INAIL

Incentivi imprese: bando ISI INAIL

Pubblicato il Bando Isi INAIL 2018, l’Avviso pubblico che si pone l’obiettivo di incentivare le imprese a realizzare progetti per il miglioramento documentato delle condizioni di salute e di sicurezza dei lavoratori; le microimprese e le piccole imprese operanti nel settore della produzione agricola primaria dei prodotti agricoli per l’acquisto di nuovi macchinari ed attrezzature di lavoro caratterizzati da soluzioni innovative per abbattere in misura significativa le emissioni inquinanti, ridurre il livello di rumorosità o del rischio infortunistico o di quello derivante dallo svolgimento di operazioni manuali.

=> Sicurezza Lavoro: nuove regole e sanzioni sui DPI

Assi di finanziamento

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Il plafond dell’iniziativa è pari a 369.726.206 euro suddivisi in 5 Assi di finanziamento, differenziati in base ai destinatari:

  • Asse 1 (Isi Generalista) euro 182.308.344 euro ripartiti in: Asse.1.1 euro 180.308.344 euro per i progetti di investimento; Asse 1.2 euro 2.000.000 euro per i progetti per l’adozione di modelli organizzativi e di responsabilità sociale. A questo Asse accedono le imprese, anche individuali, ubicate su tutto il territorio nazionale iscritte al registro delle imprese o all’albo delle imprese artigiane;
  • Asse 2 (Isi Tematica) euro 45.000.000 euro per i progetti per la riduzione del rischio da movimentazione manuale di carichi (MMC). Accedono a questo Asse le imprese, anche individuali, ubicate su tutto il territorio nazionale iscritte al Registro delle Imprese o all’albo delle imprese artigiane e gli Enti del terzo settore in possesso dei requisiti di cui all’Avviso pubblico ISI 2018;
  • Asse 3 (Isi Amianto) euro 97.417.862 euro per i progetti di bonifica da materiali contenenti amianto. Beneficiarie dell’Asse sono le imprese, anche individuali, ubicate su tutto il territorio nazionale iscritte al registro delle imprese o all’albo delle imprese artigiane;
  • Asse 4 (Isi Micro e Piccole Imprese) euro 10.000.000 euro. Vi accedono micro e piccole imprese, anche individuali, ubicate su tutto il territorio nazionale iscritte alla Camera di commercio industria, artigianato e agricoltura, in possesso dei requisiti di cui all’Avviso pubblico ISI 2018 operanti nei settori Pesca (codice Ateco 2007 A03.1) e Tessile-Confezione-Articoli in pelle e calzature (codici Ateco 2007 C13, C14 e C15);
  • Asse 5 (Isi Agricoltura) euro 35.000.000 euro per i progetti per le micro e piccole imprese operanti nel settore della produzione agricola primaria dei prodotti agricoli, così suddivisi: Asse 5.1 euro 30.000.000 euro per la generalità delle imprese agricole; Asse 5.2 euro 5.000.000 euro riservato ai giovani agricoltori, organizzati anche in forma societaria.

=> Taglio tariffe INAIL per le imprese

Il finanziamento

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Gli incentivi vengono concessi sotto forma di finanziamento a fondo perduto, secondo l’ordine cronologico di ricezione delle domande, fino a esaurimento delle risorse finanziarie:

  • per gli Assi 1 (sub Assi 1.1. e 1.2), 2, 3 il finanziamento è concesso in conto capitale nella misura del 65% calcolato sull’importo delle spese ritenute ammissibili. Il finanziamento massimo erogabile è pari a 130.000 euro e il finanziamento minimo ammissibile è pari a 5.000 euro.
  • per il sub Asse 1.2 non è fissato il limite minimo di finanziamento;
  • per l’Asse 4 il finanziamento in conto capitale spetta nella misura del 65% calcolato sull’importo delle spese ritenute ammissibili. Il finanziamento massimo erogabile è pari a 50.000 euro ed il finanziamento minimo ammissibile è pari a 2.000 euro;
  • per l’Asse 5 (Asse 5.1 ed Asse 5.2) è concesso un finanziamento in conto capitale calcolato sull’importo delle spese ritenute ammissibili, comunque non superiore a 60.000 euro e non inferiore a 1.000 euro, nella misura del 40% per i soggetti destinatari dell’Asse 5.1 (generalità delle imprese agricole) 50% per i soggetti destinatari dell’Asse 5.2 (giovani agricoltori).

Modalità di domanda

Le domande devono essere presentate in modalità telematica, a partire dall’11 aprile 2019 al 30 maggio 2019, secondo le seguenti 3 fasi successive:

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  • accesso alla procedura online e compilazione della domanda sul sito INAIL da effettuarsi con i tempi e le modalità indicati dall’Avviso pubblico ISI 2018;
  • invio della domanda online da effettuarsi con i tempi e le modalità indicati dall’Avviso pubblico ISI 2018;
  • conferma della domanda online tramite l’invio della documentazione a completamento da effettuarsi nei tempi e con le modalità indicati dall’Avviso pubblico ISI 2018.

