IGIENE INDUSTRIALE

SCHEDE INFOBARICHE SUL PORTALE AGENTI FISICI “PAF”

da Inail.it

L’iniziativa si rivolge agli attori del sistema della prevenzione e a quanti sono interessati al tema. Il portale è realizzato dal Laboratorio di Sanità pubblica dell’Azienda sanitaria Usl Toscana Sud Est in collaborazione con l’Inail e l’Usl di Modena

Immagini illustrative

ROMA – Nella sezione dedicata alle atmosfere iperbariche del Portale agenti fisici vengono messi in evidenza i vari aspetti legati alle diverse attività espositive, anche attraverso la diffusione della conoscenza. A tal proposito sono state pubblicate le prime due Schede Infoiperbariche, incentrate, ripettivamente, sul rischio iperbarico e sullo stress ossidativo e altre sono in corso di definizione su altri aspetti. L’iniziativa è rivolta ai vari attori del sistema della prevenzione e a coloro che a vario titolo sono coinvolti o interessati alla tematica delle atmosfere iperbariche.

Il portale in continuo aggiornamento. Il Paf è realizzato dal Laboratorio di Sanità pubblica dell’Azienda sanitaria Usl Toscana Sud Est (ex Azienda Usl 7 Siena) con la collaborazione dell’Inail e dell’Azienda Usl di Modena ed è in continuo aggiornamento grazie anche alla collaborazione tra la Regione Toscana e l’Istituto nell’ambito del Piano delle attività di ricerca istituzionale dell’Inail. Negli anni 2022 e 2023 sono state promosse e realizzate altre iniziative di trasferibilità nell’ambito delle esposizioni a rischio iperbarico.

REGIONE LOMBARDIA PER LA SETTIMANA EUROPEA PER LA SICUREZZA E LA SALUTE SUL LAVORO INSIEME PER UN LAVORO SICURO.

da amblav.it

In occasione della Settimana europea per la salute e la sicurezza sul lavoro (23/29 ottobre 2023) Regione Lombardia, in collaborazione con le ATS lombarde, ha promosso su tutto il territorio regionale una rassegna di eventi unica nel suo genere, per accendere i riflettori sull’importanza della sicurezza e della salute sui luoghi di lavoro, e per sensibilizzare i cittadini e la comunità sul valore della cultura della prevenzione. Le iniziative in programma erano rivolte agli operatori di settore, ai cittadini-lavoratori e al mondo della scuola.

IL CONVEGNO
Il Sistema delle Regioni. Il Coordinamento Interregionale della Prevenzione quale luogo di confronto, condivisione e sviluppo di indirizzi

Moderatore – Regione Toscana Giovanna Bianco – Regione Veneto Michele Mongillo
Il Coordinamento Interregionale della Prevenzione: struttura, ruolo e relazione con la Commissione Salute per la Conferenza dei Presidenti – Regione Veneto, Francesca Russo 
Il Gruppo tecnico Interregionale salute e sicurezza sul lavoro: organizzazione per il presidio dei diversi ambiti tematici – Regione Lombardia, Nicoletta Cornaggia 
Ferrovie – Regione Toscana, Stella Lanzillotta 
Porti – Regione Liguria, Massimo Lombardi
Fisici – Regione Toscana, Andrea Bogi 
Formazione – PA Trento, Donato Lombardi – Regione Emilia-Romagna, Lia Gallinari
Macchine – Regione Lombardia, Nicola Delussu
Silice – Regione Toscana, Emanuela Tomasini 
Il sistema delle Associazioni che operano per la prevenzione negli ambienti di lavoro: il loro contributo – CIIP Susanna Cantoni – Associazione Ambiente e Lavoro Norberto Canciani 

Clicca sul nome dei relatori per vedere i materiali presentati.

IL RISCHIO IDRAULICO : UN WEBINAR GRATUITO DI ANFOS.

I fatti di cronaca ci ricordano che viviamo in un Paese ad elevato rischio idraulico e che sempre più spesso gli eventi meteorici intensi investono il nostro territorio, causando ingenti danni alle abitazioni e agli edifici produttivi e coinvolgendo di conseguenza gli occupanti, lavoratori compresi. Il rischio idraulico è legato a fattori esterni alle unità produttive (carenze idrauliche del reticolo idrico e conseguenti alluvioni) e a fattori interni (carenza dei sistemi di smaltimento aziendali, errata gestione o manutenzione delle reti idrauliche).

Il webinar affronta il problema della valutazione del rischio idraulico sia da un punto di vista normativo e giuridico ma soprattutto in una prospettiva tecnica di valutazione e prevenzione.

