SICUREZZA SAFETY TU 81/08

EU-OSHA E GIORNATA PER LA DONNA.

Da:

https://osha.europa.eu/it/highlights/eu-osha-calls-protecting-women-work-related-cancer-international-womens-day

In tutto il mondo milioni di persone commemorano la Giornata internazionale della donna l’8 marzo. Questa giornata offre un’importante opportunità per promuovere l’uguaglianza delle donne, e celebrarne i successi.

Quest’anno, l’EU-OSHA dà rilievo alle disuguaglianze di genere sul luogo di lavoro, concentrandosi sui rischi di cancro professionale delle donne. Queste ultime spesso lavorano in attività terziarie, quali la pulizia e l’assistenza sanitaria, in cui possono essere esposte a tale rischio; inoltre, sono sottorappresentate negli studi di ricerca. All’interno di un settore, possono svolgere compiti diversi da quelli degli uomini, e la loro esposizione può passare inosservata. I loro corpi possono anche reagire alle esposizioni in una maniera diversa rispetto a quella dei loro colleghi uomini.

Il 7-8 marzo, in occasione della conferenza della presidenza francese dell’UE intitolata «Acting on occupational cancers: for more effective prevention» (Affrontare il cancro professionale per una prevenzione più efficace), l’EU-OSHA contribuirà a una discussione tra esperti sul rischio di cancro professionale nelle donne e sulle esposizioni congiunte. Lo scopo di questa conferenza è di incrementare la consapevolezza dei rischi derivanti dall’esposizione a sostanze cancerogene, in particolare nelle PMI, e di consentire uno scambio di buone prassi tra esperti, professionisti della prevenzione e partner sociali. Viene tenuta nel quadro dell’iniziativa sulla tabella di marcia sugli agenti cancerogeni e si abbina anche al piano europeo di sconfitta del cancro.

Consulta le sezioni del nostro sito web sul cancro professionale e su donne e OSS

Guarda il video Cancro nelle donne

COME PROTEGGERSI DA INCIDENTI NUCLEARI

da https://healthy.thewom.it/divulgazione/radiazioni-protezione/

Una sostanza è detta radioattiva quando emette radiazioni. La quantità di materiale radioattivo rilasciato nell’ambiente si misura in Curie, mentre la dose di radiazioni ricevuta da una persona si misura in Rem.

Le radiazioni ionizzanti possiedono una quantità di energia sufficiente a danneggiare il DNA e causare la comparsa di tumori, al contrario delle forme di radiazione a bassa energia, non ionizzanti, come la luce visibile e le onde emesse dai cellulare che non danneggiano il DNA e ad oggi non sono ritenute causa di tumori.Simbolo nucleare in verde chiaro

iStock.com/matejmo

CAUSE

Tutti noi, ogni giorno, siamo esposti a quantità minime di radiazioni originate da

  • FONTI NATURALI, AD ESEMPIO DAGLI ELEMENTI PRESENTI NEL SUOLO O DALLA RADIAZIONE COSMICA PROVENIENTE DAL SOLE,
  • FONTI ARTIFICIALI, COME AD ESEMPIO GLI ELETTRODOMESTICI (AD ESEMPIO I VECCHI TELEVISORI A TUBO CATODICO), LE APPARECCHIATURE MEDICHE (GLI STRUMENTI RADIOGRAFICI, ALCUNI ESAMI DIAGNOSTICI E ALCUNE TERAPIE) ED I TEST NUCLEARI.

La quantità di radiazioni a cui siamo normalmente e quotidianamente esposti è minima, al contrario di quanto succede durante le emergenze radioattive (pensiamo per esempio agli incidenti nucleari o agli attentati terroristici), che potrebbero esporre le persone a dosi anche molto maggiori, a seconda della gravità dell’incidente.

Gli scienziati stimano che, in media, negli Stati Uniti ogni persona riceva una dose di circa due terzi di Rem all’anno: la metà circa dell’esposizione è provocata da fonti naturali, mentre la restante metà deriva soprattutto da apparecchiature mediche.

La parola contaminazione si riferisce al materiale radioattivo depositato in zone dove non dovrebbe essere, ad esempio su un oggetto o sulla pelle di una persona.

L’espressione contaminazione interna è riferita al materiale radioattivo che penetra nell’organismo attraverso

  • RESPIRAZIONE,
  • ALIMENTAZIONE,
  • ASSUNZIONE DI LIQUIDI,
  • FERITE,
  • ALCUNE FORME DI RADIOTERAPIA (IN CUI LA CONTAMINAZIONE È VOLUTA).

