Cohen, i contagi con il virus respiratorio sinciziale sono ormai “elevati”, il Covid-19 continua ad aumentare, e si osserva anche una crescita delle polmoniti. I responsabili sanitari americani hanno sollecitato tutta la popolazione, in particolare gli over 65 ad affrettarsi a fare tutte le vaccinazioni disponibili e a prendere tutte le precauzioni possibili quali appunto usare le mascherine, ventilare gli ambienti chiusi e lavarsi continuamente le mani.

DIRETTIVA 2022/431 : ESPOSIZIONE AD AGENTI CANCEROGENI MUTAGENI E REPROTOSSICI.

da Inail.it

Il 9 marzo 2022, l’Unione Europea ha pubblicato la direttiva 2022/431, un emendamento alla direttiva 2004/37/EC, con l’obiettivo di migliorare la protezione dei lavoratori da esposizioni ad agenti cancerogeni, mutageni e reprotossici.

Tra le novità la direttiva 431 enfatizza l’importanza dell’implementazione di misure di sicurezza per evitare l’esposizione a farmaci pericolosi, un’area non così evidenziata precedentemente. Al riguardo si richiede una attenta valutazione dei rischi, la messa in atto di tutti gli interventi di prevenzione – protezione considerando, in aderenza ai disposti legislativi, le acquisizioni della comunità scientifica e le innovazioni tecnologiche, specialmente in ambienti sanitari o dove vengono maneggiati o prodotti.


Prodotto: Fact sheet
Edizioni: Inail – 2023
Disponibilità: Consultabile solo in rete
Info: dcpianificazione-comunicazione@inail.it

RISCHI RESPIRATORI DEI SALDATORI.

Il mestiere del saldatore è fondamentale in numerose industrie, ma dietro la scintillante arte della saldatura si nascondono rischi polmonari che meritano attenzione. L’esposizione a fumi tossici, gas pericolosi e particelle sospese nell’aria può avere gravi conseguenze sulla salute respiratoria dei lavoratori. In questa serie di link informativi, esploreremo in dettaglio i rischi polmonari nei saldatori e le strategie di prevenzione per garantire un ambiente di lavoro più sicuro. Scopriremo come proteggere la salute dei saldatori e ridurre al minimo l’esposizione ai pericoli respiratori attraverso informazioni chiave, linee guida di sicurezza e misure preventive. Prendiamo in considerazione i seguenti collegamenti per saperne di più sui rischi polmonari nelle operazioni di saldatura e le strategie di prevenzione.
Unisciti a noi in questa esplorazione dei rischi polmonari nelle operazioni di saldatura e scopri come proteggere i lavoratori e garantire un futuro più sano per questa professione essenziale.

https://www.regione.piemonte.it/web/sites/default/files/media/documenti/2023-05/doc_buone_prassi_pmp_cancerogeni.pdf

https://spisal.aulss9.veneto.it/index.cfm?method=mys.apridoc&iddoc=2598

https://suva-p-001.sitecorecontenthub.cloud/api/public/content/76a75bcf45b64054bb72af73f2cea0e6?v=7173e482&download=true&download=true

https://www.ats-brescia.it/piano-mirato-di-prevenzione-applicazione-del-vademecum-per-il-miglioramento-della-sicurezza-e-della-salute-dei-lavoratori-nelle-attivita-di-saldatura-di-acciai-inox

MASCHERINE NELLE STRUTTURE SANITARIE: L’ULTIMA ORDINANZA.

dal sito dell ‘ordine dei medici e chirurghi di Piacenza.

Con l’ordinanza del Ministero della Salute del 28 aprile sono state modificate le regole sull’utilizzo delle mascherine all’interno degli ospedali. L’ordinanza sarà in vigore dal 1° maggio al 31 dicembre 2023.

E’ fatto obbligo – recita l’articolo 1 – di indossare dispositivi di protezione delle vie respiratorie ai lavoratori, agli utenti e ai visitatori delle strutture sanitarie all’interno dei reparti che ospitano pazienti fragili, anziani o immunodepressi, specialmente se ad alta intensità di cura, identificati dalle Direzioni Sanitarie delle strutture sanitarie stesse. L’obbligo è esteso ai lavoratori, agli utenti e ai visitatori delle strutture socio-sanitarie e socio-assistenziali, comprese le strutture di ospitalità e lungodegenza, le residenze sanitarie assistenziali, gli hospice, le strutture riabilitative, le strutture residenziali per anziani, anche non autosufficienti.

