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COME PROTEGGERSI DA INCIDENTI NUCLEARI

da https://healthy.thewom.it/divulgazione/radiazioni-protezione/

Una sostanza è detta radioattiva quando emette radiazioni. La quantità di materiale radioattivo rilasciato nell’ambiente si misura in Curie, mentre la dose di radiazioni ricevuta da una persona si misura in Rem.

Le radiazioni ionizzanti possiedono una quantità di energia sufficiente a danneggiare il DNA e causare la comparsa di tumori, al contrario delle forme di radiazione a bassa energia, non ionizzanti, come la luce visibile e le onde emesse dai cellulare che non danneggiano il DNA e ad oggi non sono ritenute causa di tumori.Simbolo nucleare in verde chiaro

iStock.com/matejmo

CAUSE

Tutti noi, ogni giorno, siamo esposti a quantità minime di radiazioni originate da

  • FONTI NATURALI, AD ESEMPIO DAGLI ELEMENTI PRESENTI NEL SUOLO O DALLA RADIAZIONE COSMICA PROVENIENTE DAL SOLE,
  • FONTI ARTIFICIALI, COME AD ESEMPIO GLI ELETTRODOMESTICI (AD ESEMPIO I VECCHI TELEVISORI A TUBO CATODICO), LE APPARECCHIATURE MEDICHE (GLI STRUMENTI RADIOGRAFICI, ALCUNI ESAMI DIAGNOSTICI E ALCUNE TERAPIE) ED I TEST NUCLEARI.

La quantità di radiazioni a cui siamo normalmente e quotidianamente esposti è minima, al contrario di quanto succede durante le emergenze radioattive (pensiamo per esempio agli incidenti nucleari o agli attentati terroristici), che potrebbero esporre le persone a dosi anche molto maggiori, a seconda della gravità dell’incidente.

Gli scienziati stimano che, in media, negli Stati Uniti ogni persona riceva una dose di circa due terzi di Rem all’anno: la metà circa dell’esposizione è provocata da fonti naturali, mentre la restante metà deriva soprattutto da apparecchiature mediche.

La parola contaminazione si riferisce al materiale radioattivo depositato in zone dove non dovrebbe essere, ad esempio su un oggetto o sulla pelle di una persona.

L’espressione contaminazione interna è riferita al materiale radioattivo che penetra nell’organismo attraverso

  • RESPIRAZIONE,
  • ALIMENTAZIONE,
  • ASSUNZIONE DI LIQUIDI,
  • FERITE,
  • ALCUNE FORME DI RADIOTERAPIA (IN CUI LA CONTAMINAZIONE È VOLUTA).

L’esposizione si verifica quando l’energia delle radiazioni penetra nell’organismo, ad esempio durante le radiografie si è esposti alle radiazioni ma non si diventa radioattivi.

SINTOMI

Le radiazioni possono danneggiare l’organismo in molti modi diversi e gli effetti avversi sulla salute derivanti dall’esposizione possono passare inosservati anche per molti anni.

I danni dovuti all’esposizione alle radiazioni possono essere

  • LIEVI, COME UN SEMPLICE ARROSSAMENTO DELLA PELLE,
  • GRAVI, AD ESEMPIO LA FORMAZIONE DI UN TUMORE E IL DECESSO.

L’entità del danno varia a seconda di fattori quali:

  • QUANTITÀ DI RADIAZIONI ASSORBITE DALL’ORGANISMO,
  • TIPO DI RADIAZIONI,
  • PERCORSO DI ESPOSIZIONE,
  • DURATA DELL’ESPOSIZIONE.

L’esposizione a dosi molto elevate di radiazioni può causare la morte del paziente entro pochi giorni o pochi mesi.

L’esposizione a dosi minime di radiazioni può far aumentare il rischio di tumore, oppure può diventare causa di insorgenza di altri problemi in fasi successive della vita.

