SANITA’

IL LAVORO NOTTURNO AUMENTA IL RISCHIO CANCRO

Il cancro al polmone è la principale causa di decessi per cancro in tutto il mondo, per questo studi inerenti alla prevenzione oncologica sono particolarmente attivi in questo settore. Il campo della prevenzione oncologica è governato da numerosissimi fattori legati ad abitudini e stile di vita, che risultano difficili da analizzare.

Una recente indagine pubblicata su Cell Metabolism il 28 Luglio 2016, realizzata dai biologi del Massachusetts Institute of Technology (MIT) ha messo in luce la correlazione tra un lavoro che prevede turni notturni ed il rischio di carcinogenesi; il rischio di sviluppare certe malattie in seguito a turni notturni è un sorvegliato speciale da tempo, tanto che già nel 2010 il rischio di tumore correlato a ciò appariva nella sezione ‘possibile-2A’ (probabile cancerogeno per l’uomo) nella lista IARC (International Agency for Research on Cancer).

Ma perchè un infermiere o un operaio che svolgono turni notturni sono più soggetti al cancro?

Chiaramente avrete già sentito parlare di ritmo circadiano, una sorta di orologio intrinseco al nostro organismo che comporta oscillazioni bio-umorali, regolato dalla luce. Questo particolare orologio ha funzioni molto importanti tra cui la regolazione del sonno-veglia, la secrezione ormonale, le variazioni di temperatura corporea e la regolazione del metabolismo cellulare, che comprende la divisione e di conseguenza anche la proliferazione delle neoformazioni.

L’orologio circadiano negli esseri umani si trova nel nucleo soprachiasmatico del cervello (Sistema Nervoso Centrale) e dalla retina riceve informazioni riguardanti i livelli di luce; il SNC elabora queste informazioni e le trasmette alle cellule del corpo tramite ormoni e altre molecole. Un lavoro che comporta turni notturni altera il ritmo circadiano e un’alterazione di questo fa sì che i tumori diventino più aggressivi e crescano più rapidamente.

I ricercatori del MIT hanno condotto il loro esperimento sul modello animale murino (topi) ed hanno osservato l’importanza di due geni, presenti anche nell’uomo, che fungono da soppressori tumorali. Se l’orologio che detta il ritmo circadiano non funziona correttamente (in presenza di troppa o in assenza di luce) questi due geni risultano alterati e non possono svolgere il loro ruolo contro i tumori.

Questi due geni sono Bmal1 e Per2, codificano per proteine il cui livello oscilla durante il corso della giornata in correlazione al ritmo circadiano; quando il normale ciclo buio/luce viene interrotto le oscillazioni proteiche spariscono.

Lo scopo dell’esperimento è stato quello di correlare l’alterazione di questi geni e il cancro in topi programmati per sviluppare il cancro al polmone. Nella prima serie di esperimenti un gruppo di topi è stato esposto ad un ciclo buio/luce regolare di 12h/12h, mentre il secondo gruppo è stato esposto ogni 2 giorni ad un ulteriore periodo di luce di 8 h; questa situazione era volta ad emulare i turni notturni a cui si sottopongono gli esseri umani. Nella seconda serie di esperimenti i topi sono stati sottoposti ad un normale ciclo buio/luce ma sono stati ‘spenti’ i geni Bmal1 e Per2, regolatori del ritmo circadiano. Sia nei topi sottoposti a cicli buio/luce anormali, sia nei topi con i geni silenziati si è ottenuta una più rapida crescita dei tumori. E’ stato in questo modo dimostrato che sia un’alterazione fisiologica (ore buio/luce sfasate), sia una mutazione nei geni chiave che controllano l’orologio circadiano diminuiscono la sopravvivenza, portando ad una maggiore crescita e progressione del tumore al polmone. Un’ulteriore prova dell’importanza di questi geni e del ritmo circadiano proviene dall’analisi di campioni di tumore del polmone umano, nei quali si riscontrano dei bassi livelli dei due geni sopracitati e di altri geni importanti nella regolazione dell’orologio circadiano.

Articolo tratto da”il Dolomiti “di  Giorgia Tosoni

Fonti:

http://www.cell.com/cell-metabolism/fulltext/S1550-4131(16)30312-6

http://www.infermieristicamente.it/articolo/6781/nuovo-studio-rivela-le-cause-dell-incremento-di-cancro-nei-lavoratori-a-turni/

GESTIONE DEL RISCHIO CHIMICO E CANCEROGENO IN SANITÀ ALLA CLINICA DEL LAVORO DI MILANO

Segnaliamo il convegno “GESTIONE DEL RISCHIO CHIMICO E CANCEROGENO IN SANITÀ “ che si terrà presso la Clinica del Lavoro di Milano il giorno 28 novembre 2019.

Qui di seguito il programma:

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APPLE WATCH PER PREVENIRE LA FIBRILLAZIONE IN ITALIA

Nell’ambito dell’iniziativa per la prevenzione della fibrillazione atriale denominata “Isola del Cuore”, l’Ospedale Fatebenefratelli – Isola Tiberina di Roma e la società di servizi It MMN – Magnetic Media Network hanno annunciato di aver eseguito più di 4.300 ECG in un fine settimana, con l’ausilio di smartwatch Apple Watch. L’iniziativa ha di recente ricevuto il Premio Forum PA Sanità 2019.

