IL PARERE DELL ‘ESPERTO : MEGLIO USARE SEMPRE LA MASCHERINA SUL LAVORO

9 Luglio 2020

Sui luoghi di lavoro la mascherina va indossata sempre e non va considerata un’alternativa al distanziamento fisico. Lo sottolinea Francesco Violante, direttore dell’unità Medicina del lavoro del policlinico Sant’Orsola di Bologna e ordinario dell’Alma Mater, che oggi ne ha parlato durante una commissione del Consiglio comunale. “In questo momento nella nostra area la circolazione del virus è fortemente ridotta rispetto ai mesi scorsi, questo però- avverte l’esperto- non deve far dimenticare che le precauzioni che devono essere mantenute vanno rispettate rigorosamente”.

I nuovi focolai, come quello visto alla Bartolini, “sono il frutto del fatto che a causa anche della bassa circolazione del virus- continua Violante- le persone dimenticano che il virus c’è ancora e che va mantenuta la protezione, cioè la mascherina sul viso durante l’attività lavorativa”. E’ chiaro che d’estate fa caldo ma “è un disagio che invito tutti ad accettare“, afferma Violante, perché quando ci si trova in mezzo a colleghi e fruitori di un servizio “si pone il tema della necessità di proteggere tutti”.

Violante fa il paragone con la cintura di sicurezza: “Nella maggior parte delle situazioni in cui ci troviamo in auto è totalmente inutile, perchè facciamo il nostro percorso e arriviamo senza aver fatto incidenti, ma non potremo mai sapere quando la cintura ci servirà”. Con la mascherina “funziona allo stessa maniera, nel 90% o più dei contatti che avrò durante una giornata di lavoro sarà tecnicamente inutile, ma non posso sapere quando mi servirà e per questo devo tenerla addosso in ogni momento”. E se ci si chiede se la mascherina è alternativa al distanziamento, “la risposta è no. E’ il mezzo di protezione individuale più importante che si aggiunge al distanziamento”, afferma l’esperto.

Certo, “se la distanza è molto grande, dieci o 15 metri e se sono all’aperto- continua il direttore della Medicina del lavoro- la possibilità che una particella virale mi raggiunga è virtualmente nulla, ma se mi trovo in un ambiente chiuso con diverse persone, il puro e semplice distanziamento fa bene, non è che non serva, però dev’essere supplementato dall’utilizzo della mascherina”.

C’e’ anche un tema di carattere pratico, aggiunge Violante: “Se fossimo tutti seduti alla nostra scrivania e non ci muovessimo mai, mantenendo sempre un’ampia distanza dalle persone più vicine, potremmo anche pensare che la mascherina non è così necessaria, ma la vita lavorativa è diversa” perché “mi alzo, parlo con i colleghi, vado a chiedere un’informazione”. Insomma la famosa distanza minima di un metro “è una misura che negli ambienti di lavoro non può essere garantita in modo assoluto”, avverte Violante, dunque “la mascherina va comunque tenuta”.

Lo stesso vale per le occasioni in cui si parla in ambienti collettivi, come le aule istituzionali. “L’esigenza di farmi sentire fa sì che io usi un tono di voce più forte del normale e quindi l’emissione di aria dei polmoni è maggiore”, spiega l’esperto, anche se “capisco ci siano problemi importanti”. Non vedendo le labbra di chi parla, ad esempio, “chi ha difficoltà uditive percepisce meno le parole- segnala Violante- e questo richiede una diversa sonorizzazione degli ambienti collettivi per tenere conto delle necessità delle persone, tante, che hanno un disturbo dell’udito”. E’ un tema che si pone anche a scuola, in particolare per le fasce d’età in cui i bambini imparano a leggere, sottolinea Violante, perché “guardare le labbra della maestra é un elemento importante per apprendere una lingua”: non a caso, “ci sono esperti che stanno studiando questi temi”.

Il Covid-19 “non dà segni di voler scomparire”, quindi “le protezioni dovranno accompagnarci per i prossimi mesi, è un tema a cui dobbiamo rassegnarci”.

Dal quotidiano la Repubblica.it

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