IGIENE INDUSTRIALE

I NANOMATERIALI : MONITORAGGIO E GESTIONE DEL RISCHIO.

da Inail.it

Negli anni i nanomateriali hanno mostrato uno sviluppo crescente. Attualmente si considerano all’interno del gruppo più ampio dei “materiali avanzati”.

Ad essi è riconosciuto un grande potenziale abilitante in vari settori, tra cui energie rinnovabili, mobilità sostenibile, uso efficiente/risparmio delle risorse, digitalizzazione, industria 4.0, robotica e manifattura additiva. Tuttavia la loro produzione e utilizzo diffuso hanno evidenziato potenziali impatti sulla salute, rappresentando un rischio emergente per i lavoratori coinvolti. Ciò induce a considerare ulteriori sfide per il monitoraggio, la caratterizzazione e la gestione del rischio in scenari lavorativi complessi e nuovi approcci alla prevenzione e alle policy.



Prodotto: Fact sheet
Edizioni: Inail 2023
Disponibilità: Consultabile solo in rete
Info: dcpianificazione-comunicazione@inail.it

PFAS ALLARME ACQUA POTABILE IN LOMBARDIA

PFAS ACQUA LOMBARDIA

da il salvagente

Il 19% dell’acqua potabile in Lombardia risulta contaminata da Pfas, composti poli e perfluoroalchilici, sostanze altamente persistenti – per queste soprannominate forever chemicalsinquinanti per sempre –  e associate a numerosi problemi per la salute, tra cui alcune forme tumorali. Il dato preoccupante sull’inquinamento dell’acqua immessa nella rete acquedottistica lombarda emerge dall’indagine di Greenpeace Italia condotta grazie a numerose richieste di accesso agli atti (Foia) indirizzate a tutte le Ats (Agenzia di tutela della salute) e agli enti gestori delle acque potabili lombarde. Dopo il Veneto quindi anche la vicina Lombardia deve ora fare i conti con la contaminazione delle acque da Pfas

Secondo quanto ottenuto da Greenpeace Italia, dei circa 4 mila campioni analizzati dagli enti preposti tra il 2018 e il 2022, circa il 19% del totale (pari a 738 campioni) è risultato positivo alla presenza di Pfas. Un inquinamento che rischia però di essere molto sottostimato, se si considera che le analisi condotte finora sono parziali e non capillari.

Greenpeace: “Emergenza sanitaria fuori controllo”

“L’indagine condotta in Lombardia svela l’esistenza di un’emergenza ambientale e sanitaria fuori controllo che le autorità locali e nazionali continuano a sottostimare, nonostante sia chiaro che la contaminazione da Pfas coinvolga migliaia di persone, spesso esposte al rischio in modo inconsapevole”, dichiara Giuseppe Ungherese, responsabile della campagna Inquinamento di Greenpeace Italia. “Chiediamo – prosegue – al governo, al Parlamento e ai ministeri competenti di assumersi le proprie responsabilità approvando in tempi brevi una legge che vieti l’uso e la produzione di tutti i Pfas, insieme all’adozione di adeguati provvedimenti di bonifica e all’individuazione di tutti i responsabili dell’inquinamento”.

A Milano un campione su tre è contaminato

Guardando ai dati provinciali, la percentuale più elevata di campioni contaminati riguarda la provincia di Lodi, con l’84,8% positivo alla presenza di Pfas; a seguire le province di Bergamo e Como, rispettivamente con il 60,6% e il 41,2%. L’area milanese si attesta a metà classifica, con un quinto delle analisi positive. Tuttavia, in termini assoluti, la provincia di Milano (dove si registra anche un numero più elevato di analisi effettuate) ha il triste primato del maggior numero di campioni in cui sono stati rilevati Pfas (ben 201), seguita dalle province di Brescia (149) e Bergamo (129). Particolari criticità emergono anche nei comuni di Crema (CR), Crespiatica (LO), Pontirolo Nuovo (BG), Rescaldina (MI) e nella zona di Cantù-Mariano Comense (CO).

