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VACCINATI COVID E MEDICO COMPETENTE: LE FAQ DEL GARANTE DELLA PRIVACY

Da Dottnet.it

Il datore di lavoro può chiedere ai propri dipendenti di vaccinarsi contro il Covid per accedere ai luoghi di lavoro e per svolgere determinate mansioni, ad esempio in ambito sanitario? Può chiedere al medico competente i nominativi dei dipendenti vaccinati? O chiedere conferma della vaccinazione direttamente ai lavoratori?

A queste domande ha risposto il Garante per la privacy con le Faq pubblicate sul sito www.gpdp.it. L’intento dell’Autorità è quello di fornire indicazioni utili ad imprese, enti e amministrazioni pubbliche affinché possano applicare correttamente la disciplina sulla protezione dei dati personali nel contesto  emergenziale, anche al fine di prevenire possibili trattamenti illeciti di dati personali e di evitare inutili costi di gestione o possibili effetti discriminatori.

Nelle Faq è spiegato che il datore di lavoro non può acquisire, neanche con il consenso del dipendente o tramite il medico compente, i nominativi del personale vaccinato o la copia delle certificazioni vaccinali. Ciò non è consentito dalla disciplina in materia di tutela della salute e sicurezza nei luoghi di lavoro né dalle disposizioni sull’emergenza sanitaria. Il consenso del dipendente non può costituire, in questi casi, una condizione di liceità del trattamento dei dati. Il datore di lavoro può, invece, acquisire, in base al quadro normativo vigente, i soli giudizi di idoneità alla mansione specifica redatti dal medico competente.

Il Garante ha chiarito inoltre che – in attesa di un intervento del legislatore nazionale che eventulamente imponga la vaccinazione anti Covid-19 quale condizione per lo svolgimento di determinate professioni, attività lavorative e mansioni – nei casi di esposizione diretta ad “agenti biologici” durante il lavoro, come nel contesto sanitario, si applicano le disposizioni vigenti sulle “misure speciali di protezione” previste per tali ambienti lavorativi (art. 279 del d.lgs. n. 81/2008).

Anche in questi casi, solo il medico competente, nella sua funzione di raccordo tra il sistema sanitario e il contesto lavorativo, può trattare i dati personali relativi alla vaccinazione dei dipendenti. Il datore di lavoro deve quindi limitarsi attuare, sul piano organizzativo, le misure indicate dal medico competente nei casi di giudizio di parziale o temporanea inidoneità.

Le Faq

1. Il datore di lavoro può chiedere conferma ai propri dipendenti dell’avvenuta vaccinazione? 

NO. Il datore di lavoro non può chiedere ai propri dipendenti di fornire informazioni sul proprio stato vaccinale o copia di documenti che comprovino l‘avvenuta vaccinazione anti Covid-19. Ciò non è consentito dalle disposizioni dell’emergenza e dalla disciplina in materia di tutela della salute e sicurezza nei luoghi di lavoro. Il datore di lavoro non può considerare lecito il trattamento dei dati relativi alla vaccinazione sulla base del consenso dei dipendenti, non potendo il consenso costituire in tal caso una valida condizione di liceità in ragione dello squilibrio del rapporto tra titolare e interessato nel contesto lavorativo (considerando 43 del Regolamento).

2. Il datore di lavoro può chiedere al medico competente i nominativi dei dipendenti vaccinati?

NO. Il medico competente non può comunicare al datore di lavoro i nominativi dei dipendenti vaccinati. Solo il medico competente può infatti trattare i dati sanitari dei lavoratori e tra questi, se del caso, le informazioni relative alla vaccinazione, nell’ambito della sorveglianza sanitaria e in sede di verifica dell’idoneità alla mansione specifica (artt. 25, 39, comma 5, e 41, comma 4, d.lgs. n. 81/2008). Il datore di lavoro può invece acquisire, in base al quadro normativo vigente, i soli giudizi di idoneità alla mansione specifica e le eventuali prescrizioni e/o limitazioni in essi riportati (es. art. 18 comma 1, lett. c), g) e bb) d.lgs. n. 81/2008).

3. La vaccinazione anti covid-19 dei dipendenti può essere richiesta come condizione per l’accesso ai luoghi di lavoro e per lo svolgimento di determinate mansioni (ad es. in ambito sanitario)?