 

Da Redazione PMI.it

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SCONTO FISCALE MA ANCHE TAGLIO DEI FONDI PER INFORTUNI E SICUREZZA

Per fare uno sconto fiscale agli imprenditori sono stati ridotti gli incentivi a migliorare la sicurezza sul lavoro, mentre rischiano di essere tagliati i rimborsi in caso di infortunio

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Questa settimana il vicepresidente del Consiglio e ministro del Lavoro Luigi Di Maio ha annunciato su Twitter un taglio delle imposte sul lavoro pagate dagli imprenditori che in alcuni casi arriverà fino al 30 per cento. Quello che non ha spiegato è che il taglio sarà finanziato da un taglio di circa mezzo miliardo in tre anni ai fondi che servono a incentivare gli imprenditori a migliorare la sicurezza sul posto di lavoro. Inoltre, secondo una recente sentenza della Cassazione, la nuova legge ridurrà le possibilità per i lavoratori di ottenere rimborsi in caso di infortunio.

Buongiorno a tutti, ma soprattutto alle aziende e agli imprenditori italiani. Da oggi entrano in vigore le nuove tariffe INAIL, più basse del 30%. Per la prima volta dare lavoro in Italia costerà meno! Meno grida, più azioni concrete!

— Luigi Di Maio (@luigidimaio) April 2, 2019

La misura annunciata da Di Maio era già presente nella legge di bilancio approvata a dicembre, ma è entrata in vigore soltanto questa settimana. Il taglio di cui parla il leader del Movimento 5 Stelle riguarda i premi INAIL, un’imposta pagata in parte dal datore di lavoro e in parte dal lavoratore che serve a finanziare l’assicurazione per malattia professionale dei lavoratori e i rimborsi in caso di infortunio (è un sistema che funziona, in sostanza, come quello di una normale assicurazione). Il sistema delle tabelle dei premi INAIL è particolarmente complicato e ogni categoria professionale ha la sua variante: più un lavoro è rischioso, più i premi INAIL sono alti.

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La revisione dei vecchi premi era attesa da molto tempo, sia dai sindacati che dalle imprese. La legge ha operato una revisione delle attività lavorative a cui si applicano i premi INAIL, eliminando quelle obsolete e aggiornandosi ai nuovi impieghi (introducendo per esempio la figura dei “rider” che si occupano di consegne a domicilio).
La nuova legge prevede anche un aumento di cento milioni di euro delle tabelle compensative per i danni biologici subiti dai lavoratori.

La novità principale della revisione però è il taglio dell’importo che dovrà essere pagato dagli imprenditori. Il tasso medio del premio è passato infatti dal 26 per mille al 17 per mille, una riduzione di circa il 30 per cento. L’entità del taglio, ha spiegato l’INAIL, è stata fatta tenendo presenti «i dati relativi all’andamento infortunistico e tecnopatico nel triennio 2013-2015 e le retribuzioni soggette a contribuzione di competenza nello stesso periodo». Questo taglio resterà in vigore per tre anni; nel 2021 si procederà a un nuovo esame della situazione ed eventualmente a una nuova revisione. Il taglio costerà alle casse dell’INAIL circa 1,7 miliardi di euro nei suoi primi tre anni di applicazione.

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Per ripianare questo buco nel bilancio dell’INAIL generato dal taglio delle tasse agli imprenditori, la legge di stabilità approvata lo scorso dicembre stabilisce esplicitamente, al comma 1.122, una serie di tagli ai fondi destinati a incentivare la prevenzione degli infortuni e agli sconti per chi migliorava la sicurezza nella propria azienda (che erano stati aumentati proprio nel 2018). Questi tagli ammontano a poco meno di 500 milioni di euro in tre anni.

Commentando la decisione del governo, Giovanni Luciano, presidente del Consiglio di indirizzo e vigilanza dell’INAIL, ha ricordato che l’INAIL è attualmente in attivo di 1,7 miliardi di euro e che quindi «le risorse si possono trovare altrove nel bilancio. Invece, adesso, abbiamo il taglio degli incentivi e delle premialità per la prevenzione, e l’aumento risibile e parziale delle prestazioni a favore dei lavoratori». A proposito dell’aumento delle tabelle per i compensi per danni biologici, Luciano afferma: «Aumentare di 100 milioni di euro l’anno le tabelle del solo danno biologico in capitale a fronte di 1,5 miliardi in tre anni di taglio delle tariffe è un’operazione iniqua, soprattutto se, ripeto, questo taglio è addirittura compensato parzialmente dai fondi a favore della prevenzione».

La revisione è invece apprezzata dalle associazioni degli imprenditori e dalla Lega. Il sottosegretario al Lavoro Claudio Durigon è stato uno dei principali autori e sostenitori della revisione e il primo a descriverne il funzionamento alla stampa.

La decisione di ridurre i fondi per la prevenzione degli infortuni arriva mentre gli ultimi dati relativi al 2017 e al 2018 mostrano per la prima volta in più di un decennio che la diminuzione delle morti e degli incidenti sul lavoro si è fermata. Secondo gli ultimi dati INAIL, pubblicati proprio questa settimana, nel primo bimestre del 2019 il totale degli infortuni è in leggero aumento (complessivamente per quanto riguarda il numero di infortuni sul lavoro, l’Italia fa meglio di Germania, Francia e Spagna, ma peggio di circa metà degli altri paesi europei).

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La revisione del sistema sembra inoltre introdurre anche un altro effetto negativo per i lavoratori. Marco Ruffolo ha raccontato su Repubblica che in base all’interpretazione data ad un passaggio particolarmente complicato delle norme contenute nella legge di bilancio in una recente sentenza della Corte di Cassazione, i lavoratori non potranno più richiedere ai propri datori di lavoro tutti gli indennizzi non coperti dell’assicurazione INAIL (che rimborsa i danni biologici permanenti e quelli patrimoniali). Se in passato quindi il lavoratore infortunato, o i suoi parenti in caso di decesso, potevano chiedere al datore di lavoro i danni morali e quelli biologici temporanei, ora questa possibilità rischia di scomparire. Secondo i calcoli riportati nell’articolo, in alcuni casi questa interpretazione potrebbe portare a rimborsi quasi dimezzati per i lavoratori.