ATTENTATI TERRORISTICI

Tra le possibili modalità in cui gli attentati terroristici possono causare l’esposizione a radiazioni ricordiamo:

  1. Introduzione di sostanze radioattive negli alimenti o nell’acqua: Anche se questo tipo di attentato potrebbe causare molta preoccupazione o paura, probabilmente non sarebbe grave dal punto di vista della contaminazione e non aumenterebbe il pericolo di effetti dannosi sulla salute.
  2. Una bomba sporca potrebbe causare gravi danni dovuti all’esplosione, ma molto probabilmente non conterrebbe una quantità sufficiente di sostanze radioattive in una forma tale da provocare gravi avvelenamenti da radiazioni in una grande quantità di persone. Le persone esposte alle radiazioni causate dalla bomba potrebbero tuttavia presentare un aumento del rischio di tumore nelle fasi successive della vita, a seconda della dose di radiazioni alla quale sono state esposte.
  3. Un incidente o un’esplosione di un impianto nucleare potrebbero causare il rilascio di una grande quantità di sostanze radioattive.
    • CHI SI TROVASSE NELL’IMPIANTO PROBABILMENTE POTREBBE ESSERE CONTAMINATO DALLE SOSTANZE RADIOATTIVE E FERITO DALL’EVENTUALE ESPLOSIONE.
    • CHI FOSSE STATO ESPOSTO AD UNA DOSE MOLTO ALTA DI RADIAZIONI POTREBBE SVILUPPARE UN AVVELENAMENTO.
    • CHI SI TROVASSE NELLA ZONA CIRCOSTANTE POTREBBE A SUA VOLTA ESSERE ESPOSTO O CONTAMINATO.
  4. Chiaramente l’esplosione di un ordigno nucleare potrebbe provocare diversi danni. Le persone sarebbero uccise o ferite dall’esplosione e contaminate dalle sostanze radioattive, con entità variabile a seconda della distanza dal luogo dell’esplosione. Molte persone potrebbero soffrire dei sintomi dell’avvelenamento da radiazioni. Dopo l’esplosione nucleare il fallout radioattivo arriverebbe a colpire zone anche molto lontane dal luogo dell’esplosione e sarebbe potenzialmente in grado di aumentare il rischio di tumori anche a distanza di anni e dall’attentato.

PREPARARSI AD UN’EMERGENZA NUCLEARE

Ogni comunità dovrebbe avere un piano d’emergenza da applicare in caso di emergenza nucleare: chiedete ai responsabili della vostra comunità se questo piano esiste, che cosa prevede e quali sono le istruzioni per l’evacuazione.

Mettete a punto un piano d’emergenza domestico, in modo che tutti i membri della vostra famiglia sappiano che cosa fare.

Tenete in casa un kit d’emergenza, utile per tutte le emergenze e non solo per quelle nucleari. Nel kit dovrebbero essere sempre presenti:

  • TORCIA CON BATTERIE DI RISERVA,
  • RADIO PORTATILE CON BATTERIE DI RISERVA,
  • ACQUA MINERALE,
  • ALIMENTI IN SCATOLA O CONFEZIONATI,
  • APRISCATOLE MANUALE,
  • KIT DI PRIMO SOCCORSO E FARMACI D’USO ABITUALE,
  • ASCIUGAMANI, SACCHI PER LA SPAZZATURA E CARTA IGIENICA.

COME PROTEGGERSI

Durante e dopo il rilascio di materiali radioattivi, le autorità locali e statali terranno sotto controllo i livelli di radiazioni e decideranno quali azioni da intraprendere per proteggere la popolazione.

La scelta dell’azione più adatta dipende dalla situazione, sintonizzatevi quindi sulle stazioni radio e televisive locali per avere tutte le informazioni e le istruzioni da seguire durante le emergenze.

Se l’emergenza nucleare è causata dal rilascio di ingenti quantità di materiali radioattivi, probabilmente vi sarà consigliato di rimanere dove siete, in casa o in ufficio, oppure di spostarvi in un luogo più sicuro.

Se le autorità consigliano di rimanere dove siete, in casa o in ufficio, è opportuno:

  1. Chiudere a chiave o con gli appositi fermi tutte le porte e le finestre.
  2. Spegnere i ventilatori, i condizionatori e i sistemi di raffreddamento che fanno entrare l’aria dall’esterno. Usate soltanto i dispositivi che fanno circolare l’aria già presente nell’edificio.
  3. Chiudere le valvole di tiraggio dei camini.
  4. Se possibile, portare gli animali domestici al chiuso con voi.
  5. Spostarsi in una camera più interna o in locali seminterrati.
  6. Tenere la radio sintonizzata sui canali dedicati all’emergenza o sulle notizie locali per capire che cosa dovrete fare.

