TECNOLOGIA

CONCENTRARSI SUL LAVORO E RIDURRE LO STRESS CON LE ONDE A BASSA FREQUENZA

Centro nevralgico del corpo umano in tutti i sensi, il cervello e le relative onde cerebrali sono un’ottima fonte di studio per la tecnologia applicata alla salute.

Attività alla quale si dedica con risultati interessanti Omnipemf sotto forma di NeoRythm, fascia smart solo all’apparenza simile a tante altre proposte in questi anni.

In condivisione resta infatti lo spunto iniziale di studio, realizzare uno strumento in grado di stimolare l’attività cerebrale attraverso l’emissione di onde a bassa intensità,capaci di interagire con quelle umane.

La ricerca orientata a sfruttare le capacità di reazione del cervello a fronte di frequenze esterne, ha prodotto NeoRythm, con una serie di potenziali benefici.

L’idea è indurre il cervello a lavorare su determinate frequenze, quelle individuate dalla ricerca NeoRythm come fonte di benessere in senso lato. Combinate con la posizione con cui la fascia smart viene indossata, si ottengono diversi benefici.

Cinque strade NeoRythm verso il benessere

Dalle sembianze simili all’arco di un paio di cuffie senza padiglioni, il dispositivo Omnipemf si indossa direttamente sulla fronte, sulla testa, sulla nuca o sul collo a seconda dell’obiettivo desiderato. Una volta attivato via tap e impostato il programma desiderato via app, non resta altro da fare se non rilassarsi e aspettare i benefici.

Prima di tutto, per una seduta all’insegna del relax guidata delle onde Alfa. Tipicamente, dopo una giornata impegnativa e ritrovare di conseguenza serenità ed energie per sfruttare a dovere il resto della giornata.

Per agevolare il sonno invece, sono più utili onde cerebrali Theta e Delta, esattamente quelle prodotte dal cervello quando si dorme. In pratica, l’emissione esterna induce l’organo ad allinearsi e assopirsi in modo naturale.

NeoRythm però vuole essere d’aiuto anche nel corso della giornata. Grazie alle onde Beta, si può contare su uno stimolo all’attività mentale. Utile per migliorare l’efficienza sul lavoro, come alternativa a farmaci o altri stimolanti per via orale.

Le onde Theta da sole sono invece protagoniste della meditazione. Nel caso specifico, con due programmi dedicati, a seconda del livello di sintonia con il proprio corpo e il proprio spirito che si vuole raggiungere.

L’ultima funzione riguarda il supporto al dolore. Importante precisare, non si tratta di una potenziale cura. Le sensazioni però, dipendono in parte proprio dal cervello e qui NeoRythm può rivelarsi prezioso alleato a sopportare la situazione di disagio.

Il progetto Omnipemf è fondato su basi scientifiche. A sostegno della propria tesi, l’azienda mostra infatti i risultati dei relativi studi. Dal punto di vista ingegneristico, tutto ruota intorno alla giusta energia dosata a cinque bobine in grado di generare e gestire il relativo campo magnetico e risonanza.

da 01health.it

ANALISI BIOLOGICA A PORTATA DI SMARTPHONE

È stata progettata in Italia, nei laboratori del Dipartimento di Ingegneria dell’Informazione dell’Università di Pisa, una lente per telefono cellulare che si può attaccare alla fotocamera dello smartphone e trasformarla in un microscopio, al costo di solo un centesimo.

Si tratta di una piccola lente adesiva in materiale siliconico che, se fatta aderire alla fotocamera di uno smartphone, può funzionare come un microscopio e ingrandire fino a 100 volte. Lo straordinario risultato è stato pubblicato in uno studio apparso su Advanced Functional Materials ed è frutto della collaborazione degli scienziati dell’Università di Pisa con l’Università della California S. Diego.

microscopio lente cellulare

Nei microscopi tradizionali, hanno spiegato i ricercatori del Dipartimento di Ingegneria dell’Informazione, le lenti servono principalmente come elemento di raccolta della luce, che poi viene manipolata grazie a filtri ottici. Questo richiede una progettazione e una lavorazione piuttosto complesse, che si traducono in costi elevati dei dispositivi.

Lo studio degli scienziati dell’Università di Pisa introduce invece un deciso cambio di paradigma: i ricercatori hanno sfruttato le proprietà di cristalli fotonici in silicio nanostrutturato, che fungono da filtri ottici, per costruire un dispositivo in cui lente e filtro diventano una cosa sola.

La lente così ottenuta è autoadesiva e può trasformare in modo molto semplice un comune smartphone in un microscopio a fluorescenzaaltamente affidabile. Le applicazioni in campo medico, sottolineano ancora i ricercatori, sono estremamente rilevanti, sia per la medicina ospedaliera che per quella praticata in Paesi dove il trasporto di apparecchiature è difficile.

Giuseppe Barillaro, docente di elettronica al Dipartimento di Ingegneria dell’Informazione, nel presentare lo studio ha dichiarato: “Nella nostra società c’è una crescente richiesta di strumenti analitici semplici, rapidi e affidabili, per esempio per valutare rapidamente la presenza di batteri in cibi o su ferite. Non sempre è possibile farlo in laboratorio con un microscopio, che ha costi elevati ed è difficile da trasportare. Il nostro sistema permette di compiere la stessa operazione ovunque, e al costo di un centesimo. Questo grazie a un cambiamento radicale nel modo di pensare e progettare dispositivi ottici”.

Ha spiegato ancora Giuseppe Barillaro: “Il materiale siliconico che compone la lente viene deposto in forma di goccia sul filtro ottico, che ha una particolare nanostrutturazione che ricorda le ‘ali di una farfalla’. Il filtro, semi-poroso, si integra con il materiale siliconico deposto sopra, e la sua struttura fa in modo che questo assuma spontaneamente forma e funzione di una lente, evitando lavorazioni complesse e semplificando tutto il dispositivo, dal momento che raccolta, filtraggio della luce e ingrandimento avvengono nel medesimo sistema ottico.