RELATORI

Francesco MarcandelliIngegnere idraulico ambientale, CSE e formatore in materia di sicurezza sul lavoro

Lucio FattoriConsigliere Nazionale AiFOS, ingegnere civile strutturista, RSPP e formatore

SICUREZZA NEL COMPARTO TRASPORTO E STOCCAGGIO

Da oshua.europa.eu

Orientamenti per la sicurezza e la salute dei lavoratori nel settore del trasporto e dello stoccaggio: pubblicato il nuovo rapporto ESENER

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Per l’ampia gamma di ruoli che lo caratterizza, tra cui autisti e gestori di magazzini tra molti altri, il settore dei trasporti e dello stoccaggio è estremamente diversificato. Poiché vi trovano occupazione oltre 10 milioni di lavoratori nell’UE, è fondamentale adottare un approccio mirato alla sicurezza e alla salute sul lavoro (SSL).

L’EU-OSHA ha pubblicato la relazione Transportation and storage activities – Evidence from the European Survey of Enterprises on New and Emerging Risks (ESENER) [Attività di trasporto e stoccaggio: elementi fattuali desunti dall’indagine europea fra le imprese sui rischi nuovi ed emergenti (ESENER)], che sulla base dei risultati delle tre edizioni dell’indagine (2019, 2014 e 2009) esamina la gestione della SSL nel settore, integrando tale analisi con interviste a esponenti dello stesso.

La relazione individua elementi rilevanti come le dimensioni dell’impresa e i principali fattori di rischio per i lavoratori, come la permanenza prolungata in posizione da seduti e il rischio di incidenti nell’utilizzo di macchine. La pubblicazione analizza anche i problemi di salute più frequenti, tra cui i disturbi muscoloscheletrici e i problemi connessi al benessere mentale, proponendo specifici spunti per le politiche atti ad apportare miglioramenti in materia di SSL nel settore.

È disponibile anche una sintesi della relazione, mentre la pagina della visualizzazione dei dati ESENER contiene i risultati completi dell’indagine per il settore

PRASSI DI RIFERIMENTO UNI PER AMIANTO.

da amblav.it

Pubblicata la prassi di riferimento UNI/PdR 152 Parte 1e 2 relativa alla valutazione dello stato di degrado dei materiali contenenti amianto e alla qualificazione professionale del Responsabile del Rischio Amianto (RRA).

Dopo un lungo e proficuo iter di elaborazione vede la luce la tanto attesa UNI/PdR 152. Elaborata con gli esperti di Sportello Amianto Nazionale, la prassi di riferimento affronta separatamente due aspetti significativi di una materia indubbiamente delicata:

  • UNI/PdR 152.1 “Materiali contenenti amianto – Parte 1: Valutazione dello stato di conservazione delle coperture e tamponamenti contenenti amianto in matrice cementizia”
  • UNI/PdR 152.2 “Materiali contenenti amianto – Parte 2: Requisiti di conoscenza, abilità, autonomia e responsabilità del Responsabile del rischio amianto”.

Da oltre trent’anni – dalla legge 257 del 1992 – l’amianto non può più essere impiegato e, per i manufatti che lo contengono, il legislatore ha previsto che sia effettuata la valutazione dello stato di degrado, la bonifica e la sua progressiva e definitiva rimozione. Un’attenzione doverosa in un’ottica di salute pubblica, tanto più che la presenza di amianto negli edifici – dato anche l’indice di vetustà del costruito nel nostro Paese – rappresenta tuttora una minaccia concreta, da gestire accuratamente. Sono infatti ancora numerosi i tamponamenti e le coperture realizzati con lastre di cemento-amianto (conosciuto anche come fibrocemento) continuamente esposte agli agenti atmosferici e quindi sottoposte a un inevitabile e rapido processo di degrado, con conseguente pericolo di dispersione nell’aria delle fibre di amianto e della loro inalazione da parte delle persone.

Le due parti della prassi di riferimento UNI/PdR 152 rispondono dunque a questa sfida importante, affrontando il tema – come sopra accennato – da due versanti cruciali: la valutazione dello stato di degrado dei materiali e la qualificazione professionale del Responsabile del Rischio Amianto (RRA).

La UNI/PdR 152.1:2023, dedicata al primo aspetto, definisce i parametri che descrivono il potenziale degrado delle coperture e dei tamponamenti in lastre di cemento amianto: parametri che sono necessari per effettuare una corretta valutazione dello stato di conservazione del patrimonio immobiliare.