Se le autorità consigliano di evacuare la zona, seguite le istruzioni che vi vengono date. Lasciate la vostra zona il più velocemente e il più ordinatamente possibile. Inoltre:

  • PORTATE CON VOI UNA TORCIA, UNA RADIO PORTATILE, LE BATTERIE, IL KIT DI PRIMO SOCCORSO, LE PROVVISTE DI ACQUA E ALIMENTI, L’APRISCATOLE, TUTTE LE MEDICINE ESSENZIALI, ABITI DI RICAMBIO, IL DENARO E LE CARTE DI CREDITO.
  • PORTATE CON VOI GLI ANIMALI DOMESTICI SOLO SE POTETE USARE I VOSTRI MEZZI PER SPOSTARVI E SOLO SE SIETE DIRETTI IN UN LUOGO IN CUI SIETE CERTI CHE GLI ANIMALI SARANNO ACCETTATI. I MEZZI E I RIFUGI D’EMERGENZA DI SOLITO NON ACCOLGONO GLI ANIMALI DOMESTICI.

IODURO DI POTASSIO

Lo ioduro di potassio (KI) dovrebbe essere assunto solo in caso di emergenza nucleare con rilascio di iodio radioattivo, ad esempio in caso di incidente nucleare o esplosione di una bomba atomica. È consigliabile assumere lo ioduro di potassio solo se le autorità sanitarie o i responsabili durante l’emergenza lo consigliano espressamente. Il razionale alla base di questa sorta di antidoto è aumentare la quantità di iodio NON radioattivo nell’organismo, per evitare che la tiroide assorba quello radioattivo (essendo incapace di scegliere uno piuttosto che l’altro).

Una bomba sporca, invece, con ogni probabilità non conterrà iodio radioattivo.

Chi è contaminato internamente dallo iodio radioattivo potrà soffrire di disturbi alla tiroide nelle fasi successive della vita. La tiroide assorbirà lo iodio radioattivo e potrà sviluppare noduli o tumori dopo la contaminazione.

Lo ioduro di potassio ha lo scopo di saturare la tiroide di iodio e diminuire così la quantità di isotopo radioattivo che potrebbe venire assorbito; purtroppo è invece del tutto inutile per gli altri tipi di esposizione alle radiazioni.

Alcuni pazienti sono allergici allo iodio, quindi non devono assumere lo ioduro di potassio. Se avete qualche preoccupazione a questo proposito, chiedete consiglio al vostro medico.

FONTI E BIBLIOGRAFIA

  • CDC (HTTP://WWW.BT.CDC.GOV/RADIATION/EMERGENCYFAQ.ASP), FONTE NON PIÙ DISPONIBILE

LA GIORNATA MONDIALE DELL’UDITO 2022

Suoni, rumore e danni all’udito nell’ultimo “World

Report on Hearing”

Giovanni Lenzi
Pediatra di Famiglia, Coordinatore Area Audiologica, FIMP

DOI 10.36179/2611-5212-2021-45

In riconoscimento della crescente prevalenza della perdita dell’udito a livello globale, nel 2017 l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) ha approvato all’unanimità una risoluzione, incentrata sulla prevenzione della sordità e della perdita dell’udito (WHA 70.13). La risoluzione esorta gli Stati membri a rendere l’assistenza sanitaria per l’udito una priorità per la salute pubblica, rendendo accessibili a tutta la popolazione le cure per l’udito e integrandole nei Piani Sanitari Nazionali. A sostegno degli sforzi degli Stati membri per attuare questa risoluzione, l’OMS è stata chiamata a preparare il primo assoluto “Rapporto Mondiale sull’Udito”, come mezzo per definire i percorsi e le cure in campo audiologico e per fornire una solida base alle azioni di promozione nei vari Paesi. Il World Report on Hearing fornisce una disamina sulla perdita e sulla cura dell’udito basata sulle migliori evidenze disponibili; delinea il cambiamento nella distribuzione epidemiologica della perdita dell’udito a livello globale; evidenzia le migliori pratiche per la cura dell’orecchio e dell’udito; fornisce degli orientamenti agli Stati membri sugli interventi raccomandati e sulla loro efficacia in termini di costi.

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COVID VIA LIBERA AL SENATO PER NUOVA LEGGE .

Da doctor33.it

Il Senato dà il via libera definitivo alla conversione in legge del decreto Covid che disciplina, tra l’altro, l’obbligo vaccinale nei luoghi di lavoro e nelle scuole. Il provvedimento, su cui il governo ha posto la questione di fiducia, è stato approvato con 193 voti favorevoli, 35 contrari e nessun astenuto. Presenti alla votazione 229 senatori, votanti 228.

