FORMAZIONE

RISCHIO CHIMICO NEI LABORATORI DI RICERCA: MANUALE INFORMATIVO.

da Inail.it

Le figure professionali che operano all’interno di laboratori di ricerca, e che sono chiamate a manipolare agenti chimici, possono essere molto diverse e in certa misura possono trovarsi in un percorso di formazione (tesisti, tirocinanti, specializzandi, dottorandi), senza avere ancora acquisito una preparazione specifica in termini di gestione dei rischi.

Gli agenti chimici possono avere caratteristiche di pericolosità che potrebbero rappresentare un rischio per i lavoratori potenzialmente esposti, è quindi centrale conoscere, controllare e gestire questi rischi. Gli effetti sulla salute che possono verificarsi a seguito di eventi espositivi sono i più diversi, fortemente condizionati dal tipo di agente chimico con cui si viene in contatto e dalle condizioni di esposizione che si realizzano; l’utilizzo di sostanze e miscele in questo particolare contesto lavorativo porta l’operatore a contatto con volumi comunemente ridotti di sostanze con pericolosità diversa, che sono spesso adoperate in miscela, realizzando, così, esposizioni ad agenti multipli ma a basse dosi. Il presente opuscolo vuole fornire al personale addetto ai laboratori una guida rapida e di facile consultazione per identificare il rischio chimico e l’adozione delle buone prassi di lavoro in sicurezza.


Prodotto: Volume
Edizioni: Inail 2023
Disponibilità: Consultabile solo in rete
Info: dcpianificazione-comunicazione@inail.it

QUADERNI SICUREZZA DI INAIL: I TRABATTELLI

da Inail.it

Obiettivo del quaderno è di accrescere il livello di sicurezza nei cantieri temporanei o mobili utilizzando le immagini che sono state realizzate approfondendo al massimo il dettaglio di ogni particolare, divenendo così didascaliche e autonome rispetto alla parola tanto da poter fungere da “istruzioni per l’uso”.

I disegni hanno inoltre un impatto grafico attrattivo, semplice e di immediato recepimento.


Prodotto: opuscolo
Edizioni: Inail 2023
Disponibilità: Sì – Consultabile anche in rete
Info: dcpianificazione-comunicazione@inail.it

NORMA UNI NUOVA PER LE SCARPE ANTINFORTUNISTICHE.

da amblav.it

Pubblicata dalla Commissione Sicurezza la versione italiana della norma UNI EN ISO 20347:2022 “Dispositivi di protezione individuale – Calzature da lavoro”.

La Commissione Sicurezza ha di recente recepito in lingua italiana la norma UNI EN ISO 20347:2022 “Dispositivi di protezione individuale – Calzature da lavoro”.
Il documento specifica i requisiti di base e supplementari (quindi quelli facoltativi) per le calzature da lavoro per usi generali. Per esempio, include i rischi meccanici, la resistenza allo scivolamento, i rischi termici e il comportamento ergonomico.

Specifica, inoltre, i requisiti delle calzature da lavoro dotate di plantari personalizzati, delle calzature da lavoro personalizzate o di quelle personalizzate dal fabbricante singolarmente. La norma non tratta la proprietà dell’alta visibilità dovuta all’interazione con l’abbigliamento (per esempio, pantaloni che coprono le calzature) e le condizioni della zona di lavoro (per esempio, sudiciume, fango, ecc.).

I rischi speciali sono trattati mediante norme complementari specifiche per lavoro (per esempio calzature per vigili del fuoco, calzature ad isolamento elettrico, protezione contro lesioni dall’uso di seghe a catena, protezione da sostanze chimiche e da spruzzi di metalli fusi, protezione per motociclisti).

All’interno della UNI EN ISO 20347 sono riportati i seguenti riferimenti normativi:

  • ISO 20344:2021 Personal protective equipment – Test methods for footwear;
  • EN 13832-3:2018 Footwear protecting against chemicals – Part 3: Requirements for footwear highly resistant to chemicals under laboratory conditions.