D’ora in poi per le analisi di campioni biologici che necessitano di microscopia cellulare sarà sufficiente una lente e un semplice apparecchio di lettura, come può essere uno smartphone, rendendole più facili e meno costose. Il sistema è di particolare interesse specie in quei campi in cui la velocità di analisi, e quindi di azione, diventa cruciale, come il rilevamento della presenza di batteri nelle ferite, un tipo di analisi che con  i metodi tradizionali richiede circa 24 ore, con conseguenti ritardi nel trattamento, che si traducono in tempi e costi maggiori. Con il nostro sistema, applicando allo smartphone una lente apposita, è possibile determinare la presenza di batteri direttamente sul posto”.

da 01health.it

COME UTILIZZARE IL CALENDARIO ONLINE CONDIVISO PER AUMENTARE LA PRODUTTIVITA’

GRAZIE A UN CALENDARIO CONDIVISO CON IL TEAM DI LAVORO SARA’ POSSIBILE ORGANIZZARE AL MEGLIO TUTTI GLI APPUNTAMENTI E COORDINARE ANCHE A DISTANZA IL GRUPPO

In un team di lavoro, l’organizzazione e la comunicazione sono tutto. Se uno di questi due elementi dovesse venire meno, la produttività del gruppo e la possibilità di raggiungere gli obiettivi prefissi ne risentirebbe inevitabilmente. Per questo motivo, è fondamentale utilizzare degli strumenti che facilitino la collaborazione all’interno del gruppo, anche se si lavora a decine di chilometri di distanza.

Diversi gli strumenti che possono essere utilizzati per favorire comunicazione, organizzazione e, di conseguenza, la collaborazione tra i vari membri del team. Eccone alcuni.

1. PIATTAFORME DI CONDIVISIONE E COMUNICAZIONE

Le piattaforme di comunicazione, come chat e email, ad esempio, consentono di scambiare messaggi anche se i membri dovessero lavorare in telelavoro o in sedi differenti dell’azienda.

Coaching

Ci sono poi, ovviamente, le piattaforme di produttività “collaborativa”, che consentono di realizzare documenti di testo, presentazioni e fogli di lavoro condivisibili con gli altri membri del team che, a loro volta, possono modificarli liberamente nel cloud.

2. CALENDARIO ONLINE

Altro elemento fondamentale per la collaborazione e l’organizzazione lavorativa è il calendario online condiviso. Questo strumento, troppo spesso sottovalutato, consente di organizzare al meglio tempi e scadenze lavorative, dando modo a tutti i membri del team di conoscere date e orari delle riunioni, scadenze in vista e, perché no, anche i giorni di ferie o permesso che gli altri colleghi hanno preso. Insomma, uno strumento, il calendario online, non solo utile, ma diventato via via indispensabile per qualunque organizzazione lavorativa, indipendentemente dalla dimensione.

Risultati immagini per calendario online condiviso

Grazie al calendario online condiviso, ad esempio, si potranno:

  • organizzare delle riunioni di gruppo anche se gli altri membri non sono presenti in ufficio. Basterà controllare i loro impegni, trovare una finestra di tempo in cui tutti siano disponibili e inviare gli inviti, con la certezza che non saranno necessari lunghissimi giri di email per mettere tutti d’accordo
  • organizzare il calendario vacanze nel giro di pochissimo tempo: basterà indicare la propria scelta nel calendario online condiviso, in modo che gli altri membri del team possano saperlo e regolarsi di conseguenza.

E, a differenza di quanto si possa pensare, utilizzare un calendario online condiviso è più semplice di quanto si possa pensare. Con Libero Mail, ad esempio, basterà creare un nuovo calendario, aprire il menu e cliccare sulla voce “Crea collegamento di condivisione”. A questo punto il calendario sarà pubblico e accessibile da chiunque avrà il link appena creato. Condividendolo con i colleghi, si darà loro la possibilità di controllare gli appuntamenti dei singoli membri e quelli collettivi, modificarlo (aggiungendone di nuovi o eliminando quelli già presenti) e molto altro ancora.

Grazie alla funzione di notifica, poi, si riceverà un avviso automatico ogni volta che si avvicina la scadenza di un appuntamento – sia la consegna di un lavoro o una riunione a breve termine. Insomma, dimenticarsi di una riunione, delle scadenze di un progetto o dei giorni di assenza dei propri collaboratori sarà impossibile. E il tutto grazie a un “semplice” calendario condiviso online.

TRE MOSSE DI ACUSTICA PER RIDURRE IL RUMORE

L’ipoacusia da rumore è una delle più note malattie professionali  . Riuscire a controllare l’esposizione dei lavoratori ed a gestire il rischio rumore rappresenta una importante sfida per i datori di lavoro

Da un punto di vista operativo tale obbiettivo  si può semplificare nelle seguenti operazioni di acustica:

1. Ridurre la quantità di rumore prodotta da un determinato processo, operazione o attività.

2. Bloccare , contenere  e dissipare il suono.

3. Ridurre il riverbero eccessivo della stanza.

Questo è tutto. Tre opzioni semplici e chiare.

Alcune basi importanti dell’acustica

Il motivo per cui tutte le misure di controllo del rumore interno rientrano in queste  tre grandi categorie deriva dal fatto fondamentale dell’acustica che ci sono fondamentalmente solo quattro fattori che determinano il livello sonoro in una determinata posizione all’interno:

i livelli di emissione sonora delle sorgenti sonore nella stanza ;

qualsiasi misura fisica che possa impedire o dissipare il suono mentre si propaga dalle fonti alle posizioni di interesse;

le distanze dalle fonti ai luoghi di interesse e la quantità di riverbero. (Il riverbero è la tendenza del suono a persistere e si verifica a seguito del suono che rimbalza all’interno di uno spazio chiuso, riflettendo e ri-riflettendo su molte superfici della stanza. L’eccessivo riverbero in una stanza aumenta la quantità di rumore consentendo il suono da costruire in modo cumulativo.)

Supponendo che le distanze generalmente non possano essere modificate tra le fonti sonore e le posizioni dei lavoratori, gli altri tre fattori corrispondono alle tre categorie di misure di controllo del rumore.

Per motivi che tratteremo nelle sezioni seguenti, ridurre la quantità di suono prodotta da un determinato processo o operazione è il metodo di controllo del rumore più efficace, ma spesso è anche il più difficile da implementare. Il blocco o il contenimento e la dissipazione del suono è il successivo metodo di controllo del rumore più efficace e copre tutti i metodi più comunemente utilizzati. La riduzione del riverbero della stanza è efficace solo in un numero molto limitato di casi.

