INAIL

STRESS LAVORO CORRELATO ALTO MA POCHE SEGNALAZIONI ALL’INAIL

da “il fatto quotidiano”

articolo originale di Armando Mattioli.

Metà dei lavoratori dell’Ue considera che lo stress sia comune sul luogo di lavoro e contribuisce a circa la metà di tutti i giorni di lavoro persi”: così, in riferimento al rischio di Stress lavoro correlato (d’ora in avanti: SLC) legato ai rischi psicosociali, si esprime la Commissione Ue nel documento del 28.6.2021 “Quadro strategico dell’Ue in materia di salute e sicurezza sul luogo di lavoro 2021-2027”.

Le monografie dell’Agenzia europea per la sicurezza e la salute sul lavoro (Eu-Osha) sul tema dello SLC sono numerose; in Italia il Sistema Sanitario Nazionale, tramite l’Inail e le Regioni, ha prodotto circolari, linee guida, monografie, leggi regionali. A riprova della rilevanza data alla tematica un gruppo di lavoro Inail-Regioni nel 2015 ha coordinato un intervento delle Usl su tutto il territorio nazionale che ha coinvolto oltre mille aziende.

Il documento della Commissione Ue riporta che il problema dello SLC dovuto ai rischi psicosociali si è ulteriormente aggravato, sia per la crisi economica che per il maggiore utilizzo delle Tic (Tecnologie dell’Informazione e Comunicazione). Nonostante ciò, i dati ufficiali dell’Inail del 2021 relativi al riconoscimento delle malattie professionali indicano che quelle dovute allo SLC sono 27 e rappresentano solo lo 0,13% del totale (fig.1). Questo misconoscimento in fase amministrativa da parte dell’Inail di quanto sostiene sul versante scientifico e informativo si accompagna, e in parte ne è anche causa, ad una marginalizzazione dello SLC anche da parte degli organi di vigilanza delle Usl e dei patronati sindacali. In questo contesto, spesso i lavoratori sono timorosi e riluttanti a chiedere un intervento degli organi di controllo o della magistratura, anche se i giudici del lavoro più volte hanno riconosciuto il diritto al risarcimento per le patologie da SLC.

Che fare? Nel documento del 28.6.2021 la Commissione Ue “invita le parti sociali a intervenire e aggiornare entro il 2023 gli accordi esistenti a livello intersettoriale e settoriale per affrontare … in particolare i rischi psicosociali”; auspicando che tale raccomandazione venga accolta, si ritiene importante che le associazioni dei medici del lavoro, psicologi, avvocati, magistrati si attivino per informare e sensibilizzare i propri iscritti sui diversi e specifici aspetti del problema. Tutto ciò premesso, si forniscono indicazioni operative di carattere generale per la gestione delle malattie da SLC:

1. Innanzitutto il lavoratore deve ottenere una certificazione da parte di psicologi o psichiatri di una delle due malattie professionali che l’Inail riconosce essere provocate da SLC: disturbo dell’adattamento cronico e disturbo post-traumatico da stress. Il certificato deve essere supportato dai test psicodiagnostici indicati nella pubblicazione: “Patologia psichica da stress, mobbing e costrittività organizzativa. La tutela dell’Inail”.

2. Occorre poi una certificazione da parte di un medico del lavoro che metta in evidenza come dal racconto del lavoratore siano emersi fattori di SLC da mettere in rapporto di causa ed effetto con la diagnosi di cui sopra.

3. A questo punto, si può ipotizzare la responsabilità del datore di lavoro di aver causato un danno alla salute che si configura come lesione personale grave, che ai sensi dell’art. 590 del c.p. è reato perseguibile d’ufficio o, comunque, violazione dell’art. 2087 del c.c.. Ovviamente, laddove si adiscano le vie legali o si chieda l’intervento delle Usl e/o dell’Ispettorato del lavoro, la responsabilità del datore di lavoro andrà dimostrata.

