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BANDO ISI INAIL: PRONTO AL VIA!

Dal 2 maggio al 16 giugno 2023, ore 18:00, è aperta la procedura informatica per la compilazione delle domande del bando Isi 2022.

Dal giorno 2 maggio 2023 al giorno 16 giugno 2023, ore 18:00, è aperta la procedura informatica per la compilazione delle domande relative al bando Isi 2022.Per semplificare e agevolare l’attività di presentazione della domanda di finanziamento, inoltre, è stato adeguato il sistema di profilazione per l’accesso ai servizi online introducendo due nuovi specifici profili riservati a professionisti e società di intermediazione.I soggetti intermediari devono registrarsi al portale Inail e, quindi, essere abilitati ai servizi online da parte delle sedi territorialmente competenti, che operano tramite il “cruscotto di abilitazione”, sulla base delle richieste che gli stessi interessati fanno pervenire utilizzando l’apposita modulistica.L’intermediario può quindi assumere in delega l’impresa per eseguire gli adempimenti connessi esclusivamente con la domanda di finanziamento ISI. 

  • Bando Isi 2022
  • Modalità di partecipazione, avvisi pubblici ed elenchi relativi al finanziamento.

BANDO ISI 2023

È stato pubblicato il nuovo Bando dell’INAIL per incentivare le imprese a realizzare nel 2023 progetti per il miglioramento documentato delle condizioni di salute e di sicurezza dei lavoratori.

INAIL ha pubblicato il nuovo Bando ISI per il 2023; come ogni anno, sono finanziabili diversi Assi di finanziamento: 

  1. Progetti di investimento e Progetti per l’adozione di modelli organizzativi e di responsabilità sociale;
  2. Progetti per la riduzione del rischio da movimentazione manuale di carichi (MMC);
  3. Progetti di bonifica da materiali contenenti amianto;
  4. Progetti per micro e piccole imprese operanti in specifici settori di attività;
  5. Progetti per micro e piccole imprese operanti nel settore della produzione primaria dei prodotti agricoli.

Assolombarda è a disposizione per la comprensione delle regole per presentare la domanda di ammissione al Bando (Avviso regionale) e per ottenere i bonus ai fini del punteggio: la condivisione dei progetti deve avvenire preliminarmente alla data di chiusura della procedura informatica per la compilazione delle domande. 

Dal 21 febbraio 2023 vi saranno sul sito INAIL aggiornamenti su tempistiche e moduli.( Da Assolombarda)

LINK:

https://www.incentivimpresa.it/bando-isi-inail/

COS ‘È L ‘HSE MANAGER

L’HSE manager è una delle figure emergenti nella moderna gestione ambientale, in quanto responsabile della soluzione dei problemi ambientali dell’impresa, guidandola tra obblighi, adempimenti, rischi ed opportunità.
Fino a poco fa essere HSE significava essere stati “investiti” di tale titolo senza alcuna necessaria preparazione specifica, il più delle volte trattandosi di una mera estensione delle competenze e del ruolo del RSPP.


 
Dal 2018 c’è però addirittura una specifica Norma UNI di riferimento, ed è a questa che oggi bisogna riferirsi.
 
Ma chi è l’HSE? Quali sono le sue vere responsabilità e competenze?

Qualcuno ancora oggi ci scrive per domandarcelo: “che cosa significa HSE Manager?”. La definizione di HSE può essere trovata comodamente su Wikipedia, la sintetizziamo qui di seguito per comodità.
 
HSE è l’acronimo di “Health, Safety & Environment” (letteralmente: Salute, Sicurezza e Ambiente): l’HSE Manager è la figura che si occupa della gestione di questi aspetti all’interno dell’ecosistema aziendale di attività e processi.
 
Un HSE si occupa della redazione e dell’aggiornamento di tutta la documentazione necessaria all’adempimento degli obblighi in materia di Sicurezza e Ambiente, della gestione dei sistemi di sicurezza e di tutela ambientale, mantiene i rapporti con le autorità competenti e gli enti certificatori.

Studia e realizza gli adeguamenti conseguenti alla promulgazione di nuove leggi e norme, risolve le prescrizioni e le non conformità, raccoglie ed elabora i dati relativi al monitoraggio ambientale (scarichi, rifiuti, emissioni, risorse energetiche, etc.).
 

