DIRITTO DEL LAVORO

PROMOZIONE DELLA SALUTE PER I LAVORATORI ANZIANI

La promozione della salute mentale sui luoghi di lavoro è fondamentale per garantire a tutti una vita i sana e attiva anche nelle età più avanzate. Può inoltre ridurre la necessità di cure , prevenire il pensionamento anticipato e problematiche di l’invalidità. Il documento qui di seguito è tratto dal sito eurohealth.net ed offre alcuni consigli e strategie per ridurre i rischi psicosociali che riguardano la salute di quella parte della popolazione lavorativa anziana.

da Eurohealth.net

I lavoratori più anziani tendono a sperimentare più rischi psicosociali rispetto ad altri gruppi di età. Le loro competenze possono diventare obsolete più rapidamente di quanto non siano in grado di riqualificare e migliorare le competenze e contratti di lavoro precari possono minare la loro capacità di costruire risorse sociali ed economiche. I lavoratori più anziani segnalano più spesso rischi per la salute legati al lavoro e hanno tassi più elevati di assenze per malattia. Ma non deve essere così. Se adeguatamente supportati e protetti, i lavoratori anziani sono una risorsa per l’organizzazione, l’economia e la società. 

221020_report_PSRworkplaceolderworkers_casier

Le prove crescenti lo dimostrano la salute dei lavoratori è influenzata da rischi psicosociali, come obblighi conflittuali tra lavoro e vita familiare, precarietà del lavoro e stress correlato al lavoro. Coloro che soffrono di problemi psicosociali sul lavoro hanno tassi più elevati di problemi cardiaci e cardiovascolari e soffrono di una maggiore privazione del sonno e depressione.

 Leggi la nostra policy brief per la protezione dei lavoratori anziani sul posto di lavoro

221020_report_PSRworkplaceolderworkers_mechanic

Migliorare la salute e la sicurezza sul lavoro è a obiettivo chiave della politica sociale dell’UE. Il pilastro europeo dei diritti sociali specifica i diritti a modalità di lavoro che facilitino le responsabilità assistenziali (Principio 9) e a un ambiente di lavoro adeguato alle esigenze professionali e che protegga la salute e la sicurezza (Principio 10). Mentre la Commissione Europea sta lanciando il suo Strategia assistenziale europea e fare progetti per a approccio globale alla salute mentale a livello europeo, la nostra policy brief offre percorsi per il progresso.

Il brief fa sei raccomandazioni per la mitigazione dei rischi psicosociali sul lavoro che devono essere adottate dai datori di lavoro e portate avanti dai responsabili politici. Ciò andrà a vantaggio di tutti i lavoratori, ma soprattutto dei lavoratori più anziani.

  • Incoraggiare l’apprendimento permanente e lo sviluppo di competenze diverse  
  • Offri opzioni per un lavoro flessibile 
  • Sfruttare processi di tutoraggio “bidirezionali”.  
  • Offrire strutture pensionistiche flessibili 
  • Stabilire politiche di supporto e rafforzare le capacità organizzative per i benefici per la salute  
  • Identificare (mentali) “promotori della salute” e programmi promettenti 

Risorse correlate

221025_webinar_PsychosocialRisksPiù anzianiPersone_TwitterCard

Affrontare i rischi psicosociali e sostenere la salute mentale dei lavoratori anziani: politica e pratica in azione – KO ki:

Banner seminario annuale 2022

Seminario annuale EuroHealthNet sull’investimento nel benessere e nell’equità sanitaria per giovani e meno giovani’
– Rapporto disponibile

220905_PolicyPrécis_HealthPromotingCare

Ridurre le disuguaglianze investendo in assistenza sanitaria

PIATTAFORME DIGITALI E LAVORO .