All’estero, soprattutto negli Stati Uniti, sono numerosi gli studi, le ricerche e i programmi incentrati sull’utilizzo dell’Apple Watch per la salute, area in cui la società di Cupertino sta impegnando molte energie e risorse. Anche in Italia non mancano le iniziative che integrano le tecnologie digitali nel settore sanitario.

Per quanto riguarda il nostro Paese, MMN – Magnetic Media Network è Apple Authorised Enterprise Reseller riconosciuto e qualificato per lo sviluppo di progetti in ambito ResearchKit e HealthKit, i framework di Apple dedicati alla ricerca e alla salute.

Apple Watch

Naturalmente, le conoscenze tecnologiche della società dell’ambito It hanno supportato l’indispensabile bagaglio di competenze dell’istituto ospedaliero romano. Questa collaborazione basata sull’utilizzo delle tecnologie wearable ha dato dunque vita a un progetto dal rilievo di livello mondiale, nell’ambito healthcare.

Grazie all’ausilio di Apple Watch e all’ambiente applicativo sviluppato ad hoc, il 12 e 13 ottobre scorsi l’iniziativa ha fatto registrare il ragguardevole risultato di oltre 4.300 ECG fatti con lo smartwatch di Cupertino, sui cittadini che hanno aderito alla campagna di prevenzione prenotando, tramite sito web o call center, il proprio screening.

Una volta arrivati alle postazioni di accoglienza, i pazienti, indirizzati da medici e volontari, hanno mostrato il QR Code identificativo generato in fase di iscrizione, indossando poi gli Apple Watch per la generazione dell’ECG.

Risultati immagini per apple watch ecg

 

Particolare attenzione, sottolineano inoltre gli organizzatori dell’iniziativa, è stata posta al trattamento dei dati personali, in accordo con le leggi attuali sulla tutela della privacy. Tramite il riconoscimento del QR Code, attraverso l’app, è stato possibile salvare i tracciati in modalità pseudo anonimizzata. Inviati successivamente su server protetti, i dati sono stati resi accessibili esclusivamente al personale medico incaricato di generare i referti, che sono stati poi resi disponibili sulla piattaforma online dell’ospedale o agli sportelli adibiti alla consegna.

In un nota Stefano Michelini, Direttore Ospedale Fatebenefratelli – Isola Tiberina di Roma, ha affermato che “La fibrillazione atriale è la forma più grave di aritmia, molto spesso asintomatica, per questo ancor più pericolosa. Colpisce 850.000 soggetti ogni anno, soprattutto donne oltre i 65 anni di etàStili di vita sempre più sedentari, fumo e alimentazione poco sana sono tra i fattori che aumentano il rischio di aritmie anche nei soggetti più giovani”.

Damiano Airoldi, Fondatore e CEO di Magnetic Media Network, ha così commentato l’iniziativa: “Il 12 e 13 ottobre è successo qualcosa di veramente unico. Siamo onorati di aver partecipato a questa iniziativa e il Premio Forum PA Sanità 2019 ottenuto a inizio novembre è la conferma del suo successo. La tecnologia sta trasformando il modo di fare prevenzione, ricerca e cura nell’Healthcare. Dispositivi e applicazioni innovative permettono agli ospedali e ai centri di ricerca di essere più efficienti. Tutti accedono a un nuovo modo di comunicare che semplifica la raccolta dei dati e agevola l’aderenza alle cure. In ospedale, come a casa, il monitoraggio continua senza interruzioni e il digitale diventa un supporto prezioso alla prevenzione. La tecnologia consente anche di fare ricerca clinica d’avanguardia e di condividere informazioni in modo più strutturato, senza dimenticare il tema della sicurezza dei dati. Così, i medici possono ottenere e analizzare informazioni preziose, come mai prima. Il nostro obiettivo è quello di far conoscere i progressi e le potenzialità di queste tecnologie a ospedali e aziende, realizzando ciò che già in altri Paesi del mondo sta rivoluzionando l’Healthcare con risultati mai visti in precedenza”.

Da https://www.01health.it/
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FACEBOOK PREVENTIVE HEALTH .. UN SOCIAL SEMPRE PIÙ PREVENTIVO

Un interessante articolo tratto integralmente da 01health.it  sull’impiego dei social nella prevenzione delle malattie

Facebook ha annunciato di essere al lavoro sullo sviluppo di prodotti e partnership che hanno lo scopo di aiutare le persone nell’ambito della salute, a partire da un nuovo strumento: Preventive Health, al momento disponibile solamente negli Stati Uniti.

Per quanto riguarda le partnership, Facebook sta collaborando con le organizzazioni sanitarie statunitensi allo scopo di offrire il tool Preventive Health, che ha la funzione di connettere le persone alle risorse sanitarie e di fornire promemoria per i checkup.

Le persone avranno la possibilità di utilizzare questo strumento per trovare luoghi accessibili per ricevere assistenza, per impostare promemoria per pianificare i test sanitari e contrassegnare le attività quando i test vengono completati, e altro ancora.

Il punto di partenza di queste attività dell’azienda, ha spiegato Freddy Abnousi, MD e Head of Healthcare Research di Facebook, sta nel fatto che molte delle principali minacce per la salute, al giorno d’oggi, non sono quelle che la scienza o la medicina possono risolvere da sole.

Abnousi fa l’esempio del problema della scarsità di sangue: ogni pochi secondi, qualcuno nel mondo ha bisogno di sangue, ma spesso le persone non sono consapevoli delle carenze e non sanno dove donare.

