ERGONOMIA

MANI BIONICHE INAIL ENTRO 5 ANNI

Ogni anno in Italia si registrano 3600 amputazioni, 2500 riguardano la mano

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Dovrebbero essere disponibili sul mercato e a disposizione di tutti i pazienti entro 4-5 anni le nuove mani bioniche di ultima generazione presentate oggi al convegno scientifico sulla mano bionica nella sede dell’Accademia dei lincei. La previsione è del direttore tecnico e ricerca del Centro protesi Inail di Budrio, Rinaldo Sacchetti. “L’obiettivo – ha spiegato l’esperto – è che le protesi di mano bionica di ultima generazione possano rientrare a regime nei Livelli essenziali di assistenza, anche se ci vorrà qualche anno perchè dalla fase di sperimentazione tali protesi possano arrivare alla fase di disponibilità sul mercato. Al momento – ha ricordato – nei Lea sono comprese le mani bioniche ad energia extracorporea, ma le nuove protesi rappresentano un’evoluzione enorme perchè consentono il recupero del tatto e delle sensazioni”.

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In questo campo, ha sottolineato Sacchetti, “l’Italia, con i suoi centri di ricerca, rappresenta un’eccellenza a livello internazionale”. L’auspicio, dunque, è che tutti i pazienti che ne hanno bisogno possano avere in futuro accesso alle nuove mani bioniche, anche se ciò porrà inevitabilmente un problema di costi ai fini della inclusione nei Lea, anche per i numeri di pazienti potenzialmente interessati: “Ogni anno in Italia – conclude Sacchetti – si registrano infatti circa 3600 amputazioni, di cui circa 2500 riguardano la mano”.

Da http://www. dottnet.it

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ESOSCHELETRI ERGONOMICI NELL’INDUSTRIA DELL’AUTO

La casa automobilistica Ford sta sperimentando in diversi suoi impianti l’uso nella catena di montaggio dei veicoli in movimento degli exoskeleton suits (esoscheletri), ovvero delle tute robotiche indossabili che consentono di sollevare e manovrare più facilmente gli oggetti pesanti. Lo stabilimento di Valencia, in Spagna, sede produttiva di Kuga, Mondeo, S-Max, Galaxy e Transit Connect, è il primo a integrare completamente questa tecnologia nel suo processo di produzione.

esscheletri teco milano

Gli esoscheletri, che ricordano l’alterego di Tony Stark, ovvero il super eroe Iron Man, forniscono supporto per la zona delle spalle e della schiena di coloro che li indossano, scaricando il peso sui fianchi, e riducendo così il verificarsi di infortuni sul lavoro. Le 9 tute, al momento in uso a Valencia, sono realizzate in titanio ultraleggero e in fibra di carbonio, e aiutano i lavoratori delle linee di produzione a sollevare, spostare o trasportare gli oggetti di peso superiore ai 3 chilogrammi, in particolare nel caso di posizioni scomode. Le tute offrono protezione e sostegno contro l’affaticamento e le lesioni, riducendo lo stress e la fatica dovuta alle attività ripetitive che possono incidere sul corpo nel tempo.

In Italia gli esoscheletri fanno parte delle tecnologie incentivate dal piano nazionale Industria 4.0 / Impresa 4.0: figurano infatit nell’elenco delle soluzioni tecnologiche a supporto dell’ergonomia dell’operatore.

Operai sempre meno giovani

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L’azienda ha motivato la sua scelta con dei dati: entro il 2020, il 25% dei cittadini europei avrà più di 60 anni e i disturbi muscoloscheletrici rappresentano il 61% di tutte le malattie professionali. Ecco quindi che i lavoratori più anziani e quelli con problemi di mobilità o disturbi muscoloscheletrici potranno beneficiare dell’uso di tute esoscheletriche.

Durante la fase di sviluppo degli exoskeleton suits, i responsabili delle linee di produzione hanno chiesto a circa 200 lavoratori dello stabilimento di esprimere un’opinione sull’uso di componenti robotiche per migliorare le condizioni di lavoro. In un secondo momento, sono stati scelti 100 dipendenti per il test effettivo, tra coloro che più di altri, possono trarre beneficio dall’uso di questa tecnologia e che hanno lavorato a stretto contatto con i progettisti.

Il programma ha avuto un tale successo che altri 20 dipendenti inizieranno a testare l’attrezzatura, a partire dal prossimo aprile.

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Più ergonomia meno incidenti

Per Ford, questo progetto si inquadra nell’ambito delle ricerche sull’Industria 4.0. A oggi, gli esperti di ergonomia dell’azienda in Nord America, hanno lavorato su oltre 100 nuovi veicoli tra cui Edge, Mustang e F-150, utilizzando una gamma di tecnologie di produzione ergonomiche.

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Ford, in questo modo, non solo ha ottenuto una riduzione del tasso di incidenti tra i dipendenti, ma ha visto una diminuzione del 90% delle problematiche legate all’ergonomia, dovute a movimenti eccessivi dei dipendenti o alle attività su componenti difficili da installare.

