MEDICINA E INFORMATICA

TRE STUDI MEDICI APPLE APP RESEARCH

Erano stati annunciati a settembreparallelamente a importanti novità di prodotto quali la nuova gamma di iPhone 11 e Apple Watch Series 5: ora Apple ha reso noto che sono partiti i tre importanti studi sulla salutepresentati allo Steve Jobs Theater.

Sia tratta, ricordiamo, di studi medici riguardanti l’udito, la salute delle donne e la correlazione fra cuore e movimento (Apple Hearing Study, Apple Women’s Health Study, Apple Heart and Movement Study). Le persone possono ora quindi iscriversi per partecipare alle attività di ricerca, ma gli studi sono limitati agli utenti negli Stati Uniti.

Questi studi pluriennali vengono condotti in collaborazione con istituti accademici e di ricerca, fa sapere Apple, e sono disponibili all’interno della nuova app Research della società di Cupertino, che può essere scaricata dall’App Store.

Iscrivendosi agli studi, i partecipanti hanno l’opportunità di contribuire a scoperte mediche potenzialmente importanti, che  potrebbero condurre alla creazione di prodotti sanitari innovativi. Dal punto di vista tecnico, ciò avviene attraverso l’app Research e mediante l’utilizzo di iPhone e Apple Watch.

Dopo essersi iscritti a uno studio, i partecipanti che utilizzano Apple Watch e iPhone possono fornire dati utili su movimento, frequenza cardiaca e livelli di rumore, acquisiti durante le attività quotidiane di ogni tipo.

L’app Research non è l’unica iniziativa della società di Cupertino in ambito eHealth: al contrario, si aggiunge innanzitutto a HealthKit, il framework di Apple che aiuta gli sviluppatori a creare soluzioni digitali per la salute e il fitness. La piattaforma hardware è costituita naturalmente, di base, da iPhone e Apple Watch, ma le capacità dei prodotti di Cupertino possono essere estese grazie a un articolato ecosistema di app, dispositivi e accessori di terze parti.

Apple

Lo studio sulla salute delle donne (Women’s Health Study) viene condotto in collaborazione con la Harvard T.H. Chan School of Public Health e con il National Institute of Environmental Health Sciences (NIEHS) del NIH. Questo studio, spiega Apple, utilizzerà iPhone e Apple Watch per raccogliere dati specifici quali le informazioni di tracciamento del ciclo e per utilizzare sondaggi mensili al fine di comprendere l’esperienza unica di ogni persona che partecipa. Il tutto, per cercare di analizzare l’impatto di determinati comportamenti e abitudini su un’ampia gamma di temi relativi alla salute riproduttiva.

Lo studio sul cuore e il movimento(Heart and Movement Study), misurando la qualità e la quantità del movimento di una persona, potrebbe fornire informazioni sul suo stato di salute attuale e futuro. In collaborazione con il Brigham and Women’s Hospital e l’American Heart Association, Apple sta conducendo questo studio per capire come alcuni segnali di mobilità e dettagli sulla frequenza e sul ritmo cardiaco possano servire come potenziali segnali di allarme preventivo di fibrillazione atriale (AFib), di malattie cardiache o di mobilità in peggioramento, allo scopo di ideare nuovi interventi che potrebbero aiutare le persone a condurre una vita più lunga, sana e attiva.

Lo studio dell’udito (Hearing Study) si focalizza sull’impatto dell’esposizione al suono sulla salute dell’udito e sui livelli di stress nel tempo, che ancora non è ben compreso. Lo studio dell’udito di Apple raccoglierà i dati sull’utilizzo delle cuffie e sull’esposizione al suono ambientale tramite iPhone e l’app Noise su Apple Watch, al fine di esplorare come entrambi possono influire sull’udito nel tempo.

In collaborazione con l’Università del Michigan, lo studio determinerà anche come l’esposizione al suono a lungo termine può influire sui livelli di stress e sulla salute cardiovascolare. I partecipanti, ha spiegato Apple, verranno assegnati casualmente a due gruppi, all’interno dello studio, per valutare se ricevere notifiche dell’app Health quando viene rilevata un’esposizione sonora forte può motivare gli utenti a modificare i loro comportamenti di ascolto. I dati dello studio saranno inoltre condivisi con l’iniziativa Make Listening Safedell’Organizzazione mondiale della sanità (OMS) per sensibilizzare sulle pratiche di ascolto sicure allo scopo di ridurre la perdita dell’udito.