Questi tre punti necessariamente danno una rappresentazione molto schematica di situazioni complesse che hanno spesso contorni sfumati in merito a comportamenti e responsabilità. In questo contesto si apre uno spazio molto interessante ad interventi di mediazione, nei quali all’attenzione del datore di lavoro vengono portate le istanze di riconoscimento legate alla propria patologia da parte del lavoratore: aspetti risarcitori di natura economica, benefici contrattuali che erano stati negati o, come spesso accade, risoluzione delle problematiche lavorative che hanno generato lo SLC. Un ruolo determinante, in questa fase, lo hanno i legali del lavoratore e del datore di lavoro: i tre punti sopra illustrati portano al tavolo della trattativa, magari anche in fase di conciliazione, aspetti che finora sono troppo spesso esclusi

I RISCHI LAVORATIVI NELLE LAVANDERIE INDUSTRIALI.

da Inail.it

La pubblicazione esamina i rischi lavorativi delle lavanderie industriali, le quali esercitano attività a supporto di diverse realtà produttive, principalmente il comparto ospedaliero e quello ricettivo (alloggi e ristorazione), attraverso il noleggio e il lavaggio di materiali tessili e, se necessario, la loro sterilizzazione. Le aziende tecnologicamente più avanzate effettuano anche la fornitura e la manutenzione di abiti da lavoro e di kit sterili per sale operatorie.

Immagine Analisi dei rischi lavorativi nelle lavanderie industriali

Sebbene il comparto abbia un’utilità sociale fondamentale, esso risulta ancora molto poco investigato dal punto di vista igienistico-industriale. Per tale motivo e allo scopo di colmare tale lacuna, la Consulenza tecnica accertamento rischi e prevenzione e la Consulenza statistico attuariale dell’Inail, in collaborazione con Assosistema Confindustria, hanno realizzato l’opuscolo “Analisi dei rischi nelle lavanderie industriali”. Il lavoro analizza in maniera approfondita due aspetti complementari: da una parte i dati statistici relativi ad aziende e addetti assicurati all’Istituto – con la descrizione del fenomeno infortunistico e tecnopatico dal 2016 al 2021 – e dall’altra alcuni specifici rischi cui possono essere esposti i lavoratori. Questi i rischi presi in esame: esposizione ad agenti biologici, esposizione ad agenti chimici, movimentazione manuale dei carichi, assunzione di posture incongrue, esposizione a campi elettromagnetici e rischi correlati alla manutenzione delle attrezzature di lavoro. Per ciascun rischio considerato, sono descritte le principali misure di prevenzione e di protezione (individuali e collettive).


Prodotto: Volume
Edizioni: Inail – 2022
Disponibilità: Momentaneamente consultabile solo in rete
Info: dcpianificazione-comunicazione@inail.it

LA PREVENZIONE INCENDI NEGLI UFFICI.

da Inail.it

Nella presente pubblicazione viene affrontata la progettazione di un’attività adibita ad uffici, utilizzando e confrontandone gli esiti risultanti, sia mediante il d.m. 22 febbraio 2006 (regola tecnica verticale tradizionale pre Codice) che secondo la V.4, “nuova” regola tecnica verticale, che integra, in base alle proprie specificità, le imprescindibili e ineludibili indicazioni fornite dalla regola tecnica orizzontale costituita dal Codice.

Prodotto: Volume
Edizioni: Inail 2022
Disponibilità: Momentaneamente consultabile solo in rete
Info: dcpianificazione-comunicazione@inail.it

DOSSIER SCUOLA SICURA 2022

da inail.it

Il Dossier scuola contiene una sintesi dettagliata di tutte le attività svolte dall’Inail durante l’anno scolastico 2021-2022, a livello territoriale e centrale, per promuovere la diffusione della cultura della salute e sicurezza

Immagine pubblicazione Dossier scuola 2022

Il dossier offre una panoramica delle iniziative dedicate al mondo della scuola e realizzate dall’Inail, a livello locale, nazionale ed europeo, durante l’anno scolastico 2021-2022. In uno scenario che guarda con attenzione alle evoluzioni digitali ed ecologiche in una prospettiva di cooperazione e interdipendenza, i progetti sviluppati da Inail hanno previsto lo sviluppo di metodologie didattiche e percorsi formativi diversificati per destinatari e supportati da strumenti sempre più innovativi e processi bottom-up che partano dalle conoscenze e dai bisogni di studenti e personale scolastico per favorire il loro livello di partecipazione e coinvolgimento.

Una sezione del volume è dedicata agli investimenti per il rinnovo del patrimonio edilizio scolastico, e un focus riporta i dati relativi agli infortuni occorsi a studenti e docenti nel triennio 2019-2021. Chiudono il dossier una rassegna di film e serie tv sui temi della legalità e della sicurezza a scuola e una sezione dedicata alle pubblicazioni.