Le piattaforme di lavoro digitali hanno trasformato il mondo del lavoro e rappresentano una nuova sfida nella gestione della sicurezza sul lavoro . Attualmente sono presenti nella comunità Europea oltre 500 piattaforme . Questa nuova modalità di lavoro permette diverse opportunità occupazionali ma pone anche interrogativi per la presenza inevitabile di nuovi rischi professionali quali l’incremento del ritmo lavoro, l’applicazione parziale delle norme vigenti in materia di SSL e la precarietà del tipo di lavoro. Allo stesso tempo, lavorare per una piattaforma di lavoro digitale , rappresenta un’opportunità eccezionale per alcuni particolari gruppi di lavoratori (in genere svantaggiati ), come i lavoratori disabili o i migranti, di entrare o rientrare nel mercato del lavoro.

( Dott Alessandro Guerri)

Su queste problematiche è possibile consultare la documentazione prodotta dall Agenzia Europea sulla sicurezza :

 progetto di ricerca sulla SSL sulla digitalizzazione ,

Prevenire e gestire i rischi per la salute e la sicurezza nel lavoro su piattaforme digitali 

Diversità della forza lavoro e piattaforme di lavoro digitali: implicazioni per la sicurezza e la salute sul

“Lavoro sano e sicuro nell’era digitale” 2023-25

SPETTA AL LAVORATORE DIMOSTRARE LA CAUSA LAVORATIVA DI UN DANNO

da doctor33.it

Poiché la responsabilità del datore di lavoro ex art. 2087 c.c. è di natura contrattuale, ai fini del relativo accertamento, incombe sul lavoratore che lamenti di avere subito, a causa dell’attività lavorativa svolta, un danno alla salute, l’onere di provare l’esistenza di tale danno, come pure la nocività dell’ambiente di lavoro, nonché il nesso tra l’uno e l’altro elemento, mentre grava sul datore di lavoro – una volta che il lavoratore abbia provato le predette circostanze – l’onere di provare di avere fatto tutto il possibile per evitare il danno, ovvero di avere adottato tutte le cautele necessarie per impedire il verificarsi del danno stesso.

(fonte :www.dirittosanitario.net)

NUOVI OBBLIGHI PER IL MEDICO COMPETENTE E CON IL “DECRETO LAVORO” DL 48/2023.

Alessandro Guerri Medico , Specialista in Medicina del Lavoro

È stato appena pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale del 04.05.2023 n. 103, il Decreto legge del 4 maggio 2023 n. 48 il cosiddetto “decreto lavoro” che non solo inserisce misure urgenti nel mondo del lavoro, ma introduce anche alcune importanti modifiche agli obblighi del medico competente e questo già dal 4 maggio 2023.

Ma vediamo insieme le principali novità.

OBBLIGHI DEL MEDICO COMPETENTE

Articolo 18 – Obblighi del datore di lavoro e del dirigente

1. Il datore di lavoro, che esercita le attività di cui all’articolo 3, e i dirigenti, che organizzano e dirigono le stesse attività secondo le attribuzioni e competenze ad essi conferite, devono:

a) nominare il medico competente per l’effettuazione della sorveglianza sanitaria nei casi previsti dal presente decreto legislativo e qualora richiesto dalla valutazione dei rischi di cui all’articolo 28 

“L’articolo 15 apporta modifiche al decreto legislativo 9 aprile 2008, n. 81, in materia di tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro, senza comportare nuovi o maggiori oneri a carico della finanza pubblica. La lettera a) introduce l’obbligo di nominare il medico competente ogni qualvolta la valutazione dei rischi ne suggerisca la presenza”.

Questa è una novità importante in quanto potenzialmente amplia in modo significativo l’obbligo di monitorare la salute dei lavoratori non solo nei casi specificamente indicati dal D.Lgs. n. 81/2008, ma anche in tutti i casi in cui la valutazione dei rischi, effettuata in collaborazione obbligatoria con il medico competente ai sensi dell’art. 29 c. 1 del D.Lgs. n. 81/2008, ne evidenzi la necessità. Ad esempio, si può pensare al lavoro svolto in missione o all’estero, a particolari attività non tabellate ma con elevati valori di stress correlato al lavoro, al rischio di guida di autoveicoli, a rischi posturali e così via.