Assicura l’implementazione dei requisiti di legge in materia di salute e Sicurezza sui luoghi di lavoro, D.Lgs 81/08.
Si occupa della valutazione dei rischi e dei piani di miglioramento, della verifica e gestione dei piani manutenzione, effettua indagini fisiche strumentali con supporto esterno, aggiorna le procedure.
 

E ancora dovrà verificare la disponibilità ed il corretto uso dei dispositivi di protezione individuale (DPI) e verificare le disposizioni del Piano Operativo di Sicurezza (POS), eventualmente segnalando le modifiche da apportare.

Per diventare HSE Manager un buon punto di partenza è una laurea a indirizzo tecnico, come Ingegneria Meccanica o Elettrotecnica o Gestionale o dell’Ambiente e del Territorio.
 

Ma sarà necessario superare diversi esami per poter ottenere le certificazioni necessarie per poter lavorare in questo ruolo.
 

Tra le conoscenze necessarie per il superamento di questi esami ci sono quelle relative alla normativa e alla responsabilità connesse alla sicurezza sul lavoro e alla tutela dell’ambiente, all’implementazione di un sistema di gestione integrato sicurezza, qualità, ambiente ed etica, alla modalità di conduzione degli audit, alla gestione della fase di analisi del rischio per un appropriato piano di prevenzione, al controllo economico per un corretto investimento nelle azioni di miglioramento e di riduzione dei rischi, alla diffusione della cultura della sicurezza e gestione dei conflitti, allo sviluppo del benessere organizzativo aziendale, alla gestione delle situazioni di emergenza.( Da tuttoambiente.it)

CHE COS’È UN BCP BUSINNESS CONTINUITY PLAN.

da ibm.com

Cosa è un business continuity plan?

Un business continuity plan è un documento che delinea come un’azienda continuerà ad operare durante un’interruzione non pianificata del servizio. È più completo di un piano di disaster recovery e comprende piani di emergenza per i processi aziendali, i beni, le risorse umane e i partner commerciali – ogni aspetto del business che potrebbe essere colpito.

I piani contengono tipicamente una checklist che include le forniture e le apparecchiature, il backup dei dati e le ubicazioni del sito di backup. I piani possono anche identificare gli amministratori del piano e includere informazioni di contatto per i soccorritori di emergenza, il personale principale e i fornitori di siti di backup. I piani possono fornire strategie dettagliate su come salvaguardare le operazioni commerciali dalle interruzioni sia a breve che a lungo termine.

Un componente fondamentale di un BCP è un piano di disaster recovery che include le strategie per gestire le interruzioni IT su reti, server, personal computer e dispositivi mobili. Il piano riguarda la possibilità di ristabilire la produttività degli uffici e il software aziendale in modo che le esigenze aziendali principali possano essere soddisfatte. Nel piano è necessario delineare i workaround manuali richiesti per far sì che le operazioni possano continuare fino al ripristino dei sistemi informatici.

Esistono tre aspetti principali in un piano di business continuity per le applicazioni e i processi fondamentali:

  • Elevata disponibilità: predisporre la capacità e i processi affinché un’azienda disponga dell’accesso alle applicazioni indipendentemente dai guasti locali. Questi guasti possono presentarsi nei processi aziendali, nelle strutture fisiche o nell’hardware o software IT.
  • Attività continue: salvaguardare la capacità di mantenere il funzionamento durante un’interruzione, così come durante le operazioni pianificate quali i backup programmati o la manutenzione programmata.
  • Disaster recovery: determinare una strategia di ripristino per un centro dati in un sito diverso se un disastro dovesse distruggere il sito principale o dovesse renderlo inutilizzabile.

Evoluzione dei business continuity plan

La pianificazione della continuità operativa è emersa dalla pianificazione del disaster recovery nei primi anni ’70. Le organizzazioni finanziarie, come le banche e le compagnie di assicurazione, hanno investito in siti alternativi. I nastri di backup erano conservati in siti protetti lontano dai computer. Gli sforzi di recupero sono stati quasi sempre innescati a seguito di un incendio, un’inondazione, una tempesta o altre devastazioni. Gli anni ’80 hanno visto la crescita di siti commerciali di recupero che offrivano servizi informatici su base condivisa, ma la priorità era ancora solo il recupero informatico.

