Monthly Archives: Gennaio 2024

ENEA E INTELLIGENZA ARTIFICIALE

da media.enea.it

ENEA ha sviluppato nuovi strumenti basati sull’intelligenza artificiale per misurare e migliorare sicurezza ed efficienza nei luoghi di lavoro. I primi test sono stati condotti con risultati positivi in due contesti lavorativi diversi, una multinazionale farmaceutica e un’azienda italiana di lavorazione dei metalli. La ricerca è stata pubblicata sulla rivista internazionale Journal of Industrial Information Integration e rientra nel progetto internazionale “Human-Centred Safety Crowd-Sensitive Indicators”, al quale hanno partecipato ENEA (coordinamento), Sapienza Università di Roma, Middlesex University di Londra, l’azienda Human Factors Everywhere e Inail che ha finanziato la quota italiana[1].

“La metodologia e gli strumenti software che abbiamo sviluppato sono pensati per garantire l’efficienza e la sicurezza nelle imprese moderne dove i processi produttivi prevedono l’interazione tra persone, strumentazione fisica e componenti tecnologiche, tra cui robot, droni, software e sensori. In gergo tecnico, ci riferiamo a sistemi cyber-socio-tecnici”, spiega Antonio De Nicola, ricercatore del Laboratorio ENEA di Analisi e protezione delle infrastrutture critiche e coautore dello studio insieme alla collega Maria Luisa Villani, Francesco Costantino, Andrea Falegnami e Riccardo Patriarca di Sapienza Università di Roma, Mark Sujan di Human Factors Everywhere e John Watt della Middlesex University.

Il team di esperti ha definito un nuovo indicatore di resilienza[2] per cogliere il disallineamento tra procedure formali (Work-As-Imagined) e lavoro concretamente svolto dagli operatori in fabbrica e nei cantieri (Work-As-Done). “Spesso efficienza e sicurezza sono messi a rischio da questo disallineamento, in quanto nella realtà esistono più modi di ‘vedere’ lo stesso processo lavorativo e può succedere che i lavoratori possano cambiare, per necessità, quanto stabilito dal protocollo. Ma molti di questi cambiamenti possono essere potenzialmente pericolosi se si è, ad esempio, in una centrale elettrica o in un cantiere edile”, sottolinea De Nicola,

Per stimare questo indicatore, è stata sviluppata una metodologia parzialmente automatizzata basata su questionari ‘dinamici’, per cogliere le differenze tra Work-As-Imagined e Work-As-Done, e sull’intelligenza artificiale, per analizzare e quantificare il gap tra queste due modalità lavorative.

Nell’azienda di produzione di semilavorati in alluminio, l’indicatore ha permesso di individuare la tipologia di funzioni da monitorare con più attenzione per garantire ai lavoratori una maggiore sicurezza. Nell’impianto di produzione farmaceutica, invece, sono state evidenziate anche le principali azioni da intraprendere per migliorare l’efficienza delle operazioni.

A volte il disallineamento tra procedure lavorative formali e il lavoro concreto sono ‘deprecabili’ per il mancato rispetto delle procedure di sicurezza, mentre altre volte il completamento di un processo lavorativo richiede effettivamente che i lavoratori si discostino dai protocolli formali. In ogni caso questa diversità di prospettive può causare tensioni organizzative nell’intero sistema e portare a un basso livello di prestazione o, addirittura, a incidenti legati al mancato rispetto delle procedure di sicurezza”, conclude il ricercatore ENEA.