LA DISINFEZIONE DELLE SUPERFICI IN AMBITO SANITARIO.

da INAIL.It

Negli ultimi gli anni la disinfezione ha acquisito un’importanza fondamentale per contrastare le infezioni causate da agenti biologici sempre più aggressivi, per i quali spesso essendo resistenti anche ai farmaci più innovativi non sono disponibili efficaci terapie farmacologiche.

Nelle strutture sanitarie e assimilabili si è avuto un forte aumento negli anni delle infezioni correlate all’assistenza. Il fact sheet descrive gli aspetti correlati al rischio biologico ed all’attuazione della disinfezione ambientale e delle superfici nell’ambito delle attività assistenziali e quelle clinico-diagnostiche e/o terapeutiche. Quanto sopra in relazione alle attuali conoscenze tecnico-scientifiche, all’innovazione tecnologica ed agli adempimenti della vigente legislazione.


Prodotto: Fact sheet
Edizioni:Inail 2022
Disponibilità: Consultabile solo in rete
Info: dcpianificazione-comunicazione@inail.it

TESTO UNICO DPR 1124/65 SUGLI INFORTUNI E MALATTIE PROFESSIONALI- LETTURA INTEGRATA.

da inail.it

Il testo unico delle disposizioni per l’assicurazione obbligatoria contro gli infortuni sul lavoro e le malattie professionali, negli oltre cinquanta anni decorsi dalla sua entrata in vigore, è stato oggetto di interventi del legislatore finalizzati a modificarne o integrarne taluni articoli.

Immagine Testo unico delle disposizioni per l’assicurazione obbligatoria contro gli infortuni sul lavoro e le malattie professionali - d.p.r. 1124/1965. Proposta di lettura integrata

In alcuni casi, gli interventi di modifica sono stati reiterati sulla medesima disposizione. Nella presente pubblicazione non sono indicate tutte le modificazioni che si sono succedute nel tempo, ma soltanto quelle per effetto delle quali la formulazione della disposizione è quella attualmente vigente.

Prodotto: Volume
Edizioni: Inail – 2019
Disponibilità: Sì – Consultabile solo in rete
Info: dcpianificazione-comunicazione@inail.it

NAPO E I KILLER NASCOSTI

Eccolo … Napo è di nuovo in azione con il nuovo filmato di Napo Eu-Osha che analizza i rischi da agenti cancerogeni sul lavoro e la prevenzione.

Il filmato Eu-Osha affronta con il suo consueto modo accattivante la problematica dei rischi sul lavoro correlati a fumi, silice, polveri di legno e quindi di edilizia, meccanici e falegnami. Sono analizzate alcune tipiche situazioni di rischio dando primarie e immediate soluzioni preventive

Un video affronta le sostanze cancerogene che possono essere generate nei siti e nei processi industriali con uso di sostanze chimiche .

“Sconfiggere il cancro è una priorità del Framework Strategico della Unione Europea in materia di salute e sicurezza sul lavoro 2021-2027.

https://www.napofilm.net/it

MicroRNA , RUMORE E OTO/NEUROTOSSICI

da Inail.it

I microRNA sono promettenti biomarcatori di esposizione precoce a sostanze dannose non solo in ambito clinico ma anche nel settore occupazionale.

Dati preliminari delle campagne di biomonitoraggio, analizzati mediante statistica mutivariata, hanno evidenziato correlazioni altamente significative tra microRNA differenzialmente espressi in lavoratori esposti a composti organici volatili presenti nei metaboliti urinari e impiegati nella verniciatura della cantieristica navale. L’obiettivo del Laboratorio interazioni sinergiche tra rischi è quello di approfondire il ruolo dei microRNA quali biomarcatori innovativi di esposizione ambientale ed occupazionale e di verificarne l’utilizzo come strumento prognostico per prevenire eventuali patologie indotte da tali composti presenti nell’ambiente di lavoro.




Prodotto: Fact sheet
Edizioni: Inail 2022
Disponibilità: Consultabile solo in rete
Info: dcpianificazione-comunicazione@inail.it 

LE PATOLOGIE CORRELATE ALL’AMIANTO.

da inail.it

L’opuscolo nasce dalla necessità di divulgare dati statistici riguardanti le malattie asbesto-correlate riconosciute dall’ Inail e le rendite a favore dei soggetti colpiti dalle suddette malattie e dei loro superstiti, nonché le prestazioni del Fondo per le vittime dell’amianto.

