SANITA’

L ‘INTELLIGIENZA ARTIFICIALE SOSTITUIRÁ IL MEDICO?

L’arrivo di nuovi software, supportati dall’intelligenza artificiale, che sono in grado di conversare con gli utenti, fornendo risposte complesse ed elaborate su qualsiasi argomento, sta aprendo nuovi scenari anche in campo medico-sanitario. Le applicazioni di queste tecnologie possono fornire uno straordinario supporto al lavoro del medico e degli operatori sanitari. Allo stesso tempo, le sbalorditive performance di queste tecnologie pongono interrogativi inquietanti: i robot finiranno per sostituire il medico?

Ecco un programma che in fase sperimentale cerca di sostituire /affiancare il medico nella diagnosi:

https://glass.health/ai

UNA DIETA CONTRO LO STRESS

da dottnet.it

La ricerca irlandese, che ha coinvolto l’unità di metabolomica del Centro ricerca e innovazione di Fem, con l’analisi dei biofluidi umani, ha confermato i benefici prodotti da questi microorganismi

La Fondazione Edmund Mach di San Mic tele all’Adige ha partecipato allo studio internazionale coordinato dalla University College Cork (Irlanda) che dimostra come la combinazione virtuosa di stile di vita e alimentazione incida sulla salute mentale delle persone. Focus dello studio – si apprende – sono gli psicobiotici, microrganismi benefici che si affiancano ai probiotici, che operano lungo l’asse microbiota-intestino-cervello e contribuiscono a migliorare le prestazioni del sistema nervoso umano.     La ricerca, che ha coinvolto l’unità di metabolomica del Centro ricerca e innovazione di Fem, con l’analisi dei biofluidi umani, ha confermato i benefici prodotti da questi microorganismi, compiendo un ulteriore passo nella direzione di un intervento preventivo o curativo attraverso l’alimentazione, di sindromi quali depressione, Alzheimer, autismo o disturbi da stress in generale. Dallo studio emergono, in particolare, quattro elementi principali della dieta che sono in grado di migliorare la salute mentale: gli acidi grassi omega-3, i polifenoli, le fibre e gli alimenti fermentati. Si può realizzare una dieta bilanciata, senza dovere assumere integratori, semplicemente associando ad una dieta mediterranea elevate dosi di alimenti fermentati, come crauti, yogurt, kefir e kombucha.  “Con tutte le necessarie limitazioni date dalla durata dell’indagine e dalle dimensioni esigue del campione di studio, è possibile affermare che l’adozione di una dieta mirata può rappresentare un valido strumento nella riduzione di stress, ansia e depressione”, afferma Andrea Anesi, ricercatore della Fem.

LE ZOONOSI PROFESSIONALI IN PILLOLE.

Le zoonosi professionali sono malattie infettive che possono essere trasmesse dagli animali all’uomo attraverso il contatto diretto o indiretto con animali infetti o loro tessuti, liquidi corporei, feci, urine e altri materiali biologici. Le persone che lavorano a stretto contatto con gli animali, come gli operatori di allevamento, i veterinari e i lavoratori del settore alimentare, sono particolarmente a rischio di contrarre zoonosi professionali.
Le zoonosi professionali possono causare sintomi diversi e, in alcuni casi, possono essere fatali. I sintomi possono includere febbre, tosse, dolori muscolari, mal di testa, eruzioni cutanee, vomito e diarrea. Alcune zoonosi, come la tubercolosi bovina, possono causare danni permanenti ai polmoni e altri organi.
Tra le principali zoonosi professionali, troviamo la brucellosi, la tubercolosi bovina, la salmonellosi, la campilobatteriosi, la leptospirosi, la toxoplasmosi e la listeriosi. La brucellosi può essere trasmessa attraverso il contatto con tessuti infetti o liquidi corporei di animali infetti. I sintomi possono includere febbre, dolori articolari e muscolari, sudorazione eccessiva e stanchezza.
La tubercolosi bovina è trasmessa attraverso il contatto con animali infetti o il consumo di latte e carne contaminati. I sintomi possono includere tosse, febbre e sudorazione notturna.
La salmonellosi può essere trasmessa attraverso il consumo di alimenti contaminati o il contatto con animali infetti. I sintomi includono diarrea, febbre e crampi addominali.
La campilobatteriosi è trasmessa attraverso il contatto con animali infetti o il consumo di carne contaminata. I sintomi includono diarrea, febbre e dolori addominali.

