Monthly Archives: Marzo 2024

IL PORTALE EUROPEO DELLE EMISSIONI

da Doors

Il portale mostra l’ubicazione e i dati amministrativi di oltre 60.000 complessi industriali in Europa, insieme a dati sulle emissioni, sugli scarichi autorizzati e sulla produzione di rifiuti. Le 65 attività economiche considerate rientrano nei seguenti settori:

  • energia
  • produzione e lavorazione dei metalli
  • industria mineraria
  • industria chimica
  • gestione dei rifiuti e delle acque reflue
  • produzione e lavorazione della carta e del legno
  • allevamento intensivo di bestiame e acquacoltura
  • prodotti animali e vegetali del settore alimentare e delle bevande
  • altre attività

È inoltre possibile selezionare uno o più inquinanti (una novantina in totale) appartenenti a queste categorie:

  • gas serra (8)
  • altri gas (5)
  • metalli pesanti (8)
  • sostanze organiche clorurate (8)
  • altre sostanze organiche (57)
  • sostanze inorganiche (8)

Le informazioni contenute nel portale derivano dalle comunicazioni annuali delle aziende nel rispetto di una serie di Direttive dell’Unione Europea che istituiscono, ad esempio, il Registro UE dei siti industriali (Registro UE) e il Registro europeo delle emissioni e dei trasferimenti di sostanze inquinanti.

Per gli aspetti di metodo sulla raccolta dei dati si rimanda ai link indicati nel paragrafo “Per approfondire”. Appare qui più interessante fornire qualche esempio di estrazione di informazioni dal portale sfruttando la possibilità di consultare e scaricare i set di dati completi o di visualizzare i dati su una mappa interattiva personalizzabile.

Possiamo ad esempio visualizzare la distribuzione in Europa degli allevamenti intensivi di pollame o maiali:

Figura 1 – Europa. Allevamenti intensivi di pollame o maiali 2022.

Oppure le industrie chimiche italiane:

Figura 2 – Italia. Industrie chimiche 2022

Con le opportune selezioni è possibile vedere dove sono collocate le attività produttive che producono Nichel come emissione inquinante:

Figura 3 – Italia. Emissioni inquinanti: metalli pesanti – Nichel e composti del Nichel 2022

Interessante anche la possibilità di selezionare sulla mappa uno qualsiasi dei pallini rappresentati e ottenere così informazioni di dettaglio sulle emissioni di uno specifico impianto industriale:

Figura 4 – Dati di dettaglio di un impianto di produzione energia per combustione in provincia di Milano.

Possiamo anche osservare il trend di rilascio nell’aria di inquinanti come i PAHs (gli IPA – Idrocarburi Policiclici Atomatici) in Europa dal 2007 al 2022 e il contributo stimato a questa forma di inquinamento attribuibile a uno specifico settore produttivo:

Figura 5 – Europa 27. Rilascio nell’aria di IPA. Trend 2007-2022. Contributo attribuibile al settore produzione e lavorazione di metalli

In conclusione, il Portale Europeo delle Emissioni Industriali, malgrado le lacune legate a comunicazioni incomplete da parte di alcuni stati membri, rappresenta uno strumento in grado di fornire in modo trasparente informazioni coerenti e confrontabili sulle emissioni dei più grandi complessi industriali in Europa.

Per approfondire

The European Industrial Emissions Portal

LONGEVITY SUMMIT A MILANO.

da https://hebe.unimi.it/

il 27 marzo 2024 in Aula Magna della Statale HEBE sarà protagonista

Il Prof. Elia Biganzoli, Co-PI di HEBE, è uno degli Organizzatori del “Milan Longevity Summit – RISCRIVERE IL TEMPO – Scienza e Miti nella corsa alla Longevità”, al via il 14 marzo 2024.

Secondo il World Social Report 2023 delle Nazioni Unite, entro il 2050 il numero di persone di età pari o superiore a 65 anni raddoppierà, superando i due miliardi di individui. A livello globale, un bambino nato nel 2021 può aspettarsi di vivere in media quasi 25 anni in più rispetto a un neonato del 1950.