Articolo di Daniela Garbillo tratto da: http//www.innovetionpost.it

 

QUANDO LAVORARE IN PIEDI FA BENE A SALUTE E PRODUTTIVITA’

Dal ilgiornale.it di Alessandro Conte
Una recente ricerca ha dimostrato che lavorare in piedi, avvalendosi di speciali scrivanie, può aumentare sensibilmente la produttività: ecco per quali ragioni

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Lavorare in piedi non è una delle modalità più gradite dai dipendenti degli uffici, eppure vi sono benefici in termini di produttività. La scoperta arriva dall’Università di Leicester ed è stata pubblicata sul British Medical Journal. Lo studio ha evidenziato come il 43% dei lavoratori che ha optato per un posto in piedi, nel giro di un anno abbia migliorato le proprie prestazioni. Inoltre, il 52% di coloro che utilizzavano una scrivania alta, a 12 mesi di distanza si sentivano più coinvolti nel loro lavoro. Per questa ricerca sono stati coinvolti 146 lavoratori dell’NHS – National Health Service, il sistema sanitario inglese – che in precedenza avevano trascorso la maggior parte della giornata seduti: 69 di loro hanno continuato con la normale attività, mentre 77 sono stati inseriti in un gruppo di intervento e hanno cambiato la loro postazione.

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Questo gruppo, inoltre, ha partecipato a un seminario di formazione per conoscere le conseguenze causate da uno stile di vita sedentario, definendo quindi degli obiettivi da raggiungere. Il tempo di lavoro trascorso seduto è stato misurato a distanza di tempo, partendo dall’inizio e poi passando a scadenze di 3, 6 e 12 mesi. Alla fine dell’anno, il tempo trascorso seduti su una sedia si è ridotto di oltre un’ora al giorno. Precedenti ricerche hanno affermato che i lavorare in piedi aiuta a perdere fino a mezzo chilo l’anno, nonché come questa scelta sia di contrasto l’invecchiamento precoce.

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Nel frattempo, grandi aziende come Apple prevedono la possibilità che il dipendente lavori in piedi, se lo desidera, considerando come siano sempre più noti i rischi della vita sedentaria. Infine, anche un altro studio internazionale, svolto all’inizio di quest’anno, ha portato a dei risultati analoghi: infatti, è stato scoperto che i lavoratori che son rimasti in piedi per sei ore al giorno hanno bruciato 54 calorie extra nell’arco delle 24 ore, con una conseguente perdita di grasso in eccesso.

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A FIRENZE IL CONGRESSO DELL’IEA INTERNATIONAL ERGONOMICS ASSOCIATION

DAL SITO REGIONI.IT

FIRENZE – A Firenze dal 26 agosto al 1° settembre 2018 due grandi eventi su ergonomia, fattore umano e sicurezza. Due appuntamenti di grande rilievo per il Servizio sanitario toscano, che vede impegnato nella loro organizzazione il GRC, il Centro regionale rischio clinico. Si tratta del ventesimo congresso IEA, International Ergonomics and Human Factors Association, e, a seguire, del meeting degli specializzandi sulla sicurezza delle cure, che si terranno entrambi al Palazzo dei Congressi di Firenze. La cerimonia di apertura è prevista per le 16 di domenica 26 agosto, nell’auditorium del Palacongressi.

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L’appuntamento fiorentino richiamerà 1.600 ricercatori da 76 Paesi, che affronteranno il problema dell’errore umano negli incidenti, di come migliorare la performance dell’essere umano al lavoro, della qualità delle cure, della sicurezza nei trasporti. Un evento di straordinaria importanza che tutti si augurano, anche alla luce del disastro di Genova, contribuisca a far crescere la cultura della sicurezza nel nostro Paese a tutti i livelli. Tra i sostenitori del congresso, importanti istituzioni pubbliche e private in vari settori: trasporti, difesa, aeronautica, sanità, nuove tecnologie, ecc.

In apertura, il 26 agosto, due interventi straordinari di Pascale Carayon (University of Madison) una delle maggiori esperte di fattore umano e sicurezza delle cure e Jeffrey Braithwhite (Macquire University Sidney), tra le menti più lucide sui modelli di sanità da sviluppare per migliorare la qualità dell’assistenza sanitaria.

“La sicurezza del paziente resta un problema molto grosso in tutto il mondo – dice Pascale Carayon – I fattori umani e l’ergonomia possono contribuire in maniera significativa a delineare e implementare soluzioni sostenibili per migliorare notevolmente i processi di cure complesse e indirizzare i problemi di sicurezza del paziente”.

“Stiamo entrando in una nuova era di ergonomia – è il commento di Jeffrey Braithwhite – Le persone opereranno molto meglio nei sistemi complessi se applicheremo un nuovo modo di relazionarsi e connettersi, in modo da poter collaborare in futuro nel modo migliore”.Risultati immagini per IEA FIRENZE 2018

Nel corso di una sessione del congresso IEA, organizzata in collaborazione con WHO, l’Organizzazione mondiale della sanità, verrà presentato un Report sulla salute mondiale, realizzato congiuntamente da WHO, OCSE e Banca Mondiale. Dal Report emerge, tra l’altro, che nei Paesi ad alto reddito, 7 pazienti ospedalizzati su 100 possono aspettarsi di essere colpiti da un’infezione legata alle terapie (nei Paesi in via di sviluppo il dato è di 1 su 10). Circa il 15% della spesa ospedaliera nei Paesi ricchi è usata per correggere complicazioni prevenibili delle cure ed eventi avversi per i pazienti.