Immagine Le malattie asbesto correlate

L’analisi dell’andamento delle malattie da amianto e delle variabili tipo di malattia (classe ICD-10), genere, grado di menomazione, settore di attività e territorio fornisce un quadro statistico fruibile dai soggetti coinvolti a vario titolo nella “ questione amianto”. I dati fanno riferimento agli archivi Open Data Inail e ai Monitoraggi Inail del Fondo per le vittime dell’amianto.

Prodotto: Opuscolo
Edizioni: Inail – 2022
Disponibilità: Consultabile solo in rete
Info: dcpianificazione-comunicazione@inail.it

NEURINOMA DELL’ACUSTICO COME MALATTIA PROFESSIONALE PER USO DI CELLULARE.

da la stampa.

Il cellulare è cosa da maneggiare con cura. Consapevoli di rischi e pericoli. Questo il messaggio della causa civile vinta contro l’Inail da un sessantacinquenne. Tecnico specializzato di un’acciaieria valdostana, per tredici anni è stato al telefono una media di due ore e mezza al giorno. Necessità lavorative: c’era da coordinare, gestire, organizzare. In pensione, inizia ad accusare problemi di udito. Sino alla diagnosi: neurinoma del nervo acustico. Ovvero un tumore all’orecchio benigno, ma invalidante. Rappresentato dagli avvocati dello studio Ambrosio&Commodo di via Bertola, l’uomo porta l’Inail in tribunale.
Causa-effetto
Tra il tumore al cervello e l’uso prolungato del telefonino c’è, «con elevata probabilità» un nesso di causa-effetto: lo hanno decretato prima i giudici valdostani e ora la corte d’Appello di Torino che ha condannato l’Inail a riconoscere al 65enne una rendita di oltre trecento euro al mese. «Si tratta di una sentenza frutto di un serrato confronto scientifico», sottolinea l’avvocato Stefano Bertone. Un nome tra tutti, quello del perito nominato dalla Corte d’Appello, il professor Roberto Albera, scienziato, ordinario di otorinolaringoiatria all’Università di Torino, autore di oltre 400 pubblicazioni che, nella sua carriera, ha eseguito circa diecimila interventi chirurgici. Un consesso scientifico, dunque. Articolato di incontri, sessioni, scambi di memorie. «Sul piano scientifico ed epidemiologico, è stata individuata una legge causale di copertura generale che correla il neurinoma del nervo acustico dell’uomo all’attiva professionale pericolosa».
La vicenda
Tra il 1995 e il 2018, il sessantacinquenne ha trascorso al cellulare tra le 10mila e le 13mila ore. Senza alcun tipo di auricolare o protezione. Ora è sordo dall’orecchio sinistro, ha una paresi del nervo facciale, «disturbi di equilibrio e sindrome depressiva».
Il precedente
Un caso che ricorda quello di Roberto Romeo, ex dipendente di Telecom Italia. Anche lui tecnico specializzato, dopo 15 anni passati a lavorare con il telefonino appiccicato all’orecchio ha scoperto di avere un neurinoma dell’acustico. Anche lui si era rivolto agli avvocati dello studio Ambrosio&Commodo per intentare una causa contro l’Inail, anche a lui, con una sentenza del 2020 ormai passata in giudicato, era stata riconosciuta una rendita vitalizia da malattia professionale. Altre cinque cause di questo tipo sono seguite dallo studio legale torinese.
La biologia delle cellule
«Le radiofrequenze – sottolinea l’avvocato Stefano Bertone – interferiscono sulla biologia delle cellule. Con i sistemi digitali sono aumentate le potenze di picco. La qualità del segnale è più complessa». La battaglia è di sensibilizzazione. Non si tratta di demonizzare i telefonini, ma di spiegare che sono strumenti da utilizzare con cautela. Parlare con gli auricolari, in primis. E non dormire con il cellulare sul comodino o, peggio ancora, sotto il cuscino. «I Wi-Fi, le “saponette”, gli hot spot – aggiunge Bertone – emettono e ricevono tutti delle radiofrequenze. La distanza resta il miglior alleato, gli smartphone non andrebbero mai tenuti a contatto con il corpo».
Una riflessione
E l’avvocato Renato Ambrosio invita alla riflessione: «Ora ci stiamo occupando di persone che, per motivi di lavoro, hanno utilizzato il cellulare diverse ore. Ma la preoccupazione è anche rivolta ai più giovani, che trascorrono le giornate davanti allo schermo. L’obiettivo è sollevare il problema, in modo che ciascuno possa consapevolmente prendere delle precauzioni».