Health workers wearing face masks get vaccinated at Civico Hospital. “Civico” Hospital in Palermo Kicks-off Sicily’s Covid-19 Vaccination Campaign. After the Italian Army’s delivery of the Pfizer-BioNTech COVID-19 Vaccine to Doctor Francesco Gervasi, who stored it in the Oncology Department, a first group of medical and health workers at risk had been vaccinated in the morning.” (Photo by Valeria Ferraro / SOPA Images/Sipa USA) (Palermo – 2020-12-27, Valeria Ferraro / SOPA Images / IPA) p.s. la foto e’ utilizzabile nel rispetto del contesto in cui e’ stata scattata, e senza intento diffamatorio del decoro delle persone rappresentate

Nell’attesa di un intervento del legislatore nazionale che, nel quadro della situazione epidemiologica in atto e sulla base delle evidenze scientifiche, valuti se porre la vaccinazione anti Covid-19 come requisito per lo svolgimento di determinate professioni, attività lavorative e mansioni, allo stato, nei casi di esposizione diretta ad “agenti biologici” durante il lavoro, come nel contesto sanitario che comporta livelli di rischio elevati per i lavoratori e per i pazienti, trovano applicazione le “misure speciali di protezione” previste per taluni ambienti lavorativi (art. 279 nell’ambito del Titolo X del d.lgs. n. 81/2008). In tale quadro solo il medico competente, nella sua funzione di raccordo tra il sistema sanitario nazionale/locale e lo specifico contesto lavorativo e nel rispetto delle indicazioni fornite dalle autorità sanitarie anche in merito all’efficacia e all’affidabilità medico-scientifica del vaccino, può trattare i dati personali relativi alla vaccinazione dei dipendenti e, se del caso, tenerne conto in sede di valutazione dell’idoneità alla mansione specifica. Il datore di lavoro dovrà invece limitarsi ad attuare le misure indicate dal medico competente nei casi di giudizio di parziale o temporanea inidoneità alla mansione cui è adibito il lavoratore (art. 279, 41 e 42 del d.lgs. n.81/2008).

CANGEROGENI E TU 81: SOSTITUITI GLI ALLEGATI XLII e XLIII

Da insic.it

Con Decreto del Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali e del Ministro della Salute dell’11 febbraio 2021 viene recepita la direttiva (UE) 2019/130 del Parlamento europeo e del Consiglio del 16 gennaio 2019 e la direttiva (UE) 2019/983 del Parlamento europeo e del Consiglio del 5 giugno 2019 (che modificano la direttiva “Cancerogeni” 2004/37/CE del Parlamento europeo e del Consiglio del 29 aprile 2004) sullaprotezione dei lavoratori contro irischi derivanti da un’esposizione ad agenti cancerogeni o mutageni durante il lavoro.

Ciò comporta una sostituzione degli Allegati XLII (Elenco di sostanze miscele e processi) e XLIII (Valori limite di esposizione professionale) al D.Lgs. n. 81/2008 Testo unico di Salute e sicurezza sul lavoro con quelli contenuti nel DM 11/2/2021

Le modifiche agli allegati XLII e XLIII

I due allegati del testo unico di Salute e Sicurezza sul Lavoro All. XLII e XLIII) sulla protezione dei lavoratori contro i rischi derivanti da un’esposizione ad agenti cancerogeni e mutageni durante il lavoro erano stati aggiornati di recente con DECRETO LEGISLATIVO 1 giugno 2020, n. 44,di attuazione della direttiva (UE) 2017/2398 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 12 dicembre 2017, che modifica anch’essa la Direttiva “Madre” 2004/37).
In quel caso il Decreto aveva modificato anche l’art. 242 comma 6 in materia disorveglianza sanitaria dei lavoratori egli Allegati XLII (Elenco di sostanze miscele e processi) e XLIII (Valori limite di esposizione professionale)
.

Vedi l’analisi sul D.lgs. n.44/2020 su InSic per le misure introdotte durante il 2020.

Allegati Agenti chimici al Testo unico di Sicurezza

: le modifiche 2021

Fra le modifiche introdotte dal DM 11 febbraio 2021 agli Allegati segnaliamo:

  • Allegato XLII: aggiunte nella lista delle Sostanze , Miscele e processi del testo unico di Sicurezza, il riferimento alla
  1. Lavorazioni comportanti penetrazione cutanea negli oli minerali usati nei motori a combustione interna (voce 7)
  2. Lavorazioni comportanti l’esposizione alle emissioni di gas di scarico dei motori diesel (voce 8)
  • Allegato XLIII: modifica sostanziale della lista degli agenti, in particolare
  1. quelli che hanno effetti sulla cute: vengono maggiormente differenziati
  2. inseriti ex novo agenti come Berillio, Acido arsenico, Formaldeide, Emissioni dei gas di scarico dei motori diesel. Miscele di idrocarburi policiclici, Oliminerali usati nei motori a combustione interna.

