Monthly Archives: Maggio 2023

36°CONGRESSO ANMA A LECCE 8-10 GIUGNO 2023

Con il Patrocinio di:

  Ordine dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri della Provincia di Lecce

  FISM – Federazione delle Società Medico Scientifiche Italiane 

  CIIP – Consulta Interassociativa Italiana per la Prevenzione

  Comune di Lecce

LA PREVENZIONE IN AZIENDA:
RACCOGLIERE LE SFIDE, ALLARGARE L’ORIZZONTE

Il programma scientifico del 36° Congresso Nazionale elaborato dal Comitato Scientifico ANMA è denso di argomenti di attualità nel campo della Medicina del Lavoro che consentiranno ai partecipanti di vivere un’esperienza di grande accrescimento culturale e scientifico.
Per il Congresso all’Evento 670-386624 ed.1 sono attribuiti 14 Crediti, per la FAD successiva – in attesa di accreditamento – sono previsti 11 Crediti.

  PRESENTAZIONE

Leggi la presentazione del Presidente ANMA dott. Pietro Antonio Patanè

  PROGRAMMA

Leggi il programma aggiornato al 20/05

  ISCRIZIONE

L’iscrizione, per Medici Competenti e Specializzandi, può essere effettuata esclusivamente mediante l’invio dell’apposito modulo da inviare alla segreteria organizzativa unitamente alla ricevuta di pagamento.
Una volta registrato, ogni partecipante riceverà via e-mail la conferma dell’avvenuta iscrizione.

  QUOTE DI PARTECIPAZIONE

  • Medici – Soci: €230,00
  • Medici – Non Associati: €350,00

La quota di iscrizione dei Medici Specialisti comprende:

  • Accesso alle sessioni scientifiche e kit congressuale
  • Attestato di partecipazione
  • Crediti E.C.M.
  • Aperitivo di benvenuto, coffee break e lunch
  • Specializzandi: free

L’iscrizione al Congresso comprende:

  • Accesso alle sessioni scientifiche
  • Attestato di partecipazione
  • Aperitivo di benvenuto, coffee break e lunch

INFORMAZIONI ISCRIZIONE E APPUNTAMENTI
MODULO ISCRIZIONE MEDICO SPECIALISTA
MODULO ISCRIZIONE MEDICO SPECIALIZZANDOCon il Patrocinio di:

Ordine dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri della Provincia di Lecce FISM – Federazione delle Società Medico Scientifiche Italiane CIIP – Consulta Interassociativa Italiana per la Prevenzione Comune di Lecce LA PREVENZIONE IN AZIENDA:RACCOGLIERE LE SFIDE, ALLARGARE L’ORIZZONTEIl programma scientifico del 36° Congresso Nazionale elaborato dal Comitato Scientifico ANMA è denso di argomenti di attualità nel campo della Medicina del Lavoro che consentiranno ai partecipanti di vivere un’esperienza di grande accrescimento culturale e scientifico.Per il Congresso all’Evento 670-386624 ed.1 sono attribuiti 14 Crediti, per la FAD successiva – in attesa di accreditamento – sono previsti 11 Crediti. PRESENTAZIONELeggi la presentazione del Presidente ANMA dott. Pietro Antonio Patanè PROGRAMMALeggi il programma aggiornato al 20/05 ISCRIZIONEL’iscrizione, per Medici Competenti e Specializzandi, può essere effettuata esclusivamente mediante l’invio dell’apposito modulo da inviare alla segreteria organizzativa unitamente alla ricevuta di pagamento.Una volta registrato, ogni partecipante riceverà via e-mail la conferma dell’avvenuta iscrizione. QUOTE DI PARTECIPAZIONEMedici – Soci: €230,00Medici – Non Associati: €350,00La quota di iscrizione dei Medici Specialisti comprende:Accesso alle sessioni scientifiche e kit congressualeAttestato di partecipazioneCrediti E.C.M.Aperitivo di benvenuto, coffee break e lunchSpecializzandi: freeL’iscrizione al Congresso comprende:Accesso alle sessioni scientificheAttestato di partecipazioneAperitivo di benvenuto, coffee break e lunchINFORMAZIONI ISCRIZIONE E APPUNTAMENTIMODULO ISCRIZIONE MEDICO SPECIALISTAMODULO ISCRIZIONE MEDICO SPECIALIZZANDO

INTERVENTI MIRATI E STRESS LAVORO CORRELATO : UNO STUDIO.