Da 01health

FACEBOOK PREVENTIVE HEALTH .. UN SOCIAL SEMPRE PIÙ PREVENTIVO

Un interessante articolo tratto integralmente da 01health.it  sull’impiego dei social nella prevenzione delle malattie

Facebook ha annunciato di essere al lavoro sullo sviluppo di prodotti e partnership che hanno lo scopo di aiutare le persone nell’ambito della salute, a partire da un nuovo strumento: Preventive Health, al momento disponibile solamente negli Stati Uniti.

Per quanto riguarda le partnership, Facebook sta collaborando con le organizzazioni sanitarie statunitensi allo scopo di offrire il tool Preventive Health, che ha la funzione di connettere le persone alle risorse sanitarie e di fornire promemoria per i checkup.

Le persone avranno la possibilità di utilizzare questo strumento per trovare luoghi accessibili per ricevere assistenza, per impostare promemoria per pianificare i test sanitari e contrassegnare le attività quando i test vengono completati, e altro ancora.

Il punto di partenza di queste attività dell’azienda, ha spiegato Freddy Abnousi, MD e Head of Healthcare Research di Facebook, sta nel fatto che molte delle principali minacce per la salute, al giorno d’oggi, non sono quelle che la scienza o la medicina possono risolvere da sole.

Abnousi fa l’esempio del problema della scarsità di sangue: ogni pochi secondi, qualcuno nel mondo ha bisogno di sangue, ma spesso le persone non sono consapevoli delle carenze e non sanno dove donare.

Per ovviare a questo problema, Facebook ha lanciato una funzionalità negli Stati Uniti, in India, Brasile, Bangladesh e Pakistan, che semplifica l’iscrizione come donatore e la ricezione di notifiche quando è richiesto sangue nelle vicinanze. Finora, ha sottolineato Abnousi, oltre 50 milioni di persone si sono registrate per donare sangue.

L’importanza della prevenzione nella salute

Un’altra area che Facebook sta esplorando è per l’appunto la prevenzione sanitaria. Decine di milioni di persone negli Stati Uniti, sottolinea ancora Freddy Abnousi, saltano le cure preventive raccomandate, secondo quanto riportano i Centers for Disease Control and Prevention.

Le misure preventive hanno il potenziale per rilevare precocemente una malattia quando è più curabile e, in alcuni casi, ne impediscono lo sviluppo. Tuttavia, fattori quali la consapevolezza, l’accesso e i costi, creano ostacoli agli esami clinici per molte persone.

Proprio per aiutare a risolvere questo problema, Facebook sta collaborando con le organizzazioni sanitarie statunitensi nell’offrire lo strumento Preventive Health. Il focus iniziale è sulle due principali cause di morte negli Stati Uniti, malattie cardiache e cancro (secondo il CDC), ma anche sull’influenza, una malattia stagionale che colpisce milioni di persone ogni anno. Le risorse disponibili nello strumento digitale sono fornite dall’American Cancer Society, dall’American College of Cardiology, dall’American Heart Association e dai Centers for Disease Control and Prevention.

Facebook Preventive Health

Preventive Health funziona in maniera semplice, ma, come dicevamo, al momento solo negli Stati Uniti. Le persone possono accedere allo strumento Preventive Health nell’app mobile di Facebook, dove trovano informazioni su quali controlli, come ad esempio i test del colesterolo o le mammografie, sono raccomandati da queste organizzazioni sanitarie in base all’età e al sesso forniti dall’utente. Anche promemoria per i vaccini antinfluenzali appariranno nello strumento, nel momento opportuno dell’anno.

Questo tool consente poi di contrassegnare quando i test sono completati, impostare promemoria per pianificare test futuri e informare i propri amici e parenti sullo strumento, per diffondere e aumentare la consapevolezza sulle cure preventive. Sono anche disponibili contenuti per saperne di più su ogni controllo e per trovare posti convenienti per ricevere servizi di assistenza sanitaria.

Freddy Abnousi, nel presentare la funzionalità di Facebook dagli obiettivi lodevoli, non si esime dall’affrontare un tema che sale inevitabilmente all’attenzione degli utenti in temi delicati come questo: la privacy. La salute, sottolinea il campo della Healthcare Research di Facebook, è un’area particolarmente personale, pertanto l’azienda ha tenuto conto della privacy e della sicurezza sin dall’inizio dello sviluppo.

Facebook Preventive Health

Ad esempio, evidenzia Abnousi, Preventive Health consente di impostare promemoria per i futuri controlli e contrassegnarli come completati, ma non fornisce a Facebook o alle organizzazioni sanitarie con cui Facebook lavora l’accesso ai risultati effettivi dei test. Le informazioni personali sulla attività dell’utente in Preventive Health non vengono condivise con terze parti, come organizzazioni sanitarie o compagnie assicurative, quindi non possono essere utilizzate per scopi quali l’idoneità all’assicurazione.