L’INAIL respinge questa interpretazione restrittiva della legge, ma ha affermato in un comunicato che se questa interpretazione dovesse affermarsi chiederà una revisione della legge in modo da tornare a una situazione vantaggiosa per il lavoratore.

Da: www.ilpost.it

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MADE IN INAIL AL TOP NELLA RICERCA

Da “le scienze”

Il suo nome è l’acronimo di Istituto Nazionale per l’Assicurazione contro gli Infortuni sul Lavoro. Questa denominazione, però, non dà conto dell’insieme delle attività svolte dal “nuovo lnail”, frutto di un complesso processo di ampliamento e riorganizzazione che nell’ultimo decennio – dopo l’incorporazione dell’lspesl (Istituto superiore per la prevenzione e la sicurezza sul lavoro) e dell’lpsema (Istituto di previdenza per il settore marittimo) – ha visto la progressiva integrazione di diverse funzioni aggiuntive rispetto a quelle tradizionali. L’lnail di oggi, infatti, non è più solo un’assicurazione ma un vero e proprio polo della salute e sicurezza sul lavoro, caratterizzato da un’integrazione sempre più stretta tra prevenzione,assicurazione, cura, riabilitazione, reinserimento e ricerca.

Dalla ricerca ''made in Inail'' un contributo fondamentale per la prevenzione e la riabilitazione

Una nuova campagna di comunicazione lanciata dall’Istituto in queste settimane è dedicata proprio all’attività di ricerca, che riveste un ruolo fondamentale in un’epoca di grande innovazione tecnologica come quella attuale, caratterizzata da interessanti prospettive di crescita ma anche da rischi potenziali, nuovi ed emergenti, per la salute e la sicurezza, come quelli legati alle nuove forme di organizzazione del lavoro,ai mutamenti demografici e alle nanotecnologie.

La ricerca avviata fin dagli anni Sessanta presso il Centro Protesi lnail di Vigorso di Budrio, modello di eccellenza e punto di riferimento nazionale e internazionale nel trattamento protesico-riabilitativo, è stata perciò arricchita attraverso collaborazioni con realtà di primo piano del mondo accademico e produttivo, finalizzate allo sviluppo di nuovi strumenti, procedure e tecnologie in grado di innalzare i livelli di prevenzione e potenziare i percorsi riabilitativi e di reinserimento degli assistiti.

Dalla ricerca ''made in Inail'' un contributo fondamentale per la prevenzione e la riabilitazione

Le partnership dell’lnail con l’Istituto Italiano di Tecnologia di Genova, la Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa e l’Università Campus Bio-Medico di Roma,per esempio, hanno permesso di avviare la sperimentazione di soluzioni all’avanguardia per la riabilitazione, come la mano robotica “Hannes”, che permette ai pazienti amputati di recuperare il 90% delle funzionalità di un arto naturale, l’esoscheletro “Twin”, che aiuta a muoversi in autonomia chi non può camminare,il verticalizzatore “Rise”, un dispositivo in grado di restituire la postura eretta a persone con gravi disabilità motorie a carico degli arti inferiori, e il progetto “Sensibilia”, nato con l’obiettivo di restituire a chi ha perso una mano sensazioni tattili e propriocettive simili a quelle di un arto naturali attraverso il ricorso a mani bioniche controllate dal cervello tramite elettrodi neurali.

Sul versante della prevenzione, traguardi altrettanto importanti già raggiunti dalla ricerca “made in lnail” sono quelli rappresentati dai robot che sostituiscono i lavoratori costretti a operare in ambienti confinati ad alto rischio­ come serbatoi, cisterne e silo, e dai dispositivi indossabili che potenziano le capacità fisiche,riducendo o eliminando del tutto gli sforzi muscolari.

Dalla ricerca ''made in Inail'' un contributo fondamentale per la prevenzione e la riabilitazione

Grazie alla collaborazione con Sapienza Università di Roma, un anno fa ha preso anche il via un innovativo master biennale per formare i “risk manager” del futuro, figure specializzate che saranno in grado di affrontare le sfide dell’innovazione tecnologica, attraverso l’acquisizione di conoscenze per la gestione integrata dei rischi in tutta la filiera dei processi produttivi.

Sapienza Università di Roma,Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa e Politecnico di Milano, inoltre, sono partner dell’Istituto in tre dei “competence center” costituiti negli ultimi mesi in attuazione del piano nazionale Industria 4.0, con il compito di fornire alle aziende un sostegno per il trasferimento tecnologico e l’innovazione negli ambiti della sicurezza informatica, della robotica e del settore manifatturiero.

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DANNO BIOLOGICO DA MOBBING E INAIL

Da La Stampa

La Cassazione ha dichiarato che un danno biologico da mobbing deve essere ricondotto all’assicurazione obbligatoria INAIL, se sussistono i presupposti per l’esonero dalla responsabilità civile del datore di lavoro.

teco milano danno biologico da mobbing

Il caso. Una società datrice di lavoro propone ricorso in Cassazione contro la decisione della Corte d’Appello di Messina, che aveva condannato la società al risarcimento del danno biologico da mobbing in favore di una ex dipendente, deducendo il difetto di legittimazione passiva dopo che il Consulente Tecnico d’Ufficio aveva accertato che il danno, nella misura dell’8%, era coperto dall’assicurazione obbligatoria INAIL.

