La realtà aumentata (AR) sta entrando nelle aziende come strumento di collaborazione e produttività. Alcune imprese la usano per la formazione dei dipendenti, altre per offrire assistenza remota ai tecnici sul campo. Ci sono chirurghi che usano dispositivi AR in sala operatoria.
I primi sistemi AR risalgono agli anni ’60 e oggi vengono utilizzati principalmente per sovrapporre oggetti virtuali e informazioni su ambienti fisici, utilizzando uno schermo incorporato in occhiali intelligenti o la fotocamera di smartphone e tablet (come nell’applicazione Pokemon Go).
Con l’evoluzione dell’AR, l’interesse delle imprese è cresciuto, una tendenza che dovrebbe continuare nei prossimi anni. La spesa globale combinata in realtà aumentata e realtà virtuale (VR) ha raggiunto 16,8 miliardi di dollari quest’anno, secondo un recente report di IDC, e la società di ricerca prevede che arriverà a 160 miliardi di dollari nel 2023. Si tratta di più del doppio delle stime di Markets and Markets che, pur prevedendo una crescita, prevede una spesa nel settore AR di 61,4 miliardi di dollari nel 2023.
Le imprese rappresenteranno una voce importante nel volume d’affari, secondo IDC. La domanda proveniente sia dai lavoratori in prima linea, che hanno bisogno di dispositivi informatici e mani libere, sia da chi lavora in ufficio, dove l’AR è vista come un vantaggio per la collaborazione dei dipendenti.
“La realtà aumentata sta guadagnando quota nel mercato business grazie alla sua capacità di facilitare le attività, fornire accesso alle risorse e risolvere problemi complessi”, ha dichiarato Marcus Torchia, direttore di ricerca presso IDC. “Settori come la produzione, i servizi di pubblica utilità, le telecomunicazioni e la logistica stanno adottando in misura crescente l’AR per svolgere compiti di assemblaggio, manutenzione e riparazione”.
“C’è un interesse crescente da parte delle grandi aziende e aumentano i progetti pilota con soluzioni di realtà aumentata e mista”, ha sottolineato Mark Sage, responsabile di Augmented Reality for Enterprise Alliance (AREA) . “L’offerta di hardware AR continuerà a migliorare ed evolvere, con design più confortevoli e prestazioni migliori, il che porterà a un’ulteriore adozione”.
Ecco una panoramica sui cinque sistemi AR già disponibili per le imprese.
Google Glass Enterprise Edition
I primi smartglass di Google sono arrivati nel 2013, e hanno segnato una pietra miliare nei dispositivi AR. Il dispositivo presenta un touchpad per la navigazione sul lato della montatura degli occhiali, una fotocamera e un display per informazioni che mostrano video, e-mail e altre notifiche.
Nonostante il clamore, i Google Glass sono stati considerati un flop, perché non hanno raggiunto una diffusione su larga scala. Ciò non vuol dire che la tecnologia non abbia mostrato risultati promettenti: Google ha successivamente ridimensionato le sue ambizioni e ha sviluppato i Glass esclusivamente per uso aziendale, lanciando nel 2017 l’Enterprise Edition nell’ambito della sua misteriosa divisione “X”.
L’idea è che gli smartglass siano più adatti ai lavoratori che hanno bisogno di computer e di avere le mani libere, come per esempio nella produzione e nella logistica.
Lo scorso mese è stata presentata una nuova Google Glass Enterprise Edition e la società ha annunciato che sta riportando lo sviluppo all’interno delle sue attività principali – un segnale, forse, delle intenzioni di Google riguardo alla tecnologia.
L’ultima versione di Glass utilizza il nuovo chip Qualcomm Snapdragon XR1, che supporta algoritmi di machine learning sul dispositivo e offre prestazioni migliorate di computer vision. Ci sono anche miglioramenti alla durata della batteria e una connessione USB-C per una ricarica rapida.
I Google Glass sono uno dei dispositivi AR più leggeri destinati agli utenti aziendali, sebbene le loro funzionalità siano più limitate rispetto ad altri dispositivi disponibili sul mercato. Tuttavia supportano una serie di funzioni, tra cui l’accesso a video per la formazione e immagini con annotate con istruzioni, e facilitano la collaborazione. Gli operatori in prima linea possono collegarsi con esperti remoti, per esempio, grazie allo streaming video in diretta dalla videocamera degli occhiali.
I dispositivi e il software associato costano 999 dollari e vengono venduti tramite i partner; i prezzi variano a seconda delle esigenze di personalizzazione e supporto.
Microsoft HoloLens 2
HoloLens, il dispositivo per realtà mista di Microsoft, è stato progettato fin dall’inizio per uso aziendale. Gli utenti possono interagire con oggetti proiettati sulla visiera colorata utilizzando una varietà di input, come comandi vocali, eye-tracking e gesti delle mani.
All’inizio di quest’anno, al Mobile World Congress, Microsoft ha annunciato una nuova versione degli HoloLens, più sottile e più potente della precedente, che gira sul processore Snapdragon 850 di Qualcomm. È anche più comoda da indossare per periodi prolungati, grazie ad un design più ergonomico e al telaio in fibra di carbonio.