RISCHI MUTAGENI , CANCEROGENI E REPROTOSSICI NELLA DIRETTIVA 431/2022

da doctor33.it

Giudizio positivo, da parte della Federazione nazionale degli Ordini dei medici chirurghi e degli odontoiatri, sulla legge di delegazione europea nella parte in cui recepisce la nuova direttiva sulla tutela dei lavoratori contro i rischi da esposizione ad agenti cancerogeni o mutageni. Con due raccomandazioni: la consultazione periodica, per registrare e recepire eventuali variazioni, delle ‘Schede dati sicurezza e delle etichette’ previste dal ‘Regolamento Clp’, sulla classificazione etichettature e imballaggi di sostanze e miscele, ai fini della compilazione del Documento di valutazione dei rischi. E, soprattutto, un periodo di addestramento specifico per i lavoratori esposti al rischio di sostanze cancerogene, mutagene e reprotossiche, che hanno cioè effetti nocivi sulla salute riproduttiva. Addestramento che dovrebbe essere effettuato a integrazione e completamento di un percorso di informazione e formazione, come previsto dal Testo unico sulla Sicurezza e Salute sui luoghi di lavoro.

 È quanto è emerso dall’audizione della Fnomceo sulla legge di delegazione europea 2022/2023 (Ddl 969) e in particolare sull’articolo 8, volto a recepire la direttiva (Ue) 2022/431, che modifica la direttiva 2004/37/Ce sulla protezione dei lavoratori contro i rischi derivanti da un’esposizione ad agenti cancerogeni o mutageni. A rappresentare la Federazione di fronte alla Commissione Politiche dell’Unione europea del Senato, Domenico Della Porta, presidente Osservatorio nazionale malattie occupazionali e ambientali dell’Università degli Studi di Salerno e primario di Medicina del lavoro e sicurezza negli ambienti di lavoro sempre a Salerno.

”Considerando le evidenze emerse negli ultimi anni – ha spiegato Della Porta – si è ritenuto di aggiornare la direttiva 2004/37/CE, relativa alla gestione delle sostanze cancerogene e mutagene in ambiente di lavoro, con l’inserimento anche delle sostanze reprotossiche. È stata quindi emanata il 09/03/2022 la direttiva UE 2022/431 del Parlamento europeo e del Consiglio, il cui recepimento è previsto entro febbraio 2024, e prevede misure di gestione del rischio più stringenti e tutelanti in caso di esposizione a reprotossici in ambiente di lavoro, per i quali si esprime un parere di idoneità per la tutela della salute da parte dei prestatori d’opera”.

”Si giudicano positivamente – ha continuato – i profili generali della disciplina oggetto delle suddette estensione e modifica, declinate nell’art.8 dell’A.S. n.969, che concernono l’individuazione e la valutazione dei rischi, l’esclusione o riduzione dell’esposizione (anche con la previsione di relativi valori limite), le informazioni da fornire all’autorità competente, le misure per i casi (prevedibili o non prevedibili) di aumento dell’esposizione, l’accesso alle zone di rischio, le misure igieniche e di protezione individuale, l’informazione e la formazione dei lavoratori e dei loro rappresentanti, la consultazione e partecipazione degli stessi, la sorveglianza sanitaria dei lavoratori esposti, la conservazione della documentazione”.

Della Porta ha premesso di essersi soffermato, nella sua relazione, sui rischi specifici del comparto sanità. Anestetici, disinfettanti, come quelli a base di formaldeide, farmaci citotossici sono i principali prodotti, utilizzati in ambito sanitario, che contengono sostanze cancerogene, mutagene e reprotossiche. ”Eventuali intossicazioni acute – ha concluso Della Porta – dall’uso delle predette sostanze, presenti in combinazione in prodotti usati nel predetto comparto, possono accadere solamente per cause accidentali, in quanto la normativa vigente in materia di salute e sicurezza sul lavoro, se correttamente applicata, protegge adeguatamente i lavoratori e le indicazioni segnalate dall’etichetta, se messe in atto con tempestività, riescono a contenere i danni”.

 Per quanto riguarda l’esposizione a lungo termine, anche se l’approccio è quello di eliminare per quanto possibile queste sostanze dal ciclo produttivo e quindi dagli ambienti di lavoro – tanto che si parla oggi di ospedali ”formaldeide free” – è evidente come non sempre sia possibile. Entra quindi in gioco – si legge in una nota – la prevenzione secondaria, con un ruolo importante del medico competente e dei protocolli di sorveglianza sanitaria, in particolare per quanto riguarda la reprotossicità e dunque la tutela della salute riproduttiva.

