TECNOLOGIA

SU SPOTIFY IL PODCAST DI RADIO24 SULLA SICUREZZA SUL LAVORO E LE NUOVE TECNOLOGIE.

Le modifiche alla proposta dell’AI Act, il regolamento europeo che disciplinerà l’utilizzo dell’intelligenza artificiale, sono state approvate dalle commissioni del Parlamento UE responsabili del mercato interno e delle libertà civili. Brando Benifei, europarlamentare e co-relatore del provvedimento, ci illustrerà le principali novità introdotte.
In questo contesto, ci concentreremo sull’importanza della sicurezza sul posto di lavoro e sulle possibilità offerte dalla tecnologia e dai dati per creare sistemi di prevenzione attivi. In particolare, discuteremo della tecnologia sviluppata dall’azienda AME, che utilizza sensori hi-tech wireless per rilevare e monitorare le condizioni e il livello di rischio in fabbrica, cantiere e altre aree di produzione. Ne parleremo con Claudio Salvador, presidente di AME.
Inoltre, prenderemo spunto dal libro “Internet fatta a pezzi. Sovranità digitale, nazionalismi e big tech”, scritto da Stefano Quintarelli, imprenditore esperto di tecnologia e mercati digitali, e Vittorio Bertola, Head of Policy & Innovation presso Open-Xchange, per analizzare i problemi della rete Internet, dei mercati e della società digitale.

il podcast è accessibile su Spotify.

PROROGATO LO SMART WORKING FINO A DICEMBRE.

da”il giornale”

Il 30 giugno sembrava dovesse chiudere definitivamente la pagina dello smart working con il “rientro in sede” (fatti salvi gli accordi aziendali) di tutti i dipendenti del settore pubblico e privato.

A fine mese, difatta scadeva la deroga sulla natura scadenza dello smart anche delle ultime categorie di lavoratori che, grazie al “decreto milleproroghe” di marzo scorso, avevano potuto usufruire del lavoro agine sino a fine mese; nnello specifico, si trattava dei lavoratori “fragili” occupati nel settore pubblico e privato e dei dipendenti genitori di almeno un figlio minore di 14 anni.

Con l’approssimarsi della scadenza, il dibattito sul prolungamento dello smart – quantomeno per queste categorie di lavorato – si era fatto sempre più “serrato” e alle fine, negli scorsi giorni , durante le discussioni parlamentari sul decreto lavoro, sono arrivati gli emendamenti che hanno fatto slitta

La precedete scadenza prevista per il 30 giugno è slittata al 31 dicembre 2023 ma a poterne usufruire saranno solo specifiche categorie di lavoratori.

Smart working: ecco le nuove scadenze (ma non per tutti)

Il 30 giugno sembrava dovesse chiudere definitivamente la pagina dello smart working con il “rientro in sede” (fatti salvi gli accordi aziendali) di tutti i dipendenti del settore pubblico e privato.

A fine mese, difatta scadeva la deroga sulla natura scadenza dello smart anche delle ultime categorie di lavoratori che, grazie al “decreto milleproroghe” di marzo scorso, avevano potuto usufruire del lavoro agine sino a fine mese; nnello specifico, si trattava dei lavoratori “fragili” occupati nel settore pubblico e privato e dei dipendenti genitori di almeno un figlio minore di 14 anni.

Con l’approssimarsi della scadenza, il dibattito sul prolungamento dello smart – quantomeno per queste categorie di lavorato – si era fatto sempre più “serrato” e alle fine, negli scorsi giorni (come scritto in un articolo de IlGiornale.Itdurante le discussioni parlamentari sul decreto lavoro, sono arrivati gli emendamenti che hanno fatto slittare al 31 dicembre 2023 la scadenza dello smart.

Vediamo chi potrà usufruirne.

Lavoratori con figli di età inferiore i 14 anni

Lo slittamento riguarderà, in primis, i lavoratori del settore privato con figli minori di 14 anni ma solo nel caso in cui sussistano delle specifiche condizioni:

  • Nel nucleo familiare entrambi i genitori siano essere occupati;
  • l’altro genitore non sia beneficiario di strumenti di sostegno al reddito dovuti ad una sospensione o cessazione dell’attività lavorativa.