Le direttive sui cancerogeni: 2019/130 e 2019/983

Il Decreto 11/2/2021 recepisce due importanti direttive che apportano modifica alla direttiva 2004/37/CE a distanza di quasi due anni dalla loro pubblicazione in Gazzetta ufficiale europea.

La Direttiva 2019/130 del Parlamento e del Consiglio UE, del 16 gennaio 2019 (in Gazzetta europea L 30 del 31/1/2019): oltre all’inserimento dell’articolo 13 bis nella Direttiva cancerogeni (che prevede la pubblicazione degli accordi delle parti sociali eventualmente conclusi sul sito web dell’EU-OSHA), modifica significativamentel’Allegato I “Elenco di sostanze, preparati e procedimenti” (nuovi inserimenti di voci) el’Allegato III “Valori limite e altre disposizioni direttamente connesse”, che viene completamente sostituito.

La Direttiva UE 2019/983 del 5 giugno 2019 del Parlamento Europeo e del Consiglio modifica in particolare,l’Allegato III della Direttiva Cancerogeni, sui VALORI LIMITE di specifiche sostanze e introduce nella Tabella di cui all’Allegato la nota “Cute”, in quanto si era reso necessario tenere presenti le vie di assorbimento di agenti cancerogeni e mutageni diverse da quella inalatoria.
Inoltre, aggiunge all’articolo 18 bis un comma che prevede l’eventualità,entro l’11 luglio 2022, di una modifica alla direttiva 2004/37/CE includervi disposizioni relative alla combinazione di un limite di esposizione professionale nell’aria e un valore limite biologico per il cadmio e suoi composti inorganici

LAMPADE ANTI COVID A SCUOLA.

Da il corriere.it

Lampade che purificano l’aria in classe, per eliminare batteri e virus. Il Sars Covid-19 sopra tutti. Mercoledì, è stato presentato al plesso di piazza Bacone dell’Ics Stoppani il progetto “Apollo”. Grazie a un accordo della direzione scolastica, retta da Antonio Re, con “Ensto Italia”, in tutte le aule delle scuole elementari e medie sono state installate speciali lampade che, oltre a illuminare, sanificano l’aria. Così non c’è più necessità di un ricambio frequente dell’aria (come consigliato dalle norme anti coronavirus) e le finestre possono rimanere chiuse durante le lezioni. Le lampade sfruttano il principio della fotocatalisi

La ventola di cui sono dotate fa passare l’aria attraverso dei filtri realizzati con nanomateriali (tra cui titanio e argento), che abbattono virus e batteri (tra questi sia il virus H1N1, altri patogeni, allergeni, particolato, formaldeide e altri gas volatili nocivi). Ogni apparecchio è in grado di sanificare 60 metri cubi d’aria, senza rilasciare sostanze chimiche o immettere raggi UV nei locali. In occasione della presentazione del progetto, mercoledì il virologo Fabrizio Pregliasco, tenuto una lectio magistralis ai giovanissimi alunni. L’impianto alla Stoppani è il secondo esempio di come le scuole pubbliche si attrezzino di dispositivi tecnologici per combattere il Covid. Il primo istituto a dotarsi di filtri antivirus, a settembre, è stato lo Schiaparelli-Gramsci (liceo linguistico e itis con indirizzo amministrazione, finanza e marketing e liceo sportivo).

A Mantova, invece, nelle aule di nidi e nelle materne comunali, è in corso l’installazione di 215 lampade con raggi ultravioletti germicidi, che si attivano di notte

VARIANTE INGLESE PIÙ LETALE MA È TOP SECRET

Variante inglese più letale mentre la brasiliana e la sudafricana riducono l’effetto dei vaccini: è questo il contenuto principale di un documento scientifico internazionale

Cosa dice il documento

L’allarme è stato lanciato dal consigliere del ministro della Salute, Walter Ricciardi: l’idea di tenere chiusi gli impianti sciistici e proporre un lockdown “breve e mirato” non sono soltanto che la punta dell’iceberg del vero problema. Nelle prossime ore, infatti, verrà visionato un nuovo documento scientifico che è stato prodotto da una task force internazionale di esperti voluta dai leader di grandi Paesi occidentali: dal nuovo presidente degli Stati Uniti, Joe Biden, alla Cancelleria tedesca Angela Merkel ed al presidente francese Emmanuel Macron per arrivare al primo ministro britannico Boris Johnson, solo per citare i più importanti. Come viene riportato dal quotidiano LaStampa, in questo rapporto visionato dallo stato Ricciardi viene analizzato l’impatto delle varianti del virus in circolazione, ed i risultati sono molto preoccupanti.