da doctor33.it

Gli interventi mirati a ridurre lo stress correlato al lavoro per gli operatori sanitari possono portare a miglioramenti nel modo in cui le persone affrontano situazioni stressanti fino a un anno dopo, secondo una revisione Cochrane delle più recenti prove disponibili sull’argomento, che aggiorna una precedente ricerca del 2015.
«Gli operatori sanitari spesso affrontano situazioni stressanti ed emotive nella cura dei pazienti, sofferenza umana e pressione dalle relazioni con pazienti, familiari e datori di lavoro, nonché lunghi orari di lavoro. Abbiamo scoperto che questi professionisti potrebbero essere in grado di ridurre il loro stress mediante interventi a livello individuale come la terapia cognitivo comportamentale, l’esercizio fisico o l’ascolto di musica. Ciò può essere vantaggioso per gli stessi operatori sanitari e può ripercuotersi sui pazienti di cui si prendono cura e sulle organizzazioni per cui lavorano» spiega Sietske Tamminga, dell’Amsterdam University Medical Centre, nei Paesi Bassi, che ha guidato il gruppo di lavoro.
I ricercatori hanno valutato i dati di 117 studi riguardanti gli effetti di vari approcci per la riduzione dello stress, che hanno coinvolto 11.119 operatori sanitari in tutto il mondo randomizzati a diversi interventi. Lo stress è stato valutato mediante questionari che misuravano i sintomi a breve termine (fino a tre mesi dopo la fine di un intervento), a medio a lungo termine (da tre a 12 mesi), e a lungo termine (fino a dopo più di un anno).
La revisione ha esaminato gli interventi a livello del singolo operatore sanitario che focalizzavano l’attenzione sull’esperienza dello stress o che allontanavano dall’esperienza dello stress.
Le strategie per focalizzare l’attenzione sullo stress includevano la terapia cognitivo comportamentale (CBT) e la formazione sull’assertività, le capacità di coping e di comunicazione. Gli interventi che focalizzavano l’attenzione lontano dallo stress includevano rilassamento, meditazione consapevole, esercizi come yoga e tai chi, massaggi, agopuntura e ascolto di musica.
Gli operatori sanitari coinvolti negli studi stavano sperimentando livelli di stress e burnout da bassi a moderati, con sintomi fisici come mal di testa, tensione muscolare o dolore, ma anche sintomi mentali, come depressione, ansia, difficoltà di concentrazione e problemi emotivi e relazionali.
Gli esperti sottolineano che saranno necessari studi più ampi e di migliore qualità per esaminare gli effetti sia a breve che a lungo termine degli interventi a livello individuale, e che potrebbe essere ancora più vantaggioso migliorare direttamente le condizioni di lavoro, invece di aiutare le persone ad affrontare meglio gli oneri psicosociali. Ad esempio, i datori di lavoro dovrebbero affrontare problemi di carenza di personale, eccesso di lavoro e schemi di turni.
I ricercatori avvertono inoltre che le stime degli effetti degli interventi di gestione dello stress a livello individuale potrebbero essere state distorte a causa delle caratteristiche di alcuni studi inclusi, e del fatto che ci fossero troppo pochi studi incentrati su fattori specifici che possono causare stress sul posto di lavoro. «Attualmente siamo di fronte a una carenza di operatori sanitari a causa degli alti tassi di turnover, e un’efficace prevenzione dello stress e del burnout può aiutare a ridurla» concludono gli autori.

Cochrane 2023. Doi: 10.1002/14651858.CD002892.pub6
http://doi.org/10.1002/14651858.CD002892.pub6

SICUREZZA STRADALE E MOBILITÀ SOSTENIBILE

La sicurezza stradale in Lombardia tra prevenzione, tutela e mobilità sostenibile” è il tema al centro dell’evento in programma a Milano martedì 23 maggio a partire dalle ore 9.30, il nono appuntamento della serie di iniziative del Forum della prevenzione “Made in Inail”, che sta attraversando il Paese. L’evento, fruibile in diretta streaming su questo sito, si svolge presso l’auditorium Giorgio Gaber di Palazzo Pirelli e offre l’occasione per approfondire i temi legati alla salute e sicurezza sul lavoro insieme ai rappresentanti delle istituzioni e agli stakeholders del territorio.



Dopo i saluti di apertura, i lavori sono articolati in diversi interventi e due focus, incentrati su “Le strategie della prevenzione: gli strumenti innovativi” e sulla “Sicurezza stradale: ambiti e interventi regionali”. Chiude la giornata una tavola rotonda dedicata alla prevenzione partecipata nel settore dell’autotrasporto.
 