Estensione della copertura INAIL. La Cassazione, con l’ordinanza del 5 marzo 2019, n. 6346, precisa che la controversia riguarda non il difetto di legittimazione passiva del datore di lavoro, ma l’accertamento dei comportamenti denunciati dal lavoratore.
La Corte ricorda che un intento persecutorio unitario nella condotta del datore di lavoro, e dei colleghi, nei confronti del lavoratore, configura il mobbing, che può comportare danni all’integrità psico-fisica dello stesso lavoratore.

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teco milano mobbing inail

Questi comportamenti sono riconducibili all’inadempimento del datore di lavoro degli obblighi di sicurezza stabiliti dall’art. 2087 del codice civile.
Inoltre, i Giudici confermano che “la tutela assicurativa INAIL è estesa ad ogni forma di tecnopatia, fisica o psichica, che possa ritenersi conseguenza dell’attività lavorativa, sia che riguardi la lavorazione che l’organizzazione del lavoro e le sue modalità di esplicazione, anche se non compresa tra le malattie tabellate o tra i rischi indicati”.
La Corte pertanto ritiene fondato il ricorso non per il difetto di legittimazione passiva della società ricorrente, ma per la non effettiva sua titolarità del rapporto fatto valere in giudizio.L’accertamento di un danno biologico in misura dell’8% deve infatti essere ricondotto all’assicurazione obbligatoria INAIL, nella sussistenza dei presupposti per l’esonero dalla responsabilità civile del datore di lavoro.
Per questi motivi, il ricorso viene accolto e la sentenza cassata con rinvio.

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teco milano mobbing dannno biologico inail

Fonte: lavoropiu.info

MANI BIONICHE INAIL ENTRO 5 ANNI

Ogni anno in Italia si registrano 3600 amputazioni, 2500 riguardano la mano

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Dovrebbero essere disponibili sul mercato e a disposizione di tutti i pazienti entro 4-5 anni le nuove mani bioniche di ultima generazione presentate oggi al convegno scientifico sulla mano bionica nella sede dell’Accademia dei lincei. La previsione è del direttore tecnico e ricerca del Centro protesi Inail di Budrio, Rinaldo Sacchetti. “L’obiettivo – ha spiegato l’esperto – è che le protesi di mano bionica di ultima generazione possano rientrare a regime nei Livelli essenziali di assistenza, anche se ci vorrà qualche anno perchè dalla fase di sperimentazione tali protesi possano arrivare alla fase di disponibilità sul mercato. Al momento – ha ricordato – nei Lea sono comprese le mani bioniche ad energia extracorporea, ma le nuove protesi rappresentano un’evoluzione enorme perchè consentono il recupero del tatto e delle sensazioni”.

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In questo campo, ha sottolineato Sacchetti, “l’Italia, con i suoi centri di ricerca, rappresenta un’eccellenza a livello internazionale”. L’auspicio, dunque, è che tutti i pazienti che ne hanno bisogno possano avere in futuro accesso alle nuove mani bioniche, anche se ciò porrà inevitabilmente un problema di costi ai fini della inclusione nei Lea, anche per i numeri di pazienti potenzialmente interessati: “Ogni anno in Italia – conclude Sacchetti – si registrano infatti circa 3600 amputazioni, di cui circa 2500 riguardano la mano”.

Da http://www. dottnet.it

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LA DEFISCALIZZAZIONE DEL PREMIO INAIL

da http://www affaritaliani.it

Pasquale Mario Bacco è un medico legale e medico del lavoro. Insegna “Igiene del lavoro” presso la facoltà di Economia e Commercio dal 2012 e collabora da anni con la School of Management dell’Università Lum Jean Monnet.

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Professor Bacco, nell’ambito della medicina e sicurezza sul lavoro, quale è l’opportunità più concreta che hanno le aziende per ridurre il carico fiscale?

L’INAIL prevede una sensibile riduzione per uno dei costi più elevato che le aziende hanno e precisamente i contributi da versare mensilmente (cosiddetto premio annuale INAIL). La riduzione non è limitata da un budget; in pratica chiunque ne abbia i requisiti immediatamente ne benificia. Inoltre non prevede un pagamento che poi viene rimborsato; la riduzione si concretizza con una diminuizione del versamento da effettuare. Quindi condizioni ideali; eppure per poca conoscenza questa pratica è utilizzata pochissimo rispetto agli aventi diritto.

Questa riduzione è possibile per tutte quelle aziende che, facendone opportuna richiesta compilando la relativa domanda, dimostrino di ottemperare agli adempimenti in sicurezza e salute sui luoghi di lavoro e soprattutto di aver effettuato interventi di miglioramento delle stesse condizioni di sicurezza e di igiene nei luoghi di lavoro.

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Quale è la differenza tra il modulo OT20 ed il modulo OT24?

Il modulo OT20 deve essere compilato dalle aziende entro il primo biennio di attività, il modulo OT24 è applicabile, invece, alle aziende sorte da più di due anni.

Quali sono i requisiti per accedere?

  • Avere regolarità contributiva ed assicurativa
  • Rispettare la normativa cogente decreto legislativo 81 del 2008 e smi.
  • Miglioramenti in sicurezza sul lavoro tali da raggiungere un punteggio minimo indicato dall’INAIL.