Variante inglese più letale

Dalle notizie che arrivano dal Regno Unito, la variante inglese non provocherebbe soltanto un aumento della contagiosità del 50%, come si era detto finora, ma sarebbe più letale del virus originale del 20 e 30% in più: questa notizia, se confermata, cambierebbe tutto lo scenario dal momento che l’inglese diventerà prevalente anche in Italia (adesso 1 caso su 5 è inglese). “Nell’arco di 5 o 6 settimane potrebbe sostituire completamente o quasi l’altro ceppo virale attualmente circolante”, aveva spiegato tre giorni fa il presidente dell’Istituto superiore di Sanità, Silvio Brusaferro.

Risultato immagini per virus

Ma le brutte notizie non sono finite: sul documento si parla anche di variante brasiliana e sudafricana: la prima non creerebbe immunità rischiando di ridurre drasticamente l’impatto dei vaccini, la sudafricana annullerebbe quasi del tutto l’efficacia del vaccino italo-inglese di AstraZeneca, quello su cui l’Italia ha puntato maggiormente, riducendo l’efficacia addirittura al 10-20%. Praticamente nulla. E riecheggiano le parole pronunciate dalla Merkel qualche giorno fa quando aveva detto che “le varianti sono un pericolo reale, minacciano i successi raggiunti, con conseguenze catastrofiche”. Sulla stessa lunghezza d’onda anche Ricciardi che ha proposto al ministro Speranza un “lockdown breve e mirato, tornare a testare e tracciare, vaccinare a tutto spiano”, ha dichiarato in un’intervista al Messaggero.

Quali prospettive?

Alla luce di questo documento e del suo contenuto vanno ripensate le contromisure prima che sia troppo tardi. Le ipotesi in campo sono molteplici ma questa volta l’intenzione è quella di prevenire: smetterla di chiudere di volta in volta in base all’aumento dei casi ma programmare chiusure ad hoc con largo anticipo, fermandosi per alcune settimane e poi ripartire. Ovviamente è una strada nettamente in salita, il nuovo governo si troverà a prendere decisioni non facili e sicuramente impopolari.
Oggi, comunque, ne sapremo di più dopo la riunione del Comitato tecnico-scientifico che discuterà sul documento in questione, valuterà l’attuale situazione epidemiologica per poi tirare le somme. La preoccupazione maggiore, in questa fase, viene dalla riapertura delle scuole in presenza: si tornerà alla Dad (Didattica a distanza) o si deciderà per altro? Come si tenterà di fermare la variante inglese? Domande, per il momento, senza risposta.

da www.ilgiornale.it

PROROGATE AL 31 MARZO LE DISPOSIZIONI PER I LAVORATORI FRAGILI

IL DECRETO MILLE PROROGHE entrato in vigore il 31 dicembre 2020, proroga lo stato di emergenza al 31 marzo 2021 e i termini delle disposizioni legislative specificatamente individuate nell’Allegato 1 fino alla data di cessazione dello stato di emergenza epidemiologica da Covid-19 e, comunque, non oltre il 31 marzo 2021.

Tra le misure prorogate – informa una nota Inail -, rientra l’applicazione del lavoro agile per l’emergenza nelle PA e per i datori di lavoro privati a ogni rapporto di lavoro subordinato, anche in assenza degli accordi individuali, previo rispetto degli obblighi di informativa, che possono essere assolti in via telematica ricorrendo alla documentazione resa disponibile dall’Inail.

Sono prorogate al 31 marzo 2021 anche le disposizioni sulla Sorveglianza sanitaria eccezionale per i lavoratori “fragili” maggiormente a rischio.

DISPOSIZIONI PER I LAVORATORI FRAGILI

Da Inail.it:

Fermo restando quanto previsto per lo svolgimento in sicurezza delle attività produttive e commerciali in relazione al rischio di contagio, l’art. 83 d.l. 34 del 19 maggio 2020 prevede che i datori di lavoro pubblici e privati assicurano la sorveglianza sanitaria eccezionale dei lavoratori maggiormente esposti al rischio, in ragione dell’età, della condizione da immunodepressione e di una pregressa infezione da Covid-19 ovvero da altre patologie che determinano particolari situazioni di fragilità del lavoratore.

L’attività di sorveglianza sanitaria eccezionale si sostanzia in una visita medica sui lavoratori inquadrabili come “fragili” ovvero sui lavoratori che, per condizioni derivanti da immunodeficienze da malattie croniche, da patologie oncologiche con immunodepressione anche correlata a terapie salvavita in corso o da più co-morbilità, valutate anche in relazione dell’età, ritengano di rientrare in tale condizione di fragilità.