Per ovviare a questo problema, Facebook ha lanciato una funzionalità negli Stati Uniti, in India, Brasile, Bangladesh e Pakistan, che semplifica l’iscrizione come donatore e la ricezione di notifiche quando è richiesto sangue nelle vicinanze. Finora, ha sottolineato Abnousi, oltre 50 milioni di persone si sono registrate per donare sangue.

L’importanza della prevenzione nella salute

Un’altra area che Facebook sta esplorando è per l’appunto la prevenzione sanitaria. Decine di milioni di persone negli Stati Uniti, sottolinea ancora Freddy Abnousi, saltano le cure preventive raccomandate, secondo quanto riportano i Centers for Disease Control and Prevention.

Le misure preventive hanno il potenziale per rilevare precocemente una malattia quando è più curabile e, in alcuni casi, ne impediscono lo sviluppo. Tuttavia, fattori quali la consapevolezza, l’accesso e i costi, creano ostacoli agli esami clinici per molte persone.

Proprio per aiutare a risolvere questo problema, Facebook sta collaborando con le organizzazioni sanitarie statunitensi nell’offrire lo strumento Preventive Health. Il focus iniziale è sulle due principali cause di morte negli Stati Uniti, malattie cardiache e cancro (secondo il CDC), ma anche sull’influenza, una malattia stagionale che colpisce milioni di persone ogni anno. Le risorse disponibili nello strumento digitale sono fornite dall’American Cancer Society, dall’American College of Cardiology, dall’American Heart Association e dai Centers for Disease Control and Prevention.

Facebook Preventive Health

Preventive Health funziona in maniera semplice, ma, come dicevamo, al momento solo negli Stati Uniti. Le persone possono accedere allo strumento Preventive Health nell’app mobile di Facebook, dove trovano informazioni su quali controlli, come ad esempio i test del colesterolo o le mammografie, sono raccomandati da queste organizzazioni sanitarie in base all’età e al sesso forniti dall’utente. Anche promemoria per i vaccini antinfluenzali appariranno nello strumento, nel momento opportuno dell’anno.

Questo tool consente poi di contrassegnare quando i test sono completati, impostare promemoria per pianificare test futuri e informare i propri amici e parenti sullo strumento, per diffondere e aumentare la consapevolezza sulle cure preventive. Sono anche disponibili contenuti per saperne di più su ogni controllo e per trovare posti convenienti per ricevere servizi di assistenza sanitaria.

Freddy Abnousi, nel presentare la funzionalità di Facebook dagli obiettivi lodevoli, non si esime dall’affrontare un tema che sale inevitabilmente all’attenzione degli utenti in temi delicati come questo: la privacy. La salute, sottolinea il campo della Healthcare Research di Facebook, è un’area particolarmente personale, pertanto l’azienda ha tenuto conto della privacy e della sicurezza sin dall’inizio dello sviluppo.

Facebook Preventive Health

Ad esempio, evidenzia Abnousi, Preventive Health consente di impostare promemoria per i futuri controlli e contrassegnarli come completati, ma non fornisce a Facebook o alle organizzazioni sanitarie con cui Facebook lavora l’accesso ai risultati effettivi dei test. Le informazioni personali sulla attività dell’utente in Preventive Health non vengono condivise con terze parti, come organizzazioni sanitarie o compagnie assicurative, quindi non possono essere utilizzate per scopi quali l’idoneità all’assicurazione.

Inoltre, Facebook dichiara che non pubblicherà annunci in base alle informazioni fornite in Preventive Health, tra cui l’impostazione di un promemoria per un test, il contrassegno come completato o la ricerca di un istituto sanitario. Come sempre, altre azioni che l’utente intraprende su Facebook potrebbero essere collegati agli ad, come ad esempio un like alla pagina Facebook di un’organizzazione sanitaria o la visita a un sito web esterno linkato da Preventive Health.

Maggiori informazioni su sono disponibili sul sito di Facebook.

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LESIONI POLMONARI DA SVAPO E VITAMINA E ACETATO

Da quotidianosanita.it

Centri per il controllo e la prevenzione delle malattie degli Usa hanno presentato i risultati dei primi esami sui soggetti colpiti da lesioni polmonari da svapo. La vitamina E acetato viene utilizzata come additivo nella produzione di prodotti per sigarette elettroniche, o vaping, conteneti Thc, uno dei principi attivi della cannabis. Ma la vitamina E acetato potrebbe non essere l’unica responsabile delle gravi lesioni polmonari che negli Stati Uniti hanno già colpito 2.051 persone, uccidendone 39: nel mirino anche altre sostanze chimiche.

Da recenti test di laboratorio su campioni di liquido raccolto dai polmoni di 29 pazienti di 10 Stati sono stati trovate tracce di acetato di vitamina E. L’acetato di vitamina E viene utilizzato come additivo nella produzione di prodotti per sigarette elettroniche o vaping, contenenti Thc, uno dei principi attivi della cannabis”.

Lo hanno annunciato ieri i Centers for Disease Control and Prevention (CDC) degli Usa che hanno presentato i primi risultati delle ricerche in corso per accertare la causa delle lesioni polmonari legate allo svapo che negli States hanno colpito 2.051 persone, uccidendone 39.

“Questa – si legge in una nota – è la prima volta che rileviamo una sostanza chimica potenzialmente problematica nei campioni biologici di pazienti con queste lesioni polmonari”.