Come ha spiegato la presidente della commissione Igiene, Annamaria Parente, il provvedimento non ha concluso il suo iter nelle commissioni Affari costituzionali e Igiene per via delle numerose richieste di interventi sui 72 emendamenti proposti. L’esame, quindi, è stato effettuato sul testo trasmesso da Montecitorio e senza il mandato del relatore. Prima dell’avvio della discussione, l’aula ha bocciato una pregiudiziale di costituzionalità proposta dal senatore Gianluigi Paragone.

Il decreto, che ha introdotto il super green pass per gli over 50 nei luoghi di lavoro, è stato approvato alla Camera il 24 febbraio scorso con l’astensione della Lega. Nella fase precedente (davanti alla commissione Affari sociali di Montecitorio) provocò tensione nella maggioranza per via di un emendamento della Lega che, con il parere contrario del governo, chiedeva di eliminare il green pass dopo il 31 marzo. La proposta fu alla fine accantonata.
Su questo aspetto restano le riserve del partito di Matteo Salvini, come ha spiegato in aula il capogruppo Massimiliano Romeo specificando che “senza la fiducia non l’avremmo votato, ci saremmo astenuti”. Secondo Romeo, il decreto è “anacronistico” perché rischia di essere superato dal primo aprile, con la fine dello stato di emergenza e introduce “discriminazioni” tra bambini vaccinati e non vaccinati perché prevede la didattica a distanza per quelli senza vaccino.

Ma che cosa prevede il testo? Ecco i principali contenuti

Il green pass a 50 anni – Chi non vaccinato si infetta, una volta guarito è atteso dalla dose di vaccino entro 6 mesi; chi si vaccina con la prima dose e si ammala entro il 14° giorno deve comunque fare la seconda dose entro 6 mesi, chi si infetta oltre i 14 giorni non fa la seconda dose (che però non è controindicata). Il booster va praticato fra i 4 e i 6 mesi di distanza dalla seconda dose. Gli over 50 perché il green pass consenta di entrare al lavoro devono avere un certificato di vaccinazione o di guarigione fino al 15 giugno. Dal 15/2, i datori devono verificare il possesso del pass, “rafforzato” per gli over 50, e i lavoratori sprovvisti sono considerati assenti ingiustificati senza conseguenze disciplinari e con diritto a tenere il posto finché non si mettono in regola. Per chi entra al lavoro senza titolo la segnalazione in prefettura vale la sanzione da 600 a 1500 euro di legge. Sempre da febbraio, chi non è in regola con i vaccini (non ha iniziato il ciclo o è scaduto il termine per la seconda dose o il booster) riceverà una sanzione da 100 euro. La pratica funziona così: il Ministero della Salute, osservata la non coincidenza tra nome di un cittadinoe mancata vaccinazione, gli scrive dandogli dieci giorni di tempo per prenotare la seduta vaccinale o procurare l’esenzione; in caso di inadempienza gira il dato all’Agenzia delle entrate e parte la cartella esattoriale, sul contenzioso è competente il giudice di pace.

Che succede a scuola – Intanto, l’obbligo vaccinale del personale si estende da scuola e sanità all’università, alle istituzioni di alta formazione artistica ed agli istituti tecnici superiori. Fino al 28 febbraio le farmacie che praticano tamponi rapidi devono assicurarli agli studenti; per gli alunni delle medie inferiori e superiori questi test sono prenotati su ricetta del medico o del pediatra di famiglia. Per calmierare i prezzi, il governo stanzia altri 92,5 milioni. Cambiano le regole nei contagi: nelle scuole dell’infanzia fino a 4 positività la didattica è per tutti in presenza, docenti ed educatori indossano Ffp2 per 10 giorni dall’ultimo contatto stretto con positivo; il sintomatico effettua tampone antigenico anche fai da te, uno subito e uno al 5° giorno successivo alla data dell’ultimo contatto; con 5 o più casi positivi accertati, la didattica è sospesa 5 giorni. Alle elementari, invece, con 5 casi, chi ha concluso il ciclo vaccinale primario o è guarito da meno di 120 giorni o ha fatto il booster resta in presenza con mascherine Ffp2 dai 6 anni in su fino al 10° giorno dall’ultimo contatto con il positivo Covid, gli altri alunni vanno in didattica a distanza (Dad) 5 giorni. Alle medie e superiori, con un caso di positività accertato la didattica resta in presenza con Ffp2 fino al 10° giorno dall’ultimo contatto con un positivo; da 2 casi di positività in su, chi ha concluso il ciclo vaccinale primario, è guarito da meno di 120 giorni o ha il booster prosegue in classe con Ffp2 fino al 10° giorno, gli altri vanno in Dad per 5 giorni.

