SANITA’

IL 6 APRILE È LA GIORNATA DELL’ATTIVITÀ FISICA.

La giornata mondiale dell’attività fisica che si celebra il 6 aprile è l’occasione per ribadire come la promozione della salute e del benessere rivesta un ruolo fondamentale nell’ambito della programmazione delle attività del Piano Regionale della Prevenzione 2022-25, in particolare modo dopo anni in cui la pandemia Covid-19 è stata protagonista.

Lo slogan dell’edizione di quest’anno ‘Divertiti! Fai movimento!’ ci ricorda come il movimento sia anche divertimento, socializzazione, condivisione.

Il programma PP02 Comunità Attive, programma predefinito del Piano Regionale della Prevenzione 2022-25, ha proprio come obiettivo principale la promozione dell’attività fisica nella popolazione, in tutte le diverse fasce di età, nei primi anni di vita, nei bambini, negli adolescenti, negli anziani, in chi convive con una malattia cronica e degenerativa, e in coloro che vivono in condizioni di fragilità fisica, mentale e sociale.

LE MALATTIE PROFESSIONALI NEL SETTORE TRASPORTI SU STRADA.

da inail.it

La scheda, utilizzando i dati del sistema Malprof, approfondisce la tematica delle tecnopatie nel settore trasporti su strada.

Immagine Malprof, Le malattie professionali nel settore del trasporto su strada

Oltre ai rischi di incidente stradale vanno tenuti presenti anche quelli per la salute quali: posture fisse e prolungate, vibrazioni trasmesse al corpo intero, movimentazione manuale dei carichi, condizioni climatiche avverse, esposizione ad agenti chimici aerodispersi; anche fattori di fragilità individuale, stili di vita e percezione del rischio da parte dei lavoratori possono incidere sul rischio tanto di infortuni quanto di malattie. I dati presentati nella scheda possono essere utili ai fini della programmazione di attività di prevenzione mirate nel settore individuato.


Prodotto: fact sheet
Edizioni Inail – 2023
Disponibilità: Consultabile solo in rete
Info: dcpianificazione-comunicazione@inail.it

LE SOCIETÀ SCIENTIFICHE CHIEDONO UNA REVISIONE DEL REACH.

da dottnet.it

L’Associazione Medici Endocrinologi (AME) in concerto con l’European Society of Endocrinology (ESE) ed altre società scientifiche in ambito endocrinologico italiane ed europee ha presentato una petizione alla Presidente della Commissione Europea Ursula von der Leyen e ad altre Commissioni Europee per chiedere l’immediata pubblicazione della revisione del REACH (Restriction, Evaluation, and Authorisation of Chemicals) originariamente prevista per il 2022[1]. Il REACH è il regolamento comunitario che riguarda la Registrazione, Valutazione, Autorizzazione, Restrizione delle sostanze chimiche. È il regolamento di riferimento per le politiche di gestione e mitigazione del rischio espositivo per la popolazione relativo a numerose sostanze potenzialmente dannose per la salute e che ogni anno vengono liberate nell’ambiente. Con il REACH, pubblicato nel 2006, viene istituita l’Agenzia Europea per le Sostanze Chimiche (European Chemicals Agency, ECHA[2]) con sede ad Helsinki. Lo scopo è la tutela della salute umana e dell’ambiente. Entrambi gli scopi fanno parte del razionale che ne ha indotto l’istituzione. L’uso di sostanze progressivamente identificate come tossiche verrà scoraggiato e impedito. Per molte delle sostanze immesse nell’ambiente esistono poche informazioni sulla sicurezza. Alcune di queste sostanze, anche se non vengono ingerite volontariamente, possono contaminare l’ambiente ed entrare indirettamente nella nostra catena alimentare. Altre sono apparentemente poco pericolose se veniamo in contatto con piccole quantità di esse, ma possono accumularsi nel nostro corpo col tempo (bioaccumulo) e/o interagire con ulteriori altre sostanze chimiche determinando effetti biologici e rischi per la salute. Tra queste ricordiamo il Bisfenolo, gli ftalati, i PFAS (PolyFluoroAlkyl Substances). Sostanze come i PFAS (che dovrebbero essere uno degli argomenti importanti della prossima revisione) sono caratterizzate da una composizione chimica estremamente resistente alla degradazione naturale e pertanto hanno la capacità di resistere nell’ambiente per molto tempo, distribuirsi in aree anche molto lontane dalla fonte di emissione attraverso la contaminazione delle falde acquifere e del suolo. I rischi per la salute descritti sono molteplici. Dal rischio di complicanze materno-fetali durante la gravidanza (basso peso del neonato), ai tumori del testicolo e del rene. Sono anche associati a malattie della tiroide, malattia infiammatoria cronica dell’intestino e ad un incremento del valore di colesterolo LDL nel sangue[3][4].