Non svapare è l’unico modo ad oggi per essere sicuri. Il Cdc avverte poi che “poiché il composto o l’ingrediente specifico che causa la lesione polmonare non è ancora noto, l’unico modo per garantire che non si è a rischio mentre l’indagine continua è quello di considerare di astenersi dall’uso di  tutti i prodotti  di sigaretta elettronica o da svapo”.

I CDC in ogni caso “continuano a raccomandare di non usare sigarette elettroniche, o vaping, con prodotti che contengono THC, in particolare se acquistati in canali non autorizzati

Il Centro Usa ha comunicato poi di aver testato una serie di altri prodotti chimici che potrebbero essere trovati nella sigaretta elettronica o prodotti da svapo tra cui oli vegetali, distillati di petrolio come olio minerale, olio MCT e terpeni (che sono composti trovati o aggiunti ai prodotti THC). Nessuna di queste sostanze chimiche potenzialmente pericolose è stata rilevata nei campioni di fluido testati.

“Per la prima volta, abbiamo rilevato una potenziale tossina preoccupante, la vitamina E acetato, da campioni biologici di pazienti”, con danno polmonare collegato allo svapo, ha dichiarato la dottoressa Anne Schuchat, vicedirettore dei Cdc in un briefing. L’agenzia in ogni caso non ha escluso la possibilità che anche altre sostanze chimiche o tossine possano causare i gravi disturbi respiratori.

Che cos’è l’acetato di vitamina E e perché potrebbe essere presente in questi prodotti per sigarette o vaporizzatori?
La vitamina E è una vitamina presente in molti alimenti, tra cui oli vegetali, cereali, carne, frutta e verdura. È disponibile anche come integratore alimentare e in molti prodotti cosmetici, come le creme per la pelle.
La vitamina E acetato viene utilizzata come additivo nella produzione di prodotti per sigarette elettroniche, o vaping, perché ricorda l’olio di THC, uno dei principi attivi della cannabis. La vitamina E acetato è anche usata come ingrediente addensante negli e-liquid.

Perché la vitamina E acetato potrebbe essere dannosa?
La vitamina E acetato di solito non provoca danni se ingerita come integratore vitaminico o applicata sulla pelle. Tuttavia, ricerche precedenti suggeriscono che quando la vitamina E acetato viene inalata, può interferire con il normale funzionamento polmonare.

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FOCUS SULLA SAD DISTURBO AFFETTIVO STAGIONALE

Nei cambi di stagione tra l’autunno e inverno , la popolazione, specie nei paesi del nord , è a rischio del cosiddetto “disturbo affettivo stagionale” o SAD . Ecco una piccola guida sul disturbo e sulle strategie per ridurre i sintomi subdepressivi

È parafisiologico soffrire di  una lieve subdeflessione dell ‘umore in inverno . Tuttavia, per molte persone, questo può essere una vera  sfida  per la salute mentale. Il disturbo affettivo stagionale (DAU) è un disturbo insidioso ma per fortuna ci sono alcune strategie  per gestirlo.

Nei mesi autunnali e invernali i giorni sono  più corti,  vi è meno luce solare e le temperature sono più fredde. Per molti, questo significa anche svegliarsi al buio, passare meno tempo all ‘aperto e sperimentare sbalzi d’umore e tendenze subdepressive.

La Clinica Mayo definisce SAD come un “tipo di depressione correlato ai cambiamenti delle stagioni”. La maggior parte delle persone lo sperimenta nei mesi autunnali e invernali, benchè la depressione stagionale possa manifestarsi anche in primavera e in estate.

“Quando si passa dall’ora legale a quella solare ed in poche settimane  le giornate si accorciano , spesso si manifestano disturbi del sonno e i segni di un disadattamento ai cambiamenti climatici

“Alcune persone hanno difficoltà ad adattarsi al cambiamento. Questo perché il sistema circadiano del corpo – che aiuta a modulare il ciclo del sonno di una persona con segnali dall’ambiente, inclusi luce solare e oscurità – viene interrotto. Molte volte, un sonno inadeguato e interrotto può portare a una minore produttività durante il giorno e persino influenzare le persone in modi non prevedibili, dalla privazione del sonno al disturbo affettivo stagionale. ”

Sintomi stagionali.

Bisogna quindi  prestare  molta attenzione quando si verificano dei sintomi tipici della SAD che rientrano nello spettro depressivo quali :

sentirsi depresso quasi tutto il giorno,
perdere interesse per le attività  abitualmente preferite
avere poca energia
Insonnia
Manifestare  cambiamenti nell’appetito o  ponderali con una tendenza assumere e a preferire cibi ricchi di carboidrati,
sentirsi pigri o agitati ;avere difficoltà a concentrarsi ;sentirsi senza speranza, senza valore o in colpa ,avere pensieri frequenti di morte o suicidio. dormire troppo
stanchezza o bassa energia

Qual è le causa della  SAD? La risposta, in realtà, è in gran parte sconosciuta. Tuttavia, si ipotizza che una diminuzione della luce  possa portare ad una diminuzione della serotonina ed a contemporanee modifiche della produzione di melatonina

Differenze di genere

La ricerca mostra che SAD è più comune nelle donne rispetto agli uomini e nei giovani rispetto agli anziani. Naturalmente, come in  qualsiasi forma di depressione, ci sono una concomitanza di altri fattori che possono incrementare il rischio . Tra i più noti vi sono :

familiarità per sindrome depressiva

Vivere lontano dall’equatore con livelli più bassi di luce solare e giornate invernali più lunghe.