Fonte: UNI

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LA PREVENZIONE INCENDI NELLE ATTIVITÀ RICETTIVE TURISTICO ALBERGHIERE.

da inail.it

Nella presente pubblicazione viene affrontata la progettazione di un’attività ricettiva turistico-alberghiera, utilizzandone e confrontandone gli esiti risultanti, sia mediante il d.m. 9 aprile 1994 (regola tecnica verticale tradizionale pre Codice) che secondo la V.5, “nuova” regola tecnica verticale, che integra, in base alle proprie specificità, le imprescindibili e ineludibili indicazioni fornite dalla regola tecnica orizzontale costituita dal Codice.

Immagine Prevenzione incendi per attività ricettive turistico-alberghiere

Prodotto: Volume
Edizioni: Inail 2023
Disponibilità: Si – Consultabile anche in rete
Info: dcpianificazione-comunicazione@inail.it

DIETA SANA SUL LUOGO DI LAVORO

Da medicoepaziente.it

Con interventi mirati, in luoghi circoscritti, è possibile migliorare le abitudini alimentari di specifici gruppi di lavoratori, per ridurre i fattori di rischio cardiometabolico? Negli USA ci hanno provato con la dieta mediterranea e i vigili del fuoco.

I pompieri non sono stati scelti a caso. Si tratta infatti di una categoria di lavoratori con un rischio più alto della media di malattie cardiometaboliche e di tumore. Ricerche precedenti hanno rivelato che i vigili del fuoco statunitensi hanno spesso ambienti inadeguati per le mense comuni e turni di lavoro che comportano scarsa attività fisica e cattive abitudini alimentari.

Un intervento per modificare le abitudini alimentari dei vigili del fuoco

Lo studio è stato progettato per verificare se un intervento nutrizionale mirato potesse migliorare l’adesione ai principi di una dieta sana (identificata con la dieta mediterranea) e migliorare i parametri cardiometabolici dei partecipanti. A questo scopo sono state selezionate 2 stazioni dei pompieri nello stato dell’Indiana con 485 vigili del fuoco di carriera.

Le stazioni sono state divise random fra il gruppo di controllo e quello dell’intervento nutrizionale, che comprendeva sconti nei supermercati e campioni gratuiti di alimenti della dieta mediterranea, piattaforme online di educazione alimentare, annunci e promemoria via e-mail, educazione e sostegno alla famiglia e dimostrazioni di cucina mediterranea. I vigili del fuoco delle stazioni assegnate al gruppo di controllo, invece, non hanno ricevuto alcun intervento di educazione alimentare e sono stati invitati a seguire la loro dieta abituale.

Al termine dello studio della durata di un anno pubblicato il 17 agosto su Jama Network Open il cambiamento nelle abitudini alimentari è stato misurato con un punteggio di dieta mediterranea (MDS) modificato al basale e al follow-up a 6 e 12 mesi. I parametri cardiometabolici erano esiti secondari.

Dei 485 vigili del fuoco inclusi, 458 (94,4%) erano uomini e l’età media (SD) era di 47 (7,5) anni. Un totale di 241 vigili del fuoco (27 stazioni dei vigili del fuoco) sono stati randomizzati all’intervento sulla nutrizione mediterranea e 244 (25 stazioni dei vigili del fuoco) hanno continuato la dieta abituale. I risultati sono stati analizzati utilizzando modelli statistici lineari aggiustati per fattori confondenti.

Nel gruppo di intervento rispetto al gruppo di controllo, il punteggio della dieta mediterranea modificata è aumentato significativamente di 2,01 punti (IC al 95%, 0,62-3,40; P = ,005) a 6 mesi e di 2,67 punti (IC al 95%, 1,14-4,20; P = .001) a 12 mesi. Lo studio ha consentito anche di rilevare alcuni cambiamenti specifici, come per un aumento dell’uso dell’olio di oliva in cucina, un maggior consumo di pesce  e di noci e una diminuzione del consumo di cibi fast food e bevande alcoliche. Tra gli esiti secondari, i cambiamenti nei fattori di rischio cardiometabolico non erano statisticamente significativi a 1 anno.

