L’Autorità Europea per la Sicurezza Alimentare (Efsa) ha pubblicato un nuovo parere scientifico sulla valutazione ex novo dei rischi per la salute pubblica relativi alla presenza di bisfenolo A negli alimenti riducendo significativamente la soglia di assunzione giornaliera tollerabile stabilita nella sua precedente valutazione del 2015: la nuova dose è di circa 20mila volte inferiore a quella precedente. Sulla base di tutte le nuove evidenze scientifiche valutate, infatti, gli esperti dell’Efsa hanno stabilito un valore-soglia di 0,2 nanogrammi (0,2 miliardesimi di grammo) per chilogrammo di peso corporeo di una persona al giorno, in sostituzione della precedente soglia temporanea di 4 microgrammi (4 milionesimi di grammo). Sostanze chimiche come il bisfenolo A, utilizzato nei recipienti per alimenti, possono migrare in quantità minime negli alimenti e bevande in essi contenuti, per cui gli scienziati dell’Efsa ne rivedono periodicamente la sicurezza.
Dove si trova il bisfenolo A e dove è vietato
Il bisfenolo A (o BPA) è una sostanza chimica usata prevalentemente in associazione con altre sostanze per produrre alcune plastiche e resine. Viene utilizzato ad esempio nel policarbonato, un tipo di plastica trasparente e rigida impiegata per la realizzazione di contenitori di stoccaggio e bottiglie riutilizzabili per bevande (assai raramente è presente nelle comuni bottiglie di plastica di acqua minerale). Il BPA serve anche per produrre certe resine presenti in pellicole e rivestimenti per lattine e contenitori per bevande e alimenti. Il bisfenolo A era già stato al centro dell’attenzione nel gennaio 2011 quando era stato messo al bando dalle tettarelle e dai biberon europei per la sua azione sul sistema endocrino, quello che regola molte funzioni del nostro organismo tramite la corretta produzione degli ormoni. Se ne è poi parlato diverse volte, anche in merito alla sua presenza nei cartoni di pizza. Nel febbraio 2018 l’Ue ha introdotto limiti più severi sul contenuto di BPA nei materiali a contatto con gli alimenti: limiti ricavati dalla soglia giornaliera temporanea tollerabile stabilita dall’Efsa nel 2015. Dal settembre 2018 è vietato l’uso del BPA in bottiglie di plastica e imballaggi contenenti alimenti per neonati e bambini di età inferiore a tre anni. ( Da il corriere.it)