Tra l ‘altro , la sentenza della Cassazione Penale.Sez. III, datata 15 gennaio 2013 n.1856, ha evidenziato che per quanto riguarda la valutazione dei rischi, il medico competente non deve basarsi solo sulle informazioni fornite dal datore di lavoro, come previsto dall’art.18, comma 2, ma deve anche acquisire informazioni di sua iniziativa, ad esempio durante le visite nei luoghi di lavoro previste dall’art. 25, lettera I) o attraverso le segnalazioni dirette dei lavoratori sottoposti a sorveglianza sanitaria o di altri soggetti.

La Cassazione penale Sez. III, 15 gennaio 2013 n.1856 ha sottolineato che “in tema di valutazione dei rischi, il “ medico competente” assume elementi di valutazione non soltanto dalle informazioni che devono essere fornite dal datore di lavoro, quali quelle di cui all’art.18, comma 2, ma anche da quelle che può e deve direttamente acquisire dì sua iniziativa, ad esempio in occasione delle visite agli ambienti di lavoro di cui all’art. 25, lettera I) o perché fornitegli direttamente dai lavoratori sottoposti a sorveglianza sanitaria o da altri soggetti”.

MEDICO COMPETENTE , CARTELLA SANITARIA E SOSTITUTO

ll DL 48/2023 inserisce la lettera e-bis) e la lettera n-bis all’articolo 25, comma 1 che dettaglia tutti gli obblighi del medico competente

Il medico competente:

e-bis) in occasione delle visite di assunzione, richiede al lavoratore la cartella sanitaria rilasciata dal precedente datore di lavoro e tiene conto del suo contenuto ai fini della formulazione del giudizio di idoneità;»

n-bis) in caso di impedimento per gravi e motivate ragioni, comunica per iscritto al datore di lavoro il nominativo di un sostituto, in possesso dei requisiti di cui all’articolo 38, per l’adempimento degli obblighi di legge durante il relativo intervallo temporale specificato.»;

Viene quindi inserito un nuovo “doppio” obbligo al medico competente: ricevere e consultare la cartella sanitaria che viene rilasciata al lavoratore dal medico competente del precedente datore di lavoro (ai sensi dell’art. 25 comma 1 lettera e), e tenerne conto ai fini del giudizio di idoneità (regolato all’art. 41 comm 2 lettera a).

Inoltre, con la lettera n-bis richiede al medico di indicare un sostituto in caso di impedimento grave e per motivate ragioni.

Se da una parte questi contributi legislativi rafforzano ulterioriormente la centralità del medico del lavoro , dall’ altro come nel caso delle cartelle sanitarie aumentano notevolmente il carico ” burocratico”.

LA GIORNATA CONTRO GLI INFORTUNI SUL LAVORO E L’IMPEGNO DI TECO MILANO

Il 28 aprile è la giornata dedicato alla prevenzione degli infortuni . È un momento in cui riflettere su tante morti bianche . I dati sono sempre sconfortanti inutile dirlo. Diversi sono gli eventi programmati durante la settimana .

A noi che ci occupiamo di sicurezza tuttavia , (ma un po’ dovrebbe essere per tutti ), ogni giorno è dedicato alla prevenzione di infortuni e malattie professionali e non solo il 28 di aprile , perché la sicurezza è un valore importante.

Per quanto riguarda la Salute e Sicurezza sul Lavoro Teco Milano ha fornito da 25 anni e fornisce ogni giorno supporto ai datori di lavoro e ai RSPP nell’applicazione delle norme fondamentali, tra cui la lettura della governance aziendale, la valutazione dei rischi e la loro documentazione, la gestione della salute e sicurezza negli appalti, il rispetto degli adempimenti tecnici per i luoghi di lavoro, le attrezzature, le sostanze chimiche e i dispositivi di protezione individuale, e i rapporti con il medico competente per la valutazione dei rischi e la sorveglianza sanitaria.