Soluzioni

Oltre ad un ovvio supporto medico e psicologico con eventuali terapie di supporto vi sono dei provvedimenti legati alla luce artificiale

Alzarsi con una forte luce tende a favorire l‘umore perché imita la condizioni ideali . Sono proprio per questo motivo commercializzate  delle “ luci di sveglia”

Google Home o Alexa potrebbero tornare utili. Molte persone usano questi dispositivi e le loro delicate funzioni di sonno e veglia per regolare le luci quando vanno a letto o si svegliano. Chi ha un sonno leggero, puó  impostare le luci su un colore bianco caldo e farle abbassare lentamente per favorire l’addormentamento  . È possibile utilizzare la funzione sveglia per determinare una  forte illuminazione  di 30 minuti.

Dispositivi regolatori della luce sono dunque  uno dei prodotti più comunemente usati per contrastare la SAD, secondo l’American Psychological Association (APA). Grazie alla emissione di luci intense per simulare la luce naturale esterna . Anche  solo 30 minuti di questa terapia potrebbero essere utile per pazienti affetti da SAD.


“Il trattamento più ampiamente utilizzato e ampiamente studiato per la SAD è la terapia della luce (cioè l’esposizione giornaliera alla luce artificiale intensa durante i mesi sintomatici)”, ha affermato la dott.ssa Kelly Rohan in uno studio per l’APA. “I dispositivi di terapia della luce rigorosamente testati negli studi clinici per SAD emettono una quantità controllata di luce fredda, bianca fluorescente o a spettro completo con uno schermo incorporato per filtrare i dannosi raggi ultravioletti.”

Coperte ponderate nella SAD

Le coperte ponderate sono esattamente come sembrano  ovvero delle coperte pesanti e sono presumibilmente efficaci. Le coperte ponderate mostrano un crescente gradimento  in popolarità per le persone con insonnia e ansia perché forniscono  un senso di sicurezza… un po’ come la coperta di Linus .

Non si tratta di  valutazioni soggettive  ma di efficacia dimostrata da diversi  studi . Le coperte ponderali , possono  ridurre i livelli di cortisolo di una persona , aiutando a calmare con effetti benefici  sul sistema nervoso ed essere quindi un ulteriore supporto nella cura della SAD

Da ohsonline.com

Liberamente tradotto da dott Alessandro Guerri medico specialista in medicina del lavoro

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da la stampa:

TROVATA LA CAUSA DELLA SAD DISTURBO AFFETTIVO STAGIONALE

Per mezzo di una scansione cerebrale, gli scienziati ritengono di aver individuato la ragione di fondo per cui alcune persone sono inclini alla depressione invernale, o disturbo affettivo stagionale (SAD)

La SAD, o disturbo affettivo stagionale, si caratterizza per affliggere le persone in particolari periodi dell’anno – come per esempio l’arrivo dell’autunno o l’inverno. In molti hanno imputato questo insorgere di sentimenti negativi o depressivi al grigiore che accompagna le giornate, alla minore esposizione alla luce diurna.

Ma cos’è che davvero può essere causa di malumore, tristezza, melanconia o depressione in alcune persone, proprio durante questi periodi dell’anno? Forse alla domanda sono riusciti a rispondere i ricercatori dell’Università di Copenhagen, con uno studio i cui risultati sono stati predentati alla XII International Conference on Neuropsychopharmacology di Londra.

Il problema, secondo quanto trovato dalla dott.ssa Brenda Mc Mahon e colleghi, starebbe nella produzione di serotonina, che cambierebbe a seconda delle stagioni e della quantità di luce presente. Le persone che sviluppano il SAD avrebbero dunque un problema con la serotonina e i livelli di SERT, il trasportatore di questo neurotrasmettitore – chiamato anche ormone del buonumore.
Per osservare cosa accade nei cervelli delle persone, i ricercatori hanno reclutato 11 persone con SAD e 23 volontari sani per il confronto. Utilizzando una tomografia a emissione di positroni (PET) hanno eseguito delle scansioni del cervello. A seguito di ciò, sono stati in grado di osservare differenze significative dall’estate all’inverno nei livelli del SERT nei pazienti con SAD.
In particolare, i volontari con SAD avevano livelli più elevati di SERT nei mesi invernali, che corrispondono a una maggiore rimozione di serotonina in inverno, mentre questo non accadeva con i volontari sani. Secondo i ricercatori questi risultati confermano ciò che altri hanno in precedenza sospettato.

«Crediamo di aver trovato il modo in cui il cervello si trasforma quando deve regolare la serotonina al mutare delle stagioni – ha spiegato la dott.ssa Mc Mahon – Il trasportatore della serotonina (SERT) conduce indietro la serotonina nelle cellule nervose in cui non è attiva, in modo che più alta è l’attività SERT, minore è l’attività della serotonina».
«La luce del sole mantiene questa impostazione naturalmente bassa – aggiunge la ricercatrice – ma quando le notti si allungano durante l’autunno, aumentano i livelli di SERT, con conseguente diminuzione dei livelli di serotonina attivi. Molte persone non sono realmente interessate dal SAD, e abbiamo scoperto che queste persone non hanno questo aumento di attività del SERT, così i loro livelli di serotonina attivi rimangono elevati per tutto l’inverno».