L’esposizione si verifica quando l’energia delle radiazioni penetra nell’organismo, ad esempio durante le radiografie si è esposti alle radiazioni ma non si diventa radioattivi.

SINTOMI

Le radiazioni possono danneggiare l’organismo in molti modi diversi e gli effetti avversi sulla salute derivanti dall’esposizione possono passare inosservati anche per molti anni.

I danni dovuti all’esposizione alle radiazioni possono essere

  • LIEVI, COME UN SEMPLICE ARROSSAMENTO DELLA PELLE,
  • GRAVI, AD ESEMPIO LA FORMAZIONE DI UN TUMORE E IL DECESSO.

L’entità del danno varia a seconda di fattori quali:

  • QUANTITÀ DI RADIAZIONI ASSORBITE DALL’ORGANISMO,
  • TIPO DI RADIAZIONI,
  • PERCORSO DI ESPOSIZIONE,
  • DURATA DELL’ESPOSIZIONE.

L’esposizione a dosi molto elevate di radiazioni può causare la morte del paziente entro pochi giorni o pochi mesi.

L’esposizione a dosi minime di radiazioni può far aumentare il rischio di tumore, oppure può diventare causa di insorgenza di altri problemi in fasi successive della vita.

ATTENTATI TERRORISTICI

Tra le possibili modalità in cui gli attentati terroristici possono causare l’esposizione a radiazioni ricordiamo:

  1. Introduzione di sostanze radioattive negli alimenti o nell’acqua: Anche se questo tipo di attentato potrebbe causare molta preoccupazione o paura, probabilmente non sarebbe grave dal punto di vista della contaminazione e non aumenterebbe il pericolo di effetti dannosi sulla salute.
  2. Una bomba sporca potrebbe causare gravi danni dovuti all’esplosione, ma molto probabilmente non conterrebbe una quantità sufficiente di sostanze radioattive in una forma tale da provocare gravi avvelenamenti da radiazioni in una grande quantità di persone. Le persone esposte alle radiazioni causate dalla bomba potrebbero tuttavia presentare un aumento del rischio di tumore nelle fasi successive della vita, a seconda della dose di radiazioni alla quale sono state esposte.
  3. Un incidente o un’esplosione di un impianto nucleare potrebbero causare il rilascio di una grande quantità di sostanze radioattive.
    • CHI SI TROVASSE NELL’IMPIANTO PROBABILMENTE POTREBBE ESSERE CONTAMINATO DALLE SOSTANZE RADIOATTIVE E FERITO DALL’EVENTUALE ESPLOSIONE.
    • CHI FOSSE STATO ESPOSTO AD UNA DOSE MOLTO ALTA DI RADIAZIONI POTREBBE SVILUPPARE UN AVVELENAMENTO.
    • CHI SI TROVASSE NELLA ZONA CIRCOSTANTE POTREBBE A SUA VOLTA ESSERE ESPOSTO O CONTAMINATO.
  4. Chiaramente l’esplosione di un ordigno nucleare potrebbe provocare diversi danni. Le persone sarebbero uccise o ferite dall’esplosione e contaminate dalle sostanze radioattive, con entità variabile a seconda della distanza dal luogo dell’esplosione. Molte persone potrebbero soffrire dei sintomi dell’avvelenamento da radiazioni. Dopo l’esplosione nucleare il fallout radioattivo arriverebbe a colpire zone anche molto lontane dal luogo dell’esplosione e sarebbe potenzialmente in grado di aumentare il rischio di tumori anche a distanza di anni e dall’attentato.

PREPARARSI AD UN’EMERGENZA NUCLEARE

Ogni comunità dovrebbe avere un piano d’emergenza da applicare in caso di emergenza nucleare: chiedete ai responsabili della vostra comunità se questo piano esiste, che cosa prevede e quali sono le istruzioni per l’evacuazione.

Mettete a punto un piano d’emergenza domestico, in modo che tutti i membri della vostra famiglia sappiano che cosa fare.

Tenete in casa un kit d’emergenza, utile per tutte le emergenze e non solo per quelle nucleari. Nel kit dovrebbero essere sempre presenti:

  • TORCIA CON BATTERIE DI RISERVA,
  • RADIO PORTATILE CON BATTERIE DI RISERVA,
  • ACQUA MINERALE,
  • ALIMENTI IN SCATOLA O CONFEZIONATI,
  • APRISCATOLE MANUALE,
  • KIT DI PRIMO SOCCORSO E FARMACI D’USO ABITUALE,
  • ASCIUGAMANI, SACCHI PER LA SPAZZATURA E CARTA IGIENICA.