Gli anni ’90 hanno portato un forte aumento della globalizzazione aziendale e la pervasività dell’accesso ai dati. Le aziende pensavano al di là del disaster recovery e in modo più olistico all’intero processo di business continuity. Le aziende si sono rese conto che senza un accurato piano di business continuity avrebbero potuto perdere clienti e vantaggio competitivo. Allo stesso tempo, la pianificazione della business continuity stava diventando più complessa perché doveva tenere in considerazione architetture applicative come applicazioni distribuite, elaborazione distribuita, dati distribuiti e ambienti informatici ibridi.

Le organizzazioni oggi sono sempre più consapevoli della loro vulnerabilità nei confronti degli attacchi informatici che possono paralizzare un business o distruggere permanentemente i relativi sistemi IT. Inoltre, la trasformazione digitale e l’iperconvergenza creano porte d’accesso involontarie a rischi, vulnerabilità, attacchi e fallimenti. I piani di business continuity devono includere una strategia di resilienza informatica che può aiutare un’azienda a resistere a incidenti informatici dirompenti. I piani tipicamente includono modi per difendersi da questi rischi, proteggere le applicazioni e i dati critici e riprendersi da una violazione o da un fallimento in un modo controllato e misurabile.

Esiste anche un problema relativo ai volumi di dati in rapida crescita. Applicazioni come il supporto decisionale, il data warehousing, il data mining e la gestione delle risorse dei clienti possono richiedere investimenti notevoli nello storage online.

Il ripristino dei dati non si presta più a un approccio unidimensionale. La complessa infrastruttura IT della maggior parte delle installazioni ha superato la capacità della maggior parte dei negozi di rispondere nel modo in cui lo facevano solo pochi anni fa. Alcuni studi di ricerca hanno dimostrato che senza un’adeguata pianificazione, le aziende che in qualche modo si sono riprese da un evento disastroso immediato spesso non sono sopravvissute a lungo.

AMBIENTE E LAVORO: XXII SALONE DELLA SICUREZZA E LA SALUTE NEI LUOGHI DI LAVORO.

Torna dal 22 al 24 novembre 2022 a BolognaFiere” Ambiente Lavoro”, fiera di riferimento per la safety, la sicurezza e la salute nei luoghi di lavoro.

logo

SETTORI ESPOSITIVI

I settori espositivi

La sicurezza sul lavoro, in un’unica fiera.

Ambiente Lavoro promuove da oltre 30 anni l’incontro tra i protagonisti della sicurezza sul lavoro.

La fiera offre una panoramica completa sui prodotti e servizi finalizzati a tutelare e migliorare la sicurezza e lo stato di salute del lavoratore. La manifestazione intende presentare ad un pubblico professionale le soluzioni, previste nel nostro Paese, per limitare l’insorgere delle malattie professionali e ridurre il numero degli incidenti sul lavoro.

Richiedi informazioni

I settori espositivi

Sicurezza

Elettrica

Attrezzi con isolamento | Componentistica di sicurezza | Strumenti di misura e controllo

Protezione macchine e organi

Attrezzature di soglia | Barriere di demarcazione e di zone | Barriere immateriali | Schermi

Sollevamento e trasporto

Attrezzature per il sollevamento | Attrezzature, dispositivi, impianti per carico e scarico | Automazione, robotica | Piattaforme di lavoro | Trasporto di sostanze pericolose

Fluidi in pressione e corrosivi

Materiali di protezione | Sicurezza della componentistica | Sistemi di avvertimento
Attrezzature da lavoro: | Borse per gli attrezzi | Utensili | Strumenti anti-scintille

Emergenza

Apparecchi elettromedicali | Attrezzature di soccorso | Docce di emergenza | Lavaggio e irrigazione degli occhi | Pronto intervento e pronto soccorso