Riduzione della quantità di suono prodotta

Quando è possibile trovare un modo per ridurre o eliminare il suono generato da un particolare processo di produzione, farlo è in genere la soluzione più efficace.

Alcuni metodi di produzione sono intrinsecamente rumorosi quando, in effetti, potrebbe esserci un metodo più silenzioso per raggiungere lo stesso compito di produzione. Ad esempio, è comune utilizzare aria compressa Nelle operazioni industriali . È inoltre comune utilizzare tramogge rotanti / vibranti per orientare le parti leggere prima che vengano alimentate in un’unità di elaborazione. L’intenso “sibilo” dell’aria compressa e il rotolamento delle parti in una tramoggia possono creare livelli che superano notevolmente i limiti di esposizione al rumore sul luogo di lavoro.

Mentre questo rumore può essere difficile da ridurre, ci possono essere soluzioni semplici trovando metodi di trasporto o di smistamento alternativi. Allo stesso modo, alcune superfici della macchina come le protezioni di sicurezza in lamiera leggera possono agire come un altoparlante e trasformare efficacemente le vibrazioni silenziose di una macchina in un suono di alto livello, per la vibrazione del pannello. Se questi pannelli solidi leggeri possono essere sostituiti con pannelli perforati, diventano inefficienti nel movimento dell’aria e quindi non convertono l’energia vibratoria in energia acustica.

Spesso non sono disponibili metodi alternativi più silenziosi per svolgere il compito di produzione, in particolare nei casi di metodi di lavorazione o nelle complesse fasi di lavorazione nella produzione di prodotti farmaceutici, petrolchimici, microcomponenti, ecc.

Nei pochi casi in cui è possibile ridurre la generazione di rumore alla fonte, la soluzione deve essere il prodotto di uno sforzo congiunto in un team di ingegneria di processo e il consulente del rumore. E, in molti casi, non è possibile ridurre il rumore generato alla fonte.

Controllo del riverbero con assorbimento acustico

Ridurre il riverbero è un altro metodo che, sfortunatamente, è efficace solo in un numero relativamente piccolo di casi. Tuttavia, è importante comprendere i vantaggi e i limiti dell’utilizzo di materiali acusticamente assorbenti per ridurre il riverbero.

Quando il suono viene rilasciato in qualsiasi spazio chiuso, come una stanza o l’interno di un involucro di una macchina, quelle onde sonore continueranno a viaggiare all’interno dello spazio fino a quando non vengono assorbite attraverso riflessi successivi dalle superfici interne. Se le superfici interne sono principalmente riflettenti, l’energia acustica si accumula e i livelli sonori risultanti saranno maggiori – a volte molto più grandi – che se la stessa quantità di suono fosse rilasciata in uno spazio non chiuso o in uno con un adeguato assorbimento acustico.

Quando questo accumulo di suono si verifica in una stanza, viene chiamato “riverbero”. Se la superficie finisce in una stanza non fornisce un adeguato assorbimento acustico, il riverbero può essere eccessivo, il che può elevare negativamente i livelli sonori all’interno. Allo stesso modo, se c’è un assorbimento acustico piccolo o assente all’interno di un involucro della macchina, i livelli sonori interni aumenteranno fino a quando la quantità di suono trasmessa attraverso le pareti dell’involucro si avvicina alla quantità di suono emesso dalle sorgenti all’interno, in modo tale che l’involucro fornirà un contenimento minimo del suono.

Pertanto, l’assorbimento acustico è un elemento importante nel controllo del rumore. Se un involucro attorno a una macchina deve fungere da involucro acustico, deve includere un certo assorbimento acustico interno per dissipare il suono contenuto; altrimenti, sarà inefficace.

Mentre l’assorbimento acustico è importante nel controllo del riverbero, spesso esiste già un adeguato grado di assorbimento acustico naturale in molte stanze come gli arredi delle stanze, i pannelli del soffitto e gli stessi occupanti, che possono già permettersi un assorbimento apprezzabile. In questi casi, l’aggiunta di assorbimento aggiuntivo comporta un vantaggio incrementale minimo, come deflettori acustici sospesi, pannelli di parete in vetroresina o schiuma o isolanti del soffitto in fibra

Inoltre, è importante capire che il livello sonoro totale che colpisce l’orecchio di un lavoratore è composto da due parti: il suono diretto e il suono riverberante. La parte diretta del suono è influenzata solo dal volume della (e) sorgente (i), dalla distanza tra la sorgente e il lavoratore e da qualsiasi cosa che ostacoli il viaggio del suono dalla sorgente al lavoratore. Il suono riverberante è influenzato dalla geometria della stanza e dalla quantità di assorbimento acustico.

Nelle stazioni di lavoro vicine a una sorgente sonora, la componente diretta del suono è in genere molto maggiore della componente riverberante, in modo tale che una riduzione del suono riverberante avrà un effetto minimo o nullo sul livello sonoro totale. Pertanto, nella maggior parte dei casi, il controllo del riverbero ridurrà solo i livelli sonori nelle aree lontane dalle apparecchiature di produzione, in genere luoghi in cui i lavoratori sono raramente presenti. L’esperienza dimostra che l’uso di trattamenti assorbenti per ridurre il riverbero della stanza è raramente una soluzione acusticamente efficace o economica sul posto di lavoro.

Bloccare o contenere e dissipare il suono

Un altro sistema di controllo è legato ovviamente alle misure di progettazione Con un considerevole margine, le misure di controllo del rumore con la più ampia applicabilità nell’ambiente di lavoro industriale sono l’hardware di controllo del rumore progettato. Esistono molti tipi, ma in sostanza sono tutti esempi di blocco del suono o di contenimento e assorbimento. Le seguenti sezioni descrivono i metodi di controllo del rumore più comuni e collaudati.

Barriere antirumore e recinzioni acustiche. Le barriere antirumore, di solito sotto forma di un muro di rumore o di altri ostacoli, bloccano il suono, creando un ‘”ombra acustica” per un’area protetta. Contrariamente a un involucro acustico completo, una barriera antirumore è in genere aperta sulla parte superiore o su uno o più lati. Sebbene le barriere antirumore siano efficaci all’esterno, di solito hanno un beneficio minimo all’interno a causa del riverbero o di discreti riflessi acustici (ad esempio, dal soffitto).