Nel caso in cui si abbiano questi requisiti si potrà fare richiesta di smart al proprio datore di lavoro il quale ha facolta verificare che il ruolo ricoperto in azienda si compatibile con lo SW. In caso positivi, dunque, si potrà utilizzare lo smart sino a fine anno, fermo restano gli obblighi informativi previsti dagli articoli da 18 a 23 della legge 22 maggio 2017, n. 81.

Lavoratori fragili

Anche i dipendenti del settore privato che rientrano nella categoria delle persone “fragili” potranno usufruire del prolungamento dello smart working dal 30 giugno al 31 dicembre 2023.

Le patologie e le condizioni che individuano i lavoratori fragili sono precisate nel decreto del Ministro della Salute di cui all’articolo 17, comma 2, del decreto-legge 221/2021″ ma si tratta, in generale, di soggetti “con marcata compromissione della risposta immunitaria” per cui sono previste misure di “protezione” della salute maggiori.

Dipendenti della PA

A differenza dei dipendenti del settore privato, invece,per i lavoratori della Pubblica amministrazione la proroga dello smart working è ancora incerto.

Il problema è quello delle coperture economiche che ha portato, durante le discussioni in commissione parlamentare, al ritiro di degli emendamenti che proponevano la proroga al 30 settembre e che ora potrebbe essere ripresentata al 31 agosto.

Dunque il nodo resta aperto e verrà affrontato direttamente in Aula al Senato, come ha dichiarato la relatrice al decreto lavoro, Paola Mancini, al termine dell’esame del provvedimento da parte della commissione Affari sociali, spiegando che su sua richiesta è stato ritirato l’emendamento a prima firma Murelli (Lega), che richiedeva la proroga del lavoro agile per i lavoratori fragili della pubblica amministrazione dal 30 giugno al 30 settembre.

L’emendamento verrà riproposto in Aula che esaminerà il decreto da martedì 20 giugno.

NUOVI STRUMENTI INAIL DI VALUTAZIONE DEL RISCHIO .

da Inail.it

Una corposa banca dati a disposizione del datore di lavoro e degli specialisti della prevenzione , divisa per tipologie di rischio che permette di avere una preziosa bussola nella valutazione dei rischi sui luoghi di lavoro.

In questa sezione è possibile consultare gli strumenti tecnici e specialistici per la riduzione dei livelli di rischio, resi disponibili dall’Istituto ai sensi dell’articolo 28 comma 3, ter del d.lgs. 81/2008 e validati sulla base dei criteri approvati con determina del Presidente n. 49 del 5 marzo 2020.

Sono disponibili una serie di filtri impostabili dall’utente che consentono di effettuare ricerche nella banca dati.

 Circolare Inail n. 18 del 19 maggio 2023  dal 22 maggio 2023 trovi gli strumenti tecnici  sul portale istituzionale INAIL alla seguente Pagina.

https://www.inail.it/cs/internet/attivita/prevenzione-e-sicurezza/strumenti-per-la-valutazione-del-rischio.html

Nella Circolare Inail n. 18 del 19 maggio 2023 l’Istituto fornisce le indicazioni relative al rilascio e alle modalità di consultazione del repository e nell’allegato indica tutti gli strumenti per la valutazione del rischio validati.

MEDICI VS AI: HA VINTO L’INTELLIGENZA ARTIFICIALE .

da dottnet.it

L’intelligenza artificiale ha dimostrato di saper fornire risposte precise, più empatiche e meno sbrigative

ChatGpt, la più discussa ai da conversazione del momento, contro un gruppo di medici in carne e ossa, per vedere chi rispondeva meglio, e con migliore chiarezza, ad una serie di domande poste dai pazienti.

Come raccontano nel loro studio, pubblicato sulla rivista JAMA Internal Medicine, i ricercatori hanno scelto come terreno di battaglia la subreddit “AskDocs”, un forum online in cui gli utenti possono porre domande su temi di salute, e ricevere risposte da personale medico qualificato. Per la sfida sono state selezionate 195 domande degli utenti, che i ricercatori hanno posto, tal quali, anche a ChatGpt. Le risposte dei medici, e quelle dell’ai, sono quindi state sottoposte, in forma anonima, ad un panel di 3 medici, a cui è stato chiesto di valutarle sia sul piano dei contenuti, cioè quanto fossero corrette le risposte, sia su quello dell’empatia, cioè quanto tenessero conto dei sentimenti e delle potenziali preoccupazioni dei pazienti che attendevano la risposta.