In conclusione, lo studio ha dimostrato la possibilità di ottenere un cambiamento nelle abitudini alimentari di un gruppo di lavoratori, con alti tassi di malattie associabili a una dieta poco sana, anche se nell’arco di un anno non si sono riscontrati cambiamenti significativi nei parametri cardiometabolici.

CALDO E LAVORO : IL PROGETTO DI INAIL E CNR

da inail.it

Il ruolo della ricerca scientifica per la predisposizione di strumenti operativi di allerta e la definizione di misure di prevenzione a tutela dei lavoratori nei cantieri, particolarmente esposti agli effetti negativi dei cambiamenti climatici, è stato discusso nel seminario che si è svolto presso il Conference Centre di via Quattro Novembre

Rischio caldo e lavoro, con il progetto Worklimate di Inail e Cnr un sistema di previsione dello stress termico

ROMA – In una capitale stretta da settimane nella morsa di un clima torrido, insieme al resto dell’Italia e a quasi tutta l’Europa, il tema del rischio caldo per la salute e la sicurezza dei lavoratori dell’edilizia, uno dei settori produttivi più esposti a temperature estreme, è stato affrontato nel seminario ospitato presso il Conference Centre Inail di via Quattro Novembre, che oltre al direttore generale, Andrea Tardiola, al presidente del Consiglio di indirizzo e vigilanza, Gugliemo Loy, e ai ricercatori dell’Istituto ha visto la partecipazione del direttore generale dell’Inps, Vincenzo Caridi, e dei rappresentanti dei sindacati degli edili e dell’Ance, l’associazione nazionale che raggruppa le imprese dell’edilizia.

In aumento frequenza e intensità delle ondate di calore. Al centro della discussione, le iniziative promosse dall’Inail per affrontare gli effetti del cambiamento climatico, che sta determinando un aumento della frequenza e dell’intensità delle ondate di calore durante il periodo estivo. Si stima, infatti, che circa il 30% della popolazione mondiale sia attualmente esposta per almeno 20 giorni all’anno a condizioni di caldo particolarmente critiche per la salute, con i lavoratori, a partire da quelli che svolgono la maggior parte delle loro attività all’aperto, tra i soggetti più vulnerabili agli effetti negativi dello stress termico. Di qui la scelta dell’Istituto di investire sulle attività di ricerca scientifica per la predisposizione di strumenti operativi di allerta e la definizione di misure di gestione dei rischi.

Tardiola: “Determinante il coinvolgimento delle organizzazioni sindacali e datoriali”. “La discussione di questo seminario – ha sottolineato il direttore generale dell’Inail nell’intervento di apertura – è figlia del dialogo intessuto da tempo dall’Istituto con le forze economiche e sociali per fare in modo che le soluzioni sviluppate dalla ricerca siano diffuse nei cantieri e in tutti gli altri luoghi del lavoro. Questo risultato lo possiamo conseguire con l’attività di disseminazione realizzata dall’Inail in giornate come questa e con l’approccio regolatorio esercitato da governo e istituzioni, però il modo più efficace passa attraverso il patto, la relazione e il protagonismo di chi rappresenta i lavoratori e le aziende. La consapevolezza e la corretta percezione del rischio da parte dei lavoratori, delle imprese e degli operatori della sicurezza è infatti uno degli aspetti determinanti per l’efficacia delle politiche di prevenzione”.