Teco Milano ha sviluppato un forte know-how in queste aree, ma anche oltre, con programmi volontari per il benessere in azienda, riflessioni sulla salute e sicurezza dei lavoratori all’estero, riflessioni sulla tutela della sicurezza nel lavoro agile, aspetti di salute e sicurezza nella parità di genere e altro ancora.

Per Teco Milano , il 28 aprile è la giornata dedicata alla sicurezza sul lavoro, ma ogni giorno dell’anno è importante per la tutela della salute e della sicurezza sul lavoro.

CHAT GPT E IA E IL MONDO DEL LAVORO.

Negli ultimi anni, l’intelligenza artificiale (IA) e in particolare i modelli di linguaggio come ChatGPT hanno rivoluzionato molti aspetti della nostra vita quotidiana, compreso il mondo del lavoro. In questo articolo, esploreremo l’impatto che ChatGPT e l’IA avranno sul mondo del lavoro e come le aziende potrebbero adattarsi a questo cambiamento.

Innanzitutto, è importante sottolineare che ChatGPT e l’IA non sostituiranno completamente i lavoratori umani. Al contrario, questi strumenti saranno utilizzati per migliorare ed estendere le abilità dei lavoratori umani e migliorare l’efficienza dei processi aziendali.

Un esempio di come ChatGPT e l’IA potrebbero essere utilizzati nel mondo del lavoro è l’assistenza clienti. Molte aziende stanno già utilizzando ChatGPT e altri chatbot alimentati dall’IA per rispondere alle domande dei clienti in modo rapido ed efficiente. Questo permette ai dipendenti di concentrarsi su compiti più complessi e ad alto valore aggiunto, come la risoluzione di problemi più complessi o la gestione di situazioni più delicate.

Inoltre, ChatGPT e l’IA possono essere utilizzati per l’automazione dei processi aziendali, come la gestione delle risorse umane, la contabilità e la gestione delle scorte. Ciò permette di eliminare i compiti ripetitivi e di routine dai lavori degli impiegati, liberandoli di più tempo per dedicarsi ad attività più creative e di valore.

Tuttavia, l’uso di ChatGPT e l’IA nel mondo del lavoro solleva anche alcune preoccupazioni. Ad esempio, il rischio di sostituire i lavoratori umani con macchine in alcuni settori industriali potrebbe portare a disoccupazione e incertezza per i lavoratori.

Per affrontare queste preoccupazioni, le aziende dovranno considerare l’implementazione di programmi di formazione e di riqualificazione per i loro dipendenti, in modo da garantire che siano preparati per il futuro del lavoro. Inoltre, le aziende dovrebbero considerare l’adozione di una cultura aziendale incentrata sullo sviluppo delle competenze dei dipendenti, in modo che i lavoratori possano continuare ad aggiornare le loro abilità e adattarsi ai cambiamenti tecnologici in atto.

ChatGPT e l’IA stanno quindi cambiando rapidamente il modo in cui lavoriamo. Sebbene l’uso di queste tecnologie possa portare alcuni rischi, le aziende possono adottare strategie per affrontare questi problemi e garantire che i loro dipendenti siano pronti per il futuro del lavoro. Il futuro è già qui, e l’adozione dell’IA nel mondo del lavoro potrebbe portare a molte opportunità per migliorare l’efficienza, aumentare la produttività e creare nuove opportunità di lavoro.

inutile dirvi che l’articolo è stato proprio creato da CHAT GPT…

IL PROGRAMMA WHP “WORKPLACE HEALTH PROMOTION”

da assolombarda.