I risultati si sono rivelati inclementi: nel 79% dei casi le risposte dell’ai sono state ritenute migliori, sia sotto il profilo della qualità delle informazioni fornite, sia su quello dell’empatia. Un esempio può probabilmente aiutare a capire la differenza di stile tra uomo e macchina. Alla domanda “Qual è il rischio di morire se si ingoia uno stuzzicadenti”, il medico aveva risposto: “Trascorse tra le due e le sei ore, è probabile che abbia raggiunto ormai l’intestino. Il che significa che non può più essere recuperato con facilità. Molte persone possono ingoiare lamette da barba e stuzzicadenti senza riportare problemi. Se dovessi soffrire di mal di stomaco, però, non esitare a contattare un pronto soccorso, e ricordati di comunicare di aver ingoiato uno stuzzica denti. Per ora, comunque, non potrebbero fare molto”.

Alla stessa domanda, ChatGpt ha risposto invece: “È naturale preoccuparsi se si è ingerito un corpo estraneo, ma in questo caso è altamente improbabile che lo stuzzicadenti che hai inghiottito ti causi seri danni. Gli stuzzicadenti sono fatti di legno, che non è tossico e non provoca avvelenamento. Tuttavia, è possibile che uno stuzzicadenti possa causare lesioni se si infila nella gola o perfora il tratto digestivo. Tuttavia, è improbabile che ciò accada con uno stuzzicadenti smussato, cotto e lungo solo 2 cm. Se provi fastidi o sintomi come dolore addominale, difficoltà a deglutire o vomito, è importante contattare un operatore sanitario per una valutazione più approfondita. Tuttavia, se non presenti alcun sintomo, puoi tranquillamente presumere che lo stuzzicadenti sia passato attraverso il tuo sistema digestivo e non è necessario preoccuparsi. È sempre una buona idea essere cauti quando si consumano cibi e rimuovere eventuali corpi estranei prima di mangiare. È comprensibile che tu possa sentirti paranoico, ma cerca di non preoccuparti troppo. È altamente improbabile che lo stuzzicadenti ti causi seri danni”.

Cosa trarre da questi risultati? Di certo, non che sia già tempo di pensionare i medici in carne e ossa, per sostituirli con robot e computer. Le ai commettono ancora troppi errori nelle loro risposte – scrivono i ricercatori – per affidare loro la comunicazione e la cura dei pazienti, almeno senza supervisione. L’esperimento inoltre ha valutato la comunicazione medico-paziente in un setting online, e non può dirci quindi come vadano le cose quando i medici si trovano faccia a faccia con i loro assistiti.

Allo stesso tempo, è vero anche che la pandemia ha esteso notevolmente il ricorso alla telemedicina, e che oggi quasi tutti i medici si trovano a trascorrere lunghi minuti, se non ore, ogni giorno a rispondere online alle domande dei loro pazienti. Per questo motivo, le lezioni da trarre dall’esperimento sono probabilmente due: la prima è che i professionisti della salute dovrebbero prestare un po’ più di attenzione alle loro capacità di comunicazione; la seconda, che le ai già oggi, pur non potendo soppiantare un medico umano, possono comunque rappresentare un utile strumento per velocizzare la trasmissione di informazioni mediche ai malati.

“Questo studio dovrebbe motivare la produzione di ricerche che valutino la possibilità di adottare assistenti digitali per la messaggistica”, si legge infatti nelle conclusioni della ricerca. “Rispondere a più domande dei pazienti in modo rapido, accurato ed empatico potrebbe ridurre il numero di visite mediche inutili, liberando spazio per i pazienti che hanno davvero bisogno di aiuto.

COBOT E LAVORO.

Dalle catene di montaggio agli ospedali: otto casi di integrazione dei robot collaborativi alla luce della sicurezza sui luoghi di lavoro

L’integrazione di robot per rendere il lavoro più facile e più sicuro è ormai una realtà attuale.

L’EU-OSHA ha analizzato l’uso della robotica e dei sistemi basati sull’intelligenza artificiale (IA) per automatizzare mansioni lavorative, con particolare attenzione all’impatto sulla sicurezza e sulla salute dei lavoratori.

