edilizia

GUIDA ALLA GESTIONE DEL RISCHIO CALORE

La pubblicazione rientra tra gli strumenti informativi del progetto di ricerca, frutto della collaborazione tra Inail e Consiglio nazionale delle ricerche-Istituto per la BioEconomia (Cnr-Ibe). Lo studio comprende un ampio programma di attività per l’analisi dell’impatto del cambiamento climatico sulla salute e la sicurezza dei lavoratori.

La guida contiene una serie di materiali informativi relativi alle patologie da calore, alle raccomandazioni per una corretta gestione del rischio, alle condizioni patologiche che aumentano la suscettibilità al caldo e ai temi della disidratazione e dell’organizzazione delle pause.



I materiali sono stati raccolti in un unico documento che consente di disporre di una guida pratica e di facile consultazione per gestire il rischio di esposizione al caldo nei luoghi di lavoro, al fine di mitigare gli effetti sulla salute e di prevenire i rischi.

Prodotto: Opuscolo
Edizioni: Inail – 2022
Disponibilità: Consultabile solo in rete
Informazioni e richieste: dcpianificazione-comunicazione@inail.it 

NEAR MISS: ANALISI DEGLI INFORTUNI MANCATI

Da inail.it

La pubblicazione, che si inserisce nella collaborazione tra Inail e Utilitalia, affronta il tema della loro gestione, uno strumento in grado di fornire indicazioni utili per la valutazione dei rischi e per l’attivazione di azioni di prevenzione mirate

Near miss

ROMA – Near miss. Con questa espressione si indicano eventi che non causano lesioni o malattie ma che potrebbero potenzialmente produrle. In altre parole, i near miss sono legati alla presenza di situazioni o agenti che abbiano la caratteristica intrinseca di “pericolosità” e che, solo per l’instaurarsi di situazioni fortuite, non hanno provocato danni a persone o a cose.

La collaborazione tra Inail e Utilitalia. Alla segnalazione e gestione dei near miss è ora dedicata una recente pubblicazione dell’Inail, consultabile online sul sito istituzionale. Curata dalla Consulenza tecnica accertamento rischi e prevenzione (Contarp), dalla Consulenza statistico attuariale (Csa) e dal Dipartimento di medicina, epidemiologia, igiene del lavoro e ambientale (Dimeila) in collaborazione con Utilitalia e Fondazione Rubes Triva, la pubblicazione rientra tra le iniziative di collaborazione previste dal protocollo d’intesa stipulato nel 2018 fra l’Istituto e Utilitalia, la federazione che associa le imprese operanti nei servizi pubblici di erogazione di acqua, energia elettrica, gas e di altri servizi ambientali.

Condivisione di conoscenze su sicurezza e salute. La collaborazione tra l’Istituto e Utilitalia è indirizzata a promuovere migliori condizioni di lavoro per gli addetti del settore, sia con l’adozione di strumenti gestionali pratici, come la pubblicazione delle Linee di indirizzo per la gestione della sicurezza del luglio 2020, sia con la condivisione e diffusione di conoscenze reciproche su tematiche inerenti sicurezza e salute sul lavoro.

Dagli incidenti elementi utili per le misure di prevenzione. In esse rientrano i near miss e la loro segnalazione, perché, come ricordano gli autori nell’introduzione, la loro rilevazione porta l’impresa a far emergere le criticità di tipo organizzativo, tecnico e comportamentale e a poterle correggere prima che possano sfociare in un infortunio con conseguenze dannose sul lavoratore. Le potenzialità di previsione e anticipazione di conseguenze di difetti presenti nel sistema e segnalabili con i near miss può apportare un valore aggiunto alla mera rilevazione degli infortuni. Si tratta, solitamente, di eventi numericamente superiori agli infortuni e più rappresentativi statisticamente e permettono di intervenire con azioni mirate e di migliorare i livelli di prevenzione e protezione offerti dall’azienda.