COME PROTEGGERSI

Durante e dopo il rilascio di materiali radioattivi, le autorità locali e statali terranno sotto controllo i livelli di radiazioni e decideranno quali azioni da intraprendere per proteggere la popolazione.

La scelta dell’azione più adatta dipende dalla situazione, sintonizzatevi quindi sulle stazioni radio e televisive locali per avere tutte le informazioni e le istruzioni da seguire durante le emergenze.

Se l’emergenza nucleare è causata dal rilascio di ingenti quantità di materiali radioattivi, probabilmente vi sarà consigliato di rimanere dove siete, in casa o in ufficio, oppure di spostarvi in un luogo più sicuro.

Se le autorità consigliano di rimanere dove siete, in casa o in ufficio, è opportuno:

  1. Chiudere a chiave o con gli appositi fermi tutte le porte e le finestre.
  2. Spegnere i ventilatori, i condizionatori e i sistemi di raffreddamento che fanno entrare l’aria dall’esterno. Usate soltanto i dispositivi che fanno circolare l’aria già presente nell’edificio.
  3. Chiudere le valvole di tiraggio dei camini.
  4. Se possibile, portare gli animali domestici al chiuso con voi.
  5. Spostarsi in una camera più interna o in locali seminterrati.
  6. Tenere la radio sintonizzata sui canali dedicati all’emergenza o sulle notizie locali per capire che cosa dovrete fare.

Se le autorità consigliano di evacuare la zona, seguite le istruzioni che vi vengono date. Lasciate la vostra zona il più velocemente e il più ordinatamente possibile. Inoltre:

  • PORTATE CON VOI UNA TORCIA, UNA RADIO PORTATILE, LE BATTERIE, IL KIT DI PRIMO SOCCORSO, LE PROVVISTE DI ACQUA E ALIMENTI, L’APRISCATOLE, TUTTE LE MEDICINE ESSENZIALI, ABITI DI RICAMBIO, IL DENARO E LE CARTE DI CREDITO.
  • PORTATE CON VOI GLI ANIMALI DOMESTICI SOLO SE POTETE USARE I VOSTRI MEZZI PER SPOSTARVI E SOLO SE SIETE DIRETTI IN UN LUOGO IN CUI SIETE CERTI CHE GLI ANIMALI SARANNO ACCETTATI. I MEZZI E I RIFUGI D’EMERGENZA DI SOLITO NON ACCOLGONO GLI ANIMALI DOMESTICI.

IODURO DI POTASSIO

Lo ioduro di potassio (KI) dovrebbe essere assunto solo in caso di emergenza nucleare con rilascio di iodio radioattivo, ad esempio in caso di incidente nucleare o esplosione di una bomba atomica. È consigliabile assumere lo ioduro di potassio solo se le autorità sanitarie o i responsabili durante l’emergenza lo consigliano espressamente. Il razionale alla base di questa sorta di antidoto è aumentare la quantità di iodio NON radioattivo nell’organismo, per evitare che la tiroide assorba quello radioattivo (essendo incapace di scegliere uno piuttosto che l’altro).

Una bomba sporca, invece, con ogni probabilità non conterrà iodio radioattivo.

Chi è contaminato internamente dallo iodio radioattivo potrà soffrire di disturbi alla tiroide nelle fasi successive della vita. La tiroide assorbirà lo iodio radioattivo e potrà sviluppare noduli o tumori dopo la contaminazione.

Lo ioduro di potassio ha lo scopo di saturare la tiroide di iodio e diminuire così la quantità di isotopo radioattivo che potrebbe venire assorbito; purtroppo è invece del tutto inutile per gli altri tipi di esposizione alle radiazioni.

Alcuni pazienti sono allergici allo iodio, quindi non devono assumere lo ioduro di potassio. Se avete qualche preoccupazione a questo proposito, chiedete consiglio al vostro medico.