Una certa quantità di suono si diffonde sempre sopra o intorno ai lati aperti della barriera. Pertanto, gli involucri acustici completi sono generalmente la misura di controllo del rumore più comune ed efficace nell’ambiente di produzione.

Un contenitore acustico funziona contenendo efficacemente il suono e quindi dissipandolo per assorbimento. Per contenere il suono, le pareti dell’involucro devono essere impermeabili all’aria e avere una massa sufficiente (a seconda della grandezza e della frequenza del suono contenuto).

Eventuali aperture nella custodia, ad es. Per consentire l’ingresso e l’uscita del prodotto o l’aria di ventilazione / raffreddamento, devono essere dotate di silenziatori o passaggi acusticamente allineati. In caso contrario, eventuali giunti, spazi vuoti o crepe devono essere sigillati ermeticamente. Anche una piccola lacuna o apertura non silenziata può degradare drasticamente il contenimento del suono.

In alcuni casi, le apparecchiature destinate al controllo del rumore dispongono già di custodie integrate per motivi di sicurezza o di qualità del prodotto. Tuttavia, a causa di aperture o lacune e dell’assenza di assorbimento acustico interno, non offrono naturalmente un beneficio acustico apprezzabile. A volte questi involucri possono essere aggiornati per funzionare come efficaci misure di controllo del rumore sigillando gli spazi vuoti, fornendo assorbimento interno e progettando aperture silenziate per l’ingresso / l’uscita dei materiali del prodotto e l’aria di raffreddamento.

Ritardo acustico. Per tubi e recipienti, il “rallentamento” acustico (avvolgimento) è un metodo di controllo del rumore comune, in quanto può essere meno ingombrante di un involucro acustico completo. In sostanza, il ritardo acustico è semplicemente un involucro acustico supportato sulla superficie della fonte di rumore stessa. È costituito da uno o più strati di materiale fibroso o poroso, potenzialmente uno o più zoccoli intermedi, strati di barriera impermeabili all’aria e una camicia esterna impermeabile all’aria pesante.

Il materiale di rivestimento più comune è costituito da un rivestimento protettivo in alluminio o acciaio inossidabile, con vinile caricato in massa inerte laminato sul lato posteriore, rivolto verso l’isolamento ed è disponibile presso i fornitori di sistemi di controllo del rumore. Per attrezzature di forma complessa, sono disponibili prodotti in mastice per la copertura esterna, che possono essere applicati a spatola sopra lo strato isolante e che quindi polimerizzano in tale posizione. Gli strati fibrosi o porosi forniscono assorbimento acustico, ma fungono anche da supporto resiliente per il rivestimento esterno contenente suono al fine di disaccoppiarlo parzialmente dalla superficie vibrante del tubo o del vaso.

È importante notare che la massima riduzione del rumore possibile dal ritardo nell’acustica è inferiore a quella di un involucro acustico completamente disaccoppiato a causa del contatto tra la superficie della sorgente di rumore e la camicia esterna. Inoltre, mentre il ritardo acustico è efficace per il rumore ad alta frequenza, nell’intervallo da 500 a 5000 Hz, tende ad amplificare il suono alle basse frequenze ed è quindi inadatto per le fonti che producono un rumore a bassa frequenza apprezzabile.

Silenziatori e Louvres Acustici. Un silenziatore è una misura di controllo del rumore comune ed efficace che consente il flusso di aria o altri gas ma che rimuove una parte dell’energia acustica dal flusso di gas che lo attraversa. I silenziatori possono essere montati sull’aspirazione o sull’uscita di un ventilatore o in un’apertura di ventilazione in un armadio.

Tutti i silenziatori restringono il flusso d’aria in una certa misura, con conseguente contropressione aggiuntiva al percorso del flusso. In genere, la contropressione aggiuntiva aumenta con l’aumentare dell’attenuazione acustica, quindi le prestazioni acustiche devono essere bilanciate rispetto alla contropressione incrementale consentita che il sistema può accogliere. La contropressione aggiuntiva può generalmente essere ridotta al minimo utilizzando silenziatori con dimensioni e / o lunghezza della sezione trasversale maggiori, se lo spazio disponibile lo consente.

Riepilogo conclusivo

La migliore soluzione di controllo del rumore dipende sempre dalle specifiche delle apparecchiature rumorose, dall’impostazione in cui si trova e dal modo in cui i lavoratori devono interagire con i processi di produzione. Nella maggior parte dei casi, è necessaria una combinazione dei metodi discussi sopra. La chiave per risolvere un problema di rumore esistente – o prevenirne uno in fase di progettazione – è identificare le fonti di rumore e i percorsi di trasmissione dominanti, classificarli e selezionare il migliore combinazione di soluzioni ingegnerizzate di controllo del rumore basate sulla comprensione dei fondamenti dell’acustica di cui sopra.

Articolo originale
Rob Stevens, MASc, PEng, è un ingegnere acustico della HGC Engineering, una delle più grandi società di consulenza ingegneristica del Nord America specializzata esclusivamente in rumore, vibrazioni e acustica.

  • Liberamente tradotto e adattato  da dott Alessandro Guerri medico specialista in medicina del lavoro

OMRON HEART GUIDE PER IL MONITORAGGIO PRESSORIO

Da 01health.it

Omron Healthcare ha lanciato anche in Europa HeartGuide, misuratore di pressione arteriosa clinicamente validato nella forma di smartwatch.

Il dispositivo è disponibile per i consumatori in Italia, Francia, Germania e Regno Unito, e a seguire in altri Paesi europei.

Con HeartGuide i vantaggi offerti da un monitoraggio regolare per combattere l’ipertensione, a prescindere dall’ora del giorno o dal luogo in cui ci si trova, compiono enormi passi avanti in termini di innovazione.

Per realizzare HeartGuide, Omron ha depositato oltre 80 nuovi brevetti, inclusi quelli per i componenti miniaturizzati dei tradizionali dispositivi di misurazione oscillometrica.

È risaputo che la pressione cambia continuamente in base a fattori quali l’orario della giornata, l’alimentazione e picchi emotivi: HeartGuide consente ai pazienti di procedere al monitoraggio della pressione arteriosa sempre e ovunque e di comprendere gli effetti dello stile di vita sulla propria salute cardiaca.