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I tempi di richiesta?

E’ molto importante rispettare le scadenze. La domanda deve essere compilata e inoltrata, solo per via telematica, attraverso l’applicazione “Modello OT24” disponibile nei Servizi online presente sul sito www.inail.it solitamente entro il 28 Febbraio di ciascun anno.

Che percentuale di riduzione del tasso di tariffa viene applicato alle aziende?

In caso di società nate entro il biennio precedente, la percentuale di riduzione della contribuzione è pari al 15%. In caso di aziende sorte prima del biennio la percentuale di riduzione è funzione del numero di lavoratori anno del periodo secondo la seguente specifica: fino a 10 lavoratori/anno, la riduzione sarà del 28%, da 11 a 50 lavoratori/anno la riduzione sarà del 18%, da 51 a 200 il 10% e oltre 200 lavoratori/anno la riduzione sarà del 5%.

L’INAIL effettua la verifica dei requisiti, indicando per ciascun intervento, con estremo dettaglio, la documentazione probante che le aziende devono allegare al fine di ottenere il punteggio assegnato all’intervento medesimo.

Facciamo esempi pratici. Quali sono gli interventi migliorativi possibili?

Gli interventi possiamo suddividerli in cinque grandi gruppi:

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 Interventi di carattere generale: ad esempio adozione di un sistema di gestione della salute e sicurezza certificato BS OHSAS 18001:07; adozione di un Sistema di responsabilità sociale secondo la norma SA 8000, etc;

• Interventi di carattere generale ispirati alla responsabilità sociale: ad esempio realizzazione di modelli di rendicontazione di responsabilità sociale asseverati da parte di ente terzo;

• Interventi trasversali: ad esempio effettuazione di riunione periodica per aziende fino a 15 lavoratori, raccolta ed analisi dei quasi infortuni avvenuti in occasione di lavoro al proprio personale, applicazione di procedure per la selezione dei fornitori di servizi secondo criteri basati anche sulla salute e sicurezza sul lavoro, in aziende fino a 50 lavoratori applicazione di una procedura per la verifica dell’efficacia della

• Interventi settoriali generali: ad esempio adozione o mantenimento di un sistema di gestione conforme a Linee di indirizzo SGSL –AS Sistema di gestione della salute e sicurezza sul lavoro nelle aziende sanitarie pubbliche della Regione Lazio oppure adozione di un codice di pratica dei sistemi di gestione della sicurezza e dell’autotrasporto ai sensi della Delibera numero 14/06 del 27 giugno 2006 del Ministero dei Trasporti e certificato da un ente accreditato ai sensi della Delibera 18/07 del 26 luglio 2007 del Ministero dei Trasporti;

• Interventi settoriali: ad esempio interventi per la prevenzione del rumore, per la prevenzione del rischio stradale, per la prevenzione del rischio da lavoro in solitario.

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AUMENTATI GLI INFORTUNI MORTALI DEL 10% NEL 2018

(ANSA) – ROMA, 29 GEN – In aumento le denunce di infortuni e morti sul lavoro nel 2018 presentate all’Inail.

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Le denunce di infortunio tra gennaio e dicembre – fa sapere l’Istituto – sono state 641.261 (+0,9% rispetto al 2017, quando erano state 635.433); di queste, 1.133 con esito mortale (+10,1%, ossia 104 in più rispetto alle 1.029 del 2017). In aumento anche le patologie di origine professionale denunciate, che sono state 59.585 (+2,5%, pari a 1.456 casi in più rispetto ai 58.129 dell’anno precedente).

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VADEMECUM PER LA COMPILAZIONE TELEMATICA DEGLI INFORTUNI SUL LAVORO

L’INAIL fornisce chiare regole e procedure da seguire per la comunicazione dell’infortunio sul lavoro e le modalità di risarcimento del danno
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Per infortunio sul lavoro si intende un evento traumatico che porti il lavoratore ad assentarsi per più di tre giorni dal lavoro. L’infortunio sul lavoro è un incidente che può avvenire durante l’attività lavorativa e che va anche oltre l’orario di lavoro in quanto vengono ricomprese anche le situazioni in cui il lavoratore si sta recando a lavoro e quindi può essere a rischio infortunio.

Le condizioni dell’infortunio

L’infortunio è quindi è tale se ci sono tre condizioni:

  1. c’è un evento traumatico che porta a una lesione del lavoratore o alla sua morte;
  2. c’è un collegamento tra questo evento e lo svolgimento dell’attività lavorativa;
  3. c’è un’inabilità al lavoro superiore a 3 giorni;

In Italia, la disciplina che regola le attività connesse agli infortuni sul lavoro e le malattie professionali è il D.P.R n.1124 del 30 giugno 1964.

La procedura da seguire a seguito di infortunio

Come prima cosa il lavoratore deve comunicare immediatamente l’infortunio al datore di lavoro e recarsi presso un Pronto Soccorso per una visita medica con successivo rilascio del certificato medico che andrà trasmesso al datore di lavoro, insieme al numero identificativo del certificato medico, la data di rilascio e i giorni di prognosi indicati nel certificato stesso.

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Il datore di lavoro, successivamente al ricevimento del certificato medico, entro 48 ore comunica all’INAIL l’infortunio mediante un modello di denuncia che viene inviato per via telematica al sistema informativo nazionale per la prevenzione nei luoghi di lavoro (Sinp), sempre che l’infortunio comporti l’assenza dal lavoro di almeno un giorno escluso quello in cui si è verificato l’incidente (combinato disposto art. 3, art. 18, co. 1, lett. r) e art. 21 d.lgs. 81/2008 e s.m.).