Pertanto, il concetto di fragilità va individuato “in quelle condizioni dello stato di salute del lavoratore/lavoratrice rispetto alle patologie preesistenti che potrebbero determinare, in caso di infezione, un esito più grave o infausto e può evolversi sulla base di nuove conoscenze scientifiche sia di tipo epidemiologico che di tipo clinico”.

Per i datori di lavoro che non sono tenuti, ai sensi dell’art. 18, co. 1 lett. a), d.lgs. 81/2008, alla nomina di un medico competente, fermo restando la possibilità di nominarne uno per la durata dello stato di emergenza, la sorveglianza eccezionale può essere richiesta ai servizi territoriali dell’Inail che vi provvedono con i propri medici del lavoro.

Il datore di lavoro o un suo delegato possono inoltrare la richiesta di visita medica attraverso l’apposito servizio online “Sorveglianza sanitaria eccezionale”, reso di nuovo disponibile dal 5 novembre 2020 e accessibile dagli utenti muniti di credenziali dispositive.
Per gli utenti non registrati le credenziali possono essere acquisite tramite:

  • Spid;
  • Inps;
  • Carta nazionale dei servizi (Cns);
  • Inail, con l’invio dell’apposito modulo da inoltrare attraverso i servizi online o da consegnare presso le sedi territoriali Inail.

Nel caso di delega da parte del datore di lavoro, deve essere compilato e inoltrato l’apposito modulo “Mod. 06 SSE delega”, reperibile nella sezione dedicata del portale “Moduli e modelli”.

Una volta inoltrata la richiesta dal datore di lavoro o da un suo delegato, viene individuato il medico della sede territoriale più vicina al domicilio del lavoratore.
All’esito della valutazione della condizione di fragilità, il medico esprimerà il giudizio di idoneità fornendo, in via prioritaria, indicazioni per l’adozione di soluzioni maggiormente cautelative per la salute del lavoratore o della lavoratrice per fronteggiare il rischio da SARS-CoV-2 riservando il giudizio di non idoneità temporanea solo ai casi che non consentano soluzioni alternative.

Successivamente all’invio del giudizio di idoneità, il datore di lavoro riceve una comunicazione con l’avviso di emissione della relativa fattura in esenzione da iva per il pagamento della prestazione effettuata. Con decreto interministeriale del 23 luglio 2020 la tariffa dovuta all’Inail per singola prestazione effettuata è stata fissata in € 50,85.

LE MODALITÀ UN PO’ALCHEMICHE DI SOMMINISTRAZIONE DEL VACCINO PFIZER

Da il corriere.it

La vaccinazione anti-Covid, con il vaccino Pfizer, non è proprio una cosa facile. Dietro a quella iniezione nel braccio dei primi volontari, anche vip come il presidente eletto degli Usa Joe Biden e il virologo più noto al mondo, l’americano Anthony Fauci, le cui foto già circolano ovunque nei media, c’è un processo complicato. Intanto le fiale, che devono essere conservate a -75° C, vanno fatte scongelare lentamente: in alcuni casi ci vogliono almeno tre ore.
Dopo di che, possono essere tenute a 2-8° C, per un massimo di cinque giorni.
Ma prima della somministrazione ci sono altri passaggi. Intanto il preparato deve raggiungere la temperatura ambiente, poi occorre capovolgere lentamente le fiale 10 volte (ma non agitarle) e, infine, diluirle in una soluzione di cloruro di sodio, prima della somministrazione (perché ogni fiale è fatta di almeno 5-7 dosi per altrettante persone.

Sembrerebbe una procedura da discipline alchemiche medioevali e invece no: questi dettagli (molto riassunti) si trovano a pagina quattro di una circolare di sette, appena redatta dalla Società Italiana di Farmacia Ospedaliere (Sifo) e dalla Società Italiana farmacisti preparatori (Sifap) e basata sui dati scientifici oggi disponibili con i quali le agenzie regolatorie, che approvano farmaci e vaccini, l’Fda negli Stati Uniti, l’Ema in Europa e l’Aifa in Italia, hanno autorizzato il preparato Pfizer, il primo ad arrivare all’utilizzo pratico in Europa. Commentano Arturo Cavaliere, presidente Sifo, e Paola Minghetti, presidente Sifap: «Il nostro documento vuole essere una risposta tempestiva alla richieste sulle modalità corrette, sicure e appropriate di allestimento e somministrazione del primo vaccino contro Sars-CoV-2».