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Sempre dal Report, nei Paesi ad alto reddito la percentuale delle vaccinazioni contro l’influenza varia dall’1% al 78% (malgrado l’obiettivo del 75% posto per il 2010 dall’assemblea dell’Organizzazione mondiale della sanità del 2003). Globalmente, il costo degli errori medici è di 42 miliardi di dollari l’anno. Il WHO stima che 303.000 madri e 2,7 milioni di neonati muoiano ogni anno, e che molti di più siano colpiti da malattie prevenibili. Inoltre, circa 2,6 milioni di bambini nascono morti ogni anno.

Il congresso si concluderà il 31 agosto, con un meeting internazionale degli specializzandi sulla sicurezza delle cure per le nuove generazioni di medici. Parteciperanno 300 specializzandi da 30 paesi. “E’ affidato a loro – osserva Riccardo Tartaglia, responsabile GRC della Regione Toscana e organizzatore dell’evento assieme a Sara Albolino – quel salto di qualità e sicurezza nell’assistenza sanitaria, più volte auspicato, ma ancora lento nel suo sviluppo, come testimoniato dal recenti report OECD, OMS, Banca mondiale”. Al meeting, realizzato dal centro regionale GRC, che è WHO collaborating centre, interverranno i vertici WHO Walter Ricciardi, Liam Donaldson, Sue Sheridan e Peter Lachma, CEO della International Society for Quality in Health Care.

MEDICINA DEL LAVORO E AGRICOLTURA : A MILANO UNO DEI CENTRI OMS PER LE MALATTIE

Da Meteoweb

Tra i 73 centri di collaborazione riconosciuti in tutto il mondo, solo 40 sono stati riconfermati dall’Organizzazione Mondiale della Sanita’ come centri di collaborazione attiva in ambito di Medicina del Lavoro: l’International Centre for Rural Health (Centro Internazionale di Medicina Rurale) dell’ASST Santi Paolo e Carlo di Milano e’ uno di questi.

teco milano per medicina del lavoro agricolturaSi tratta di un traguardo importante per Claudio Colosio, direttore del Centro e della Struttura di Medicina del Lavoro dell’ASST e per il Dipartimento di Scienze della Salute dell’Universita’ degli Studi di Milano Polo San Paolo, considerato che, in Italia l’altro istituto che ha guadagnato questo riconoscimento è l’INAIL.

L’International Centre for Rural Health promuove e tutela la salute e la sicurezza dei lavoratori agricoli sul territorio nazionale e raccoglie esperienze e competenze necessarie ad affrontare il complesso tema della prevenzione sanitaria nelle aree agricole. Per i prossimi 4 anni il Centro continuera’ quindi ad operare sui tavoli di lavoro a livello nazionale ed internazionale per fornire supporto alle attivita’ svolte dall’OMS in ambito di malattie da lavoro, criteri diagnostici, di esposizione e diagnosi precoce di malattie professionali.

Si occupera’ dello sviluppo di progetti pilota al fine di migliore l’accesso delle popolazioni rurali a servizi di Medicina del Lavoro, supportare le attivita’ svolte dall’OMS in ambito di protezione e promozione della salute dei lavoratori delle strutture sanitarie, compresi “capacity building”, metodi per la prevenzione e networking. Dal 2006 il Centro di Medicina Rurale dell’ASST Santi Paolo e Carlo svolge attivita’ di sorveglianza sanitaria sui lavoratori delle oltre 53.000 aziende agricole lombarde che contano circa 150-200.000 operatori (tra fissi e stagionali).

Le patologie professionali piu’ diffuse sono principalmente quelle muscoloscheletriche (artrite, tendinite, osteoartrosi, ecc.) e l’ipoacusia da rumore, per la troppa esposizioni prolungate a rumori intensi.

Immagine correlata teco medicina del alvoro agricoltura“Siamo molto soddisfatti di questo riconoscimento ma consideriamo questo successo un punto di partenza e non un punto di arrivo”, dichiara Colosio. “Ambiziosi i progetti a cui stiamo lavorando come l’esame di tutti i rapporti annuali dei Medici Competenti lombardi attivi presso imprese agricole, l’attivita’ di armonizzazione dell’approccio dei Medici del Lavoro all’Agricoltura, l’attivazione di un ambulatorio di allergologia, lo svolgimento di iniziative volte a garantire la sorveglianza sanitaria sul luogo di lavoro dei lavoratori stagionali e, auspichiamo a breve, l’apertura di un Osservatorio Epidemiologico Regionale Agricoltura”, conclude.

