RISCHIO BIOLOGICO

TEST RAPIDI STUDIO SULLA SENSIBILITA’ E SPECIFICITÀ

Da Dottnet.it

I test sierologici possono essere utili per migliorare l’accuratezza del test molecolare ed essere utilizzati a scopo di screening nella popolazione.

Test rapidi anche per rientrare al lavoro in fase 2 - Tiscali Notizie

Recentemente, sono diventati disponibili test per l’individuazione rapida (pochi minuti) degli anticorpi combinati IgG e IgM al SARS-Cov-2 nel plasma/sangue umano, anche capillare (metodica: rapid lateral flow immunoassay). Uno di questi (Beijing Diagreat Biotechnologies) è stato valutato su 27 pazienti con Covid-19 confermato e in un piccolo campione di pazienti con malattia probabile, più uno di controllo. La presenza di ciascun anticorpo è stata espressa rispettivamente come positiva o negativa. Dopo un tempo mediano di 18 giorni dall’insorgenza dei sintomi, il tasso di sieroconversione è stato del 90,4% e quello di concordanza tra RT-PCR e test anticorpale dell’86,4%. Considerando il test molecolare il gold standard per la diagnosi, la sensibilità e la specificità del test anticorpale erano rispettivamente dell’83% e del 93%. Altri studi sono necessari per definire il valore diagnostico e di screening di test questi sierologici.

Spicuzza L, Montineri A, Manuele R et al

Reliability and usefulness of a rapid IgM‐IgG antibody test for the diagnosis of SARS-CoV-2 infection: a preliminary report

Journal of infection – Available online 23 April 2020

https://doi.org/10.1016/j.jinf.2020.04.022

IGIENIZZAZIONE E SANIFICAZIONI: LE NUOVE REGOLE DAL 4 MAGGIO

Da ilsole24ore.it

Da lunedì a ripartire sono anche professionisti imprenditori, alle prese in questi giorni con la gestione del rischio e con i protocolli di sicurezza. In molti casi si fa affidamento sul buon senso, sulla prudenza individuale, sul giudizio di ciascuno.

Come gestire il rischio
L’ultimo Dpcm del 26 aprile scorso prevede che siano le aziende e i professionisti a gestire il rischio e ad adottare le misure di sicurezza idonee ad evitare il contagio. Per le attività produttive il richiamo è ai protocolli del 14 marzo e del 24 aprile scorso, che consentono la riapertura soltanto a condizione che vengano assicurati adeguati livelli di protezione ai lavoratori. In caso di controlli, l’azienda rischia la sospensione fino al ripristino delle condizioni di sicurezza. Se il lavoratore si ammala di Covid-19 durante l’ attività lavorativa, con prova del relativo nesso di causalità quasi diabolica, la responsabilità è del datore di lavoro.
Si tratta infatti di infortunio sul lavoro, come stabilito dall’articolo 42 comma 2 del cosiddetto decreto Cura Italia e ribadito dalla circolare n. 13 dell’Inail dello scorso 3 aprile.
Sul piano pratico, l’allegato 4 del Dpcm dello scorso 26 marzo prevede, tra le altre cose, di pulire le superfici con disinfettanti a base di cloro e alcol. Tutte indicazioni che devono valere anche per i professionisti.

Gli studi professionali
Da lunedì gli studi potranno riaprire in tutta Italia. Due Regioni, per ora Toscana Abruzzo, hanno imposto la sanificazione straordinaria dei locali e degli impianti di aria condizionata. Griglie, bocchette e filtri dell’aria devono essere sanificati da manutentori certificati che rilasceranno una dichiarazione di avvenuto intervento e delle metodologie utilizzate.

Ancora poco chiara quale sia la procedura di sanificazione specifica in grado di scongiurare il rischio di contagio da Covid-19.
In ogni caso, il ministero della Salute ha suggerito per le aziende e per gli studi la sanificazione di tutti gli ambienti.
Il decreto Cura Italia ha previsto per tutti un credito di imposta del 50% per la sanificazione degli ambienti di lavoro e l’acquisto di mascherine e protezioni per un massimo di 20mila euro.

Gli studi odontoiatrici sono ancora in attesa dei protocolli specifici approvati dal Ministero della Salute. Nel frattempo da lunedì riapriranno non solo per le urgenze, garantendo gli standard di sicurezza e protezione più elevati, dettati dagli ordini professionali. I medici odontoiatri si assumeranno in proprio le relative responsabilità professionali in caso di errori.