Inoltre, Facebook dichiara che non pubblicherà annunci in base alle informazioni fornite in Preventive Health, tra cui l’impostazione di un promemoria per un test, il contrassegno come completato o la ricerca di un istituto sanitario. Come sempre, altre azioni che l’utente intraprende su Facebook potrebbero essere collegati agli ad, come ad esempio un like alla pagina Facebook di un’organizzazione sanitaria o la visita a un sito web esterno linkato da Preventive Health.

Maggiori informazioni su sono disponibili sul sito di Facebook.

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BRACCIALETTI SAFETY I NUOVI DEVICE DELLA SICUREZZA

Un  nuovo “ device “, un dispositivo di monitoraggio  creato dalla startup StrongArm Technologies Inc. è in grado di monitorare i movimenti dei dipendenti e li avvisa quando la loro attività è potenzialmente pericolosa, e sta già contribuendo a ridurre gli infortuni sul lavoro.

12 nov 2019
Jack Westley è uno dei tanti lavoratori che indossano il dispositivo tracker StrongArm per assicurarsi che svolga il proprio lavoro nel modo più sicuro possibile. Come tutti i suoi colleghi sa che lavoratore in un magazzino di congelatori è un lavoro infido. ‌

Lavorare in magazzino è pericoloso. Westley trasporta costantemente scatole, sposta attrezzature e si piega a basse temperature mentre il ghiaccio si forma sulla barba. Come noto il rischio di lesioni aumenta quando il corpo è freddo.

Il dispositivo è programmato per ronzare quando chi lo indossa fa movimenti pericolosi. Per Westley, questo significa chinarsi troppo in profondità per raccogliere una scatola o torcere il tronco troppo lontano per posarne un’altra. Il dispositivo sul suo petto vibra come un avvertimento che la sua possibilità di farsi male è elevata.

Gli avvertimenti del device si sono dimostrati efficaci . Wesley si è accorto di aver preso l’abitudine di piegarsi in maniera scorretta mentre allungava le mani verso i pallet per estrarre le scatole.

 

Il dispositivo è realizzato principalmente per mantenere i lavoratori al sicuro sul posto di lavoro. Tuttavia, invia le informazioni raccolte su Westley al suo datore di lavoro, Geodis. Il magazzino in cui lavora, a Breinigsville, in Pennsylvania, è una delle poche località in cui Geodis sta testando i dispositivi StrongArm. Sono inoltre in uso presso le strutture gestite da Walmart Inc. e altre società.

Vi è tuttavia una altra faccia della medaglia sulla raccolta di informazioni per i datori di lavoro. I sindacati e gli studiosi pensano che i datori di lavoro possano utilizzare queste informazioni con fini di controllo. La produttività e il monitoraggio potrebbero essere utilizzati contro i lavoratori per licenziarli o punirli se le loro prestazioni diminuiscono . Inoltre la impenetrabilità  degli strumenti di analisi dei dati può rendere difficile per i dipendenti comprendere come questi dati vengono utilizzati.

Tuttavia, l’altro lato della medaglia suggerisce che dispositivi come questi con la raccolta di informazioni possono effettivamente aiutare e incoraggiare i lavoratori a essere più sicuri sul posto di lavoro. Goedis afferma che i device potrebbero integrare i programmi di sicurezza esistenti rilevando i dipendenti che necessitano di ulteriore formazione, aiutando anche a individuare singole posizioni nel lavoro da riorganizzare per ridurre il rischio di lesioni.

La società StrongArms che produce i device è ben consapevole dei potenziali rischi negativi di un dispositivo di tracciamento delle informazioni come questo, ma sottolinea che la sua missione principale  è quella di proteggere innanzitutto i lavoratori. Un recente studio ha evidenziato una riduzione dal 20 al 50 percento in chi fa uso del device . StrongArm rileva inoltre che non sta monitorando la produttività individuale e che i suoi prodotti non vengono utilizzati per punire i singoli lavoratori o contestare le richieste di risarcimento dei lavoratori. ‎

A ulteriore difesa del sistema bisogna sapere che il fondatore di Strong Arm, Sean Petterson si è sempre dedicato alla sicurezza  del lavoro  e ha sempre cercato  di inventare tecnologie per aiutare gli addetti alla sicurezza a svolgere il proprio lavoro in modo più sicuro.