Gli studi finanziati con i bandi Bric del 2019 e del 2022. Dopo la proiezione del cortometraggio “Il vecchio e il muro”, che sottolinea l’importanza della prevenzione attraverso la storia di un operaio che ha lavorato per anni sotto il sole nei cantieri stradali in assenza di misure di protezione adeguate, la direttrice del Dipartimento di medicina, epidemiologia, igiene del lavoro e ambientale (Dimeila) dell’Inail, Giovanna Tranfo, e i ricercatori Alessandro Marinaccio e Michela Bonafede hanno illustrato caratteristiche e obiettivi del progetto Worklimate, finanziato inizialmente con il bando di ricerca in collaborazione (Bric) Inail 2019 e successivamente, nella sua versione 2.0, con il bando Bric 2022.

La web app calibrata su vari scenari di esposizione. Coordinato dall’Inail e dall’Istituto per la Bioeconomia del Consiglio nazionale delle ricerche, con il contributo di altri enti partner, il progetto ha sviluppato e reso disponibile un prototipo di sistema di previsione dello stress da calore per lo screening dei rischi professionali a uso di lavoratori, datori di lavoro e addetti alla salute e sicurezza aziendali, che contiene anche una sezione specifica dedicata alla previsione delle aree geografiche in cui è possibile il superamento della soglia di temperatura giornaliera di 35 gradi, con mappe di previsione a livello italiano per tre giorni. È stata inoltre realizzata una web app, destinata ai datori di lavoro e alle figure della sicurezza aziendale, che permette una completa personalizzazione del rischio caldo per varie località, calibrata sulle caratteristiche dei lavoratori e su vari scenari di esposizione.

Uno strumento di supporto alle decisioni che integra le misure esistenti. La piattaforma integrata con le ordinanze regionali e con le istruzioni dell’Inps in caso di superamento dei 35 gradi. La piattaforma Inail-Cnr deve esser considerata come uno strumento di supporto alle decisioni a integrazione delle misure già esistenti e dell’osservazione meteo-climatica fatta direttamente sul luogo di lavoro. Nello specifico, integra quanto contenuto nelle recenti ordinanze regionali “anti caldo” firmate dai presidenti delle Regioni Puglia, Basilicata e Calabria, che vietano il lavoro agricolo in condizioni di esposizione prolungata al sole, dalle ore 12,30 alle ore 16,00, nei giorni in cui il rischio è classificato alto dal progetto Worklimate, e le istruzioni già fornite dall’Inps per la cassa integrazione ordinaria, in caso di sospensione o riduzione dell’attività lavorativa a causa di temperature elevate che superino la soglia dei 35 gradi….

  • gestione del rischio

CONTENUTI MULTIMEDIALI CORRELATI

Cambiamenti climatici e lavoro: ricerca scientifica e progetti di intervento. Le iniziative dell’Inail per il settore dell’edilizia

Live streaming – seminario “Cambiamenti climatici e lavoro: ricerca scientifica e progetti di intervento. Le iniziative dell’Inail per il settore dell’edilizia”

Seminario –

Seminario – “Cambiamenti climatici e lavoro: ricerca scientifica e progetti di intervento. Le iniziative dell’Inail per il settore dell’edilizia”

MISURE DI CONTENIMENTO DEI RISCHI DA ALTE TEMPERATURE: PRONTA LA BOZZA

Un protocollo condiviso per l’adozione delle misure di contenimento dei rischi lavorativi da esposizione ad alte temperature negli ambienti di lavoro”: così una bozza di 11 pagine che affronta i punti che vanno dalla valutazione dei rischi e dei fattori di rischio, legati all’età, alla presenza di patologie croniche e alle mansioni, alla sorveglianza sanitaria e alla riorganizzazione dei turni.

Il datore di lavoro – prevede tra l’altro – sulla base dei rischi, interviene per “eliminare o ridurre l’esposizione diretta dei lavoratori alle alte temperature o percepite tali” pianificando pause o attività in giorni o orari più freschi.