Gli altri professionisti
Le indicazioni minime previste dall’allegato 4 del Dpcm del 26 aprile scorso devono valere per tutti. Occorrerà quindi sanificare gli ambienti di lavoro, utilizzare la mascherina anche all’interno degli studi, soprattutto quando non si possono rispettare le distanze di sicurezza. È raccomandabile, poi, posizionare in sala d’attesa dispositivi igienizzanti ed evitare contatti fisici con i clienti, oltre a distanziare gli appuntamenti.
Auspicabile mettere a diposizione guanti e mascherine, oltre a posizionare cartelli con indicazioni sul rispetto delle distanze di sicurezza.

La sanificazione degli ambienti di lavoro
Le postazioni di lavoro, spogliatoi, mezzi aziendali, aree comuni, distributori automatici, dovranno essere igienizzati costantemente.
Ogni lavoratore dovrà provvedere alla sanificazione della propria postazione di lavoro utilizzando i prodotti forniti dall’azienda. La pulizia della postazione verrà effettuata all’inizio o alla fine dell’utilizzo della postazione, a seconda del caso. Se la postazione viene utilizzata da più operatori nell’arco della stessa giornata, ogni lavoratore la dovrà sanificare prima dell’utilizzo. Rientrano nella postazione di lavoro anche tavoli, scrivanie, tastiere, mouse, touch screen, pulsantiere, distributori automatici, attrezzature varie.

Spogliatoi, pavimenti, bagni
Dovranno essere igienizzati quotidianamente
Aree comuni e aree pasti
Dovranno essere igienizzate dopo ogni utilizzo. In ogni caso dovrà essere utilizzata dai lavoratori come fosse una postazione di lavoro
Distributori automatici
Il singolo utilizzatore dovrà provvedere a pulire, dopo l’uso, la pulsantiera e la zona di prelievo prodotto
Mezzi aziendali
Dovranno essere igienizzati dopo ogni singolo utilizzo
Gestione delle pause
Saranno differenziate, nei locali saranno presenti cartelli informativi che spiegheranno a lavoratori, soci, collaboratori come usare gli spazi, igienizzarli e lavarsi le mani

IMMUNITA’ DA COVID-19

Da ilfattoquotidiano.it

Uno studio cinese pubblicato su Nature Medicine, e firmato da scienziati della Chongqing Medical University, che per il virologo Roberto Burioni è una “buona notizia”, perché dimostra che chi guarisce dopo essere stato contagiato dal coronavirus sviluppa anticorpi. “Seppure in quantità variabili, i pazienti guariti da Covid-19 producono anticorpi contro il virus. Questo è bene perché rende affidabile la diagnosi sierologica e, se gli anticorpi fossero proteggenti, promette bene per l’immunità”. Burioni posta su Twitter il grafico dello studio dove si dimostra, riassume dalla Emory University di Atlanta il virologo italiano Guido Silvestri, che “285 su 285 (100%) pazienti con Covid-19 sviluppano IgG contro Sars-CoV-2 entro 19 giorni dall’inizio dei sintomi clinici”.

COVID-19 VIAGGIARE IN SICUREZZA :LA CIRCOLARE DEL MINISTERO

Da quotidianosanità.it

29 aprile – “È necessario mettere in pratica una efficace riorganizzazione del sistema di trasporto pubblico, nell’ottica della ripresa del pendolarismo, anche garantendo la tutela della salute del personale addetto nelle stazioni e sui mezzi di trasporto, per sostenere la ripresa delle attività e quindi della mobilità delle persone attraverso la gestione efficiente delle criticità legate ai rischi di affollamento e di esposizione a possibili fonti di contagio”. LA CIRCOLARE

TEST COVID RAPIDI ACCREDITATI: A BREVE L’ELENCO

Da Dottnet.it

Diversi da quelli Abbott, arriva la lista tra i 200 in commercio

Test sierologici per avere un quadro completo dell’epidemia in Italia e test sierologici rapidi, insieme ai tamponi, per rientrare al lavoro in sicurezza: è questo il bagaglio essenziale per affrontare la riapertura.

Se dei test sierologici assegnati nei giorni scorsi alla Abbott si è parlato molto, è attesa a breve dal ministero della Salute la lista dei test sierologici rapidi accreditati: meno complessi dei primi, ma comunque da eseguire in laboratori indicati dalle Regioni, e più economici, dal costo stimato attorno a 20 euro. Sono circa 200 quelli in commercio e la lista attesa a breve dal ministero della Salute dovrebbe indicare quelli che possono dare i risultati più attendibili, ha osservato il virologo Francesco Broccolo, dell’Università Milano Bicocca e direttore del laboratorio Cerba di Milano.

