ALIMENTAZIONE E LAVORO 2018 SECONDO L’INAIL

4 Luglio 2018

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Il factsheet riporta alcuni dati generali sul rapporto tra alimentazione e alcune malattie croniche non trasmissibili (cardiovascolari, dismetaboliche, tumori) dovute anche all’alimentazione scorretta.

Inoltre, vengono presentati suggerimenti ai lavoratori per assumere giornalmente i nutrienti necessari a mantenere una buona salute e il peso forma. Dato che, solitamente, almeno un pasto al giorno è consumato al lavoro, per i datori di lavoro vengono fornite indicazioni per mettere a disposizione un’offerta alimentare salutare e a buon mercato mirata alla propria forza lavoro, ponendo particolare attenzione ai cibi offerti dalle mense e dai distributori automatici.

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CONTENUTI:

Nel dettaglio, il documento riporta alcuni dati generali sul rapporto che esiste tra un’alimentazione scorretta e alcune malattie croniche non trasmissibili, quali:

  • cardiovascolari (17,7 milioni di persone ogni anno)
  • tumori (8,8 milioni)
  • malattie respiratorie (3,9 milioni)
  • diabete (1,6 milioni)
  • dismetaboliche
  • ecc.

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Sono elencate , inoltre, le cinque regole fondamentali per una corretta alimentazione al lavoro:

  1. Più frutta e verdura (almeno cinque porzioni al giorno)
  2. Meno grassi (grasso della carne, formaggi grassi, burro, olio)
  3. Più varietà combinando gli alimenti:
    • pasta, pane, patate, riso e cereali (carboidrati) devono essere assunti ogni giorno
    • carne, pesce, uova (proteine animali da cui ricaviamo gli aminoacidi che sono i costituenti essenziali per la formazione dei muscoli). La carne e le uova dovrebbero essere mangiate non più di due-tre volte a settimana, privilegiando il pesce (ricco di omega 3)
    • legumi (ottime fonti di proteine, contengono pochi grassi e molta fibra alimentare che regola i livelli di colesterolo e zucchero nel sangue)
    • latte, yogurt e formaggi (proteine di elevata qualità biologica, alcune vitamine e calcio). I formaggi dovrebbero essere mangiati come pasto, non dopo un pasto, e al massimo due volte a settimana
    • frutta, verdura e ortaggi (contengono rilevanti quantità di minerali, vitamine e antiossidanti) sono alimenti a basso contenuto calorico
    • condimenti (salse, maionese, burro, olio), alcolici (aperitivi, vino, birra, amari, superalcolici), sale e dolci sono alimenti e bevande di cui è necessario limitare al massimo il consumo
  4. Più attenzione alle porzioni: l’alimentazione frazionata in tre pasti principali e uno o due spuntini al giorno consente un più armonico rifornimento di energia e un minore impegno digestivo
  5. Acqua in abbondanza (almeno 1 litro e mezzo al giorno)

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Sono anche presenti:

  • suggerimenti per i lavoratori su cosa mangiare ogni giorno  per mantenere una buona salute e il peso forma, dal momento che almeno un pasto al giorno è consumato al lavoro
  • suggerimenti per i datori di lavoro al fine di fornire un’offerta alimentare salutare e a buon prezzo, con particolare attenzione ai cibi offerti dalle mense e dai distributori automatici

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In ultimo una tabella in cui sono indicati i valori (Kcal/h) per classi di lavoro e per sesso calcolati su un’ipotetica tipologia lavorativa in un ipotetico individuo “medio”, dal peso standard (65 Kg per l’uomo e 55 Kg per la donna), di età e caratteristiche fisiche “medie”.

LA DIETA DEI MESTIERI

SEMPRE PARLANDO DI LAVORO E TIPOLOGIA DI ALIMENTAZIONE RIPORTIAMO QUI LA RECENSIONE DI UN INTERESSANTE LIBRO LA DIETA DEI MESTIERI DI ELENA BURATTI  TRATTA DAL SITO http://www.aifos.org

“Se cercate il nome di Eleonora Buratti sui motori di ricerca trovate diverse informazioni su una donna che si divide tra scrittura, giornalismo e sociologa aziendale. E sono presenti anche tante altre notizie interessanti, che ne connotano l’attività fuori dai canoni tradizionali: come ad esempio il fatto che abbia creato le “selfie interviste” (https://eleonoraburatti.wordpress.com), ossia un blog dedicato alle professioni dove propone interviste, fatte a persone a caso, che raccontano “l’impegno e quella soddisfazione che solo la fatica è in grado di restituire”.

Vi raccontiamo tutto questo per inquadrare il modo eclettico e creativo che Buratti si propone quando decide di raccontare qualcosa. Con lo stesso spirito, infatti, lei ha ideato il “Romanzo d’azienda®”, storie ambientate nel mondo del lavoro che lei stessa definisce “strumento di intervento per le aziende utile a rinvigorire il senso di appartenenza e a conservare la memoria”.

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Tra i suoi tanti progetti, un (ennesimo) strumento di intervento è anche “Rischio alimentazione”, che comprende formazione e consulenza nelle aziende per migliorare la salute dei lavoratori attraverso l’alimentazione. Proprio sulla base di quest’ultimo nasce la sua recente creazione, in distribuzione nelle librerie, dal titolo “La Dieta dei Mestieri”, (Ed. AltroMondo) libro dove affronta, con lo stesso modo poliedrico, la tematica relativa alla sicurezza e la salute dei lavoratori in correlazione con l’alimentazione.

