INAIL

COME INAIL SCONTA CHI FA PREVENZIONE

L’Inail premia con uno “sconto”, sul tasso di premio applicabile, denominato “oscillazione per prevenzione“, le aziende che eseguono interventi per il miglioramento delle condizioni di prevenzione e tutela della salute e sicurezza nei luoghi di lavoro, in aggiunta a quelli previsti dalla normativa in materia (d.lgs. 81/2008 e s.m.i.).

Le aziende possono inoltrare domanda all’INAIL, relativamente ad interventi realizzati nell’anno precedente, entro il 28 febbraio, per via telematica, utilizzando il modulo OT24. La riduzione è applicata nella misura fissa dell’8% per i primi due anni. Dal terzo anno il tasso di riduzione varia a seconda delle dimensioni aziendali, e va dal 5% per le grandi imprese, al 28% per le micro imprese.

Promozione della salute nei luoghi di lavoro – Navigando nel sito internet dell’Ente, emerge un dato interessante: la tutela della salute e sicurezza nei luoghi di lavoro, contempla altresì la salute dei lavoratori, intesa non soltanto come “forza lavoro”, ma come singoli individui, portatori di specifiche esigenze e necessità nel vivere quotidiano di ciascuno.

Nella sezione del sito Inail dedicata alle pubblicazioni, infatti, è disponibile una nuova scheda informativa curata dal Dipartimento di medicina, epidemiologia, igiene del lavoro e ambientale dell’Istituto, che prende in esame la promozione della salute e del benessere psicofisico di lavoratrici e lavoratori.

L’INAIL pertanto, come già accade nel resto del mondo, sposta la propria attenzione dal luogo di lavoro all’individuo, inteso sia come lavoratore che come soggetto sociale. In questa prospettiva, si pone al centro la persona ancora prima del lavoratore, puntando anche ad un miglioramento della qualità della vita dentro e fuori del contesto lavorativo.

Nella promozione della salute nei luoghi di lavoro il primo passo da compiere è un’analisi attenta dei bisogni dei lavoratori e delle lavoratrici, adottando una visione multi-prospettica capace di leggerne e individuarne le caratteristiche, riconoscendo la rilevanza di aspetti quali l’età, il genere, la nazionalità, le condizioni di salute, le tipologie di contratto e l’estrema varietà delle condizioni socio-economiche.

Ma cosa si intende per promozione della salute e del benessere psicofisico di lavoratrici e lavoratori? Per fare qualche esempio si va da temi – presi dal modulo OT24 dell’INAIL – che riguardano nello specifico l’ impresa, come la “sottoscrizione di un codice etico aziendale”, la “acquisizione del Rating di legalità”, la “sottoscrizione di procedure e/o clausole aziendali anticorruzione, il “sostegno nel reinserimento di persone disabili” a temi che riguardano gli individui come ad esempio: programmi di educazione alimentare dedicati(alimentazione corretta); accertamenti medico-sanitari particolari in caso di gravidanza e/o allattamento; convenzioni per dipendenti con palestre per il benessere fisico o con mense che perseguono obiettivi di alimentazione corretta; campagne di prevenzione del fumo e dell’abuso di alcool e sostanze psicotrope; corsi di educazione ambientale; corsi di guida sicura; convenzioni con banche per mutui a tasso agevolato; orario flessibile e telelavoro; formazione continua per lo sviluppo professionale; progetti formativi/informativi di sensibilizzazione dei lavoratori sulle molestie e la violenza nei luoghi di lavoro.

“Si può partire da piccoli progetti che non richiedono dispendio di grandi risorse ma che possono dare risultati interessanti – mi racconta un tecnico esperto del settore – come mettere dei cartelli e opuscoli che invitano ad una dieta sana a fianco dei distributori di cibo e bevande, inserendo anche nei distributori cibi più sani, oppure facendo convenzioni con mense e ristoranti che propongono pietanze secondo ben precisi programmi dietetici”.

L’importante è partire, se comprendo bene quanto afferma il tecnico esperto, poi col tempo si possono “allargare gli orizzonti” e proporre programmi più adeguati alle specifiche esigenze dei dipendenti.

Ma quali sono i vantaggi? – I vantaggi per le lavoratrici ed i lavoratori sono evidenti. Per le imprese, oltre allo sconto applicato dall’INAIL sul tasso di premio applicabile, ci sono dei vantaggi che vanno a toccare le cosiddette “prassi aziendali”, traducibili in: aumento della produttività e diminuzione del tasso di assenteismo.