La leptospirosi può essere trasmessa dall’urina degli animali infetti. I sintomi includono febbre, mal di testa, dolori muscolari e vomito.La toxoplasmosi può essere trasmessa attraverso il contatto con feci di gatti infetti. I sintomi includono febbre, mal di testa, dolori muscolari e gonfiore dei linfonodi.La listeriosi può essere trasmessa attraverso il consumo di alimenti contaminati o il contatto con animali infetti. I sintomi includono febbre, mal di testa, vomito e diarrea.Per prevenire la diffusione delle zoonosi professionali, è importante adottare misure igieniche adeguate, come la disinfezione delle attrezzature e il lavaggio delle mani. La vaccinazione degli animali e la sorveglianza sanitaria sono altre misure importanti per prevenire la diffusione di queste malattie infettive. Inoltre, la formazione dei lavoratori sulle buone pratiche in materia di sicurezza alimentare e igiene è essenziale per prevenire la diffusione delle zoonosi.

LINK:

https://www.epicentro.iss.it/zoonosi/

https://www.epicentro.iss.it/ben/2015/dicembre/1

https://www.inail.it/cs/internet/comunicazione/pubblicazioni/catalogo-generale/pubbl-zoonosi-trasmesse-da-zecche.html

LA LEADERSHIP NELLA GESTIONE DELLA SICUREZZA SUL LAVORO.

Dott Alessandro Guerri medico specialista in Medicina del Lavoro.

La leadership è un elemento cruciale nella gestione della safety e della sicurezza nelle aziende. I leader sono responsabili di creare una cultura della sicurezza in cui tutti i dipendenti sono impegnati a proteggere se stessi e gli altri sul posto di lavoro.

La leadership inizia con l’esempio. I leader dovrebbero dimostrare il loro impegno per la sicurezza attraverso le loro azioni, ad esempio utilizzando correttamente l’attrezzatura di protezione individuale e rispettando le regole di sicurezza. I leader dovrebbero anche creare opportunità per la formazione sulla sicurezza e fornire risorse per garantire che tutti i dipendenti siano consapevoli dei rischi e delle migliori pratiche per ridurli.

I leader dovrebbero anche valutare costantemente il programma di sicurezza dell’azienda per assicurarsi che sia efficace e allineato alle norme di sicurezza. La leadership dovrebbe essere pronta ad apportare modifiche al programma per migliorare la sicurezza dei dipendenti e dei clienti.

Inoltre, i leader dovrebbero incoraggiare una cultura di segnalazione degli incidenti. La segnalazione degli incidenti non dovrebbe essere punita, ma vista come un’opportunità per migliorare il programma di sicurezza dell’azienda.

La leadership nella gestione della safety e della sicurezza nelle aziende è quindi un elemento chiave per garantire che i dipendenti siano protetti sul posto di lavoro. I leader dovrebbero dimostrare l’impegno per la sicurezza attraverso le loro azioni, fornire formazione e risorse sulla sicurezza, valutare costantemente il programma di sicurezza

TELEDERMATOLOGIA E MEDICINA VIRTUALE.

da il Giornale

Eczema, psoriasi e dermatiti sono alcune delle malattie cutanee più diffuse tra la popolazione over 60. Con la teledermatologia, nuova frontiera nel campo della medicina virtuale, si può monitorare “a distanza” l’evoluzione di un’infiammazione, di un neo o lesione della pelle. Ciò è possibile grazie all’ausilio di app e sistemi di intelligenza artificiale all’avanguardia che, specie durante la pandemia Covid-19, sono stati di supporto agli specialisti laddove le visite in presenza erano contingentate alle situazioni di emergenza. I risultati della sperimentazione image-based (basata sulle immagini ndr) sono stati soddisfacenti al punto che, in futuro, lo screening digitale potrebbe favorire la diagnosi precoce del melanoma cutaneo.