Il monitoraggio ergonomico, è un campo di innovazione in crescita. I ricercatori sperano di continuare a svilupparlo al meglio  per coniugare l’efficienza con la sicurezza utilizzando più dati e tecnologia. Al momento esistono ancora forti resistenze emotive sull’impiego di questi mezzi tuttavia la speranza è quella di oltrepassarli una volta testata l‘efficienza

Liberamente tradotto da dott.Alessandro Guerri medico specialista in medicina del lavoro.

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PRIME VISITE OCULISTICHE IN 5 G

Da 01health.it

Dalla collaborazione tra due istituti del Regno Unito e dall’impiego in campo medico delle ultime tecnologie delle telecomunicazioni, arriva uno dei primi esempi di “tele-visita” oftalmologica al mondo: l’esame a distanza di un occhio effettuato in streaming dal vivo usando uno smartphone 5G.

È stato il sistema di test di tele-oftalmologia sperimentato dall’Università di Strathclyde di Glasgow e dal NHS Forth Valleyscozzese a spianare la strada a questa prova pionieristica. Il sistema utilizza un feed video in diretta per collegare in modo sicuro medici, ottici e pazienti attraverso una combinazione di tecnologia di stampa 3D sviluppata a Strathclyde e la piattaforma di Video Consultation Attend Anywhere, finanziata dal governo scozzese.

Tale tecnologia in fase di test è stata sfruttata per consentire un tele-esame live utilizzando uno smartphone connesso via 5G collegato a una lampada a fessura portatile che emette un intenso fascio di luce, per fornire un’immagine dal vivo di un occhio.

Il dott. Mario Giardini e il dott. Iain Livingstone con parte dell’apparecchiatura utilizzata nelle consultazioni virtuali

L’esame è stato trasmesso in streaming in diretta dal consulente oftalmologo del NHS Forth Valley Iain Livingstone, durante una conferenza tenutasi alla fine di settembre a Edimburgo, dal direttore dell’innovazione digitale al Moorfields Eye Hospital di Londra, Peter Thomas, che ha usato un’immagine del proprio occhio.

Il dott. Livingstone, ha reso noto il team dell’Università di Strathclyde, è stato in grado di eseguire un esame virtuale, mostrando che un’immagine di qualità abbastanza elevata potrebbe essere trasmessa in tempo reale, aprendo le porte a grandi potenzialità per la telemedicina in futuro.

Il tele-esame ha sfruttato la nuova rete 5G di Londra ed Edimburgo e ha permesso una consulenza completa senza la necessità di una clinica. Il test mette in evidenza come l’emergere della tecnologia 5G possa offrire ampie opportunità per la medicina e l’assistenza sanitaria.

Secondo il Dott. Mario Giardini del Dipartimento di Ingegneria Biomedica dell’Università di Strathclyde, la qualità delle telecomunicazioni di ultima generazione ora consente la trasmissione di immagini molto dettagliate e la telemedicina potrebbe raggiungere presto la stessa chiarezza delle consultazioni di persona, collegando aree remote ai medici e promuovendo l’eguaglianza nell’accesso all’assistenza sanitaria.

TELE-RIABILITAZIONE OCCUPAZIONALE: REVISIONE DEGLI STUDI

Da Hong Kong journal of Occupational therapy

Volume 32(1);  2019 June

Questo studio mirava a verificare le prove attuali sull’applicazione della teleriabilitazione nella pratica della terapia riabilitatoria occupazionale e sui suoi risultati clinici negli ultimi 10 anni.

metodi

Si è proceduto ad una revisione sistematica  degli studi pubblicati in lingua inglese nel decennio 2008-2017, estratti da sette database elettronici (MEDLINE, Cochrane Library, CINAHL, Web of Science, SAGE, Science Direct ed EMBASE). Sono stati inclusi solo gli articoli che valutano l’uso della teleriabilitazione per fornire servizi di terapia occupazionale a distanza, senza restrizioni su patologia, menomazione, età o natura dell’intervento di terapia occupazionale.

risultati

Sono stati esaminati quindici articoli (tre studi randomizzati controllati, otto studi quasi sperimentali, uno studio con post-intervento a gruppo singolo e tre casi studio). Nonostante la varietà degli studi e dei metodi di valutazione dei risultati , la maggior parte degli studi ha indicato effetti terapeutici positivi grazie all’uso della teleriabilitazione nella pratica della terapia occupazionale. Non ci sono prove sufficienti, tuttavia, per confermare che la teleriabilitazione è più efficace del modello tradizionale Poche prove ci sono in particolare sugli effetti a lungo termine e sull’efficacia dei costi.