Mancano i professionisti

Bene le linee-guida, ma il problema è: ci sono professionisti formati per eseguire tutte queste procedure?
La risposta, al momento, è no. E la fanno sentire a gran voce i sindacati, in prima linea l’Anaao (l’Associazione dei medici dirigenti). E anche gli Ordini dei Medici.
Secondo l’Anaao non c’è stata sufficiente formazione e ci sono difficoltà per la partenza della vaccinazione il 27 dicembre, come ha dichiarato al quotidiano La Stampa Guido Coen, a proposito della situazione nel Lazio: «Non sappiamo nulla, né chi deve preparare le dosi, né chi deve somministrarle e la formazione è nelle informazioni che circolano nelle nostre chat»

RX COME TAC CON IL SOFTWARE PACE

Da le scienze

(a) radiografia tradizionale, (b) immagine ottenuta con la TAC e (c) immagine radiografica elaborata con PACE. Grazie ad un miglioramento dei contrasti, è possibile riconoscere come l’elaborazione con PACE metta in evidenza un numero di lesioni polmonari, indicate con la freccia nera, non presenti nella radiografia tradizionale. Gli ingrandimenti (d, e, f) rendono ancora più visibile il confronto e la potenza del metodo, confermato dalle immagini TAC.

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Lo sviluppo della ricerca e delle alte tecnologie realizzato dall’INGV trova applicazione anche in molte altre branche della ricerca scientifica. È il caso dello studio “Pipeline for Advanced Contrast Enhancement (PACE) of Chest X-ray in Evaluating COVID-19 Patients by Combining Bidimensional Empirical Mode Decomposition and Contrast Limited Adaptive Histogram Equalization (CLAHE)” recentemente pubblicato sulla rivista ‘Sustainability’ di MDPI, condotto in collaborazione con l’Università di Messina e l’Università di Catania, per lo sviluppo di un applicativo software chiamato “PACE” prodotto per offrire un importantissimo supporto ai radiologi nella diagnosi e nella cura delle patologie polmonari gravi come quelle causate dal COVID-19.
Infatti, è venuta in aiuto alla diagnostica per immagini applicata ai pazienti affetti da patologie polmonari quella normalmente utilizzata dall’INGV per caratterizzare lo “stato di salute” della crosta terrestre.

“L’analogia tra l’interno della Terra e interno dei polmoni può apparire alquanto audace”, afferma Massimo Chiappini, ricercatore dell’INGV e coautore dell’iniziativa. “Tuttavia questa ricerca nasce proprio dall’intuizione di utilizzare su immagini mediche le stesse tecniche di trattamento delle immagini che utilizziamo normalmente per la rappresentazione del sottosuolo nelle aree soggette a rischio sismico, vulcanico o ambientale”.

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È noto infatti che per i pazienti affetti da gravi patologie polmonari come, negli ultimi tempi il COVID-19, la valutazione radiologica di lesioni polmonari è indispensabile sia per il monitoraggio dell’evoluzione della malattia sia per valutare la risposta alle specifiche terapie. Tuttavia, quest’attività è resa complessa dal fatto che i pazienti, specialmente nelle fasi acute della malattia, non sono collaborativi e/o si trovano in terapia intensiva. In tali situazioni, inoltre, i radiogrammi sono effettuati spesso con strumenti radiografici portatili che, spesso, producono immagini artefatte che ne riducono la leggibilità.

Pertanto, il software PACE, sviluppato dal team multidisciplinare dei ricercatori dell’INGV, dell’Università di Messina (guidato dal prof. Giovanni Finocchio del Dipartimento di Scienze Matematiche e Informatiche, Scienze Fisiche e Scienze della Terra (MIFT) e dal prof. Giuseppe Cicero del Dipartimento di Scienze biomediche, odontoiatriche e delle immagini morfologiche e funzionali) e dell’Università di Catania (guidato dai proff.i Giulio Siracusano e Aurelio La Corte), è stato ideato per risolvere questi problemi di rappresentazione grafica ottimizzando al massimo il contrasto delle immagini radiografiche del torace.

Ad oggi, vista l’urgenza, i medici l’hanno applicato alle immagini raccolte sui pazienti COVID-19 del Policlinico Universitario “G. Martino” di Messina: con PACE è migliorata significativamente la lettura del radiogramma da parte del radiologo. L’algoritmo, infatti, combina lo stato dell’arte di applicativi numerici di elaborazione delle immagini, quali la decomposizione empirica bi-dimensionale, il filtro omomorfico e l’equalizzazione adattiva dell’istogramma in modo opportuno.
“Dal punto di vista clinico” – afferma il prof. Gaeta del Dipartimento di Scienze biomediche, odontoiatriche e delle immagini morfologiche e funzionali dell’Ateneo di Messina, “è stato fondamentale verificare che le informazioni aggiuntive prodotte da PACE fossero reali. Per far questo, sono state effettuate e confrontate congiuntamente le radiografie del torace e quelle delle TAC tradizionali: il grande successo è stato quello di verificare che le lesioni aggiuntive che il software PACE rilevava nelle semplici immagini radiografiche fossero tutte confermate dalle TAC”.