Altre sicurezze

Antisdrucciolo | Antisfondamento | Apparecchi di segnalazione acustica e luminosa | Contenitori, armadi e cabine di sicurezza | Distributori automatici di DPI | Ponteggi | Porte di sicurezza | Protezioni anticaduta e parapetti | Segnaletica di sicurezza | Vetri di sicurezza | Protezione anti-urto

Salute

Medicina del lavoro

Attrezzature mediche e per l’esercizio della professione | Attrezzature per prove dell’udito, della respirazione, della vista

Acustica e vibrazioni

Ammortizzatori di vibrazioni | Pareti e pannelli fonoassorbenti | Prevenzione alla fonte | Prevenzione sulla propagazione | Rilevamento rumore e vibrazioni

Rischi fisici (radiazioni ionizzanti e altre, campi elettromagnetici)

Prevenzione alla fonte e sulla propagazione | Rilevamento e misura delle radiazioni | Schermatura elettromagnetica

Rischi chimici (amianto, gas, vapori, nebbie, fumi, polveri)

Attrezzature di misurazione | Bonifica amianto | Depuratori aria e filtri | Impianti di abbattimento e di captazione | Rilevatori di gas, allarmi per atmosfera esplosiva | Tecnologie di riduzione delle emissioni

Rischi biologici

Prevenzione alla fonte | Rilevamento, analisi, sorveglianza sanitaria | Tecnologie della sterilizzazione

Pulizia e disinfezione

Analisi delle condizioni igieniche | Attrezzature e accessori igienici | Creme barriera | Detergenti, disinfettanti e attrezzature per la disinfezione | Pulizia industria

Protezione personale

Corpo

Abbigliamento anticalore, antifiamma, antifreddo, a prova di acidi, per immersione | Dispositivi anticaduta | Grembiuli in cuoio, acciaio | Indumenti protettivi alte frequenze | Materie prime e semilavorati per DPI

Capo, viso, occhi, udito

Caschi | Elmetti | Maschere per saldatura | Protezione della vista | Protezione dell’udito

Estremità

Guanti in lattice, materiale antiacido, materiale antitaglio, monouso | Calzature antiacido, antisdrucciolo, antistatiche, di sicurezza, termiche | Protezione della gamba

Vie respiratorie

Attrezzature per la respirazione | Caschi per disinfestazione | Maschere di protezione | Respiratori isolanti

Qualità del lavoro

Comfort | Ergonomia | Illuminotecnica | Riscaldamento, condizionamento e ventilazione | Soluzioni strutturali e organizzative | Progetti di eccellenza

Servizi

Assicurazioni | Certificazione del materiale | Consulenza | IT- Information Technology | Progettazione

Promozione e gestione

Associazioni culturali e scientifiche | Editoria e informazione | Enti normatori | Enti pubblici | Formazione | Organizzazioni sindacali e di categoria

Sicurezza ambientale

Tecnologie per il trattamento, lo stoccaggio e il trasporto di sostanze inquinanti | Prevenzione dei rischi ambientali e bonifiche | Impiantistica e trattamenti di acqua e aria | Monitoraggio ambientale

Antincendio

14 MILIONI DALL’INAIL PER LA FORMAZIONE

A beneficiare degli interventi formativi saranno lavoratori, Rls, Rlst, Rlssp e Rspp. Tra i temi affrontati, l’analisi degli infortuni e dei quasi incidenti, la riorganizzazione dei processi produttivi legata alla trasformazione digitale e le strategie di contrasto ai rischi psicosociali, come stress, mobbing, violenze e molestie.

ROMA – Con il nuovo bando pubblicato oggi in Gazzetta ufficiale e sul sito dell’Istituto, l’Inail mette a disposizione quasi 14 milioni di euro per il finanziamento di interventi formativi e aggiornamenti tematici destinati ai lavoratori, ai loro rappresentanti per la sicurezza a livello aziendale (Rls), territoriale (Rlst) o di sito produttivo (Rlssp), e ai responsabili del servizio di prevenzione e protezione (Rspp).

