IGIENE INDUSTRIALE

QUALITA’ DELL’ ARIA E RISCHIO BPCO


La Società Italiana di Pneumologia (SIP-IRS) ha avviato una campagna di sensibilizzazione su territorio e social media. Ad oggi le ricerche mostrano come l’esposizione cronica al particolato Pm10 aumenta di 2,96 volte il rischio di sviluppare Bpco; quella al PM 2.5 fa crescere di 2,25 volte il rischio di rinite e di 4,17 volte quello di espettorato cronico. A rischio soprattutto la Pianura Padana, che secondo il rapporto dell’Agenzia europea dell’ambiente risulta fra le aree con la qualità dell’aria peggiore in Europa. “La salute respiratoria degli italiani sta peggiorando ed esiste un diretto collegamento tra l’esposizione prolungata all’inquinamento e le malattie respiratorie”, queste le parole del dott. Francesco Pistelli, dirigente medico della U.O. di Pneumologia dell’A.O.U. Pisana.
Da sanitapubblicaonline.it

OMS: NUOVO INDICATORE GLOBALE PER LA SALUTE DEI LAVORATORI .

da icohweb.org

L’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), ha lanciato un nuovo indicatore globale per la salute dei lavoratori.

Questo indicatore è il “Tasso di mortalità per 100.000 abitanti in età lavorativa per malattie attribuibili a determinati fattori di rischio occupazionale, per malattia, fattore di rischio, sesso e gruppo di età”. Sul Bollettino dell’Organizzazione Mondiale della Sanità è stato pubblicato un articolo che presenta l’indicatore per 183 paesi per gli anni 2000, 2010 e 2016 [1]. Clicca qui per leggere l’articolo.

L’OMS e l’Organizzazione internazionale del lavoro hanno rilevato nelle loro stime congiunte del carico di malattie e infortuni sul lavoro che 1,9 milioni di persone sono morte a causa di fattori di rischio occupazionale selezionati a livello globale nel 2016 [2]. Di questi, 1,5 milioni di persone (81%) sono morte per malattie legate al lavoro [2]. Questa statistica ha evidenziato la necessità di produrre un indicatore globale sulla mortalità per malattie legate al lavoro.

Il nuovo indicatore dell’OMS è disponibile tramite l’articolo e l’applicazione aggiornata sull’onere delle malattie occupazionali dell’OMS con una mappa interattiva, uno strumento di disaggregazione dei dati (per regione, sesso e fascia di età) e uno strumento per il download dei dati [3].

I paesi e le organizzazioni internazionali possono includere l’indicatore nei loro sistemi ufficiali di monitoraggio della salute dei lavoratori per aggiungere maggiore attenzione alle malattie.

Riferimenti
1. Pega, F., et al., Nuovo indicatore globale per la salute dei lavoratori: tasso di mortalità per malattie attribuibili a fattori di rischio occupazionali selezionati. Bull World Health Organ, 2023. 101(6): p. 418-430Q.

2. OMS e ILO, Stime congiunte OMS/ILO del carico di malattie e infortuni sul lavoro, 2000-2016: rapporto di monitoraggio globale. 2021, OMS e ILO: Ginevra.

3. CHI. Occupational Burden of Disease Application: app per esplorare e visualizzare le stime del carico occupazionale delle malattie, per paese, sesso e gruppo di età. Versione 1.0. 2023.

INQUINAMENTO ATMOSFERICO ED ESITI FATALI NELLE BPCO.

La Società Italiana di Pneumologia – Italian Respiratory Society SIP/IRS ha incrociato i dati di diversi studi in Italia e all’estero e il verdetto è inequivocabile: l’inquinamento atmosferico è con certezza la prima causa di “decessi anticipati” per malattie respiratorie croniche.
Un recente rapporto dell’American Thoracic Society ha concluso che l’esposizione all’inquinamento atmosferico provoca il rimodellamento delle vie aeree, che può portare all’insorgenza di asma o BPCO, nonché a fenotipi asmatici che peggiorano dopo l’esposizione a lungo termine agli inquinanti atmosferici, nello specifico il particolato fine (PM2.5) e l’ozono (O3).
Anche in Italia studi recentissimi hanno portato ancora nuove evidenze sull’associazione fra inquinamento e ospedalizzazione e mortalità per malattie respiratorie non solo nelle aree urbanizzate, ma anche nelle suburbane. Gli stessi studi hanno mostrato incrementi statisticamente significativi di pazienti affetti da rinite allergica e asma a causa dell’esposizione a particolato (il 17% e il 25%, rispettivamente) e a NO2 (7% per entrambe le malattie) e di bronchite cronica/BPCO per esposizione a NO2 (22%). Infine, è stata confermata l’associazione fra esposizione cronica a PM10 e un rischio di 2,96 di sviluppare la BPCO e fra esposizione a PM2.5 e un rischio di 2,25 di sviluppare la rinite e di 4,17 di sviluppare espettorato cronico. (fonte : doctor33.it )