Questi test sono uno strumento importante per “riaprire in modo graduale e sicuro, mantenendo l’attenzione estremamente alta sulla comparsa di eventuali nuovi focolai, ma per fare questo – ha osservato – vanno fatti estensivamente, soprattutto considerando che, come molti scenari indicano, la maggior parte dei contagi potrà avvenire nell’ambito lavorativo“. Per questo, ha aggiunto, “i medici del lavoro e i medici di base, per i liberi professionisti e per il resto della popolazione, dovranno valutare il rischio legato al rientro al lavoro utilizzando, con la scheda amnestica, test sierologici economici e rapidi”. Sono test orientativi alla diagnosi, che forniscono il risultato in tempi rapidi e possono cercare gli anticorpi sia nel sangue sia nel siero; in quest’ultimo caso, ha osservato Broccolo, hanno una maggiore sensibilità ma richiedono un tempo più lungo. “Test orientativo è una definizione corretta – ha osservato – perché aiuta il medico del lavoro, o quello di base, a valutare i rischi”.

I test possono identificare sia gli anticorpi IgM, indicativi di un alto rischio di contagiosità e dell’infezione che risale a una settimana prima del contagio, sia gli anticorpi IgG, indicativi di un basso rischio di contagiosità e dell’infezione avvenuta da almeno due settimana. Se il test è positivo, bisogna eseguire il tampone per capire se c’è ancora il virus; se anche il tampone è positivo il lavoratore dovrà andare in quarantena e sottoporsi a tamponi successivi, finché questi non daranno un risultato negativo. Soltanto allora sarà possibile tornare al lavoro in sicurezza.

E’ auspicabile – ha rilevato l’esperto – che il test rapido venga fatto al maggior numero di persone possibili in questo particolare momento di riapertura. Per chi non lavora in un’azienda, quindi liberi professionisti o qualsiasi altra categoria di persone, dovrebbero essere prescritti dal medico di base secondo scienza e coscienza e dovrebbero par parte della diagnostica consueta quotidiana“. Come i test sierologici per l’indagine epidemiologica, anche quelli rapidi dovranno essere eseguiti da laboratori accreditati, pubblici e privati, indicati da ciascuna Regione.

TEST COVID VENOSI IN REGIONE LOMBARDIA

Regione Lombardia
Dal sito della  regione Lombardia
test sierologici centri prelievi

Via ad analisi nelle province di Bergamo, Brescia, Cremona e Lodi

“Ci siamo, i percorsi sono stati definiti: da giovedì 23 partono i test sierologici in 14 centri prelievi lombardi delle province di Bergamo, Brescia, Lodi e Cremona. Dal 29 aprile, le analisi vengono estese a tutta la Regione“. Lo conferma l’assessore regionale al Welfare, Giulio Gallera.

I centri in campo

I centri prelievi attivati, a partire da giovedì 23 aprile, si trovano nelle seguenti località:

Bergamo provincia: AlzanoNembro, Albino;

Brescia provincia: Brescia, Manerbio, Desenzano, Chiari e Montichiari (da venerdì 24);

Cremona provincia: Casalmaggiore, Soresina, Cremona e Crema (da venerdì 24);

Lodi provincia: Codogno, Lodi.

Prelievo di sangue venoso periferico

“Si tratta di un prelievo di sangue venoso periferico – aggiunge Gallera – che serve per verificare se un organismo ha sviluppato gli anticorpi. E se questi sono neutralizzanti per il virus”.

La ‘call’

“La ‘call’ a questi test – prosegue – viene coordinata dalle Agenzie per la tutela della Salute, in collaborazione con le ASST di riferimento”. “E ciò avverrà – spiega – in base alle proprie informazioni epidemiologiche. Oppure su segnalazione del Medici di Medicina Generale e dei Pediatri di Libera Scelta”.

Categorie dei test

I test partiranno interessando le seguenti categorie:
– i cittadini ancora in quarantena fiduciaria;
– soggetti sintomatici, con quadri simil influenzali, senza sintomi da almeno 14/21 giorni segnalati dai Medici di Medicina Generale alle ATS;
– i contatti di casi asintomatici o con sintomi lievi, identificati dalle ATS a seguito dell’indagine epidemiologica già prevista, ma senza l’effettuazione del tampone nasofaringeo per ricerca di SARS-CoV-2, anch’essi ancora in quarantena fiduciaria.


Regione Lombardia
centri prelievi test sierologici

Dal 29 aprile attivati altri 33 centri

“A partire da mercoledì 29 aprile, con l’avvio di altri 33 centri prelievi, si estende a tutta la Lombardia l’esecuzione dei prelievi ematici per l’elaborazione dei test sierologici che porteranno a regime, entro l’inizio della prossima settimana, il sistema regionale di analisi degli anticorpi neutralizzanti per il Covid-19“. Lo annuncia l’assessore al Welfare della Regione LombardiaGiulio Gallera.