Uno strumento agevole anche per la valutazione dei rischi. In questo senso, il testo chiarisce utilmente come la gestione delle criticità non vada vista come un difetto da occultare, ma come parte integrante della gestione aziendale della sicurezza e del Sgsl da adottare e come strumento fondamentale per una procedura corretta di valutazione dei rischi, prevista dal decreto legislativo 81/2008 e da attuare anche con la partecipazione attiva dei lavoratori. La pubblicazione, quindi, vuole offrire alle aziende uno strumento semplice ed intuitivo, che tiene conto delle difficoltà gestionali e culturali presenti per scardinarle e per rendere più utile la rilevazione, la segnalazione, la presa in carico e la risoluzione di eventuali “difetti”, non nascondendo di contribuire, quale obiettivo finale, anche alla creazione di un ambiente di lavoro più sano e sicuro.

Segnalazione e analisi degli incidenti. La prima parte del volume, arricchito anche da diagrammi di flusso di facile comprensione, è incentrata sulla gestione del processo di segnalazione, registrazione e comunicazione, con la proposta di una procedura con l’indicazione di azioni, ruoli e responsabilità, e con una modulistica di riferimento da utilizzare. 

Capitoli specifici sono dedicati alle modalità operative e di comunicazione nei cantieri edili e alla formazione del personale. Successivamente, l’analisi viene svolta con l’aiuto della procedura Infor.Mo., il modello multifattoriale di archivio nazionale sviluppato da Dimeila Inail e Regioni, utilizzato dai servizi di prevenzione delle Asl per la sintesi e la standardizzazione delle informazioni acquisite durante le inchieste sugli infortuni lavorativi.

  • Gestione degli incidenti procedura per la segnalazione dei Near Miss
  • La procedura di gestione degli incidenti rappresenta un momento essenziale nella implementazione di un sistema di gestione della salute e della sicurezza nell’ambiente di lavoro al fine di ottenere informazioni essenziali alla progettazione di misure di prevenzione e di protezione da adottare per la risoluzione delle non conformità. Ha lo scopo di definire nel dettaglio il flusso di comunicazione della segnalazione di incidente fino alla sua risoluzione, in un’ottica di partecipazione e coinvolgimento.

Dal Cda Inail via libera alle linee di indirizzo per la gestione della sicurezza nelle imprese aderenti a Utilitalia

GUIDA TECNICA AI TRABATTELLI

da inail.it

Il documento ha lo scopo di fornire un indirizzo per la scelta, l’uso e la manutenzione dei trabattelli da utilizzare nei luoghi di lavoro.

Obiettivo del documento è anche quello di indicare una metodologia per la valutazione dei rischi connessi all’utilizzo dei trabattelli. L’individuazione del trabattello più adatto ad una realtà lavorativa dipende dalle sue caratteristiche intrinseche e dal tipo di attività da eseguire. Il contenuto del documento non esime dalla necessità di porre a confronto le indicazioni fornite con le reali condizioni e le esigenze di ogni specifico ambiente di lavoro.




Prodotto: Volume
Edizioni: Inail – 2022
Disponibilità: Consultabile solo in rete
Info: dcpianificazione-comunicazione@inail.it

INFOR.MO : CARATTERISTICHE DEGLI INFORTUNI IN CANTIERE

La scheda analizza gli infortuni avvenuti nel settore delle Costruzioni in termini di caratteristiche, dinamiche di accadimento e fattori causali registrati nella banca dati del sistema di sorveglianza nazionale degli infortuni mortali e gravi Informo.

Nel dettaglio, oltre a presentare indicatori di incidenza e gravità, vengono esaminate le caratteristiche dei fattori di rischio degli infortuni trattati, anche con riferimento alle più frequenti modalità di accadimento degli stessi. Sono poi indicate le principali misure di prevenzione e protezione da attuare per il contenimento e la riduzione del rischio infortunistico.


