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IA E MANAGEMENT : MA È STATA CONSIDERATA LA SICUREZZA DEI LAVORATORI?

da osha.europa.eu

La digitalizzazione sta trasformando i luoghi di lavoro, rendendo le tecnologie di gestione dei lavoratori basate sull’intelligenza artificiale (AIWM) un’area prioritaria per la sicurezza e la salute sul lavoro (OSH).

Il nostro documento più recente esamina il rapporto tra l’intelligenza artificiale (IA) e l’evoluzione delle dinamiche gestionali sul lavoro, utilizzando i dati dei brevetti per analizzare le tecnologie gestionali basate sull’IA, le funzioni previste e l’integrazione tra i vari settori nonché i nuovi rischi possibili per la sicurezza e la salute dei lavoratori.

Sostenendo la necessità di una supervisione strategica delle tecnologie AIWM, mostra che solo una minima parte di tali tecnologie è stata brevettata per migliorare il benessere dei lavoratori ed evidenzia che le considerazioni relative alla SSL devono essere parte integrante del loro processo di progettazione e attuazione.

Leggi il documento di riflessione qui.

Per informazioni sull’intera gamma di funzioni dell’IA nella gestione del personale, consulta tutte le pubblicazioni correlate

INFORTUNI IN AMBITO FERROVIARIO

Zuege fahren in den Hauptbahnhof ein am Donnerstag, 17. Maerz 2011 in Zuerich. (KEYSTONE/Alessandro Della Bella)

Oltre a riportare l’andamento infortunistico dei dati di fonte assicurativa, in termini di frequenza, indice di incidenza e di indicatori MD (misura di disproporzionalità), vengono analizzate nel dettaglio le caratteristiche delle modalità di accadimento e dei fattori causali degli infortuni, indicando poi alcune principali misure di prevenzione e protezione da attuare per il contenimento e la riduzione del rischio infortunistico nel ciclo con particolare attenzione alle situazioni di interferenza.


Prodotto: Fact sheet
Edizioni: Inail – 2024
Disponibilità: Consultabile solo in rete
Info: dcpianificazione-comunicazione@inail.it

UNI 10637: LA SICUREZZA IN PISCINA

da uni.com

Tenersi in forma – a tutte le età – praticando attività sportive è di certo una priorità oggi. Per farlo però sono necessarie strutture che garantiscano la salute e l’incolumità degli individui. Parlando specificatamente delle attività acquatiche, ad esempio, è necessario che le piscine ove si praticano gli sport dedicati siano idonee e sempre ben controllate. Ecco che in quest’ottica la normazione, con la commissione Impianti ed attrezzi sportivi e ricreativi, ha di recente reso disponibile in lingua italiana l’aggiornamento della norma UNI 10637.Il documento specifica i requisiti di progettazione, costruzione e gestione degli impianti per il trattamento dell’acqua di piscine ad uso pubblico. Fornisce, inoltre, le indicazioni relative alle prove e ai controlli atti a garantire una qualità dell’acqua di piscina adeguata alla balneazione. Si applica a tutte le piscine ad uso pubblico alimentate con acqua potabile.Questa evoluzione del documento è stata voluta per tener conto delle innovazioni tecnologiche, delle necessita di contenimento dei consumi idrici e di risparmio energetico e anche delle esperienze europee degli esperti partecipanti ai comitati tecnici CEN.

All’interno della UNI 10637 sono riportati i seguenti riferimenti normativi:

UNI EN 1069-1 Acquascivoli – Parte 1: Requisiti di sicurezza e metodi di prova;

UNI EN 13451 (serie) Attrezzature per piscine;

UNI EN 15074 Prodotti chimici utilizzati per ii trattamento dell’acqua di piscina – Ozono;

UNI EN 15288-1 Piscine – Parte 1: Requisiti di sicurezza per la progettazione;

UNI EN 15288-2 Piscine – Parte 2: Requisiti di sicurezza per la gestione;

UNI EN 15798 Prodotti chimici utilizzati per ii trattamento dell’acqua di piscina – Materiali per filtrazione;

UNI EN 16582-1 Piscine domestiche – Parte 1: Requisiti generali inclusi i metodi di sicurezza e di prova;

UNI EN 17125 Spa domestiche/vasche idromassaggio/hot tubs – Requisiti di sicurezza e metodi di prova;

UNI EN 17818 Dispositivi per la generazione in situ di biocidi – Cloro attivo generate da cloruro di sodio mediante elettrolisi.

RISCHIO FOTOBIOLOGICO E RETINICO AI NUOVI SPETTRI LUMINOSI

da Inail.it

Gli spettri di emissione dei “nuovi” sistemi a LED (lampade di illuminazione, monitor, display dei tablet e degli smartphone) sono diversi dagli spettri emessi dai dispositivi “tradizionali” come le lampade ad incandescenza e a fluorescenza e contengono una maggiore emissione di luce blu.