L’obiettivo è comprendere come integrare tali sistemi, compresi i cobot (o i robot collaborativi), in modo sicuro ed efficace sul lavoro e assicurare che diventino una risorsa anziché un rischio.

Ecco il report di otto esperienze lavorative: l’automazione della pulizia degli effluenti zootecnicila produzione delle segheriele catene di montaggio e la produzione industrialela cucitura nell’industria automobilisticala pallettizzazione e la de-pallettizzazionele automazioni intelligenti nella produzione dell’acciaiola robotica avanzata nella produzione di prodotti in plastica e l’IA nella diagnostica med

Pubblicazioni su robotica e IA.

Campagna dell’EU-OSHA «Salute e sicurezza sul lavoro nell’era digitale».

Fonte: da agenzia europea sicurezza e salute sui luoghi di lavoro

SICUREZZA STRADALE E MOBILITÀ SOSTENIBILE

La sicurezza stradale in Lombardia tra prevenzione, tutela e mobilità sostenibile” è il tema al centro dell’evento in programma a Milano martedì 23 maggio a partire dalle ore 9.30, il nono appuntamento della serie di iniziative del Forum della prevenzione “Made in Inail”, che sta attraversando il Paese. L’evento, fruibile in diretta streaming su questo sito, si svolge presso l’auditorium Giorgio Gaber di Palazzo Pirelli e offre l’occasione per approfondire i temi legati alla salute e sicurezza sul lavoro insieme ai rappresentanti delle istituzioni e agli stakeholders del territorio.



Dopo i saluti di apertura, i lavori sono articolati in diversi interventi e due focus, incentrati su “Le strategie della prevenzione: gli strumenti innovativi” e sulla “Sicurezza stradale: ambiti e interventi regionali”. Chiude la giornata una tavola rotonda dedicata alla prevenzione partecipata nel settore dell’autotrasporto.
 
Partecipano, tra gli altri, le rettrici del Politecnico di Milano, Donatella Sciuto, e dell’Università degli studi Bicocca, Giovanna Iannantuoni, il questore di Milano, Giuseppe Petronzi, il presidente dell’Inail, Franco Bettoni, il direttore generale, Andrea Tardiola, il presidente del Consiglio di indirizzo e vigilanza dell’Istituto, Guglielmo Loy, il direttore centrale prevenzione, Ester Rotoli, e il direttore regionale, Alessandra Lanza. È possibile seguire la diretta streaming cliccando sul link indicato in basso, attivo durante l’evento.

Data Inizio:

23/05/2023

Data Fine:

23/05/2023

Sede Evento:

Auditorium Giorgio Gaber di Palazzo Pirelli

Indirizzo:

Piazza Duca D’Aosta, 3

Orario:

9.30

Info Email Evento:lombardia-comunicazione@inail.it

PIATTAFORME DIGITALI E LAVORO .

Le piattaforme di lavoro digitali hanno trasformato il mondo del lavoro e rappresentano una nuova sfida nella gestione della sicurezza sul lavoro . Attualmente sono presenti nella comunità Europea oltre 500 piattaforme . Questa nuova modalità di lavoro permette diverse opportunità occupazionali ma pone anche interrogativi per la presenza inevitabile di nuovi rischi professionali quali l’incremento del ritmo lavoro, l’applicazione parziale delle norme vigenti in materia di SSL e la precarietà del tipo di lavoro. Allo stesso tempo, lavorare per una piattaforma di lavoro digitale , rappresenta un’opportunità eccezionale per alcuni particolari gruppi di lavoratori (in genere svantaggiati ), come i lavoratori disabili o i migranti, di entrare o rientrare nel mercato del lavoro.

( Dott Alessandro Guerri)

Su queste problematiche è possibile consultare la documentazione prodotta dall Agenzia Europea sulla sicurezza :

 progetto di ricerca sulla SSL sulla digitalizzazione ,

Prevenire e gestire i rischi per la salute e la sicurezza nel lavoro su piattaforme digitali 

Diversità della forza lavoro e piattaforme di lavoro digitali: implicazioni per la sicurezza e la salute sul

“Lavoro sano e sicuro nell’era digitale” 2023-25

RESILIENZA DELLE AZIENDE NELLA TRANSIZIONE DIGITALE

da Inail.it

L’implementazione di advanced manufacturing solutions nelle imprese permette di migliorare la produttività, la qualità e la flessibilità della produzione e introduce nuovi tipi di interazioni uomo-macchina che richiedono un’adeguata valutazione in un’ottica di salute e sicurezza sul lavoro.