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POSTURE SCORRETTE UNA LISTA DI CONTROLLO EUROPEA

UNA CHECK LIST SULLE POSTURE INCONGRUE

ECCO COME PREVENIRE IL DOLORE OSTEOARTICOLARE
Malattie e disturbi muscolo-scheletrici  da postura incongrua  sono assai diffusi tra lavoratrici e lavoratori e benchè siano spesso sottovalutati ,rappresentano un fattore importante nella genesi di molte patologie e disturbi di ambito ortopedico
POSTURE TECO MILANO
I disturbi muscolo-scheletrici (DMS) coinvolgono muscoli, articolazioni, tendini, legamenti, nervi, spesso anche  il sistema circolatorio locale:  Avere una postura di lavoro corretta  è un efficace sistema di prevenzione.
L’agenzia Europea  ha dedicato le sue energie a sensibilizzare gli operatori della sicurezza  a questo problema ed ha prodotto qualche anno fa una lista di controllo check list ad hoc: “ E-fact 45:  Lista di controllo per prevenire posture di lavoro scorrette”.
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Il documento  sottolinea come una postura corretta è una “postura comoda, che consente il naturale allineamento delle articolazioni – ossia la posizione neutra del corpo. Se il corpo opera in posizione neutra diminuiscono le tensioni e le sollecitazione di muscoli e sistema osteo-tendineo , riducendo così il rischio che i lavoratori sviluppino DMS”.
Viceversa debba intendersi  postura scorretta  quella postura che  determina nelle diverse parti del corpo una posizione innaturale . Se un’articolazione si sposta dalla propria posizione naturale, “è necessario un maggiore  sforzo muscolare  per ottenere la stessa forza e si produce quindi fatica muscolare. Inoltre, le posizioni non neutre possono accrescere le sollecitazioni di tendini, legamenti e nervi, aumentando il rischio di lesioni; se possibile, vanno quindi evitate”.
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A questo proposito l’Agenzia europea propone una lista di controllo con domande sulle posture di schiena, collo, braccia, mani e gambe durante attività lavorative svolte in posizione eretta e da seduti.
Sono poi elencate e azioni che si possono realizzare a livello tecnico, organizzativo e individuale per prevenire o ridurre i rischi provocati da posture incongrue . Questa check list non prende in considerazione altre esposizioni concausali quali ad esempio le vibrazioni,
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Vediamo  ora alcune delle domande presenti nella check list  per la:testa, collo schiena e spalle;
La risposta negativa alle domande indica la necessità di apportare migliorie al posto di lavoro:
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– “il collo viene tenuto in posizione verticale e rilassata, e la testa e diritta (si evita di piegare e/o ruotare il  collo)?
– la schiena rimane diritta? Si evita di piegare il torso in avanti o lateralmente (senza sostegno)?
– si evita di lavorare con le mani dietro il corpo?
– si evita di allungarsi eccessivamente?
– i gomiti rimangono al di sotto del livello del petto?
– le spalle sono in posizione rilassata e si evita di lavorare con le spalle sollevate?
– da seduti, si evita di lavorare a lungo tenendo curva la parte inferiore della schiena?
– per le mansioni che si devono svolgere da  seduti , sono disponibili sedili? Sedile, schienale e braccioli sono sufficientemente regolabili per adattarsi alle dimensioni corporee individuali?
– si evita di lavorare in piedi su superfici dure, per esempio pavimenti di cemento?”
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Vediamo ora alcuni esempi di misure preventive.
criteri generali per pianificare e organizzare il lavoro per evitare o ridurre al minimo le posture scorrette:
– “applicare principi ergonomici nella pianificazione del processo produttivo; solo raramente, purtroppo, si tiene conto degli effetti che il processo produttivo esercita sul carico di lavoro fisico sopportato dai lavoratori. È importante quindi che tra i pianificatori del lavoro figurino alcuni esperti di ergonomia ;
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– pianificare il processo di lavoro; per esempio, sostituire all’assemblaggio seriale dei pezzi di un prodotto l’assemblaggio del prodotto totale da parte di una sola persona, per rendere più vario il lavoro e variare di conseguenza le posture assunte durante il lavoro;
– durante la pianificazione dei processi produttivi e di lavoro, consultare i lavoratori interessati”.
Per testa, collo, schiena e spalle è necessario adattare l’altezza del piano di lavoro al tipo di mansione (ad esempio per unlavoro di precisione: uomini 100– 110 cm; donne 95– 105 cm).
È bene ”fornire piani di lavoro di altezza regolabile per lavoratori di altezza differente, affinché sia possibile mantenere diritti  il rachide  per evitare di sollevare le spalle.