Come sottolineato dal presidente dell’Istituto, Franco Bettoni, si tratta di “un’iniziativa di estrema importanza per favorire un’efficace diffusione della cultura della salute e sicurezza sul lavoro. La formazione costituisce, infatti, un elemento essenziale per orientare i nostri comportamenti nella direzione giusta e per incoraggiare quel cambiamento culturale necessario affinché la prevenzione sia considerata un’opportunità preziosa di sviluppo, crescita, competitività, produttività, tutela della salute e benessere organizzativo”.

Per l’Inail, prosegue Bettoni, “l’attività formativa in tema di salute e sicurezza sul lavoro costituisce, dunque, parte integrante del percorso educativo finalizzato al miglioramento delle competenze di lavoratrici e lavoratori, che devono essere in grado di conoscere i rischi, di usare correttamente le attrezzature di lavoro e i dispositivi di protezione individuale, assumendo piena consapevolezza delle proprie mansioni nell’ambito del processo produttivo”.

Dalla costruzione e promozione delle relazioni con tutti i soggetti interni ed esterni all’organizzazione (reti, flussi comunicativi, modalità per proposte e partecipazione) alle tecniche di gestione dell’errore umano, il catalogo degli interventi formativi finanziabili dall’avviso pubblico comprende otto ambiti, alcuni relativi a figure specifiche, altri di contenuto trasversale e rivolti a tutti i destinatari, e definisce standard formativi in termini di obiettivi, contenuti e durata, allo scopo di assicurare la qualità delle proposte e la coerenza tra obiettivi e modalità di realizzazione degli interventi.

Tra i temi oggetto della formazione rientrano lo studio delle problematiche degli ambienti di lavoro e delle situazioni lavorative (analisi di processo, degli infortuni e dei quasi incidenti), la raccolta, elaborazione e registrazione di informazioni relative a tutti i rischi, a scopo valutativo e ambientale, la formulazione di proposte e la partecipazione alle attività di pianificazione e gestione della salute e sicurezza del lavoro in azienda, la conoscenza e gestione dei dispositivi di nuova generazione e delle tecnologie digitali abilitanti, la riorganizzazione dei processi produttivi legata alla trasformazione digitale, l’analisi di stress, mobbing, violenze e molestie sul luogo di lavoro e le strategie per prevenirli.

Le domande di finanziamento potranno essere presentate, singolarmente o in aggregazione, da soggetti formatori già accreditati nella Regione in cui svolgeranno il progetto, organizzazioni sindacali dei datori di lavoro e dei lavoratori, quali articolazioni a livello territoriale di quelle già rappresentate a livello nazionale nell’ambito della Commissione consultiva permanente per la salute e sicurezza sul lavoro, organismi paritetici e, limitatamente ai propri iscritti, ordini e collegi professionali.

Le domande devono riguardare interventi formativi di importo complessivo compreso tra un minimo di 20mila e un massimo di 140mila euro. A ogni progetto ammesso sarà riconosciuto un contributo finanziario, variabile in funzione del numero dei partecipanti e delle ore di formazione erogate, di importo orario predeterminato.

Dopo la fase di registrazione dei proponenti, i fondi Inail saranno assegnati fino a esaurimento delle risorse finanziarie disponibili con procedura telematica a sportello, secondo l’ordine cronologico di presentazione delle domande. Le attività formative dovranno concludersi entro un anno dalla data del provvedimento di concessione del finanziamento.

ANALISI DEL COMPORTAMENTO E SAFETY: UN CONGRESSO A MILANO

L’evento è dedicato al tema BBS e Performance Management, ovvero il più grande evento in Europa dedicato alla gestione efficace dei comportamenti di sicurezza sul lavoro.
Il Congresso si svolgerà in presenza nelle giornate dell’8 e 9 luglio presso la storica sede centrale dell’Università degli Studi di Milano di Via Festa del Perdono 7, Milano.