Il disturbo affettivo stagionale è comunque piuttosto diffuso, con circa 12 milioni di persone che ne soffrono nella sola Europa settentrionale.
«Sappiamo che una dieta equilibrata, il ridurre l’assunzione di caffeina e fare un po’ di esercizio possono aiutare, come anche il trascorrere quanto più tempo possibile all’aria aperta, perché anche quando è nuvoloso la luce è sempre superiore che al chiuso», conclude la dott.ssa Mc Mahon.

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PRESTO UN NUOVO VACCINO CONTRO LA TUBERCOLOSI

I ricercatori hanno annunciato un nuovo trattamento “rivoluzionario” per la tubercolosi che potrebbe avere effetti sorprendenti sulla diffusione della tubercolosi (TB). Il vaccino fornirebbe una protezione a lungo termine contro la malattia che uccide ancora 1,5 milioni di persone ogni anno.

Esistono già  altri tipi di vaccinazioni antitubercolari che tuttavia non  si sono dimostrate molto efficaci. Il mondo assiste alla comparsa di migliaia di nuovi casi ogni anno e molti di questi sono resistenti a più trattamenti. Negli ultimi anni questa malattia è diventata più pericolosa e si sta diffondendo.

Il team  mondiale di ricercatori  ha come ambizioso obiettivo quello di trovare un vaccino  antitubercolare in grado di aiutare le comunità di tutto il mondo, in particolare quelli con alti tassi di malattia. Il nuovo vaccino, composto da proteine ​​dei micobatteri in grado di innescare una risposta immunitaria, è stato presentato in occasione del vertice mondiale pneumologico nella città di Hyderabad, nell’India meridionale.

Perché questo vaccini è speciale?

Questo nuovo vaccino ha già dimostrato di essere efficace nel trattamento dei pazienti affetti da tubercolosi, ma mostra anche  la capacità di indurre una protezione naturale.

David Lewinsohn, un esperto di tubercolosi, ha detto alla BBC che il nuovo  vaccino era un “vero punto di svolta”.

“Ciò che è veramente notevole è che è stato efficace anche negli adulti che erano già stati infettati da Mycobacterium tuberculosis che è l’agente causale della tubercolosi”, ha detto.

Continua spiegando come la maggior parte delle persone affette da tubercolosi da Mycobaterium non sviluppa la tubercolosi, i ricercatori ritengono quindi che l’infezione conferisca un grado di protezione. Questa intuizione  è straordinaria, poiché il nuovo vaccino “ha dimostrato di migliorare questa immunità naturale”.

La strada davanti

Il vaccino ha già superato una serie di test clinici, ma ci sono ancora alcuni test  da completare prima che possa essere ufficialmente approvato . È stato intanto testato su oltre 3.500 adulti nelle regioni endemiche della TB del Sudafrica, del Kenya e dello Zambia.

“Supponendo che vengano confermati i dati fino ad ora raggiunti, il che sembra probabile, questo vaccino ha il potenziale per rivoluzionare il trattamento della tubercolosi”, ha affermato Lewinsohn.

Il dottor Lewinsohn stima che se tutto procederà per il meglio , il vaccino dovrebbe raggiungere i pazienti entro il 2028. Si tenga conto che , questo vaccino è già in fase di studio  da molto tempo; la ditta farmaceutica GlaxoSmithKline (GSK) sta lavorando  sul vaccino contro la tubercolosi da quasi 20 anni.

I test sui trattamenti antitubercolari non sono facili come per altri vaccini, secondo un articolo della BBC. I ricercatori affermano che il vaccino deve mostrare efficacia negli animali (come topi, cavie e primati non umani) per poter proseguire il suo iter . Ma il più delle volte, “i modelli animali spesso non riflettono ciò che vorremmo vedere in un vaccino efficace”.

Ad esempio, nel topo, la tubercolosi tende ad essere una “malattia indolente” e i ricercatori potrebbero definire il successo come una riduzione di circa 10 volte del numero di batteri nel polmone.

Mentre questo è incoraggiante per un topo non lo può essere per un bambino umano.  Avere un decimo di quella concentrazione di batteri significa avere ancora  la TBC

La situazione attuale

Solo nell’ultimo anno, secondo l’Organizzazione mondiale della sanità (OMS), nel mondo si sono ammalati di TB circa 10 milioni di persone. E la tubercolosi assume molte forme: latente, attiva, resistente ai farmaci e altre.

Quasi un quarto dell’intera popolazione mondiale ha un’infezione da TB latente. Ciò significa che queste persone trasportano i micobatteri in una forma inattiva, non sono malati e non trasmettono la malattia ad altri. Quelli con tubercolosi latente hanno un rischio dal 5 al 10 percento di sviluppare tubercolosi attiva durante la loro vita.

Tuttavia, la malattia è molto grave e, se non trattata, può essere fatale. A causa del suo segno mortale e della sua prevalenza globale, l’OMS mira a ridurre il numero di nuovi casi di tubercolosi del 90 percento e il numero di decessi per tubercolosi del 95 percento tra il 2015 e il 2035. Speriamo che il nuovo vaccino possa aiutare in questo senso.

La prevalenza della tubercolosi è più alta nei seguenti otto paesi che rappresentano i due terzi dei casi di tubercolosi globale: India (27 per cento ), Cina (9 per cento ), Indonesia ( 8 per cento ), Filippine (6 per cento), Pakistan (6 per cento ), Nigeria (4 per cento ), Bangladesh (4 per cento ) e Sudafrica (3 per cento ).

L’India è maggiormente gravata dalla malattia con oltre tre milioni di nuovi casi ogni anno. Circa 100.000 di questi casi sono resistenti a più farmaci, secondo l’OMS. La malattia uccide 400.000 indiani ogni anno e costa al governo circa $ 24 miliardi all’anno.