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Non usare piattaforme: provocano il rischio di inciampare, sono scomode da pulire e intralciano le operazioni di trasporto lungo i pavimenti. Richiedono pure uno spazio di lavoro supplementare e il loro utilizzo diviene poco pratico qualora sia necessario adattarne l’altezza a diverse persone o ad altezze di lavoro differenti”.
Altre indicazioni per queste parti del corpo:
– “installare sistemi automatici per mansioni che richiedono prolungate permanenze in posizioni sedute o erette e movimenti ripetitivi; per esempio mansioni di cernita, assemblaggio o imballaggio;
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– fornire condizioni di visibilità adeguata per svolgere la mansione (luce sufficiente, assenza di riflesso, sufficiente dimensione dei caratteri, ecc.) affinché il lavoratore non debba curvarsi in avanti;
– fornire una superficie di lavoro inclinata per ridurre la necessità di piegare il collo in avanti, nelle mansioni che richiedono grande sforzo visivo oppure massima coordinazione tra vista e compiti manuali (lettura, disegno, lavori con strumenti di precisione);
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– collocare i materiali, gli attrezzi e i dispositivi di controllo più frequentemente utilizzati di fronte al lavoratore, in modo che non sia necessario curvarsi, girarsi, ruotare la testa o la schiena o sollevare le braccia;
– evitare di lavorare tenendo le mani dietro il corpo oppure lateralmente e distanti dal corpo: è una postura che si assume spesso quando si fanno scivolare oggetti
– quando si svolge una mansione, mani e gomiti devono rimanere ben al di sotto del livello delle spalle. Se è indispensabile lavorare al di sopra delle spalle, la durata del lavoro va limitata e occorre effettuare pause frequenti”.
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Le indicazioni per braccia e mani:
– “fornire un sostegno per le  braccia  se si devono maneggiare oggetti tenendole sollevate. Il sostegno per le braccia riduce il carico sulle spalle e sulla colonna vertebrale;
– se si usa un attrezzo a mano  scegliere il modello più adatto per la mansione e la postura da assumere, in modo che le articolazioni possano rimanere in posizione neutra (o quasi). Utilizzando impugnature ergonomiche (corretta collocazione delle impugnature dell’attrezzo) si può evitare di piegare il polso;
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– la cura nella scelta e nella manutenzione dell’attrezzatura riduce il  logorio fisico
L’uso di coltelli, seghe o altri attrezzi non affilati richiede maggior dispendio di energia.
La cura nella scelta e nella manutenzione degli arnesi a mano provvisti di motore riduce anch’essa l’usura, il rumore e le vibrazioni;
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– “la forma e la collocazione delle impugnature su carrelli, carichi, macchinari e attrezzature deve tener conto della posizione delle mani e delle braccia. L’impugnatura deve essere di forma più o meno convessa per aumentare la superficie di contatto con la mano. Si sconsiglia l’uso di impugnature preformate, che lasciano poco spazio alle dita, non tengono conto delle differenze individuali nella grossezza delle dita e non sono adatte ad essere usate indossando guanti”.
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Infine alcune indicazioni per ginocchia e gambe:
“fornire spazio sufficiente per gambe e piedi, per consentire al lavoratore di collocarsi vicino all’oggetto di lavoro senza piegarsi;
– predisporre una sbarra orizzontale alla base di piani o banchi di lavoro come sostegno per i piedi, accertando però che vi sia spazio sufficiente sia per i piedi che per le gambe. Posando il piede sulla sbarra, l’inclinazione dell’anca ridurrà la sollecitazione dei muscoli nella parte inferiore della schiena;
– se si usa un pedale, quest’ultimo deve essere di grandi dimensioni e utilizzabile con entrambi i piedi. il pedale va collocato a livello del pavimento per evitare che gambe e piedi debbano assumere posizioni scomode. Verificare che il controllo del pedale non richieda uno sforzo eccessivo;
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– mettere a disposizione tappetini antistress che servono a ridurre l’affaticamento causato da lunghe permanenze in piedi su superfici dure (per esempio pavimenti di cemento); si possono fabbricare con vari materiali, tra cui gomma, moquette, vinile e legno;
– il luogo di lavoro deve offrire la possibilità di svolgere le proprie mansioni sia in posizione eretta che da seduti, oppure deve essere provvisto di sgabelli con poggiapiedi. In tal modo l’utente potrà assumere varie posture, sia in piedi che da seduto, durante lo svolgimento della mansione”.
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la parte finale del documento è dedicata alla formazione dei lavoratori ed alle misure organizzative e procedurali
 la check list /lista di controllo per prevenire le posture di lavoro scorrette è disponibile al seguente linK:

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FOCUS SU ERGONOMIA 4.0

CONVEGNO INAIL  DI ERGONOMIA A ROMA  IL 4 LUGLIO 2018.

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L’innovazione tecnologica sta trasformando tutti i processi industriali offrendo, allo stesso tempo, grandi prospettive di sviluppo nell’industria 4.0, come emerge anche dal Piano Nazionale Impresa 4.0.

In questo contesto devono essere considerati i potenziali  rischio per la salute e sicurezza sul lavoro pn. L’Ergonomia, che mette da sempre l’uomo al centro dell’attenzione, diventa uno degli strumenti fondamentali per affrontare questo cambiamento.

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Il convegno “Ergonomia 4.0” offre un’occasione per illustrare alcune delle ricerche più significative svolte dall’Inail, anche attraverso collaborazioni con istituzioni di eccellenza e con il mondo produttivo, per la gestione e prevenzione del rischio biomeccanico, il più grande determinante tra le malattie professionali.

 

Fonte INAIL:

https://www.inail.it/cs/internet/comunicazione/news-ed-eventi/eventi/evento-ergonomia-40-pastore-2018.html

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 DA https://www.innovationpost.it/

ERGONOMIA 4.0 COSA SIGNIFICA?

È stato pubblicato il sesto numero del magazine della Fondazione Ergo BellaFactory Focus. In questo numero si parla di Ergonomia 4.0 passando dagli esoscheletri industriali per la movimentazione manuale dei carichi presentati alla recente fiera mondiale Hannover Messe al problema normativo sulla salute e sicurezza nei luoghi di lavoro (D.Lgs 81/2008) che emerge dal primo rapporto ANMIL, agli ultimi dati sulle malattie professionali in Italia. Un commento alla cosiddetta “Riforma Madia” sul modello organizzativo della PA e la recente indagine sulle cause della bassa produttività in Italia del nostro Centro Studi.

L’editoriale di BellaFactory Focus

Ergonomia 4.0, salute nel mondo del lavoro, possiamo già parlare di una fabbrica uomo-centrica? A che punto siamo in Italia? Quali sono le novità che la quarta rivoluzione industriale porterà in tal senso? Quali gli impatti sullavoro fisico? Quali saranno le ripercussioni dell’introduzione di nuovi dispositivi? Le nuove tecnologie andranno a modificare anche lavalutazione del rischio in fase di progettazione e industrializzazione?

La Prof.ssa Cavatorta, docente del Dipartimento di Ingegneria Meccanica e Aerospaziale al Politecnico di Torino, racconta le soluzioni tecnologiche presentate alla recente fiera Hannover Messe (24-28 aprile 2017), fiera mondiale per l’industria, dai robot collaborativi agli esoscheletri industriali. Il quadro che ne emerge è estremamente chiaro: oggi solo nelle aziende medio-grandi la modellizzazione del processo produttivo virtuale permette un approccio proattivo all’ergonomia con tutti i vantaggi che ne conseguono a livello di costi e in termini di valutazione del rischio.

Salute dei lavoratori: tutela e normative

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Il recente Rapporto ANMIL sul tema della salute e la sicurezza sul lavoro mostra lo scollamento tutto italiano che esiste tra regole e tutele. Cosa è urgente fare? Semplificare il testo di legge, adeguarlo alle esigenze più moderne e attuali, serve cultura di prevenzione, serve più attenzione da parte delle istituzioni nello studio e nella ricerca in materia di salute.

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In particolare, emerge l’esigenza di maggior attenzione alla materia della movimentazione manuale dei carichi e alla promozione della adozione di misure e pratiche di gestione del rischio da sovraccarico biomeccanico più adeguate ai singoli settori. Da anni Fondazione Ergo ha attivato una serie di azioni che mirano proprio a diffondere una nuova pratica per la gesitone di tale rischio e ha recentemente presentato presso l’UNI una proposta risolutiva: il modello ERM (Ergonomic Recovery Model for Cyclical Industrial Work).

Tutto questo per capire quanto deve ancora cambiare in Italia perché la salute dei luoghi di lavoro torni al centro dell’interesse non solo del Legislatore ma anche dei manager di azienda. Perché il vantaggio competitivo lo si guadagna solo investendo nelle persone e nel loro lavoro più che nelle tecnologie.

L’efficientamento della Pubblica Amministrazione tra le cause della bassa produttività dell’Azienda Italia

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Presentiamo inoltre il primo numero de “I Quaderni di Approfondimento” tutto dedicato ad analizzare le cause della bassa produttività italiana. Ne emerge una mappa dettagliata che include tra le cause l’esigenza di riformare ed efficientare l’organizzazione della PA. In tal senso il Prof. Della Rocca, già Prof. associato di Sociologia Industriale presso l’Università della Calabria, commenta la recente “riforma Madia” e ne fa un’analisi efficace e propositiva che parte dall’esigenza dello snellimento delle strutture e della gerarchia della PA fino a sottolineare l’esigenza di indicatori standard in grado di misurare i risultati come elemento centrale per il futuro del “modello operativo” dell’azienda PA. Ma la PA è pronta per avviare questo cambiamento che preveda alla base una gestione scientifica del lavoro?

È possibile leggere e scaricare il sesto numero del BellaFactory Focus a questo link.

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SOVRACCARICO BIOMECCANICO NELLE MARCHE . 8 GIUGNO 2018

Analisi del SOVRACCARICO BIOMECCANICO : news ed esempi applicativi in settori produttivi territoriali nell’esperienza di ASL e INAIL delle Marche

San Benedetto del Tronto Palariviera – P.le A. Moro, 1
venerdì 8 giugno 2018 ore 9:00 – 17:30

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SOVRACCARICO BIOMECCANICO CONGRESSO

Seminario Nazionale EPM – INAIL – Regione Marche

PRIMA PARTE – INTRODUZIONE
Chair: Angela Ruschioni

9;00 – 9,15 ASUR – INAIL Regione Marche Comune di SBT
INTRODUZIONE E SALUTI DELLE AUTORITA’