La comunicazione di infortunio avviene esclusivamente per via telematica per i lavoratori dell’industria, dell’artigianato, dei servizi e delle pubbliche amministrazioni titolari di rapporto assicurativo con l’Inail, ed i lavoratori dipendenti delle amministrazioni statali e studenti delle scuole pubbliche, assicurati con la speciale forma della ‘Gestione per conto dello Stato’.

La comunicazione per i lavoratori del settore agricoltura, lavoratori addetti ai servizi domestici e familiari e di riassetto e pulizia locali ed lavoratori occasionali di tipo accessorio del settore agricoltura e di datori di lavoro privati cittadini avviene in forma cartacea.

La comunicazione va fatta all’ufficio collocato nel territorio in cui l’infortunato ha stabilito il suo domicilio. Successivamente alla comunicazione all’INAIL il lavoratore qualche giorno prima della scadenza della prognosi indicata sul certificato medico deve recarsi per una visita medica all’ambulatorio INAIL. L’INAIL a seguito di visita può fissare un nuovo appuntamento in caso vi sia necessario ulteriori giorni per la guarigione dall’infortunio, oppure chiudere l’infortunio temporaneo con un certificato di chiusura definitiva da consegnare al datore di lavoro per poter riprendere l’attività lavorativa.

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Le sanzioni al datore di lavoro

Nel caso di ritardo da parte del datore di lavoro nella comunicazione all’INAIL determina l’applicazione della sanzione amministrativa pecuniaria da 548,00 a 1.972,80 euro (art. 55, co. 5, lett. h), d.lgs. 81/2008 e s.m.).

Nel caso di infortuni superiori ai tre giorni, il mancato rispetto dei termini previsti per l’invio della comunicazione di infortunio ai sensi dell’art. 18, co. 1, lett. r), d.lgs. 81/2008 e s.m.i. il datore di lavoro incorre in una sanzione amministrativa pecuniaria da 1.096,00 a 4.932,00 euro così come riportato all’art. 55, co. 5, lett. g), d.lgs. 81/2008 e s.m.i.

Il risarcimento del danno

Il lavoratore ha diritto al risarcimento del danno sia se l’infortunio si verifica durante l’orario di lavoro sia durante il normale tragitto di anta e di ritorno tra abitazione e luogo di lavoro.

Il risarcimento del danno è a carico del datore di lavoro per i primi 4 giorni di lavoro. Il primo giorno è pagato con una retribuzione pari al 100% di quella giornaliera spettante al lavoratore, gli altri tre giorni con una retribuzione pari al 60% di quella giornaliera. Dal quinto giorno in poi la retribuzione è pagata dall’INAIL nella percentuale pari al 60% della retribuzione giornaliera fino al novantesimo giorno e pari al 75% della retribuzione dal novantunesimo giorno fino alla guarigione. Il risarcimento viene pagato mediante assegno o in contanti presso lo sportello postale o bancario o in alternativa mediante accredito su conto corrente bancario o postale. In alternativa è possibile ricevere l’accredito anche su carta prepagata dotata di IBAN o riscosse presso gli istituti convenzionati INPS per i titolari di rendita che riscuotono all’estero.

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Quando non si ha diritto al risarcimento del danno da infortunio

Con sentenza della Cassazione del 1 giugno 2017, si è fatto luce sulle situazioni in cui non spetta il risarcimento del danno al lavoratore oggetto di infortunio sul lavoro. La sentenza, infatti chiarisce che al lavoratore non spetta il risarcimento del danno se ha svolto un compito oltre le sue mansioni o se ha svolto una attività non prevista e che non gli competeva pertanto un comportamento anomalo non prevedibile dal datore di lavoro a cui spetta l’obbligo di garantire la sicurezza. Inoltre non sono indennizzabili gli infortuni sul lavoro causati da consumo di alcool droga e di psicofarmaci.

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UNA MALATTIA PROFESSIONALE COSTA 200MILA EURO L ‘ANNO . PREVENIRLA MOLTO MENO

Da un articolo di Roberta da Rold de “il sole 24 ore”

Secondo recenti stime del Centro Studi della Fondazione Ergo, mediamente fra costi assicurativi e previdenziali una malattia professionale costa all’Italia oltre 200 mila euro, un costo che complessivamente rappresenta circa lo 0,5% del Pil (considerate le quasi 50mila malattie professionali nel 207, la cifra totale sfiora i 10 miliardi di euro). Una notizia forse positiva per l’Italia che riguarda il 2017 viene dai dati Inail, secondo i quali si sarebbe registrata nell’ultimo anno un’inversione di tendenza, cioè una diminuzione del numero di denunce pari al 3,5%, un calo dovuto prevalentemente alle minori denunce in Agricoltura: -10,2%. L’aspetto interessante, secondo gli esperti di Ergo, è che le denunce sono calate nonostante l’occupazione sia aumentata, cosa mai accaduta negli ultimi anni, forse per una maggiore sensibilità delle aziende ad attuare misure di prevenzione.

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La maggior parte delle denunce del settore industria e servizi, il 44%, riguarda il sistema muscolo-scheletrico: 20 mila protocollate solo nel 2017, il 20% in più rispetto al 2011, anche se leggermente in calo rispetto al 2016. Il resto delle denunce, ulteriori 26 mila, sono cresciute del 18% rispetto al 2011. Dal 2011 al 2017 l’Inail si è visto pervenire 132 mila denunce per malattie dell’apparato muscolo-scheletrico e oltre 170 mila per altre malattie.