Negli altri reparti e nelle sale di attesa, “la decisione sull’utilizzo di dispositivi di protezione delle vie respiratorie da parte di operatori sanitari e visitatori resta alla discrezione delle Direzioni Sanitarie, che possono disporne l’uso anche per tutti coloro che presentino sintomatologia respiratoria”. Non sono previste analoghe misure “per quanto riguarda i connettivi e gli spazi ospedalieri comunque siti al di fuori dei reparti di degenza”. Per quanto riguarda infine gli ambulatori medici, “la decisione sull’utilizzo di dispositivi di protezione delle vie respiratorie resta alla discrezione dei medici di medicina generale e dei pediatri di libera scelta“.

Non hanno l’obbligo di indossare il dispositivo di protezione delle vie respiratorie: i bambini di età inferiore ai sei anni; le persone con patologie o disabilità incompatibili con l’uso della mascherina, nonché le persone che devono comunicare con una persona con disabilità in modo da non poter fare uso del dispositivo.

La decisione sull’esecuzione di tampone diagnostico per infezione da SARS-CoV-2 per l’accesso ai Pronto soccorso – si legge inoltre nel provvedimento – è rimessa alla discrezione delle Direzioni Sanitarie e delle Autorità Regionali.

LE INDICAZIONI DELLA REGIONE ALLE AZIENDE SANITARIE – In Emilia-Romagna – si legge in una nota diffusa dalla Regione – i dispositivi di protezione individuale rimangono obbligatori per operatori, visitatori e utenti all’interno dei reparti di degenza delle strutture sanitarie, negli ambulatori e nei centri specialistici a cui afferiscono pazienti fragili o immunodepressi, nelle sale d’attesa delle strutture sanitarie per i soggetti con sintomatologia respiratoria, nelle strutture sociosanitarie e socioassistenziali (strutture di ospitalità e lungodegenza, residenze sanitarie assistenziali, hospice, strutture riabilitative, strutture residenziali per anziani, anche non autosufficienti). La lista completa delle strutture residenziali coinvolte è quella indicata dall’articolo 44 del decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 12 gennaio 2017. Sono esonerati dall’obbligo i bambini di età inferiore ai sei anni, chi abbia patologie o disabilità incompatibili con l’uso della mascherina e chi non possa far uso del dispositivo perché deve comunicare con una persona disabile.

L’uso dei dispositivi è invece raccomandato all’interno delle sale d’attesa per operatori, accompagnatori e utenti delle strutture sanitarie che non abbiano sintomi respiratori. In linea con l’ordinanza ministeriale, infine, negli ambulatori dei medici di medicina generale e dei pediatri di libera scelta l’eventuale obbligo è a discrezione del medico. Infine, i tamponi per la ricerca di SARS-CoV-2 saranno obbligatori per i pazienti che accedono al Pronto Soccorso o al ricovero ospedaliero già con sintomi, o che li sviluppino durante la degenza.

LA BRONCOPATIA CRONICA OSTRUTTIVA OCCUPAZIONALE.

da Inail.it

La BPCO è caratterizzata dalla progressiva ed irreversibile limitazione del flusso d’aria nei polmoni che si può manifestare come Bronchite Cronica, Enfisema ed Asma, ed è frequentemente causata da una significativa esposizione a particelle nocive o gas, anche di origine professionale, che determinano un’abnorme risposta infiammatoria locale e sistemica.

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Il fumo di tabacco è il principale fattore di rischio, ma l’impatto della storia lavorativa sulla BPCO è considerevole e deve essere valutato per l’attuazione di strategie preventive efficaci. Il fact sheet fornisce una panoramica dei principali fattori di rischio della BPCO ed evidenzia la necessità di un’adeguata sorveglianza sanitaria dei lavoratori dei settori a rischio, utilizzando l’esame spirometrico ripetuto per un adeguato follow-up preventivo.

Prodotto: Fact sheet
Edizioni: Inail – 2023
Disponibilità: Consultabile solo in rete
Info: dcpianificazione-comunicazione@inail.it

NUOVE REGOLE PER IL COVID: ISOLAMENTO PER 5 GIORNI SENZA TAMPONE DI RIENTRO .

Col nuovo anno, il governo ha aggiornato le modalità di gestione dei casi Covid, rendendo le pratiche burocratiche più snelle. Un cambiamento necessario dovuto all’assenza della situazione emergenziale vissuta nei tre anni precedenti, che dà un segnale importante anche nell’ottica degli allarmismi lanciati negli ultimi giorni per la riapertura dei confini in Cina, sui quali il governo sta già lavorando con misure specifiche per contenere l’eventuale aumento dei casi.