Il libro è frutto di diversi anni di ricerca condotti tramite il progetto “Rischio alimentazione” e della collaborazione con Carlo Giolo, esperto di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro e docente di alimentazione naturale e nasce dall’esigenza di colmare quella che, a suo dire, è una sorta di lacuna in mezzo a tutta la letteratura esistente sull’argomento: “Mancava – recita il libro a pagina 13 – un’opera che fungesse da bussola per la navigazione tra le pericolose acque del sapere alimentare associato alle prestazioni sul lavoro, all’attività psicofisica e alle malattie professionali”.
Una carenza che l’autrice ha deciso di colmare attraverso un percorso dedito a ridisegnare il ruolo dell’alimentazione e il suo apporto alla tutela della salute e sicurezza dei lavoratori, partendo dal ruolo che ricopre nel favorire o abbattere i rischi legati alla professione o al mestiere.

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La raggiungiamo telefonicamente per chiederle qualcosa in più del libro: «Il progetto riassume, in 226 pagine (dentro una copertina gialla), il lavoro di ricerca svolto in questi ultimi cinque anni, che mette assieme non solo una selezionata bibliografia di riferimento coi contributi più significativi, ma l’esperienza diretta e l’analisi in azienda che hanno fatto affiorare rischi emergenti e possibili strade per limitarli. Un manuale narrato, perché la storia dell’alimentazione si lega all’uomo a doppio filo; un libro che vuole raccogliere l’eredità di Bernardino Ramazzini, padre della medicina del lavoro e considerato il “Terzo Ippocrate”, nell’anno in cui ricorre il tricentenario della pubblicazione delle sue opere. Una sorta di eredità che abbiamo voluto onorare nel metodo e nello spirito per continuare a costruire quella che viene definita una nuova cultura della sicurezza, troppo spesso solo a belle parole» ci spiega entusiasta del lavoro svolto.

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Di fatto, “La dieta dei Mestieri” raccoglie, in forma di racconto, tutte le informazioni che aiutano a capire meglio il legame tra alimentazione e lavoro, tra alimentazione e stress, tra lavoro e obesità e si pone l’obiettivo di lanciare una sfida alla ricerca affinché il rischio, qualunque esso sia, venga sempre affrontato in termini di prevenzione, con tutti i mezzi che abbiamo a disposizione, alimentazione inclusa. Insomma, si tratta di un ‘vero e proprio manuale’, come lo descrive Romano De Marco che ne ha curato una delle due prefazioni “con i consigli per una giusta alimentazione rivolti a sedici diverse tipologie di lavoratori. Un testo completo, quindi, che racchiude in sé sia un’anima scientifica che una valenza pratica che lo rendono prezioso a più livelli di lettura e di facile consultazione”.

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Dal rischio stress, che in parte può essere controllato con una scelta mirata degli alimenti, a tutti gli altri rischi, da quello chimico a quello biologico, presenti nei luoghi di lavoro, incluso il rischio sovrappeso e obesità che, pare, strettamente legato all’attività svolta. “Esiste un lavoro che fa ingrassare!” dichiara l’autrice, “E leggendo il libro è possibile scoprire se si tratta del nostro lavoro.” Così com’è possibile scoprire quali siano le attività a rischio stress, quali quelle a rischio obesità, e quelle per le quali sarebbe conveniente apportare alla propria dieta alcune modifiche capaci di mantenere in salute e favorire la produzione. Un modo nuovo di abbattere i rischi sul lavoro, mettendo in luce lo stretto legame che unisce prestazione, salute e scelta alimentare.
Tra le sedici tipologie di lavoro per le quali vengono approfonditi i rischi e le conseguenti corrette abitudini alimentari anche l’impiegato e il dirigente; il cuoco e il dentista; l’operaio e il poliziotto. E, per evidenziare quelli di maggior rilievo del settore, anche il lavoratore dell’edilizia e l’imprenditore.

Eleonora Buratti
Giornalista, scrittrice, sociologa aziendale e studiosa dei comportamenti alimentari. Nativa di Cervia, vive tra il Veneto, Bologna e le pagine dei social media. Ideatrice del Romanzo d’Azienda®, strumento di intervento per la gestione delle Risorse Umane attraverso la letteratura, ed esperta di comunicazione aziendale, scrive storie ambientate nel mondo del lavoro. Tiene corsi e seminari sull’alimentazione e le sue dipendenze e corsi di comunicazione. Partecipa al progetto Rischio Alimentazione® fin dal suo esordio ed è cofondatrice dello studio associato Lenny&Carl – Risorse Umane in Salute. Scrive news sulla salute e sicurezza sul lavoro e ha firmato articoli per Il Resto del Carlino e periodici dei settori teatro e turismo. Collabora con Pupi Avati occupandosi di casting e coordinamento dei figuranti sui set bolognesi.

Carlo Giolo
Dietista, studioso di alimentazione naturale, formatore e consulente aziendale nell’ambito della salute e sicurezza sul lavoro. Cresciuto nel veneziano, vive tra spighe di grano, libri e l’estrattore di succhi. Ideatore del Rischio Alimentazione®, strumento gestionale, comportamentale e organizzativo per abbattere i rischi derivanti da cattive abitudini alimentari di chi lavora, affronta attraverso uno studio degli alimenti appropriati, il rischio stress da lavoro-correlato. Tiene corsi e seminari di educazione alimentare. È docente di alimentazione naturale presso l’Università Popolare Magna Carta di Rovigo e cofondatore dello studio associato Lenny&Carl – Risorse Umane in Salute.

 

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