La teledermatologia (TD, la sigla) è un nuovo modo di approcciare alla diagnostica dermatologica. In buona sostanza, si tratta di un servizio sanitario (virtuale) che consente al paziente di avere accesso rapido alla consulenza specialistica senza doversi necessariamente recare presso lo studio medico.

Al riguardo, è bene precisare che la teledermatologia non si sostituisce in alcun modo alle visite in presenza. Anzi. Se si tratta della prima visita o di monitorare l’andamento di malattie che richiedono l’impiego di apparecchiature specifiche, si consiglia di concordare un appuntamento col dermatologo di riferimento.Per ciò che concerne le attività di follow-up quali, ad esempio, il monitoraggio di una lesione cutanea o di una dermatite, invece, la “consulenza virtuale” può essere un’ottima soluzione per implementare il servizio erogato dallo specialista e coinvolgere il paziente nella gestione della patologia di cui soffre.

Come funziona l’approccio image-basedMacchie rosseIl Machine Learning.

La teledermatologia si basa su un approccio image-based, vale a dire, sulla raccolta di immagini, l’analisi AI (Intelligenza Artificiale) e il Machine Learning. Quest’ultimo è un processo automatizzato basato su algoritmi in grado di lavorare su immagini cliniche e dermoscopiche. Ciò significa che quando arriva la foto di una lesione cutanea di un paziente, ad esempio, il sistema la valuta in automatico.

I dati di tipo clinico vengono acquisiti anche via smartphone mentre i restanti (genomica, proteomica eccetera) provengono da altre fonti come gli Electronic medical record. I modelli di Machine Learning processano questi dati per poi arrivare a formulare diagnosi, valutare l’efficacia della terapia e il decorso della malattia.

Grazie a questo metodo di analisi è possibile differenziare, ad esempio, le lesioni benigne da quelle maligne. Il Microsoft ResNet 152 model, per citare uno degli algoritmi più innovativi, riesce a eseguire ben 12 diagnosi, tra cui, il carcinoma basale, quello squamoso, il carcinoma intraepiteliale e il melanoma.

Le app

Allo stato dell’arte, la teledermatologia è utile soprattutto per le attività di follow-up, ossia, il monitoraggio di una specifica condizione cutanea. Al riguardo esistono già moltissime app, disponibili su varie piattaforme, che consentono di controllare lesioni o macchie sospette della pelle.

  • UmSkinCheck

Si tratta di un’app gratuita attiva sia su sistemi Apple che Android. Lanciata dall’Università del Michigan, UmSkinCheck viene adoperata per l’esame e la sorveglianza di lesioni sospette e precancerose.

  • MoleMapper

È disponibile sullo store di Apple. MoleMapper è stata sviluppata dal biologo statunitense Dan Webster e serve a tenere sotto controllo i nevi (particolari tipi di nei ndr) che potrebbero evolvere in forme maligne. Le immagini restano sullo smartphone dell’utilizzatore che può inviarle allo specialista di riferimento o, previo consenso, ai ricercatori per indagini periodiche (survey).

  • Miiskin

Miiskin è un’app ideata dall’omonima compagnia danese che, nel 2020, si è aggiudicata il premio Best Digital Health Platoform di Euronext. Si rivolge sia ai pazienti che ai provider ed è utile, non solo per la diagnosi precoce del melanoma cutaneo ma anche per monitorare l’andamento di patologie quali, ad esempio, psoriasi o dermatite atopica.

  • VisualDx

Si tratta di un’app gratuita disponibile su diversi sistemi operativi (denominata Aysa per iOS e Android). VisualDx è in grado di rilevare più di 200 condizioni dermatologiche. Il funzionamento è molto semplice: le immagini vengono elaborate dai sistemi Machine Learning cosicché lo specialista può visionarle e valutare l’andamento della terapia oppure, se necessario, consigliare al paziente ulteriori esami.

I VANTAGGI DELLA TELEDERMATOLOGIA.

Il supporto della telemedicina, applicata in ambito dermatologico, è vantaggioso sia per il paziente che per il medico. In primis può sopperire alla carenza di specialisti che, in molti Paesi d’Europa, sono sempre meno. Non solo.

Se pensiamo ad alcune aree remote del nostro territorio dove, per motivi e contingenze varie, molte persone non riescono ad avere accesso ai servizi sanitari ordinari (in presenza), la consulenza virtuale è sicuramente una valida alternativa assicurando una continuità terapeutica al paziente.