HeartGuide funziona come il bracciale dello sfigmomanometro utilizzato dai medici per misurare la pressione arteriosa: utilizza un bracciale gonfiabile all’interno del cinturino per effettuare la lettura della pressione arteriosa, un fattore chiave che consente a questo dispositivo di differenziarsi da altri prodotti indossabili, i quali, sfruttando la tecnologia dei sensori, forniscono solamente delle stime circa la pressione arteriosa.

In genere, un utente dovrà ricaricare HeartGuide circa due o tre volte alla settimana, a seconda della frequenza di utilizzo delle funzioni del dispositivo che ha un display transflettivo retroilluminato con colori nitidi, che permettono agli utenti di leggere facilmente i valori misurati della pressione arteriosa in qualsiasi condizione di luce e al tempo stesso prolungare la durata della batteria.

Oltre a rilevare la pressione arteriosa HeartGuide ha anche un centro notifiche integrato nell’orologio, che avvisa dell’arrivo di e-mail, chiamate e messaggi, consente di monitorare i passi, le calorie bruciate e la distanza percorsa.

HeartGuide effettua anche il monitoraggio del sonno, registrando ad esempio quando l’utente va a letto, quando si addormenta e rileva stati di sonno profondo, leggero e agitato. La somma di tutti questi fattori contribuisce a fornire agli utenti un quadro più completo circa la propria salute cardiaca.

A novembre è stata lanciata in Europa anche HeartAdvisor, l’app per dispositivi mobili che funziona in sincronia con HeartGuide, un servizio digitale basato sui dati raccolti che consente agli utenti di comprendere le proprie condizioni di salute in modo più efficace, promuove un dialogo più produttivo tra medico e paziente e offre accesso a preziosi dati in tempo reale relativi alla salute cardiaca, in base ai quali è possibile prendere le eventuali contromisure.

HeartGuide memorizza fino a 100 letture e tutti i dati possono essere trasferiti a HeartAdvisor.

GENERAZIONE Z E SICUREZZA SUL LAVORO

La Generazione Z, nota anche come iGen o centennial, è descrittiva della popolazione che segue i Millennials. Diversi centri di ricerca hanno parametri di riferimento diversi per determinare chi si classifica come Gen Z. Secondo Pew Research, Gen Z acquisisce il gruppo demografico nato dopo l’anno 1997. Tuttavia, tutte le istituzioni concordano sul fatto che il taglio cade alla fine degli anni ’90. Oggi, i membri più anziani della Gen Z hanno un’età compresa tra 22 e 24 anni. Molte persone di questa generazione entreranno presto nel mondo del lavoro  se non lo hanno già fatto.

Gen Z nella forza lavoro

La popolazione lavorativa di oggi puó essere composta da un massimo di cinque generazioni molto diverse, la Gen Z è l’aggiunta più recente. La Gen Z è anche la generazione più etnicamente diversificata e considerevole di tutta la storia degli Stati Uniti, con un organico stimato di 82 milioni di americani entro il 2026. Questo lo renderà il gruppo demografico più consistente negli Stati Uniti.

La Gen Z è nota per essere cresciuta con accesso costante a Internet, social media e smartphone. Inoltre i membri della Gen Z hanno vissuto una vita significativamente diversa rispetto alle loro controparti Millennial e Baby Boomer. Sono incredibilmente connessi, sia che si tratti dei loro compagni di squadra al lavoro o di amici in tutto il mondo. La definizione delle caratteristiche delle persone che sono membri della Gen Z include la loro attenzione finanziaria, la loro costante accoglienza di nuove tecnologie, la loro consapevolezza ambientale, la loro capacità di multi-task, il loro desiderio di indipendenza e la loro natura sicura e autonoma.

Caratteristiche di un lavoratore di classe Z.

Le diverse generazioni sono modellate dall’ambiente in cui sono cresciute. I valori e le caratteristiche vengono instillati negli individui nel tempo e possono essere utilizzati per spiegare comportamenti specifici. A causa della loro incredibile capacità di connettività, i lavoratori della Gen Z assumeranno probabilmente una posizione di leadership nell’implementazione di una cultura positiva della sicurezza sul lavoro. Le notevoli dimensioni e le caratteristiche distintive della Gen Z porteranno probabilmente questi nativi digitali a influenzare pesantemente i processi sul posto di lavoro e il futuro mercato del lavoro. Più specificamente, la capacità intrinseca di Gen Z di sfruttare la tecnologia fornirà motivi fertili per i progressi della sicurezza tecnologica.

La Gen Z è anche nota per essere un gruppo fortemente avverso al rischio. Secondo Shona Paterson, direttore di Shirley Parsons negli Stati Uniti, i membri della Gen Z hanno meno probabilità di consumare alcol in generale e hanno anche maggiori probabilità di indossare le cinture di sicurezza. Si dice che questi attributi derivino dalla consapevolezza globale della generazione del rischio. Questa consapevolezza viene acquisita attraverso il continuo assorbimento delle informazioni, che risulta dalla connessione durante il giorno. Con questo in mente, gli individui di Gen Z sono iper-sensibili alla sicurezza sul posto di lavoro poiché sono consapevoli e istruiti su tutte le cose che potrebbero andare storte. Pertanto, un ambiente di lavoro sicuro consentirà ai dipendenti di Gen Z di sentirsi più sicuri e di comportarsi in modo più produttivo.

I sistemi di sicurezza semplificati e automatizzati sono senza dubbio il futuro della sicurezza sul lavoro. I lavoratori della Gen Z continueranno ad aiutare le aziende a fornire dati in tempo reale, per consentire loro di prendere decisioni informate ed efficienti. Aiuteranno anche nell’ulteriore implementazione di soluzioni automatizzate, a prova di guasto, che forniranno motivi per migliorare il monitoraggio, la segnalazione degli incidenti, i check-in e gli audit. L’obiettivo costante è la razionalizzazione delle informazioni che elimina la necessità di più sistemi individuali.