Pubblica Amministrazione – Si confermano i divieti d’ingresso in Banca ed alle Poste senza green pass base. In Tribunale, gli obblighi vaccinali validi per i magistrati si estendono agli avvocati (che se non si presentano

non hanno pass valido sono assenti ingiustificati) ed ai consulenti, ma non ai testimoni ai processi. L’articolo 2 ter introduce l’auto-sorveglianza al posto della quarantena per i contatti stretti di pazienti Covid che hanno contratto la malattia dopo la seconda dose di vaccino (o dopo il booster) e ne sono guariti. L’articolo 2 bis consente ai green pass rilasciati dopo booster o guarigione post-2a dose di durare illimitatamente, o meglio, oltre la scadenza scritta sul documento. Stranieri o italiani provenienti dall’estero e là vaccinati con ciclo completo o guariti, anche dopo i 50 anni, per recarsi nei luoghi dov’è chiesto il green pass possono sottoporsi ad un tampone, anche se i vaccini loro praticati non sono riconosciuti in Italia. Dal 10 marzo è possibile dispensare cibi e bevande anche nei luoghi di intrattenimento.

Lavoro agile – L’articolo 5ter fino al 31 marzo, termine dello stato di emergenza e in presenza di determinate condizioni, riconosce il diritto a svolgere lavoro agile, anche in assenza di accordi individuali, per i genitori dipendenti privati con almeno un figlio disabile grave o con figli con bisogni educativi speciali (Bes).Per i genitori dipendenti pubblici le citate condizioni sono titolo prioritario per l’accesso al lavoro agile

INDAGINE DOXA DELLA SIML SULLA VACCINAZIONE

da medicocompetente.it

La Doxa-BVA, su commissione della Società Italiana di Medicina del Lavoro, in collaborazione con le Università di Milano e Bologna, Messina e Torino, ha condotto dal 26 al 31 gennaio una indagine sulle opinioni rispetto al COVID-19, alle vaccinazioni e le misure di contenimento su un campione di 1000 persone dai 18 ai 74 anni rappresentativo della popolazione italiana.

I messaggi-chiave di questa indagine, sono:

1. La figura e il ruolo del medico del lavoro-competente sono conosciuti dal 70% degli intervistati, mentre per il restante 30% tale figura non è prevista dalla normativa. Circa un terzo degli intervistati ha anche avuto rapporti durante la pandemia.

2. Anche escludendo i casi asintomatici, riferisce di avere contratto la malattia (COVID-19) il 10% in più dei casi ufficialmente registrati nella popolazione adulta. È probabile, quindi, che metà della popolazione italiana sia venuta in contatto col virus Sars-Cov-2.

3. Circa metà dei casi di COVID-19 con sintomi clinici si è verificata negli ultimi due mesi, quando ha preso il sopravvento la variante omicron, estremamente contagiosa, ma fortunatamente meno severa per i vaccinati.

4. Il vaccino è stato accettato dalla quasi totalità della popolazione attiva, grazie anche al convincimento da parte dei medici competenti e dei medici di famiglia e la campagna vaccinale ha aumentato anche la vaccinazione anti-influenzale, contribuendo al controllo dell’epidemia influenzale stagionale.

5. Le misure di contenimento in atto godono del supporto della maggioranza della popolazione, sebbene circa un quarto degli italiani non sia del tutto o per niente favorevole.

NEAR MISS: ANALISI DEGLI INFORTUNI MANCATI

Da inail.it

La pubblicazione, che si inserisce nella collaborazione tra Inail e Utilitalia, affronta il tema della loro gestione, uno strumento in grado di fornire indicazioni utili per la valutazione dei rischi e per l’attivazione di azioni di prevenzione mirate

Near miss

ROMA – Near miss. Con questa espressione si indicano eventi che non causano lesioni o malattie ma che potrebbero potenzialmente produrle. In altre parole, i near miss sono legati alla presenza di situazioni o agenti che abbiano la caratteristica intrinseca di “pericolosità” e che, solo per l’instaurarsi di situazioni fortuite, non hanno provocato danni a persone o a cose.