Lo stesso discorso vale per gli over e in generale le persone impossibilitate negli spostamenti oppure, come accade in Francia, la teledermatologia può essere utile per monitorare l’andamento di una particolare condizione cutanea nei bambini.

I vantaggi sono notevoli anche per il paziente che, partecipando attivamente all’esame diagnostico attraverso l’invio di foto, viene coinvolto nella gestione della malattia. Senza contare, inoltre, che il riscontro a una eventuale evoluzione anomala di un neo o lesione della pelle è immediato.

L’obiettivo principale della teledermatologia resta, però, quello della diagnosi precoce di condizioni cutanee invalidanti o tumori della pelle. Dunque, essa è anche un importante strumento di prevenzione che, in futuro, potrà essere di supporto agli specialisti per diagnosticare tempestivamente l’evoluzione in forma maligna di nei o altre lesioni cutanee.

QUANDO LA COLAZIONE È SALUTARE

Il caffè e latte o il cappuccino potrebbero avere significativi effetti antinfiammatori.

da dottnet.it

Lo rivelano due studi dell’Università di Copenaghen rispettivamente pubblicati sul Journal of Agricultural and Food Chemistry e sulla rivista Food Chemistry

Il caffè e latte o il cappuccino potrebbero avere significativi effetti antinfiammatori sulle persone.     Lo suggeriscono due studi dell’Università di Copenaghen rispettivamente pubblicati sul Journal of Agricultural and Food Chemistry e sulla rivista Food Chemistry.   Il primo studio, su cellule immunitarie in provetta, mostra che i polifenoli (composti antiossidanti di cui è ricca frutta e verdura ma anche il caffè) e le proteine (presenti in cibi come carni, latticini) reagiscono insieme generando un’importante azione antinfiammatoria sinergica.  Nel secondo studio, condotto sulle bevande tanto amate dagli italiani, gli esperti hanno dimostrato la stesa azione sinergica tra antiossidanti del caffè e proteine del latte non appena i due liquidi sono uniti insieme.  Il prossimo passo sarà di valutare direttamente sugli amanti del ‘cappuccio’, gli effetti antinfiammatori dell’unione di latte e caffè.  Intanto un lavoro dell’Università di Bologna pubblicato sulla rivista Nutriens mostra che il caffè aiuta ad abbassare la pressione del sangue.

PROPOSTE NUOVE RESTRIZIONI PER SIGARETTE ED E-CIG.

da doctor33.it.

Stretta su sigarette elettroniche e prodotti del tabacco riscaldato e divieto di fumo in luoghi all’aperto se ci sono nelle vicinanze minori e donne incinte. È quanto ha annunciato il ministro della Salute Orazio Schillaci in audizione in Commissione Affari sociali della Camera. L’intenzione di Schillaci è «affrontare la prevenzione e il contrasto del tabagismo, tuttora la principale causa di morbosità e mortalità prevenibile in Italia, per conseguire l’obiettivo sfidante del Piano Europeo contro il cancro 2021». Schillaci vuole «creare una ‘generazione libera dal tabacco’, nella quale meno del 5% della popolazione consumi tabacco entro il 2040». A 20 anni dalla legge Sirchia, che sancì per la prima volta in Italia il divieto di fumare nei locali chiusi aperti al pubblico, potrebbe arrivare nel nostro Paese una nuova svolta sul fumo. La norma del 2003 aveva contribuito a ridurre significativamente il numero di fumatori in Italia, m, di recente, la tendenza si è invertita. Complice anche l’avvento delle sigarette elettroniche.

Ecco perché Schillaci intende proporre: «L’aggiornamento e l’ampliamento dell’articolo 51 della legge 3/2003 per: estendere il divieto di fumo in altri luoghi all’aperto in presenza di minori e donne in gravidanza; eliminare la possibilità di attrezzare sale fumatori nei locali chiusi; estendere il divieto anche alle emissioni dei nuovi prodotti non da fumo (sigarette elettroniche e prodotti del tabacco riscaldato); estendere il divieto di pubblicità ai nuovi prodotti contenenti nicotina e ai device dei prodotti del tabacco riscaldato». Come ricorda l’Istituto superiore di sanità (Iss), infatti, «il fumo non è responsabile del solo tumore del polmone, ma è anche il principale fattore di rischio per le malattie respiratorie e cardiovascolari» tanto che, secondo l’Organizzazione mondiale della Sanità (Oms), entro il 2030 provocherà 8 milioni di morti l’anno nel mondo.

