PERICOLO RADON E MONITORAGGIO AMBIENTALE

12 Giugno 2018

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COS’È IL RADON?

A differenza dell’uranio e del radio che sono solidi, il radon è un gas che è in grado di uscire dal terreno e diffondersi in atmosfera, nell’acqua, nei materiali da costruzione ed entrare negli edifici residenziali e nei luoghi di lavoro .

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Il radon è  un elemento chimico naturale, radioattivo.  Purtroppo è incolore, inodore, insapore e non può essere avvertito dai  nostri sensi.

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  fig . radon in Lombardia

Il Radon  deriva dal “decadimento nucleare” del radio che a sua volta proviene dall’uranio. Questi elementi sono presenti fin dalle origini della terra, in quantità molto variabile, in tutta la crosta terrestre e quindi sono ubiquitari  Si possono trovare anche nei materiali da costruzione lapidei (cementi, tufi, laterizi, pozzolane, graniti, ecc.)

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COSA FA?

Il pericolo maggiore del gas radon è correlato all’inalazione: inspirato in quantitativi in eccesso e per periodi prolungati, può infatti provocare seri danni alla salute, in particolare ai polmoni. E’ considerato come seconda causa di rischio per l’insorgenza di un tumore, dopo il fumo

Tuttavia proprio grazie  alla volatilità di questo gas , vale a dire alla sua capacità di disperdersi rapidamente e facilmente nell’aria, un semplice accorgimento , come l’aereazione dei locali,  rappresenta  già una importante misura preventiva

EFFETTI

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Gli effetti più dannosi del radon sono provocati dai suoi “prodotti di decadimento”, cioè ad altri elementi radioattivi non gassosi generati dal radon che, attaccandosi al particolato atmosferico presente in ogni ambiente, entrano facilmente in profondità nell’apparato respiratorio irraggiando in particolare le cellule dei bronchi.

 

L’Organizzazione mondiale della sanità (OMS), attraverso l’International Agency for Research on Cancer (IARC), ha classificato il radon appartenente al gruppo 1 delle sostanze cancerogene per l’essere umano, fornendo indicazioni circa la necessità di intervenire sulle concentrazioni elevate di gas radon.

INQUADRAMENTO NORMATIVO

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Proprio per la sua pericolosità, la Comunità Europea e lo stato Italiano hanno emesso una serie di atti normativi a tutela della salute della popolazione (Raccomandazione Euratom 143/90) e dei luoghi di lavoro (D. Lgs 230-95 come integrato al Capo III-bis dal D. Lgs 241/2000).

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Per i luoghi di lavoro è richiesto il controllo ed il contenimento della concentrazione di radon nell’aria negli ambienti ove si svolgono attività lavorative che possono esporre i lavoratori o le persone del pubblico a sorgenti naturali di radiazioni ionizzanti.
Il livello di riferimento dell’esposizione dei lavoratori alla radioattività naturale, espresso come concentrazione media annua di radon in aria, corrisponde a 500 Bq/m3.
Il 17 gennaio 2014 è stata pubblicata la Direttiva 2013/59/Euratom “Norme fondamentali di sicurezza relative alla protezione contro i pericoli derivanti dall’esposizione alle radiazioni ionizzanti”.
La direttiva,   recepita  entro il 6 febbraio 2018, avrà un notevole impatto sulla normativa relativa all’esposizione al radon negli ambienti di lavoro: ogni Stato membro dovrà stabilire livelli di riferimento nazionali non superiori a 300 Bq/ m3 come media annua della concentrazione di attività di radon in aria, a meno che un livello superiore non sia giustificato dalle circostanze esistenti a livello nazionale.

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Inoltre, saranno considerati per la prima volta nel campo di applicazione anche gli ambienti residenziali. Lo Stato membro dovrà stabilire livelli di riferimento nazionali per le abitazioni (media annua della concentrazione di attività di radon in aria) non superiori a 300 Bq/ m3.

COME SI MISURA

In data 7 aprile 2003 la Regione Lombardia ha pubblicato sul BURL n°15 (Bollettino Ufficiale della Regione Lombardia) “Linee guida per le misure di concentrazione di radon in aria nei luoghi di lavoro sotterranei” prodotte della Conferenza dei Presidenti delle Regioni e delle Province Autonome.

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Le linee guida adottano per locali o ambienti di lavoro sotterranei la seguente definizione: “locale o ambiente con almeno tre pareti interamente sotto il piano di campagna, indipendentemente dal fatto che queste siano a diretto contatto con il terreno circostante o meno”. Tale definizione include fra i locali sotterranei nei quali effettuare le misure anche tutti quelli che hanno un’apertura verso l’esterno e i locali che sono circondati da una intercapedine aerata.

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Una distinzione tra le tipologie  di misurazione si basa sulla durata della misurazione:

  • si definiscono SHORT TERM, le rilevazioni che effettuano misure di qualche giorno;
  • si definiscono LONG TERM quelle su lungo periodo (almeno qualche mese).
  • Le misure SHORT TERM sono adatte a dare una  immediata indicazione sulla concentrazione di gas presente nell’ambiente ma hanno il limite che tali concentrazioni sono riferite al solo periodo di effettuazione della misura.
    Per valutare la concentrazione media annua di radon in un locale, è consigliabile, invece, eseguire almeno due misure semestrali LONG TERM consecutive (inverno ed estate) al fine di tener conto sia della variabilità stagionale che delle diverse condizioni meteorologiche.
Radon Cigarette Comparison

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