La UNI/PdR 152.2:2023 definisce invece i requisiti relativi all’attività professionale del Responsabile del Rischio Amianto. In coerenza con i documenti normativi dedicati alle attività professionali non regolamentate e al contesto del Mercato Unico europeo, questi requisiti sono identificati, a partire dai compiti e dalle attività specifiche, in termini di conoscenze e abilità anche con l’obiettivo di tracciare un perimetro chiaro di autonomia e responsabilità in coerenza con il Quadro Europeo delle Qualifiche (European Qualification Framework – EQF) e con il Quadro Nazionale delle Qualificazioni (QNQ).

Fonte: UNI

Vai alla notizia completa e alla prassi di riferimento…

SUVA: COME PROTEGGERE L ‘ UDITO DAL RUMORE

Logo Suva all'ingresso principale Fluhmatt

Prima si dedica attenzione alla protezione dell’udito e meglio è

L’udito umano è in grado di reagire rapidamente, in modo selettivo e con precisione. Ma è anche molto sensibile. Se lo si danneggia in giovane età, non può più essere recuperato. Leggete qui come proteggere correttamente fin dall’inizio il vostro udito e quello dei vostri collaboratori.L’essenziale in breve

L’essenziale in breve

I danni all’udito sono la malattia professionale riconosciuta più frequente. Perdere l’udito comporta sempre una peggiore qualità della vita. Per evitare simili eventi si deve proteggere il personale in modo corretto e coerente fin dall’inizio dell’attività lavorativa.

Se il rumore rappresenta un problema nella vostra azienda, dovreste porvi le seguenti domande:

  • Potete ridurre l’inquinamento acustico adottando misure tecniche?
  • Quanto è alto il livello sonoro in azienda?
  • Avete già rilevato danni all’udito a voi stessi o ai vostri collaboratori?

Nella pratica si raccomanda di indossare i protettori auricolari a coloro che sono esposti a livelli di rumore pari o superiori a Leq 85 dB(A). Alle prime avvisaglie di un danno all’udito è necessario un rapido accertamento.

LINK:

https://www.suva.ch/it-ch/prevenzione/per-pericoli/situazioni-radiazioni-e-materiali-pericolosi/rumore-e-vibrazioni/protezione-delludito#state=%5Banchor-BA9A8064-EC8C-410E-9E8B-0C732B819861%5D

“BENEFIT ” LA RIVISTA DI SUVA.

Dal 1° gennaio 2022 l’imbracatura di carichi è considerata un lavoro esposto a particolari pericoli. Ciò significa che lo possono svolgere solo collaboratrici e collaboratori abilitati. Per istruire il proprio personale in Svizzera, Bouygues Energies & Services ha organizzato dei corsi di formazione. Sul lavoro la fortuna non è un’alternativa. Ogni anno cinque persone perdono la vita a causa di un carico non fissato correttamente o imbracato male. Da pagina 6 vi raccontiamo come si può svolgere un corso di formazione e quali sono le dieci regole vitali per l’imbracatura di carichi.

Sapete cosa sono le sostanze CMR? No? Ebbene, non siete gli unici. Molti settori industriali utilizzano infatti queste sostanze senza sapere che sono cancerogene, mutagene e reprotossiche. L’illustrazione a pagina 13 vi spiega come riconoscere e manipolare sostanze e preparati CMR.

Piano piano le giornate si accorciano e la questione della visibilità torna ad essere prioritaria per i ciclisti. Per rendersi più visibili, possono ad esempio indossare abiti di materiali riflettenti o un casco con luci LED integrate. A pagina 15 trovate consigli pratici per l’acquisto di un casco per bici.

buona lettura

qui il link:

https://www.suva.ch/it-ch/download/documento/benefit–la-rivista-per-i-clienti-della-suva–numero-3–settembre-2023/benefit–la-rivista-per-i-clienti-della-suva–numero-3–settembre-2023–BENEFIT-3-23.I

IL RUOLO DI CHIMICI E FISICI NELLA VALUTAZIONE DEL RISCHIO NEI LUOGHI DI LAVORO.

Il 7 novembre segna il compleanno di Marie Sklodowska Curie, unica persona ad aver ottenuto due premi Nobel in settori distinti: Fisica nel 1903 e Chimica nel 1911. Questa data è dedicata al riconoscimento delle professioni di chimico e fisico, fondamentali per lo sviluppo, la tecnologia, l’innovazione, la tutela ambientale, la salute e la sicurezza nei luoghi di vita e lavoro.