Sotto la cartina elaborata da Greenpeace con in rosso i punti di analisi in cui è risultata la contaminazione.

Pfas, allarme in Lombardia: “Contaminata il 20% dell’acqua potabile”

Di enrico cinotti -19 Maggio 2023

PFAS ACQUA LOMBARDIA

L’indagine shock di Greenpeace: dopo il Veneto, l’emergenza Pfas nell’acqua ad uso potabile si scopre in Lombardia. I gestori si difendono: “Riduciamo i Pfas in falda: bevete serenamente dal rubinetto ” La replica dell’associazione: “Non è sempre indicato dove gli enti fanno i controlli”

Il 19% dell’acqua ad uso potabile in Lombardia risulta contaminata da Pfas, composti poli e perfluoroalchilici, sostanze altamente persistenti – per queste soprannominate forever chemicalsinquinanti per sempre –  e associate a numerosi problemi per la salute, tra cui alcune forme tumorali. Il dato preoccupante sull’inquinamento dell’acqua immessa nella rete acquedottistica lombarda emerge dall’indagine di Greenpeace Italia condotta grazie a numerose richieste di accesso agli atti (Foia) indirizzate a tutte le Ats (Agenzia di tutela della salute) e agli enti gestori delle acque potabili lombarde. Dopo il Veneto quindi anche la vicina Lombardia deve ora fare i conti con la contaminazione delle acque da Pfas

Secondo quanto ottenuto da Greenpeace Italia, dei circa 4 mila campioni analizzati dagli enti preposti tra il 2018 e il 2022, circa il 19% del totale (pari a 738 campioni) è risultato positivo alla presenza di Pfas. Un inquinamento che rischia però di essere molto sottostimato, se si considera che le analisi condotte finora sono parziali e non capillari.

Greenpeace: “Emergenza sanitaria fuori controllo”

“L’indagine condotta in Lombardia svela l’esistenza di un’emergenza ambientale e sanitaria fuori controllo che le autorità locali e nazionali continuano a sottostimare, nonostante sia chiaro che la contaminazione da Pfas coinvolga migliaia di persone, spesso esposte al rischio in modo inconsapevole”, dichiara Giuseppe Ungherese, responsabile della campagna Inquinamento di Greenpeace Italia. “Chiediamo – prosegue – al governo, al Parlamento e ai ministeri competenti di assumersi le proprie responsabilità approvando in tempi brevi una legge che vieti l’uso e la produzione di tutti i Pfas, insieme all’adozione di adeguati provvedimenti di bonifica e all’individuazione di tutti i responsabili dell’inquinamento”.

A Milano un campione su tre è contaminato

Guardando ai dati provinciali, la percentuale più elevata di campioni contaminati riguarda la provincia di Lodi, con l’84,8% positivo alla presenza di Pfas; a seguire le province di Bergamo e Como, rispettivamente con il 60,6% e il 41,2%. L’area milanese si attesta a metà classifica, con un quinto delle analisi positive. Tuttavia, in termini assoluti, la provincia di Milano (dove si registra anche un numero più elevato di analisi effettuate) ha il triste primato del maggior numero di campioni in cui sono stati rilevati Pfas (ben 201), seguita dalle province di Brescia (149) e Bergamo (129). Particolari criticità emergono anche nei comuni di Crema (CR), Crespiatica (LO), Pontirolo Nuovo (BG), Rescaldina (MI) e nella zona di Cantù-Mariano Comense (CO).

Sotto la cartina elaborata da Greenpeace con in rosso i punti di analisi in cui è risultata la contaminazione

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La mappa consente di verificare quanti campioni di acqua a uso potabile non rispettano i valori limite più cautelativi vigenti o proposti in altre nazioni come la Danimarca o gli Stati Uniti. Analizzando i risultati dei campioni inviati a Greenpeace Italia si nota come parte dell’acqua della Lombardia sarebbe considerata non potabile secondo i nuovi parametri proposti negli Stati Uniti (il 13,1%) o quelli vigenti in Danimarca (il 13,4%).