Per sostenere una società sempre più longeva, la sfida è promuovere quella che in inglese viene chiamata la aging intelligence, la consapevolezza dei comportamenti individuali e dello stile di vita, mettendo contemporaneamente a punto nuovi paradigmi sociali in materia di politiche di welfare, economia, lavoro, organizzazione delle città.

Dal 14 al 27 marzo i più celebri esperti mondiali si confronteranno a Milano sulla svolta demografica in atto e sulla possibilità di una vita più lunga in buona salute.

I

Un ricco programma di incontri gratuiti, previa registrazione, che culminerà nell’ultima giornata, il 27 marzo, organizzata dal Prof. Elia Biganzoli, presso l’Aula Magna dell’Università degli Studi di Milano Statale. Una giornata che ha l’obiettivo di fornire un’approfondita analisi del legame tra benessere e processi di invecchiamento, affrontando la tematica sia dal punto di vista filosofico, epistemologico ed estetico, sia da una prospettiva biologica, che spazierà tra le neuroscienze, l’immunologia e l’epigenetica.

La giornata del 27 Marzo 2024 in Aula Magna, che chiude la serie degli incontri del Milano Longevity Summit, viene organizzata nello spirito multidisciplinare del progetto HEBE.

La mattinata introdotta dai PI del progetto Elia Biganzoli e Mario “Mago” Clerici è dedicata all’Umanesimo Scientifico e vede i contributi del Magnifico Rettore di UNIMI Elio Franzini, insieme alla Prorettrice Vicaria Maria Pia Abbracchio con Lucio Rovati, Eva Cantarella, Armando Massarenti, Piero Bassetti. I temi della filosofia e della storia si intersecano con la visione antropologica della salute umana nella dimensione del benessere.

Il primo pomeriggio della giornata vede la presentazione e la premiazione dei poster relativi ai primi risultati del Progetto HEBE a cura di Daniela Lucini, responsabile medico sportivo di HEBE.

Il programma scientifico del pomeriggio continua con il tema dell’invecchiamento in salute, che inizia nel grembo materno, e del ruolo di epigenetica e cervello per la vita in salute. I primi a declinarlo in relazione al cosiddetto inflammaging sono Sergio Pecorelli (i primi mille giorni), Claudio Franceschi (che ha coniato il termine “inflammaging”) e Paolo Fiorina (diabete e inflammaging). La parte centrale del pomeriggio è affidata a Valentina Bollati, Referente per la Ricerca Traslazionale di HEBE (ambiente, epigenetica e salute nella prospettiva del progetto HEBE). Concludono Michela Matteoli, Aviv Mezer e Hannah Monyer sul ruolo del cervello, delle neuroscienze e dell’estetica nell’invecchiamento in salute.

La serata conclusiva in Aula Magna prevede un intervento musicale di benessere, che coinvolgerà attivamente pubblico insieme, scienziati e musicisti, con lo scopo di regalare un’esperienza emozionale concreta volta a evidenziare il ruolo positivo di arte e musica nella promozione e protezione della salute.

Iscrizione

Per iscriversi gratuitamente all’evento del 27 marzo, inserire il proprio nome e e-mail a questo link.

Tutte le conferenze saranno trasmesse in live streaming. Maggiori informazioni sul sito del Milan Longevity Summit, qui.

Qui sotto trovate il programma dettagliato del Milan Longevity Summit:Programma dettagliatoDownload

SCARPE ANTINFORTUNISTICHE SU MISURA : UNO SCHEMA

Dott. Alessandro Guerri Specialista in Medicina del Lavoro.

Quando un lavoratore presenta delle importanti problematiche ortopediche del piede e non è sufficiente ricorrere alle comuni calzature protettive, diventa indispensabile ricorrerre a scarpe antinfortunistiche modificate su misura con il supporto della professionalità degli specialisti delle officine ortopediche . È perciò a mio pare utile seguire il seguente schema operativo:

1 VALUTAZIONE ORTOPEDICA: il lavoratore andrà  indirizzato da uno specialista ortopedico convenzionato( anche della stessa officina ortopedica) per una valutazione delle condizioni del  piede e e dei postumi  dell’infortunio. 
L ‘ortopedico convenzionato darà prescrizioni per una scarpa antinfortunistica e potrà  fornire indicazioni specifiche sulla sua struttura e adattamento.