Secondo un’indagine svolta da “Hays Journal”, sei dipendenti su dieci che aderiscono ad iniziative di wellness aziendale vedono crescere la propria produttività ed accumulano un minor numero di assenze per problemi di salute. Con l’allungamento dell’età pensionabile, le imprese si trovano ad avere lavoratori ultrasessantenni, ovvero nella cosiddetta “fase discendente”, con conseguenze rilevanti dal punto di vista della produttività aziendale.

Ce lo spiega Sergio Iavicoli, direttore del Dipartimento di medicina, epidemiologia, igiene del lavoro e ambientale dell’INAIL: “Oggi le politiche di promozione della salute pongono uno sguardo particolarmente attento alla fascia di lavoratori e lavoratrici tra i 55 e i 64 anni. Tra questi in Europa, è stata registrata una percentuale di soggetti con patologie e disturbi di lunga durata superiore al 30%, percentuale che si dimezza nella fascia tra i 16 e i 44 anni. L’invecchiamento è infatti correlato a un alto rischio di problemi di salute, spesso di natura cronica, quali patologie muscoloscheletriche, bronchiti croniche, disturbi cardiovascolari, depressione. Promuovere la salute diventa quindi indispensabile affinché questi problemi non divengano invalidanti o disabilitanti”. Con gravi conseguenze sulla competitività delle nostre imprese.

Da piacenzasera.it

NUOVO MANUALE INAIL SULLE VIBRAZIONI

È stata pubblicata sul sito dell’INAIL una nuova pubblicazione gratuita Inail, del Dipartimento di medicina, epidemiologia, igiene del lavoro e ambientale su “La valutazione del rischio vibrazioni”.
Il volume si propone come riferimento operativo per la misura, la valutazione e il controllo del rischio derivante dall’esposizione alle vibrazioni meccaniche nei luoghi di lavoro, sulla base dello stato dell’arte delle conoscenze tecniche e scientifiche in materia.


Viene proposto un metodo per la corretta classificazione dei lavoratori in fasce di rischio, e un nuovo metodo standardizzato per il calcolo dell’incertezza sui descrittori del rischio. Nelle Appendici sono presentati diversi esempi pratici.
Di seguito affrontiamo l’articolazione del volume, i suoi obiettivi e riportiamo un estratto sui percorsi di valutazione previsti dall’art. 202 del d.lgs. 81/2008.

 

Articolazione del Volume

La Pubblicazione comincia con la Determinazione dell’esposizione al rischio vibrazioni ed identifica le diverse tipologie, le diverse misure di esposizione. Si concentra quindi sul documento di valutazione dei rischi, affrontando le diverse fasi di questa valutazione, la giustificazione del rischio, la quantificazione, i possibili DPI antivibrazione, informazione, formazione e sorveglianza sanitaria.
Inoltre, un capitolo specifico riguarda il controllo delle vibrazioni meccaniche delle macchine e le indicazioni sulla Corretta manutenzione. Nelle appendici aspetti più tecnici relativi a metodi e calcoli di esposizione (e non solo).

Obiettivo del Volume

Il Dipartimento INAIL ha inteso fornire a tutti gli operatori della sicurezza un documento operativo di sintesi sulle attuali conoscenze nazionali e internazionali per consentire loro di valutare nel migliore dei modi i rischi legati all’esposizione alle vibrazioni meccaniche, sia quelle trasmesse al sistema mano-braccio che quelle trasmesse al corpo intero. In particolare, vengono date indicazioni operative dettagliate sulla corretta metodologia di valutazione del rischio vibrazioni per ciascuno dei tre ‘percorsi’ previsti dall’art. 202 del d.lgs. 81/2008 che utilizzano, alternativamente, i dati di certificazione dei costruttori, le banche dati o le misurazioni. Per ognuno di questi percorsi è inoltre definito un metodo per il calcolo dell’incertezza associata alla stima dei descrittori di rischio. Indicazioni tecniche per la riduzione del rischio e un’ampia casistica di esempi completano il documento.

