MEDICINA DEL LAVORO

COVID 19:IL CONTATTO CONTAGIOSO PIU’ DEL RESPIRO

Da Dottnet.it

I guanti e la pulizia delle mani sono importanti quanto le mascherine per evitare il contagio. Il contatto, diretto o tramite le superfici, è infatti il modo principale di trasmissione del nuovo coronavirus, dunque molto più efficace delle goccioline nell’aria: lo indica il modello matematico elaborato dall’Istituto israeliano di ricerca biologica, ospitato sul sito medRxiv, che raccoglie i lavori che ancora non hanno passato il vaglio della comunità scientifica.   I virus respiratori come il SarsCov2 si diffondono per contatto, goccioline (prodotte con tosse o starnuti, che viaggiano meno di 1,5 metri) e aerosol sospesi nell’aria, che possono infettare una persona una volta che si depositano nelle sue vie respiratorie. In questo caso i ricercatori guidati da Eyal Fattal hanno calcolato che tra il 60 e 80% del virus si trasmette per contatto diretto e il 20-40% attraverso il contatto con superfici, mentre la trasmissione attraverso l’aria, sia con goccioline che aerosol, conta per meno dell’1%.

Quindi, sulla base dei dati disponibili, il contatto diretto è il meccanismo dominante dell’infezione. Ciò è coerente, secondo i ricercatori, con gli altri studi che hanno analizzato campioni di aria prelevati in ambienti in cui si trovavano pazienti sintomatici con Covid-19, ottenendo risultati negativi per tutti i campioni d’aria. Nello studio è stato analizzato anche il periodo contagioso dei pazienti pre-sintomatici, scoprendo che inizia circa 30 ore prima della comparsa dei sintomi.

Come misure di protezione per evitare il contagio, secondo i ricercatori, la combinazione di frequenti lavaggi di mani, pulizia delle superfici ed evitare il contatto fisico è efficace come indossare guanti e mascherina. Il fatto che il contatto sia la principale via di contagio pre-sintomatica, conclude lo studio, suggerisce che le misure igieniche e comportamentali consigliate a livello pubblico dovrebbero concentrarsi sul ridurre la contaminazione delle mani o sul non toccare il viso con le mani.

SANIFICAZIONI ANCHE FAI DA TE IN ATTESA DEI DECRETI

Dai mobili ai filtri dell’aria condizionata, dalle tastiere dei computer a quelle dei Pos. La sanificazione (o pulizia: i provvedimenti citano entrambi i termini) non è solo il primo e indispensabile atto per la ripartenza delle attività – siano esse aziende, studi professionali o negozi – ma sarà una costante di questa fase 2 (e oltre): dovrà essere ripetuta anche più volte al giorno.

La procedura implica nuovi costi da mettere a budget, per cui il Governo ha previsto un bonus fiscale – un credito d’imposta incrementato al 60% dal Dl Rilancio-, ma le imprese possono anche affidare la sanificazione a personale interno e i titolari di attività possono eseguirla in prima persona. Perché, di fatto, non esiste una certificazione “univoca” della validità del trattamento. L’unica indicazione, contenuta già nella circolare del ministero della Salute 5443 del 22 febbraio 2020, è quella dei prodotti da usare: varechina allo 0,1% o etanolo al 70 per cento.

A confermare la possibilità della sanificazione fai da te sono alcuni tra i provvedimenti presi dalle Regioni: per esempio, la Toscana ha previsto che il datore di lavoro registri anche con autodichiarazione le operazioni effettuate e le trasmetta via web. E dove le Regioni non si sono ancora pronunciate in materia? «Non c’è scritto da nessuna parte che si debba ingaggiare un’impresa specializzata – spiega Dino Gramellini, vicepresidente dell’associazione delle imprese di disinfestazione professionali italiane – e quindi si può autocertificare la propria attività di pulizia, purché si utilizzino i detergenti prescritti dalla legge. Consiglio di tenere nota delle procedure effettuate e di tenere gli scontrini o le fatture dei prodotti impiegati, non solo per ragioni fiscali ma anche per eventuali controlli». Un’altra conferma al fatto che il titolare dell’attività possa eseguire la pulizia o affidarla a personale interno è nella circolare dei Consulenti del lavoro 12 del 6 maggio 2020 che, in risposta a una delle Faq, recita: «Si istruisce il lavoratore su come deve comportarsi nello specifico e si redige un verbale nel quale si dichiara ciò che è stato fatto».