Conclusione

La teleriabilitazione offre un modello di erogazione di servizi alternativi a quello tradizionale per la terapia delle patologie di origine occupazionale, non solo colmando la distanza, riducendo i tempi e probabilmente i costi  ma offrendo anche un trattamento più semplice ed intuitivo per i pazienti a casa. Sono necessarie ulteriori ricerche, in particolare sull’uso della tecnologia mobile dell ‘ultima generazione, per determinare l’efficacia riabilitatoria  di questi nuovi sistemi informatici  nel trattamento di varie malattie correlate al lavoro.

liberamente tradotto da dott Alessandro Guerri medico specialista in medicina del lavoro

Parole chiave: teleriabilitazione, terapia occupazionale, revisione sistematica

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Sempre sulla teleriabilitazione riportiamo un breve report della fondazione Don Gnocchi

TELERIABILITAZIONE

Un modello innovativo di presa in carico

Il crescente numero di persone con patologie croniche impone di trovare modelli socio-assistenziali innovativi che assicurino una reale continuità di cura, mantenendo il paziente e la sua famiglia al centro del percorso. L’innovativo modello di teleriabilitazione domiciliare della Fondazione Don Gnocchi integra le attività assistenziali e riabilitative domiciliari tradizionali con quelle erogate tramite soluzioni tecnologiche, combinando esercizi di realtà virtuale con la telepresenza del terapista.

La riabilitazione da casa

Il terapista dalla postazione al Centro di riabilitazione…

  • video-chiama il paziente;
  • controlla e corregge i suoi movimenti grazie al collegamento audio-video;
  • visualizza i parametri vitali
  • conclude la sessione e spegne il pc del paziente da remoto.

Il paziente da casa propria…

  • accende la tv e il pc all’ora prestabilita;
  • esegue il programma riabilitativo seguendo le indicazioni in telepresenza del terapista;
  • comunica con il terapista attraverso il collegamento audio-video.

I vantaggi del servizio

  • Deospedalizzazione e continuità di cura.
  • Maggior numero di pazienti raggiunti con diminuzione delle liste attesa.
  • Ottimizzazione delle risorse(maggior numero di trattamenti, distanze annullate, trattamento simultaneo di due pazienti…).
  • Misurazione oggettiva e quantitativa dell’efficacia del trattamento.
  • Stimolazione motoria e cognitiva.
  • Pazienti più motivati e coinvolti.
  • Esercizi clinicamente validati.

 

LE SETTE MIGLIORI APP PER IL MEDICO 2019

Da http://digitalhealthitalia.com

Smartphone e tablet come strumenti di assistenza per i medici

Smartphone e tablet fanno parte ormai del quotidiano di ognuno di noi: oggi utilizziamo i nostri device elettronici non solo per comunicare ma soprattutto per consultare l’immane patrimonio di dati e informazioni che la rete ci rende accessibili in pochi semplici click.

Forse non tutti sanno, però, che gli smartphone possono trasformarsi in validi strumenti in grado di assistere, attraverso opportune App, i medici nell’esercizio della loro professione.

Ecco le 7 migliori app per iPhone e sistemi operativi Android nell’ambito medico, che ogni professionista del settore sanitario dovrebbe scaricare sul proprio telefono.

iFarmacid

È un prontuario farmacologico, pratico da consultare e completo nei contenuti, sviluppato per sistemi operativi iOS. Contiene tutti i farmaci in commercio, inclusi quelli ospedalieri, veterinari e specialistici ed è aggiornato costantemente con le ultime novità del settore.

Ha ottenuto anche importanti riconoscimenti internazionali in ambito digitale, come il premio Rewind 2011 della Apple, imponendosi come migliore app dell’anno e non necessita di connessione internet per funzionare, perché i dati sono già immagazzinati dall’applicazione.
Disposibile su Apple Store

Gray’s Anatomy – Atlas

Si tratta della versione digitale di uno dei manuali di medicina più significativi di tutti i tempi, scritto da Henry Gray nel 1858 e considerato da molti medici come una sorta di libro sacro del settore. La app comprende il testo integrale, le illustrazioni zoomabili, la ricerca dei contenuti e delle tavole e la possibilità di stampare, salvare o inviare tramite mail i testi, le immagini e le note.
Disposibile su Google Play Store

ECG Guide

È un’applicazione per iPhone utile a interpretare l’elettrocardiogramma. Presenta un database interno di tracciati di elettrocardiogrammi comuni e meno comuni con i quali è possibile confrontare quelli del proprio paziente. Le diverse condizioni cliniche e patologiche sono presentate in ordine alfabetico e, selezionato l’argomento di interesse, è possibile accedere all’immagine in alta risoluzione del tracciato e alla descrizione della patologia evidenziata.
Disposibile su Google Play Store – Apple Store

Isabel

È l’app sviluppata dai genitori di Isabel Maude, una bimba che ha rischiato di perdere la vita a causa di una diagnosi sbagliata. L’app non si sostituisce al lavoro del medico ma lo supporta nell’esercizio della sua professione: inserendo i sintomi del paziente, l’applicazione mostra le possibili diagnosi e suggerisce eventuali terapie da intraprendere per la cura della patologia evidenziata.