I percorsi di valutazione del rischio ai sensi d ell”art. 202 del Testo Unico di Sicurezza

Il d.lgs. 81/2008 prevede, all’art. 202 comma 2, la possibilità che l’accelerazione prodotta da un utensile/veicolo venga stimata per tre diverse vie:
a) Misure. L’esecuzione di misure di accelerazione, ed il successivo calcolo del descrittore di esposizione A(8), verrà discussa nella sezione 2.5 per le HAV e nella sezione 2.6 per le WBV. Nella stessa sezione 2.6 verranno anche brevemente presentati metodi integrativi per la quantificazione di vibrazioni con forte contenuto impulsivo. Infine, nell’Appendice G verranno illustrate le caratteristiche richieste alla strumentazione di misura.
b) Informazioni fornite dal costruttore delle attrezzature. L’utilizzo dei dati forniti dal fabbricante verrà discusso nella sezione 2.7.
c) Informazioni reperite in banche dati. L’utilizzo delle banche dati verrà discusso nella sezione 2.8 del Volume.

Procedura da seguire secondo il Coordinamento tecnico delle Regioni e delle Province autonome

Sulla base dell’interpretazione resa dal Coordinamento tecnico delle Regioni e delle Province autonome, si può stabilire che la procedura da seguire su questo tema sia la seguente:
a) si ricercano, all’interno di una banca dati, le informazioni relative alle accelerazioni dei diversi utensili/veicoli. I dati possono essere utilizzati a patto che essi descrivano le reali condizioni di rischio relativamente a:
– modello e utilizzo dell’attrezzatura;
– manutenzione dell’attrezzatura;
– disponibilità di tutti gli elementi utili per una eventuale bonifica del rischio.
b) Qualora l’opzione a) non sia percorribile, si utilizzano le informazioni relative alle accelerazioni dei diversi utensili/veicoli fornite dal costruttore. I dati possono essere utilizzati a patto che:
– siano disponibili fattori correttivi (se richiesti);
– l’attrezzatura sia in buone condizioni di manutenzione; – essi contengano gli elementi utili per una eventuale bonifica del rischio.


c) Qualora né l’opzione a) né l’opzione b) risultino percorribili, vanno eseguite misure. In quanto ‘metodo di riferimento, va fatto ricorso a misure in tutti i casi dubbi o controversi o che abbisognano di particolare precisione nel calcolo dell’esposizione, ed in generale nei casi elencati nel documentodel Coordinamento tecnico delle Regioni e Province autonome e di seguito riportati:
– situazioni espositive nelle quali, non potendo giustificare, non sono disponibili né dati pertinenti in BDV né valori forniti dal fabbricante;
– attrezzature di lavoro per le quali i dati del fabbricante siano in palese disaccordo (ed in particolare sottostimano) con i dati misurati riportati in BDV;
– attrezzature di lavoro i cui libretti di istruzione riportino valori di accelerazione senza riferirsi ad alcuna normativa CEN o ISO non pertinente al macchinario stesso;
– contenziosi sull’attendibilità dei livelli di esposizione;
– valutazione dei livelli di esposizione per indagini su presunte malattie professionali.

Il Volume INAIL afferma anche che la misurazione delle vibrazioni serve anche per verificare se il programma di manutenzione del parco macchine (es.: sedili, ammortizzatori, attrezzi di lavoro collegati) è efficace e nel caso ridefinirne programmazione e specificità.

da Insic

Prodotto: Volume
Edizioni: Inail – 2019
Disponibilità: Si –  Consultabile anche in rete
Info: dcpianificazione-comunicazione@inail.it

ALLEGATO 3 B SEMINARIO A MILANO

La Consulta Interassociativa Italiana per la Prevenzione ha organizzato il prossimo 2 ottobre, presso la Clinica del Lavoro di Milano, il Seminario “Le comunicazioni dei medici competenti fonte di conoscenza dei rischi: utilizzi e criticità dell’Allegato 3B“.

La CIIP ha attivato nel 2019 un gruppo di lavoro che ha avviato un confronto sulla sorveglianza sanitaria tra le associazioni ad essa aderenti.

Tra i temi trattati quello delle comunicazioni dei Medici Competenti, tra cui quelle inserite nell’Allegato 3B. Ogni anno i medici competenti inseriscono in un portale web gestito da INAIL informazioni relative alla sorveglianza sanitaria riferite all’anno precedente.