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In termini assoluti la prima malattia del sistema muscolo scheletrico denunciata è la tendinite del sovraspinoso con 4628 denunce, seguita dalla sindrome del tunnel carpale (4330 denunce) e dall’ernia discale lombare (3686 denunce). Ma sono centinaia le persone che solo nel 2017 hanno denunciato epicondiliti tendiniti e borsiti a spalla e ginocchio. Se osserviamo le variazioni storiche, vediamo che l’incremento maggiore di denunce si è avuto per quanto concerne la tendinopatia dell’inserzione distale del tricipite (+118% dal 2011 al 2017) per meniscopatia degenerativa (+107%). Aumentano in modo consistente nel 2017 rispetto al 2016 la tendinite del capolungo bicipite (+38%), la epitrocleite (+ 14%) e la tendinite calcifica (+13%).

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Per la sindrome da tunnel carpale, la principale malattia professionale denunciata nel manifatturiero negli ultimi 10 anni, si nota una particolare incidenza nelle regioni del centro, mentre a sud se ne registrano molto poche. Una crescita importante nel numero di denunce, in relazione anche al numero assoluto, riguarda la sindrome della cuffia dei rotatori, intendendo diverse manifestazioni cliniche che riguardano la parte anatomica chiamata cuffia dei muscoli rotatori della spalla, che regolano cioè l’articolazione della spalla.
Secondo Gabriele Caragnano, Direttore Tecnico di Fondazione Ergo, sono tre le criticità del sistema manifatturiero italiano che fanno sì che sempre più lavoratori sentano sulla propria salute il peso del lavoro. Anzitutto “l’affidabilità dei modelli di valutazione del rischio da sovraccarico biomeccanico previsti dagli standard ISO 11228 e 11226 è stata messa in discussione da autorevoli professori e ricercatori in materia di medicina del lavoro e la correlazione tra gli indici di rischio proposti e l’effettivo numero di malattie professionali rilevate sul campo è ancora tutta da dimostrare.”

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Il secondo problema citato riguarda gli strumenti di mappatura del rischio ergonomico, che non sono idonei e neanche sufficienti per un utilizzo massivo in contesti industriali complessi, come quello delle produzioni di prodotti industriali. “L’unica soluzione possibile – suggerisce Caragnano – è integrare la valutazione del rischio ai processi di definizione del ciclo di lavoro e a quello di bilanciamento delle linee produttive. Un ulteriore vantaggio, in questo caso, sarebbe la possibilità di prevedere il rischio ergonomico fin dalla fase di progettazione del prodotto/processo, dato che attraverso il ciclo di lavoro si preventiva anche il costo della lavorazione”.
Infine, un ultimo problema tutto italiano: “il personale incaricato al controllo delle mappature del rischio da sovraccarico biomeccanico spesso non ha le conoscenze sufficienti per operare in ambienti industriali com- plessi, così chiede in modo indifferenziato l’applicazione di check list standard, che a volte risultano non idonee rispetto alla tipologia di lavorazione in osservazione.”
Il risultato ancora una volta pesa anche sulle nostre tasche. La Fondazione Ergo nel suo studio ha analizzato i dati riferiti al 2003, 2007 e 2012, trovando che anche in Italia gli infortuni sul lavoro e le malattie professionali comportano costi pari a circa il 3% del Pil. Per il 2012 Inail ha stimato 51 miliardi di costi totali tra infortuni e malattie professionali.

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La notizia “positiva” è che considerando le 38.089 denunce di malattie professionali del 2012, si stima un costo medio di ciascuna malattia professionale pari a circa 219.000 euro, 33.000 euro in meno rispetto al 2003. Eppure, meno della stessa cifra, 29 mila sterline, è quello che uno studio condotto nelRegno Unito  ha stimato che serva per introdurre alcuni accorgimenti ergonomici (ad esempio, il prolungamento del nastro trasportatore o la rotazione delle attività) per ridurre le assenze per malattia del 62%; aumentare la produttività del 12%, ridurre le retribuzioni per straordinari del 20% e – non da ultimo – migliorare l’umore del personale.

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BANDO INAIL 2019 :370 MILIONI PER INCREMENTARE LA SICUREZZA

DA IL GIORNALE DELLA PMI

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Il bando Isi 2018, pubblicato nella Gazzetta ufficiale, mette a disposizione delle imprese che vogliono investire in sicurezza quasi 370 milioni di euro di incentivi a fondo perduto. È l’importo più alto delle nove edizioni dell’iniziativa dell’Inail, che a partire dal 2010 ha stanziato complessivamente più di due miliardi di euro per contribuire alla realizzazione di progetti di miglioramento dei livelli di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro.

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De Felice: “Iniziativa unica in Italia e in Europa”. “Il bando Isi – spiega il presidente dell’Inail, Massimo De Felice – è un’iniziativa ormai strutturale unica a livello nazionale per la concessione di finanziamenti in conto capitale, che non ha eguali neppure in Europa. Organizzarla è complesso, ma con ogni nuova edizione stiamo cercando di semplificare il più possibile la procedura: per aiutare le aziende a individuare gli interventi per cui richiedere gli incentivi, ottimizzare l’utilizzo dei fondi e aumentare la partecipazione”.