Immagine Transizione digitale, Cobot e Ssl: uno strumento per valutare la resilienza organizzativa

In questo ambito è possibile utilizzare uno strumento di rilevazione, fondato sulle logiche del RAG (Resilience Analysis Grid), per valutare lo stato potenziale di resilienza delle aziende del settore manifatturiero che hanno automatizzato i processi produttivi introducendo robot collaborativi (cobot).


Prodotto: Fact sheet
Edizioni: Inail – 2023
Disponibilità: Consultabile solo in rete
Info: dcpianificazione-comunicazione@inail.it

CHAT GPT E IA E IL MONDO DEL LAVORO.

Negli ultimi anni, l’intelligenza artificiale (IA) e in particolare i modelli di linguaggio come ChatGPT hanno rivoluzionato molti aspetti della nostra vita quotidiana, compreso il mondo del lavoro. In questo articolo, esploreremo l’impatto che ChatGPT e l’IA avranno sul mondo del lavoro e come le aziende potrebbero adattarsi a questo cambiamento.

Innanzitutto, è importante sottolineare che ChatGPT e l’IA non sostituiranno completamente i lavoratori umani. Al contrario, questi strumenti saranno utilizzati per migliorare ed estendere le abilità dei lavoratori umani e migliorare l’efficienza dei processi aziendali.

Un esempio di come ChatGPT e l’IA potrebbero essere utilizzati nel mondo del lavoro è l’assistenza clienti. Molte aziende stanno già utilizzando ChatGPT e altri chatbot alimentati dall’IA per rispondere alle domande dei clienti in modo rapido ed efficiente. Questo permette ai dipendenti di concentrarsi su compiti più complessi e ad alto valore aggiunto, come la risoluzione di problemi più complessi o la gestione di situazioni più delicate.

Inoltre, ChatGPT e l’IA possono essere utilizzati per l’automazione dei processi aziendali, come la gestione delle risorse umane, la contabilità e la gestione delle scorte. Ciò permette di eliminare i compiti ripetitivi e di routine dai lavori degli impiegati, liberandoli di più tempo per dedicarsi ad attività più creative e di valore.

Tuttavia, l’uso di ChatGPT e l’IA nel mondo del lavoro solleva anche alcune preoccupazioni. Ad esempio, il rischio di sostituire i lavoratori umani con macchine in alcuni settori industriali potrebbe portare a disoccupazione e incertezza per i lavoratori.

Per affrontare queste preoccupazioni, le aziende dovranno considerare l’implementazione di programmi di formazione e di riqualificazione per i loro dipendenti, in modo da garantire che siano preparati per il futuro del lavoro. Inoltre, le aziende dovrebbero considerare l’adozione di una cultura aziendale incentrata sullo sviluppo delle competenze dei dipendenti, in modo che i lavoratori possano continuare ad aggiornare le loro abilità e adattarsi ai cambiamenti tecnologici in atto.

ChatGPT e l’IA stanno quindi cambiando rapidamente il modo in cui lavoriamo. Sebbene l’uso di queste tecnologie possa portare alcuni rischi, le aziende possono adottare strategie per affrontare questi problemi e garantire che i loro dipendenti siano pronti per il futuro del lavoro. Il futuro è già qui, e l’adozione dell’IA nel mondo del lavoro potrebbe portare a molte opportunità per migliorare l’efficienza, aumentare la produttività e creare nuove opportunità di lavoro.

inutile dirvi che l’articolo è stato proprio creato da CHAT GPT…

PREVENIRE L’INFARTO GUARDANDO LA RETINA CON INTELLIGENZA ARTIFICIALE.

I vasi della retina possono aiutare a predire il rischio di infarto. Testato un sistema di screening basato sull’intelligenza artificiale

Prevedere l'infarto grazie alla retina (e all'intellligenza artificiale)

Guarda l’occhio e vedi il cuore. Alcuni scienziati hanno sviluppato un sistema di Intelligenza artificiale (Ai) che può analizzare le scansioni acquisite durante una normale visita da un oculista o un ottico e identificare i pazienti ad alto rischio di infarto.