“La ricaduta del software ideato da INGV e dalle Università siciliane è rilevantissima in ambito sociale” afferma Massimo Chiappini.  “Tra i vantaggi, infatti, oltre la evidente riduzione dei costi e di tempi derivante dalla non indispensabilità dei macchinari per la TAC per avere identici risultati diagnostici utili, con l’uso di PACE è sufficiente effettuare un solo intervento sul paziente per l’esame radiografico con un minor rischio di diffusione di malattie virali anche tra gli operatori sanitari come nel caso del COVID-19. Inoltre, questa tecnologia offre la possibilità di applicarla anche in condizioni limite dove l’accesso alla diagnostica TAC non è agevole sia per l’alto numero di degenti interessati sia per i costi della macchina stessa che, nelle aree economicamente poco sviluppate, quali l’Africa ed il Sud America, rappresenta una strumentazione proibitiva”.
Dato l’alto interesse riscontrato in ambito medico, tutti i risultati della ricerca sono a stati messi a disposizione della comunità scientifica liberamente.

Linkhttps://www.mdpi.com/2071-1050/12/20/8573

INTELLIGENZA ARTIFICIALE E CONTROLLO DELLA MMC

Da oshonline.com


L ‘uso delle nuove tecnologie di intelligenza artificiale applicate allo studio della postura e della movimentazione dei carichi puó rappresenta una nuova frontiera nella prevenzione delle malattie professionali. Sul sito di oshonline viene mostrato ad esempio unpiccolo dispositivo indossabile. Tale dispositivo da 2×3 cm comunica  tra la parte superiore della schiena e la spalla ed avvisa chi lo indossa di eventuali movimenti pericolosi attraverso un biofeedback vibro-tattile e uditivo. 

Queste informazioni vengono quindi inviate tramite una APP dello smartphone personale o a un tablet sul posto di lavoro. L’utente  può lavorare scegliendo  3 diversi programmi di formazione di movimentazione manuale  che permettono un training di  10 giorni.  Si possono inoltre valutare in formato anonimo collettivo i dati aggregati.

Il dispositivo indossabile” Mmc  ” é stato sviluppato dalla società Soter per prevenire lesioni alla schiena  e si è dimostrato in grado di ridurre fino al 55% degli infortuni dovuti alla movimentazione manuale in diversi settori, tra cui magazzino, produzione, logistica, vendita al dettaglio, sanità. Insomma un primo passo verso una tecnologia sempre più sofisticata  che ora includerà anche il rischio per le spalle.

Un piccolo dispositivo, enorme prevenzione degli infortuni e riduzione dei costi

Il dispositivo previene lesioni alla spalla e alla schiena  grazie alla possibilità di

  1. Monitorare i movimenti e la postura individuali dei lavoratori e fornire un biofeedback * in tempo reale all’utente mediante dati vibro-tattili, uditivi o visivi su un’app mobile di accompagnamento
  2. Fornire 3 diversi programmi di formazione sulla manipolazione manuale di microapprendimento che possono essere completati in loco
  3. Esporre dati oggettivi su un dashboard di gestione online disponibile per responsabilizzare le organizzazioni fornendo loro informazioni preziose sui rischi di infortunio per migliorare la sicurezza dell’intera forza lavoro

La tecnologia avanzata può cogliere non solo il movimento ma anche la qualità di un movimento

Spalla
Elevazione del braccio
Spinta e trazione Sollevamento
statico del
braccio Movimenti ripetitivi del braccio
Sforzo eccessivo

difettoso Bending

Torsione della colonna vertebrale dorsale
posture statiche
ripetizione dei movimenti ad alta intensità: difettoso sollevamento / abbassamento con ulteriori rischi

La società Soter ha  operato  al massimo per ridurre al minimo gli effetti fastidiosi del dispositivo  (vestibilità, peso, dimensioni, coinvolgimento dell’app, invasività) cercando di rendere Il prodotto facile e confortevole  da usare ed indossare

il sito Web di Soter per ulteriori informazioni www.soteranalytics.com . https://soteranalytics.com/try-soter/

Info@soteranalytics.com

Liberamente tradotto ed adattato da Dott. Alessandro Guerri specialista in medicina del lavoro.

 

Ordinanza di Regione Lombardia n.573/2020

l’Ordinanza di Regione Lombardia n.573/2020, riguardante ulteriori disposizioni per l’emergenza Covid-19.

L’ordinanza è in vigore dall’1 al 14 Luglio 2020.