2 ACCESSO AD OFFICINA ORTOPEDICA convenzionata e valutazione del tecnico podologo per eventuale impronta / costruzione su indicazione dello specialista. Il lavoratore accede nuovamente alla officina ortopedica per la valutazione del tecnico podologo . Andrà indicato sempre il modello e la tipologia di scarpa richiesto dal tipo di lavorazione.


3 REALIZZAZIONE SCARPA SU MISURA : Una volta raccolte le informazioni necessarie, l ‘officina ortopedica procederá alla realizzazione della scarpa su misura. Andrà pianificata una serie di appuntamenti per la prova della scarpa e per apportare eventuali modifiche per garantire il massimo confort e per il supporto tecnico.


4 FOLLOW UP: Una volta che la scarpa sarà prodotta , la società deve assicurarsi che la lavoratrice provi la scarpa e possa contare su un programma di follow up presso il tecnico ortopedico per monitorare il processo o apportare eventuali aggiustamenti.

GUIDA ALLE SCAFFALATURE PORTA PALLET.

da Inail.it

Il documento, ha lo scopo di fornire un indirizzo per la scelta, l’uso e la manutenzione delle scaffalature portapallet da utilizzare nei luoghi di lavoro.

Frutto della collaborazione Inail-ANIMA, rappresenta una sintesi “operativa” dei riferimenti legislativi e normativi che regolano il settore delle scaffalature portapallet e indica una metodologia per l’analisi dei rischi connessi al loro utilizzo, utile anche per l’analisi di altre tipologie di scaffalature industriali. E’ rivolto principalmente ai datori di lavoro e ai lavoratori, ma tutte le figure professionali coinvolte nella progettazione, fabbricazione, montaggio, utilizzo, manutenzione, smontaggio e riconfigurazione della scaffalatura possono trovare utili indicazioni.


Prodotto: Volume
Edizioni: Inail – 2024
Disponibilità: Consultabile solo in rete
Info: dcpianificazione-comunicazione@inail.it

INAIL E PATRONATI : CASSETTO DIGITALE PER GLI INFORTUNI SUL LAVORO.

Il commissario straordinario dell’Inail, Fabrizio D’Ascenzo, e i presidenti dei Patronati hanno sottoscritto il nuovo protocollo d’intesa, che sostituisce quello siglato nel 2012, con l’obiettivo comune di dare risposte adeguate e tempestive agli assicurati e garantire l’uniformità della tutela e dell’azione amministrativa su tutto il territorio nazionale. A questo scopo, il protocollo riconosce il ruolo strategico rivestito dalla condivisione delle informazioni e prevede la semplificazione delle procedure che regolano i rapporti tra l’Istituto e gli enti di patronato.

Nel nuovo “cassetto digitale” tutta la documentazione relativa all’infortunio o alla malattia. L’impegno dell’Inail, in particolare, è di rivedere tutta la propria attività in un’ottica di maggiore chiarezza, trasparenza e completezza delle informazioni e di incrementare qualità e tempestività dei servizi messi a disposizione dell’utenza e dei Patronati attraverso l’utilizzo delle nuove tecnologie digitali, per agevolare la tutela degli assicurati e ridurre al massimo il contenzioso. Nel rispetto della normativa in materia di privacy, l’accesso ai dati, anche di natura sanitaria, sarà agevolato mediante la creazione di un “cassetto digitale”, destinato a raccogliere in modalità strutturata tutta la documentazione relativa all’infortunio o alla malattia professionale accessibile, oltre che ai diretti interessati, anche ai Patronati legittimati.

Previsto un sistema di confronto periodico e strutturato a livello centrale e territoriale. L’accordo ridisciplina inoltre i rapporti tra l’Istituto e gli enti di patronato, prevedendo un sistema di confronto sistematico, anche attraverso la realizzazione di apposite iniziative congiunte, sia a livello centrale che territoriale, in modo da approfondire gli argomenti di maggiore rilevanza per la tutela degli assicurati e garantire la circolazione delle informazioni, la soluzione delle problematiche insorte e l’omogeneità dei comportamenti.