Questa partecipa alla regolazione del ciclo sonno/veglia ma può essere potenzialmente lesiva per la retina a causa della maggiore energia traportata. La rapida diffusione dei sistemi a LED ha sollecitato la valutazione del rischio fotobiologico associato alla loro emissione. Gli spettri di emissione dei nuovi sistemi vengono illustrati e confrontati con quelli dei sistemi tradizionali.

Prodotto: Fact sheetEdizioni: Inail – 2024Disponibilità: Consultabile solo in reteInfo: dcpianificazione-comunicazione@inail.it

IL PORTALE EUROPEO DELLE EMISSIONI

da Doors

Il portale mostra l’ubicazione e i dati amministrativi di oltre 60.000 complessi industriali in Europa, insieme a dati sulle emissioni, sugli scarichi autorizzati e sulla produzione di rifiuti. Le 65 attività economiche considerate rientrano nei seguenti settori:

  • energia
  • produzione e lavorazione dei metalli
  • industria mineraria
  • industria chimica
  • gestione dei rifiuti e delle acque reflue
  • produzione e lavorazione della carta e del legno
  • allevamento intensivo di bestiame e acquacoltura
  • prodotti animali e vegetali del settore alimentare e delle bevande
  • altre attività

È inoltre possibile selezionare uno o più inquinanti (una novantina in totale) appartenenti a queste categorie:

  • gas serra (8)
  • altri gas (5)
  • metalli pesanti (8)
  • sostanze organiche clorurate (8)
  • altre sostanze organiche (57)
  • sostanze inorganiche (8)

Le informazioni contenute nel portale derivano dalle comunicazioni annuali delle aziende nel rispetto di una serie di Direttive dell’Unione Europea che istituiscono, ad esempio, il Registro UE dei siti industriali (Registro UE) e il Registro europeo delle emissioni e dei trasferimenti di sostanze inquinanti.

Per gli aspetti di metodo sulla raccolta dei dati si rimanda ai link indicati nel paragrafo “Per approfondire”. Appare qui più interessante fornire qualche esempio di estrazione di informazioni dal portale sfruttando la possibilità di consultare e scaricare i set di dati completi o di visualizzare i dati su una mappa interattiva personalizzabile.

Possiamo ad esempio visualizzare la distribuzione in Europa degli allevamenti intensivi di pollame o maiali:

Figura 1 – Europa. Allevamenti intensivi di pollame o maiali 2022.

Oppure le industrie chimiche italiane:

Figura 2 – Italia. Industrie chimiche 2022

Con le opportune selezioni è possibile vedere dove sono collocate le attività produttive che producono Nichel come emissione inquinante:

Figura 3 – Italia. Emissioni inquinanti: metalli pesanti – Nichel e composti del Nichel 2022

Interessante anche la possibilità di selezionare sulla mappa uno qualsiasi dei pallini rappresentati e ottenere così informazioni di dettaglio sulle emissioni di uno specifico impianto industriale:

Figura 4 – Dati di dettaglio di un impianto di produzione energia per combustione in provincia di Milano.

Possiamo anche osservare il trend di rilascio nell’aria di inquinanti come i PAHs (gli IPA – Idrocarburi Policiclici Atomatici) in Europa dal 2007 al 2022 e il contributo stimato a questa forma di inquinamento attribuibile a uno specifico settore produttivo:

Figura 5 – Europa 27. Rilascio nell’aria di IPA. Trend 2007-2022. Contributo attribuibile al settore produzione e lavorazione di metalli

In conclusione, il Portale Europeo delle Emissioni Industriali, malgrado le lacune legate a comunicazioni incomplete da parte di alcuni stati membri, rappresenta uno strumento in grado di fornire in modo trasparente informazioni coerenti e confrontabili sulle emissioni dei più grandi complessi industriali in Europa.

Per approfondire

The European Industrial Emissions Portal

LONGEVITY SUMMIT A MILANO.

da https://hebe.unimi.it/

il 27 marzo 2024 in Aula Magna della Statale HEBE sarà protagonista

Il Prof. Elia Biganzoli, Co-PI di HEBE, è uno degli Organizzatori del “Milan Longevity Summit – RISCRIVERE IL TEMPO – Scienza e Miti nella corsa alla Longevità”, al via il 14 marzo 2024.

Secondo il World Social Report 2023 delle Nazioni Unite, entro il 2050 il numero di persone di età pari o superiore a 65 anni raddoppierà, superando i due miliardi di individui. A livello globale, un bambino nato nel 2021 può aspettarsi di vivere in media quasi 25 anni in più rispetto a un neonato del 1950.