9,15 – 9,30 Sonia Fontana – Fabio Filippetti (Regione Marche)
Il piano Regionale di Prevenzione 2014-2018 sul controllo del rischio da sovraccarico biomeccanico: percorso formativo degli operatori ASUR-INAIL Regione Marche

SECONDA PARTE: EPM NEWS
Chair: D. Colombini, E. Occhipinti

9,30 – 9,50 Angela Ruschioni (ASUR Marche – AV5 – Referente regionale gruppo di lavoro nazionale Mal. Musc.Scheletriche)
Premappa Ergocheck EPMIES: come strumento di valutazione preliminare del rischio promosso dalle linee guida della regione Marche presso le aziende territoriali

9,50 – 10,10 Paolo Campanini, Alberto Baratti (EPM IES – ASL CN)
Premappa Ergocheck news:studio preliminare dello stress nel modello computerizzato di EPMIES: i primi risultati.

10,10 – 10,30 Ugo Caselli (Inail Marche)
Premappa Ergocheck news: la scheda del rischio Biologico

10,30 – 10,50 Enrico Occhipinti (EPM IES)
L’aggiornamento dello standard ISO 11228-1 sul sollevamento e trasporto manuale di carichi

10,50- 11,20 INTERVALLO

11,20 – 11,40 Marco Cerbai, Marco Placci (EPM IES)
Il corretto uso del dinamometro nella misura del traino e spinta e la corretta interpretazione e gestione dei risultati

11,40 – 12,10 Daniela Colombini (EPM IES)
ISO news: l’analisi multicompiti a ciclo annuale nel lavoro ripetitivo e nella movimentazione carichi :novità in prima ipotesi di Technical Report ISO per l’agricoltura

TERZA PARTE: ESPERIENZE APPLICATIVE DELLO STUDIO E GESTIONE DEL SOVRACCARICO BIOMECCANICO NELLA ESPERIENZA DEGLI OPERATORI ASL DELLA REGIONE MARCHE
Chair: Angela Ruschioni, Giorgio Di Leone

12,10 – 12,35 Maria Pia Cancellieri (SPSAL-AV1- ASUR MARCHE)
La lavorazione delle pentole in una azienda del territorio: risultati della valutazione del rischio e prima casistica clinica

12,35 – 13,00 Nicoletta Orazi, Raffaella Compagnoni (SPSAL-AV3- ASUR MARCHE INAIL MARCHE)
Settore confezione abito da uomo: risultati valutativi del rischio in piccola azienda artigianale

13,00 – 14,30 INTERVALLO

14,30 – 14,55 Barbara Balzani (SPSAL-AV2- ASUR MARCHE)
Esperienza di valutazione del rischio da sovraccarico biomeccanico degli arti superiori nell’attività di bake-off di un supermercato di piccole dimensioni

14,55 -15,20 Marco Carletti (SPSAL-AV2- ASUR MARCHE)
Settore distribuzione: La valutazione del rischio da sovraccarico biomeccanico degli arti superiori nell’attività di pasticceria e pizzeria in un Ipermercato della Regione Marche.

15,20 -15,45 Lucia Isolani (SpreSAL-AV3 Epidemiologia Occupazionale – ASUR MARCHE)
Sovraccarico biomeccanico dell’arto superiore nel settore rifiuti: sorveglianza epidemiologica del rischio e delle malattie lavoro correlate. Uno studio pilota.

15,45 -16,10 R. Stopponi, G. De Santis, F. Polinic (SPSAL-AV3/AV4-ASUR MARCHE – CNA FERMO)
Il sovraccarico biomeccanico dell’arto superiore nel settore calzaturiero

16,10 – 16,30 INTERVALLO

16.30 – 16.50 G. Di Leone (SPESAL Area Nord Bari – Coordinatore Nazionale Piano Naz.Mal. Muscolo-scheletriche)
Le attività delle Regioni per la prevenzione delle malattie dell’apparato muscolo scheletrico e il Piano Nazionale della Prevenzione.

16,50- 17,30 Cerimonia di Consegna degli attestati ai componenti dei Gruppi di Lavoro del Percorso Formativo Marche

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LOCANDINE

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Quando si parla di sicurezza sul lavoro, ambiente, medicina del lavoro e formazione Teco Milano srl è il riferimento giusto per chi cerca un partner adatto.

info@tecomilano.it      Telefono 02 48958304

 