Lucibello: “Con la redistribuzione delle risorse allargata la platea dei beneficiari”. Come sottolineato dal direttore generale dell’Istituto, Giuseppe Lucibello, “il nuovo meccanismo di redistribuzione delle risorse stanziate ma non assegnate introdotto l’anno scorso ha permesso di accedere ai finanziamenti a un numero maggiore di imprese. Il considerevole incremento dei fondi messi a disposizione con il bando 2018, ci consentirà di sostenerne ancora di più, con ricadute positive sulla salute e sicurezza dei lavoratori e, di conseguenza, anche sul sistema del welfare e sulla società”.

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Di Maio: “Il governo in prima linea per la prevenzione”. “Come governo siamo impegnati in prima linea sulla sicurezza nei luoghi di lavoro – sottolinea il ministro del Lavoro e dello Sviluppo economico, Luigi Di Maio – Il Bando Isi è un impegno importante che aiuta concretamente le aziende a investire in sicurezza. Puntiamo come esecutivo a trasmettere il messaggio che realizzare processi di prevenzione del rischio diventi sempre più il modus operandi dell’agire aziendale, oltre le prescrizioni normative, come elemento culturale dell’impresa”.

Centinaio: “Un’agricoltura moderna è innanzitutto un’agricoltura sicura”. Per il ministro delle Politiche agricole alimentari, forestali e del turismo, Gian Marco Centinaio, “attraverso questo bando, che vede impegnati 35 milioni di euro per il comparto agricoltura, sarà possibile ammodernare il parco macchine in uso, aumentando così i livelli di sicurezza sul lavoro, molto spesso condizionati da dispositivi vecchi e non revisionati. Occorre, soprattutto in agricoltura, fare riferimento a tecnologie innovative che permettano di fare quel salto di qualità già realtà nel resto d’Europa. Un’agricoltura moderna e innovativa è innanzitutto un’agricoltura sicura”.

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La ripartizione dei fondi. Come nell’edizione precedente, i fondi del bando Isi 2018 sono suddivisi in cinque assi di finanziamento, differenziati in base ai destinatari e alla tipologia dei progetti che saranno realizzati. Nel dettaglio, all’Asse 1 (Isi Generalista) sono assegnati 182.308.344 euro, suddivisi in 180.308.344 euro per i progetti di investimento e due milioni per i progetti di adozione di modelli organizzativi e di responsabilità sociale. Per l’Asse 2 (Isi Tematica) sono a disposizione 45 milioni di euro, destinati a sostenere la realizzazione di progetti per la riduzione del rischio da movimentazione manuale dei carichi. Lo stanziamento dell’Asse 3 (Isi Amianto), per progetti di bonifica da materiali contenenti amianto, è pari a 97.417.862 euro, mentre per i progetti che rientrano nell’Asse 4 (Isi Micro e Piccole Imprese), che quest’anno riguarda le micro e piccole imprese operanti nei settori della pesca e del tessile, abbigliamento, pelle e calzature, sono disponibili 10 milioni. Gli incentivi dell’Asse 5 (Isi Agricoltura), per progetti per le micro e piccole imprese operanti nel settore della produzione agricola primaria dei prodotti agricoli, anche in questo bando sono pari a 35 milioni di euro, suddivisi in 30 milioni per la generalità delle imprese agricole e cinque milioni riservati ai giovani agricoltori under 40, organizzati anche in forma societaria.

Il contributo può coprire fino al 65% delle spese sostenute. Il contributo sarà erogato in conto capitale e può coprire fino al 65% delle spese sostenute per ogni progetto ammesso, sulla base dei parametri e degli importi minimi e massimi specificati dal bando per ciascun asse di finanziamento. Rispetto a un anno fa, la novità principale è rappresentata dall’introduzione del sub-asse di finanziamento da due milioni di euro dedicato specificatamente ai progetti per l’adozione di modelli organizzativi e di responsabilità sociale, con l’obiettivo di aumentare in modo significativo la diffusione di questi interventi di prevenzione. La platea dei destinatari degli incentivi Inail comprende le imprese, anche individuali, iscritte alla Camera di commercio, industria, artigianato e agricoltura. È stata confermata, inoltre, la possibilità per gli enti del terzo settore, anche non iscritti al registro delle imprese ma censiti negli albi e registri nazionali, regionali e delle Province autonome, di accedere al secondo asse di finanziamento dedicato ai progetti di riduzione del rischio dovuto alla movimentazione dei carichi.

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Le tappe della procedura. La presentazione delle domande di accesso agli incentivi avverrà, come per i bandi precedenti, in modalità telematica, attraverso una procedura “valutativa a sportello” articolata in tre fasi. A partire dal prossimo 11 aprile le aziende interessate avranno tempo fino alle ore 18 del 30 maggio 2019 per compilare e salvare la propria domanda nella sezione “Servizi online” del sito Inail. Seguirà l’inoltro della domanda online nei giorni e orari di apertura dello sportello informatico (il cosiddetto “click day”), che saranno pubblicati sul sito dell’Istituto a partire dal 6 giugno 2019. Le imprese collocate in posizione utile per accedere al contributo dovranno poi confermare la domanda inserita online, tramite l’invio della documentazione indicata nell’avviso pubblico per la specifica tipologia di progetto.

Informazioni e supporto qualificato all’utenza. Per ottenere informazioni e assistenza è possibile contattare il contact center Inail al numero 06.6001, utilizzabile sia da rete fissa sia da rete mobile secondo il piano tariffario del proprio gestore telefonico.

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