Regolamentate le modalità di svolgimento della collegiale medica. Nell’ambito dell’opposizione amministrativa disciplinata dall’art. 104 del Testo unico delle disposizioni per l’assicurazione obbligatoria contro gli infortuni sul lavoro e le malattie professionali (dpr 1124/1965), il protocollo regolamenta le modalità di svolgimento della collegiale medica, intesa come valido strumento di approfondimento partecipato dei quadri diagnostici e di valutazione medico-legale, e i casi in cui può essere svolta anche da remoto attraverso l’utilizzo delle nuove tecnologie.

Con la sottoscrizione di questo protocollo – spiega D’Ascenzo – si ribadisce il ruolo centrale rivestito dai Patronati e la loro funzione essenziale per facilitare l’accesso alla tutela Inail degli infortunati e tecnopatici. L’Istituto ha sempre sostenuto l’importanza della collaborazione, ricercando punti di raccordo utili a stabilire solide sinergie per avviare azioni coordinate e convergenti, con l’obiettivo di migliorare la qualità dei servizi forniti agli utenti in relazione ai bisogni e alle attese dei lavoratori, peraltro sempre più differenziati e complessi. Siamo dunque particolarmente soddisfatti di rafforzare il percorso di stretta cooperazione con questi istituti, riconoscendone l’importante funzione sociale”.

VIOLENZA DOMESTICA E LAVORO

da osha.europa.eu

La violenza domestica ha un impatto sull’occupazione, sulla produttività, sulla sicurezza e sulla salute in una miriade di modi. Ciò ha costretto i governi, le organizzazioni internazionali e le istituzioni del mercato del lavoro a riconoscere e rispondere progressivamente alla violenza domestica come problema sul posto di lavoro.

Riconoscendo l’interconnessione tra lavoro e vita privata, i datori di lavoro aprono la porta ad ampliare la portata del rapporto di lavoro e offrono aiuto alle vittime di violenza domestica, con misure che vanno da congedi prolungati all’assistenza nello sviluppo di un piano di supporto personale e di sicurezza sul lavoro a fornire formazione ed educazione sulla violenza domestica e sulle procedure di prevenzione.

Scopri di più su ciò che l’UE sta facendo per proteggere i suoi cittadini dalla violenza domestica e sul posto di lavoro, in questo  articolo OSHwiki e nel documento di discussione  Costruire spazi sicuri: violenza domestica e luogo di lavoro

Condividilo su  X, Facebook  e  LinkedIn  con #OSHwiki.  

IL COLLOCAMENTO DI UN DISABILE CON FIBROSI CISTICA.

da LIFC LEGA ITALIANA FIBROSI CISTICA

Lavoro Compatibile

Un obbligo del datore di lavoro è quello di assegnare i compiti lavorativi tenendo conto delle capacità e delle condizioni dei lavoratori in rapporto alla loro salute e sicurezza (già previsto dal D. Lgs.626/1994, Art 4, comma 5 lettera c, poi sostituito dal D.Lgs 81/08 art.18 comma 1 lettera C).

La Legge n.68/99 per i lavoratori disabili assunti tramite il collocamento obbligatorio prevede quanto sopra anche per le aziende che non hanno un medico competente aziendale. Nella commissione vi è un medico del lavoro che di fatto emette un giudizio e indica le mansioni compatibili con lo stato di salute.

Il lavoratore può richiedere al datore di lavoro, per tramite del medico competente aziendale (D.Lgs 81/08 art.41 comma 2 lettera C) previa visita medica e giudizio di idoneità dello stesso, di essere adibito a mansioni compatibili con il proprio stato di salute.

È comunque importante verificare quanto previsto dal proprio contratto e dal CCNL di riferimento; infatti, alcuni contratti collettivi prevedono che, superato il periodo di conservazione del posto, il dipendente (riconosciuto idoneo al lavoro ma non allo svolgimento delle mansioni corrispondenti al proprio profilo professionale) possa essere utilizzato in mansioni equivalenti nell’ambito della stessa categoria. Qualora ciò non fosse possibile il lavoratore, con il suo consenso, potrà essere adibito anche a mansioni proprie di profilo professionale corrispondente a categoria inferiore.