ERGONOMIA E UFFICI 2018 -22 GENNAIO – 5 FEBBRAIO 2018

CORSO DI FORMAZIONE PERMANENTE

ERGONOMIA E UFFICI: PROGETTAZIONE PER LA SICUREZZA E IL BENESSERE, PER TUTTI

22 Gennaio – 5 Febbraio 2018
Politecnico di Milano
P.zza L. Da Vinci, 32

Con il patrocinio della Società Italiana di Ergonomia e Fattori Umani

 Scarica qui la locandina con il programma e la scheda d’iscrizione

PRESENTAZIONE E CONTENUTI DEL CORSO

“L’Ergonomia (o Fattori Umani) è la disciplina scientifica interessata alla comprensione dell’interazione tra gli elementi di un sistema (umani e d’altro tipo) e la funzione per cui viene progettato (nonché la teoria, i principi, i dati e i metodi che vengono applicati nella progettazione). Ciò allo scopo di ottimizzare la soddisfazione dell’utente e l’insieme delle prestazioni del sistema”, secondo la definizione approvata dall’Associazione Internazionale di Ergonomia (I.E.A., International Ergonomics Association). L’ergonomia/Human Factors è, pertanto, la scienza che ha per oggetto principale l’adattamento del lavoro all’essere umano e non, piuttosto, il contrario. L’approccio ergonomico consente di progettare ambienti/prodotti/servizi compatibili con le caratteristiche psico-fisiche degli esseri umani. Si tratta di una scienza antropocentrica e multidisciplinare che riguarda sia gli ambienti di vita sia di lavoro e permette di dare risposte anche a problemi complessi.
Il Corso si prefigge di fornire gli strumenti per individuare i criteri utili a garantire un miglior benessere lavorativo e sicurezza, con benefici importanti nel clima aziendale e, conseguentemente, per la produttività. I partecipanti acquisiranno gli elementi di conoscenza base, strumenti e metodi per progettare e realizzare ambienti di lavoro d’ufficio, conformi alla normativa tecnica di settore e compatibili con le esigenze delle persone reali, uomini e donne. Affrontare il tema delle differenze negli ambienti lavorativi diventa fondamentale per garantire una maggiore efficienza e per accrescere il grado di soddisfazione dei lavoratori. Per questo motivo, il Corso consente ai partecipanti di acquisire gli elementi di conoscenza all’approccio Design for All, una pratica progettuale che valorizza le differenze fisiche, percettive, di genere e culturali, cercando di fornire risposte compatibili in termini di autonomia, sicurezza e comfort.

A CHI È RIVOLTO

Il corso è rivolto principalmente a professionisti laureati e non (ingegneri, architetti, geometri, periti industriali) dei settori della progettazione e della sicurezza sul lavoro e ai funzionari tecnici della pubblica amministrazione.

STRUTTURA DEL CORSO E NOTE ORGANIZZATIVE

Il corso si articola in 3 giornate, per una durata complessiva di 24 ore. Ciascuna giornata avrà una durata di 8 ore (dalle 9:00 alle 13:00 e dalle 14:00 alle 18:00), come da programma illustrato di seguito.

Il corso e’ accreditato al CNI da parte dell’Ordine degli Ingegneri della provincia di Milano per n. 24 CFP
Il corso e’ accreditato al CNAPPC da parte dell’Ordine degli Architetti PPC della provincia di Milano per n. 20 CFP
Il corso è valido ai fini dell’aggiornamento per RSPP-ASPP


INFORMAZIONI

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SOVRACCARICO BIONECCANICO E SORVEGLIANZA SANITARIA: INDIRIZZI DELLA REGIONE LOMBARDIA

La Regione Lombardia ha approvato con il Decreto n. 16750 del 21 Dicembre 2017 gli indirizzi per la sorveglianza sanitaria dei soggetti esposti al rischio da sovraccarico biomeccanico.

Le linee  guida hanno lo scopo di supportare l’attività  di sorveglianza sanitaria specifica del Medico Competente

Risultati immagini per medico del lavoro

medicina del lavoro

Vengono riportate  nello specifico indicazioni utili per la sorveglianza sanitaria sia  a livello individuale che a livello collettivo. Il documento si sofferma sul giudizio di idoneità e sugli adempimenti medico legali.

Una serie di allegati definiscono i questionari anamnestici e le schede per registrare le valutazioni cliniche.

Le finalità della sorveglianza sanitaria  a livello individuale sono:

– identificazione dei soggetti portatori di condizioni di ipersuscettibilitá ai rischi presenti, al fine dell’adozione delle misure cautelative idonee per evitare l’insorgenza della patologia;
– individuazione di eventuali patologie nella fase precoce, preclinica, al fine di evitare l’aggravamento della patologia stessa;
– individuazione di soggetti con patologie conclamate, al fine di adottare le misure protettive adeguate e di procedere agli eventuali adempimenti medico legali.

Immagine correlata

medico del lavoro medico competente

Mentre le finalità della sorveglianza sanitaria  a livello collettivo sono:
– contributo del MC ad una più approfondita ed accurata valutazione del rischio, anche mediante il confronto con i dati di occorrenza delle patologie e dei disturbi nei diversi gruppi di lavoratori esposti;
– redazione di bilanci di salute collettiva, utili al fine di verificare l’efficacia degli interventi di prevenzione adottati e di programmare eventuali ulteriori interventi preventivi;
– contributo alla conoscenza delle patologie prese in esame, con possibilità di confronti anche con altri gruppi di lavoratori.

L’utilizzo dei dati collettivi permette, infatti, l’effettuazione di analisi comparative al fine di evidenziare eventuali significativi eccessi nel gruppo dei lavoratori presi in considerazione.

Per approfondire l’argomento si rimanda alla relativa Linea Guida:
LINEE GUIDA REGIONE LOMBARDIA: SOVRACCARICO BIOMECCANICO