RIVISTE SICUREZZA E MEDICINA DEL LAVORO

Apparecchi di sollevamento persone e Ponti mobili sviluppabili

I ponti mobili sviluppabili rientrano tra le attrezzature di lavoro soggette al regime di verifica periodica previsto dall’art. 71 del decreto legislativo 81/08.

Immagine Apparecchi di sollevamento persone - Ponti mobili sviluppabilia

La pubblicazione illustra nel dettaglio le fasi tecniche della prima verifica periodica dei ponti mobili sviluppabili, così come indicate al d.m. 11 aprile 2011, e le modalità di compilazione della relativa scheda e del verbale di prima verifica al fine di fornire strumenti utili e riferimenti per uniformità di comportamento sia ai tecnici delle strutture territoriali dell’Istituto, soggetto titolare di questo adempimento, che a quelli dei soggetti abilitati.

Prodotto: Volume
Edizioni:Inail – 2020
Disponibilità: Si – Consultabile anche in rete
Info: dcpianificazione-comunicazione@inail.it

INFERMIERI I PIÙ COLPITI DA COVID

Da Dottnet.it

Lo studio ha valutato 546 operatori sanitari che avevano una esposizione diretta con i pazienti Covid in due ospedali del New Jersey e 283 operatori non sanitari senza contatto diretto con i pazienti

Tra gli operatori sanitari sono in particolare gli infermieri ad avere una maggiore prevalenza di infezione da Sars-CoV-2. A dirlo è una ricerca della Rutgers University, pubblicata sulla rivista Bmc Infectious Diseases, che ha analizzato quanto accaduto nella prima fase della pandemia Covid-19.  Lo studio ha valutato 546 operatori sanitari che avevano una esposizione diretta con i pazienti Covid in due ospedali del New Jersey e 283 operatori non sanitari senza contatto diretto con i pazienti. Tra tutti i partecipanti allo studio, oltre il 7% degli operatori sanitari è risultato positivo al nuovo coronavirus rispetto ai tassi molto più bassi di test positivi che invece venivano dagli altri operatori ospedalieri non sanitari. Chi ha riferito di prendersi cura di cinque o più pazienti con Covid-19 (sia sospetto, sia confermato), e coloro che hanno trascorso una percentuale maggiore del loro tempo nelle stanze dei pazienti, avevano maggiori probabilità di risultare positivi all’infezione. Dei 40 operatori sanitari infetti, più della metà (25) erano infermieri. I lavoratori delle unità di terapia intensiva hanno avuto i tassi di infezioni più bassi tra gli operatori sanitari. Secondo gli studiosi, questo potrebbe essere dovuto dall’uso più coerente dei dispositivi di protezione individuale.

fonte: Bmc Infectious Diseases

LA VALUTAZIONE DELLA TEMPERATURA CON TERMOMETRI AD INFRAROSSI

Da Inail.it

Il documento fornisce indicazioni sulle corrette procedure di utilizzo dei termometri infrarossi senza contatto, utilizzati per il controllo della temperatura corporea nella fase di accesso a luoghi pubblici e privati.

La gestione dell’emergenza sanitaria da SARS-CoV-2 ha reso indispensabile l’adozione di misure di carattere sia generale sia specifico per fronteggiare la diffusione epidemica.

Per tutelare la salute e la sicurezza dei lavoratori dal possibile contagio, con uno specifico Protocollo dedicato agli ambienti di lavoro, è stata prevista tra le misure di prevenzione la possibilità di controllare la temperatura corporea per il personale, prima dell’accesso al luogo di lavoro. Misura che punta a garantire anche la salubrità dell’ambiente di lavoro.

Il documento fornisce indicazioni operative per la misurazione della temperatura corporea, il corretto metodo di utilizzo dello strumento e le possibili fonti di errore.

Prodotto: Fact sheet
Edizioni: Inail – 2020
Disponibilità: Consultabile solo in rete
Info: dcpianificazione-comunicazione@inail.it

RENATUNS: LA SORVEGLIANZA EPIDEMIOLOGICA DEI TUMORI NASO SINUSALI

Da Inail.it

I tumori maligni naso-sinusali (TuNS) sono tumori rari ma con una rilevante frazione di casi in popolazioni lavorative esposte a specifici agenti causali.