FONTI E BIBLIOGRAFIA

  • CDC (HTTP://WWW.BT.CDC.GOV/RADIATION/EMERGENCYFAQ.ASP), FONTE NON PIÙ DISPONIBILE

LA GIORNATA MONDIALE DELL’UDITO 2022

Suoni, rumore e danni all’udito nell’ultimo “World

Report on Hearing”

Giovanni Lenzi
Pediatra di Famiglia, Coordinatore Area Audiologica, FIMP

DOI 10.36179/2611-5212-2021-45

In riconoscimento della crescente prevalenza della perdita dell’udito a livello globale, nel 2017 l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) ha approvato all’unanimità una risoluzione, incentrata sulla prevenzione della sordità e della perdita dell’udito (WHA 70.13). La risoluzione esorta gli Stati membri a rendere l’assistenza sanitaria per l’udito una priorità per la salute pubblica, rendendo accessibili a tutta la popolazione le cure per l’udito e integrandole nei Piani Sanitari Nazionali. A sostegno degli sforzi degli Stati membri per attuare questa risoluzione, l’OMS è stata chiamata a preparare il primo assoluto “Rapporto Mondiale sull’Udito”, come mezzo per definire i percorsi e le cure in campo audiologico e per fornire una solida base alle azioni di promozione nei vari Paesi. Il World Report on Hearing fornisce una disamina sulla perdita e sulla cura dell’udito basata sulle migliori evidenze disponibili; delinea il cambiamento nella distribuzione epidemiologica della perdita dell’udito a livello globale; evidenzia le migliori pratiche per la cura dell’orecchio e dell’udito; fornisce degli orientamenti agli Stati membri sugli interventi raccomandati e sulla loro efficacia in termini di costi.

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SALUTE E SICUREZZA SUL LAVORO ED OTTICA DI GENERE

All’Auditorium del Centro Culturale San Gaetano si è tenuto il convegno “Salute e sicurezza nei luoghi di lavoro in ottica di genere” nell’ambito delle iniziative promosse dalla Commissione pari opportunità del Comune di Padova.

Scopo dell’incontro era quello di comprendere, attraverso un approccio a più voci, come sono attualmente valutati i rischi lavorativi e quanto la dimensione del genere sia effettivamente integrata nelle politiche relative alla salute e alla sicurezza sul lavoro, con l’obiettivo di avvicinarsi sempre più alla effettiva parità di trattamento tra uomini e donne come previsto dalle norme europee e nazionali.

Il convegno si è aperto con i saluti dell’assessora Marta Nalin con delega alle pari opportunità, della presidente della Commissione pari opportunità Luciana Sergiacomi e della consigliera di parità della Provincia di Padova Silvia Scordo. Ha moderato l’evento la consigliera di parità regionale Sandra Miotto.

Sono intervenuti, in qualità di relatori, Cristina Dal Pozzo – organizzatrice dell’evento, responsabile della Sottocommissione lavoro della Cpo, dirigente medico Inail specialista in medicina legale e medicina del lavoro, Maria Luisa Scapellato – associato di medicina del lavoro dell’Università di Padova e membro della Commissione permanente della Società italiana di medicina del lavoro (Siml) medicina del lavoro ed aspetti di genere, Pietro Antonio Patanè con Giovanna Contin rispettivamente presidente nazionale e segretaria regionale della Associazione nazionale medici di azienda (Anma), Marina Spiazzi – funzionaria dell’area ambiente e sicurezza di Assindustria Venetocentro, Rosana Bizzotto – direttore Spisal della Aulss 6 Euganea, Gaetano Zilio Grandi – ordinario di diritto del lavoro prorettore agli affari generali, legali, ai rapporti con il personale e ai rapporti con Fondazione Ca’ Foscari dell’Università Ca’ Foscari di Venezia e Alessandra Stivali – segretaria Funzione pubblica Cgil di Padova.

Nonostante il Testo unico sulla sicurezza DLgs 81/08 preveda la valutazione di tutti i rischi per la sicurezza e la salute dei lavoratori, compresi quelli connessi alle differenze di genere, non ha precisato la metodologia per operare una valutazione dei rischi in ottica di genere e in tal senso i medici d’azienda (medici competenti) lamentano carenze formative. Si può quindi affermare che a distanza di 14 anni dalla emanazione del decreto, soltanto il rischio da movimentazione manuale dei carichi e la tutela della lavoratrice madre e della donna in allattamento beneficiano di un preciso inquadramento normativo.
Per tutti gli altri rischi (chimici, fisici, ergonomici, biologici, psicologici) presenti negli ambienti di lavoro l’approccio valutativo è ancora troppo “neutro”, circostanza che può determinare una sottovalutazione dei rischi nei confronti della salute delle donne.
E’ noto il fenomeno della segregazione di genere per cui le donne sono sovra-rappresentate nei comparti assistenza, educazione e servizi, come dimostrato anche dai dati relativi agli infortuni sul lavoro e alle malattie professionali. Ma è da tenere in considerazione anche il carico familiare che va considerato un vero e proprio secondo lavoro. Inoltre le donne sono più suscettibili al rischio psicologico derivante dal carico di lavoro eccessivo e dalle tempistiche pressanti. Merita ricordare, in questo senso, la Legge Regionale N. 8 “Prevenzione e contrasto dei fenomeni di mobbing e tutela della salute psicosociale della persona sul luogo di lavoro” che prevede l’Istituzione negli Spisal di ciascuna Azienda Ulss di uno sportello di assistenza e ascolto sul mobbing, disagio lavorativo e sullo stress psico-sociale. Tra i nuovi rischi, particolare importanza rivestono quelli delle molestie e delle violenze nei luoghi di lavoro.