“Non possiamo eliminare la tubercolosi a livello globale se non la sradichiamo dall India”, ha affermato Jamhoih Tonsing, direttore dell’ufficio dell’Unione internazionale contro la tubercolosi e le malattie polmonari a Delhi.

Altre info su TBC

L’articolo della BBC fornisce i seguenti dati sulla malattia e sui suoi effetti su individui e comunità:

La tubercolosi è un’infezione batterica diffusa attraverso l’inalazione di goccioline dalle tosse o dagli starnuti di una persona infetta.
Colpisce principalmente i polmoni, ma possono essere interessate altre parti del corpo come organi addominali, ossa e sistema nervoso.
I sintomi più comuni della tubercolosi sono tosse persistente per più di tre settimane, perdita di peso inspiegabile, febbre e sudorazione notturna.
La tubercolosi è difficile da contrarre e per ammalarsi devi trascorrere molte ore a stretto contatto con una persona infetta.
La tubercolosi può essere fatale se non trattata, ma può essere curata se trattata con gli antibiotici giusti per almeno sei mesi.
L’attuale vaccino BCG Jab offre protezione contro la tubercolosi ed è raccomandato per neonati, bambini e adulti di età inferiore ai 35 anni che sono a rischio di contrarre la tubercolosi.
I gruppi a rischio comprendono bambini che vivono in aree con alti tassi di tubercolosi e persone con familiari stretti da paesi con alti tassi di tubercolosi.
La tubercolosi è  una preoccupazione per la salute pubblica da generazioni, e nonostante ora ci sono più trattamenti e vaccini di quanti ce ne fossero un secolo fa, la malattia contagia ancora migliaia di persone ogni anno. Con l’imminente vaccino, i ricercatori sperano che i tassi globali di  infezione tubercolare possano essere abbattuti per sempre

Liberamente tradotto da dott Alessandro Guerri medico specialista in medicina del  lavoro

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FEDI DI SANITA’: ANTICA CERTIFICAZIONE DI SALUTE

La certificazione medica è da sempre una delle “incombenze” burocratiche mediche alla base comunque di tanti provvedimenti medico legali. alcune di queste certificazioni erano quelle atte  a contenere il rischio di contagio

Una delle misure di prevenzione più antiche, la più diffusa e meglio documentata, fu l’istituzione della “Fede di sanità“, attestato di cui si doveva munire chi iniziava un viaggio di terra e che “faceva fede”, certificava lo stato di salute di cui godeva il paese di partenza del viaggiatore e di conseguenza, presumibilmente, del viaggiatore stesso.

La Fede di sanità, vero e proprio Passaporto Sanitario, era considerata un documento particolarmente importante che le autorità, nel timore di frodi, seguivano attentamente dal momento della stampa fino a quello della consegna a chi lo doveva compilare.

Fede di sanità rilasciata nel 1750 dal Vicariato ad un viaggiatore

Mentre l’analogo documento che accompagnava una imbarcazione – la Patente di sanità – era necessariamente rilasciato dall’autorità di un porto (da una Deputazione Sanitaria investita di grandi poteri), la Fede di sanità era rilasciata anche in piccoli agglomerati urbani.

Mentre le Patenti di sanità sono il più delle volte belle stampe munite dei noti bolli di sanità, le Fedi sono il più delle volte piccoli e semplici foglietti manoscritti compilati da un impiegato del comune. Le Fedi dovevano riportare le caratteristiche somatiche della persona cui erano rilasciate, insieme ad ogni altro elemento utile per una sicura identificazione.

tratto da .alessandrolivistudiomedico.it

DIETA ANTINFIAMMATORIA ANCHE SUL LUOGO DI LAVORO

Promuovere la salute sul luogo di lavoro ma anche incentivare stili di vita sani è uno dei compiti che viene affidato al medico del lavoro .

Una dieta sana e un buon equilibrio psicofisico sono una millenaria ricetta per una lunga salute.

Tra i nemici da combattere gli studi identificano L ‘infiammazione cronica e per questo riportiamo un articolo apparso sul sito dottnet.it

Dai problemi cardiovascolari alle demenze, l’infiammazione è la madre di tantissime malattie ed è bene tenerla a bada giorno per giorno, sia a tavola con i cibi giusti, sia con il movimento fisico regolare, con tecniche di rilassamento e un tuffo nel verde per godere degli effetti anti-stress offerti dal contatto con la natura.  Lo spiega in un’intervista all’ANSA Maria Borelius, giornalista scientifica molto nota in Europa e autrice del libro già tradotto in molte lingue “Rivoluziona la tua salute! il metodo svedese per ritrovare felicità e benessere con uno stile di vita antinfiammatorio” (HarperCollins).

Tantissime malattie – rileva l’esperta – da quelle cardiovascolari al diabete e al sovrappeso, dalla depressione alle demenze, come pure molti tumori e malattie del tratto digerente sono legate a infiammazione sistemica (ovvero a livello di tutto l’organismo) di basso grado (non uno stato infiammatorio acuto ma transitorio come quello che si ha durante un’infezione), con meccanismi probabilmente molteplici e ancora non ben chiariti, anche se sappiamo, ad esempio, che l’infiammazione danneggia le pareti intestinali e i vasi sanguigni”. Ma ci sono dei rimedi cui possiamo ricorrere nella vita di tutti i giorni, spiega, per contenere lo stato infiammatorio, dalla dieta allo sport. A tavola si devono prediligere cibi con proprietà antinfiammatorie come il pesce ricco di omega 3 (ad esempio il salmone, le sardine etc) la frutta secca e i semi di chia; mangiare molta verdura e insalata, in particolare spinaci, broccoli e affini, rucola, spezie come aglio, timo, zenzero, rosmarino, prezzemolo, frutti di bosco e bacche di Goji.