Gli Endocrine Disrupting Chemicals (EDCs), sostanze chimiche capaci di interferire con la funzione del sistema endocrino, sono stati associati all’insorgenza del diabete mellito, ad alterazioni dello sviluppo neurologico, ad alterazioni della fertilità ed a molte altre condizioni di rischio per la salute. Il regolamento REACH introduce il principio per cui spetta all’industria la responsabilità della gestione del rischio da sostanze chimiche. Devono fornire informazioni sulla sicurezza delle sostanze prodotte, utilizzate e/o immesse sul mercato[5][6]. In caso di inadempienza non è consentito alle aziende produttrici di produrre, importare o immettere sul mercato alcuna sostanza chimica.

La petizione mira a garantire la revisione del regolamento REACH entro il mese di giugno del 2023, prima che decadano i mandati dell’attuale Parlamento Europeo e della Commissione Europea (maggio 2024).

È fondamentale che la revisione sia adottata nell’ambito dell’attuale mandato politico della Commissione Europea e del Parlamento Europeo. Ritardare ulteriormente la revisione del REACH determinerà il persistere di un elevato livello di esposizione agli EDCs della popolazione, con conseguenze più gravi in particolar modo per soggetti vulnerabili come i bambini e le donne in gravidanza.

Le Società scientifiche di Endocrinologia hanno intrapreso un’azione di pressione sulle istituzioni anche attraverso l’utilizzo dei social-media (Twitter: includendo l’hashtag #REACHrevisionNOW e l’hashtag #BecauseHormonesMatter). Personaggi politici, studiosi e cittadini sono invitati a incrementare la sensibilizzazione su questo tema tanto importante per la salute di noi tutti. 

 Referenze

[1] https://associazionemediciendocrinologi.it/index.php/notizie-in-evidenza/4798-petizione-per-la-revisione-di-reach-da-parte-della-european-society-of-endocrinology

[2] https://echa.europa.eu/it/home

[3] Steenland K, Winquist A. PFAS and cancer, a scoping review of the epidemiologic evidence. Environ Res. 2021 Mar;194:110690. doi: 10.1016/j.envres.2020.110690. Epub 2020 Dec 30. PMID: 33385391; PMCID: PMC7946751.

[4] Panieri E, Baralic K, Djukic-Cosic D, Buha Djordjevic A, Saso L. PFAS Molecules: A Major Concern for the Human Health and the Environment. Toxics. 2022 Jan 18;10(2):44. doi: 10.3390/toxics10020044. PMID: 35202231; PMCID: PMC8878656.

[5] https://reach.mise.gov.it/cos-e-reach/reach-in-breve

[6] https://www.mase.gov.it/pagina/il-regolamento-reach

INQUINANTI E POLLINI AUMENTANO INSIEME LE ALLERGIE.

da dottnet.it

Alcuni inquinanti atmosferici vengono assorbiti dai pollini e poi rilasciati nelle vie aeree, intensificando le manifestazioni allergiche

Anche chi in genere non soffre di allergie in questi giorni potrebbe manifestarne i sintomi tipici, come occhi rossi, starnuti e asma, specie in città. Alcuni inquinanti atmosferici vengono infatti assorbiti dai pollini e poi rilasciati nelle vie aeree, intensificando le manifestazioni allergiche. È quanto evidenzia uno studio coordinato dal Max Planck Institute for Chemistry di Mainz pubblicato sulla rivista Frontiers in Allergy.     A segnalare la ricerca è la Società Italiana di Aerobiologia Medicina e Ambiente (Siama), che, in occasione del primo giorno di primavera, organizza la Giornata Nazionale del Polline che sarà celebrata domani con un evento alla Camera dei Deputati patrocinato dalla Società Italiana di Allergologia, Asma e Immunologia Clinica (Siaaic).    “Lo studio mostra che alcuni pollini, come ad esempio quelli delle graminacee, innescano l’iperattivazione dei Toll-like receptor 4 (TLR4), recettori cellulari che attivano la reazione allergica del sistema immunitario, anche in chi non soffre di allergie”, spiega Mario Di Gioacchino, presidente Siaaic. “Finora si era partiti dal presupposto che il continuo aumento delle malattie allergiche registrato negli ultimi decenni fosse da ricondurre alla combinazione tra predisposizione genetica e anomalie climatiche“, aggiunge il presidente Siama, Vincenzo Patella. “Ad avere un ruolo determinante in questa ‘epidemia di allergie’ sarebbe anche l’esposizione eccessiva degli allergeni ad alcuni inquinanti atmosferici che, proprio negli ultimi anni, hanno raggiunto concentrazioni elevate”.  Intanto quella appena iniziata si preannuncia una stagione da record: “Siamo passati da concentrazioni di 200 pollini totali per metro cubo di media nei giorni di picco di 5 anni fa ai 2.000 attuali, ben 10 volte di più”, segnala Patella.