NUOVI STRUMENTI INAIL DI VALUTAZIONE DEL RISCHIO .

da Inail.it

Una corposa banca dati a disposizione del datore di lavoro e degli specialisti della prevenzione , divisa per tipologie di rischio che permette di avere una preziosa bussola nella valutazione dei rischi sui luoghi di lavoro.

In questa sezione è possibile consultare gli strumenti tecnici e specialistici per la riduzione dei livelli di rischio, resi disponibili dall’Istituto ai sensi dell’articolo 28 comma 3, ter del d.lgs. 81/2008 e validati sulla base dei criteri approvati con determina del Presidente n. 49 del 5 marzo 2020.

Sono disponibili una serie di filtri impostabili dall’utente che consentono di effettuare ricerche nella banca dati.

 Circolare Inail n. 18 del 19 maggio 2023  dal 22 maggio 2023 trovi gli strumenti tecnici  sul portale istituzionale INAIL alla seguente Pagina.

https://www.inail.it/cs/internet/attivita/prevenzione-e-sicurezza/strumenti-per-la-valutazione-del-rischio.html

Nella Circolare Inail n. 18 del 19 maggio 2023 l’Istituto fornisce le indicazioni relative al rilascio e alle modalità di consultazione del repository e nell’allegato indica tutti gli strumenti per la valutazione del rischio validati.

REPOSITORY : UNA BANCA DATI INTERNAZIONALE SULLA SICUREZZA SUL LAVORO.

da inail.it

I repository rappresentano un nuovo canale di comunicazione scientifica autorevole e garantiscono accesso a  risorse con importanti contenuti, spesso confinate in sistemi  locali chiusi, promuovendole a vera e propria letteratura, esposta e diffusa, a livello internazionale.    
Un repository bibliografico è uno spazio virtuale che contiene documenti digitali, acquisiti, descritti, conservati e resi fruibili.
I Research Data Repositories contengono, invece, dati primari di attività di ricerca scientifica, senza limiti di copyright, immediatamente accessibili e riutilizzabili.

  • OpenDOAR – The Directory of Open Access Repositories
    Banca dati che contiene informazioni su più di 400 repositories, per il deposito di pubblicazioni scientifiche e di dati. Nel campo della chimica, sono accessibili più di 90 repositories
  • Databib
    Banca dati di Research Data Repositories. Contiene informazioni su più di 973 repositories, nei quali è possibile archiviare i dati delle proprie ricerche, in un’ottica di usabilità e condivisione.
  • Dryad
    Al momento è il data repository multidisciplinare più utilizzato e affidabile. Si possono attribuire keywords ai dati, per renderli facilmente ricercabili e, monitorare le citazioni dei propri lavori. Permette agli editori di mantenere privati i dati, durante il processo di peer review, ed agli autori, di stabilire limitati periodi di embargo.
  • Figshare
    Web service che consente molti formati di export dei dati, si possono attribuire tags e creare progetti con un ristretto numero di collaboratori.
  • Zenodo
    Zenodo, da Zenodoto, il primo direttore della antica biblioteca di Alessandria e padre dell’organizzazione delle opere nell’ordine alfabetico, è il nome scelto per il data repository multi-disciplinare europeo, l’archivio digitale per i dati aperti della ricerca. E’ un web service che permette di depositare anche i dati grezzi, a qualsiasi stadio della ricerca, in modo da consentire ad altri laboratori, di effettuare ricerche e sperimentazioni parallele (per questo motivo i set di dati hanno versione numerata in modo da poter differenziare i vari stadi della ricerca). Si possono attribuire keywords e consente molti formati di export dei dati. Si può calcolare l’impatto delle proprie ricerche, grazie all’integrazione di Altmetric e creare “community” tematiche. I set di dati vengono archiviati nei data center del CERN, nell’ambito del settimo programma quadro europeo.