I lavori congressuali permetteranno di approfondire quali sono le prassi evidence-based capaci di ottenere un cambiamento culturale, grazie agli interventi di ospiti internazionali e alla condivisione di esperienze e risultati di chi ha già avviato il protocollo di B-BS (Behavior-Based Safety).
In seguito alla plenaria di apertura, all’interno di ogni sessione verranno realizzati simposi paralleli, dedicati a tematiche di specifico interesse per i rispettivi settori. ( Da assolombarda )

31 MAGGIO 2022. GIORNATA MONDIALE SENZA TABACCO

Il 31 maggio si celebra la giornata mondiale senza tabacco, ma purtroppo in Italia vi è stato un aumento dei fumatori nell’ultimo anno.

da aiponet.it il sito della associazione pneumologi ospedalieri

Ogni anno l’Organizzazione Mondiale della Sanità lancia una campagna in occasione della ricorrenza. Il tema di quest’anno “Tobacco: Threat to our environment – Tabacco: una minaccia per il nostro ambiente” intende sensibilizzare il pubblico sull’impatto ambientale del tabacco, dalla coltivazione, alla produzione, alla distribuzione e ai rifiuti, dando ai consumatori di tabacco un motivo in più per smettere di fumare.

Anche le piante, infatti, “muoiono” a causa del fumo: ogni anno 600 milioni di alberi vengono abbattuti per produrre sigarette e, sempre a questo scopo, si consumano 22 miliardi di litri d’acqua.

Il fumo, poi, è collegato all’emissione di 84 milioni di tonnellate di CO2. Insomma, se non riusciamo a farlo per noi, facciamolo almeno per gli altri e per il pianeta. Ecco alcuni consigli per capire come smettere.

Un fumatore su due morirà proprio per ragioni collegate a questa pessima abitudine, che è anche la prima causa di morte evitabile e la seconda causa di morte complessiva. Smettere di fumare è un modo per prendersi cura non solo di noi stessi e delle persone che ci circondano, ma anche dell’ambiente.

Il fumo è responsabile di malattie mortali che potrebbero essere evitate. Tra le patologie più diffuse tra i fumatori, ci sono il tumore del polmone, del cavo orale e della gola, del pancreas, del colon, della vescica, del rene, dell’esofago, del seno e di alcune leucemie.

Secondo la Fondazione AIRC per la Ricerca sul Cancro, nel nostro Paese il tumore del polmone è la prima causa di morte per neoplasia, con 34mila decessi stimati solo per il 2021.

Come smettere di fumare? Ecco i 10 consigli del Ministero della Salute

A stilare i 10 consigli per smettere di fumare è il Ministero della Salute. Un vademecum da seguire magari proprio in vista della Giornata mondiale senza tabacco.

  1. Smettere di fumare è possibile.
  2. Il desiderio impellente della sigaretta dura solo pochi minuti.
  3. I sintomi dell’astinenza si attenuano dopo sette giorni.
  4. Già dopo 20 minuti dalla cessazione del fumo ci sono effetti benefici.
  5. Smettere di fumare non significa ingrassare.
  6. Quando si smette di fumare, è meglio bere molto, ridurre il consumo di zuccheri e grassi, aumentare il consumo di frutta e verdura, e fare lunghe passeggiate.
  7. Se non si riesce a smettere di fumare, è meglio parlarne col medico di famiglia.
  8. Il medico di famiglia può indirizzare anche al più vicino Centro Anti Tabacco.
  9. Le ricadute non devono scoraggiare.
  10. Non fumare non arricchisce solo in salute, ma anche economicamente.

Nonostante le campagne d’informazione, in Italia ci sono ancora 11 milioni di fumatori – circa il 20% della popolazione nazionale. In Italia un ragazzo su cinque tra i 13 e i 15 anni fuma quotidianamente e il 18% fa uso di sigarette elettroniche, spesso percepite come meno nocive rispetto alle sigarette tradizionali. In realtà, i dati ad oggi disponibili suggeriscono che si tratti di prodotti sfavorevoli sia per quanto concerne la sicurezza sia per la salute pubblica.