IL SONNO È SALUTE.

da dottnet.it

Il sonno è essenziale per la salute: questo il messaggio diretto e semplice scelto dalla ‘World Sleep Society’ per la giornata mondiale del sonno 2023, che si celebra quest’anno il 17 marzo. Un modo per ricordare che proprio come mangiare bene e fare esercizio fisico, il sonno è fondamentale per il benessere fisico, mentale e sociale, anche se è un aspetto degli stili di vita decisamente più trascurato. “I nostri pazienti e le persone di tutte le età nel mondo – sottolinea la dottoressa Phyllis C. Zee, presidente della World Sleep Society – possono migliorare la loro salute generale e il benessere dando priorità al sonno e alle strategie per migliorarne la qualità”.  La giornata del 17 marzo, in cui promuovere quindi l’importanza di un riposo di qualità ed esaminare anche ambiti correlati come l’istruzione, gli aspetti sociali e la guida, è stata scelta in quanto si tiene il venerdì prima dell’equinozio di primavera di ogni anno.  In Italia l’Aims, Associazione italiana medicina del sonno, promuove per la giornata la maratona del sonno 2023, un webinar gratuito nel quale tutti i principali esperti italiani della medicina del sonno faranno una staffetta ideale dalle 8 alle 20.30, presentando un quadro articolato delle conoscenze sui disturbi del sonno nell’ambito della salute. Tutte le informazioni sul sito https://sonnomed.it.

IL PROGRAMMA WHP “WORKPLACE HEALTH PROMOTION”

da assolombarda.

Il Programma WHP “Workplace Health Promotion” – Aziende che promuovono la salute, intende promuovere gli stili di vita sani tra i lavoratori affrontando il tema delle abitudini alimentari nel contesto lavorativo e domestico nonché il complesso sistema di equilibri delle abitudini comportamentali nel tempo libero.

I principali interventi di promozione della salute su cui si fonda il Programma WHP sono:

  • promozione di una alimentazione corretta (es. decalogo corretta alimentazione);
  • contrasto al consumo di tabacco (es. linee guida, volantini, manifesti per fumatori e non fumatori);
  • promozione della attività fisica (es. volantini promozione uso scale e bicicletta);
  • mobilità sostenibile (es. controllo dei veicoli aziendali);
  • contrasto alle dipendenze da alcol, sostanze stupefacenti e gioco d’azzardo (formazione e campagne informative);
  • promozione del benessere e conciliazione famiglia-lavoro.

Obiettivi e contenuti del Programma WHP

Il Programma WHP si inserisce tra le attività di promozione della salute, previste a livello regionale in relazione anche alla tematica dell’invecchiamento della popolazione lavorativa e dei cambiamenti in atto nella nostra società.
Le aziende che avviano, al loro interno, interventi ritenuti “buone pratiche” nel campo della health promotion e dello sviluppo sostenibile, aderendo alla reta WHP ottengono l’ accreditamento come “Azienda che promuove Salute“.

Come aderire al Programma WHP

Le aziende che decidono di aderire si impegnano a realizzare annualmente almeno 3 buone pratiche (scegliendole da un apposito Manuale) in 2 aree tematiche diverse.
Al termine del primo anno vengono accreditate come “azienda che promuove salute” ricevendo il logo “health promoting workplace” dell’anno.

Per entrare nella Rete WHP Lombardia  è sufficiente compilare il modulo di iscrizione online. L’adesione è gratuita.