Ad essere obbligatoria – ma anche in questo caso gestibile internamente – è la sanificazione degli impianti di aria condizionata. Nel Rapporto ISS Covid-19 n. 5/2020 è prevista l’accurata pulizia degli impianti che altrimenti dovranno essere spenti, garantendo la massima ventilazione dei locali. In particolare dovrebbe essere fatta (anche dai privati) la pulizia regolare delle prese e delle griglie di ventilazione dell’aria dei condizionatori con un panno inumidito con acqua e sapone oppure con alcol etilico al 75 per cento. Sarà inoltre necessario pulire i filtri almeno ogni quattro settimane.

CALCOLATORE DI RISCHIO SARS2-COV

Alcuni ricercatori cinesi hanno sviluppato e convalidato un punteggio di rischio Covid-19 che può aiutare a prevedere, al momento del ricovero, le possibilità che ha un paziente di progredire verso una forma grave dell’infezione. Il punteggio è stato tradotto in un calcolatore del rischio online che è disponibile gratuitamente. (quotidiano sanità)

NUOVE FAQ MEDICO COMPETENTE IN TOSCANA

La ASL regione Toscana  centro ha attivato un portale per rispondere ai numerosi quesiti che arrivano quotidianamente al servizio da parte dei Medici Competenti. È stata organizzata una pagina sul sito del Dipartimento di Prevenzione della ASL in cui inserire le FAQ di interesse generale.

Nella pagina sono state suddivise le domande in 4 argomenti principali:

Sorveglianza sanitaria – Lavoratori fragili – Test Sierologici – Tutela Inail

Troverete anche allegate alcune ordinanze e circolari di riferimento, in modo che siano facilmente accessibili.

Di seguito il link per accedere direttamente alla pagina delle FAQ attività Medico Competente

 

https://www.uslcentro.toscana.it/index.php/dipartimento-prevenzione/prevenzione-igiene-e-sicurezza-nei-luoghi-di-lavoro/20323-faq-attivita-del-medico-competente

 

Comunque è la pagina è raggiungibile anche con il motore di ricerca nella home page del sito dell’ASL Toscana Centro

https://www.uslcentro.toscana.it

inserendo ‘faq medico competente’ in Cerca nel sito

NUOVE DISPOSIZIONI REGIONE LOMBARDIA PER I MEDICI COMPETENTI

Gentilissima/Gentilissimo,

come sa, ci troviamo oggi in una nuova fase di gestione della pandemia da COVID-19. I primi passi della “fase 2” devono essere  caratterizzati dalla messa in campo di azioni che possano prevenire una nuova ondata di contagio, favorendo così il graduale ritorno verso la normalità.

Regione Lombardia, con delibera 3114 del 7 maggio 2020 (scaricabile dal link in fondo alla mail), ha coinvolto nell’attività di sorveglianza attiva un’estesa rete di medici, fra i quali i medici competenti, con l’obiettivo di identificare tempestivamente  e isolare i casi sospetti e i loro contatti stretti.

Il coinvolgimento dei i datori di lavoro, quindi, non si limita agli aspetti già normati e legati ai percorsi di screening della temperatura per l’accesso all’attività lavorativa, ma prevede una segnalazione immediata dei casi sospetti e dei contatto di caso per le finalità di sanità pubblica.

In tale contesto, il Medico Competente, che collabora con il datore di lavoro per tutelare la salute dei lavoratori anche attraverso la sorveglianza sanitaria, rappresenta per ATS un interlocutore di grande importanza, con il quale si intende stabilire un canale di comunicazione efficace e tempestivo.

In particolare, ai fini di intercettare tempestivamente i possibili casi di infezione da Covid-19 è fatto obbligo ad ogni medico di segnalare tutti i casi, anche solo sospetti, attraverso uno specifico portale, messo a disposizione da ATS: dal link riportato in fondo alla mail possono essere scaricate le indicazioni per potersi registrare ed accedere ai fini della segnalazione di casi sospetti

Le indicazioni regionali prevedono inoltre che in presenza di caso sospetto il medico debba:

  1. disporre l’isolamento del paziente e  dei contatti lavorativi stretti ove già noti;
  2. acquisire i dati per realizzare la segnalazione tra cui:
    • sintomi, specificando febbre >=37,5°, tosse, coriza, dispnea, polmonite, affaticamento, anosmia e ageusia diarrea, o altri sintomi;
    • data inizio sintomi (OBBLIGATORIO);
    • recapito telefonico (OBBLIGATORIO) ed il domicilio del caso sospetto (OBBLIGATORIO);
    • i nominativi dei contatti stretti lavorativi per cui ha disposto l’isolamento domiciliare (OBBLIGATORIO);
    • altre informazioni utili e rilevanti per la gestione dei casi;
    • l’avvenuta (o la non avvenuta) acquisizione del modulo di presa a visione dell’isolamento domiciliare;
  3. inviare la segnalazione del caso all’ATS di residenza del lavoratore: per i lavoratori residenti in ATS tramite il portale  di cui sopra;
  4. informare l’assistito dell’avvenuta segnalazione all’ATS di residenza del lavoratore che provvederà a contattarlo per disporre l’effettuazione dei test diagnostici per la ricerca di RNA virale.