Prodotto: Fact sheet
Edizioni: Inail – 2022
Disponibilità: Consultabile solo in rete
Info: dcpianificazione-comunicazione@inail.it

Da inail.it

PONTEGGI FACCIATA: NORME ITALIANE ED EUROPEE

Da inail.it

Identificare tali differenze potrebbe contribuire a stabilire uno dei possibili significati di “evoluzione del progresso tecnico” (comma 5 dell’articolo 131 del d.lgs. 81/08). In generale l’evoluzione  del progresso tecnico è inteso come “processo di creazione e acquisizione di nuove conoscenze attraverso i processi tipici dell’innovazione e della diffusione di nuove e migliori tecnologie” e “può derivare dall’aumento di conoscenze e capacità o dal miglioramento della qualità o delle caratteristiche di uno o più fattori produttivi”.




Prodotto: Volume
Edizioni: Inail – 2021
Disponibilità: Momentaneamente consultabile solo in rete
Info: dcpianificazione-comunicazione@inail.it

COME MISURARE IL CONFORT INDOOR

Il comfort indoor percepito dalle persone all’interno di un edificio dipende da diversi fattori fisici, misurabili secondo quanto previsto dalla normativa di riferimento. Un’indagine attenta sulle condizioni interne, è fondamentale per intervenire nel modo migliore.

Comfort indoor: normativa, soluzioni e strumenti per il monitoraggio

Indice degli argomenti:

Il comfort interno indica il livello di benessere delle persone all’interno di un ambiente chiuso e può essere misurato attraverso la valutazione di alcuni parametri, come la temperatura, l’umidità o il livello di illuminamento. Ogni volta che si progetta e realizza un edificio, tra gli obiettivi principali dovrebbe esserci proprio l’ottenimento del massimo comfort interno possibile.

Il comfort incide anche sull’operatività delle persone, oltre che sul benessere- . Ad esempio, se la qualità dell’aria interna non è ottimale, la concentrazione delle persone ne risente.

Non è un caso che, per ogni tipologia di funzione come scuole, uffici, case di riposo e così via, si eseguano precisi studi per definire quali siano le migliori condizioni ambientali da realizzare.

Comfort indoor: cosa dice la normativa?

La disciplina di riferimento è la fisica tecnica ambientale, chiamata anche Indoor Environmental Quality (IEQ), che consiste nel verificare i requisiti relativi principalmente a quattro aree: il microclima interno, la qualità dell’aria, l’illuminamento e le condizioni acustiche di uno spazio chiuso. Oggetto di studio sono soprattutto gli ambienti di lavoro, quelli pubblici e quelli dedicati alla salute e alla cura, nei quali il benessere delle persone assume un rilievo ancor maggiore.

Comfort indoor: cosa dice la normativa

Per ciascuna delle 4 tematiche affrontate, la normativa definisce precisi requisiti e indicazioni per eliminare il più possibile rischi per la salute e sicurezza delle persone.

Le normative tecniche, infatti, individuano terminologie, parametri e modalità di calcolo, utili a valutare il comfort interno e a progettare ambienti adeguati alla permanenza delle persone.

Le norme e le leggi sono molte, ciascuna specifica per ogni ambito. Per fare degli esempi, nel caso degli ambienti di lavoro, è il Decreto Legislativo 81/08, nell’Allegato IV “Requisiti dei luoghi di lavoro” e nell’Allegato XXXIV “Videoterminali, requisiti minimi”, che affronta il tema. Più generali, la UNI EN 16798-1 e la UNI EN 16798, pubblicate recentemente (2019 e 2020) e ora riferimento per la qualità dell’aria, il comfort termico, l’illuminazione e l’acustica.

Per il comfort termoigrometrico, invece, ci sono ulteriori norme come la UNI EN ISO 7726:2002, sui parametri e la strumentazione necessaria a valutare il livello di comfort, o la UNI EN ISO 7730:2006, relativa al comfort percepito e al calcolo del PMV (Predicted Mean Vote) e del PPD (Predicted Percentage of Dissatisfied).