Benefici per le aziende che aderiscono al WHP

Le aziende che aderiscono al Programma WHP possono avere benefici di vario tipo: miglioramento dell’organizzazione del lavoro e dell’ambiente di lavoro, benefit ai lavoratori oltre che aspetti di natura fiscale.

CONTENUTI CORRELATI
File

WHP – Protocollo Assolombarda e ASL milanesi – 3 dicembre 2014

INDIPENDENZA DEL MEDICO COMPETENTE

Il Decreto Legislativo 81/08, conosciuto come il Testo Unico sulla Sicurezza sul Lavoro, è una normativa fondamentale per garantire la salute e la sicurezza dei lavoratori sul luogo di lavoro. Tra le sue disposizioni, si trova la figura del medico competente, che ha il compito di valutare l’idoneità del lavoratore a svolgere determinate mansioni.

Il medico competente è un professionista indipendente e qualificato, che lavora a titolo individuale o presso un servizio di medicina del lavoro. La sua principale funzione consiste nell’effettuare una valutazione completa della salute del lavoratore, che prevede l’analisi dei dati anamnestici, l’esame obiettivo e gli eventuali esami strumentali. In base a questi elementi, il medico competente valuta l’idoneità del lavoratore a svolgere determinate mansioni.

L’indipendenza del medico competente è un elemento cruciale per garantire la qualità e l’efficacia della valutazione della salute dei lavoratori. Il Decreto Legislativo 81/08 stabilisce che il medico competente non deve essere subordinato al datore di lavoro o alle organizzazioni sindacali o professionali. Inoltre, il medico competente deve agire in modo del tutto autonomo, esprimendo il suo giudizio in base alle proprie conoscenze e competenze professionali.

La figura del medico competente ha un ruolo centrale nella prevenzione dei rischi sul lavoro, in quanto consente di individuare le condizioni di salute del lavoratore e di valutare le conseguenze che le attività lavorative possono avere sulla sua salute. Inoltre, il medico competente ha la responsabilità di suggerire eventuali interventi preventivi o curativi per tutelare la salute dei lavoratori.

La valutazione dell’idoneità del lavoratore è un’attività delicata e complessa, che richiede una conoscenza approfondita delle malattie professionali, delle patologie correlate al lavoro e dei fattori di rischio presenti nell’ambiente lavorativo. Per questo motivo, il medico competente deve avere una formazione e una competenza specifica nel campo della medicina del lavoro.

La figura del medico competente è fondamentale per la prevenzione dei rischi sul lavoro e per la tutela della salute dei lavoratori. L’indipendenza del medico competente nella gestione del giudizio di idoneità è un aspetto cruciale per garantire la qualità e l’efficacia della valutazione della salute dei lavoratori. Il medico competente deve agire in modo indipendente e obiettivo, in modo da tutelare la salute e la sicurezza dei lavoratori, senza subire influenze da parte del datore di lavoro o di altre organizzazioni.

L’indipendenza del medico competente nella gestione del giudizio di idoneità è un aspetto cruciale del Testo Unico sulla Sicurezza sul Lavoro, che garantisce la salute e la sicurezza dei lavoratori sul posto di lavoro. Il medico competente deve essere un professionista indipendente e competente, che opera in modo autonomo e obiettivo, per garantire la sicurezza dei lavoratori e la corretta applicazione delle leggi .

STRESS E MALATTIE CARDIOVASCOLARI

da osha.europa.eu

Questo documento esplora i collegamenti tra i fattori di rischio psicosociale e l’aumento del rischio di malattie cardiache e ictus. Esamina gli effetti diretti che i meccanismi dello stress possono avere sul sistema cardiovascolare e come l’impatto che lo stress correlato al lavoro può avere su abitudini di vita malsane può a sua volta avere un impatto sulla salute cardiovascolare. Considera inoltre il contributo di un ambiente di lavoro psicosociale lavorativo favorevole come fattore protettivo nei confronti delle malattie cardiovascolari. Viene suggerito un approccio di prevenzione multifattoriale e olistico.

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PREVENIRE L’INFARTO GUARDANDO LA RETINA CON INTELLIGENZA ARTIFICIALE.

I vasi della retina possono aiutare a predire il rischio di infarto. Testato un sistema di screening basato sull’intelligenza artificiale

Prevedere l'infarto grazie alla retina (e all'intellligenza artificiale)

Guarda l’occhio e vedi il cuore. Alcuni scienziati hanno sviluppato un sistema di Intelligenza artificiale (Ai) che può analizzare le scansioni acquisite durante una normale visita da un oculista o un ottico e identificare i pazienti ad alto rischio di infarto.