Sulla base delle informazioni ricevute ATS completerà l’inchiesta epidemiologica, identificando tutti i contatti e le collettività coinvolte, confermando l‘isolamento già effettuato e attivandone di nuovi ove necessario e applicabile.

In esito all’inchiesta ATS segnalerà/confermerà al Medico Competente segnalante la presenza di un caso, per le azioni di isolamento necessarie e per gli approfondimenti dell’inchiesta epidemiologica (contact tracing in ambito lavorativo).

In seguito all’esito del tampone del caso sospetto:

  • se positivo si procederà alla conferma dell’isolamento del caso e dei contatti stretti, per i quali occorre prevedere l’effettuazione del test diagnostico per la ricerca di RNA virale, attivando il monitoraggio clinico al fine di rilevare l’insorgenza di sintomatologia da parte del medico curante;
  • se negativo si procederà a comunicare ai contatti la fine dell’isolamento e al caso, in presenza di sintomi, la necessità di rivalutazione clinica da parte del curante.

 

Si coglie l’occasione per precisare che non è previsto alcun tampone per i lavoratori in relazione alla ripresa dell’attività lavorativa di un’azienda sottoposta a fermo per disposizione nazionale/regionale, fatti salvi i soggetti sottoposti a quarantena per i quali il periodo di isolamento non è stato ancora concluso.

L’ATS attiverà un raccordo telefonico con i Medici Competenti per l’aggiornamento e verifica della situazione all’interno delle aziende.

Per ogni necessità o chiarimento, è possibile rivolgersi a covid@ats-milano.it .

I documenti citati sono scaricabili ai seguenti link (prestare particolare attenzione a copiare tutto il codice di lettere e numeri casuali, il link e’ l’unico riferimento assoluto per raggiungere il file):

ATS provvederà ad inviare analoga comunicazione anche ai Datori di Lavoro per favorire il massimo raccordo con i rispettivi Medici Competenti.

Certo della Vostra collaborazione nell’interesse dei lavoratori e della collettività, porgo cordiali saluti,

Il Direttore Generale

Walter Bergamaschi

ATS Città Metropolitana di Milano

Direzione Generale
+39 02 8578.2007-2001
Corso Italia, 19 – 20122 Milano (MI)

direzionegenerale@ats-milano.it

www.ats-milano.it

PROTOCOLLO PER GLI AMBULATORI MEDICI PER LA GESTIONE POST EMERGENZA COVID 19

da REDAZIONE DOTTNET | 10/05/2020 

Scotti: Ruolo e responsabilità combinate all’autonomia organizzativa impongono procedure per la tutela dei pazienti, del personale di studio e dei medici stessi

Un vademecum a disposizione dei medici di famiglia per garantire la sicurezza nei loro studi nell’era del coronovavirus. Una serie di protocolli operativi a cui attenersi scrupolosamente per gestire al meglio la Fase 2. E’ il contenuto del documento “Protocollo per gli Ambulatori Medici per la gestione post-emergenza Covid-19” messo a punto dalla FIMMG per i medici di medicina generale italiani. (clicca qui per scaricare il documento completo)

All’interno una serie di misure organizzative strumentali ad assicurare la massima sicurezza gestionale degli studi di medicina generale. Indicazioni generali che i medici potranno poi adattare alla situazione reale e concreta dei singoli studi.

Prosegue con questo documento l’attività di indicazione ai colleghi sulle procedure per la tutela loro e dei pazienti – sottolinea il segretario nazionale della FIMMG Silvestro Scotti

Protocollo per gli Ambulatori Medici per la gestione post-emergenza Covid-19

L’esperienza nel contenimento della infezione da Covid-19 ha insegnato che il contenimento si ottiene principalmente tramite un valido filtro sul territorio che impedisca un accesso non perfettamente regolato agli ospedali. È evidente che in tal senso un ruolo importante hanno gli ambulatori medici e specialistici. È altrettanto evidente che negli ambulatori medici, ove non siano contemplate condizioni di massima sicurezza nella concreta gestione degli studi, possono determinarsi situazioni critiche, talvolta gravi sia per i medici che per i pazienti, con pericolo di ulteriore diffusione della infezione virale. Al fine di evitare l’insorgenza di tali situazioni critiche appare necessario predisporre idonei protocolli operativi anche per la gestione degli studi, a cui ci si attenga scrupolosamente.