Risultati inquietanti sono emersi anche nella città di Milano, dove quasi un campione su tre è risultato contaminato. Prossimamente, Greenpeace Italia pubblicherà un approfondimento sulla situazione a Milano, con una mappatura delle zone più contaminate, dettagli sui quartieri del capoluogo lombardo e le rispettive concentrazioni di Pfas.

I gestori: “Bevete serenamente dal rubinetto”. Ma molti dati aprono scenari meno rassicuranti

Contattata dal Corriere della Sera, Water Alliance, la rete che unisce i gestori regionali, replica all’analisi dei Greenpeace: “Sono proprio i costanti controlli effettuati dalla rete dei laboratori dei singoli retisti a consentire di conoscere con precisione la qualità dell’acqua. Da tempo i gestori del servizio idrico sono impegnati sul fronte della sicurezza e della riduzione dei Pfas nell’acque di falda che non va confusa con quella che beviamo: prima di uscire dal rubinetto, l’acqua viene infatti sottoposta a un capillare processo di potabilizzazione che esclude qualsiasi danno per la salute. Bevete serenamente l’acqua del rubinetto”.

Tuttavia, come la tabella pubblicata da Greenpeace (clicca qui per consultarla), in molte realtà, come a Bergamo, la contaminazione da Pfas viene rilevata nel post trattamento, ovvero dopo che l’acqua è stata captata e sottoposta procedimenti per eliminare gli eventuali inquinanti. Dunque è possibile che i controlli svolti periodicamente dai gestori non avvengano tutti nello stesso punto.

Spiega Giuseppe Ungherese al Salvagente: “È proprio così: consultando i documenti che ci sono stati inviati, alcuni controlli vengono fatti nei pozzi, altri in una fase pre trattamenti, altri ancora in post trattamento. Tutti però sono stati realizzati sull’acqua ad uso potabile immessa nella rete acquedottistica lombarda. Chiediamo per questo alla Regione Lombardia di individuare tutte le fonti inquinanti e di avviare un piano di monitoraggio regionale sulla presenza di Pfas nelle acque potabili”.

Anche se trattata, l’acqua contiene ancora Pfas

Consultando alcuni dati raccolti in “post trattamento” quindi presumibilmente una volta che l’acqua è stata “depurata” da possibili inquinanti, i dati mostrano ancora una presenza di Pfas che supera abbondantemente, come nel caso di Bergamo (si veda la tabella sotto), i 200 nanogrammi per litro.

Come si spiega questa contaminazione? Viene usato un trattamento viene per eliminare i Pfas? E se sì quale? Sappiamo che nella zona rossa del Veneto l’abbattimento dei Pfas nelle acque potabili è stato possibile dopo che sono stati messi filtri al carbone attivo negli acquedotti.

INAIL A BOLOGNA CON “AMBIENTE E LAVORO”

Bologna, dal 10 al 12 ottobre 2023. L’Inail rinnova la sua partecipazione al progetto Ambiente Lavoro e al 23° Salone nazionale della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro con uno stand informativo e l’organizzazione di convegni nazionali e seminari tematici, validi per l’acquisizione di crediti formativi per Rspp e Aspp

Immagine locandina

Al progetto Ambiente Lavoro l’Inail, ente co-promotore e co-organizzatore con la Regione Emilia Romagna e con l’Azienda unità sanitaria di Modena, partecipa attraverso l’apporto tecnico e di ricerca dei suoi dirigenti nel comitato promotore e nei comitati scientifici e organizzativi. A questo si aggiunge la presenza al 23° Salone nazionale della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro, che si svolge alla Fiera di Bologna da martedì 10 a giovedì 12 ottobre, con uno stand espositivo e il contributo di ricercatori e professionisti nei quattro convegni nazionali e nei nove workshop in programma.