In quest’ottica, ha proseguito «è necessario e strategico» anche «il recepimento entro il 23 luglio 2023 della direttiva della Commissione Europea sull’eliminazione di alcune esenzioni che riguardano i prodotti del tabacco riscaldato», per «consentirne l’entrata in vigore dal 23 ottobre 2023». L’obiettivo del ministro, che è anche professore ordinario di Medicina Nucleare all’Università di Tor Vergata, è che «i molteplici interessi correlati ai prodotti del tabacco, che coinvolgono i Dicasteri economici, non prevalgano sulla tutela della salute». In 10 anni, come certificato da Istat, la legge Sirchia portò alla riduzione dei ricoveri per infarto del 5% ogni anno e alla diminuzione del 25% delle vendite dei prodotti del tabacco. La battaglia contro il tabagismo, però, era tutt’altro che conclusa. Nel 2015, veniva emanato il Decreto Legislativo che recepiva la Direttiva europea 2014/40: nel pacchetto dell’allora ministro Beatrice Lorenzin, vi erano, tra l’atro, l’obbligo di foto dei danni da fumo sui pacchetti unito al Numero Verde per aiutare a smettere (800.554.088), il divieto di additivi che rendono più attrattivo il tabacco e l’abolizione dei pacchetti da 10. Eppure, che si tratti di bionde o di tabacco sfuso, ancora nel 2022, secondo i dati dell’Iss, quasi un italiano su 4 (il 24% della popolazione) era un fumatore, e il trend è in ripresa dopo anni di calo. Mentre l’aumento è costante per le persone, in genere giovanissimi, che fumano sigarette a tabacco riscaldato: 3,3% del 2022 rispetto al 1,1% del 2019.

LA DISINFEZIONE DI AMBIENTI ED IMPIANTI

Da INAIL.it

L’attività di disinfezione ha acquistato recentemente un’importanza fondamentale nel contrasto delle infezioni causate da agenti biologici

Questi agenti, sempre più aggressivi, si stanno rivelando resistenti anche ai farmaci più innovativi e spesso le terapie farmacologiche non si dimostrano efficaci. Nelle strutture sanitarie e in quelle assimilabili negli anni si è registrato un forte aumento delle infezioni correlate all’assistenza. Il fact sheet descrive l’attuazione delle modalità di disinfezione, intese come misure di sicurezza, per alcuni significativi dispositvi e impianti correlati alle attività che si svolgono nelle suddette strutture ed in quelle ad esse assimilabili. Quanto sopra viene evidenziato considerando le attuali conoscenze tecnico-scientifiche, l’innovazione tecnologica e gli adempimenti della vigente legislazione.


Prodotto: Fact sheet
Edizioni: Inail – 2022
Disponibilità: Consultabile solo in rete
Info: dcpianificazione-comunicazione@inail.it

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RISCHIO DI CHERATOSI ATTINICA NEI LAVORATORI ESPOSTI A RAGGI SOLARI.

La cheratosi attinica è una malattia pre-cancerosa che merita un’attenta considerazione e che non può essere sottovalutata. Colpisce oltre 400mila italiani e si manifesta dopo i 40 anni come macchie rosa, rosse o marroni che nel tempo possono ispessirsi e diventare dure, ruvide e molto aderenti alla pelle. Le dimensioni possono variare da pochi millimetri fino ad alcuni centimetri e il 45% dei pazienti presenta almeno sei o più lesioni sulla pelle. Le zone più colpite del nostro corpo sono quelle maggiormente esposte al sole quali il viso, le orecchie, il cuoio capelluto e il dorso delle mani. Se le cheratosi attiniche non vengono trattate, possono, fino al 16% dei casi, evolvere in un carcinoma squamocellulare.