Sono fra le poche informazioni disponibili sui rischi presenti negli ambienti di lavoro e sui lavoratori che vi sono esposti, mentre la maggior parte dei sistemi informativi utilizzati per la prevenzione sono basati sui danni (infortuni e malattie professionali). Queste informazioni sono quindi rese disponibili ai Servizi di Prevenzione delle ASL che possono utilizzarle per la programmazione di attività di prevenzione, così come per evidenziare situazioni abnormi meritevoli di approfondimenti e di controlli. D’altro canto l’analisi dei dati aggregati può consentire di supportare e orientare i medici competenti a confrontarsi per una valutazione omogenea dei rischi per attività produttiva. Inoltre, se i dati fossero resi disponibili, le associazioni di categoria e le organizzazioni dei lavoratori e degli imprenditori potrebbero giovarsene per la condivisione e programmazione strategica di misure di prevenzione, in funzione delle evidenze “epidemiologiche” che emergono in determinati settori. Le esperienze di immissione dei dati e della loro elaborazione hanno messo in luce diverse criticità che potrebbero essere in buona parte superate avviando momenti di confronto tra medici competenti e operatori sanitari dei Servizi di prevenzione delle ASL/ATS.

Questo primo seminario CIIP intende aprire un confronto sull’utilizzo di queste informazioni e sulle possibilità di migliorarne la fruibilità. Altri incontri sono in previsione in particolare sulle idoneità difficili e sull’accomodamento ragionevole.

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PRIMO SOCCORSO NEI LAVORI IN QUOTA

Da insic.it

Come soccorrere adeguatamente un lavoratore impegnato in lavori in quota che possa trovarsi sospeso o caduto?
Risponde un nuovo factsheet INAIL su “Il primo soccorso nei lavori in quota”.
La pubblicazione indica i rischi per la salute e le misure di primo soccorso in caso di trauma e di sospensione con utili infografiche sulla sequenza ABCDE, oltre ai riferimenti normativi.


Il lavoro in quota o in altezza riguarda tutte le attività lavorative che portano il lavoratore a operare a più di due metri di altezza rispetto al piano stabile (art. 107, d.lgs. 81/2008).
Questo espone i lavoratori a importati rischi per la salute e sicurezza.

Soccorso durante i lavori in altezza
In caso di trauma è fondamentale la precoce attivazione del sistema di primo soccorso. La difficoltà nel soccorso ad un paziente traumatizzato è data dalla enorme variabilità degli scenari, cioè delle condizioni in cui il trauma si è verificato e degli altri fattori intercorrenti.
In caso di caduta dall’alto inoltre le operazioni di soccorso potrebbero risultare ancora più complesse poiché la vittima potrebbe trovarsi sospesa o caduta su un piano posto ad una certa altezza. Le linee guida internazionali propongono una sequenza base che deve essere adattata momento per momento alle condizioni reali effettive presenti sul posto.

Caduta dall’alto e azioni da intraprendere
La successione delle azioni da intraprendere è la seguente:
• allertare immediatamente i soccorsi (112);
• verificare che esistano le condizioni per agire in sicurezza e in particolare: DPI anticaduta per i soccorritori, sistemi di ancoraggio, attrezzatura necessaria per raggiungere l’infortunato;
• dopo il recupero dell’infortunato e in attesa dell’arrivo dei soccorsi avanzati, in caso di addetti al primo soccorso formati appositamente per il trauma, è possibile applicare la sequenza ABCDE.
Se il paziente non presenta segni vitali (coscienza, respiro) va immediatamente iniziata la rianimazione cardiopolmonare (RCP), con l’uso del defibrillatore (DAE) se disponibile, avendo l’accortezza di tenere in asse testa-collo-tronco.


In caso di infortunato in sospensione
Nel caso in cui il soggetto rimanga sospeso, ma cosciente, i disturbi non dovrebbero verificarsi in quanto egli modifica da solo continuamente i punti di contatto dell’imbracatura con il corpo. È comunque necessario chiamare il 112 e tenersi pronti ad un intervento. Se la sospensione diviene inerte, per perdita di coscienza, i tempi di soccorso da parte degli addetti devono essere brevi:
• chiamare immediatamente il 112 descrivendo lo scenario dell’infortunio;
• togliere il prima possibile l’infortunato dalla sospensione, dopo un’attenta valutazione dell’ambiente e con i necessari DPI;
• se il soggetto non respira, una volta a terra, iniziare immediatamente la rianimazione cardiopolmonare (RCP), con l’uso del defibrillatore (DAE) se disponibile.