Appare opportuno, quindi, fornire alcune indicazioni di ordine generale operative che possano costituire un parametro di riferimento per definire best practice per la gestione degli studi. È evidente che tali indicazioni (di ambito generale) dovranno essere declinate, in particolare, in modo adeguato con riferimento alla tipologia della singola struttura, anche in relazione alla eventuale presenza di collaboratori (sia amministrativi che para-sanitari) ed al numero di professionisti sanitari che vi afferiscono. Sotto tale profilo, peraltro, sembra opportuno provvedere, da parte dei responsabili delle singole strutture che abbiano adottato tale documento, all’aggiornamento e all’integrazione del Documento valutazione rischi (DVR).

In tale ottica funzionale, dunque, appare opportuno indicare una serie di misure organizzative che siano strumentali ad assicurare la massima sicurezza gestionale degli studi di medicina generale, con la precisazione che tali indicazioni sono certamente meritevoli di specificazioni ed adattamenti in relazione alla concreta struttura organizzativa dei singoli studi. In tale ottica collaborativa, dunque, al solo fine di fornire uno strumento di orientamento per i destinatari del presente documento, si forniscono una serie di chiarimenti organizzativi sulle più idonee misure organizzative riferite a:

1) protocollo per il personale di segreteria;

2) protocollo per i percorsi;

3) protocollo per l’ambulatorio del medico e gestione dei pazienti;

4) protocollo per l’ambulatorio del medico e gestione pazienti casi sospetti o in situazione di emergenza;

5) procedure di sanificazione e disinfezione;

6) dispositivi di Protezione Individuale e Dispositivi Medici.

1) Protocollo per il personale di segreteria

a) Prenotazione telefonica della visita ambulatoriale: viene effettuata dal personale di segreteria, secondo il processo di seguito indicato:

 identificazione del paziente fruitore della prestazione,

 indicazione dell’orario della visita,

 elencazione ed informazione sulle principali indicazioni che il paziente deve rispettare per l’accesso allo studio e per lo svolgimento della visita, per tutto il tempo di permanenza.

b) Misure di protezione per il personale:

 La segretaria mantiene la pulizia scrupolosa delle superfici ove si volge la sua attività (monitor, tastiera computer, penne, telefono, stampanti, ecc.). Il personale di segreteria deve indossare guanti e mascherina che vanno cambiati ogni turno di lavoro, salva l’ipotesi di immediata sostituzione di tali presidi di protezione individuale nell’ipotesi in cui essi risultino inumiditi o esposti a pericolo di eventuale contaminazione per effetto del contatto con oggetti del paziente, come bancomat, carte di credito, denaro, ecc.. Sul bancone della reception, ove possibile, posizionare schermi protettivi trasparenti.

c) Accoglienza:

 l’accesso all’ambulatorio di norma è consentito solo al paziente fruitore della prestazione; unica eccezione è costituita dall’ipotesi in cui il paziente sia persona non autosufficiente;

 nei locali di immediato accesso dello studio e di sosta dei pazienti è esposta una specifica informativa scritta sulle misure di sicurezza da rispettare a tutela della salute del personale sanitario, amministrativo, para-sanitario e dei pazienti;

 consegna al paziente fruitore della prestazione, qualora ne sia sprovvisto, di mascherina e guanti monouso. Utilizzazione, prima di indossare i guanti monouso, da parte del paziente, della soluzione idroalcolica al 70% per la disinfezione delle mani;

d) Sala d’aspetto:

 se necessario il paziente fruitore della prestazione viene fatto accomodare nella sala d’aspetto;

 tenuto conto che la visita è stata programmata dalla segreteria è obbligatorio che nella sala d’aspetto sia ampiamente e scrupolosamente rispettato il distanziamento personale (oltre 1 metro) anche attraverso apposite sedute idoneamente allocate;

 qualora occasionalmente non sia possibile attuare tale distanziamento, previa informativa si darà indicazione al paziente di ritornare al poliambulatorio dopo un opportuno intervallo di tempo;

 porre a disposizione dei pazienti idonei mezzi detergenti per le mani anche grazie a specifici dispenser;

 eliminare dalla sala d’aspetto riviste, libri, giocattoli per bambini, ecc.;

 le sedute della sala sono disposte in maniera da consentire il distanziamento superiore ad un metro tra i pazienti. Ciò si può ottenere o eliminando sedie o ponendo dei nastri segnaletici su quelle che non devono essere utilizzate;

 la sala d’aspetto deve essere idoneamente e periodicamente arieggiata, sanificata ed igienizzata.