Non mancano esempi virtuosi da parte delle aziende del territorio che hanno investito negli asili nido aziendali, ma bisognerebbe puntare anche su orari di lavoro flessibili, smart working e programmi formativi specifici per le lavoratrici che rientrano dalla maternità.

«Siamo tuttavia lontani dalla piena applicazione del DLgs 81/08 – commenta Cristina Dal Pozzo – per cui servirebbe un sistema valutativo multidisciplinare basato su un sistema sesso-genere, un sistema dinamico, in grado di adattarsi velocemente alla trasformazione della società e quindi alla modificazione del ruolo maschile e femminile anche in ambito extra lavorativo. Non bisogna mai dimenticare che l’articolo 2087 del codice civile vincola il datore di lavoro ad un obbligo di sicurezza nei confronti del lavoratore, imponendogli di adottare tutte le misure possibili che, secondo le particolarità del lavoro, l’esperienza e la tecnica sono necessarie a tutela dell’integrità fisica e personalità morale dei prestatori di lavoro. In sintesi, la parità di trattamento tra uomini e donne, così come garantita dalle norme europee e nazionali e sistematizzata nel DLgs 198/2006 “Codice delle pari opportunità tra uomo e donna”, non può non tenere conto, in nome di una uguaglianza di diritto, delle diversità sul piano biologico e sulle condizioni di lavoro per uomini e donne. Tali differenze impongono una rivisitazione delle norme esistenti ed eventualmente la proposta di soluzioni nuove in linea con le conoscenze scientifiche affinché si affermi il principio enunciato a Maastricht nel 1992 secondo il quale “occorre valutare la disuguaglianza per ottenere uguaglianza”».

(Padovanet – rete civica del Comune di Padova)

FESTIVAL DELLA SICUREZZA SUL LAVORO IL 4-6 MAGGIO 2022

Con l’inizio del 2022 entra nel vivo l’iter di avvicinamento al Festival internazionale della Salute e Sicurezza sul lavoro, in programma al Palazzo Ducale di Urbino dal 4 al 6 maggio. L’evento è promosso dalla fondazione Rubes Triva, ente bilaterale paritetico per la formazione dei lavoratori, e dall’Università degli studi di Urbino Carlo Bo, tramite l’osservatorio Olympus per il monitoraggio permanente della legislazione e giurisprudenza sulla sicurezza del lavoro, e ha il patrocinio dell’Inail. Attraverso la Direzione centrale prevenzione, l’Istituto è presente nel Comitato tecnico scientifico del Festival, incluso tra gli eventi della campagna 2020-2022 dell’Agenzia europea per la sicurezza e la salute sul lavoro (Eu-Osha), di cui l’Inail è Focal point per l’Italia.

La scadenza per l’invio dei contributi è il 20 gennaio. In questo contesto si inserisce l’avvio del progetto “Costruiamo assieme la prevenzione”, che punta al maggiore coinvolgimento, attraverso un approccio condiviso e partecipato, di lavoratori, datori di lavoro, aziende, associazioni, organizzazioni sindacali e istituzioni. Per questo motivo, come momento di introduzione al Festival, è stato organizzato per il prossimo 3 febbraio un webinar finalizzato alla raccolta di proposte, idee e riflessioni. Tutti i contributi possono essere inviati attraverso la piattaforma omonima, disponibile online sul sito del Festival, e devono pervenire entro il 20 gennaio per essere presentati e discussi nel corso del seminario.

Tutela della sicurezza, evoluzione organizzativa e formazione fra i temi del Festival. I materiali inoltrati contribuiranno al percorso progettuale dell’appuntamento urbinate di maggio, dove il tema della prevenzione partecipata sarà analizzato in tavole rotonde con rappresentanti delle istituzioni, del mondo accademico, delle realtà produttive e delle parti sociali. Il dibattito sarà articolato in quattro sessioni con al centro la regolarità del lavoro e la tutela della salute e sicurezza, i nuovi rischi e l’evoluzione organizzativa, la formazione per la salute e sicurezza e le riforme possibili.