Prodotto: Fact sheet
Edizioni: Inail – 2019
Disponibilità: Consultabile solo in rete
Info: dcpianificazione-comunicazione@inail.it

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INAIL E RIDUZIONE DEL TASSO TARIFFE PREVENZIONE

L’Inail ha pubblicato sul proprio portale il nuovo modello OT23, utile per le istanze di riduzione del tasso medio di tariffa per prevenzione, consultabile e scaricabile insieme alla guida per la compilazione. Il nuovo modello sostituisce il precedente, OT24, utilizzabile dalle aziende fino al 29 febbraio 2020.

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L ‘INAIL PUNTA ALLA REALTÀ AUMENTATA

Da”quotidianosanità.it”

28 agosto – L’Istituto ha avviato na intensa attività di ricerca, riconducibile alla progettazione e realizzazione prototipale di dispositivi di nuova generazione per la prevenzione del rischio individuale, collettivo e ambientale. L’obiettivo è valutare la fruibilità delle innovazioni per il controllo del pericolo di incidenti ed infortuni sia “tradizionali”, che “emergenti”.

Digitalizzazione dei processi di produzione, imprese sempre più connesse, nuove tecnologie per abbattere i costi e incrementare efficienza e produttività: tra gli scenari aperti dall’industria 4.0, la nuova sfida dell’INAIL è coniugare innovazione tecnologica e sicurezza del lavoro adottando gli strumenti più evoluti per migliorare la tutela della salute dei lavoratori che quotidianamente interagiscono con le macchine negli impianti industriali, attraverso la realtà aumentata (AR), virtuale (VR) e immersiva (IV). Ecco il motivo per cui è in corso una intensa attività di ricerca, recentemente avviata da Inail, riconducibile alla progettazione e realizzazione prototipale di dispositivi di nuova generazione per la prevenzione del rischio individuale, collettivo e ambientale. “In modo – ha spiegato con soddisfazione Giuseppe Lucibello, Direttore Generale dell’Istituto – da valutare la fruibilità proprio delle innovazioni al controllo del pericolo di incidenti ed infortuni sia ‘tradizionali’, che ‘emergenti”’introdotti dal cambiamento”.

“Le attività di ricerca – precisa Lucibello – analizzeranno i vantaggi e le possibili criticità che devono essere considerate dall’implementazione di sistemi che”, ha illustrato:

possono supportare in tempo reale gli operatori durante lo svolgimento delle attività lavorative sia ordinarie che a carattere manutentivo, rilevando potenziali rischi per la salute e la sicurezza dei lavoratori legati alla presenza di campi fisici e di contaminazione ambientale non compatibili o alle errate o pericolose posizioni reciproche tra lavoratori ed attrezzature di lavoro”;

–    “sostituire l’uomo, dove possibile in attività ad alto rischio”;

–    “promuovere una formazione più “realistica” sia nella sua erogazione che negli esiti di valutazione della adeguatezza per particolari categorie di lavoratori”.

Augmented reality in construction

“Le linee di indirizzo – prosegue il direttore generale – intendono utilizzare gli stessi strumenti innovativi e abilitanti dell’Industria 4.0 per attualizzare le modalità di gestione della sicurezza dei lavoratori nei loro ambienti di lavoro secondo logiche dinamiche, integrate, e in piena coerenza con l’approccio di sistematico improvement dei sistemi produttivi. Simmetricamente, si vuole indagare sui rischi emergenti dovuti ad interferenze sia di carattere endogeno (fisiologici rispetto ai mutamenti tecnologici), che esogeno (determinati dalla imprevedibilità del contesto)”.

Grazie a queste tecnologie avanzate, per altro, è possibile emulare ambienti di lavoro virtuali, in particolare quelli più ostili o particolarmente complessi, dei quali sono noti i rischi per i lavoratori, che spesso determinano motivo ricorrente d’infortunio.

I corsi, riprogrammati attraverso l’utilizzo di tali tecnologie, sono attualizzati proponendo situazioni “reali” che consentono la pratica delle procedure a fini addestrativi del lavoratore, con particolare riguardo a due categorie problematiche: i giovani e gli anziani. I primi hanno di frequente forme contrattuali temporanee (tra loro gli stagionali) e spesso minore esperienza, tendono a sopravvalutare le capacità fisiche o a sottovalutare i rischi per la sicurezza e la salute associati ai loro compiti. I secondi soffrono della diminuzione delle capacità cognitive e fisiche (tra cui aerobiche, tolleranza al calore, forza, tempi di reazione, capacità visiva ed uditiva) a cui si sovrappongono i fattori ambientali determinati dalle più o meno severe condizioni quali rumore, illuminazione, temperature, ecc.. In entrambi i casi, la formazione erogata attraverso sistemi di realtà immersiva permette la valutazione dell’adeguatezza di tali lavoratori ai compiti ai quali sarebbero poi indirizzati.