Quest’ultimo rappresenta da solo il 25% di tutte le forme di cancro che possono interessare la nostra pelle e ha un alto rischio di sviluppare metastasi. Diventa così fondamentale poter utilizzare un trattamento in grado di agire non solo sulla patologia già presente ma anche sullo sviluppo di nuove lesioni. Una delle ultime terapie disponibili si chiama 5-Fluorouracile 4% ed è un trattamento topico in grado di agire sulle lesioni cutanee, neoplastiche e preneoplastiche. Al tempo stesso ha dimostrato di poter esercitare un’azione selettiva sulla malattia senza determinare alterazioni significative della cute sana. La nuova terapia, prodotta da Pierre Fabre, è stata autorizzata dall’Agenzia Italiana del Farmaco (AIFA) a fine aprile 2021 e da alcune settimane è in commercio. 5-Fluorouracile 4% è una crema che deve essere applicata, negli adulti, una volta al giorno per almeno quattro settimane. Ha dimostrato un tasso di guarigione del 100% nel 54% dei pazienti mentre un tasso di guarigione del 75% nell’80% dei casi. Inoltre il 45% dei pazienti risulta, dopo 12 mesi, ancora libero da recidive.

Il principio attivo è il fluorouracile, un agente citostatico che previene la formazione degli acidi nucleici e determinando così un’inibizione della crescita cellulare. E’ semplice da applicare, presenta un basso assorbimento sistemico dopo l’applicazione cutanea e ha dimostrato una grande tollerabilità. Tutto ciò favorisce l’aderenza terapeutica che anche in dermatologia è fondamentale soprattutto quando riguarda patologie che colpiscono principalmente i non più giovanissimi. Solo un malato su dieci ha, infatti, interrotto la cura in seguito alla comparsa di eventi avversi. La cheratosi attinica è una delle lesioni dermatologiche più diffuse e frequenti in Italia così come in molti altri Paesi occidentali. Si calcola che un terzo degli over 70 presenti almeno una lesione da cheratosi. Il 27% dei pazienti dermatologici ambulatoriali italiani è invece colpito dalla malattia. Vi è spesso la tendenza a non considerarla come un grave problema di salute. In realtà è a tutti gli effetti un tumore nelle sue primissime fasi iniziali che però non sempre degenera in un carcinoma invasivo.

Bisogna tuttavia contrastare lo sviluppo delle lesioni prima che la situazione possa peggiorare. Da qui l’esigenza di avere trattamenti che agiscano in modo tempestivo. Molto importante è anche la prevenzione primaria della patologia che passa da un’esposizione corretta ai raggi solari soprattutto per alcune categorie di persone. Risultano più esposti al rischio d’insorgenza gli uomini e le donne con capelli biondi o gli occhi chiari nonché alcune particolari categorie di lavoratori o sportivi. Esistono infine altri fattori di rischio tra cui alcune patologie infiammatorie croniche o condizioni di immunodepressione che possono favorire lo sviluppo di cheratosi attiniche.

Senza dubbio però il sole rimane il principale responsabile dell’insorgenza delle cheratosi attiniche. Come dermatologi consigliamo di proteggersi sempre, con creme e indumenti adeguati, quando ci si espone al sole E’ una regola che vale durante tutto l’anno, anche in queste ultime settimane d’estate. Bisogna poi evitare il ricorso a lettini e lampade abbronzati che sono molto pericolosi per la salute della nostra pelle in quanto incrementano il rischio di altri tumori cutanei sia melanoma che non-melanoma.

Ketty Peris

*Presidente Nazionale della SIDEMAST (Società Italiana di Dermatologia Medica, Chirurgica, Estetica e delle Malattie Sessualmente Trasmesse)

da il sole24ore

LABOR.SAFETY SU TIK TOK

Una importante risorsa per la formazione della sicurezza nei luoghi di lavoro sono i video che pur nella loro semplicità o talvolta ironia come nel caso dei video della serie Napo, ci fanno riflettere sui potenziali rischi sul lavoro. Vi segnalo su tik tok il sito di Lavoro.safety . Ci sono tantissimi video. Si tratta di una versione un po’ horror in salsa di soia di produzione cinese che sono però a mio parere efficaci. Buona visione.

https://vm.tiktok.com/ZMFs6FPkQ/