I membri della Gen Z sono abituati a fare affidamento su soluzioni tecnologiche, che si tratti di ordinare generi alimentari a portata di mano, di organizzare quote per risparmiare denaro o di ottimizzare le comunicazioni degli uffici.

da ohsonline

PMI E DIGITALIZZAZIONE: ANNI DI SVILUPPO CONVENIENTE

È ben noto a tutti, ormai il mondo è intimamente connesso allo sfruttamento di risorse tecnologiche sempre più avanzate e aggiornate. In qualsiasi campo, dal lavoro al divertimento, si rincorrono innovazioni che garantiscono maggior successo e – contemporaneamente – maggiore facilità nello svolgimento di qualsiasi attività. A essere particolarmente coinvolte da questo periodo di innovazione e digitalizzazione sono le imprese, da quelle piccole a gestione familiare a quelle di outreach mondiale.

In Italia questo discorso è ancor più sentito, vista forse l’atavica abitudine ad affidarsi a strumenti tradizionali, con una ridotta apertura mentale alle innovazioni. Proprio per questi motivi, a partire dal 2016 è stato introdotto il cosiddetto Piano Nazionale Industria 4.0 che viene rinnovato a ogni nuova legge di bilancio (o almeno così è stato fino all’annualità in corso) e che prevede l’erogazione di agevolazioni per favorire la digitalizzazione di piccole e medie imprese (tipicamente abbreviate in PMI). Il provvedimento è rivolto in modo particolare proprio a questi tipi di attività, poiché secondo i vari dati raccolti dal Ministero dello Sviluppo Economico, sono quelle che si adeguano più lentamente alle soluzioni tecnologiche e digitali più innovative – cosa dovuta con tutta probabilità all’incidenza che tenersi costantemente aggiornati avrebbe sui bilanci aziendali. Secondo il Mise infatti, oltre il 33% delle grandi imprese (cioè quelle tra i 50 e i 250 dipendenti) si è già dotata di una tecnologia 4.0, percentuale che scende al 24% per le medie imprese (fino a 50 dipendenti) e si abbassa ulteriormente per le piccole). Questo ci porta a rilevare una discrepanza di competitività tra grandi imprese e piccole, proprio perché quelle meno sviluppate hanno meno accesso a strumenti tecnologicamente avanzati.

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In questa direzione vanno dunque le agevolazioni previste dal Piano Nazionale Industria 4.0, che punta a finanziare aspetti specifici del workflow aziendale:

  • Sviluppo dell’efficienza aziendale (anche tramite software specifici, come ad esempio delle piattaforme informatiche per gestire le spese dell’azienda)
  • Efficientamento del lavoro tramite eventuali strumenti di flessibilità e telelavoro
  • Sviluppo di commercio digitale
  • Connessione a banda larga e ultralarga e sistemi satellitari
  • Formazione personale nel campo ICT (che sta per Information and Communication Technology)

Soprattutto quest’ultimo punto legato alla formazione è in modo particolare un tema caldo – almeno qui in Italia – poiché la realtà ci mostra un mercato del lavoro in cui i datori di lavoro faticano a trovare personale con competenze specifiche e tecniche adatte a soddisfare il bisogno di aggiornamento e implementazione tecnologica che le aziende moderne richiedono per rimanere in modo competitivo sul mercato.

UNA MISURA DI SUCCESSO

Come detto più in alto, questa misura è attiva da ormai qualche anno e sta portando risultati interessanti.
Basti pensare che tra il 2017 e il 2018 erano state oltre 30000 le aziende che avevano beneficiato di queste agevolazioni. L’entità dell’aiuto statale era ed è di 10000 euro e può essere utilizzato nei seguenti modi:

  • Acquisto di beni strumentali per l’acquisizione di nuove tecnologie (di importo non superiore al 50% della cifra totale erogata)
  • Formazione e consulenza riguardo l’utilizzo delle nuove tecnologie (per un importo consistente nel restante 50% della cifra totale erogata)

Risultati immagini per innovazione tecnologica

Ovviamente il Ministero prevede dei requisiti di accesso specifici alle agevolazioni, proprio nell’ottica di favorire le imprese medio-piccole, senza elargire impropriamente aiuti a compagnie già grandi e floride che possono autonomamente dotarsi delle tecnologie più avanzate.

Visto il successo e – soprattutto – l’utilità di questo provvedimento, non è da escludersi che la possibilità di accedervi venga estesa anche per le future annualità. Del resto, per mantenere un tessuto imprenditoriale in salute a livello nazionale, è importante che anche ad attività più piccole vengano forniti strumenti per posizionarsi in modo competitivo sul mercato, senza dover necessariamente essere schiacciati dallo strapotere delle grandi aziende.

 

da https://settegiorni.it/

SUGGERIMENTI PER LA SICUREZZA DELLE SCAFFALATURE IN MAGAZZINO

Un magazzino pieno di migliaia di articoli e attrezzature , il continuo rumore di fondo e i carrelli elevatori in movimento ,possono comportare molti rischi per la sicurezza dei dipendenti. Mantenere i lavoratori al sicuro mantenendo al contempo una capacità competitiva non è un compito facile.

Secondo il Bureau of Labor Statistics americani :

• I disturbi muscoloscheletrici rappresentano il 34% dei casi di assenza dal lavoro (DAFW) nella produzione, con distorsioni, stiramenti e strappie traumi tra i principali tipi di lesioni che si verificano.
• Lo sforzo  muscolare eccessivo e la postura scorretta hanno incrementato questi infortuni  negli USA  nel 2017 nelle operazioni di deposito e stoccaggio.

Alcuni dati per capire meglio

• Scivolamenti , inciampi e cadute in deposito sono saliti di 480 casi a 3030.
• Nel 2017 quattro gruppi lavorativi hanno rappresentato il 67% dei casi DAFW : Addetti a lavorazioni del metallo e addetti a  lavorazione di materiali plastici  (19.610 casi),lavoratori che movimentano materiali (15.260 casi). Il quarto gruppo tra questi – assemblatori e fabbricanti – era l’unico con una diminuzione, in calo di 900 casi DAFW nel 2017 a 12.140.

Uno studio più recente di Liberty Mutual rivela che gli infortuni sul lavoro costano alle aziende statunitensi oltre $ 1 miliardo a settimana. Secondo il Liberty Mutual 2019 Safety Index, le cause più costose di infortuni e malattie sul lavoro sono:

• Lo sforzo eccessivo costa $ 13,11 miliardi
• Le cadute allo stesso livello costano $ 10,38 miliardi
• Essere Colpiti da oggetti o attrezzature costa $ 5,22 miliardi
• Infortuni in itinere costano $ 2,18 miliardi
• Le lesioni da movimento ripetitivo costano $ 1,59 miliardi.