La bozza del protocollo prevede che il datore di lavoro, sulla base dei rischi, intervenga per «eliminare o ridurre l’esposizione diretta dei lavoratori alle alte temperature o percepite tali», pianificando pause o attività in giorni o orari più freschi. Inoltre, dovrà adottare «il protocollo per l’adeguamento degli attuali modelli organizzativi alle esigenze di contenimento dei rischi derivanti dall’esposizione ad alte temperature, nell’ottica di una piena tutela delle condizioni psicofisiche dei lavoratori, nonché per aumentare il livello di consapevolezza, responsabilità riguardo ai rischi delle alte temperature o percepite tali e di compliance normativa» fermo restando «l’obbligo di dare completa attuazione alla normativa in tema di salute e sicurezza sul lavoro (decreto legislativo 81 del 2008)».

La riorganizzazione dei turni e le pause 

Il documento contiene anche delle indicazioni sulla riorganizzazione dei turni così da «prevedere l’alternanza in modo da minimizzare l’esposizione individuale al caldo o al sole diretto; prevedere interruzioni in casi estremi, quando il rischio di patologie da calore è molto alto, o la variazione dell’inizio dei lavori; evitare che i lavoratori svolgano la propria attività da soli, in modo da assicurare, in caso di necessità, l’attivazione immediata del soccorso». In relazione alle pause, deve essere tra l’altro assicurata la disponibilità di «aree completamente ombreggiate o climatizzate». L’incontro al ministero del Lavoro con le parti sociali è fissato per martedì 25 luglio.

APPROFONDIMENTO RISCHI ALTE TEMPERATURE:

https://www.consulteam-italia.com/rischi-da-temperature-elevate-i-rischi-del-caldo-per-la-salute-sul-lavoro/

TOSSICITA’ PSICOLOGICA SUI LUOGHI DI LAVORO

ALESSANDRO GUERRI medico specialista in Medicina del Lavoro.

La salute mentale rappresenta un’importante elemento per il benessere dei lavoratori. Nuovi studi dell’American Psychological Association (APA) analizzano il ruolo che gli ambienti di lavoro” tossici” dal punto di vista psicologico possano avere sulla salute mentale dei lavoratori.

Il 13 luglio, l’APA ha pubblicato i risultati e le conclusioni di un sondaggio su lavoratori americani svoltosi nel 2023. Nella valutazione dei vari ambienti di lavoro, l’organizzazione ha utilizzato il Framework per la salute mentale e il benessere sul posto di lavoro del Surgeon General degli Stati Uniti.

Il sondaggio, condotto da The Harris Poll tra il 17 aprile e il 27 aprile 2023, ha inoltre fornito raccomandazioni per migliorare la salute mentale dei lavoratori, basate su 5 criteri essenziali “Five Essentials” ovvero la protezione da traumi fisici/ psichici , la connessione con i colleghi e la comunità, l’equilibrio tra lavoro e vita privata, l’importanza del lavoro e le opportunità di crescita.

Dei 2.515 adulti occupati intervistati negli Stati Uniti, il 19% ha dichiarato che il proprio posto di lavoro è molto o in qualche modo ” tossico” dal punto di vista psicologico. Inoltre, il 22% ha subito danni alla propria salute mentale sul lavoro, mentre la stessa percentuale ha affermato di aver subito molestie nei 12 mesi precedenti, rispetto al 14% dell’anno precedente.

L’impatto della ” tossicità psicologica” del posto di lavoro sulla salute mentale è ancora più evidente nei risultati del sondaggio. Gli intervistati che hanno lavorato in un ambiente tossico hanno avuto più di tre volte la probabilità di riportare un declino della loro salute mentale generale rispetto a coloro che non hanno sperimentato questa condizione, rispettivamente dal 52% al 15%.