Immagine ReNaTuNS sorveglianza epidemiologica dei tumori naso-sinusali - Manuale operativo

In attuazione del d.lgs. 81/2008, presso l’Inail è attivo il Registro Nazionale dei Tumori Naso-Sinusali (ReNaTuNS), per la stima dell’incidenza dei casi di TuNS in Italia e la raccolta di informazioni sulla loro eziologia, con un ruolo centrale delle regioni e province autonome, attraverso i Centri Operativi Regionali (COR), nell’identificazione dei casi e nella definizione delle esposizioni. L’aggiornamento del precedente manuale operativo per l’implementazione del ReNaTuNS si è reso necessario in quanto una rilevante parte di territorio nazionale a oggi non dispone del registro e la capacità di analisi epidemiologica dei dati aggregati e la dimensione degli approfondimenti di ricerca a partire dai dati nazionali è ancora limitata. È auspicabile che grazie a questo strumento fondamentale, la ricerca attiva dei casi di TuNS e l’analisi dell’esposizione diventino un’attività sistematica e coordinata, in modo da garantire la prevenzione della malattia, la tutela dei diritti dei soggetti ammalati e dei loro familiari e la corretta gestione delle risorse di sanità pubblica.

Prodotto: Volume
Edizioni: Inail – 2020
Disponibilità: Consultabile solo in rete
Info: dcpianificazione-comunicazione@inail.it

ANTICORPI MONOCLONALI CONTRO IL COVID

Dal sito sifoweb.it

La Food and Drug Adrministration autorizza l’uso del farmaco sperimentale bamlanivimab, anticorpo monoclonale per il trattamento di COVID-19 da lieve a moderata entità.

Bamlanivimab è un anticorpo monoclonale IgG1 neutralizzante che si lega al dominio di legame del recettore della proteina spike della SARS-CoV-2. E’ autorizzato per il trattamento di COVID-19 da lieve a moderata entità, in pazienti dai 12 anni che sono ad alto rischio di progredire verso una forma più grave e/o di essere ricoverati in ospedale. Diversamente, non sono stati dimostrati benefici per i pazienti ospedalizzati con COVID-19 che richiedono ossigeno ad alto flusso o ventilazione meccanica, per i quali, quindi, non è autorizzato il trattamento.

La decisione dell’FDA si basa sui risultati preliminari dello studio di fase II BLAZE-1 (studio clinico randomizzato, in doppio cieco, controllato con placebo) che hanno dimostrato come il bamlanivimab, somministrato per singola infusione endovenosa entro 10 giorni dall’insorgenza della sintomotologia, porti ad una riduzione della carica virale, dei tassi dei sintomi e di ospedalizzazione.

Nell’ambito dello studio clinico, sono stati arruolati 465 adulti non ospedalizzati con sintomi COVID-19 da lievi a moderati. Di questi pazienti, 101 hanno ricevuto una dose di bamlanivimab di 700 milligrammi, 107 hanno ricevuto una dose di 2.800 milligrammi, 101 hanno ricevuto una dose di 7.000 milligrammi e 156 hanno ricevuto un placebo entro tre giorni dall’ottenimento del campione clinico per il primo test virale SARS-CoV-2 positivo.

Principalmente si è assistito al cambiamento della carica virale dal basale all’undicesimo giorno per il bamlanivimab rispetto al placebo, con eliminazione del virus nella maggior parte dei pazienti, compresi quelli che hanno ricevuto il placebo. Inoltre, nel 3% dei pazienti trattati con bamlanivimab si è verificata una riduzione dei ricoveri e delle visite al pronto soccorso, rispetto al 10% dei pazienti trattati con placebo. Gli effetti sulla carica virale e sulla riduzione dei ricoveri e delle visite al pronto soccorso, nonché sulla sicurezza, sono stati sovrapponibili nei pazienti che hanno ricevuto una qualsiasi delle tre dosi di bamlanivimab.

Bamlanivimab Teco milano

Per ulteriori informazioni:
Bamlanivimab EUA Letter of Authorization
Frequently Asked Questions on the Emergency Use Authorization for Bamlanivimab
Emergency Use Authorization: Therapeutics
Coronavirus Disease (COVID-19)

 

Fonte: www.fda.gov

INAIL: INSERIMENTO ED INTEGRAZIONE AL LAVORO DEI DISABILI

Reinserimento e integrazione lavorativa delle persone con disabilità da lavoro

I due opuscoli, realizzati in occasione della nuova campagna sul reinserimento lavorativo delle persone con disabilità da lavoro, contengono una sintesi delle misure di sostegno proposte dall’Istituto.