Il Programma WHP “Workplace Health Promotion” – Aziende che promuovono la salute, intende promuovere gli stili di vita sani tra i lavoratori affrontando il tema delle abitudini alimentari nel contesto lavorativo e domestico nonché il complesso sistema di equilibri delle abitudini comportamentali nel tempo libero.

I principali interventi di promozione della salute su cui si fonda il Programma WHP sono:

  • promozione di una alimentazione corretta (es. decalogo corretta alimentazione);
  • contrasto al consumo di tabacco (es. linee guida, volantini, manifesti per fumatori e non fumatori);
  • promozione della attività fisica (es. volantini promozione uso scale e bicicletta);
  • mobilità sostenibile (es. controllo dei veicoli aziendali);
  • contrasto alle dipendenze da alcol, sostanze stupefacenti e gioco d’azzardo (formazione e campagne informative);
  • promozione del benessere e conciliazione famiglia-lavoro.

Obiettivi e contenuti del Programma WHP

Il Programma WHP si inserisce tra le attività di promozione della salute, previste a livello regionale in relazione anche alla tematica dell’invecchiamento della popolazione lavorativa e dei cambiamenti in atto nella nostra società.
Le aziende che avviano, al loro interno, interventi ritenuti “buone pratiche” nel campo della health promotion e dello sviluppo sostenibile, aderendo alla reta WHP ottengono l’ accreditamento come “Azienda che promuove Salute“.

Come aderire al Programma WHP

Le aziende che decidono di aderire si impegnano a realizzare annualmente almeno 3 buone pratiche (scegliendole da un apposito Manuale) in 2 aree tematiche diverse.
Al termine del primo anno vengono accreditate come “azienda che promuove salute” ricevendo il logo “health promoting workplace” dell’anno.

Per entrare nella Rete WHP Lombardia  è sufficiente compilare il modulo di iscrizione online. L’adesione è gratuita.


Benefici per le aziende che aderiscono al WHP

Le aziende che aderiscono al Programma WHP possono avere benefici di vario tipo: miglioramento dell’organizzazione del lavoro e dell’ambiente di lavoro, benefit ai lavoratori oltre che aspetti di natura fiscale.

CONTENUTI CORRELATI
File

WHP – Protocollo Assolombarda e ASL milanesi – 3 dicembre 2014

IL PROGRAMMA ISPETTIVO DELL’INL 2023/2024

da :https://www.confartigianatoimpreseperugia.it/ispettorato-del-lavoro-attivita-di-vigilanza-2023-settori-prioritari-di-sorveglianza/