La collaborazione tra Inail e Utilitalia. Alla segnalazione e gestione dei near miss è ora dedicata una recente pubblicazione dell’Inail, consultabile online sul sito istituzionale. Curata dalla Consulenza tecnica accertamento rischi e prevenzione (Contarp), dalla Consulenza statistico attuariale (Csa) e dal Dipartimento di medicina, epidemiologia, igiene del lavoro e ambientale (Dimeila) in collaborazione con Utilitalia e Fondazione Rubes Triva, la pubblicazione rientra tra le iniziative di collaborazione previste dal protocollo d’intesa stipulato nel 2018 fra l’Istituto e Utilitalia, la federazione che associa le imprese operanti nei servizi pubblici di erogazione di acqua, energia elettrica, gas e di altri servizi ambientali.

Condivisione di conoscenze su sicurezza e salute. La collaborazione tra l’Istituto e Utilitalia è indirizzata a promuovere migliori condizioni di lavoro per gli addetti del settore, sia con l’adozione di strumenti gestionali pratici, come la pubblicazione delle Linee di indirizzo per la gestione della sicurezza del luglio 2020, sia con la condivisione e diffusione di conoscenze reciproche su tematiche inerenti sicurezza e salute sul lavoro.

Dagli incidenti elementi utili per le misure di prevenzione. In esse rientrano i near miss e la loro segnalazione, perché, come ricordano gli autori nell’introduzione, la loro rilevazione porta l’impresa a far emergere le criticità di tipo organizzativo, tecnico e comportamentale e a poterle correggere prima che possano sfociare in un infortunio con conseguenze dannose sul lavoratore. Le potenzialità di previsione e anticipazione di conseguenze di difetti presenti nel sistema e segnalabili con i near miss può apportare un valore aggiunto alla mera rilevazione degli infortuni. Si tratta, solitamente, di eventi numericamente superiori agli infortuni e più rappresentativi statisticamente e permettono di intervenire con azioni mirate e di migliorare i livelli di prevenzione e protezione offerti dall’azienda.

Uno strumento agevole anche per la valutazione dei rischi. In questo senso, il testo chiarisce utilmente come la gestione delle criticità non vada vista come un difetto da occultare, ma come parte integrante della gestione aziendale della sicurezza e del Sgsl da adottare e come strumento fondamentale per una procedura corretta di valutazione dei rischi, prevista dal decreto legislativo 81/2008 e da attuare anche con la partecipazione attiva dei lavoratori. La pubblicazione, quindi, vuole offrire alle aziende uno strumento semplice ed intuitivo, che tiene conto delle difficoltà gestionali e culturali presenti per scardinarle e per rendere più utile la rilevazione, la segnalazione, la presa in carico e la risoluzione di eventuali “difetti”, non nascondendo di contribuire, quale obiettivo finale, anche alla creazione di un ambiente di lavoro più sano e sicuro.

Segnalazione e analisi degli incidenti. La prima parte del volume, arricchito anche da diagrammi di flusso di facile comprensione, è incentrata sulla gestione del processo di segnalazione, registrazione e comunicazione, con la proposta di una procedura con l’indicazione di azioni, ruoli e responsabilità, e con una modulistica di riferimento da utilizzare. 

Capitoli specifici sono dedicati alle modalità operative e di comunicazione nei cantieri edili e alla formazione del personale. Successivamente, l’analisi viene svolta con l’aiuto della procedura Infor.Mo., il modello multifattoriale di archivio nazionale sviluppato da Dimeila Inail e Regioni, utilizzato dai servizi di prevenzione delle Asl per la sintesi e la standardizzazione delle informazioni acquisite durante le inchieste sugli infortuni lavorativi.

  • Gestione degli incidenti procedura per la segnalazione dei Near Miss
  • La procedura di gestione degli incidenti rappresenta un momento essenziale nella implementazione di un sistema di gestione della salute e della sicurezza nell’ambiente di lavoro al fine di ottenere informazioni essenziali alla progettazione di misure di prevenzione e di protezione da adottare per la risoluzione delle non conformità. Ha lo scopo di definire nel dettaglio il flusso di comunicazione della segnalazione di incidente fino alla sua risoluzione, in un’ottica di partecipazione e coinvolgimento.

Dal Cda Inail via libera alle linee di indirizzo per la gestione della sicurezza nelle imprese aderenti a Utilitalia

SALUTE E SICUREZZA SUL LAVORO ED OTTICA DI GENERE

All’Auditorium del Centro Culturale San Gaetano si è tenuto il convegno “Salute e sicurezza nei luoghi di lavoro in ottica di genere” nell’ambito delle iniziative promosse dalla Commissione pari opportunità del Comune di Padova.