Lab Gear

È un’applicazione che consente l’interpretazione degli esami di laboratorio più frequenti. Lo strumento offre una libreria completa di test di laboratorio effettuati, insieme alle relative diagnosi e ai sintomi correlati.
Disponibile su Google Play Store – Apple Store

Sanford Guide

Si tratta dell’applicazione digitale della stessa guida Sanford su carta stampata, che presenta risorse interattive e contenuti digitali esclusivi. La guida rappresenta uno dei principali punti di riferimento per l’interpretazione e il trattamento delle malattie infettive.
Disponibile su Google Play Store – Apple Store – Windows Phone – Kindle

Osirix HD

Si tratta di un software che consente il trasferimento, la lettura e il download di immagini mediche. Le immagini di ecografie, risonanze magnetiche e radiografie sono visualizzabili nel loro formato nativo e nel rispetto dei principali standard del settore medico – scientifico. La app può ricevere immagini da qualunque dispositivo di immagini sanitario, utilizzando la rete Wi-FI o il 3G.
Disponibile su Apple Store

PROPOSTA DI ALGORITMO PER LA VALUTAZIONE DEGLI ESPOSTI A RUMORE

OBIETTIVI: L’esposizione al rumore sul lavoro è una delle principali cause di perdita dell’udito in tutto il mondo. Al fine di rendere più semplici  le strategie preventive, è importante identificare rapidamente quali lavoratori sono maggiormente a rischio

METODI: abbiamo sviluppato un nuovo algoritmo basato su questionario che valuta l’esposizione al rumore di un singolo lavoratore. Il questionario e gli algoritmi di supporto sono integrati nella piattaforma software esistente, OccIDEAS. Sulla base delle attività svolte da un lavoratore durante il suo turno di lavoro più recente e utilizzando una data base con i livelli di esposizione al rumore basata su attività, OccIDEAS stima se un lavoratore ha superato il limite di esposizione al rumore sul posto di lavoro a pieno turno (LAeq, 8h≥85 dBA). Abbiamo valutato la validità del sistema su un campione di 100 operai edili. Ogni lavoratore indossava un dosimetro per un intero turno di lavoro e veniva quindi intervistato utilizzando il software OccIDEAS.

RISULTATI: L’area sotto la curva caratteristica operativa del ricevitore era 0,81 (IC 95% da 0,72 a 0,90) indicando che la capacità di OccIDEAS di identificare i lavoratori edili con un LAeq, 8h≥85 dBA era eccellente.

CONCLUSIONE: Il questionario proposto sul rumore validato può essere utile negli studi epidemiologici e per le applicazioni di salute e sicurezza sul lavoro.

liberamente tradotto da Dott Alessandro Guerri  medico del lavoro

COMPUTER E LAVORO I CONSIGLI DELL ‘ESPERTO

Dal quotidiano “La Repubblica”
Con la ripresa delle attività lavorative e anche delle scuole, gli occhi tornano incollati a computer e vari dispositivi che li affaticano a causa del cosiddetto ‘stress accomodativo’. I consigli dell’esperto per lavorare prendendosi cura degli occhi

Dopo un periodo di relax estivo, con lo sguardo rivolto verso il mare e l’orizzonte, siamo tornati alla vita di tutti i giorni. La maggioranza degli italiani è rientrato in ufficio o sui banchi di scuola, con la solita routine quotidiana e gli occhi sempre incollati ad uno schermo, che sia computer, tablet o smartphone. Con l’aiuto di Matteo Piovella, presidente della Società Oftalmologica Italiana, vediamo come tornare al lavoro e allo studio proteggendo gli occhi.