DALL’OCCHIO AL CUORE: COME FUNZIONA

Niente magia: i ricercatori si sono resi conto che mutamenti nei minuscoli vasi sanguigni della retina sono indicativi di un più vasto disturbo vascolare, inclusi problemi col cuore. Nella ricerca, condotta dall’Università di Leeds (Regno Unito), una complessa serie di algoritmi detta “deep learning” (apprendimento approfondito) è stata impiegata per “allenare” il sistema di Intelligenza artificiale a leggere automaticamente le scansioni della retina e identificare quanti, nell’anno successivo, avrebbero potuto subire un attacco di cuore.

PRECISIONE: 70-80 PER CENTO

In un articolo apparso sulla rivista scientifica Nature Machine Intelligence, i ricercatori riferiscono che il sistema Ai raggiunge una precisione tra il 70 e 80 per cento. L’uso del deep learning nell’analisi delle scansioni della retina potrebbe cambiare il modo di fare screening ai primi segni di disturbo cardiaco. Il professor Alex Frangi, che ha la cattedra di Medicina computazionale all’Università di Leeds ed è “Turing Fellow” all’Alan Turing Institute, ha supervisionato lo studio e ha osservato: «I disturbi cardiovascolari, compresi gli infarti, costituiscono la principale causa di morte precoce nel mondo e sono il secondo maggiore killer in Gran Bretagna. Questa nuova tecnica può rivelarsi rivoluzionaria perché le scansioni della retina costano poco e vengono fatte di routine in diverse pratiche oculistiche. Come risultato automatizzato, i pazienti che sono a rischio di ammalarsi vengono indirizzati verso gli specialisti di problemi cardiovascolari. Inoltre le scansioni si possono impiegare anche per seguire l’andamento dei primi segni del disturbo cardiaco».

OBIETTIVO PREVENZIONE

Allo studio di Leeds hanno collaborato scienziati di tutto il mondo mentre la Biobanca del Regno Unito ha fornito i dati. Uno dei ricercatori inglesi, Chris Gale, ha osservato che con questo strumento di Ai «si potrebbero iniziare prima i trattamenti di prevenzione per eventuali disturbi cardiovascolari». Durante il processo di deep learning il sistema Ai ha analizzato le scansioni della retina e quelle del cuore di oltre cinquemila persone identificando le associazioni tra la patologia della retina e i cambiamenti nel cuore dei pazienti. Lo stesso sistema Ai, spiegano gli autori, potrebbe calcolare la dimensione e l’efficienza nel pompaggio del ventricolo sinistro, uno delle quattro camere del cuore, grazie alle scansioni della retina. Un ventricolo allargato è legato a maggior rischio di disturbo cardiaco. Con questi dati allargati ad altre caratteristiche dei pazienti, compresi età e sesso, il sistema Ai è in grado di fare una previsione sul rischio di un infarto nei successivi 12 mesi. Abitualmente la misura e la sufficienza nel pompaggio del ventricolo sinistro di un paziente si ottiene con l’ecocardiografia o la risonanza magnetica imaging del cuore. Queste tecniche diagnostiche tuttavia possono essere costose oppure poco disponibili.

VASI RETINICI E STATO VASCOLARE

Nel commento alla ricerca di Leeds il professor Claudio Tondo, direttore del Dipartimento di Aritmologia all’Istituto cardiologico Monzino di Milano, premette che non si tratta di una novità. «Per lo meno non lo è che la valutazione dello stato dei vasi sanguigni a livello retinico possano suggerire la presenza di una patologia vascolare o comunque la probabilità che l’individuo possa essere considerato a rischio di sviluppare una cardiopatia e/o vasculopatia». Poi spiega: «I vasi retinici possono essere valutati in tempo reale e dare un’indicazione dello stato vascolare del soggetto. Questo studio di Leeds è l’ennesima dimostrazione di come l’Intelligenza artificiale possa essere d’aiuto al medico per migliorare le azioni di prevenzione e anticipare strategie terapeutiche, oltre a mettere in atto misure di profilassi cardiovascolare su larga scala»

da fondazione Veronesi

ESERCIZIO FISICO E STRESS.