Il tema centrale di questa giornata è la salute e sicurezza sul lavoro, che sarà approfondito nella sessione “Sostenibilità e sicurezza sul lavoro: un binomio inscindibile” durante il XX Congresso nazionale dei Chimici e dei Fisici a Paestum dal 23 al 25 novembre 2023. La riduzione di infortuni e malattie professionali richiede competenza e collaborazione tra professionisti formati universitariamente.

La Federazione nazionale sottolinea il ruolo determinante degli agenti chimici e fisici per la salute dei lavoratori e l’ambiente, invitando a affidare la valutazione del rischio a esperti in questi campi. La progettazione accurata e la valutazione del rischio sono cruciali per la sicurezza nei processi produttivi, spesso trascurati per la loro invisibilità.

L’importanza del lavoro e la necessità di tutelare lavoratori sono evidenziate, sottolineando che la salute e sicurezza sul lavoro sono fondamentali per la qualità della vita e lo sviluppo economico. Si invita il Parlamento, le istituzioni e le imprese a considerare le competenze chimiche e fisiche durante il reclutamento e l’affidamento di incarichi.

Gli appelli si estendono al sostegno del servizio di prevenzione e protezione industriale e ambientale, offrendo competenze tecniche per migliorare i processi produttivi. Si sottolinea la sensibilità dell’on. Marta Schifone alle questioni trattate e l’impegno per promuovere la consulenza di professionisti competenti per ridurre infortuni e malattie professionali, con un richiamo all’investimento nella cultura della sicurezza sin dalle basi dell’istruzione.

LA SETTIMANA EUROPEA PER LA SICUREZZA E LA SALUTE SUL LAVORO NELLA REGIONE PIEMONTE

da Regione Piemonte

Dal 23 al 29 ottobre si celebra la Settimana europea per la sicurezza e la salute sul lavoro attraverso centinaia di eventi di sensibilizzazione realizzati in tutta la UE. #EUhealthyworkplaces

Vai al sito dell’iniziativa

La cultura della prevenzione nei luoghi di lavoro

Promuovere la cultura della prevenzione nei luoghi di lavoro è una priorità per la tutela della salute.
La Regione Piemonte si impegna per garantire il diritto alla salute e alla sicurezza in ogni ambito lavorativo.

Attività di vigilanza e controllo

In Piemonte i Servizi di Prevenzione  e Sicurezza negli Ambienti di Lavoro (S.Pre.S.A.L.) delle ASL garantiscono la vigilanza nei luoghi di lavoro pubblici e privati, attraverso :

  • inchieste e accertamenti su malattie professionali e infortuni
  • iniziative d’informazione e formazione
  • assistenza ai lavoratori e alle aziende

Le cause di infortunio

Le principali cause di infortunio grave sono riferibili a:

  • carenza di informazione
  • mancanza di procedure di sicurezza
  • assenza di misure di emergenza
  • sottovalutazione del rischio

I Piani mirati di prevenzione

La Regione Piemonte attua modelli di assistenza e supporto alle imprese nella prevenzione dei rischi per raggiungere i lavoratori socialmente più svantaggiati, generalmente occupati in microimprese e in mansioni che comportano maggiore esposizione a rischi. In particolare ha attivato:

  • diffusione di buone pratiche
  • formazione sui rischi specifici alle figure della prevenzione delle imprese
  • sollecitazione all’autovalutazione
  • canali di comunicazione diretta con gli S.Pre.S.A.L. delle ASL

I settori lavorativi a rischio

  • agricolo e vitivinicolo per l’accesso a luoghi chiusi caratterizzati dalla presenza di gas tossici o da assenza di ossigeno: impianti, pozzi, serbatoi, silos…
  • cerealicolo, foraggero e del giardinaggio per l’utilizzo di attrezzature e macchine agricole
  • edilizio, per la caduta dall’alto
  • attività di saldatura, per i fumi cancerogeni
  • logistica, per patologie professionali dell’apparato muscolo-scheletrico
  • sanitario, per lo stress correlato al lavoro, con particolare riferimento alle aggressioni agli operatori sanitari
     

La Rete WHP Regione Piemonte

La rete contribuisce a migliorare lo stato di salute e di benessere dei lavoratori, incoraggiando, nei luoghi di lavoro, azioni e cambiamenti organizzativi e comportamentali attraverso l’attuazione di interventi riconosciuti come pratiche raccomandate.