CRISANTI: AD OTTOBRE NUOVA ONDATA

Avremo una primavera buona e probabilmente un’estate ottima ma poi il virus ritornerà a circolare perché noi il virus lo inseguiamo ma non l’anticipiamo e quindi lui torna a farsi sentire. Sono due anni che c’è questo circolo, nella speranza che non arrivino varianti più pericolose. L’immunità che ci dà il vaccino, che è un salvavita, perché fa la differenza tra la vita e la morte tra l’ospedalizzazione ed il benessere, però non protegge dalla circolazione del virus, perlomeno non protegge completamente. Dobbiamo affiancare alla vaccinazione anche altre scelte impopolari che però ci consentono di vivere tranquillamente».

Lo ha affermato Walter Ricciardi, docente di Igiene all’università Cattolica e consigliere scientifico del ministro della Salute Roberto Speranza, a 24 Mattino su Radio 24. «È la verità basata sui fatti, sono due anni che in tutto il mondo e anche in Italia siamo alle prese con questa pandemia, non sono un alfiere del terrore, sono il suggeritore di soluzioni basate sull’evidenza scientifica che non sono state seguite così siamo ancora nella pandemia. Se guardo a ritroso non mi sembra di aver fatto errori». Quanto alle previsioni di Bill Gates sulle pandemie, «Gates ci ha sempre preso – ha detto Ricciardi – è dal 2013 che avverte, l’ha fatto in uno speech Ted, la sua copertina su Time dice esattamente questo, aveva predetto una pandemia. Vuole metterci in guardia, vuole dirci, preparatevi. Tutti quelli che dicono la verità non la dicono perché sono dei menagramo ma perché vogliono cercare di evitare i problemi».

Da Sanita24.ilsole24ore.com

LE ULTIME MODIFICHE DEL TU 81

Grandi novità in materia di sicurezza sul lavoro. Con la conversione in legge n. 215/2021 del D.L. del 21 ottobre 2021, n. 146, recante “Misure urgenti in materia economica e fiscale, a tutela del lavoro e per esigenze indifferibili”, sono state introdotte alcune importanti modifiche al D.lgs. n.81/2008 (“Attuazione dell’articolo 1 della legge 3 agosto 2007, n. 123, in materia di tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro”), non solo per i lavoratori, ma anche per datori di lavoro e dirigenti.

Testo Unico Sicurezza sul Lavoro: le novità

Tra le nuove disposizioni presenti in legge di conversione si segnalano:

  • Obbligo di individuazione del preposto alla sicurezza (artt. 18 e 19);
  • Individuazione del preposto in caso di appalto (art.26);
  • Formazione obbligatoria anche per il datore di lavoro e formazione biennale per il preposto (art. 37);
  • Sanzioni per il datore di lavoro e dirigente (art. 55);
  • Sistema di vigilanza (art. 13);
  • Contrasto lavoro irregolare (art.14) e nuovo allegato I, con i casi di sospensione dell’attività imprenditoriale;
  • Introduzione del Sistema Informativo Nazionale di prevenzione (art. 8)

Obbligo di nomina del preposto alla sicurezza

Con gli articoli 18 e 19, è stata introdotta la nomina obbligatoria del preposto alla sicurezza e nuovi obblighi in capo al preposto. In particolare, all’articolo 18 si segnala l’obbligo di individuare il preposto o i preposti per l’effettuazione delle attività di vigilanza di cui all’articolo 19. I contratti e gli accordi collettivi di lavoro possono stabilire l’emolumento spettante al preposto per lo svolgimento delle attività.

Come disposto dall’art. 19, nuova lettera a), oltre a sovrintendere e vigilare sull’osservanza da parte dei singoli lavoratori dei loro obblighi di legge, nonché delle disposizioni aziendali in materia di salute e sicurezza sul lavoro e di uso dei mezzi di protezione collettivi e dei DPI, i preposti dovranno intervenire per modificare il comportamento non conforme, fornendo le necessarie indicazioni di sicurezza. In caso di mancata attuazione delle disposizioni impartite o di persistenza dell’inosservanza, dovranno interrompere l’attività del lavoratore e informare i superiori diretti.