Strumenti di supporto per smettere di fumare:

I Centri Antifumo sono servizi che offrono trattamenti integrati (terapie farmacologiche e supporto psicologico individuale o di gruppo) per smettere di fumare. L’Istituto Superiore di Sanità censisce e aggiorna dal 2000 la rete dei Centri Antifumo per offrire al cittadino informazioni sempre aggiornate sui dati anagrafici dei Centri, l’offerta assistenziale, la modalità di accesso ai servizi. Tutti i servizi presenti in questa mappa appartengono al Servizio Sanitario Nazionale (SSN), alla Lega Italiana Lotta contro i Tumori (LILT) o al privato sociale.
Per la mappa dei centri Antifumo: https://smettodifumare.iss.it/it/centri-antifumo/

Per chi desidera smettere di fumare, è attivo dalle 10 alle 16 il Telefono Verde contro il Fumo 800554088 dell’Osservatorio fumo, alcol e droga dell’Istituto Superiore di Sanità. Si tratta di un servizio gratuito e anonimo che si rivolge a tutti: fumatori e loro familiari, ex fumatori, persone esposte a fumo passivo, e a chiunque voglia ricevere informazioni sul tema.
https://www.iss.it/numeri-verdi/-/asset_publisher/LXvuDqwiaG9G/content/telefono-verde-contro-il-fumo-2

Esiste inoltre la piattaforma web “smettodifumare” che facilita l’incontro tra la domanda dei cittadini e l’offerta dei servizi di cura sul territorio.
https://smettodifumare.iss.it/it/

Per chi ha un tumore e vuole porre una domanda a un esperto, la Lega Italiana per la Lotta contro i Tumori (Lilt) ha messo a disposizione il numero verde Sos Lilt, gratuito e anonimo, 800998877, dedicato ai pazienti alle loro famiglie. La linea vede la collaborazione di specialisti in ambito oncologico pronti a rispondere a domande e dubbi su prevenzione, diagnosi, terapie e riabilitazione. Il numero è attivo dal lunedì al venerdì dalle 10:00 alle 15:00; in alternativa si può scrivere una mail all’indirizzo sede.centrale@lilt.it.

 Ufficio Stampa AIPO-ITS

CORSO INAIL: MONITORAGGIO BIOLOGICO PER ESPOSIZIONE AD AGENTI CHIMICI

Il corso vuole rispondere all’esigenza di aggiornamento e supporto di datori di lavoro e aziende sanitarie in materia di sviluppo e validazione di metodi per il monitoraggio biologico dell’esposizione ad agenti di rischio, acquisizione di dati biologici correlabili con dati ambientali, epidemiologici e clinici, individuazione di valori di riferimento per l’esposizione occupazionale.

Il monitoraggio biologico (MB) è lo strumento d’elezione per conoscere realmente le dosi di sostanze pericolose a cui un lavoratore è stato esposto, soprattutto nel caso di sostanze assorbibili attraverso la pelle, in caso di uso di dispositivi di protezione delle vie respiratorie, per valutare esposizioni pregresse in caso di incidente, per il registro dell’esposizione a cancerogeni. Per questo è utilizzato da molti datori di lavoro e aziende sanitarie, pur se in carenza di indicazioni normative.
Il Laboratorio rischio agenti chimici ha nei suoi obiettivi istituzionali lo sviluppo e validazione di metodi per il monitoraggio biologico dell’esposizione ad agenti di rischio, l’acquisizione di dati biologici correlabili con dati ambientali, epidemiologici e clinici, e l’individuazione di valori di riferimento per l’esposizione occupazionale. La diffusione di queste informazioni risponde all’esigenza di aggiornamento e supporto di datori di lavoro e aziende sanitarie.

Numero minimo di partecipanti 10
Numero massimo di partecipanti 30

Destinatari
Medici (tutte le discipline), tecnici della prevenzione nell’ambiente e nei luoghi di lavoro, assistenti sanitari, chimici, biologi, fisici

Data scadenza iscrizione
10 maggio 2022


Calendario
25 maggio 2022, 08.30 – 17.00 + verifica finale

Modalità di iscrizione
L’iscrizione può essere effettuata contattando la segreteria organizzativa:
tel. 06.94181575, email: r.dml.corsi@inail.itm.catelli@inail.it

Crediti
Sono stati richiesti crediti ECM per medici (tutte le discipline), tecnici della prevenzione nell’ambiente e nei luoghi di lavoro, assistenti sanitari, chimici, biologi, fisici

Codice edizione
[AC_2022]

Data Inizio

25/05/2022

Durata

7 ore di didattica più verifica finale

Costo iscrizione

175.0 €

Luogo

Inail – P.le G. Pastore, n. 6 – 00144 Roma

PROGRAMMA DEL CORSO