La grande maggioranza degli intervistati, il 92%, ha dichiarato che è molto o piuttosto importante che i loro datori di lavoro valorizzino il benessere emotivo e psicologico, e lo stesso vale per il supporto della salute mentale dei dipendenti. Infatti, il 77% dei lavoratori intervistati ha dichiarato di essere molto o abbastanza soddisfatto del sostegno dei propri datori di lavoro, mentre il 59% ha concordato che i loro datori di lavoro forniscono regolarmente risorse per la salute mentale.

“I dati del nostro sondaggio confermano che i dipendenti danno la priorità al supporto sia fisico che psicologico sul lavoro e che le pratiche che i datori di lavoro stanno mettendo in atto stanno andando nella giusta direzione”, ha affermato Arthur C. Evans Jr., PhD, amministratore delegato di APA nel comunicato stampa. Tuttavia, l’importanza di migliorare la situazione è evidente, poiché il numero di lavoratori che sperimentano non solo un ambiente di lavoro tossico, ma anche un aumento dello stress e una mancanza di rispetto nei confronti del loro tempo personale, è allarmante”.

APPROFONDIMENTI:

https://www.davidealgeri.com/lavoro-tossico-quando-le-richieste-superano-le-risorse/

https://it.yestherapyhelps.com/toxic-works-11-signs-that-indicate-you-have-a-garbage-job-12888

LA SICUREZZA SUI PESCHERECCI CON “OLTRE LA RETE ” UN E-BOOK DI CIIP.

Pubblicato dalla Consulta Interassociativa Italiana per la Prevenzione l’e-book “Oltre la rete. Salute e sicurezza sul lavoro nella pesca professionale” che raccoglie i contributi di esperti di diverse discipline nel settore della pesca professionale. Il documento propone una raccolta di studi e analisi dedicata ai rischi per la salute e la sicurezza nel settore e vuole essere un contributo per quanti hanno interesse per la promozione della prevenzione in questo comparto.

Disponibile gratuitamente, dal 15 giugno 2023, l’e-book dal titolo “Oltre la rete. Salute e sicurezza sul lavoro nella pesca professionale” della Consulta Interassociativa Italiana per la Prevenzione – curato e coordinato da Giorgio di Leone e Susanna Cantoni, con la collaborazione redazionale di Enrico Cigada e Lalla Bodini – che raccoglie interessanti contributi sul settore produttivo della pesca.
Non si tratta, come potrebbe apparire, di un testo unicamente di nicchia in quanto molte delle considerazioni e delle esperienze che vi sono contenute sono estendibili anche ad altri comparti. Il documento presenta molteplici spunti di riflessione particolarmente utili in un comparto lavorativo fortemente trascurato, anche dal punto di vista della sicurezza, pur occupando più di 17.000 operatori e presentando indici infortunistici e di gravità molto elevati.
Questo e-book si aggiunge ai precedenti curati dalla CIIP che illustrano diverse esperienze e competenze per affrontare aspetti specifici nell’ambito della cultura della prevenzione in materia di salute e sicurezza sul lavoro.