Fra i convegni nazionali, organizzati in collaborazione con la Regione, l’Ausl di Modena e con i Gruppi tecnici interregionali di salute e sicurezza sul lavoro, rientrano quelli Reach-Osh sulla sicurezza chimica, e dBA 2023 sui rischi fisici. Gli altri due sono incentrati sulle novità del decreto legislativo 81/08 e sull’utilizzo in sicurezza delle macchine. I convegni nazionali si rivolgono principalmente alle imprese, ai consulenti privati e ai tecnici pubblici che si occupano di valutazione del rischio e igiene industriale, ai medici competenti, ai responsabili e agli addetti dei servizi di prevenzione e protezione aziendali (Rspp e Aspp) e agli organi di controllo. Hanno l’obiettivo prioritario di sensibilizzare sulle normative europee e sulla loro corretta integrazione nell’ambito delle legislazioni nazionali relative a salute e sicurezza nei luoghi di vita e di lavoro.

La presenza dell’Istituto ad Ambiente Lavoro 2023 è curata con il coordinamento organizzativo e scientifico della Direzione centrale prevenzione. I seminari, alla cui realizzazione collaborano le Consulenze professionali centrali e i Dipartimenti di ricerca competenti per materia, sono in programma nella sala Inail attigua allo stand dell’Istituto. Consentono il rilascio di crediti formativi validi per l’aggiornamento professionale di Rspp e Aspp. L’iscrizione, obbligatoria, va effettuata online sul sito Inail accedendo al link predisposto, e per ogni necessità di assistenza tecnica è a disposizione una mail di contatto. Ai partecipanti viene rilevata la presenza, in entrata e in uscita, e non sono ammessi ritardi o partecipazioni parziali.

Diversi i temi analizzati nei seminari, come l’ottica di genere nelle tecnopatie attraverso uno studio delle denunce di malattie muscoloscheletriche, la Neck School in ambito lavorativo, le sinergie fra pubblico e privato per la sicurezza nei cantieri ferroviari. E ancora, i profili normativi e gli aspetti di prevenzione nel lavoro domestico di colf, baby sitter e badanti, l’innovazione e la digitalizzazione per il lavoro sicuro in cantiere, l’esposizione agli ultrasuoni in ambito occupazionale con la disamina delle sorgenti e i criteri di valutazione e gestione del rischio. Infine, un’analisi delle tecnologie “smart” per la prevenzione e la gestione del rischio Natech negli eventi sismici e idrogeologici, il benessere e la sostenibilità delle organizzazioni costruito con un percorso operativo di partecipazione attiva, il lavoro agile e quello da remoto oltre l’emergenza pandemica.

Sempre nell’ambito di Ambiente Lavoro 2023 è in programma il workshop “La sanificazione nel post pandemia”, promosso da Inail e Confimi industria il 12 ottobre a partire dalle ore 10.30. L’organizzazione di questo evento, che non prevede il rilascio di attestati e crediti formativi, è curata da Confimi industria, che mette a disposizione la propria piattaforma informatica per la partecipazione da remoto. Gli interessati possono iscriversi registrandosi al sito di Confimi.

I link relativi ai quattro convegni nazionali, ai seminari Inail e al workshop Inail-Confimi, con programmi e istruzioni per l’iscrizione, sono indicati in basso.

Data Inizio:

10/10/2023

Data Fine:

12/10/2023

Sede Evento:

Bologna Fiere

Indirizzo:

Piazza della Costituzione, 5

Orario:

9.00 – 18.00

Info Email Evento:ambientelavoro@senaf.it; assistenzacorsiprev@inail.it

Info Telefono Evento:

051325511

SISTEMA CYBER FISICO PER LA SICUREZZA DEI LAVORATORI DA SOSTANZE CHIMICHE.

da Inail.it

Il quaderno riporta i risultati del progetto “CP-SEC Cyber-Fisico per la sicurezza in stabilimenti a rischio incidenti rilevanti con integrazione di tecnologie di localiz­zazione di persone e mezzi e di sistemi di sensori distribuiti” finanziato da Inail nell’ambito dei bandi di ricerca in collaborazione (BRiC).