Stimoli digitali che affaticano la vista  

Ogni giorno i nostri occhi rispondono a migliaia di stimoli digitali. Secondo una ricerca condotta da Captain Cook Research per conto di Hoya – azienda giapponese nel settore delle lenti da vista – ogni giorno tra utilizzo di smartphone, computer, tablet, tv e altri dispositivi, la maggior parte delle persone trascorre in media 8-10 ore (con picchi fino a 15 ore) guardando schermi a distanza ravvicinata (il 33% da 3 a 5 ore, il 32% da 6 a 9 ore e il 28% oltre le 10 ore). La prolungata esposizione agli schermi digitali è accentuata dalla pratica sempre più diffusa di utilizzare contemporaneamente più dispositivi: smartphone e portatile (64%), smartphone e pc (56%), smartphone e tablet (50%). Una consuetudine che, tra continue messe a fuoco e cambi di intensità della luce, richiede costanti e rapidi adattamenti visivi, causando il cosiddetto stress accomodativo.

Il passaggio dall’aria aperta al chiuso è piuttosto impegnativo anche per gli occhi: “Di solito in vacanza siamo meno stressati e anche la vista è impegnata solo a vedere cose belle”, esordisce Piovella che spiega: “Invece, quando si guarda un computer gli occhi funzionano in modo differente perché lo sguardo resta a lungo fisso sullo schermo o su altri dispositivi”. Come reagiscono i nostri occhi ai continui stimoli digitali? I sintomi più frequenti sono irritazione degli occhi per la visione prolungata di schermi retroilluminati e secchezza oculare causata dalla scarsa lubrificazione dovuta al ridotto ammiccamento. “Molte persone avvertono anche una riduzione della sensibilità al contrasto quindi hanno bisogno di più luce per vedere, ma per fortuna oggi la tecnologia ci aiuta a risolvere questo problema perché basta andare sulle impostazioni di luminosità e contrasto per regolarle in modo tale che risultino meno faticose per la vista”, spiega Piovella.

Palpebre come tergicristalli

Quando guardiamo una persona – senza rendercene conto – apriamo e chiudiamo le palbebre. Si tratta dell’ammiccamento che avviene con molta frequenza. “Le palpebre si comportano come dei tergicristalli che spalmano il lubrificante naturalmente presente nell’occhio”, prosegue l’oculista. “Ma quando lavoriamo al computer i nostri occhi fissano sempre un punto e quindi l’ammiccamento si riduce di tre volte e specie se si lavora per molte ore di seguito il disagio può essere forte perché quando l’occhio resta aperto a lungo l’evaporazione aumenta e fa diminuire la lubrificazione”.

Luce blu e possibili danni alla retina

Stare tante ore al computer o su altri dispositivi può danneggiare anche la retina accelerando l’insorgenza di maculopatie? La questione non è ancora del tutto chiara. Secondo i ricercatori dell’Università di Toledo è possibile. Loro hanno scoperto il meccanismo che conduce alla morte dei fotorecettori della retina che ci consentono di vedere: la luce blu trasformerebbe una molecola chiamata retinale, indispensabile per la vista, in un killer cellulare.Ma l’American Academy of Ophtalmology (Aao), l’organizzazione no-profit che rappresenta gli oftalmologi statunitensi, è intervenuta in merito chiarendo che l’esperimento non riproduce ciò che realmente avviene nell’occhio umano perché le cellule testate nello studio sono esposte alla luce in laboratorio, dunque non come avviene quando si sta naturalmente sotto la luce del sole o al computer. Proprio per questo, secondo gli oftalmologi americani da questa ricerca non si può trarre la conclusione che la luce degli schermi faccia male.

Le precauzioni per lavorare senza stressare gli occhi

Visto che non possiamo evitare di lavorare (e i ragazzi di studiare), quali precauzioni adottare? “E’ buona abitudine utilizzare dei lubrificanti al bisogno ma anche controllare che il luogo in cui lavoriamo non abbia un ambiente troppo secco dovuto ad un eccesso di calore quando saranno accesi i termosifoni o di aria condizionata ora che fa ancora caldo”, suggerisce Piovella. A volte può essere utile mettere in ufficio un piccolo umidificatore perché rende l’ambiente più sano e confortevole anche per la vista.

Allenare gli occhi per mantenerli in buona salute

Il fatto è che ad un certo punto dovremmo concederci delle pause durante il lavoro e non tirare a lungo per ore ed ore: “Lo prevede anche la legge 626 sulla sicurezza del lavoro: basterebbe fare altro e staccarsi per almeno 10-15 minuti dal computer”, dice l’esperto. Naturalmente il tempo di pausa andrà personalizzato anche in base alle condizioni della vista e alla presenza di altri eventuali disturbi. “E’ un po’ come andare in palestra per mantenere una buona forma fisica: allo stesso modo cerchiamo di ‘allenare’ gli occhi per mantenerli in buona salute”.