Si vogliono, inoltre, investigare i diversi ambiti delle attività produttive e delle professioni per i quali gli strumenti di Vr, Ar e Ir, costituiscono un importante valore aggiunto per la salvaguardia della salute e la tutela della sicurezza dei lavoratori. Lo sviluppo di piattaforme dedicate, in relazione alla loro finalità, esige studi orientati a scenari di lavoro diversificati, dall’industria manifatturiera e di processo a quella dei servizi, per i quali gli investimenti per la loro implementazione siano ampiamente giustificati. È altresì importante approfondire, in maniera organica e strutturata, le caratteristiche funzionali e di compatibilità di tali sistemi per ottimizzarne l’efficacia e la susseguente fruizione da parte di piccole e medie imprese, ad oggi ancora escluse.

L’istituto ha quindi individuato, e sono di seguito elencate, alcune direttrici di ricerca rispetto alle quali avremo soluzioni concrete in un arco temporale medio-breve:

–  sviluppo di normativa dedicata, vista l’assenza di uno specifico quadro di riferimento, all’uso in sicurezza dei dispositivi (Ar, Vr e Ir) e loro regolamentazione applicativa alla luce di un mercato in crescita e in continua evoluzione.

–  sviluppo di piattaforme educazionali per l’apprendimento delle procedure di lavoro in sicurezza, utilizzabili durante l’addestramento delle diverse figure professionali a vario titolo coinvolte (manutentori, operatori, verificatori, ed altri), per simulare situazioni di pericolo con possibilità di fallimento senza rischio. Esse possono anche costituire una modalità mirata ed innovativa di formazione per le categorie di lavoratori vulnerabili.

–  supporto operativo da remoto per attività di manutenzione, controllo/sorveglianza e verifica di attrezzature di lavoro e impianti con relativo sviluppo di piattaforme tecniche e gestionali.

–  monitoraggio e rappresentazione grafica innovativa dei potenziali rischi per la salute e la sicurezza dei lavoratori legati alla presenza di campi fisici e di contaminazione ambientale non compatibili (elettromagnetico, ionizzante e non ionizzante, rumore e vibrazioni, termico, chimico, ecc.): studio e realizzazione di dispositivi Ar e Vr che, tramite l’ausilio di sensori indossabili e/o di “remote sensing”, permettano la visualizzazione delle misure effettuate con grafiche evolute di facile e immediata interpretazione. Non ultimo, la possibilità di combinare molteplici informazioni sui potenziali rischi per lo specifico ambiente di lavoro.” Per l’Inail il futuro è già presente.

Domenico Della Porta
Docente Medicina del Lavoro Facoltà di Giurisprudenza Uninettuno – Roma

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LABOR TUTOR INAIL IN METALMECCANICA

Il documento Labor Tutor illustra in maniera dettagliata tutti i fattori di rischio riscontrabili nell’industria della lavorazione e trasformazione dei metalli, spaziando dai più frequenti a quelli meno probabili, e comunque potenzialmente presenti.

Per ciascun fattore di rischio vengono descritte le misure di prevenzione e protezione (DPI compresi).

Nel dettaglio vengono analizzati e presentati, assieme alle misure di prevenzione e protezione specifiche, i seguenti fattori di rischio:

  • Rischio da agenti biologici, chimici, ustionanti e cancerogeni
  • Apparecchi di sollevamento e rischi da caduta di materiali
  • Campi elettromagnetici
  • Carrelli elevatori e carrelli porta pallets
  • Fumi e vapori
  • Infortuni di origine meccanica e macchine a controllo numerico
  • Rischi da ambienti di lavoro e magazzini
  • Movimentazioni manuali e ripetute
  • Polveri
  • Ribalte e piani di caricamento
  • Proiezione di materiali
  • Radiazioni ottiche e ionizzanti
  • Rischio di incendio ed esplosione
  • Rischi da agenti fisici comuni (rumore, vibrazioni, elettricità)

> scarica “Labor Tutor” in formato pdf

UN NUOVO MANUALE INAIL PER LA MANUTENZIONE

Da Biblus.acca.it

L’INAIL ha pubblicato un’interessante guida per la sicurezza sul lavoro legata alle attività di manutenzione: dagli impianti alle attrezzature

L’INAIL (Istituto Nazionale Assicurazione Infortuni sul Lavoro) ha pubblicato la guida dal titolo:

La manutenzione per la sicurezza sul lavoro e la sicurezza nella manutenzione

Il documento parte dal presupposto che l’incremento dei rischi dovuti alla manutenzione ha come conseguenza la necessità di ponderare con attenzione tale attività durante la valutazione dei rischi.

