FAQ COVID 19 E PRIVACY

5 Maggio 2020

Che cosa si può chiedere ai lavoratori riguardo alle loro condizioni di salute? Si può rendere noto se uno di loro ha la febbre oppure se è positivo? Sono solo alcune delle domande alle quali risponde il garante della Privacy Antonello Soro sul sito dell’Autorità con le Faq (risponde a domande frequenti).

Febbre a 37,5

Si può misurare la febbre ai dipendenti?
Sì, si può misurare la temperatura ma «la rilevazione in tempo reale della temperatura corporea, quando è associata all’identità dell’interessato, costituisce un trattamento di dati personali non è ammessa la registrazione del dato relativo alla temperatura corporea rilevata, ma solo la registrazione della circostanza del superamento della soglia stabilita dalla legge» e quando è necessario «le ragioni che hanno impedito l’accesso al luogo di lavoro».

Cause Febbre, sintomi e rimedi | Saperesalute.it

Si può misurare la febbre ai clienti di uffici o negozi?
Sì, si può misurare la febbre a clienti e visitatori occasionali «ma non è necessario, qualora la temperatura risulti superiore alla soglia non è necessario registrare il dato relativo al motivo del diniego di accesso».

Autocertificazioni

L’azienda può chiedere al dipendente di autocertificarsi per dire se è stato esposto al contagio?
Sì, perché «il dipendente ha uno specifico obbligo di segnalare al datore di lavoro qualsiasi situazione di pericolo per la salute e la sicurezza sui luoghi di lavoro e il dipendente pubblico deve segnalare all’amministrazione di provenire (o aver avuto contatti con chi proviene) da un’area a rischio».

L’azienda può vietare l’accesso a chi è a rischio?
Sì, «si può impedire l’accesso alla sede di lavoro a chi, negli ultimi 14 giorni, abbia avuto contatti con soggetti risultati positivi al Covid-19 o provenga da zone a rischio secondo le indicazioni dell’Oms». Non si possono invece chiedere i dati «relativi alla persona risultata positiva, alle specifiche località visitate o altri dettagli relativi alla sfera privata».

Contatti dei lavoratori

Si possono pubblicare sul sito istituzionale i contatti dei funzionari per consentire al pubblico di prenotare servizi, prestazioni o appuntamenti?
No, «le indicazioni operative impongono di limitare la presenza del personale negli uffici mediante, prevalentemente, il ricorso al lavoro agile. Per gli utenti si possono pubblicare i soli recapiti delle unità organizzative competenti (numero di telefono e indirizzo PEC) e non quelli dei singoli funzionari preposti agli uffici».

Obbligo dei medici

Il medico competente può informare l’azienda sulle condizioni del lavoratore?
No, «anche nell’emergenza permane il divieto di informare il datore di lavoro circa le specifiche patologie occorse ai lavoratori».

Il Medico del Lavoro è necessario per 10 motivi | Area81

Il medico deve però «segnalare al datore di lavoro quei casi specifici in cui reputi che la particolare condizione di fragilità connessa anche allo stato di salute del dipendente ne suggerisca l’impiego in ambiti meno esposti al rischio di infezione, ma non la specifica patologia eventualmente sofferta dal lavoratore ».

Il medico può decidere visite straordinarie per i dipendenti?
Sì, «il medico competente può farlo come misura di prevenzione nel rispetto dei principi di protezione dei dati personali e rispettando le misure igieniche».

Lavoratori contagiati

Il datore di lavoro può comunicare al Rappresentante dei lavoratori per la sicurezza l’identità dei dipendenti contagiati?
No, «i datori di lavoro non possono comunicare il nome del dipendente o dei dipendenti che hanno contratto il virus a meno che il diritto nazionale lo consenta».

Obblighi del lavoratore dipendente in caso di malattia

Il datore di lavoro può comunicare alle autorità sanitarie l’identità dei dipendenti contagiati?
Sì, «i nominativi del personale contagiato va comunicato alle autorità sanitarie competenti e collaborare con esse per l’individuazione dei “contatti stretti” al fine di consentire la tempestiva attivazione delle misure di profilassi».

Il datore di lavoro può rendere nota l’identità del dipendente contagiato ai colleghi?
No, «spetta alle autorità sanitarie competenti informare i “contatti stretti” del contagiato, al fine di attivare le previste misure di profilassi. Il datore di lavoro è, invece, tenuto a fornire alle istituzioni competenti e alle autorità sanitarie le informazioni necessarie, affinché le stesse possano assolvere ai compiti e alle funzioni previste anche dalla normativa d’urgenza adottata in relazione alla predetta situazione emergenziale».

Dal corriere.it

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