Fonte: EUR-Lex

Vai alla Direttiva UE 2022/431…

SICUREZZA E DECODIFICA CROMATICA DEI DISPOSITIVI DI COMANDO DELLE MACCHINE.

da Inail.it

Questo documento è dedicato agli ambienti industriali e, in particolare, all’uso del colore nel codice visivo dei dispositivi di comando macchine.

Il d.lgs. 81/08 prescrive che le informazioni, segnalazioni di allarme e le avvertenze di attrezzature o macchine siano ben visibili e comprensibili. Il d.lgs. 17/10, decreto di recepimento della Direttiva Macchine attualmente in vigore, conferma tale principio richiedendo la comprensibilità del segnale come requisito di sicurezza da soddisfare.Questo lavoro mette a fuoco le possibili difficoltà nella decodifica del segnale derivante dalla inabilità cromatica e propone misure tecniche di miglioramento per la comprensibilità del segnale per la maggior parte lavoratori che, specie negli ambienti industriali, si interfacciano con dispositivi di comando macchine dotati di segnali visivi di emergenza e di utilizzo.

Prodotto: OpuscoloEdizioni: Inail – 2023Disponibilità: Consultabile solo in reteInfo: dcpianificazione-comunicazione@inail.it

CHATGPT E SANITÀ AMERICANA

Molte persone stanno utilizzando ChatGpt per approfondimenti sanitari, diagnosi e aiuto nel comprendere referti medici. Lo afferma uno studio che ha coinvolto 2 mila americani, condotto da OnePoll per conto di UserTesting. Secondo il report, il 52% degli intervistati ha utilizzato il chatbot per finalità mediche e nell’84% dei casi, l’IA ha risposto correttamente ad una domanda fatta prima di avere un parere ufficiale da un professionista. Cifre che potrebbero, per gli autori, dar vita ad un eccessivo affidamento degli utenti a strumenti come ChatGpt per quesiti delicati e non privi di ‘allucinazioni’, ossia indicazioni errate da parte dell’IA.

Ad ogni modo, il 53% degli americani che ha chiesto almeno una volta a ChatGpt qualcosa sulla salute lo ha fatto per avere informazioni su cure e trattamenti; il 52% per individuare i migliori esperti di una materia; il 47% per capire meglio le prescrizioni mediche. Stando ai fautori della ricerca, gli americani sono più propensi di altri a sfruttare l’intelligenza artificiale per pareri medici. I motivi sono vari, dai 26 milioni di cittadini che non hanno un’assicurazione a coloro che abitano nelle aree rurali, lontani dai centri diagnostici e di primo soccorso. L’indagine ha disegnato uno spaccato anche di altri due paesi, l’Australia e il Regno Unito.

Per il primo, il 27% degli intervistati si dichiara non favorevole all’uso dell’IA per domande legate al loro stato di salute. Una percentuale che, nel caso del Regno Unito, arriva al 44%. Per confronto, solo il 6% degli americani ha dimostrato un atteggiamento sfavorevole all’IA in campo medico.  ( fonte Ansa)

I DATI INAIL NEL COMPARTO EDILIZIA.

da Inail it

Le Costruzioni, che nel biennio 2021-2022 hanno dato un forte impulso all’incremento del prodotto interno lordo, sono al primo posto della gestione assicurativa Industria e servizi per frequenza degli infortuni più gravi

Sicurezza in edilizia, nel nuovo numero di Dati Inail l’analisi aggiornata su un settore ad alto rischio

ROMA – Il nuovo numero del periodico Dati Inail, curato dalla Consulenza statistico attuariale dell’Istituto, aggiorna l’analisi relativa alle Costruzioni, un settore di attività caratterizzato da alti livelli di rischio, che nel biennio 2021-2022 ha dato un forte impulso all’incremento del prodotto interno lordo. In generale il comparto coinvolge il 7,8% degli addetti e l’11,3% delle aziende nazionali operanti nell’Industria e servizi, pari nel quinquennio 2017-2021 a una media di circa 500mila imprese e un milione 350mila lavoratori. Esaminando i dati dell’archivio statistico delle imprese attive (Asia), reso disponibile dall’Istat, emerge anche che le aziende edili sono piccole, con meno di 10 lavoratori, come la maggior parte delle imprese nazionali, e sono dedite principalmente a lavori di costruzione specializzati.