2) Protocollo per i percorsi

a) Viene identificato un percorso “pulito” e uno “sporco”; qualora non siano disponibili locali ad hoc possono essere utilizzati armadi appositi per il pulito ove depositare materiale monouso confezionato necessario alla pratica assistenziale e i dispositivi da utilizzare. Per il percorso dello sporco se non sono disponibili locali ad hoc possono essere previsti armadi dove allocare il materiale per le pulizie e per i rifiuti. Questi ultimi devono essere considerati sempre come rifiuti pericolosi a rischio infettivo e smaltiti secondo le normative vigenti.

b) Percorso fruitori dell’assistenza, percorsi personale. I fruitori dell’assistenza possono accedere ad una sala d’aspetto, regolata da un preciso distanziamento sociale. Deve essere presente un bagno dedicato. Il percorso del personale prevede l’alloggiamento della segreteria con spazi idonei in cui viene rispettato il distanziamento sociale con i pazienti, a tale scopo è prevista apposita segnalazione visiva. È, inoltre, presente l’indicazione del bagno dedicato per il personale; anche nei bagni utilizzare sempre materiale monouso. Per i servizi igienici va effettuata, dopo ogni utilizzo, una disinfezione delle superfici, areando opportunamente dopo l’impiego.

c) Per l’accesso di fornitori esterni o manutentori individuare opportune tempistiche al fine di evitare occasioni di contatto con i pazienti.

La consegna di materiale e dispositivi medici deve avvenire, ove possibile, ad orari concordati, previo appuntamento, e in prossimità dell’ingresso dello studio.

3) Protocollo per l’ambulatorio medico e gestione pazienti.

a) Programmazione nel caso di studi condivisi tra più medici:

Nei casi in cui l’utilizzo degli studi è ordinariamente previsto in fasce orarie diverse (ad esempio medico 1 al mattino, medico 2 al pomeriggio) è necessario:

 condividere tutti i protocolli e le procedure necessari alla gestione dell’attività;

 provvedere a sanificare gli arredi, l’ambiente e gli strumenti a fine utilizzo, tassativamente nel caso di condivisione della stanza;

 prevedere la custodia separata degli indumenti da lavoro di ciascun medico;

 avvisare preventivamente i Colleghi nel caso di eventuali spostamenti di orario o di visite effettuate in orario diverso, per prevenire assembramenti in sala d’aspetto.

Nel caso di studi in cui sono presenti più medici nelle stesse fasce orarie si definiscono procedure per il coordinamento dell’attività:

1. Le prenotazioni vengono fatte secondo procedura concordata tra i medici in modo che in sala d’aspetto sia sempre presente un numero di pazienti complessivo compatibile con le dimensioni del locale e le misure di distanziamento, in modo da prevedere una distanza superiore ad un metro.

2. Può essere utile concordare ed uniformare il tempo programmato per ogni visita e prevederne inizio sfalsato tra i vari medici

3. Ove possibile si individua la parte della sala di aspetto riservata ai pazienti di ciascun medico

b) Procedure generali:

 Prediligere l’utilizzo degli strumenti informatici, secondo procedure conformi alle norme della privacy, per l’acquisizione di documentazione, la richiesta dei farmaci ripetitivi da parte dei pazienti e l’invio delle prescrizioni, al fine di limitare l’accesso agli studi.

 ammettere nell’ambulatorio solo il fruitore della prestazione;

predisporre indicazioni anche visive per il rispetto del distanziamento sociale;

 il medico deve lavare le mani prima e dopo di ogni visita;

 il medico verifica che il paziente sia dotato di guanti e apposita mascherina; se necessario da indicazione di usufruirne presso la segreteria, o secondo una modalità alternativa ed idonea;

 il medico indossa mascherina, schermo facciale, o appositi occhiali (ove necessario), guanti monouso e, in generale, qualsiasi ulteriore dispositivo di protezione individuale sia idoneo al fine di minimizzare il rischio di contagio virale. Durante l’esame obiettivo del paziente, se ritenuto necessario, il medico attua tutte le precauzioni possibili anche attraverso apposite informative al paziente;

 tutte le attività che vengono svolte per il singolo paziente devono essere precedute da una opportuna preparazione delle attrezzature e dei presidi diagnostici, materiali, ecc. adeguatamente disinfettati;

 coprire con materiale monouso, ove possibile, le superfici che possono venire a contatto con i pazienti.

4) Protocollo per l’ambulatorio medico e gestione pazienti casi sospetti o in situazione di emergenza.