Per sostenere una società sempre più longeva, la sfida è promuovere quella che in inglese viene chiamata la aging intelligence, la consapevolezza dei comportamenti individuali e dello stile di vita, mettendo contemporaneamente a punto nuovi paradigmi sociali in materia di politiche di welfare, economia, lavoro, organizzazione delle città.

Dal 14 al 27 marzo i più celebri esperti mondiali si confronteranno a Milano sulla svolta demografica in atto e sulla possibilità di una vita più lunga in buona salute.

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Un ricco programma di incontri gratuiti, previa registrazione, che culminerà nell’ultima giornata, il 27 marzo, organizzata dal Prof. Elia Biganzoli, presso l’Aula Magna dell’Università degli Studi di Milano Statale. Una giornata che ha l’obiettivo di fornire un’approfondita analisi del legame tra benessere e processi di invecchiamento, affrontando la tematica sia dal punto di vista filosofico, epistemologico ed estetico, sia da una prospettiva biologica, che spazierà tra le neuroscienze, l’immunologia e l’epigenetica.

La giornata del 27 Marzo 2024 in Aula Magna, che chiude la serie degli incontri del Milano Longevity Summit, viene organizzata nello spirito multidisciplinare del progetto HEBE.

La mattinata introdotta dai PI del progetto Elia Biganzoli e Mario “Mago” Clerici è dedicata all’Umanesimo Scientifico e vede i contributi del Magnifico Rettore di UNIMI Elio Franzini, insieme alla Prorettrice Vicaria Maria Pia Abbracchio con Lucio Rovati, Eva Cantarella, Armando Massarenti, Piero Bassetti. I temi della filosofia e della storia si intersecano con la visione antropologica della salute umana nella dimensione del benessere.

Il primo pomeriggio della giornata vede la presentazione e la premiazione dei poster relativi ai primi risultati del Progetto HEBE a cura di Daniela Lucini, responsabile medico sportivo di HEBE.

Il programma scientifico del pomeriggio continua con il tema dell’invecchiamento in salute, che inizia nel grembo materno, e del ruolo di epigenetica e cervello per la vita in salute. I primi a declinarlo in relazione al cosiddetto inflammaging sono Sergio Pecorelli (i primi mille giorni), Claudio Franceschi (che ha coniato il termine “inflammaging”) e Paolo Fiorina (diabete e inflammaging). La parte centrale del pomeriggio è affidata a Valentina Bollati, Referente per la Ricerca Traslazionale di HEBE (ambiente, epigenetica e salute nella prospettiva del progetto HEBE). Concludono Michela Matteoli, Aviv Mezer e Hannah Monyer sul ruolo del cervello, delle neuroscienze e dell’estetica nell’invecchiamento in salute.

La serata conclusiva in Aula Magna prevede un intervento musicale di benessere, che coinvolgerà attivamente pubblico insieme, scienziati e musicisti, con lo scopo di regalare un’esperienza emozionale concreta volta a evidenziare il ruolo positivo di arte e musica nella promozione e protezione della salute.

Iscrizione

Per iscriversi gratuitamente all’evento del 27 marzo, inserire il proprio nome e e-mail a questo link.

Tutte le conferenze saranno trasmesse in live streaming. Maggiori informazioni sul sito del Milan Longevity Summit, qui.

Qui sotto trovate il programma dettagliato del Milan Longevity Summit:Programma dettagliatoDownload

SCARPE ANTINFORTUNISTICHE SU MISURA : UNO SCHEMA

Dott. Alessandro Guerri Specialista in Medicina del Lavoro.

Quando un lavoratore presenta delle importanti problematiche ortopediche del piede e non è sufficiente ricorrere alle comuni calzature protettive, diventa indispensabile ricorrerre a scarpe antinfortunistiche modificate su misura con il supporto della professionalità degli specialisti delle officine ortopediche . È perciò a mio pare utile seguire il seguente schema operativo:

1 VALUTAZIONE ORTOPEDICA: il lavoratore andrà  indirizzato da uno specialista ortopedico convenzionato( anche della stessa officina ortopedica) per una valutazione delle condizioni del  piede e e dei postumi  dell’infortunio. 
L ‘ortopedico convenzionato darà prescrizioni per una scarpa antinfortunistica e potrà  fornire indicazioni specifiche sulla sua struttura e adattamento.


2 ACCESSO AD OFFICINA ORTOPEDICA convenzionata e valutazione del tecnico podologo per eventuale impronta / costruzione su indicazione dello specialista. Il lavoratore accede nuovamente alla officina ortopedica per la valutazione del tecnico podologo . Andrà indicato sempre il modello e la tipologia di scarpa richiesto dal tipo di lavorazione.


3 REALIZZAZIONE SCARPA SU MISURA : Una volta raccolte le informazioni necessarie, l ‘officina ortopedica procederá alla realizzazione della scarpa su misura. Andrà pianificata una serie di appuntamenti per la prova della scarpa e per apportare eventuali modifiche per garantire il massimo confort e per il supporto tecnico.