Individuazione del preposto in caso di appalto e subappalto

Sempre a proposito del preposto, all’art. 26, comma 8 bis, viene stabilito che in regime di appalto o subappalto i datori di lavoro appaltatori/subappaltatori dovranno comunicare espressamente al committente il personale che riveste il ruolo di preposto.

Formazione in ambito sicurezza sul lavoro

Con la legge n. 215/2021 viene modificato il testo dell’art. 37, precisando, al comma 2 che entro il 30 giugno 2022 la Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le regioni e le province autonome di Trento e di Bolzano sarà chiamata ad adottare l’accorpamento e la rivisitazione degli accordi attuativi in materia di formazione.

Inoltre il comma 5 è stato integrato: mentre prima stabiliva solo che “L’addestramento viene effettuato da persona esperta e sul luogo di lavoro” adesso viene precisato che “L’addestramento consiste nella prova pratica, per l’uso corretto e in sicurezza di attrezzature, macchine, impianti, sostanze, dispositivi, anche di protezione individuale; l’addestramento consiste, inoltre, nell’esercitazione applicata, per le procedure di lavoro in sicurezza. Gli interventi di addestramento effettuati devono essere tracciati in apposito registro anche informatizzato”.

Formazione obbligatoria anche per il datore di lavoro

La grande novità è quella introdotta dal comma 7, che stabilisce l’obbligo di formazione anche per il datore di lavoro. Adesso infatti, al pari di dirigenti e preposti, deve ricevere un’adeguata e specifica formazione e un aggiornamento periodico in relazione ai propri compiti in materia di salute e sicurezza sul lavoro. Formazione continua anche per i preposti: essa va fatta in presenza, ripetuta con cadenza almeno biennale e “comunque ogni qualvolta sia reso necessario in ragione dell’evoluzione dei rischi o all’insorgenza di nuovi rischi”.

Sanzioni per il datore di lavoro e i dirigenti

L’art. 55, recante le sanzioni per violazioni delle disposizioni, è stato modificato: esso prevede l’arresto da due a quattro mesi o un’ammenda da 1.474,21 a 6.388,23 euro anche per la violazione dell’articolo 37, comma 1, lettera7- ter, relativo al nuovo obbligo formativo a cadenza biennale del preposto.

Sistema di vigilanza e responsabilità dei dirigenti scolastici

La legge n. 215/2021 ha apportato importanti modifiche all’art. 13, inerente il Sistema di Vigilanza in materia di salute e sicurezza sul lavoro.

In particolare, si stabilisce che l’Ispettorato Nazionale del Lavoro (INL) rientra fra gli enti preposti alla vigilanza in materia di salute e sicurezza; viene introdotto il coordinamento ASL-Ispettorato a livello provinciale, oltre all’obbligo annuale per l’Ispettorato di produrre una relazione analitica sull’attività svolta in materia di prevenzione e contrasto del lavoro irregolare.

Inoltre, con l’introduzione dell’art. 13-bis, viene esclusa la responsabilità civile, amministrativa e penale dei dirigenti scolastici, qualora abbiano tempestivamente richiesto gli interventi strutturali e di manutenzione necessari per assicurare la sicurezza dei locali e degli edifici assegnati.

Gold scales of justice and books on brown background

Contrasto lavoro irregolare

Una menzione particolare va al nuovo articolo 14, completamente sostituito con un esplicito riferimento alla comminazione della sospensione dell’attività imprenditoriale da parte dell’Ispettorato nel caso si rilevi l’irregolarità del 10% dei lavoratori occupati.

Per tutto il periodo di sospensione è fatto divieto all’impresa di contrattare con la pubblica amministrazione. A tal fine il provvedimento di sospensione è comunicato all’Autorità Nazionale Anticorruzione (ANAC), al Ministero delle infrastrutture e della mobilità sostenibili, per gli aspetti di rispettiva competenza al fine dell’adozione da parte del Ministero delle infrastrutture e della mobilità sostenibili del provvedimento interdittivo.

Per potere ottenere la revoca della sospensione è necessario:

  • a) la regolarizzazione dei lavoratori non risultanti dalle scritture o da altra documentazione obbligatoria anche sotto il profilo degli adempimenti in materia di salute e sicurezza;
  • b) l’accertamento del ripristino delle regolari condizioni di lavoro nelle ipotesi di violazioni della disciplina in materia di tutela della salute e della sicurezza sul lavoro;
  • c) la rimozione delle conseguenze pericolose delle violazioni nelle ipotesi di cui all’Allegato I;
  • d) nelle ipotesi di lavoro irregolare, il pagamento di una somma aggiuntiva pari a 2.500 euro fino a cinque lavoratori irregolari e pari a 5.000 euro qualora siano impiegati più di cinque lavoratori irregolari;
  • e) nelle ipotesi di cui all’Allegato I, il pagamento di una somma aggiuntiva di importo pari a quanto indicato nello stesso Allegato I con riferimento a ciascuna fattispecie.