Oltre la rete. Salute e sicurezza sul lavoro nella pesca professionale
SOMMARIO
INTRODUZIONE
A cura di Giorgio Di Leone (coordinatore EBook Pesca) e Susanna Cantoni, presidente CIIP
1. LAVORATORI DEL MARE: IMMAGINI NELLA LETTERATURA
A cura di Franco Carnevale, in collaborazione con Alberto Baldasseroni 
2. LA COMPLESSITÀ NEL MONDO DELLA PESCA: I RAPPORTI CON LA UE E LE LIMITAZIONI OPERATIVE
A cura di Giorgio Di Leone
3. LA COMPLESSITÀ NEL MONDO DELLA PESCA: LA VISIONE DEL MONDO IMPRENDITORIALE E DI QUELLO SINDACALE
A cura di Francesca Biondo
4. INFORTUNI E MALATTIE PROFESSIONALI NELLA PESCA: CORRELAZIONI CON L’ANALISI DEL CONTESTO SOCIO ECONOMICO E PROPOSTA DI UN MODELLO TEORICO A SUPPORTO DEGLI INTERVENTI DI PREVENZIONE NELLE AZIENDE DEL SETTORE
A cura di Diego De Merich (Inail-Dimeila)
5. L’INQUADRAMENTO NORMATIVO IN ITALIA PER IL COMPARTO PESCA
A cura di Alessandro Piacquadio
6. ANALISI DELLA GIURISPRUDENZA DI SETTORE
A cura di Angelo Delogu
7. DESCRIZIONE DELLE PRINCIPALI TIPOLOGIE DI PESCA IN ITALIA
A cura di Saverio Falco
8. IL MOTOPESCHERECCIO: UN AMBIENTE A RISCHIO
A cura di Alessandro Giomarelli
9. LA PERCEZIONE DEI RISCHI DA PARTE DEI LAVORATORI DEL COMPARTO PESCA
A cura di Giorgio Di Leone e Mauro Pellicci
10. I RISCHI PER LA SALUTE A BORDO DEI PESCHERECCI
a cura di Elio Munafò
11. STUDIO DEI RISCHI A CARICO DELL’APPARATO MSK A BORDO DEI PESCHERECCI
A cura di Francesco Draicchio, Elio Munafò, Alessio Silvetti
12. EMERGENZE A BORDO: UN UOMO IN MARE
A cura di Eugenio Padalino
13. LO SVILUPPO DI PIANI MIRATI DI PREVENZIONE NEL COMPARTO PESCA
A cura di Pietro Masia
14. MOVIMENTI RIPETITIVI ARTI SUPERIORI E MOVIMENTAZIONE MANUALE DEI CARICHI – LA SALUTE NELLA RETE: TRE NODI DA SCIOGLIERE
A cura di Daniela Colombini
BIBLIOGRAFIA E SITOGRAFIA DELLA PESCA

Il lavoro è stato coordinato da Giorgio di Leone e da Susanna Cantoni con la collaborazione di Lalla Bodini. Enrico Cigada per l’edizione.
l’Ebook può essere scaricato dall’area download di CIIP.

Fonte: CIIP

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sempre sullo stesso argomento , è stata pubblicata nel 2017 una guida OSHA in varie lingue . Qui sotto il collegamento

GUIDA OSHA

Scaricarein:BG | CS | DA | DE | EL | EN | ES | ET | FI | FR | HR | HU | IT | LT | LV | MT | NL | PL | PT | RO | SK | SL | SV

SU SPOTIFY IL PODCAST DI RADIO24 SULLA SICUREZZA SUL LAVORO E LE NUOVE TECNOLOGIE.

Le modifiche alla proposta dell’AI Act, il regolamento europeo che disciplinerà l’utilizzo dell’intelligenza artificiale, sono state approvate dalle commissioni del Parlamento UE responsabili del mercato interno e delle libertà civili. Brando Benifei, europarlamentare e co-relatore del provvedimento, ci illustrerà le principali novità introdotte.
In questo contesto, ci concentreremo sull’importanza della sicurezza sul posto di lavoro e sulle possibilità offerte dalla tecnologia e dai dati per creare sistemi di prevenzione attivi. In particolare, discuteremo della tecnologia sviluppata dall’azienda AME, che utilizza sensori hi-tech wireless per rilevare e monitorare le condizioni e il livello di rischio in fabbrica, cantiere e altre aree di produzione. Ne parleremo con Claudio Salvador, presidente di AME.
Inoltre, prenderemo spunto dal libro “Internet fatta a pezzi. Sovranità digitale, nazionalismi e big tech”, scritto da Stefano Quintarelli, imprenditore esperto di tecnologia e mercati digitali, e Vittorio Bertola, Head of Policy & Innovation presso Open-Xchange, per analizzare i problemi della rete Internet, dei mercati e della società digitale.

il podcast è accessibile su Spotify.