Per l’illuminazione si può fare riferimento alla UNI EN 12665:2018 o alla UNI EN 12464-1:2011 nel caso degli ambienti di lavoro. Anche per l’acustica l’elenco della normativa di riferimento non è breve e, tra i vari titoli- spiccano sicuramente il DPCM 5/12/97 Requisiti acustici passivi degli edifici, la Legge Quadro sull’inquinamento acustico (L. 447/1995) o norme tecniche come la UNI EN ISO 12354:2017 sulla valutazione delle prestazioni acustiche degli edifici e la UNI 11532, la cui seconda parte è specifica per il settore scolastico.

Come si misura il comfort?

Come anticipato, il comfort interno può essere misurato valutando differenti parametri fisici che concorrono al suo ottenimento.

Per farlo, si usano degli strumenti appositi, come termometri, centraline microclimatiche, sensori per la qualità dell’aria, anemometri, luxometri e fonometri.Testo 435 è lo strumento per la valutazione della qualità dell’aria ambiente Testo 435 è un anemometro, semplice da usare, per la valutazione della qualità dell’aria ambiente (IAQ) . Misura livello di CO2, umidità e temperatura dell’aria e valuta i parametri degli impianti di condizionamento e ventilazione.

Ciascuno di questi strumenti serve per misurare uno specifico parametro, come la temperatura dell’aria, l’umidità relativa, la CO2, la velocità dell’aria, l’illuminamento e la pressione sonora- . Per ottenere un buon livello di comfort è necessario che tutte le misure rilevate risultino entro certi range e risultati, secondo quanto indicato nelle specifiche normative di riferimento.

Questi parametri sono importanti perché non richiedono una stima indicativa, ma una vera e propria misura, ossia una valutazione oggettiva. Ciò non toglie che un’indagine accurata sul comfort interno di un ambiente, non possa comunque partire da un confronto con gli occupanti dello spazio stesso, che possono riferire percezioni e sensazioni utili.

Le soluzioni per migliorare il livello di comfort interno

Una volta effettuate tutte le misure, se necessario, si deve intervenire in modo puntuale per risolvere eventuali problematiche.

Generalmente, lo studio del comfort interno e dei relativi parametri fisici che lo determinano, si sovrappongono ad un’analisi dell’apparato impiantistico presente nell’edificio, perché ha un forte impatto sulle condizioni ambientali interne. Infatti, è sugli impianti che si dovrà intervenire per migliorare le performance rilevate. Quando si parla di impianti, si intendono i sistemi HVAC, ossia gli impianti per la climatizzazione dell’edificio, incluso anche il sistema di termoregolazione, per la ventilazione e per l’illuminazione.

Le soluzioni per migliorare il livello di comfort interno

Ad esempio, se la qualità dell’aria non è ottimale, è necessario verificare il funzionamento dell’impianto di ventilazione meccanica se presente o considerare l’installazione nel caso non lo sia. Potrebbe essere necessario sostituire il sistema di termoregolazione interno, ad esempio installando termostati smart in grado di offrire un controllo più puntuale e flessibile della temperatura. Un altro intervento importante è verificare la distribuzione e l’intensità dei punti luce, adeguandoli alle reali esigenze.

Agire sugli impianti, però, potrebbe non essere l’unica soluzione. Ad esempio, se un edificio non è adeguatamente isolato potrebbe vedere inficiato il comfort termoigrometrico e acustico al suo interno. In questo caso è bene provvedere con un intervento sulle strutture, valutando la posa di isolante termico e acustico o la sostituzione dei serramenti. Si tratta solo di esempi, in quanto i possibili interventi utili per migliorare il comfort interno degli edifici sono davvero molti.