Scopo dell’incontro era quello di comprendere, attraverso un approccio a più voci, come sono attualmente valutati i rischi lavorativi e quanto la dimensione del genere sia effettivamente integrata nelle politiche relative alla salute e alla sicurezza sul lavoro, con l’obiettivo di avvicinarsi sempre più alla effettiva parità di trattamento tra uomini e donne come previsto dalle norme europee e nazionali.

Il convegno si è aperto con i saluti dell’assessora Marta Nalin con delega alle pari opportunità, della presidente della Commissione pari opportunità Luciana Sergiacomi e della consigliera di parità della Provincia di Padova Silvia Scordo. Ha moderato l’evento la consigliera di parità regionale Sandra Miotto.

Sono intervenuti, in qualità di relatori, Cristina Dal Pozzo – organizzatrice dell’evento, responsabile della Sottocommissione lavoro della Cpo, dirigente medico Inail specialista in medicina legale e medicina del lavoro, Maria Luisa Scapellato – associato di medicina del lavoro dell’Università di Padova e membro della Commissione permanente della Società italiana di medicina del lavoro (Siml) medicina del lavoro ed aspetti di genere, Pietro Antonio Patanè con Giovanna Contin rispettivamente presidente nazionale e segretaria regionale della Associazione nazionale medici di azienda (Anma), Marina Spiazzi – funzionaria dell’area ambiente e sicurezza di Assindustria Venetocentro, Rosana Bizzotto – direttore Spisal della Aulss 6 Euganea, Gaetano Zilio Grandi – ordinario di diritto del lavoro prorettore agli affari generali, legali, ai rapporti con il personale e ai rapporti con Fondazione Ca’ Foscari dell’Università Ca’ Foscari di Venezia e Alessandra Stivali – segretaria Funzione pubblica Cgil di Padova.

Nonostante il Testo unico sulla sicurezza DLgs 81/08 preveda la valutazione di tutti i rischi per la sicurezza e la salute dei lavoratori, compresi quelli connessi alle differenze di genere, non ha precisato la metodologia per operare una valutazione dei rischi in ottica di genere e in tal senso i medici d’azienda (medici competenti) lamentano carenze formative. Si può quindi affermare che a distanza di 14 anni dalla emanazione del decreto, soltanto il rischio da movimentazione manuale dei carichi e la tutela della lavoratrice madre e della donna in allattamento beneficiano di un preciso inquadramento normativo.
Per tutti gli altri rischi (chimici, fisici, ergonomici, biologici, psicologici) presenti negli ambienti di lavoro l’approccio valutativo è ancora troppo “neutro”, circostanza che può determinare una sottovalutazione dei rischi nei confronti della salute delle donne.
E’ noto il fenomeno della segregazione di genere per cui le donne sono sovra-rappresentate nei comparti assistenza, educazione e servizi, come dimostrato anche dai dati relativi agli infortuni sul lavoro e alle malattie professionali. Ma è da tenere in considerazione anche il carico familiare che va considerato un vero e proprio secondo lavoro. Inoltre le donne sono più suscettibili al rischio psicologico derivante dal carico di lavoro eccessivo e dalle tempistiche pressanti. Merita ricordare, in questo senso, la Legge Regionale N. 8 “Prevenzione e contrasto dei fenomeni di mobbing e tutela della salute psicosociale della persona sul luogo di lavoro” che prevede l’Istituzione negli Spisal di ciascuna Azienda Ulss di uno sportello di assistenza e ascolto sul mobbing, disagio lavorativo e sullo stress psico-sociale. Tra i nuovi rischi, particolare importanza rivestono quelli delle molestie e delle violenze nei luoghi di lavoro.

Non mancano esempi virtuosi da parte delle aziende del territorio che hanno investito negli asili nido aziendali, ma bisognerebbe puntare anche su orari di lavoro flessibili, smart working e programmi formativi specifici per le lavoratrici che rientrano dalla maternità.