Nelle scorse ore, il ministero della Salute ha emanato la circolare che aggiorna le modalità di gestione dei casi e dei contatti Covid. Come già previsto nel dl rave, per i casi che “sono sempre stati asintomatici e per coloro che comunque non presentano sintomi da almeno due giorni, l’isolamento potrà terminare dopo 5 giorni dal primo test positivo o dalla comparsa dei sintomi, a prescindere dall’effettuazione del test antigienico o molecolare”. Una novità importante che, di fatto, slega ancora di più il ritorno alla comunità dopo il Covid, che anche grazie alla diffusa campagna vaccinale nel nostro Paese non fa più paura come nel 2020 e 2021.

Entrando maggiormente nello specifico, le persone risultate positive ad un test diagnostico molecolare o antigenico per SARS-CoV-2 che sono sempre state asintomatiche possono terminare l’isolamento anche prima dei 5 giorni qualora un test antigenico o molecolare effettuato presso struttura sanitaria/farmacia risulti negativo. Per i casi in soggetti immunodepressi, l’isolamento potrà terminare dopo un periodo minimo di 5 giorni, ma sempre necessariamente a seguito di un test antigenico o molecolare con risultato negativo.

Per gli operatori sanitari, se asintomatici da almeno 2 giorni, l’isolamento potrà terminare non appena un test antigenico o molecolare risulti negativo. I cittadini che abbiano fatto ingresso in Italia dalla Repubblica Popolare Cinese nei 7 giorni precedenti il primo test positivo, potranno terminare l’isolamento dopo un periodo minimo di 5 giorni dal primo test positivo, se asintomatici da almeno 2 giorni e negativi a un test antigenico o molecolare. È obbligatorio, a termine dell’isolamento, l’uso di dispositivi di protezione delle vie respiratorie di tipo Ffp2 fino al decimo giorno dall’inizio della sintomatologia o dal primo test positivo.( Fonte il giornale)

IL NUOVO PROTOCOLLO ANTI COVID.

Nuovo protocollo aggiornato contro il Covid ecco le novità in sintesi :

si indica  il controllo della temperatura all’ingresso che non deve essere superiore ai 37 gradi e mezzo.

È incentivato lo smart working, ritenuto “uno strumento utile per contrastare la diffusione del contagio, soprattutto con riferimento ai lavoratori fragili, maggiormente esposti”.

Raccomandazione ad uso di mascherine .

Nel lavoro privato laddove ritenuto necessario potranno essere usate le mascherine , rimarrà il controllo della temperatura con divieto d’ingresso se essa risulta superiore a 37,5°, orari d’ingresso e uscita saranno scaglionati così come l’ingresso agli spazi comuni come mense, spogliatoi, distributori di bevande o snack, saranno comunque “contingentati”, “con la previsione di una ventilazione continua dei locali”. Incentivato anche lo smart working. Nel testo si spiega che le mascherine “di tipo facciali filtranti Ffp2 rimangono un presidio importante per la tutela della salute dei lavoratori ai fini della prevenzione del contagio, soprattutto nei contesti di lavoro in ambienti chiusi e condivisi da più lavoratori o aperti al pubblico o dove comunque non sia possibile il distanziamento interpersonale di un metro per le specificità delle attività lavorative. A tal fine, il datore di lavoro assicura la disponibilità di Ffp2 al fine di consentirne ai lavoratori l’utilizzo nei contesti a maggior rischio”. Lo stesso datore, si specifica, “anche sulla base delle specifiche mansioni e dei contesti lavorativi, individua particolari gruppi di lavoratori ai quali fornire adeguati dispositivi di protezione individuali (Ffp2), avendo particolare riguardo ai soggetti fragili sulla base di valutazioni del medico competente”.

Previsto anche un incentivo per lo smart working, ritenuto “uno strumento utile per contrastare la diffusione del contagio, soprattutto con riferimento ai lavoratori fragili, maggiormente esposti. Sciolto il nodo mascherine che non saranno obbligatorie per tutti ma solo per i lavoratori che saranno individuati su specifica indicazione del medico competente o del responsabile del servizio di prevenzione e protezione. Previsti anche orari d’ingresso e uscita scaglionati così come l’ingresso agli spazi comuni come mense, spogliatoi, distributori di bevande o snack, saranno comunque “contingentati”, “con la previsione di una ventilazione continua dei locali”. Prorogate misure per favorire lo smart working. IL PROTOCOLLO

https://www.ilsole24ore.com/art/mascherina-pulizia-e-gestione-spazi-comuni-cosa-cambia-1-luglio-luoghi-lavoro-privato-AEELMOjB