L’aumento delle denunce in linea con la crescita dell’occupazione. Nel 2022 gli infortuni sul lavoro denunciati nel settore Costruzioni sono stati circa 40mila, in aumento del 3,4% rispetto all’anno precedente ma in linea con i dati del biennio ante pandemia 2018-2019. La crescita delle denunce è coerente con l’incremento dell’occupazione, che nel 2022 è stato del 3,9% rispetto al 2021, con gli incentivi statali e lo sblocco dei cantieri a fare da volano. La stragrande maggioranza degli infortuni avviene in occasione di lavoro (91%), ma nel 2022 l’incremento maggiore (+5,0%) è stato registrato per i casi avvenuti in itinere, nel tragitto di andata e ritorno tra la casa e il luogo di lavoro. Con 175 decessi, il 16% in meno rispetto all’anno precedente e il dato più basso dell’ultimo quinquennio, il settore edile nel 2022 è al secondo posto in valore assoluto dopo il manifatturiero per numero di casi mortali denunciati. Quelli avvenuti in itinere rappresentano il 18% del totale e sono gli unici ad aumentare nel confronto con il 2021.

Un infortunato su quattro è di origine straniera. Nel quinquennio 2018-2022 la maggior parte degli infortuni professionali (in media il 62%) e dei decessi (55%) si è verificata nelle fasi di demolizione o preparazione del cantiere, nei lavori di impiantistica elettrica e idraulica e, più in generale, nelle opere di costruzione specializzata. Per la forte presenza di manodopera maschile, più idonea per caratteristiche fisiche e di forza allo svolgimento di molte attività che caratterizzano il settore, gli infortunati sono in netta maggioranza uomini (97%). La quota di infortunati di origine straniera, pari nel 2022 al 26% degli infortuni e al 21% dei casi mortali denunciati, è più elevata rispetto alla media del 19% registrata per entrambe le casistiche negli altri settori della gestione assicurativa dell’Industria e servizi.

Le cadute dall’alto tra le cause più frequenti. Le Costruzioni sono storicamente tra le attività più rischiose per il ricorso all’elevata manualità, per lo sforzo cui viene sottoposto il fisico del lavoratore e per gli effetti legati alla stagionalità e al clima. La lettura degli indici di rischio dell’ultimo triennio disponibile (2018-2020), in particolare, colloca il settore al primo posto rispetto a tutti quelli della gestione assicurativa dell’Industria e servizi per frequenza degli infortuni più gravi, che causano morte o inabilità permanenti. Prendendo in considerazione gli infortuni in occasione di lavoro riconosciuti dall’Inail nel quinquennio, circa il 30% è dovuto a schiacciamento in movimento verticale o orizzontale su/contro un oggetto immobile (in nove casi su 10 cadute dall’alto). Il 21,7% dei casi avviene per contatto con un agente materiale tagliente, appuntito, duro o abrasivo, mentre quasi un infortunio su cinque (19,8%) è legato allo sforzo fisico, anche per il maneggio e trasporto di carichi, materiali e detriti di demolizione pesanti.

Il 75% delle malattie professionali riguarda il sistema osteo-muscolare e il tessuto connettivo. Per quanto riguarda le denunce di malattie di origine professionale, nel 2022 ne sono state protocollate 10.238, il 20,2% in più rispetto alle 8.516 del 2018. La crescita nel quinquennio è stata costante, con la sola eccezione del 2020, in cui le denunce di patologie lavoro-correlate sono calate del 24,2% rispetto al 2019 pre pandemia. Con 7.506 denunce nel 2022, pari a poco più del 75% del totale dei casi codificati e con un’incidenza più alta rispetto al 71,2% dell’intera gestione Industria e servizi, i lavoratori delle Costruzioni presentano soprattutto malattie a carico del sistema osteo-muscolare e del tessuto connettivo, seguite dalle patologie del sistema nervoso con 1.103 casi (11,1%), dell’orecchio (10,1%) e, con percentuali più contenute, da quelle respiratorie (1,5%) e dai tumori (1,1%).