L’Ispettorato Nazionale del Lavoro ha prodotto il documento di programmazione della vigilanza per l’anno 2023, presentato alla Commissione
centrale di coordinamento dell’attività di nella riunione del 13 febbraio 2023.
Assi prioritari del document sono la necessità di assicurare priorità alle istanze provenienti dai lavoratori, il rafforzamento dei controlli in materia di
salute e sicurezza sui luoghi di lavoro, l’attuazione del Piano nazionale per la lotta al lavoro sommerso (PNS), il contrasto alle illecite esternalizzazioni
produttive e a ogni forma di discriminazione nei luoghi di lavoro.
Nel documento di programmazione della vigilanza per l’anno 2023, l’Ispettorato Nazionale del Lavoro evidenzia la persistente carenza di
personale amministrativo adibito ad attività di supporto alle proprie attività.
SI prevede di effettuare nel 2023 75.000 accessi ispettivi, con un incremento di circa il 18% delle ispezioni attivate nel corso del 2022.
Prevenzione e promozione della legalità
L’INL si è impegnato a sviluppare iniziative di sensibilizzazione e formazione sui temi della legalità e della sicurezza nei luoghi di lavoro, rafforzando la collaborazione con il settore scolastico. L’attività informativa sarà rivolta
prioritariamente a tutti gli studenti, in particolare a quelli che sono prossimi all’inserimento nel mondo del lavoro, nonché a quelli interessati dai progetti di
alternanza scuola lavoro, ai dirigenti scolastici e ai docenti tutor, al fine di far acquisire conoscenze e competenze specifiche in materia di salute e
sicurezza sul lavoro.
Richieste di intervento e tutela dei lavoratori
L’Ispettorato rafforzerà lo “sportello all’utenza” i cui servizi continueranno ad essere assicurati, oltre che in presenza, anche in modalità “online”
prevedendo, tra l’altro, l’utilizzo di modalità, attualmente in fase di sperimentazione, che consentano la gestione degli appuntamenti con gli
utenti.
Inoltre, sarà incrementato l’utilizzo degli istituti normativi volti ad una pronta soddisfazione delle richieste di intervento, specie di natura economica.
A tal fine è stato rinnovato il servizio di ricezione delle richieste di intervento, mediante l’integrazione sul proprio sito del modello di denuncia tradotto in
diverse lingue (arabo, bengalese, cinese, francese, inglese, punjabi, romeno,
ucraino e urdu), e attraverso l’attivazione sperimentale di sportelli multilingua
che, in collaborazione con OIM, saranno progressivamente estesi ad altri ambiti territoriali e dedicati alla ricezione – con la consueta modalità protetta e riservata – delle denunce di irregolarità e sfruttamento lavorativo di cittadini
stranieri.
Lavoratori migranti e rifugiati ucraini
Nel 2023 l’azione ispettiva dell’INL a contrasto dello sfruttamento dei lavoratori provenienti da Paesi terzi proseguirà con l’attivazione di apposite task force multi-agenzia nell’ambito delle attività progettuali che verranno realizzate a
seguito del progetto “A.L.T. Caporalato D.U.E. Azioni per la Legalità e la Tutela del lavoro – Dignità, Uguaglianza ed Equità”. A questi interventi si
affiancherà la stabile collaborazione con l’OIM in attuazione del Protocollo d’intesa siglato in data 11 marzo 2021 che, tra l’altro, promuove lo sviluppo di
procedure operative comuni che garantiscano migliore operatività ed efficacia al meccanismo di tutela e messa in protezione delle vittime di sfruttamento lavorativo (c.d. referral).
Salute e sicurezza nei luoghi di lavoro
Particolare attenzione deve essere posta all’attività di prevenzione, la quale si svilupperà in adesione alle preannunciate campagne europee ed avrà
riguardo, in particolare, ai processi di valutazione dei rischi e di individuazione delle misure di prevenzione degli infortuni e delle malattie professionali, così come all’adeguatezza dei percorsi formativi dei lavoratori, anche in
collaborazione con gli organismi paritetici.
I settori prioritari sui quali indirizzare la vigilanza per le verifiche in materia di salute e sicurezza nel corso del 2023 saranno l’edilizia, l’agricoltura, la
logistica e i trasporti.


Nel corso del 2023 il contrasto al lavoro sommerso, in tutte le sue forme, sarà l’obiettivo prioritario della programmazione.
L’attività di contrasto al sommerso sarà a tutte le forme di sommerso e quindi anche al contrasto del c.d. lavoro grigio, categoria nella quale vanno ascritti tutti quei rapporti di lavoro che, seppur formalmente regolari in quanto
comunicati agli enti competenti, presentano nel concreto svolgimento elementi
di irregolarità connotati da un minore impatto sugli oneri retributivi, contributivi e fiscali a carico del datore di lavoro attraverso modalità di elusione della normativa legale e contrattuale.
L’INL proseguirà, nel 2023, la sua azione di controllo e di presidio del territorio, in un’ottica multi-agenzia e in collaborazione sinergica con tutte le
autorità competenti e le organizzazioni interessate al contrasto allo sfruttamento lavorativo.
A tale scopo, anche per il 2023, si prevede l’attivazione di specifiche task
force per l’effettuazione di verifiche ispettive straordinarie multi-agenzia in
contesti a maggior rischio, che richiedono l’intervento di una cospicua forza
ispettiva: in tale ottica, l’INL ha elaborato una nuova proposta progettuale denominata “A.L.T. Caporalato D.U.E.- Azioni per la Legalità e la Tutela del lavoro – Dignità, Uguaglianza ed Equità”, volta ad assicurare continuità al rafforzamento delle iniziative di contrasto al caporalato anche nel biennio 2023- 2024.