FESTIVAL INTERNAZIONALE DELLA SALUTE E SICUREZZA SUL LAVORO .

Il festival della salute e sicurezza sul lavoro è incentrato sul tema del benessere organizzativo. L’evento è organizzato dalla Fondazione Rubes Triva e dall’Università Carlo Bo, in sinergia con l’Inail e l’Agenzia Eu-Osha di Bilbao.

Immagine programma

URBINO – È Palazzo Ducale a fare da cornice, come l’anno scorso, alla seconda edizione del Festival internazionale della salute e sicurezza sul lavoro di Urbino, l’evento realizzato per promuovere un confronto concreto per la diffusione della cultura della prevenzione e la promozione della salute nei luoghi di lavoro in ambito europeo. La buona organizzazione, determinante per il benessere dei lavoratori, è il tema centrale del dibattito scelto per la tre giorni organizzata dalla Fondazione Rubes Triva, ente bilaterale paritetico per la formazione dei lavoratori, insieme all’Università degli studi di Urbino Carlo Bo e in sinergia con l’Inail e l’Agenzia Eu-Osha di Bilbao.

Sei sessioni di lavoro su rischi psicosociali e transizioni tecnologiche. Innovazione digitale, rischi psicosociali e frammentazione del ciclo produttivo, sono alcuni degli argomenti oggetto degli interventi in programma nelle sei sessioni in cui sono articolati i lavori. Prevista la presentazione commentata della Carta di Urbino, un documento d’intenti finalizzato alla promozione del benessere dei lavoratori nei luoghi di lavoro. L’Istituto partecipa con diversi contributi, a partire dai saluti in apertura riservati ai vertici, insieme ai rappresentanti delle istituzioni e del mondo accademico. La partecipazione è gratuita. Per iscriversi alle sessioni d’interesse è possibile utilizzare il link indicato in basso. 

Sicurezza, benessere, prevenzione e sostenibilità gli approfondimenti a cura dell’Inail. Dopo l’intervento di Umberto Galimberti, professore emerito all’Università Cà Foscari di Venezia, su “L’uomo nell’età della tecnica”, il direttore centrale prevenzione dell’Istituto, Ester Rotoli, approfondisce i temi “Prevenzione, benessere lavorativo, sostenibilità: nuovi paradigmi per creare valore condiviso”, durante la sessione pomeridiana di mercoledì 21. Nella mattinata di giovedì 22 è in programma l’intervento di Luciano Canfora, professore emerito all’Università di Bari, dedicato all’“Etica della buona organizzazione”. Nel pomeriggio, il coordinatore generale della Consulenza tecnica salute e sicurezza dell’Inail, Fabrizio Benedetti, interviene sul tema “Il rating della sicurezza”, mentre al direttore generale dell’Istituto, Andrea Tardiola, sono affidate le conclusioni della successiva tavola rotonda. Venerdì 23, infine, presso l’aula magna della Scuola di alta formazione Alberto Andreani, è previsto l’intervento del direttore regionale Inail Marche, Giovanni Contenti. 

IMPATTO AMBIENTALE E LINFOMI

da dottnet.it

Durante il Convegno Nazionale AIL “Impatto ambientale e rischio sanitario”, abbiamo intervistato Vincenzo Pavone, Responsabile Ematologia e Trapianto Azienda Ospedaliera Panico di Tricase, che ci ha parlato di come prevenire il rischio di sviluppare malattie oncologiche a causa dell’ambiente: “Osserviamo negli ultimi anni l’incidenza incrementata di patologie neoplastiche del sistema, soprattutto di linfomi e mielomi. Una serie di studi dimostrano che l’incidenza è data dal tipo di vita lavorativa e dall’uso di sostanze chimiche, oppure la vicinanza a sorgenti di radiazioni ionizzanti ed eletromagnetiche, che possono danneggiare il DNA”.