 Il medico in situazioni dubbie valuta le circostanze tramite triage telefonico prima della indicazione dell’appuntamento per la visita;

 qualora vi sia un sospetto di paziente covid-19 positivo il medico fornisce le indicazioni previste dai protocolli regionali/aziendali dedicati alla gestione dei casi sospetti anche rispetto all’eventuale visita domiciliare da parte del personale a ciò preposto;

 qualora per situazioni straordinarie non previste il medico constata di trovarsi di fronte ad un caso di paziente sospetto per covid-19 positivo effettua un rigoroso distanziamento del paziente con invio al domicilio per la quarantena e prescrizione delle misure necessarie previste dai protocolli regionali/aziendali;

 il medico predispone quanto previsto dai protocolli regionali/aziendali anche rispetto alla richiesta di un intervento domiciliare all’abitazione del paziente.

 il medico sospende l’attività ambulatoriale e annota le persone che possono essere venute a stretto contatto con il paziente;

 fornisce immediate indicazioni, secondo un protocollo precedentemente predisposto, al fine di disporre la sanificazione ed igienizzazione dei locali.

5) Sanificazione e disinfezione.

Le procedure di sanificazione e disinfezione sono raccomandate secondo le modalità di disinfezione continua, periodica e terminale.

L’aerazione naturale all’interno dei locali chiusi, ovvero il ricambio d’aria meccanico quando quello naturale non è possibile, rappresenta il sistema di sanificazione più semplice e rapido da adottare per ridurre il rischio di trasmissione di agenti infettivi.

La modalità di disinfezione continua, si attua costantemente quando necessaria:

 è necessario effettuare una pulizia giornaliera e la sanificazione periodica dei locali, degli ambienti di lavoro (ivi compresi i relativi strumenti quali, in via esemplificativa, tastiere, schermi touch, mouse, etc.) e delle aree comuni e di svago con adeguati detergenti (Circolare del ministero della Salute del 22 febbraio 2020, n. 5443: ipoclorito di sodio 0,1%- 0,5%, etanolo 62%- 71% o perossido di idrogeno 0,5%);

 qualora sia presente in studio una persona affetta dal virus, è necessario disinfettare le superfici con ipoclorito di sodio 0,1% dopo pulizia con detergente neutro (Circolare del Ministero della Salute del 22 febbraio 2020, n. 5443) unitamente alla loro ventilazione. In aggiunta, il datore di lavoro può «organizzare interventi particolari/ periodici di pulizia».

Il personale competente o le Ditte incaricate effettuano le attività di igienizzazione quotidiana prestando particolare attenzione alla pulizia dei piani di lavoro, delle maniglie delle porte e delle finestre, degli interruttori della luce. La disinfezione periodica viene effettuata quotidianamente secondo quanto previsto dal protocollo Regionale che prevede la pulizia e detersione dei pavimenti e delle superfici. Particolare attenzione viene assicurata ai bagni e agli ambulatori. La disinfezione terminale è necessaria quando si è venuti a contatto con un caso sospetto di COVID-19. In tale situazione oltre alle procedure di sanificazione devono essere diffusamente utilizzate procedure di disinfezione.

6) Dispositivi di Protezione Individuale e Dispositivi Medici.

Il personale medico deve indossare di norma guanti e mascherina chirurgica e schermi facciali.

In caso di accesso alle vie respiratorie ravvicinate i DPI da indossare sono:

 mascherina Ffp2 o Ffp3;

 i DPI per occhi: maschere o schermi facciali che garantiscano la protezione degli occhi anche laterale;

 camice monouso;

 guanti in lattice o nitrile.

Praticare l’igiene delle mani prima di indossare, prima di rimuovere e dopo aver rimosso i DPI.

È preferibile che le divise da lavoro non siano portate a casa ma lavate all’interno del presidio sanitario o consegnate a ditta specializzata (servizio lavanderia).

7) Ulteriori misure.

 aggiornare ed integrare il Documento di Valutazione dei Rischi (DVR), ove previsto;

 aggiornare la formazione e informazione del personale (ove presente), con specifico addestramento sull’utilizzo dei DPI forniti;

 rispettare le regole di corretta manutenzione delle apparecchiature prescritte o suggerite dal fabbricante o produttore.

OCCHIO SECCO E COMPUTER :IL PARERE DELL ‘ESPERTO

Il centro Oftalmico CARONES é da molti anni sinonimo di eccellenza nel campo oculistico ed Oftalmico.

In questo WEBINAR il Dott Vigo ci spiega tutto ciò che riguarda un disturbo oculistico molto diffuso sicuramente accentuato dall ‘uso ormai sempre più necessario di videoterminalisti.