Autori: Andrea Abrardo, Patrizia Agnello, Silvia M. Ansaldi, Laura Belli, Paolo Bragatto, Luca Davoli, Francesca M. Fabiani, Gianluigi Ferrari, Lorenzo Parri

Il progetto ha avuto lo scopo di realizzare un sistema per la sicurezza dei lavoratori che operano, anche da soli, in ambienti complessi, al chiuso o all’aperto, caratterizzati dalla presenza di strutture, macchinari ed impianti, di gas o vapori pericolosi, nonché dalla eventuale carenza di ossigeno. Il sistema realizzato segnala tempestivamente eventuali rilasci di sostanze pericolose, anche localizzandoli, consentendo di mi­nimizzare le conseguenze per i lavoratori e per l’ambiente. E’ destinato princi­palmente agli stabilimenti soggetti al d.lgs 105/2015, dove per la presenza di sostanze pericolose in quantitativi considerevoli è possibile l’accadimento di “incidenti rilevanti”, con coinvolgimento di aree anche molto estese; ma è adatto, in generale, per tutti quegli ambienti lavorativi nei quali la eventuale presenza/fuoriuscita di gas risulti pericolosa per la sicurezza del singolo operatore.

Prodotto: Volume – Collana Quaderni di ricerca
Edizioni: Inail – maggio 2023
Disponibilità: Consultabile solo in rete
Informazioni e richieste: dcpianificazione-comunicazione@inail.it

RISCHI RESPIRATORI DEI SALDATORI.

Il mestiere del saldatore è fondamentale in numerose industrie, ma dietro la scintillante arte della saldatura si nascondono rischi polmonari che meritano attenzione. L’esposizione a fumi tossici, gas pericolosi e particelle sospese nell’aria può avere gravi conseguenze sulla salute respiratoria dei lavoratori. In questa serie di link informativi, esploreremo in dettaglio i rischi polmonari nei saldatori e le strategie di prevenzione per garantire un ambiente di lavoro più sicuro. Scopriremo come proteggere la salute dei saldatori e ridurre al minimo l’esposizione ai pericoli respiratori attraverso informazioni chiave, linee guida di sicurezza e misure preventive. Prendiamo in considerazione i seguenti collegamenti per saperne di più sui rischi polmonari nelle operazioni di saldatura e le strategie di prevenzione.
Unisciti a noi in questa esplorazione dei rischi polmonari nelle operazioni di saldatura e scopri come proteggere i lavoratori e garantire un futuro più sano per questa professione essenziale.

https://www.regione.piemonte.it/web/sites/default/files/media/documenti/2023-05/doc_buone_prassi_pmp_cancerogeni.pdf

https://spisal.aulss9.veneto.it/index.cfm?method=mys.apridoc&iddoc=2598

https://suva-p-001.sitecorecontenthub.cloud/api/public/content/76a75bcf45b64054bb72af73f2cea0e6?v=7173e482&download=true&download=true

https://www.ats-brescia.it/piano-mirato-di-prevenzione-applicazione-del-vademecum-per-il-miglioramento-della-sicurezza-e-della-salute-dei-lavoratori-nelle-attivita-di-saldatura-di-acciai-inox

RISCHIO CHIMICO NEI LABORATORI DI RICERCA: MANUALE INFORMATIVO.

da Inail.it

Le figure professionali che operano all’interno di laboratori di ricerca, e che sono chiamate a manipolare agenti chimici, possono essere molto diverse e in certa misura possono trovarsi in un percorso di formazione (tesisti, tirocinanti, specializzandi, dottorandi), senza avere ancora acquisito una preparazione specifica in termini di gestione dei rischi.