DOTTNET | 05/05/2023

NUOVE SPERANZE PER IL MESOTELIOMA PLEURICO: IMMUNOTERAPIA E CHEMIOTERAPIA ASSOCIATE

da Pharmastar.it

In questa intervista, la Prof.ssa Giulia Pasello (ricercatrice in Oncologia all’Università di Padova e Dirigente medico dell’Oncologia 2 dell’Istituto Oncologico Veneto di Padova) e il Dott. Alessandro Morabito (Direttore dell’UOC di Oncologia Clinica Sperimentale Toraco-Polmonare dell’Istituto nazionale Tumori ‘Fondazione G. Pascale’ di Napoli) parlano del mesotelioma e dei risultati e dell’importanza dello studio di fase 3 IND.227/KEYNOTE-483, presentato al congresso dell’American Society of Clinical Oncology (ASCO) durante la sessione orale dedicata ai tumori toracici.
Il trial ha valutato l’uso dell’immunoterapia con l’anti-PD-1 pembrolizumab in combinazione con la chemioterapia con platino e pemetrexed come trattamento di prima linea per i pazienti con mesotelioma pleurico avanzato o metastatico non operabile, dimostrando che pembrolizumab in aggiunta alla chemioterapia prolunga la sopravvivenza di questi pazienti.

PFAS E INQUINAMENTO ACQUE POTABILI IN LOMBARDIA

da greenpeace.it

In Lombardia nell’acqua destinata al consumo umano sono presenti PFAS (composti poli e perfluoroalchilici), sostanze chimiche artificiali altamente persistenti prodotte da alcune attività industriali. Si tratta di un ampio gruppo di molecole (oltre 10 mila) associate a numerosi impatti sulla salute, tra cui alcune forme tumorali, talmente pericolose che diversi Stati in Europa hanno deciso di chiederne la messa al bando. Per rispondere a richieste crescenti della popolazione, Greenpeace Italia, tramite istanza di accesso agli atti, ha ottenuto i risultati di analisi fatte dai gestori e dalle autorità sanitarie lombarde su campioni di acqua destinata ad uso potabile. I risultati evidenziano un quadro allarmante: in Lombardia è stata registrata la presenza di PFAS in quasi il 20% delle analisi condotte dalle autorità a partire dal 2018. Ma non solo: in diversi casi le autorità erano al corrente da anni di questa contaminazione, eppure non risultano campagne informative rivolte alla popolazione, che non è stata quindi avvertita dei rischi a cui è esposta.

Clean water (healthy concept)

È quanto ha scoperto l’Unità Investigativa di Greenpeace Italia in un’inchiesta condotta grazie all’invio, tra ottobre 2022 e gennaio 2023, di numerose richieste di accesso agli atti generalizzato (FOIA), indirizzate a tutte le ATS (Agenzia di Tutela della Salute) ed enti gestori delle acque lombarde. Grazie a questa campagna di trasparenza e di accesso all’informazione, per la prima volta è stato possibile visionare le analisi eseguite sugli acquedotti lombardi. E il risultato è sconcertante: si può dire con certezza che sono migliaia i cittadini lombardi che, dal 2018, hanno inconsapevolmente bevuto acqua contenente PFAS, usata anche per cucinare o irrigare campi e giardini. Ma non solo: non si può escludere che queste contaminazioni stiano andando avanti tuttora.

Scarica l’elenco dei cento comuni in cui sono stati trovati i valori di contaminazione più elevati

Scarica la classifica delle province lombarde

Leggi il briefing “PFAS: GLI INQUINANTI ETERNI

INAIL NEWS PODCAST.

da inail.it

Inail news Podcast” è un prodotto digitale d’informazione pensato per offrire uno strumento ulteriore di conoscenza del mondo Inail.
È un notiziario in formato audio in cui sono raccontati, attraverso l’utilizzo di un linguaggio quanto più possibile semplice e sintetico, i fatti più rilevanti della settimana riguardanti l’attività istituzionale dell’ente, che sono riportati  in modo più dettagliato nelle news del portale veicolate anche attraverso la newsletter settimanale “InailNews”.

Il prodotto si propone di utilizzare i nuovi linguaggi dei media e le molteplici possibilità offerte dai social in una realtà che cambia velocemente. Per dialogare con i cittadini, far conoscere in modo sempre più efficace i servizi offerti e facilitarne l’accesso agli utenti.

I Podcast relativi all’anno 2021 sono consultabili dalla sezione “Archivio Inail News Podcast“.