Il costo totale degli infortuni sul lavoro più invalidanti è di $ 55,43 miliardi all’anno.

Quando si tratta di movimentazione dei materiali, le lesioni alla schiena sono uno dei problemi più comuni. Sollevare e spostare attrezzature, pallet e scatole nel magazzino può causare affaticamento e lesioni, soprattutto quando il lavoratore esegue ripetutamente l’attività per lunghi periodi.

UNA STRATEGIA ERGONOMICA PER IL RITIRO DELL’ORDINE

Directindustry

La “zona aurea”per chi movimenta manualmente materiali si trova  ,come noto , a livello del punto vita del corpo  Tale area favorevole si prolunga dal ginocchio e fino a sotto l’elevazione della spalla. In tale area sono minimizzati  i movimenti di sollevamento, allungamento e flessione, ovviamente tanto più l’oggetto movimentato si trova vicino al corpo, a livello della vita. Questa riduzione dei movimenti riduce al minimo lo sforzo, che aiuta a ridurre il rischio di lesioni.

Mentre la zona aurea aiuta i lavoratori a scegliere gli articoli in modo sicuro, è principalmente progettata per migliorare l’efficienza, aiutando i lavoratori a scegliere gli articoli più veloci in modo più rapido e con meno sforzo. Per ottimizzare il vantaggio della zona aurea, analizza gli SKU nella tua operazione e imposta gli oggetti che si muovono più velocemente sugli scaffali o sulle corsie di flusso del cartone che risiedono all’interno di quella finestra.

Un’analisi tipica potrebbe essere simile alla seguente:

Pallet: gli articoli con una capacità di 40 piedi cubi o più rimarrebbero su un pallet. La quantità di lavoro necessaria a depallettizzare la merce in una altra area ne annulla il vantaggio.

Scaffalature: riporre gli oggetti con una portata inferiore a quattro piedi cubici su scaffali metallici . Si tratta di prodotti che non richiedono molti requisiti di inventario ma sono necessari  in ogni caso per soddisfare il cliente.

Archiviazione dinamica: rientrano quei colli che sono movimentati sia rapidamente che lentamente  In genere rappresentano circa il 20% dei prodotti movimentati ma determinano l’80% dello sforzo. È necessario in questo caso aumentare l’efficienza di recupero. Esempi di soluzioni includono sistemi automatici di archiviazione e recupero ($$$), caroselli ($$) e flusso di imballi $).

Questi sono solo  alcuni dei suggerimenti e un punto di partenza che dovrà essere adattato in base alla struttura , il numero dei dipendenti, il tempo medio di rifornimento ecc.

Dopo aver assegnato a  tutte le merci una tipologia è tempo di iniziare a inserirli per posizioni di lavoro. Qui è dove iniziamo a vedere il potere della zona d’oro. Assegnando gli oggetti che si muovono più velocemente alle posizioni lavorative che richiedono una movimentazione manuale  all’interno della zona aurea, ci assicuriamo che gli oggetti che sono maggiormente movimentati siano anche quelli più ottimizzati. L ‘eccezione è costituita dalle merci  di grandi dimensioni e gli oggetti pesanti.

Riservare i livelli inferiori degli scaffali per un sissistemi di flusso del cartone per oggetti pesanti.   Gli oggetti più pesanti devono essere sollevati correttamente in maniera ergonomica senza piegare la schiena nè senza sollevare gli arti sopra le spalle . È consigliabile verificare il peso dell’articolo prima di sollevarlo. Se stai sollevando una scatola o una borsa, assicurati che gli oggetti all’interno siano stabili e non si spostino improvvisamente con il rischio di un infortunio. Il limite di peso raccomandato per il sollevamento sicuro di oggetti è:
• In piedi, i lavoratori possono sollevare 50 libbre. tenendolo proprio di fronte alla zona dello stomaco o alla zona di potenza, a circa 40 “dal suolo.
• Se il lavoratore raggiunge i 10 pollici, il lavoratore può sollevare in sicurezza tra 41 e 47 libbre. prima di sforzare la schiena.
• Se il lavoratore raggiunge 15 pollici, può sollevare in sicurezza 35 libbre .; se raggiungono i 20 pollici, il lavoratore può sollevare in sicurezza 26 libbre. Se raggiunge i 25 pollici, può sollevare in sicurezza 20 libbre.
Dalle linee guida sopra è chiaro che il livello inferiore è la posizione migliore per gli oggetti pesanti.

Anche oggetti grandi ma di ridotto peso sono un problema . Sarebbe meglio posizionare tali i oggetti al di fuori del sistema di movimentazione abituale. Se invece non è possibile fare altrimenti  andrebbero posizionati sugli scaffali più alti. Il motivo è che iin genere gli scaffali più alti hanno il maggior spazio.

Da  ehstoday.com

Liberamente tradotto e adattato  da dott Alessandro Guerri medico specialista in medicina del lavoro

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OFFICINA INAIL VIRTUALE 3D

Presentata in anteprima a Milano all’ultima edizione di Eicma, il salone del motociclo, l’applicazione può essere di aiuto per titolari e lavoratori di officine meccaniche a riprodurre situazioni potenzialmente pericolose con l’indicazione dei comportamenti corretti per evitare incidenti

Una “officina virtuale” per ridurre gli infortuni nella riparazione dei mezzi a motore

MILANO – La sicurezza sul lavoro 4.0 viaggia oggi anche sui nuovi vettori della realtà virtuale, utilizzando la tecnologia per veicolare in maniera facile la conoscenza delle corrette pratiche di prevenzione degli infortuni. È il caso di “Officina virtuale”, illustrata in anteprima a Milano nell’ambito della partecipazione dell’Inail alla recente edizione di Eicma, il salone internazionale del ciclo e del motociclo.