Reinserimento e integrazione lavorativa delle persone con disabilità da lavoro

Inail offre sostegno a lavoratori e datori di lavoro per realizzare progetti personalizzati di reinserimento lavorativo con finanziamenti a fondo perduto. Tra le azioni messe in campo per la campagna di comunicazione 2020, due opuscoli informativi, dedicati rispettivamente  ai lavoratori e ai datori di lavoro, illustrano gli interventi previsti dall’Inail e forniscono una serie di indicazioni utili:

  • chi sono i destinatari delle misure adottate dall’Inail, sia in caso di conservazione del posto di lavoro sia in caso di nuova occupazione;
  • quali interventi è possibile realizzare con i finanziamenti;
  • quali sono i contributi messi a disposizione e come è possibile accedervi;
  • notizie di interesse per lavoratori e per datori di lavoro.

Prodotto: Opuscolo
Edizioni: Inail – 2020
Disponibilità: Consultabile solo in rete
Info: dcpianificazione-comunicazione@inail.it

QUANDO L’ARIA CONDIZIONATA FA BENE CONTRO IL COVID

Da newsby.it

Dall’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù di Roma arriva uno studio che rivaluta il ruolo dell’aria condizionata, con gli opportuni filtri e trattamenti, nella prevenzione del Covid-19. La ricerca parte da una simulazione tridimensionale di un ambiente chiuso d’ospedale. Nel caso specifico si tratta di una sala d’aspetto di un pronto soccorso con diverse persone al suo interno, e parte da un colpo di tosse da parte di uno dei presenti, senza mascherina.

La ricerca del Bambino Gesù pubblicata su Environmental Research

La simulazione riproduce esattamente il movimento delle particelle biologiche nell’ambiente e l’impatto dei sistemi di aerazione sulla loro dispersione. Il risultato conferma che un efficace trattamento dell’aria condizionata può rivestire un ruolo importante nel prevenire la diffusione del coronavirus. La rivista scientifica Environmental Research ha pubblicato l’esito dello studio, condotto con lo spin-off universitario Ergon Research e la Società Italiana di Medicina Ambientale (SIMA).

Il punto d’avvio della simulazione, il cosiddetto spreader, è indicato in un colpo di tosse da parte di una persona senza mascherina. Questa, tossendo senza il dpi, sparge nell’aria migliaia di particelle contaminate. Con l’aria condizionata spenta, le persone più vicine alla persona che ha tossito respirano nel trenta secondi successivi al colpo di tosse l’11% di aria contaminata, con il fortissimo rischio di contrarre la malattia.

Come cambia l’impatto della contaminazione con l’aria condizionata attiva

Le cose però cambiano, in meglio, quando viene attivata l’aria condizionata. Considerando lo stesso lasso di tempo, a velocità standard le persone più vicine respirano il 2,5% dell’aria contaminata dal coronavirus e quelle più lontane lo 0,5%. A velocità doppia i più vicini al colpo di tosse respirano lo 0,3% di aria contaminata, i più lontani lo 0,08%. Non è una garanzia assoluta di prevenzione, tanto che l’utilizzo della mascherina non è minimamante messo in discussioneÈ comunque la testimonianza che il raddoppio della portata dell’aria condizionata in una stanza chiusa riduce la concentrazione delle particelle contaminate del 99,6%.

 

LE MASCHERINE RIDUCONO LA CARICA VIRALE DI 1000 VOLTE

Da Dottnet.it

Mascherine e distanziamento, misure centrali nel contrasto al nuovo coronavirus, potrebbero rivelarsi ancora più cruciali in questa seconda fase epidemica, sia al fine di contenere i contagi sia per ridurre la gravità della malattia. L’uso rigoroso delle mascherine e il rispetto del distanziamento fisico, infatti, abbassano di mille volte la carica virale del SarsCov2. A dimostrarlo è uno studio dell’IRCCS Ospedale Sacro Cuore Don Calabria di Negrar (Vr) pubblicato su Clinical Microbiology and Infection e condotto su circa 400 casi di COVID-19.  Si è evidenziato che al diminuire dell’esposizione al contagio, la carica virale dei pazienti arrivati in Pronto Soccorso si è man mano ridotta fino a essere mille volte inferiore rispetto a marzo; in parallelo, anche la gravità della malattia si è ridotta.