Partecipano, tra gli altri, le rettrici del Politecnico di Milano, Donatella Sciuto, e dell’Università degli studi Bicocca, Giovanna Iannantuoni, il questore di Milano, Giuseppe Petronzi, il presidente dell’Inail, Franco Bettoni, il direttore generale, Andrea Tardiola, il presidente del Consiglio di indirizzo e vigilanza dell’Istituto, Guglielmo Loy, il direttore centrale prevenzione, Ester Rotoli, e il direttore regionale, Alessandra Lanza. È possibile seguire la diretta streaming cliccando sul link indicato in basso, attivo durante l’evento.

Data Inizio:

23/05/2023

Data Fine:

23/05/2023

Sede Evento:

Auditorium Giorgio Gaber di Palazzo Pirelli

Indirizzo:

Piazza Duca D’Aosta, 3

Orario:

9.30

Info Email Evento:lombardia-comunicazione@inail.it

I 10 PEGGIORI PESTICIDI COINVOLTI NEL PARKINSON.

Un gruppo di studiosi provenienti dall’UCLA Health e da Harvard ha individuato 10 sostanze antiparassitarie che causano gravi danni ai neuroni coinvolti nella malattia di Parkinson, fornendo così nuove informazioni sul ruolo delle tossine ambientali nella patologia. Sebbene l’esposizione ai pesticidi sia stata a lungo associata al Parkinson, individuare quali sostanze aumentino effettivamente il rischio di sviluppare questa malattia neurodegenerativa è stato un compito arduo. Solo in California, esistono quasi 14.000 prodotti antiparassitari che contengono oltre 1.000 principi attivi registrati per l’utilizzo.
Attraverso una combinazione innovativa di epidemiologia e screening di tossicità, che ha sfruttato il vasto database sull’utilizzo dei pesticidi in California, i ricercatori dell’UCLA e di Harvard sono stati in grado di identificare 10 sostanze antiparassitarie direttamente tossiche per i neuroni dopaminergici. Questi neuroni sono responsabili del movimento volontario e la loro morte rappresenta un segnale distintivo del Parkinson.
Tra i 10 pesticidi identificati come tossici per questi neuroni, figuravano quattro insetticidi (dicofol, endosulfan, naled e propargite), tre erbicidi (diquat, endothall e trifluralin) e tre fungicidi (solfato di rame [basico e pentaidrato] e folpet). La maggior parte di questi pesticidi sono ancora comunemente utilizzati negli Stati Uniti.
Nonostante la loro tossicità per i neuroni dopaminergici, questi pesticidi non hanno molte caratteristiche in comune. Infatti, presentano differenti modalità d’uso, sono strutturalmente distinti e non hanno una classificazione di tossicità precedente in comune. I ricercatori hanno anche testato la tossicità di diverse combinazioni di pesticidi comunemente utilizzati nei campi di cotone nello stesso periodo, utilizzando il database dei pesticidi della California. Tra queste combinazioni, quelle contenenti trifluralin, uno dei più comuni erbicidi utilizzati in California, hanno prodotto la maggiore tossicità. (Fonte: Natura comunicazions)

Dott Alessandro Guerri medico specialista in medicina del Lavoro

NUOVO APPLICATIVO INAIL PER LA VALUTAZIONE DEI RISCHI.

da inail.it

Attivo dal 22 maggio, lo strumento consente a imprese e datori di lavoro di individuare le soluzioni più appropriate nella valutazione dei rischi per la tutela della salute e sicurezza dei lavoratori

Immagine schermata

ROMA – Rendere fruibili prodotti e strumenti tecnici per la riduzione dei livelli di rischio, individuando soluzioni specialistiche finalizzate alla tutela della salute e della sicurezza negli ambienti di lavoro attraverso uno specifico applicativo informatico. È quello che permette a imprese e datori di lavoro il nuovo ambiente di consultazione interattivo, proposto dall’Inail con la pubblicazione della circolare n.18 del 19 maggio 2023.

Alla base dell’applicativo ricerche scientifiche e criteri metodologici. Predisposto in attuazione dell’art. 28 del decreto legislativo 81/2008 in tema di valutazione dei rischi, il nuovo applicativo è basato su un impianto tecnologico mutuato da esperienze di ricerca nazionali ed internazionali e prevede la definizione di standard metodologici nella validazione degli strumenti per la riduzione dei livelli di rischio, applicati con una griglia predefinita formata da un prerequisito d’inclusione e da cinque specifici criteri di ammissibilità. In questo modo sarà possibile aggiornare l’archivio interattivo con ulteriori procedure di valutazione, sulla base dell’evoluzione tecnico-scientifica delle attività di ricerca e di prevenzione in materia di salute e sicurezza sul lavoro. 