L’Organizzazione Mondiale della Sanità (Oms) riferisce che una persona su otto nel mondo vive con un disturbo mentale. In Australia, in particolare, si stima che un individuo su cinque di età compresa tra 16 e 85 anni abbia sofferto di un disturbo mentale negli ultimi 12 mesi. «È noto che l’attività fisica aiuta a migliorare la salute mentale. Tuttavia, nonostante i dati disponibili, questa non è stata adottata ampiamente come trattamento di prima scelta. La nostra revisione mostra che gli interventi di attività fisica possono ridurre significativamente i sintomi di depressione e ansia in tutte le popolazioni cliniche, e che alcuni gruppi mostrano segni di miglioramento ancora maggiori» afferma Ben Singh, della University of South Australia di Adelaide, primo autore del lavoro.

I ricercatori hanno portato avanti la revisione della letteratura più completa esistente fino a oggi sull’argomento, includendo 97 revisioni, 1.039 studi e 128.119 partecipanti. Dall’analisi è emerso che l’attività fisica è estremamente utile per migliorare i sintomi di depressione, ansia e angoscia. In particolare, l’analisi dei dati ha mostrato che gli interventi di esercizio di 12 settimane o meno sono stati i più efficaci nel ridurre i sintomi relativi alla salute mentale, evidenziando la velocità con cui l’attività fisica può apportare un cambiamento. I maggiori benefici sono stati osservati tra le persone depresse, le donne in gravidanza e dopo il parto, le persone sane, e le persone con diagnosi di HIV o malattie renali. L’esercizio ad alta intensità ha mostrato più miglioramenti per depressione e ansia, ma tutti i tipi di attività fisica ed esercizio sono stati utili, inclusi esercizi aerobici come camminare, allenamento di resistenza, pilates e yoga. «È importante sottolineare che la ricerca mostra che non ci vuole molto perché l’esercizio operi un cambiamento positivo sulla salute mentale» concludono gli autori.

Un recente studio pubblicato sul British Journal of Sports Medicine ha dimostrato che l’esercizio fisico è più efficace del counselling e dei principali farmaci nella gestione della salute mentale. Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), una persona su otto nel mondo vive con un disturbo mentale. In Australia, in particolare, si stima che un individuo su cinque di età compresa tra 16 e 85 anni abbia sofferto di un disturbo mentale negli ultimi 12 mesi.

L’esercizio fisico è stato dimostrato essere un modo molto efficace per migliorare i sintomi di depressione, ansia e angoscia. La ricerca ha mostrato che gli interventi di esercizio di 12 settimane o meno sono stati i più efficaci nel ridurre i sintomi relativi alla salute mentale. Gli interventi di attività fisica hanno dimostrato di ridurre significativamente i sintomi di depressione e ansia in tutte le popolazioni cliniche, e alcuni gruppi hanno mostrato segni di miglioramento ancora maggiori.

I ricercatori hanno condotto la revisione della letteratura più completa finora sull’argomento, includendo 97 revisioni, 1.039 studi e 128.119 partecipanti. Tutti i tipi di attività fisica ed esercizio sono stati utili, inclusi esercizi aerobici come camminare, allenamento di resistenza, pilates e yoga. L’esercizio ad alta intensità ha mostrato più miglioramenti per depressione e ansia, ma tutti i tipi di attività fisica ed esercizio sono stati efficaci.

La ricerca ha dimostrato che gli interventi di attività fisica possono ridurre significativamente i sintomi di depressione e ansia in tutte le popolazioni cliniche. I maggiori benefici sono stati osservati tra le persone depresse, le donne in gravidanza e dopo il parto, le persone sane e le persone con diagnosi di HIV o malattie renali. È stato dimostrato che l’esercizio fisico può apportare un cambiamento positivo sulla salute mentale in modo molto rapido, in particolare gli interventi di esercizio di 12 settimane o meno.

L’esercizio fisico può quindi essere utilizzato come trattamento di prima scelta per migliorare la salute mentale. Nonostante i dati disponibili, l’attività fisica non è viene impiegata ampiamente come trattamento di prima scelta. È importante sottolineare che la ricerca mostra che non ci vuole molto perché l’esercizio operi un cambiamento positivo sulla salute mentale.

articolo originale: British Journal of Sports Medicine 2023. Doi: 10.1136/bjsports-2022-106195
http://doi.org/10.1136/bjsports-2022-106195

Rielaborato ed adattato da dott. Alessandro Guerri medico del lavoro.