Gli agenti chimici possono avere caratteristiche di pericolosità che potrebbero rappresentare un rischio per i lavoratori potenzialmente esposti, è quindi centrale conoscere, controllare e gestire questi rischi. Gli effetti sulla salute che possono verificarsi a seguito di eventi espositivi sono i più diversi, fortemente condizionati dal tipo di agente chimico con cui si viene in contatto e dalle condizioni di esposizione che si realizzano; l’utilizzo di sostanze e miscele in questo particolare contesto lavorativo porta l’operatore a contatto con volumi comunemente ridotti di sostanze con pericolosità diversa, che sono spesso adoperate in miscela, realizzando, così, esposizioni ad agenti multipli ma a basse dosi. Il presente opuscolo vuole fornire al personale addetto ai laboratori una guida rapida e di facile consultazione per identificare il rischio chimico e l’adozione delle buone prassi di lavoro in sicurezza.


Prodotto: Volume
Edizioni: Inail 2023
Disponibilità: Consultabile solo in rete
Info: dcpianificazione-comunicazione@inail.it

ARCHIVI DI ” LA MEDICINA DEL LAVORO”

La rivista La Medicina del lavoro della casa editrice Mattioli , è da sempre un riferimento scientifico indiscusso per la formazione e la ricerca nell’ambito dello studio delle patologie occupazionali. Qui il link tratto dal sito della rivista stessa per accedere agli ultimi numeri in archivio. Buona lettura.

  1. Archives

Vol. 114 No. 4 (2023)

Vol. 114 No. 3 (2023)

Vol. 114 No. 2 (2023)

Vol. 114 No. 1 (2023)

Vol. 113 No. 6 (2022)

Vol. 113 No. 5 (2022)

Vol. 113 No. 4 (2022)

Vol. 113 No. 3 (2022)

Vol. 113 No. 2 (2022)

Vol. 113 No. 1 (2022)

Vol. 112 No. 6 (2021)

Vol. 112 No. 5 (2021)

Vol. 112 No. 4 (2021)

Vol. 112 No. 3 (2021)

Vol. 112 No. 2 (2021)

Vol. 112 No. 1 (2021)

RISCHIO CHIMICO E CANCEROGENO ALLA LUCE DELLA NUOVA NORMATIVA: UN CONGRESSO

Il Parlamento europeo ha approvato modifiche sostanziali alla precedente Direttiva 2004/37/CE sulla protezione dei lavoratori contro i rischi derivanti da un’esposizione ad agenti cancerogeni o mutageni. 

Nell’incontro verranno affrontate le principali modifiche:

  • il valore limite di esposizione professionale delle polveri di legno duro da 5 mg/m3 a 2 mg/m3. Questo valore è operativo dal 17 gennaio 2023 poiché è presente nella Direttiva una misura transitoria che prevede, per i 5 anni successivi all’entrata in vigore della direttiva, un valore limite pari a 3 mg/m3.
  • inserimento del valore limite (massimo) di esposizione professionale per la polvere di silice cristallina respirabile generata da un procedimento di lavorazione pari a 0.1 mg/m3 (modificabile dai singoli Stati solo in senso riduttivo).
  • inserimento del valore limite di esposizione professionale per i composti del cromo VI, definiti cancerogeni, pari a 0.005 mg/m3, che sarà di fatto operativo dopo 7 anni dall’entrata in vigore della direttiva. Per tale agente, infatti, sono state previste le seguenti misure transitorie: fino al 17 gennaio 2025, il valore limite di esposizione professionale sarà di 0.010 mg/m3;  dopo il 17 gennaio 2025, il valore limite di esposizione professionale sarà di 0.025mg/m3 per i procedimenti di saldatura o taglio al plasma o analoghi procedimenti di lavorazione che producono fumi. Le modifiche alla Direttiva 2004/37/CE dovranno essere recepite entro il 17 gennaio 2020 e che la Direttiva è stata trasposta nel nostro ordinamento, nel Titolo IX, capo II, e negli allegati XLII e XLIII del DLgs 81/08. Le nuove regole aggiungono 11 sostanze cancerogene all’elenco delle sostanze pericolose e rivedono i valori limite per due 3 agenti già inclusi nell’elenco. Le neoplasie di origine professionale rappresentano la causa principale dei decessi sul lavoro nell’UE.