Articolo dell’ arch. Gaia Mussi tratto dal sito:

infobuild.it

ALGORITMO CONTRO GLI INFORTUNI NEI CANTIERI IN LOMBARDIA

Letizia Moratti vuole introdurre anche in Lombardia un algoritmo che serva per individuare i cantieri più pericolosi e intensificare i controlli per combattere la piaga degli incidenti sul lavoro. «La direzione generale Welfare adotterà, quale strumento ordinario di vigilanza, un algoritmo che consentirà di individuare i cantieri maggiormente a rischio e di sottoporli prioritariamente a controllo — ha spiegato la vicepresidente e assessora regionale al Welfare, partecipando nell’aula del Pirellone alla cerimonia per la Giornata delle vittime degli incidenti sul lavoro e delle malattie professionali — . Questa iniziativa sarà condivisa con l’Ispettorato interregionale del lavoro per la Lombardia e sarà sottoposta anche a livello centrale».

I dati regionali dicono che nel 2020 sono state controllate 26.467 imprese per un totale di 53.597 verifiche. Moratti ha spiegato che «grazie all’anagrafe aggiornata dei cantieri edili possiamo individuare a priori e distinguere le imprese virtuose da quelle problematiche da sottoporre a più stretta sorveglianza».

Il metodo dell’algoritmo è già stato adottato in Veneto dieci anni fa, nell’ambito del Piano nazionale edilizia per individuare i cantieri a maggior rischio. L’algoritmo si avvale delle informazioni presenti del Sistema informativo della Prevenzione Impres@ (Informazione e monitoraggio prevenzione sanitaria) che raccoglie dal 2010 tutti i controlli effettuati dai servizi del Dipartimento di prevenzione delle Ats e i loro esiti. Il sistema serve per individuare le imprese e i cantieri che sono carenti in sicurezza, controllare il territorio con una più ampia copertura, migliorare l’efficienza della vigilanza, intervenire su obiettivi specifici e favorire un sistema integrato della prevenzione.

«La riapertura delle attività economiche non deve tradursi in una recrudescenza degli infortuni — spiega Moratti, preoccupata per l’incremento degli incidenti sul lavoro registrato anche negli ultimi giorni — . Soprattutto il settore edilizio che vedrà un aumento di attività, in seguito all’approvazione dei provvedimenti legislativi come il bonus 110 per cento, non deve essere scenario di accrescimento di infortuni».

In Lombardia, secondo i dati raccolti dalle Ats, dall’1 gennaio al 15 maggio ci sono stati ben 15 infortuni mortali. Di cui 4 solo nella scorsa settimana. Prima dell’inizio dei lavori, il Consiglio regionale aveva accolto le 12 rappresentanze provinciali dell’Associazione nazionale lavoratori mutilati e invalidi del lavoro.

Anche i sindacati sono preoccupati. Cgil, Cisl e Uil chiedono di «fermare le stragi sui luoghi di lavoro». E pretendono dalla Regione di «restituire operatività ai Servizi di prevenzione degli ambienti di lavoro cui spetta la vigilanza sul rispetto delle norme e la prevenzione, rafforzando gli organici e investendo sul personale dedicato ai controlli nelle aziende». E al governo di «rilanciare controlli e ispezioni assumendo subito in Lombardia nuovi ispettori e nuovi medici del lavoro».

La stessa Regione ha ammesso la carenza: «Si è passati da 794 operatori del 2014 ai 683 del 2020», ha fatto i conti Moratti. Per le nuove assunzioni si attingerà ai 30 milioni di euro ricavati dalle sanzioni alle imprese. Verrà completata l’acquisizione prevista di 45 tecnici della prevenzione e di esperti con contratti di collaborazione (chimici, biologi, ingegneri). Per i sindacati  “la sicurezza sul lavoro è un diritto fondamentale” e pretendono che si “faccia il necessario per garantire un lavoro sicuro per tutte e tutti”

Dal quotidiano ” Repubblica”

DPI PER IL RISCHIO CHIMICO IN EDILIZIA

Il fact sheet si propone quale documento di indirizzo tecnico-scientifico nel merito della gestione da rischio chimico nel comparto edile, in particolare la scelta dei dispositivi per la protezione della cute e i dispositivi per la protezione delle vie respiratorie.


Prodotto: Fact sheet
Edizioni: Inail – 2021
Disponibilità: Consultabile solo in rete
Info: dcpianificazione-comunicazione@inail.it