Il check up della vista: mai online

La ripresa dell’attività lavorativa e della scuola può essere un’occasione utile per fare un check up dall’oculista: “E’ bene fare dei controlli adeguati per verificare le condizioni dell’occhio e anche per farsi consigliare eventualmente il tipo di lubrificante più adatto alle proprie esigenze oppure degli occhiali cosiddetti riposanti”, suggerisce l’esperto. La visita oculistica andrebbe programmata, specie in presenza di problemi specifici come miopia o cataratta: “La visita oculistica è l’unica prestazione medica che fa prevenzione, diagnosi precoce, prescrizione e cura nello stesso momento. Questo è un grande impegno per il medico ed è necessario diffondere la cultura della prevenzione anche dei disturbi della vista”, fa notare Piovella. Spesso, invece, quando ci sono dei disturbi lievi la gente se li porta dietro sopportandoli e rimandando sempre un controllo: “Ma gli occhi sono delicati e quando ci sono dei disturbi è bene farsi vedere dal medico”, avverte l’esperto che mette in guardia anche dai check up online sempre più diffusi: “E’ come voler risolvere un problema di ortopedia andando in un negozio di scarpe: sono strumenti inaffidabili soprattutto perché non c’è un medico che si prende la responsabilità della diagnosi”.

REALTÀ VIRTUALE NELLA FORMAZIONE IN CANTIERE

 

Non si tratta di videogiochi ma della applicazione della realtà virtuale nella formazione del personale

Il sistema di simulazione LiSIM grazie al quale l’utilizzo di gru a torre, escavatori a fune, gru cingolate fino a 300 tonnellate e macchine per fondazioni speciali in ambiente virtuale ora è possibile in condizioni ancora più realistiche. Vengono infatti  simulate condizioni ambientali come vento, nebbia, pioggia nei diversi momenti della giornata, giorno e notte, in modo del tutto fedele alla realtà, al fine di aumentare la sicurezza e la produttività nell’impiego reale.

Grazie all’utilizzo di componenti delle macchine originali come la cabina, la consolle di comando e il quadro elettrico, è possibile riprodurre dati reali attraverso comandi veri. In questo modo l’addestramento per gli operatori e i tecnici del servizio di assistenza risulta più efficace e privo di qualsiasi tipo di rischio.

Nel simulatore Liebherr (paragonabile a un simulatore di volo) i finestrini rivestiti di pellicola della cabina costituiscono, in combinazione con gli occhiali per la realtà virtuale, una superficie di proiezione. Grazie a questa tecnologia, l’utente è in grado di vedere, oltre all’ambiente del cantiere virtuale, anche il vano cabina.  I dati che riguardano la gru, vengono elaborati e visualizzati su schermi piatti “full HD” e gli altoparlanti surround trasmettono suoni che sono abitualmenet presenti nella cabina del conducente. Tutto questo  procura una sensazione di guida realistica e riproduce il comportamento della gru a torre in tempo reale.

Nel simulatore LiSIM gli operatori delle gru vivono esperienze pratiche in situazioni estreme che vanno ben oltre le conoscenze teoriche. I montatori imparano in condizioni di impiego realistiche, il cosiddetto Teach-in, la programmazione della delimitazione dell’area di lavoro e il controllo del sovraccarico.

centroI simulatori sono disponibili in diverse configurazioni: integrati in un ambiente di addestramento, come soluzioni cabina a ingombro zero o su container container facile da trasportare. Ognuno di questi modelli è dotato di una stazione multifunzione per l’istruttore…

Da macchinedilinews

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ESOSCHELETRI NEL FUTURO DELLA MOVIMENTAZIONE MANUALE

L’impatto dell’uso degli esoscheletri sulla sicurezza e salute sul lavoro
Keywords:Emerging risks

Il documento di discussione esamina il ruolo che gli esoscheletri possono avere nell’ambiente lavorativo del futuro e l’impatto del loro utilizzo sulla sicurezza e salute dei lavoratori. Esso analizza il possibile ruolo degli esoscheletri nella prevenzione dei disturbi muscoloscheletrici, affrontando nel contempo i rischi potenziali
che potrebbe comportare il loro impiego in diversi ambiti.

Il documento riconosce le incertezze in merito ai loro effetti a lungo termine sulla salute e le difficoltà nella creazione di una certificazione uniforme, e rileva la necessità di studi più esaustivi. È inoltre oggetto di discussione la gerarchia delle misure di prevenzione da considerare nella progettazione dei luoghi di lavoro futuri, piuttosto che basarsi sugli esoscheletri al fine di creare ambienti di lavoro ergonomici.

https://osha.europa.eu

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