Buona visione

 

IN ARRIVO I TEST SALIVARI PER IL COVID 19

Da La Repubblica

Messo a punto dall’università dell’Insubria, rileva il virus in pochi minuti. Si potrebbe usare anche in autonomia ma l’autorizzazione più breve, che arriva in 15 giorni, è per un utilizzo sotto controllo medico

Funziona e sarà presto in produzione il Test rapido salivare (Trs) che può rilevare in pochi minuti la presenza del Coronavirus: un nuovo strumento che può essere utile nella fase 2 dell’emergenza, per la riapertura in sicurezza delle attività sociali e produttive. Funziona un po’ come un test di gravidanza: su una piccola striscia di carta assorbente si applica qualche goccia di saliva diluita con una soluzione apposita e da tre a sei minuti si ottiene il risultato: una banda se il soggetto è negativo, due bande se è positivo.
Il test è il risultato di un lavoro di squadra dell’Università dell’Insubria e dell’Asst dei Sette Laghi. L’idea è di Lorenzo Azzi, ricercatore di Odontoiatria, e Mauro Fasano, professore di Biochimica. La realizzazione dei reagenti e dei kit è avvenuta nei laboratori dell’Insubria a Busto Arsizio ed è stata coordinata dalla ricercatrice Tiziana Alberio. La sperimentazione è stata condotta nel laboratorio di Microbiologia all’Ospedale di Circolo di Varese, dove in poco più di due settimane, dal 16 aprile al 4 maggio, sono stati esaminati i campioni di saliva di 137 soggetti sottoposti al tampone e risultati sia affetti da Covid-19 che sani.Ogni campione di saliva è stato valutato con due test: quello molecolare, condotto dalla ricercatrice Andreina Baj, e quello sperimentale. «Il test rapido è semplice e sicuro da usare – spiega Lorenzo Azzi – e consente di fare uno screening immediato di primo livello della popolazione. Lo scopo è identificare i soggetti positivi, soprattutto gli asintomatici portatori del virus, da inviare successivamente a eseguire i test diagnostici di riferimento che, basandosi su metodiche molecolari, necessitano del laboratorio con tempi più lunghi di elaborazione».

Spiega il professor Mauro Fasano: “Dai dati che abbiamo raccolto la sensibilità del test è risultata alta, con margini di miglioramento già previsti per la prototipizzazione industriale. Questo passaggio dallo studio alla realizzazione di un progetto a favore della comunità dà grande valore all’attività di ricerca scientifica”.
L’Università dell’Insubria ha stilato un accordo con la NatrixLab di Reggio Emilia: l’azienda è già al lavoro per fornire in tempi rapidi alcuni prototipi con assemblaggi leggermente diversi tra loro, che saranno validati in tempi altrettanto brevi quanto quelli in cui si è svolta la sperimentazione ospedaliera. In questo modo si potrà passare alla realizzazione del test su larga scala e a costi contenuti.

La certificazione

L’ultimo passaggio necessario prima di arrivare sul mercato è la certificazione: “Il nostro test salivare – puntualizza Fasano – è così semplice da poter realmente essere utilizzato da chiunque, ma la certificazione per uso autonomo richiede tempi molto lunghi, mentre sono necessari solo 15 giorni per ottenere quella sotto controllo medico. Dunque il test, come quello sierologico, sarà inizialmente gestito da una figura sanitaria, che collabori per esempio con le forze dell’ordine per controlli, oppure con un’azienda che voglia sottoporre i dipendenti all’esame. E speriamo che possa essere messo a disposizione anche dei medici di base».

FAQ COVID 19 E PRIVACY

Che cosa si può chiedere ai lavoratori riguardo alle loro condizioni di salute? Si può rendere noto se uno di loro ha la febbre oppure se è positivo? Sono solo alcune delle domande alle quali risponde il garante della Privacy Antonello Soro sul sito dell’Autorità con le Faq (risponde a domande frequenti).

Febbre a 37,5

Si può misurare la febbre ai dipendenti?
Sì, si può misurare la temperatura ma «la rilevazione in tempo reale della temperatura corporea, quando è associata all’identità dell’interessato, costituisce un trattamento di dati personali non è ammessa la registrazione del dato relativo alla temperatura corporea rilevata, ma solo la registrazione della circostanza del superamento della soglia stabilita dalla legge» e quando è necessario «le ragioni che hanno impedito l’accesso al luogo di lavoro».

Cause Febbre, sintomi e rimedi | Saperesalute.it

Si può misurare la febbre ai clienti di uffici o negozi?
Sì, si può misurare la febbre a clienti e visitatori occasionali «ma non è necessario, qualora la temperatura risulti superiore alla soglia non è necessario registrare il dato relativo al motivo del diniego di accesso».

Autocertificazioni

L’azienda può chiedere al dipendente di autocertificarsi per dire se è stato esposto al contagio?
Sì, perché «il dipendente ha uno specifico obbligo di segnalare al datore di lavoro qualsiasi situazione di pericolo per la salute e la sicurezza sui luoghi di lavoro e il dipendente pubblico deve segnalare all’amministrazione di provenire (o aver avuto contatti con chi proviene) da un’area a rischio».