È INIZIATA L’ ONDATA ESTIVA OMICRON 5

da “Avvenire”

La pandemia di Covid-19 in Italia cambia rotta ed inverte il proprio trend. Gli indicatori, infatti, tornano a salire: contagi e decessi. Questi ultimi – secondo l’Oms – nell’ultima settimana hanno addirittura fatto registrare un aumento del 17%. Fortunatamente, però, l’alto livello di copertura vaccinale della popolazione, riducendo significativamente i casi di malattia grave, sta impedendo un effetto di sovraccarico sugli ospedali.

Tuttavia l’aumento dei casi segnala che siamo dinanzi ad una nuova ‘ondata estiva’, sia pure sotto controllo, e rende evidente come la convivenza con il virus SarsCoV2 sia ormai diventata inevitabile.

A fotografare l’inversione di tendenza rispetto all’andamento epidemico dell’ultimo periodo è il nuovo monitoraggio indipendente della Fondazione Gimbe relativo alla settimana 8-14 giugno. In 7 giorni, infatti, si è registrato un netto rialzo dei contagi (+32,1%) e salgono anche i decessi (+6,1%). In lieve calo sono invece i ricoveri ordinari (-3,3%) e le terapie intensive scendono del 16,4%. Un netto aumento dei decessi è segnalato anche dall’Oms: a livello mondiale sono aumentati del 4% nella settimana tra il 6 e il 12 giugno, dopo 5 settimane di calo. Nella stessa settimana, segnala sempre l’Oms, i decessi in Italia sono stati 443, pari al +17% rispetto alla settimana precedente.

L’aumento di contagi riguarda quasi tutte le Regioni ed è, secondo Gimbe, «verosimilmente trainato dalla sotto-variante Omicron BA.5». Di parere diverso è però l’epidemiologo Cesare Cislaghi, il quale sottolinea che le Regioni «hanno avuto uno sviluppo epidemico sincrono. Questa è la ragione per cui – spiega – vi sono delle perplessità a credere che l’attuale crescita dei contagi sia per il momento esclusivamente frutto della presenza di una variante più contagiosa».

Se questa fosse la ragione della crescita dei contagi, chiarisce, «ci si sarebbe dovuto aspettare una differente e progressiva diffusione della nuova variante tra le Regioni e quindi una crescita asincrona dei casi. Forse la nuova variante sta già marginalmente provocando i suoi effetti, ma è più credibile pensare che la crescita sincrona regionale sia soprattutto dovuta ad un rallentamento delle misure precauzionali ed a una diminuita sensibilità verso i rischi di contagio».

Attualmente in 99 province si registra un incremento percentuale dei nuovi casi, con Cagliari che ha un’incidenza superiore ai 500 casi per 100mila abitanti. Inoltre, ancora 6,8 milioni di italiani non sono vaccinati e 5,4 milioni sono privi dello ‘scudò della terza dose.

Proprio questa impennata di contagi è il segnale, avverte il sottosegretario alla Salute Pierpaolo Sileri, che «siamo di fronte a una variante più diffusiva che però non sta creando problemi di peso negli ospedali. È un’ondata estiva che credo sarà anche autolimitante, già iniziata in altri Paesi Ue e ora pure in Italia ma che non va vista con paura».

Insomma lo scenario sta cambiando e si apre una stagione diversa, come evidenzia il sottosegretario alla Salute Andrea Costa. Lo stop all’obbligo delle mascherine tranne che sui trasporti e in ospedali e Rsa, afferma, «è un ulteriore passo che ci avvicina molto alla normalità: raggiungiamo l’obiettivo della convivenza con il virus, perchè il contagio ‘zerò è un obiettivo irraggiungibile», avverte. Dobbiamo cioè «convivere con il Covid e convivere significa permettere ai nostri ospedali di continuare nella attività ordinaria».

Intanto, il bollettino quotidiano del ministero della Salute segnala che sono 36.573 i nuovi contagi nelle ultime 24 ore (ieri 31.885). Le vittime sono 64, in aumento rispetto alle 48 di ieri. Sono stati eseguiti in tutto 194.676 tamponi con il tasso di positività al 18,7%, in aumento rispetto al 16,3% di ieri. Sul fronte degli ospedali, sono 192 i pazienti ricoverati in terapia intensiva, 3 in più di ieri, ed i ricoverati nei reparti ordinari sono 4.303, ovvero 85 in più.