Anche le condizioni dell’ambiente di lavoro sono importanti, perché possono influire negativamente sullo stato di salute. In particolare, dai Centri di Cura della fibrosi Cistica viene data l’indicazione di non esporre il lavoratore con fibrosi cistica a:

  • microclima sfavorevole, sbalzi di temperatura, esposizioni ad eccessive variazioni termiche;
  • sostanze irritanti o sensibilizzanti l’apparato respiratorio, esposizioni a polveri, gas e sostanze volatili nocive;
  • permanenza in spazi molto stretti o sovraffollati, sovra riscaldati o troppo secchi;
  • lavoro su turni, servizio notturno;
  • sforzi fisici prolungati, movimentazione di carichi;
  • tutte condizioni che possono peggiorare sensibilmente le condizioni cliniche.

Di solito viene consigliato:

  • un lavoro che consenta prestazioni sedentarie
  • un lavoro che richieda attività fisica lieve o moderata
  • il part-time.

TROPPO STRESS NEL REGNO UNITO

da diario-prevenzione.it

Mental Health UK ha pubblicato il suo ultimo rapporto annuale sul burnout nel Regno Unito, rivelando che il paese rischia di diventare una “nazione bruciata”.

Realizzata da YouGov per conto dell’organizzazione Mental Health UK, l’indagine si basa su un campione di 2.060 adulti britannici (di cui 1.132 in età lavorativa) con l’obiettivo di comprendere meglio il fenomeno del burnout professionale nel Regno Unito. I risultati suggeriscono che il Paese è sul punto di diventare una “nazione stanca”, con 9 adulti su 10 nel Regno Unito che hanno riferito livelli elevati o estremi di pressione o stress nell’ultimo anno. L’esperienza di stress o pressione è stata descritta come “costante” o “frequente” dal 34% degli intervistati. Essere vittime di bullismo da parte di altri colleghi è stato motivo di stress per il 31% dei lavoratori del Regno Unito, mentre dover affrontare lavori extra a causa della crisi del costo della vita è stato evidenziato come un fattore chiave per 4 persone su 10 intervistate.

Nell’ultimo anno, un lavoratore su cinque ha dovuto prendersi una pausa a causa di problemi di salute mentale dovuti a pressioni o stress. La probabilità che qualcuno abbia preso un congedo nell’ultimo anno a causa di problemi di salute mentale dovuti allo stress diminuisce con l’età, con il 34% dei lavoratori di età compresa tra 18 e 24 anni che lo ha fatto, rispetto al 15% di quelli di età pari o superiore a 55 anni. È più probabile che i lavoratori di età compresa tra 35 e 44 anni abbiano sperimentato regolarmente livelli elevati o estremi di stress e pressione, mentre i lavoratori di età pari o superiore a 55 anni hanno meno probabilità di averlo fatto. Questi risultati si aggiungono al peso delle statistiche che mostrano livelli sconcertanti di ansia, stress, depressione e burnout legati in tutto o in parte al posto di lavoro nel Regno Unito.

Quando si tratta di soluzioni, più della metà degli intervistati ha citato un buon equilibrio tra lavoro e vita privata, mentre quattro su dieci hanno citato il sostegno di un manager o di colleghi e colleghi. Altri fattori più importanti includono adeguamenti ragionevoli sul lavoro (38%), supporto professionale per la salute mentale come programmi di assistenza o coaching per i dipendenti (29%) e organizzazioni che offrono formazione sulla salute mentale e personale sulla salute mentale sul lavoro (24%). Tuttavia, la metà dei lavoratori afferma che il proprio datore di lavoro non ha un piano per individuare i segni di stress cronico e prevenire il burnout. Ancora più preoccupante è il fatto che il 35% dei lavoratori adulti ha affermato di non sentirsi a proprio agio nel parlare ai propri supervisori o dirigenti senior dei livelli elevati o estremi di pressione e stress che sperimentano sul lavoro.