Sebbene ci siano miglioramenti rispetto alla prima iterazione, HoloLens 2 non è privo di limiti. Nella sua recensione del dispositivo per Computerworld, l’analista Rob Enderle ha notato che l’occlusione – la capacità di nascondere oggetti virtuali dietro cose reali – richiede ancora miglioramenti.
HoloLens 2 supporterà una varietà di app Microsoft. L’elenco include il suo software aziendale Dynamics 365, Guides, che offre formazione step by step, e Layout, uno strumento di progettazione 3D.
Microsoft sembra aver avuto il maggior successo in termini di adozione. Recentemente ha sconfitto la rivale Magic Leap stipulando un contratto da 480 milioni di dollari con l’Esercito americano, che potrebbe significare la distribuzione di 100.000 HoloLens 2 adattati per l’addestramento e il combattimento delle truppe.
Microsoft non ha ancora annunciato una data definitiva per il rilascio di HoloLens 2, anche se dovrebbe essere disponibile entro la fine dell’anno. Il dispositivo sarà meno costoso del suo predecessore, ma non è esattamente economico: l’ultima versione avrà un costo di 3.500 dollari al momento del lancio.
L’HoloLens originale- venduto inizialmente al prezzo di 5.000 dollari – ora costa 3.000 dollari, anche se nello store online di Microsoft è esaurito.
Lenovo ThinkReality A6
Il dispositivo AR di Lenovo prende spunto dal design di HoloLens, con una visiera mobile che sovrappone grafica 3D in ambienti reali.
Poiché il peso può essere un inconveniente per i dispositivi AR e VR, il ThinkReality A6 è stato progettato per essere più leggero di altre opzioni. Le batterie rimovibili da 6,800 mAh possono essere sostituite per mantenere il dispositivo in azione per periodi di tempo prolungati; ogni batteria dura circa quattro ore.
Il ThinkReality A6 non è la prima incursione di Lenovo nel mondo VR. L’anno scorso, infatti, ha lanciato un dispositivo per Windows a realtà mista e il sistema standalone Mirage Solo. Tuttavia il ThinkReality A6 è il primo dispositivo Lenovo progettato specificamente per uso aziendale.
Come HoloLens 2, il dispositivo Lenovo supporta una serie di comandi di input, tra cui gesti delle mani, voce e eye-tracking. Utilizza un chip Qualcomm Snapdragon 845, che ha una velocità di clock leggermente inferiore rispetto al chip del dispositivo Microsoft.
Lenovo ha annunciato anche una piattaforma software indipendente dal dispositivo che supporta app AR e VR su una varietà di sistemi operativi. Per ora i prezzi non sono noti.
Vuzix M300 e M400
Fondata nel 1997, Vuzix ha una lunga storia nella creazione di dispositivi VR e AR per uso professionale.
La sua gamma principale di occhiali intelligenti segue lo stesso percorso dei Google Glass, con hardware di calcolo, microfono, fotocamera e display integrati nella montatura. Il Vuzix M300 è arrivato nel 2017 ed è progettato per uso aziendale, come la maggior parte dei suoi smartglass. La società vende una gamma di accessori per l’M300, tra cui un kit in vetro di sicurezza, un supporto per il capo e una batteria esterna per un uso prolungato. Nel 2018 è stato lanciato l’M300XL, con fotocamera da 16MP migliorata, maggiore durata della batteria e migliore stabilizzazione ottica.
E’ già in arrivo la prossima iterazione, l’M400. Come l’ultimo Google Glass, l’M400 utilizzerà Snapdragon XR1 di Qualcomm, il primo chip progettato per applicazioni VR e AR. Il nuovo dispositivo, annunciato al MWC, sarà anche sostanzialmente più leggero e più potente del suo predecessore.
L’M300 è ora esaurito sul sito web di Vuzix, anche se la versione XL è ancora disponibile. L’M400 costerà 1.799 dollari, nell’ambito del programma di early adopter.
Leap One di Magic Leap
Negli ultimi due anni la startup specializzata in AR ha attirato una quantità impressionante di investimenti: fino ad oggi ha raccolto 2,6 miliardi di dollari, nonostante il suo primo dispositivo Leap One sia appena arrivato sul mercato.
Gli occhiali Leap One, ispirati al filone fantascientifico steampunk, sono pensati per il segmento consumer, ma la società ha dichiarato che sarà destinato anche alle aziende.
A tal fine Magic Leap ha acquisito la società di “co-presenza” AR Mimesys. La tecnologia di videoconferenza della startup belga consente a un indossatore di cuffie Leap One di vedere una rappresentazione 3D di una persona durante una videochiamata. A differenza dell’app Avatar Chat, che Magic Leap offre già, Mimesys crea avatar che assomigliano alle persone che rappresentano. Ciò renderebbe più realistiche le riunioni d’affari virtuali.
La Creator Edition del dispositivo Leap One costa 2.295 dollari, ma al momento è disponibile solo in alcune città degli Stati Uniti, dove Magic Leap può organizzare il setup e la consegna: Chicago, Los Angeles, Miami, New York, San Francisco e Seattle.
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