Ulteriori informazioni qui

“Storie di infortunio” – DORS Regione Piemonte

Il progetto valorizza l’inchiesta infortuni attraverso storie che utilizzano gli elementi della narrazione per proporre soluzioni efficaci per la prevenzione. Le storie sono scritte dagli operatori dei Servizi di Prevenzione e Sicurezza negli Ambienti di Lavoro delle ASL piemontesi.

Consulta il repertorio

Le iniziative sul territorio piemontese

I Servizi Prevenzione e Sicurezza degli Ambienti di Lavoro (SPRESAL) delle ASL di Novara, Vercelli e Verbano Cusio Ossola promuovono una serie di eventi che si terranno a Novara dal 23 al 27 ottobre
Consulta il calendario 

L’ASL BI organizza seminari rivolti alle Figure della Prevenzione aziendale delle imprese del territorio che hanno aderito ai Piani Mirati di Prevenzione
Scopri le iniziative L’ASL Città di Torino ha organizzato un evento che si terrà venerdì 27 ottobre, presso l’Educatorio della Provvidenza, in Corso Trento 13 a Torino.
Ulteriori dettagli qui

L’ASL TO 5 promuove incontri con le aziende del territorio che hanno aderito alla rete WHP Piemonte e diffonde materiale divulgativo, che è possibile scaricare qui

INQUINAMENTO E TUMORI AL SENO.

da doctor33.it

Al Congresso 2023 della European society for medical oncology (Esmo), che si è svolto a Madrid, sono stati presentati i risultati del primo studio che ha affrontato il tema degli effetti dell’esposizione sia residenziale che occupazionale all’inquinamento atmosferico sul rischio di cancro al seno.

«Donne che vivono e lavorano in luoghi con livelli più elevati di particelle sottili nell’aria hanno maggiori probabilità di contrarre il cancro al seno rispetto a coloro che vivono e lavorano in aree meno inquinate» ha affermato Béatrice Fervers, responsabile del dipartimento di Prevenzione del cancro e dell’Ambiente del Centro oncologico globale Léon Bérard di Lione. «Ciò contrasta con una ricerca precedente che esaminava l’esposizione alle particelle fini solo dove le donne vivevano, mostrando effetti minimi o nulli su tale rischio» ha aggiunto. Gli esperti chiedono una riduzione dei limiti. «I nostri dati hanno mostrato un’associazione statisticamente significativa tra l’esposizione a lungo termine all’inquinamento atmosferico da particelle sottili, in casa e sul lavoro, e rischio di cancro al seno» ha affermato Fervers.

Nello studio, l’esposizione all’inquinamento domestico e lavorativo di 2.419 donne affette da cancro al seno è stata confrontata con quella di 2.984 donne senza cancro al seno nel periodo 1990-2011. I risultati hanno mostrato che il rischio di cancro al seno è aumentato del 28% quando l’esposizione all’inquinamento atmosferico da particelle fini (PM2,5) aumenta di 10 µg/m3, che equivale alla differenza di concentrazione che si rileva passando da aree rurali ad aree urbane. Aumenti minori del rischio di cancro al seno sono stati registrati anche nelle donne esposte a livelli elevati di inquinamento atmosferico da particelle più grandi (PM10 e biossido di azoto).

«Queste particelle molto piccole» spiega l’oncologo Charles Swanton, del Francis Crick Institute di Londra «possono penetrare in profondità nei polmoni ed entrare nel flusso sanguigno da dove vengono assorbite nel seno e in altri tessuti. Sarà importante verificare se gli inquinanti consentono alle cellule del tessuto mammario con mutazioni preesistenti di espandersi e muoversi verso la promozione del tumore attraverso processi infiammatori, in modo simile alle nostre osservazioni nei non fumatori con cancro al polmone. È molto preoccupante che piccole particelle inquinanti e microplastiche stiano entrando nell’ambiente quando non comprendiamo ancora il loro potenziale nel promuovere il cancro».

«Ora esistono forti prove epidemiologiche e biologiche del legame tra l’esposizione alle particelle PM2.5 e il cancro, e ci sono buone ragioni cliniche ed economiche per ridurre l’inquinamento al fine di prevenire i tumori» afferma Jean Blay, direttrice delle Politiche pubbliche dell’Esmo. A seguito di una proposta della Commissione Europea dell’ottobre 2022 per ridurre il limite per le particelle PM2,5 nell’aria dagli attuali 25 µg/m3 a 10 µg/m3 entro il 2030, l’Esmo ha sollecitato un’ulteriore riduzione del limite del PM2,5 a 5 µg/m3, in linea con gli orientamenti sulla qualità dell’aria dell’Organizzazione mondiale della sanità