Questi risultati allarmanti giungono in un momento in cui il numero di persone disoccupate a causa di malattie di lunga durata è in aumento, con conseguenti costi per i singoli individui, i datori di lavoro e i contribuenti. In questo contesto, Mental Health UK chiede al Primo Ministro di convocare un vertice nazionale su occupazione e salute mentale. Il vertice, che riunirà ministri, datori di lavoro ed esperti, avrà l’obiettivo di identificare modi per creare luoghi di lavoro sani e aiutare al meglio le persone che lottano contro lo stress e la cattiva salute mentale a rimanere al lavoro o a ritornarvi.

Secondo Evangelia Demerouti, professoressa di psicologia del lavoro e delle organizzazioni presso l’Università della Tecnologia di Eindhoven, esperta di burnout e autrice del recente documento di lavoro dell’ETUI “ Affrontare il burnout nelle organizzazioni ”, “le parti sociali devono sollecitare i governi e i politici a sostenere la ricerca sul burnout in modo che sia chiaro possono essere sviluppate politiche riguardanti la diagnosi e il trattamento dei dipendenti burn-out.”

DOSSIER DONNA 2024

da Inail.it

La Consulenza statistico attuariale dell’Inail, in occasione della Giornata internazionale dell’8 marzo, propone un’analisi approfondita del fenomeno infortunistico e tecnopatico al femminile, attraverso i dati mensili provvisori del biennio 2022-2023 e quelli consolidati del quinquennio 2018-2022

Immagine copertina

Nel 2022 l’incidenza degli infortuni “fuori azienda”, che comprendono gli infortuni in itinere e quelli avvenuti in occasione di lavoro con mezzo di trasporto coinvolto, è stata di circa il 17% per le donne e del 15% per gli uomini. Per i casi mortali, la percentuale femminile sale al 61,7% (82 decessi sui 133 del 2022) e quella maschile al 44,2% (492 su 1.114). La strada, quindi, causa più infortuni tra le donne che tra gli uomini, e ciò è giustificato dai modelli familiari-sociali che vedono la donna particolarmente impegnata nel tentativo di conciliare tempi di vita e di lavoro.
 
Circa il 15% di tutti gli infortuni al femminile del 2022 ha riguardato le lavoratrici con un’età compresa tra i 50 e i 54 anni, che risultano, quindi, le più colpite. Inoltre, dei 133 casi mortali femminili avvenuti nello stesso anno, oltre un quinto, con 27 casi, riguarda la classe di età 50-54 anni.
 
Le malattie professionali denunciate sono state 15.881, 1.003 casi in più, pari al 6,7%, rispetto al 2021. Le malattie del sistema osteo-muscolare e del tessuto connettivo si confermano le più diffuse e, insieme a quelle del sistema nervoso, superano il 92% delle denunce femminili.

RASSEGNA SCIENTIFICA INAIL : IL NUMERO UNO

Il primo numero di “Rassegna scientifica della ricerca” raccoglie gli articoli scientifici pubblicati dai ricercatori INAIL su riviste internazionali nel corso del 2023. Il volume ha lo scopo di dare visibilità ai risultati delle attività di ricerca anche al di fuori della comunità scientifica.

La rassegna degli articoli scientifici pubblicati dai ricercatori dell’Inail su riviste internazionali, peer-reviewed e indicizzate, ha lo scopo di dare visibilità ai risultati delle attività di ricerca anche al di fuori della comunità scientifica. 
Il primo numero raccoglie la produzione scientifica realizzata nel corso dell’intero anno 2023, per un totale di 136 articoli su tematiche multidisciplinari, una caratteristica peculiare dei Dipartimenti scientifici dell’Inail. A partire dal 2024 la rassegna verrà pubblicata con periodicità trimestrale.
 L’indice degli articoli in ordine alfabetico contiene i collegamenti ipertestuali alle schede riassuntive che riportano, oltre al titolo e ai nomi degli autori, l’abstract in inglese, un breve riassunto in italiano e il link al full text nel caso di riviste open access.

.PRIMO NUMERO – ANNO 2023Questo primo numero raccoglie la produzione scientifica realizzata nel corso dell’intero anno 2023, per un totale di 136 articoli su tematiche multidisciplinari.

https://www.inail.it/cs/internet/comunicazione/pubblicazioni/rassegna-scientifica-della-ricerca.html