«Siamo tuttavia lontani dalla piena applicazione del DLgs 81/08 – commenta Cristina Dal Pozzo – per cui servirebbe un sistema valutativo multidisciplinare basato su un sistema sesso-genere, un sistema dinamico, in grado di adattarsi velocemente alla trasformazione della società e quindi alla modificazione del ruolo maschile e femminile anche in ambito extra lavorativo. Non bisogna mai dimenticare che l’articolo 2087 del codice civile vincola il datore di lavoro ad un obbligo di sicurezza nei confronti del lavoratore, imponendogli di adottare tutte le misure possibili che, secondo le particolarità del lavoro, l’esperienza e la tecnica sono necessarie a tutela dell’integrità fisica e personalità morale dei prestatori di lavoro. In sintesi, la parità di trattamento tra uomini e donne, così come garantita dalle norme europee e nazionali e sistematizzata nel DLgs 198/2006 “Codice delle pari opportunità tra uomo e donna”, non può non tenere conto, in nome di una uguaglianza di diritto, delle diversità sul piano biologico e sulle condizioni di lavoro per uomini e donne. Tali differenze impongono una rivisitazione delle norme esistenti ed eventualmente la proposta di soluzioni nuove in linea con le conoscenze scientifiche affinché si affermi il principio enunciato a Maastricht nel 1992 secondo il quale “occorre valutare la disuguaglianza per ottenere uguaglianza”».

(Padovanet – rete civica del Comune di Padova)

SILICA EXPOSURE 2000/2019

Una delle più importanti novità in tema di silice cristallina non è solo l’inserimento delle polveri di SLC tra gli agenti cancerogeni, ma anche l’assegnazione di un valore limite di esposizione professionale, contenuto nell’aggiornato ’allegato XLIII del D.Lgs. 81/2008.

Il nuovo valore assegnato (VLEP o OELV) è pari a 0,100 mg/mc, riferito alla frazione respirabile.

La nascita di questo valore consente l’integrale applicazione delle metodiche di valutazione di cui alla norma UNI 689, tra cui quelle che consentono di stabilire la presenza o meno di un rischio di esposizione all’agente aerodisperso SLC.

Sintesi di tutti i limiti di concentrazione noti:

FonteLimite concentrazione polveri SLC% rispetto a D.Lgs. 81/08
D.Lgs. 81/08 – Allegato XLIII0,100 mg/mc
TLV-TWA (ACGIH)0,025 mg/mc25%
Ex limite assicurativo Min. Lavoro0,050 mg/mc50%

Come stabilire se è presente un rischio cancerogeno per i lavoratori?

Il Datore di lavoro, per il tramite del proprio RSPP o del tecnico valutatore del rischio, con la opportuna collaborazione del Medico Competente, dovrà individuare i lavoratori o le mansioni omogenee di lavoratori per le quali è presente un rischio di esposizione alla SLC.

Al fine di addivenire ad un giudizio di rischio cancerogeno “presente” occorrerà quindi decidere quale criterio di valutazione applicare.

La scelta di tale criterio diventerà dirimente, vero e proprio spartiacque da cui far discendere successivamente tutti gli obblighi prevenzionistici previsti dal D.Lgs. 81/08, da quelli di formazione e sorveglianza sanitaria, all’apertura del registro degli esposti ad agenti cancerogeni.

L’applicazione integrale della norma UNI 689 giunge in aiuto del valutatore, in funzione del numero di campioni disponibili sarà possibile attribuire un giudizio di Compliance oppure no.

FonteLimite concentrazione polveri SLC% rispetto a D.Lgs. 81/08
UNI 689 (3 misure)0,010 mg/mc10%
UNI 689 (4 misure)0,015 mg/mc15%
UNI 689 (5 misure)0,020 mg/mc20%
Soglia di sicurezza (INAIL)0,012 mg/mc12,5%
Da ottouno safety first

LA PUBBLICAZIONE INAIL

Questa pubblicazione in inglese di Inail presenta un Database dell’esposizione alla silice. Inail include i dati di oltre 8000 campioni, descritti per attività e qualifica, raccolti durante le indagini svolte in tutta Italia dal 2000. Le elaborazioni statistiche dei risultati delle misurazioni dell’esposizione personale presentate nel Report potrebbero essere utili per la gestione del rischio professionale dall’inalazione di silice cristallina, per identificare misure di controllo del rischio e buone pratiche da applicare nelle industrie e per supportare studi epidemiologici.

Prodotto: Volume
Edizioni: Inail – 2022
Disponibilità: Consultabile solo in rete
Info: dcpianificazione-comunicazione@inail.it

VERSIONE IN ITALIANO.

Prodotto: Volume
Edizioni: Inail – 2019
Disponibilità: Si – Consultabile anche in rete
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