DOSSIER DONNA 2023 INAIL

In occasione della Giornata internazionale dell’8 marzo, la Consulenza statistico attuariale dell’Inail analizza l’andamento infortunistico e tecnopatico al femminile attraverso i dati mensili provvisori del biennio 2021-2022 e quelli consolidati del quinquennio 2017-2021

Dossier donne 2023

Nel 2021 l’incidenza degli infortuni sul lavoro occorsi alle lavoratrici sul totale dei casi denunciati è tornata ai valori percentuali pre-pandemia (36%), dopo un 2020 in cui, a causa di un più elevato numero di contagi da Covid-19 tra le donne rispetto agli uomini, era risultata in aumento di sette punti percentuali (43%).

A differenza di quanto avvenuto negli anni precedenti, quando il numero delle donne infortunate in itinere ha sempre superato quello degli uomini, nel biennio 2020-2021, anche a causa del massiccio ricorso allo smart working, le denunce in complesso per infortuni sul lavoro occorsi alle lavoratrici nel tragitto di andata e ritorno tra l’abitazione e il posto di lavoro risultano inferiori a quelle degli uomini (40.909 casi contro 43.434).

Le lavoratrici vittime di aggressioni o violenze rappresentano circa il 3% di tutti gli infortuni femminili avvenuti in occasione di lavoro e riconosciuti dall’Inail. Tra queste, oltre il 60% svolge professioni sanitarie e assistenziali. Seguono, a distanza, insegnanti e specialiste dell’educazione e della formazione, impiegate postali, personale di pulizia, addette ai servizi di vigilanza e custodia, alle vendite e alla ristorazione.

Le malattie professionali denunciate dalle lavoratrici nel 2021 sono state 14.878, in aumento del 24,4% rispetto all’anno precedente e pari al 27% delle 55.202 denunciate nel complesso, che rispetto alle 57.996 del 2017 sono calate del 4,8%, per effetto di una riduzione del 4,3% per gli uomini e del 6,1% per le donne. Le patologie prevalenti continuano a essere quelle del sistema osteo-muscolare e del tessuto connettivo.

SMART WORKING PER FRAGILI E MILLEPROROGHE.

https://www.osservatoriomalattierare.it/news/attualita/19558-smart-working-per-i-lavoratori-fragili-prorogato-fino-al-30-giugno-2023

La misura non tutela più le persone con disabilità titolari di Legge 104 ma solo una serie di specifiche condizioni cliniche

L’accesso prioritario allo smart working per lavoratori fragili e genitori con figli minori di 14 anni è stato ufficialmente prorogato fino al 30 giugno 2023. Lo ha decretato la Legge di conversione del cosiddetto Decreto Milleproroghe, che ha ricevuto nella serata di ieri il voto di fiducia della Camera dei Deputati, dopo l’ok del Senato. A questo link il testo completo del provvedimento approvato, in attesa della pubblicazione in Gazzetta Ufficiale.

Ricordiamo che la norma non tutela più la generica categoria delle persone con disabilità, titolari di Legge 104 o di invalidità civile al 100%, ma solo le persone affette da una serie di patologie e di condizioni croniche, esplicitate dal Ministero della Salute.

CHI SONO I LAVORATORI FRAGILI

La definizione della categoria di “lavoratori fragili” è stata affidata a un Decreto del Ministero della Salute del 4 febbraio del 2022, contenente la lista delle patologie e delle condizioni croniche che, di fatto, danno diritto allo smart working.