Indicazioni e norme di utilizzo. L’accesso all’applicativo è disponibile sul portale Inail a partire dal 22 maggio 2023 attraverso il percorso Attività>Prevenzione e sicurezza> Strumenti per la valutazione del rischio. Per agevolare la ricerca, l’utente ha a disposizione una serie di filtri con cui effettuare la selezione dei prodotti presenti in banca dati, come il tipo di attività economica e lavorativa da opzionare anche mediante il codice Ateco. Oppure può individuare tipologie specifiche di rischi, selezionando ad esempio da quelli ergonomici a quelli da agenti fisici, da quelli biologici e quelli elettrici, da quelli da ambienti confinati a quelli da sostanze pericolose. Da ultimo, può indicare anche il tipo di strumento da utilizzare, scegliendolo tra applicativi, banche dati, buone pratiche, linee di indirizzo e linee guida, schede informative, procedure, software.

Assistenza agli utenti online e tramite Contact center. Per ogni altra informazione e richiesta di assistenza, nell’area Supporto e Contatti del sito dell’Istituto è disponibile il servizio Inail risponde. È possibile rivolgersi anche al Contact center al numero 066001, accessibile sia da rete fissa sia da rete mobile.

scarica

  • Circolare Inail n. 18 del 19 maggio 2023Strumenti tecnici e specialistici per la riduzione dei livelli di rischio ai sensi dell’articolo 28, comma 3-ter, del decreto legislativo 9 aprile 2008, n. 81.

SPERIMENTAZIONE SU UN NUOVO VACCINO ANTINFLUENZALE .

Il National Institute of Allergy and Infectious Diseases (Niaid), uno degli istituti afferenti all’Nih americano, ha annunciato di avere avviato la sperimentazione di un vaccino a mRNA universale contro l’influenza.     “Un vaccino universale contro l’influenza – ha commentato Hugh Auchincloss, a capo del Niaid – sarebbe un importante risultato per la salute pubblica e potrebbe eliminare sia la necessità dello sviluppo annuale di vaccini contro l’influenza stagionale, sia il bisogno per i pazienti di sottoporsi a un vaccino antinfluenzale ogni anno” Lo studio prevede l’arruolamento di 50 volontari tra i 18 e 49 anni. In una prima fase verrà definito il dosaggio più efficace e successivamente il nuovo prodotto verrà confrontato con il vaccino stagionale quadrivalente già in uso per verificare la capacità di proteggere dall’influenza.   Il nuovo vaccino punta a stimolare l’immunità contro l’influenza utilizzando una porzione di una proteina caratteristica dei virus influenzali: l’emoagglutinina. Questa proteina ha due porzioni: una che evolve molto rapidamente e una più stabile e che ha caratteristiche molto simili in diversi virus influenzali. Il nuovo vaccino utilizza questa seconda porzione; ciò potrebbe renderlo in grado di offrire una protezione duratura contro più virus dell’influenza.   “Alcuni ceppi del virus dell’influenza – ha concluso Auchincloss – hanno un significativo potenziale pandemico. Un vaccino antinfluenzale universale potrebbe fungere da importante linea di difesa contro la diffusione di una futura pandemia influenzale”.

ANMA E DL 48/2023

da dottnet.it

Nel decreto n°48/2023 aumentano i casi in cui vige l’obbligo di nomina del Medico Competente. Previsto l’obbligo di valutare tutti i rischi, anche quelli non specificatamente normati