XXIII SALONE SALUTE E SICUREZZA SUL LAVORO – BOLOGNA 10-12 OTTOBRE 2023

La 23esima edizione di Ambiente Lavoro, manifestazione di riferimento per chi si occupa di salute e sicurezza sul lavoro, si terrà a Bologna dal 10 al 12 ottobre 2023, e oltre ad una sezione espositiva offrirà un vasto programma di iniziative dedicate all’aggiornamento e al confronto fra professionisti. L’edizione di quest’anno riserverà particolare attenzione alle connessioni tra la tutela della salute sul posto di lavoro, le politiche ambientali e la sostenibilità aziendale per attuare politiche prevenzionistiche davvero efficaci.

Tanti sono gli espositori ed i seminari dedicati alla sicurezza sul lavoro . Ambiente e Lavoro storica Associazione propone questi interessanti seminari :

La radioprotezione: analisi delle problematiche di esposizione negli ambienti di lavoro. Il D.Lgs. 101/2020 in rapporto agli obblighi del D.Lgs. 81/2008
10 ottobre 2023 – ore 14.30-17.30
Molte sono le novità normative dell’ultimo triennio relative alla protezione in materia di prevenzione e protezione dalle radiazioni ionizzanti, determinate dal D.Lgs. 101/20 e dalle modifiche intervenute con il D.Lgs. 203/22.
Il seminario analizzerà la nuova normativa nazionale di radioprotezione in relazione agli obblighi del D.Lgs. 81/08 e ai problemi legati all’esposizione negli ambienti di lavoro e non solo.
Illustrerà nello specifico il ruolo e le responsabilità di datori di lavoro, dirigenti e preposti; la formazione dei lavoratori; l’uso di idonei dispositivi di protezione individuale; le problematiche relative alla valutazione del rischio da esposizione a sorgenti radioattive e gli aspetti di protezione sanitaria della popolazione.
Concluderà la trattazione un focus sulla gestione dei rifiuti radiologici e delle emergenze radiologiche.

Esposizione occupazionale alle radiazioni non ionizzanti: dai campi statici alle radiazioni ottiche, cosa e come sta cambiando?
11 ottobre 2023 – ore 9.15-13.30
Il seminario, articolato in due sessioni, intende illustrare i rischi per la salute e la sicurezza derivanti dall’esposizione occupazionale alle radiazioni non ionizzanti – campi elettromagnetici e radiazioni ottiche – il razionale dei limiti di protezione, l’approccio al processo di valutazione del rischio, le metodologie e le procedure di valutazione sulla base della legislazione vigente e dell’evoluzione normativa in atto a seguito dell’innovazione tecnologica e scientifica. Inoltre, relativamente ai contenziosi aventi per oggetto il possibile nesso causale tra esposizione a sorgenti di campi elettromagnetici in ambito lavorativo e insorgenza di effetti a lungo termine, si intende illustrare la panoramica della giurisprudenza.
Anche per le radiazioni ottiche un’attenzione particolare sarà prestata nell’approccio alla valutazione del rischio in tutte quelle realtà occupazionali “dimenticate” dalla normativa ma rappresentanti, per numero di esposti e dosi sperimentate dai lavoratori, una possibile fonte di nuovi contenziosi tra le parti coinvolte.

Tecnostress: conoscere il fenomeno per gestirlo in sicurezza
11 ottobre 2023 – ore 14.30-17.30
Da tempo il rischio tecnostress stava gradualmente affiorando nella sua peculiarità, ma è nell’emergenza della pandemia, con il massiccio ricorso al lavoro a distanza, che è emerso con forza. Evidenziandosi come rischio ben più significativo di quanto percepito solo fino a poco tempo prima. Le trasformazioni digitali in corso e le relative modificazioni dell’organizzazione del lavoro, nell’uso e abuso di tecnologie, configurano una situazione che sviluppa modalità lavorative nelle quali si genera il rischio tecnostress. Il fenomeno è frequentemente individualizzato, senza diventare questione “sociale”. Il rischio rimane così circoscritto nella comprensione della persona. Vi è inoltre una dimensione culturale che contrasta quella della sicurezza e salute nel lavoro. L’obiettivo è perciò conoscere e riconoscere il fenomeno e le sue specificità, nelle dimensioni che assume e nelle sue conseguenze, e cercare di tratteggiare le azioni di prevenzione possibili.
Questo convegno vuole dare una panoramica del tecnostress e fornire alcune indicazioni sulla direzione di marcia immaginabile per la eliminazione, riduzione e gestione di questo rischio.