DALL’OCCHIO AL CUORE: COME FUNZIONA

Niente magia: i ricercatori si sono resi conto che mutamenti nei minuscoli vasi sanguigni della retina sono indicativi di un più vasto disturbo vascolare, inclusi problemi col cuore. Nella ricerca, condotta dall’Università di Leeds (Regno Unito), una complessa serie di algoritmi detta “deep learning” (apprendimento approfondito) è stata impiegata per “allenare” il sistema di Intelligenza artificiale a leggere automaticamente le scansioni della retina e identificare quanti, nell’anno successivo, avrebbero potuto subire un attacco di cuore.

PRECISIONE: 70-80 PER CENTO

In un articolo apparso sulla rivista scientifica Nature Machine Intelligence, i ricercatori riferiscono che il sistema Ai raggiunge una precisione tra il 70 e 80 per cento. L’uso del deep learning nell’analisi delle scansioni della retina potrebbe cambiare il modo di fare screening ai primi segni di disturbo cardiaco. Il professor Alex Frangi, che ha la cattedra di Medicina computazionale all’Università di Leeds ed è “Turing Fellow” all’Alan Turing Institute, ha supervisionato lo studio e ha osservato: «I disturbi cardiovascolari, compresi gli infarti, costituiscono la principale causa di morte precoce nel mondo e sono il secondo maggiore killer in Gran Bretagna. Questa nuova tecnica può rivelarsi rivoluzionaria perché le scansioni della retina costano poco e vengono fatte di routine in diverse pratiche oculistiche. Come risultato automatizzato, i pazienti che sono a rischio di ammalarsi vengono indirizzati verso gli specialisti di problemi cardiovascolari. Inoltre le scansioni si possono impiegare anche per seguire l’andamento dei primi segni del disturbo cardiaco».

OBIETTIVO PREVENZIONE

Allo studio di Leeds hanno collaborato scienziati di tutto il mondo mentre la Biobanca del Regno Unito ha fornito i dati. Uno dei ricercatori inglesi, Chris Gale, ha osservato che con questo strumento di Ai «si potrebbero iniziare prima i trattamenti di prevenzione per eventuali disturbi cardiovascolari». Durante il processo di deep learning il sistema Ai ha analizzato le scansioni della retina e quelle del cuore di oltre cinquemila persone identificando le associazioni tra la patologia della retina e i cambiamenti nel cuore dei pazienti. Lo stesso sistema Ai, spiegano gli autori, potrebbe calcolare la dimensione e l’efficienza nel pompaggio del ventricolo sinistro, uno delle quattro camere del cuore, grazie alle scansioni della retina. Un ventricolo allargato è legato a maggior rischio di disturbo cardiaco. Con questi dati allargati ad altre caratteristiche dei pazienti, compresi età e sesso, il sistema Ai è in grado di fare una previsione sul rischio di un infarto nei successivi 12 mesi. Abitualmente la misura e la sufficienza nel pompaggio del ventricolo sinistro di un paziente si ottiene con l’ecocardiografia o la risonanza magnetica imaging del cuore. Queste tecniche diagnostiche tuttavia possono essere costose oppure poco disponibili.

VASI RETINICI E STATO VASCOLARE

Nel commento alla ricerca di Leeds il professor Claudio Tondo, direttore del Dipartimento di Aritmologia all’Istituto cardiologico Monzino di Milano, premette che non si tratta di una novità. «Per lo meno non lo è che la valutazione dello stato dei vasi sanguigni a livello retinico possano suggerire la presenza di una patologia vascolare o comunque la probabilità che l’individuo possa essere considerato a rischio di sviluppare una cardiopatia e/o vasculopatia». Poi spiega: «I vasi retinici possono essere valutati in tempo reale e dare un’indicazione dello stato vascolare del soggetto. Questo studio di Leeds è l’ennesima dimostrazione di come l’Intelligenza artificiale possa essere d’aiuto al medico per migliorare le azioni di prevenzione e anticipare strategie terapeutiche, oltre a mettere in atto misure di profilassi cardiovascolare su larga scala»

da fondazione Veronesi