Sono importanti le novità contenute nel Decreto Legge n° 48/2023, “Misure urgenti per l’inclusione sociale e l’accesso al mondo del lavoro“, circa il Medico Competente e la sorveglianza sanitaria e che vanno a modificare alcuni punti del Decreto Legislativo n° 81/2008. Sul sito web dell’Anma, Associazione nazionale dei Medici d’Azienda e Competentiwww.anma.it, è stata anticipata la nota dell’avvocato Giovanni Scudier, giuslavorista componente del Comitato Scientifico Anma, che elenca e commenta le novità del Decreto Legge. Grande rilevanza per la modifica dell’articolo 18, comma 1, lettera a del D. Lgs. n° 81 del 2008: «La modifica – scrive l’avvocato Scudier nella sua nota – consiste in un ampliamento dei casi nei quali vige per il datore di lavoro l’obbligo di nomina del Medico Competente, ricollegato agli esiti della valutazione dei rischi». Viene superata «l’interpretazione che intende(va) la sorveglianza sanitaria come un insieme di atti medici da applicare nei (soli) “casi previsti dalla normativa vigente”. Quindi ciò che la nuova norma vuole è che la sorveglianza sanitaria sia effettuata per tutti i rischi per i quali la valutazione dei rischi risulti richiederla, indipendentemente dal fatto che si tratti di rischi espressamente elencati dal legislatore». I Medici Competenti, anche quelli già nominati, potranno e dovranno effettuare la sorveglianza sanitaria per tutti ii rischi emersi.  Altre modifiche – questa volta all’articolo 25, comma 1, lettere e-bis ed n-bis – aggiungono l’obbligo per il Medico Competente di chiedere al lavoratore, in occasione delle viste di assunzione, la cartella sanitaria e di tenerne conto ai fini della formulazione del giudizio di idoneità; situazione questa di non facile applicazione soprattutto nel contesto della visita preventiva per l’assunzione che per sua natura richiede dinamiche veloci. Infine, si ammette la possibilità di sostituzione del Medico Competente, sebbene per motivi gravi e giustificati.  La nota, che sarà pubblicata nel prossimo numero del Medico Competente Journal: «A fronte di un iniziale ma approfondito dibattito tra i Medici Competenti – conclude il presidente di Anma Pietro Patanè (nella foto) – l’avvocato Giovanni Scudier ha prodotto una nota esplicativa e di approfondimento che condividiamo e che facciamo nostra». E aggiunge: «I rischi non normati troveranno d’ora in poi una legittima attenzione nell’attività del Medico Competente e in generale nell’attività di prevenzione nei luoghi di lavoro, dopo gli ultimi Interpelli che sembravano limitare questa possibilità, il Decreto Legge configura nuove opportunità e nuove prospettive per il Medico Competente e in generale per la sua centralità all’interno di sistema di prevenzione aziendale. Il Decreto deve ora essere convertito in Legge e confidiamo che ci sia lo spazio per alcune necessarie modifiche. Come Associazione Professionale, insieme alle altre realtà rappresentative dei Medici Competenti, avanzeremo le nostre proposte».

LE DINAMICHE INFORTUNISTICHE IN CAVA.

da inail.it

Lo scopo del prodotto editoriale è quello di proporre una riflessione in chiave prevenzionale tramite l’analisi delle dinamiche degli infortuni gravi e mortali accaduti nel comparto estrattivo delle Alpi Apuane.

Immagine Illustrazioni delle dinamiche infortunistiche in cava dall'analisi alla prevenzione

Gli infortuni nel settore estrattivo delle cave a cielo aperto risultano ad oggi ancora una criticità rappresentando un importante problema per gli elevati costi umani, sociali ed economici. Il lavoro ha portato ad una prima pubblicazione nel 2019 e nel corso del 2023 ASL Toscana Nord, lnail e Comitati paritetici per il marmo di Massa Carrara e di Lucca hanno deciso di aggiornare tale lavoro analizzando 11 nuovi infortuni gravi e mortali accaduti nel comparto negli ultimi anni e introducendo anche le linee di indirizzo che nel frattempo la Regione ha validato ai fini prevenzionali inerenti le modalità esecutive delle varie fasi lavorative presenti in cava e che determinano le maggiori criticità in materia di infortuni. Il progetto rientra nelle attività previste dalla delibera della Regione Toscana 151 del 1.3.2016 “Piano strategico regionale 2016-2020 per la sicurezza del lavoro” e in particolare dalla delibera della Regione Toscana 458 del 17.5.2016 “Piano straordinario per la sicurezza nella lavorazione del marmo nel distretto apuo-versiliese”.
Dal punto di vista prevenzionale, infatti , la tutela dei lavoratori, obiettivo primario nella mission dell’Istituto, ha come presupposto fondamentale la comprensione delle dinamiche causali degli infortuni e l’adozione di adeguate misure di tutela dei lavoratori.
Nel contesto attuale emerge sempre più frequentemente come la condivisione delle informazioni produca una sinergia funzionale alla prevenzione degli infortuni, rappresentando altresì uno strumento potenzialmente in grado di prevenire il reiterarsi di situazioni pericolose, causa di incidente.
L’obiettivo è quello si sensibilizzaretutti gli addetti ai lavori sui rischi di infortunio, in particolr modo coloro che giornalmente sono maggiormente esposti rafforzando la cultura della sicurezza per migliorare l’ambiente di lavoro “cava”.