In particolare, vi sono problemi specifici che si pongono laddove le operazioni di manutenzione sono esternalizzate con affidamento in appalto. In tal caso vi sono ulteriori rischi dovuti all’interferenza ed alla compresenza di lavoratori di più imprese; è anche per questo che il lavoro manutentivo sottopone i lavoratori a rischi superiori a quelli cui sono sottoposti gli altri.

La pubblicazione INAIL è utile per i lavoratori della manutenzione nonché per i loro datori di lavoro e committenti.

Le attività di MANUtenzione

L’attività di manutenzione ha subito significativi mutamenti negli ultimi decenni, evolvendo da un’impostazione tradizionale che la vedeva sostanzialmente come “riparazione quando si verifica un guasto”, ad una attività assai più complessa che prevede interventi anche di ordine preventivo e periodico e che impone un’attenzione specifica alla formazione ed alle competenze dei lavoratori stessi.

In questo senso, gli obblighi di manutenzione e le modalità del loro adempimento pongono di fronte ad una duplice problematica:

  • da un lato, l’esigenza che il datore di lavoro rispetti puntualmente le indicazioni fornite dal Tu 81 garantendo la permanenza nel tempo dei requisiti di sicurezza richiesti per gli ambienti e le attrezzature di lavoro
  • dall’altro, l’assoluta necessità che siano adeguatamente tutelate la salute e la sicurezza degli stessi addetti alle attività di manutenzione.

Appare, quindi, essenziale che il significativo incremento dei rischi associati alla manutenzione, debba portare ad un’attenta ponderazione della stessa in sede di valutazione dei rischi, considerando tale attività non più come “attività puntuale” ma come “processo continuo”.

La guida INAIL

La guida prende in considerazione, in particolare, tre aspetti fondamentali:

  • la manutenzione dei luoghi di lavoro, degli impianti e delle attrezzature di lavoro
  • l’esternalizzazione della manutenzione
  • i rischi dovuti alle interferenze nell’ambiente lavorativo

Inoltre, si propone di mettere in luce:

  • le diverse problematiche associate agli argomenti citati
  • gli adempimenti legislativi che riguardano tali problematiche
  • le tecniche ingegneristiche talvolta applicate per la loro gestione

Essa riguarda le seguenti categorie di figure coinvoltenell’attività lavorativa:

  • datori di lavoro
  • dirigenti
  • responsabile del servizio prevenzione e protezione (RSPP)
  • rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza (RLS)
  • responsabili della manutenzione
  • addetti alla manutenzione
  • responsabili dei contratti, responsabili della gestione di appaltatori e fornitori

La guida si suddivide nei seguenti capitoli:

  1. Effetti della manutenzione sulla salute e sicurezza sul lavoro
  2. Soluzioni per una manutenzione sicura
  3. La manutenzione nel dlgs 81/2008
  4. La manutenzione delle attrezzature di lavoro
  5. La manutenzione dei dispositivi di protezione individuale
  6. La manutenzione degli impianti
  7. Aspetti legislativi e normativi riguardanti la manutenzione e le verifiche degli impianti elettrici
  8. Cenni di affidabilità
  9. Politiche di pianificazione della manutenzione
  10. Metodi analitici di pianificazione della manutenzione
  11. La tecnologia RFId al servizio della manutenzione
  12. L’esternalizzazione del servizio di manutenzione
  13. . Riferimenti

INAIL NUOVI BENEFICIARI PATOLOGIE AMIANTO

Da il sole24ore

Si amplia la platea dei beneficiari della speciale pensione di inabilità che era stata riconosciuta dalla legge di bilancio 2017 ai lavoratori affetti da malattie correlate all’amianto, a prescindere dalla condizione di assoluta e permanente impossibilità di svolgere qualsiasi attività lavorativa. Il merito è di un emendamento dei relatori approvato dalla Camera al decreto crescita, fortemente voluto dal M5S, che stanzia 103 milioni di euro ad hoc fino al 2028, di cui 7,7 per quest’anno e 13,1 per l’anno prossimo.

