DOSSIER DONNA 2022

17 Marzo 2022

Nel documento elaborato dalla Consulenza statistico attuariale dell’Inail in occasione della Giornata internazionale dell’8 marzo, l’analisi dell’andamento infortunistico e tecnopatico al femminile attraverso i dati mensili provvisori dell’ultimo biennio e quelli consolidati del quinquennio 2016-2020, oltre a un approfondimento dedicato al bilancio della pandemia da Covid-19, che ha colpito soprattutto le lavoratrici

Dossier donne 2022

Nel quinquennio 2016-2020 le denunce di infortunio delle lavoratrici sono aumentate del 6,3%. Dai dati emerge però che l’incidenza degli infortuni delle donne rispetto al totale tra il 2016 e il 2019 è rimasta pressoché costante, e pari mediamente al 36%, mentre nel 2020 è salita di sette punti percentuali fino al 43%, complice anche il maggior numero di contagi sul lavoro da Covid-19 delle lavoratrici rispetto agli uomini. Su 211.390 infezioni di origine professionale denunciate dall’inizio della pandemia alla data del 31 gennaio 2022, infatti, ben 144.353, pari a poco meno di sette contagi su 10, riguardano le donne.

Il “rischio strada” in proporzione continua a causare più infortuni tra le lavoratrici rispetto ai lavoratori. Per le denunce di infortuni mortali avvenuti in itinere, ovvero nel percorso di andata e ritorno tra la casa e il luogo di lavoro, nel 2020 l’incidenza tra le donne è stata di un decesso su cinque (38 su 188), rapporto che per gli uomini scende a uno su otto (190 su 1.452). Negli anni pre-pandemia, prima del massiccio ricorso allo smart working in chiave anti contagio, la quota in itinere sul totale delle denunce era però molto più elevata per entrambi i sessi (il 50% per le lavoratrici e il 25% per i lavoratori).

Significative differenze di genere emergono anche dall’analisi delle malattie professionali. Se nel 2020 a colpire l’insieme dei lavoratori sono state soprattutto le patologie del sistema osteomuscolare e del tessuto connettivo e quelle del sistema nervoso, pari all’80% del totale delle denunce pervenute all’Inail, queste malattie rappresentano il 76% delle denunce degli uomini ma ben il 91% di quelle delle donne, pari a circa 11mila delle 12mila denunce femminili complessive.

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