4 FOLLOW UP: Una volta che la scarpa sarà prodotta , la società deve assicurarsi che la lavoratrice provi la scarpa e possa contare su un programma di follow up presso il tecnico ortopedico per monitorare il processo o apportare eventuali aggiustamenti.

GUIDA ALLE SCAFFALATURE PORTA PALLET.

da Inail.it

Il documento, ha lo scopo di fornire un indirizzo per la scelta, l’uso e la manutenzione delle scaffalature portapallet da utilizzare nei luoghi di lavoro.

Frutto della collaborazione Inail-ANIMA, rappresenta una sintesi “operativa” dei riferimenti legislativi e normativi che regolano il settore delle scaffalature portapallet e indica una metodologia per l’analisi dei rischi connessi al loro utilizzo, utile anche per l’analisi di altre tipologie di scaffalature industriali. E’ rivolto principalmente ai datori di lavoro e ai lavoratori, ma tutte le figure professionali coinvolte nella progettazione, fabbricazione, montaggio, utilizzo, manutenzione, smontaggio e riconfigurazione della scaffalatura possono trovare utili indicazioni.


Prodotto: Volume
Edizioni: Inail – 2024
Disponibilità: Consultabile solo in rete
Info: dcpianificazione-comunicazione@inail.it

INAIL E PATRONATI : CASSETTO DIGITALE PER GLI INFORTUNI SUL LAVORO.

Il commissario straordinario dell’Inail, Fabrizio D’Ascenzo, e i presidenti dei Patronati hanno sottoscritto il nuovo protocollo d’intesa, che sostituisce quello siglato nel 2012, con l’obiettivo comune di dare risposte adeguate e tempestive agli assicurati e garantire l’uniformità della tutela e dell’azione amministrativa su tutto il territorio nazionale. A questo scopo, il protocollo riconosce il ruolo strategico rivestito dalla condivisione delle informazioni e prevede la semplificazione delle procedure che regolano i rapporti tra l’Istituto e gli enti di patronato.

Nel nuovo “cassetto digitale” tutta la documentazione relativa all’infortunio o alla malattia. L’impegno dell’Inail, in particolare, è di rivedere tutta la propria attività in un’ottica di maggiore chiarezza, trasparenza e completezza delle informazioni e di incrementare qualità e tempestività dei servizi messi a disposizione dell’utenza e dei Patronati attraverso l’utilizzo delle nuove tecnologie digitali, per agevolare la tutela degli assicurati e ridurre al massimo il contenzioso. Nel rispetto della normativa in materia di privacy, l’accesso ai dati, anche di natura sanitaria, sarà agevolato mediante la creazione di un “cassetto digitale”, destinato a raccogliere in modalità strutturata tutta la documentazione relativa all’infortunio o alla malattia professionale accessibile, oltre che ai diretti interessati, anche ai Patronati legittimati.

Previsto un sistema di confronto periodico e strutturato a livello centrale e territoriale. L’accordo ridisciplina inoltre i rapporti tra l’Istituto e gli enti di patronato, prevedendo un sistema di confronto sistematico, anche attraverso la realizzazione di apposite iniziative congiunte, sia a livello centrale che territoriale, in modo da approfondire gli argomenti di maggiore rilevanza per la tutela degli assicurati e garantire la circolazione delle informazioni, la soluzione delle problematiche insorte e l’omogeneità dei comportamenti.

Regolamentate le modalità di svolgimento della collegiale medica. Nell’ambito dell’opposizione amministrativa disciplinata dall’art. 104 del Testo unico delle disposizioni per l’assicurazione obbligatoria contro gli infortuni sul lavoro e le malattie professionali (dpr 1124/1965), il protocollo regolamenta le modalità di svolgimento della collegiale medica, intesa come valido strumento di approfondimento partecipato dei quadri diagnostici e di valutazione medico-legale, e i casi in cui può essere svolta anche da remoto attraverso l’utilizzo delle nuove tecnologie.

Con la sottoscrizione di questo protocollo – spiega D’Ascenzo – si ribadisce il ruolo centrale rivestito dai Patronati e la loro funzione essenziale per facilitare l’accesso alla tutela Inail degli infortunati e tecnopatici. L’Istituto ha sempre sostenuto l’importanza della collaborazione, ricercando punti di raccordo utili a stabilire solide sinergie per avviare azioni coordinate e convergenti, con l’obiettivo di migliorare la qualità dei servizi forniti agli utenti in relazione ai bisogni e alle attese dei lavoratori, peraltro sempre più differenziati e complessi. Siamo dunque particolarmente soddisfatti di rafforzare il percorso di stretta cooperazione con questi istituti, riconoscendone l’importante funzione sociale”.