In particolare:

  • Permane l’obbligo di indossare le mascherine fuori dalla propria abitazione (salve le eccezioni già previste per bambini di età inferiore ai 6 anni, per persone con disabilità incompatibile e di loro relativi accompagnatori),
  • Le attività di lavoro devono essere organizzate nel rispetto dei protocolli di prevenzione di cui al punto 1.3 del provvedimento, a tutela del lavoratore e degli utenti che entri in contatto con il personale.
  • Vengono aggiornate le linee-guida regionali per la disciplina delle attività economiche di cui era già stata disposta la riapertura,
  • A decorrere dal 10 Luglio 2020 potrà essere ripresa l’attività sportiva a contatto,
  • A decorrere dal 10 Luglio 2020 potranno riaprire le discoteche e le sale da ballo.

Coronavirus, scatta l'obbligo di utilizzo delle mascherine nel ...

Nell’ordinanza vi sono delle schede con tutte le regole e norme che alcune categorie di attività devono rispettare.
Tutte le indicazioni riportate nelle singole schede tematiche devono intendersi come integrazioni alle raccomandazioni di distanziamento sociale e igienicocomportamentali finalizzate a contrastare la diffusione del virus in tutti i contesti di vita sociale. A tal proposito, relativamente all’utilizzo dei guanti monouso, considerandone il possibile uso scorretto, si ritiene di privilegiare la rigorosa e frequente igiene delle mani con acqua e sapone o soluzione idro-alcolica o altri prodotti igienizzanti, sia per clienti/visitatori/utenti, sia per i lavoratori (fatti salvi, per questi ultimi, tutti i casi di rischio specifico associato alla mansione). Per tutte le procedure di pulizia e disinfezione, di aerazione degli ambienti e di gestione dei rifiuti si rimanda alle indicazioni contenute nei seguenti rapporti (dei quali resta inteso che va considerata l’ultima versione disponibile): Rapporto ISS COVID-19 n. 19/2020 “Raccomandazioni ad interim sui disinfettanti nell’attuale emergenza COVID-19: presidi medico chirurgici e biocidi”; Rapporto ISS COVID-19 n. 5/2020 “Indicazioni ad interim per la prevenzione e gestione degli ambienti indoor in relazione alla trasmissione dell’infezione da virus SARS-CoV-2”; Rapporto ISS COVID-19 n. 3/2020 “Indicazione ad interim per la gestione dei rifiuti urbani in relazione alla trasmissione dell’infezione da virus SARS-CoV-2”; Rapporto ISS COVID-19 n. 21/2020 “Guida per la prevenzione della contaminazione da Legionella negli impianti idrici di strutture turistico-ricettive e altri edifici ad uso civile e industriale non utilizzato durante la pandemia COVID-19”.

SCHEDE TECNICHE

• Ristorazione
• Stabilimenti balneari e spiagge
• Attività ricettive e locazioni brevi
• Strutture turistico-ricettive all’aria aperta (campeggi e villaggi turistici)
• Rifugi alpinistici ed escursionistici ed ostelli per la gioventù
• Acconciatori, estetisti, tatuatori e piercers, centri massaggi e centri abbronzatura
• Commercio al dettaglio in sede fissa e agenzie di viaggi
• Commercio al dettaglio su aree pubbliche (mercati, fiere, sagre, posteggi isolati e attività in forma itinerante)
• Uffici aperti al pubblico
• Piscine
• Palestre
• Manutenzione del verde
• Musei, archivi e biblioteche e altri luoghi della cultura
• Attività fisica all’aperto
• Noleggio veicoli e altre attrezzature
• Informatori scientifici del farmaco e vendita porta a porta
• Aree giochi per bambini
• Circoli culturali e ricreativi
• Formazione professionale
• Spettacoli
• Parchi tematici, faunistici e di divertimento
• Servizi per l’infanzia e l’adolescenza
• Professioni della montagna
• Guide turistiche
• Impianti a fune e di risalita ad uso turistico, sportivo e ricreativo
• Strutture termali e centri benessere
• Sale Slot, Sale Giochi, Sale Bingo e Sale Scommesse
• Congressi e Manifestazioni Fieristiche di cui all’art. 121 L.R. 6/2010
• Discoteche e sale da ballo

clicca qui per scaricare l’ordinanza con le relative schede.

CALCOLATORE DI RISCHIO SARS2-COV

Alcuni ricercatori cinesi hanno sviluppato e convalidato un punteggio di rischio Covid-19 che può aiutare a prevedere, al momento del ricovero, le possibilità che ha un paziente di progredire verso una forma grave dell’infezione. Il punteggio è stato tradotto in un calcolatore del rischio online che è disponibile gratuitamente. (quotidiano sanità)