A chi viene esteso il diritto
Se finora avevano potuto far richiesta della pensione soltanto i dipendenti con sei tipi di malattie di origine professionale (mesotelioma pleurico, pericardico, peritoneale, della tunica vaginale del testicolo, carcinoma polmonare e asbestosi), adesso il diritto viene esteso anche a chi è affetto da altre patologie, purché derivanti da esposizione all’amianto documentata e riconosciuta e fermo restano il requisito di possedere almeno cinque anni di contribuzione nell’arco dell’intera vita lavorativa. Non solo. Potranno accedervi anche i dipendenti che, in seguito alla cessazione del rapporto di lavoro, siano transitati in una gestione di previdenza diversa da quella dell’Inps e i titolari del sussidio per l’accompagnamento alla pensione entro il 2020 che optino per la pensione di inabilità.

Le coperture? Dai “risparmi” per il reddito di cittadinanza
L’estensione prevista dal Dl crescita avrà effetto dalla data di entrata in vigore della legge di conversione, con decorrenza della pensione dal mese successivo a quello di presentazione della domanda. Anche se si demanda la definizione delle modalità attuative a un decreto del ministro del Lavoro, da emanare entro 60 giorni di concerto con il titolare dell’Economia. Curiosità: le coperture per il 2019 e il 2020 (20,8 milioni in tutto) arrivano dalla riduzione delle risorse che erano state stanziate nel decreto su reddito di cittadinanza e quota 100 per assumere personale all’Inps in vista della «piena attuazione amministrativa» delle misure. E per i restanti 82,9 milioni dal 2021 fino al 2028? Si attingerà direttamente dal Fondo per il reddito istituito con la manovra 2019, in virtù di quelle minori spese (pari a circa 3 miliardi di euro nel 2019, secondo il presidente Inps) che il ministro dell’Economia Giovanni Tria vorrebbe destinare quest’anno alla riduzione del deficit per evitare la procedura d’infrazione della Commissione Ue.

Il M5S: «Una questione di giustizia»
Per la modifica si batte da inizio legislatura la deputata avellinese M5S Maria Pallini, che ora raccoglie i frutti del suo impegno, sostenuta dal vicepresidente della commissione Lavoro Davide Tripiedi e dagli altri parlamentari campani del Movimento: «Finalmente possiamo dare una risposta a 40-50 operai dell’ex Isochimica di Avellino e permettere loro di accedere alla pensione di inabilità al 100%. Ma stimiamo una platea potenziale complessiva in tutta Italia di circa 600 lavoratori, esposti all’amianto negli anni 80». Lo stabilimento di Borgo Ferrovia, fabbrica di scoibentazione di vagoni-treno, ha visto morire finora 27 lavoratori. Il processo è ancora in corso: 27 gli imputati accusati di omicidio colposo, disastro ambientale e omissione in atti d’ufficio, 200 le parti civili. «Una questione di giustizia», commenta il sottosegretario all’Interno Carlo Sibilia, anche lui avellinese: «Con l’emendamento si scrive una nuova pagina per i lavoratori esposti in passato all’amianto».

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CLICK DAY INAIL IL 14/06/2019

Da la stampa

L’Inail comunica che il 14 giugno 2019, dalle ore 15:00 alle ore 15:20, si svolge il click-day valido per l’accesso ai finanziamenti Isi di cui al Bando 2018. Le imprese, che hanno raggiunto o superato la soglia minima di ammissibilità prevista e salvato definitivamente la propria domanda, possono accedere alla procedura informatica ed effettuare il download del codice identificativo necessario per procedere con l’inoltro online della domanda. Sono, inoltre, disponibili le regole tecniche con le indicazioni sulle modalità operative di partecipazione al click day 2019.

Ricordiamo che Inail mette a disposizione Euro 369.726.206,00 suddivisi in 5 Assi di finanziamento, differenziati in base ai destinatari. Con questo ricco bando l’Inail persegue l’obiettivo di incentivare le imprese a realizzare progetti per il miglioramento documentato delle condizioni di salute e di sicurezza dei lavoratori e di incentivare le microimprese e le piccole imprese, anche nel settore dell’agricoltura, allo stesso obiettivo di un miglioramento di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro.

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