Prodotto: Opuscolo
Edizioni: Inail – 2023
Disponibilità: Consultabile solo in rete
Info: dcpianificazione-comunicazione@inail.it

PIATTAFORME DIGITALI E LAVORO .

Le piattaforme di lavoro digitali hanno trasformato il mondo del lavoro e rappresentano una nuova sfida nella gestione della sicurezza sul lavoro . Attualmente sono presenti nella comunità Europea oltre 500 piattaforme . Questa nuova modalità di lavoro permette diverse opportunità occupazionali ma pone anche interrogativi per la presenza inevitabile di nuovi rischi professionali quali l’incremento del ritmo lavoro, l’applicazione parziale delle norme vigenti in materia di SSL e la precarietà del tipo di lavoro. Allo stesso tempo, lavorare per una piattaforma di lavoro digitale , rappresenta un’opportunità eccezionale per alcuni particolari gruppi di lavoratori (in genere svantaggiati ), come i lavoratori disabili o i migranti, di entrare o rientrare nel mercato del lavoro.

( Dott Alessandro Guerri)

Su queste problematiche è possibile consultare la documentazione prodotta dall Agenzia Europea sulla sicurezza :

 progetto di ricerca sulla SSL sulla digitalizzazione ,

Prevenire e gestire i rischi per la salute e la sicurezza nel lavoro su piattaforme digitali 

Diversità della forza lavoro e piattaforme di lavoro digitali: implicazioni per la sicurezza e la salute sul

“Lavoro sano e sicuro nell’era digitale” 2023-25

GLI IPA AUMENTANO IL RISCHIO DI ARTRITE REUMATOIDE.

Secondo uno studio pubblicato su BMJ Open, l’esposizione ambientale ad idrocarburi policiclici aromatici (PAH) è strettamente legata all’aumento del rischio di sviluppare l’artrite reumatoide. Queste sostanze chimiche sono prodotte dalla combustione di diversi materiali come carbone, petrolio, gas, legno e tabacco, ma anche dalla grigliatura alla fiamma di cibi come carne e altri alimenti. Lo studio ha inoltre rilevato che l’esposizione ai PAH rappresenta la maggior parte dell’impatto del fumo sul rischio di sviluppare la malattia.

Michelle Beidelschies, del Center for Functional Medicine di Cleveland Clinic negli USA e autrice principale dello studio, ha spiegato che sebbene ci siano già prove che legano alcune sostanze tossiche ad alcune malattie croniche, sono stati pochi gli studi che hanno esplorato l’associazione tra queste sostanze e malattie infiammatorie come l’artrite reumatoide, che si crede dipenda dall’interazione tra fattori genetici, ambientali come il fumo, l’alimentazione e lo stile di vita.

Per comprendere meglio il ruolo dell’esposizione ambientale nel rischio di sviluppare l’artrite reumatoide, i ricercatori hanno esaminato i dati di 21.987 adulti, di cui 1.418 affetti dalla malattia e 20.569 senza, che avevano partecipato al National Health and Nutrition Examination Survey (NHANES). Lo studio ha preso in considerazione una vasta gamma di sostanze tossiche, tra cui i PAH, i PHTHTE (sostanze chimiche utilizzate nella produzione di plastica e altri prodotti di consumo) e i COV (composti organici volatili derivanti da vernici, detergenti e pesticidi). Sono stati prelevati campioni di sangue e urina per misurare la quantità totale di PAH (7.090 partecipanti), PHTHTE (7.024) e COV (7.129) nel corpo.

I risultati dello studio hanno mostrato che le probabilità di sviluppare l’artrite reumatoide sono più alte tra le persone che hanno livelli più elevati di PAH nel corpo, indipendentemente dal fatto che fossero fumatori o meno. Al contrario, i metaboliti PHTHTE e COV non sono stati associati ad un aumento del rischio di artrite reumatoide, e neanche il fumo è risultato essere associato ad un aumento del rischio, dopo aver tenuto conto dei livelli di PAH. Ulteriori analisi hanno dimostrato che il livello corporeo di PAH rappresenta il 90% dell’impatto dell’esposizione al fumo sul rischio di artrite reumatoide.

dott. Alessandro Guerri medico , specialista in Medicina del Lavoro

fonti :

BMJ Open 2023. Doi: 10.1136/bmjopen-2022-071514http://doi.org/10.1136/bmjopen-2022-071514.

doctot33.it