E ancora, sì al consumo di yogurt non magro (ad esempio quello greco intero), cibi e bevande fermentate come il kefir che fanno bene al microbiota intestinale, ovvero i microrganismi che colonizzano il nostro intestino. Evitare, invece, cibi che favoriscono l’infiammazione come quelli troppo ricchi di zucchero, i cereali contenenti glutine, i grassi trans. Ma l’infiammazione si combatte anche alzandosi da tavola, facendo movimento fisico tutti i giorni, spiega Borelius, contrastando lo stress con la pratica di yoga, esercizi di respirazione e meditazione. È essenziale anche ritagliarsi dei momenti di felicità ogni giorno attraverso l’ascolto di musica, il contatto con la natura e l’arte.  È importante lavorare a questo cambiamento a piccolo passi, spiega: “si tratta di una strategia a lungo termine con benefici su tutti i fronti, aiuta a preservare le capacità mentali, a tenere il peso sotto controllo, a rimanere il corpo forte e flessibile.

Naturalmente – conclude – questo stile di vita deve divenire fonte di gioia e non un altro peso da sopportare nel vivere quotidiano già molto complicato e frenetico”.

 

 

LE SETTE MIGLIORI APP PER IL MEDICO 2019

Da http://digitalhealthitalia.com

Smartphone e tablet come strumenti di assistenza per i medici

Smartphone e tablet fanno parte ormai del quotidiano di ognuno di noi: oggi utilizziamo i nostri device elettronici non solo per comunicare ma soprattutto per consultare l’immane patrimonio di dati e informazioni che la rete ci rende accessibili in pochi semplici click.

Forse non tutti sanno, però, che gli smartphone possono trasformarsi in validi strumenti in grado di assistere, attraverso opportune App, i medici nell’esercizio della loro professione.

Ecco le 7 migliori app per iPhone e sistemi operativi Android nell’ambito medico, che ogni professionista del settore sanitario dovrebbe scaricare sul proprio telefono.

iFarmacid

È un prontuario farmacologico, pratico da consultare e completo nei contenuti, sviluppato per sistemi operativi iOS. Contiene tutti i farmaci in commercio, inclusi quelli ospedalieri, veterinari e specialistici ed è aggiornato costantemente con le ultime novità del settore.

Ha ottenuto anche importanti riconoscimenti internazionali in ambito digitale, come il premio Rewind 2011 della Apple, imponendosi come migliore app dell’anno e non necessita di connessione internet per funzionare, perché i dati sono già immagazzinati dall’applicazione.
Disposibile su Apple Store

Gray’s Anatomy – Atlas

Si tratta della versione digitale di uno dei manuali di medicina più significativi di tutti i tempi, scritto da Henry Gray nel 1858 e considerato da molti medici come una sorta di libro sacro del settore. La app comprende il testo integrale, le illustrazioni zoomabili, la ricerca dei contenuti e delle tavole e la possibilità di stampare, salvare o inviare tramite mail i testi, le immagini e le note.
Disposibile su Google Play Store

ECG Guide

È un’applicazione per iPhone utile a interpretare l’elettrocardiogramma. Presenta un database interno di tracciati di elettrocardiogrammi comuni e meno comuni con i quali è possibile confrontare quelli del proprio paziente. Le diverse condizioni cliniche e patologiche sono presentate in ordine alfabetico e, selezionato l’argomento di interesse, è possibile accedere all’immagine in alta risoluzione del tracciato e alla descrizione della patologia evidenziata.
Disposibile su Google Play Store – Apple Store

Isabel

È l’app sviluppata dai genitori di Isabel Maude, una bimba che ha rischiato di perdere la vita a causa di una diagnosi sbagliata. L’app non si sostituisce al lavoro del medico ma lo supporta nell’esercizio della sua professione: inserendo i sintomi del paziente, l’applicazione mostra le possibili diagnosi e suggerisce eventuali terapie da intraprendere per la cura della patologia evidenziata.

Lab Gear

È un’applicazione che consente l’interpretazione degli esami di laboratorio più frequenti. Lo strumento offre una libreria completa di test di laboratorio effettuati, insieme alle relative diagnosi e ai sintomi correlati.
Disponibile su Google Play Store – Apple Store

Sanford Guide

Si tratta dell’applicazione digitale della stessa guida Sanford su carta stampata, che presenta risorse interattive e contenuti digitali esclusivi. La guida rappresenta uno dei principali punti di riferimento per l’interpretazione e il trattamento delle malattie infettive.
Disponibile su Google Play Store – Apple Store – Windows Phone – Kindle

Osirix HD

Si tratta di un software che consente il trasferimento, la lettura e il download di immagini mediche. Le immagini di ecografie, risonanze magnetiche e radiografie sono visualizzabili nel loro formato nativo e nel rispetto dei principali standard del settore medico – scientifico. La app può ricevere immagini da qualunque dispositivo di immagini sanitario, utilizzando la rete Wi-FI o il 3G.
Disponibile su Apple Store