Sono ora 46 i centri attivi

“In pochi giorni abbiamo attivato 46 centri prelievi – prosegue Gallera – presso i quali vengono invitati i cittadini ancora in quarantena fiduciaria, soggetti sintomatici, con quadri simil influenzali, senza sintomi da almeno 14/21 giorni segnalati dai Medici di Medicina Generale alle ATS e i contatti di casi asintomatici o con sintomi lievi, identificati dalle ATS a seguito dell’indagine epidemiologica già prevista ma senza l’effettuazione del tampone nasofaringeo per ricerca di SARS-CoV-2, anch’essi ancora in quarantena fiduciaria. Contestualmente vengono effettuati i prelievi anche al personale sanitario”.

Ecco la distribuzione aggiornata dei centri prelievi attivi e in fase di attivazione:

Ats Milano: Niguarda, Fatebenefratelli, Sacco (da 29 aprile); Lodi e Codogno già avviati.

Ats Brianza: Lecco, Merate, Bellano, Monza, Desio, Vimercate, Carate Brianza e Seveso (dal 29 aprile).

Ats Insubria: Como, Mariano Comense, Menaggio (dal 29 aprile); Varese, Tradate e Cittiglio dal 4 maggio; Saronno e Gallarate in fase di definizione.

Ats Montagna: Bormio, Tirano, Sondrio, Morbegno, Chiavenna, Dongo (Distretto Valtellina e Alto Lario); Edolo ed Esine dal 1° maggio (Distretto Valcamonica).

Ats Pavia: Policlinico San Matteo.

Ats Valpadana: Cremona, Crema, Casalmaggiore e Soresina già avviati; Mantova, Pieve di Coriano (dal 29 aprile); Bozzolo e Castiglione delle Stiviere dal 4 maggio.

Ats Bergamo: Albino, Alzano Lombardo già avviati; Clusone dal 29 aprile, Piario dal 30 aprile.

Ats Brescia: Brescia, Manerbio, Desenzano, Chiari e Montichiari già avviati.

TESTS SIEROLOGICI PER MEDICI PEDIATRI E SPECIALISTI IN PIEMONTE

Da la srampa

TORINO. Inizieranno lunedì 4 maggio i test sierologici sul personale sanitario (compresi medici di famiglia, pediatri di libera scelta e specialisti convenzionati) di tutte le Aziende sanitarie del Piemonte.
Lo annuncia l’assessore regionale alla Sanità del Piemonte, Luigi Genesio Icardi, osservando che si tratterà di un’indagine a fine epidemiologico, con l’obiettivo di comprendere meglio le caratteristiche della diffusione del virus e di fornire fondamentali informazioni per lo studio della patogenesi e lo sviluppo di strategie mirate di prevenzione, anche riguardanti l’identificazione di coorti target di possibile vaccinazione una volta che tale tecnologia preventiva sia disponibile.

«Tutti gli esiti dei test – rileva l’assessore Icardi – saranno riportati dal CSI sulla piattaforma Covid grazie ad un’integrazione con l’ecosistema informativo della Regione che consentirà di recuperare in tempo reale le informazioni utili ai fini epidemiologici direttamente dai referti validati dai Laboratori analisi delle singole Aziende sanitarie. Vuol dire applicare un modello di automatizzazione che non ha precedenti, risparmiando agli operatori il caricamento manuale di decine di migliaia di esiti. Sul piano sanitario, gli esiti positivi verranno interessati da approfondimenti diagnostici, anche attraverso l’utilizzo dei tamponi».

Il piano di screening regionale avverrà attraverso l’utilizzo di un test immunometrico IgG (test sierologico per IgG neutralizzanti anti-SARS-CoV2). Tramite la Società di committenza regionale Scr, sono stati acquistati con procedura d’urgenza 70 mila kit e la consegna dei lotti necessari da parte delle tre ditte assegnatarie, Diasorin Spa, Abbot Srl e Medical System Srl, è prevista per il 30 aprile.
Al momento, si stanno raccogliendo i fabbisogni di ogni Azienda sanitaria per poter procedere al recapito delle forniture.
Intanto, l’Unità di crisi ha fornito alle Aziende sanitarie regionali le indicazioni per effettuare l’indagine, specificando che si dovrà procedere all’acquisizione del consenso informato e quindi al prelievo del sangue di tutti gli operatori, su base volontaria. I campioni saranno processati da ciascuna Azienda nei propri laboratori, con le apparecchiature di cui già tutte dispongono, escludendo quindi il ricorso ai privati.


I referti saranno inseriti negli applicativi locali e importati nella piattaforma Covid appositamente predisposta dal Csi. L’elaborazione epidemiologica dei dati sarà quindi affidata al Seremi (Servizio di riferimento regionale di epidemiologia delle malattie
infettive) di Alessandria.