In sintesi la lista si restringe a:

  • pazienti con situazioni di grave compromissione del sistema immunitario (trapianto di organo solido in terapia immunosoppressiva; trapianto di cellule staminali ematopoietiche (entro 2 anni dal trapianto o in terapia immunosoppressiva per malattia del trapianto contro l’ospite cronica); attesa di trapianto d’organo; terapie a base di cellule T esprimenti un Recettore Chimerico Antigenico (cellule CART); patologia oncologica o onco-ematologica in trattamento con farmaci immunosoppressivi, mielosoppressivi o a meno di 6 mesi dalla sospensione delle cure;  immunodeficienze primitive (es. sindrome di DiGeorge, sindrome di Wiskott-Aldrich, immunodeficienza comune variabile etc.); immunodeficienze secondarie a trattamento farmacologico (es: terapia corticosteroidea ad alto dosaggio protratta nel tempo, farmaci immunosoppressori, farmaci biologici con rilevante impatto sulla funzionalità del sistema immunitario etc.); dialisi e insufficienza renale cronica grave; pregressa splenectomia;  sindrome da immunodeficienza acquisita (AIDS) con conta dei linfociti T CD4+ < 200cellule/µl o sulla base di giudizio clinico);
  • pazienti con almeno 3 o più delle seguenti patologie gravi concomitanti: cardiopatia ischemica; fibrillazione atriale; scompenso cardiaco; ictus; diabete mellito; bronco-pneumopatia ostruttiva cronica; epatite cronica; obesità;
  • persone in possesso di documentata esenzione alla vaccinazione per motivi sanitari ed età >60 anni;
  • persone in possesso di documentata esenzione alla vaccinazione per motivi sanitari affette da una delle condizioni elencate all’Allegato 2 della Circolare della Direzione generale della prevenzione sanitaria del Ministero della salute n. 45886 dell’8 ottobre 2021. Le condizioni sono sostanzialmente: la disabilità grave (Legge 104, articolo 3 comma 3) e tutte quelle patologie per cui è stata prevista la priorità vaccinale sulla terza dose, tra cui fibrosi cistica, fibrosi polmonare idiopatica, miastenia gravis, distrofia muscolare.

COSA CAMBIA NEL SETTORE PRIVATO

Come anticipato, nel privato sono invece due le categorie aventi diritto allo smart working: lavoratori fragili e genitori di under 14. La quantità effettiva di giorni in cui sarà possibile svolgere la prestazione lavorativa

da remoto non equivale al 100%, ma sarà la contrattazione collettiva a stabilirlo e, qualora non esistesse, un accordo apposito con l’azienda o con il datore di lavoro.

COSA CAMBIA NEL COMPARTO PUBBLICO

Nella pubblica amministrazione viene prorogato quanto già deciso nella Legge di bilancio 2023: lo smart working sarà rivolto solo ai lavoratori fragili e non ai genitori di figli con meno di 14 anni.

PERCHÈ ABBIAMO ATTESO COSÌ TANTO QUESTA PROROGA

La Legge di Bilancio 2023 in un primo momento aveva confermato una proroga per il primo trimestre dell’anno, quindi fino al 31 marzo, ma solo per i lavoratori fragili. Successivamente però, durante la seduta del Senato del 26 gennaio scorso, la Ministra del Lavoro Marina Calderone si era impegnata a far prorogare la misura in scadenza, con la criticità però di dover trovare i fondi necessari alla proroga. La copertura finanziaria (16 milioni di euro) è stata alla fine trovata e ha permesso l’approvazione all’unanimità della Commissioni Bilancio e Affari costituzionali del Senato di un emendamento entrato in vigore con la conversione in legge del Decreto Milleproroghe 2023 (Articolo 9, commi 4-ter, 4-quater e 5-ter).