Da rifiuti a risorse. La simbiosi industriale: patti territoriali per l’economia circolare
12 ottobre 2023 – ore 9.30-13.30
La simbiosi industriale, attraverso il trasferimento di risorse di scarto in esubero o sottoutilizzate da un’industria ad un’altra e da un settore industriale ad un altro, consente di conseguire benefici economici e ambientali derivanti dal mancato smaltimento dei rifiuti e dal consumo evitato di risorse primarie.
La simbiosi industriale è uno strumento utile di pianificazione territoriale per la valorizzazione locale delle risorse, indubbio fattore di eco-innovazione e di arricchimento per il territorio.
In un’ottica di gestione delle aree industriali diventa, inoltre, uno strumento imprescindibile per garantire un uso più efficiente delle risorse e per innescare le condizioni di competitività territoriale ed economica.
Il seminario approfondirà il ruolo del territorio a supporto dei processi di simbiosi industriale e di economia circolare, che coinvolgerà sempre di più le aziende e i consumatori, a partire da una esperienza concreta che si sta sviluppando nella provincia di Varese.

Le preiscrizioni ai seminari saranno raccolte a partire dal mese di settembre.

Fonte: Associazione Ambiente e Lavoro

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CATALOGO DIGITALE DI AMBIENTE E LAVORO 2023

Benvenuto all’interno del catalogo digitale di Ambiente Lavoro 2023.

Potrai consultare consultare la lista degli espositori,  prodotti presentati dalle aziende e il programma convegni 2023.

Elenco Espositori »Programma Convegni »

Ambiente Lavoro è l’appuntamento più importante per tutte le aziende che si occupano di sicurezza nei luoghi di lavoro.

NORMA UNI NUOVA PER LE SCARPE ANTINFORTUNISTICHE.

da amblav.it

Pubblicata dalla Commissione Sicurezza la versione italiana della norma UNI EN ISO 20347:2022 “Dispositivi di protezione individuale – Calzature da lavoro”.

La Commissione Sicurezza ha di recente recepito in lingua italiana la norma UNI EN ISO 20347:2022 “Dispositivi di protezione individuale – Calzature da lavoro”.
Il documento specifica i requisiti di base e supplementari (quindi quelli facoltativi) per le calzature da lavoro per usi generali. Per esempio, include i rischi meccanici, la resistenza allo scivolamento, i rischi termici e il comportamento ergonomico.

Specifica, inoltre, i requisiti delle calzature da lavoro dotate di plantari personalizzati, delle calzature da lavoro personalizzate o di quelle personalizzate dal fabbricante singolarmente. La norma non tratta la proprietà dell’alta visibilità dovuta all’interazione con l’abbigliamento (per esempio, pantaloni che coprono le calzature) e le condizioni della zona di lavoro (per esempio, sudiciume, fango, ecc.).

I rischi speciali sono trattati mediante norme complementari specifiche per lavoro (per esempio calzature per vigili del fuoco, calzature ad isolamento elettrico, protezione contro lesioni dall’uso di seghe a catena, protezione da sostanze chimiche e da spruzzi di metalli fusi, protezione per motociclisti).

All’interno della UNI EN ISO 20347 sono riportati i seguenti riferimenti normativi:

  • ISO 20344:2021 Personal protective equipment – Test methods for footwear;
  • EN 13832-3:2018 Footwear protecting against chemicals – Part 3: Requirements for footwear highly resistant to chemicals under laboratory conditions.

Fonte: UNI

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