Anche il citato Allegato I è stato integralmente sostituito dal quello nuovo, recante “Fattispecie di violazione” che portano alla sospensione dell’attività imprenditoriale (ai sensi dell’art. 14 comma 1) e gli importi di sanzione aggiuntiva.

Il sistema informativo nazionale per la prevenzione nei luoghi di lavoro (SINP)

L’art. 9 introduce il sistema informativo nazionale per la prevenzione nei luoghi di lavoro (SINP).

Il SINP ha come finalità:

  • fornire dati utili per orientare, programmare, pianificare e valutare l’efficacia della attività di prevenzione degli infortuni e delle malattie professionali, relativamente ai lavoratori iscritti e non iscritti agli enti assicurativi pubblici;
  • programmare e valutare le attività di vigilanza, attraverso l’utilizzo integrato delle informazioni disponibili nei sistemi informativi.

Gli organi di vigilanza alimentano un’apposita sezione del Sistema informativo dedicata alle sanzioni irrogate nell’ambito della vigilanza sull’applicazione della legislazione in materia di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro.

Il Sistema informativo è costituito dal Ministero del lavoro e delle politiche sociali, dal Ministero della salute, dal Ministero dell’interno, dal Dipartimento della Presidenza del Consiglio dei ministri competente per la trasformazione digitale, dalle Regioni e dalle Province autonome di Trento e di Bolzano, dall’INAIL, dall‘INPS e dall’Ispettorato Nazionale del Lavoro, con il contributo del Consiglio nazionale dell’economia e del lavoro (CNEL).

L’INAIL garantisce le funzioni occorrenti alla gestione tecnica ed informatica del SINP e al suo sviluppo e rende disponibili ai Dipartimenti di prevenzione delle Aziende sanitarie locali, per l’ambito territoriale di competenza, e all’Ispettorato nazionale del lavoro i dati relativi alle aziende assicurate, agli infortuni denunciati, ivi compresi quelli sotto la soglia di indennizzabilità, e alle malattie professionali denunciate.

Da lavori pubblici.it

LE MALATTIE ASBESTO CORRELATE

L’opuscolo nasce dalla necessità di divulgare dati statistici riguardanti le malattie asbesto-correlate riconosciute dall’ Inail e le rendite a favore dei soggetti colpiti dalle suddette malattie e dei loro superstiti, nonché le prestazioni del Fondo per le vittime dell’amianto.

Immagine Le malattie asbesto correlate

L’analisi dell’andamento delle malattie da amianto e delle variabili tipo di malattia (classe ICD-10), genere, grado di menomazione, settore di attività e territorio fornisce un quadro statistico fruibile dai soggetti coinvolti a vario titolo nella “ questione amianto”. I dati fanno riferimento agli archivi Open Data Inail aggiornati 30/04/2021 e ai Monitoraggi Inail del Fondo per le vittime dell’amianto.


Prodotto: Opuscolo
Edizioni: Inail – 2021
Disponibilità: Consultabile solo in rete
Info: dcpianificazione-comunicazione@inail.it

Da inail.it

IL RISCHIO DI ESPOSIZIONE A SOSTANZE PERICOLOSE PER ACCONCIATORI ED ESTETISTE

L’opuscolo, rivolto ad acconciatori e estetiste, è stato realizzato dall’Inail, in qualità di Focal Point Italia dell’Agenzia europea per la sicurezza e la salute sul lavoro (EU-Osha), e dal network nazionale, nell’ambito della campagna europea “Salute e sicurezza negli ambienti di lavoro in presenza di sostanze pericolose”, promossa da EU-Osha nel biennio 2018-2019.

Immagine Il rischio da sostanze pericolose per acconciatori ed estetiste

L’opuscolo intende fornire le informazioni necessarie ai fini di una corretta valutazione e gestione del rischio da sostanze pericolose in tale settore, in cui i lavoratori sono maggiormente esposti, con un approccio comunicativo e divulgativo, nell’ottica di una sempre maggiore diffusione della cultura della prevenzione nei luoghi di lavoro.



Prodotto: Opuscolo
Edizioni: Inail – 2021
Disponibilità: Consultabile solo in rete
Info: dcpianificazione-comunicazione@inail.it

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