Lo studio conferma dunque l’importanza di contenere l’esposizione al contagio: mantenere bassa la trasmissione del virus, avvertono i ricercatori, serve infatti anche a ridurre la carica virale con cui si può venire a contatto, diminuendo così la probabilità di comparsa di una malattia grave. Questo potrebbe rendere meno ‘pesante’ la seconda ondata di COVID-19, attutendo l’impatto sugli ospedali e i reparti di terapia intensiva. Lo studio è stato condotto su 373 casi di COVID-19 giunti nel Pronto Soccorso dell’ospedale Negrar fra il 1 marzo e il 31 maggio scorso. Per ciascun caso “è stato valutato il carico virale tramite tampone, quindi i pazienti sono stati seguiti per registrare la gravità dei sintomi e l’evoluzione della malattia – spiegano Dora Buonfrate e Chiara Piubelli, coordinatrici dello studio -. I dati raccolti indicano chiaramente che al diminuire della circolazione del Sars-Cov-2 grazie alle misure di contenimento, si è abbassata in parallelo e di ben mille volte la carica virale riscontrabile nei pazienti”. In altri termini, i casi arrivati in ospedale a maggio, quindi in un periodo di bassa esposizione al contagio, erano anche venuti a contatto con ‘dosi’ virali più basse e avevano meno Sars-Cov-2 in circolo nell’organismo, anche fino a mille volte meno rispetto ai pazienti ricoverati a marzo.

Questo ha portato i pazienti della tarda primavera a sviluppare COVID-19 in forma meno grave, come chiariscono Buonfrate e Piubelli: “A maggio i pazienti avevano in media sintomi di COVID-19 meno gravi e una minore probabilità di complicazioni; si è ridotta in parallelo la percentuale di malati che hanno avuto bisogno di terapia intensiva. Mantenere bassa la circolazione del virus e l’esposizione al contagio con l’uso di mascherine e il rispetto del distanziamento può perciò avere un impatto non solo sul numero assoluto di casi, ma anche indirettamente sulla severità dei casi stessi, contribuendo a mantenere i reparti COVID e quelli di terapia intensiva al di sotto della soglia critica di occupazione”. Gli sforzi per rispettare le norme anti-contagio, concludono le ricercatrici, “sono perciò fondamentali, perché possono realmente contribuire a rendere più gestibile la seconda ondata che stiamo vivendo, riducendo la pressione sul Sistema Sanitario Nazionale”.

 

fonte: Clinical Microbiology and Infection

TUTTO SULLA SANIFICAZIONE A SCUOLA

Da Inail.it

Prodotto editoriale realizzato a supporto dei datori di lavoro delle scuole di ogni genere e grado al fine di poter organizzare e gestire la salubrità dei locali scolastici, che rappresenta l’intervento primario per la prevenzione di malattie e infezioni, attraverso una adeguata e consapevole organizzazione della pulizia, disinfezione e sanificazione in tempi di normale gestione e di pandemia.

Immagine Gestione delle operazioni di pulizia, disinfezione e sanificazione nelle strutture scolastiche

Tenuto conto della continua evoluzione normativa e delle indicazioni fornite dagli organi competenti prima della ripresa dell’attività didattica, si è reso necessario un aggiornamento, realizzato con la supervisione di ISS e Ministero della Salute, al fine di rendere la pubblicazione in linea con le indicazioni più recenti. La pubblicazione è costituita da una parte generale in cui si riprendono gli obblighi legislativi o le indicazioni di norme o di linee guida sull’argomento, con particolare riferimento alle definizioni di pulizia, disinfezione e sanificazione, ma anche sui dispositivi medici e dispositivi di protezioni individuale, su informazione e formazione, su detersivi, detergenti e disinfettanti e su attrezzature per la pulizia e da una parte più specifica in cui si entra nel dettaglio delle sostanze e attrezzature/materiali da utilizzare con l’indicazione di una consigliata, ma non obbligatoria, frequenza delle operazioni che ogni datore di lavoro dovrà adattare non solo nell’ordinarietà alla propria organizzazione e realtà scolastica, ma anche nell’emergenza alle ulteriori necessità legate al mezzo di trasmissione, ai metodi necessari per inibirne l’azione e ai tempi di azione richiesti. La parte specifica è, poi, meglio esplicitata nelle allegate schede distinte per ambiente scolastico (aule, servizi igienici, uffici, palestre e spogliatoi, aree esterne, eccetera) in cui si riportano le diverse attività di igienizzazione da svolgere e le relative attrezzature e frequenze.

Prodotto: Opuscolo
Edizioni: Inail – 2020
Disponibilità: Consultabile solo in rete
Info: dcpianificazione-comunicazione@inail.it