LE PATOLOGIE UNGUEALI DI ORIGINE PROFESSIONALE

23 Gennaio 2020


Le patologie professionali delle unghie sono alterazioni prodotte o aggravate dal lavoro, possono colpire lavoratori di ogni tipo, sesso ed età. Si tratta di segni frequenti anche se spesso non molto specifici.
A maggior rischio sono i lavoratori dell’industria manifatturiera, gli alimentaristi, gli edili, i metalmeccanici, i lavoratori dell’industria siderurgica, i tipografi e gli agricoltori.
Le patologie ungueali professionali possono essere schematicamente suddivise in base alle cause ossia meccaniche, chimiche, fisiche, infettive
Negli operai le malattie professionali delle unghie causate da agenti meccanici o chimici sono spesso conseguenza di traumi ripetuti a livello della matrice e/o della lamina ungueale. I sintomi solitamente sono presenti su una o più unghie.

Le patologie ungueali in cui deve essere sempre considerata una possibile eziologia professionale sono la coilonichia, perionissi, fragilità, alterazioni di colore, granulomi da corpo estraneo e fenomeno di Raynaud.

Coilonichia
La lamina ungueale si presenta a forma di cucchiaino, assottigliata, con aspetto concavo. E’ la conseguenza di microtraumi e/o contatti ripetuti con sostanze chimiche che ammorbidiscono la lamina ungueale quali oli minerali, alcali o acidi, solventi organici, cheratolitici. Più frequente al I, II e III dito della mano.

Più evidente alla
mano dominante. La coilonichia unghie dei piedi è rara, ed è causata dalla ripetuta pressione/attrito nelle persone che lavorano a piedi nudi (tiratori di rickshaw, operai che lavorano a piedi nudi nel fango alcalino – risaie)

Fragilità ungueale
Comune in lavoratori che si lavano spesso le mani (medici, infermieri, parrucchieri). Le donne sono maggiormente predisposte a sviluppare fragilità ungueale quando lavorano in ambienti umidi.


Altri lavoratori a rischio di fragilità ungueale sono: addetti alle pulizie, fotografi, imbianchini, parrucchieri, baristi e alimentaristi

Onicolisi


Una porzione più o meno estesa di lamina ungueale appare distaccata dai tessuti sottostanti. A livello delle mani le cause più frequenti sono meccaniche e irritanti. Puó essere complicata dalla penetrazione di corpi estranei sotto la lamina ungueale (parrucchieri e macellai).

Emorragie a scheggia/ematomi

Gli ematomi subungueali e le emorragie del I dito del piede colpiscono in particolar modo ballerini, tennisti, calciatori, giocatori di squash. Il Primo dito è coinvolto più frequentemente nei giocatori di tennis. Il secondo e il terzo nei calciatori, Il Quarto e il quinto nei maratoneti o nei corridori

Perionissi o Girodito


Affezione infiammatoria della piega ungueale ad andamento cronico recidivante che colpisce soprattutto donne adulte ed alimentaristi. Lo sviluppo della malattia è preceduto dalla distruzione della cuticola da parte di cause meccaniche o chimiche. Questo determina la penetrazione di microorganismi e particelle ambientali al di sotto della piega provocando una reazione infiammatoria.

Cause infettive
Batteriche/micotiche e Virali

Le unghie artificiali sono serbatoio di infezione infatti l’impiego di smalti ungueali scoraggia un energica detersione delle mani. Determinati batteri come la Serratia o l’Acinobacter si ritrovano unicamente nelle infermiere che indossano unghie artificiali.
Le onicomicosi sono favorite da scarpe occlusive e ambiente umido. E‘ aumentata la frequenza delle onicomicosi da dermatofiti delle unghie dei piedi nei nuotatori.
Le verruche periungueali si verificano particolarmente in macellai e pescivendoli. I noduli del mungitore ***si ritrovano in agricoltori e veterinari. Le infezioni erpetiche in medici e paramedici.

articolo di Antonella Tosti

Centro di Allergologia, Clinica dermatologica Alma Mater Studiorum, Università di Bologna

da SIDAPA

*** NODULI DEI MUNGITORI

Questi noduli sono causati dal virus paravaccinico, un parapoxvirus responsabile di lesioni mammarie nei bovini. L’infezione richiede un contatto diretto e causa macule che evolvono attraverso gli stadi di papule, flittene e noduli. Questa infezione ha 6 stadi, che sono simili a quelli dell’ectima contagioso. Febbre e linfoadenopatia sono rare.

La diagnosi dei noduli del mungitore si basa sull’anamnesi del contatto e sui reperti cutanei. La diagnosi differenziale varia in base alla morfologia, tuttavia può comprendere tubercolosi (un sifiloma che può svilupparsi nel sito dell’inoculazione della tubercolosi), sporotricosi, carbonchio e tularemia.

Nodulo del mungitore
Nodulo del mungitore
Le lesioni guariscono spontaneamente; non occorre alcun trattamento.( msdmanuals.com)

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