L’azienda può vietare l’accesso a chi è a rischio?
Sì, «si può impedire l’accesso alla sede di lavoro a chi, negli ultimi 14 giorni, abbia avuto contatti con soggetti risultati positivi al Covid-19 o provenga da zone a rischio secondo le indicazioni dell’Oms». Non si possono invece chiedere i dati «relativi alla persona risultata positiva, alle specifiche località visitate o altri dettagli relativi alla sfera privata».

Contatti dei lavoratori

Si possono pubblicare sul sito istituzionale i contatti dei funzionari per consentire al pubblico di prenotare servizi, prestazioni o appuntamenti?
No, «le indicazioni operative impongono di limitare la presenza del personale negli uffici mediante, prevalentemente, il ricorso al lavoro agile. Per gli utenti si possono pubblicare i soli recapiti delle unità organizzative competenti (numero di telefono e indirizzo PEC) e non quelli dei singoli funzionari preposti agli uffici».

Obbligo dei medici

Il medico competente può informare l’azienda sulle condizioni del lavoratore?
No, «anche nell’emergenza permane il divieto di informare il datore di lavoro circa le specifiche patologie occorse ai lavoratori».

Il Medico del Lavoro è necessario per 10 motivi | Area81

Il medico deve però «segnalare al datore di lavoro quei casi specifici in cui reputi che la particolare condizione di fragilità connessa anche allo stato di salute del dipendente ne suggerisca l’impiego in ambiti meno esposti al rischio di infezione, ma non la specifica patologia eventualmente sofferta dal lavoratore ».

Il medico può decidere visite straordinarie per i dipendenti?
Sì, «il medico competente può farlo come misura di prevenzione nel rispetto dei principi di protezione dei dati personali e rispettando le misure igieniche».

Lavoratori contagiati

Il datore di lavoro può comunicare al Rappresentante dei lavoratori per la sicurezza l’identità dei dipendenti contagiati?
No, «i datori di lavoro non possono comunicare il nome del dipendente o dei dipendenti che hanno contratto il virus a meno che il diritto nazionale lo consenta».

Obblighi del lavoratore dipendente in caso di malattia

Il datore di lavoro può comunicare alle autorità sanitarie l’identità dei dipendenti contagiati?
Sì, «i nominativi del personale contagiato va comunicato alle autorità sanitarie competenti e collaborare con esse per l’individuazione dei “contatti stretti” al fine di consentire la tempestiva attivazione delle misure di profilassi».

Il datore di lavoro può rendere nota l’identità del dipendente contagiato ai colleghi?
No, «spetta alle autorità sanitarie competenti informare i “contatti stretti” del contagiato, al fine di attivare le previste misure di profilassi. Il datore di lavoro è, invece, tenuto a fornire alle istituzioni competenti e alle autorità sanitarie le informazioni necessarie, affinché le stesse possano assolvere ai compiti e alle funzioni previste anche dalla normativa d’urgenza adottata in relazione alla predetta situazione emergenziale».

Dal corriere.it

TEST RAPIDI STUDIO SULLA SENSIBILITA’ E SPECIFICITÀ

Da Dottnet.it

I test sierologici possono essere utili per migliorare l’accuratezza del test molecolare ed essere utilizzati a scopo di screening nella popolazione.

Test rapidi anche per rientrare al lavoro in fase 2 - Tiscali Notizie

Recentemente, sono diventati disponibili test per l’individuazione rapida (pochi minuti) degli anticorpi combinati IgG e IgM al SARS-Cov-2 nel plasma/sangue umano, anche capillare (metodica: rapid lateral flow immunoassay). Uno di questi (Beijing Diagreat Biotechnologies) è stato valutato su 27 pazienti con Covid-19 confermato e in un piccolo campione di pazienti con malattia probabile, più uno di controllo. La presenza di ciascun anticorpo è stata espressa rispettivamente come positiva o negativa. Dopo un tempo mediano di 18 giorni dall’insorgenza dei sintomi, il tasso di sieroconversione è stato del 90,4% e quello di concordanza tra RT-PCR e test anticorpale dell’86,4%. Considerando il test molecolare il gold standard per la diagnosi, la sensibilità e la specificità del test anticorpale erano rispettivamente dell’83% e del 93%. Altri studi sono necessari per definire il valore diagnostico e di screening di test questi sierologici.

Spicuzza L, Montineri A, Manuele R et al

Reliability and usefulness of a rapid IgM‐IgG antibody test for the diagnosis of SARS-CoV-2 infection: a preliminary report

Journal of infection – Available online 23 April 2020

https://doi.org/10.1016/j.jinf.2020.04.022