Che cos’è e a chi si rivolge. Si tratta di un applicativo progettato dalla Consulenza per l’innovazione tecnologica e dalla Direzione per l’organizzazione digitale Inail che ricrea una vera e propria officina meccanica per motoveicoli attraverso simulazioni, strutture e modelli 3D molto analitici. Indirizzato specificamente a titolari d’impresa e ai loro addetti, ma anche a formatori per la prevenzione e addestratori meccanici, questa soluzione consente di visualizzare in un ambiente virtuale situazioni potenziali fonti di rischio e di simulare i comportamenti sicuri da tenere, contribuendo a superare errori di intervento e di conseguenza ad abbassare il tasso di incidenti sul lavoro. Nel 2018 Inail ha accertato oltre 4.500 infortuni verificatisi durante la manutenzione e riparazione di autoveicoli e motocicli, cinque dei quali mortali

Come funziona. Attraverso un paio di “occhiali intelligenti”, l’addetto può calarsi in modo completo in una situazione frequente in una giornata lavorativa in officina, come ad esempio il cambio dell’olio. Tramite un’interfaccia molto intuitiva e di facile utilizzo, l’operatore viene accompagnato a compiere i gesti da compiere sequenzialmente, che nell’esempio possono essere: indossare i guanti di lavoro, fissare il motociclo alla pedana, collocare in modo corretto la vaschetta per il cambio dell’olio esausto.

Informazione e formazione sulla normativa antinfortunistica.Durante le diverse fasi dell’operazione in realtà virtuale vengono spiegate anche le modalità corrette di svolgimento dell’intervento unite all’illustrazione delle norme sulla sicurezza dei lavoratori negli ambienti in cui operano. L’approccio formativo di “Officina virtuale” è garantito da una stretta connessione a modalità reali di lavoro che l’addetto mette in pratica ogni giorno. Con l’uso di schede tecniche, strumenti in 3D, lavagne e altri contenuti multimediali, il lavoratore può incrementare il suo addestramento e apprendere in modo più rapido e veloce. Attraverso la descrizione virtuale di ogni singolo passaggio, inoltre, l’utente viene anche sensibilizzato all’uso corretto dei dispositivi di protezione individuale, quali ad esempio guanti isolanti o calzature antiscivolo.

da Inail.it

APPLE WATCH PER PREVENIRE LA FIBRILLAZIONE IN ITALIA

Nell’ambito dell’iniziativa per la prevenzione della fibrillazione atriale denominata “Isola del Cuore”, l’Ospedale Fatebenefratelli – Isola Tiberina di Roma e la società di servizi It MMN – Magnetic Media Network hanno annunciato di aver eseguito più di 4.300 ECG in un fine settimana, con l’ausilio di smartwatch Apple Watch. L’iniziativa ha di recente ricevuto il Premio Forum PA Sanità 2019.

All’estero, soprattutto negli Stati Uniti, sono numerosi gli studi, le ricerche e i programmi incentrati sull’utilizzo dell’Apple Watch per la salute, area in cui la società di Cupertino sta impegnando molte energie e risorse. Anche in Italia non mancano le iniziative che integrano le tecnologie digitali nel settore sanitario.

Per quanto riguarda il nostro Paese, MMN – Magnetic Media Network è Apple Authorised Enterprise Reseller riconosciuto e qualificato per lo sviluppo di progetti in ambito ResearchKit e HealthKit, i framework di Apple dedicati alla ricerca e alla salute.

Apple Watch

Naturalmente, le conoscenze tecnologiche della società dell’ambito It hanno supportato l’indispensabile bagaglio di competenze dell’istituto ospedaliero romano. Questa collaborazione basata sull’utilizzo delle tecnologie wearable ha dato dunque vita a un progetto dal rilievo di livello mondiale, nell’ambito healthcare.

Grazie all’ausilio di Apple Watch e all’ambiente applicativo sviluppato ad hoc, il 12 e 13 ottobre scorsi l’iniziativa ha fatto registrare il ragguardevole risultato di oltre 4.300 ECG fatti con lo smartwatch di Cupertino, sui cittadini che hanno aderito alla campagna di prevenzione prenotando, tramite sito web o call center, il proprio screening.

Una volta arrivati alle postazioni di accoglienza, i pazienti, indirizzati da medici e volontari, hanno mostrato il QR Code identificativo generato in fase di iscrizione, indossando poi gli Apple Watch per la generazione dell’ECG.

Risultati immagini per apple watch ecg

 

Particolare attenzione, sottolineano inoltre gli organizzatori dell’iniziativa, è stata posta al trattamento dei dati personali, in accordo con le leggi attuali sulla tutela della privacy. Tramite il riconoscimento del QR Code, attraverso l’app, è stato possibile salvare i tracciati in modalità pseudo anonimizzata. Inviati successivamente su server protetti, i dati sono stati resi accessibili esclusivamente al personale medico incaricato di generare i referti, che sono stati poi resi disponibili sulla piattaforma online dell’ospedale o agli sportelli adibiti alla consegna.

In un nota Stefano Michelini, Direttore Ospedale Fatebenefratelli – Isola Tiberina di Roma, ha affermato che “La fibrillazione atriale è la forma più grave di aritmia, molto spesso asintomatica, per questo ancor più pericolosa. Colpisce 850.000 soggetti ogni anno, soprattutto donne oltre i 65 anni di etàStili di vita sempre più sedentari, fumo e alimentazione poco sana sono tra i fattori che aumentano il rischio di aritmie anche nei soggetti più giovani”.

Damiano Airoldi, Fondatore e CEO di Magnetic Media Network, ha così commentato l’iniziativa: “Il 12 e 13 ottobre è successo qualcosa di veramente unico. Siamo onorati di aver partecipato a questa iniziativa e il Premio Forum PA Sanità 2019 ottenuto a inizio novembre è la conferma del suo successo. La tecnologia sta trasformando il modo di fare prevenzione, ricerca e cura nell’Healthcare. Dispositivi e applicazioni innovative permettono agli ospedali e ai centri di ricerca di essere più efficienti. Tutti accedono a un nuovo modo di comunicare che semplifica la raccolta dei dati e agevola l’aderenza alle cure. In ospedale, come a casa, il monitoraggio continua senza interruzioni e il digitale diventa un supporto prezioso alla prevenzione. La tecnologia consente anche di fare ricerca clinica d’avanguardia e di condividere informazioni in modo più strutturato, senza dimenticare il tema della sicurezza dei dati. Così, i medici possono ottenere e analizzare informazioni preziose, come mai prima. Il nostro obiettivo è quello di far conoscere i progressi e le potenzialità di queste tecnologie a ospedali e aziende, realizzando ciò che già in altri Paesi del mondo sta rivoluzionando l’Healthcare con risultati mai visti in precedenza”.

Da https://www.01health.it/
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