I “near miss” nei cantieri ferroviari e la piattaforma Condivido. Nel focus dedicato alla collaborazione avviata nel marzo 2022 con le Ferrovie dello Stato, per la sperimentazione nei cantieri delle migliori pratiche per la prevenzione, Dati Inail si sofferma in particolare sulle iniziative legate alla gestione delle segnalazioni dei “near miss”, ovvero tutti quegli eventi, derivanti da un lavoro o che hanno origine nel corso di un lavoro, che non causano lesioni o malattie ma che potenzialmente potrebbero farlo. Il flusso di comunicazione relativo alle segnalazioni dei “quasi infortuni” comprende diversi momenti di feedback al lavoratore segnalante, importanti per accrescere la motivazione e la fidelizzazione del personale operativo. In futuro i dati relativi ai “near miss” (numero degli eventi, cause dirette, indirette e radice, luogo, soggetti coinvolti) saranno inseriti nella piattaforma “Condivido” dell’Inail, accessibile alle aziende e alle loro rappresentanze. La piattaforma consiste in un software web-based per la raccolta dei dati, utile per la condivisione di conoscenze sulle modalità di accadimento dei “quasi infortuni” e sulle loro cause.

  • Dicembre 2023Argomenti
    L’impulso dell’edilizia sul Pil – Alti livelli di rischio per il settore delle Costruzioni – Le malattie professionali nelle Costruzioni: analisi di un quinquennio – La gestione dei near miss nei cantieri ferroviari: un esempio di collaborazione tra pubblico e privato
    (.pdf – 1,1 mb)
  • Progetto Condivido

IL RISCHIO SOSTANZE CHIMICHE NEL BOLLETTINO MASE.

da amblav.it

Il numero di dicembre 2023 del bollettino d’informazione “Sostanze chimiche – Ambiente e Salute”, del Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, affronta i temi relativi al mercurio e delle azioni messe in atto, in ambito internazionale, europeo e nazionale, al fine di ridurre l’inquinamento derivante dall’utilizzo di questa sostanza.

Il MASE comunica inoltre che il portale www.reach.gov.it e la banca dati delle sostanze chimiche vietate (in restrizione e/o autorizzate) https://bancasostanze.mase.gov.it/ sono di nuovo raggiungibili e in via di aggiornamento.

“Sostanze chimiche – Ambiente e Salute” dicembre 2023 (anno 14 – numero 3)
L’inquinamento da mercurio: dalla Convenzione di Minamata al Piano Nazionale per l’eliminazione e l’utilizzo dell’amalgama dentale

Il bollettino di informazione realizzato dalla Direzione Generale Patrimonio Naturalistico e Mare, Divisione IV – Biosicurezza, OGM, fitosanitari e sostanze chimiche, ha come obiettivo quello di fornire con cadenza periodica aggiornamenti e informazioni al pubblico sulle principali attività e normative concernenti le sostanze chimiche, in attuazione del Regolamento (CE) n. 1907/2006, “regolamento REACH” (Registration, Evaluation, Authorisation and restriction of CHemicals).

Fonte: MiTE

Vai al bollettino “Sostanze chimiche – Ambiente e Salute” di dicembre 2023…

Vai alla raccolta dei bollettini…

Vai al portale REACH…

Vai banca dati delle sostanze chimiche vietate…

INTELLIGENZA ARTIFICIALE e LETTURA DELLA RETINA

da https://www.ibsafoundation.org/it/blog/un-chat-gpt-per-leggere-l-interno-degli-occhi

Creato a Londra un sistema di intelligenza artificiale in grado di migliorare la diagnosi di numerose patologie (ipertensione, Parkinson e altre), tramite l’esame della retina.

I programmi di intelligenza artificiale basati sul cosiddetto self-supervised learning (o SSL, apprendimento auto-supervisionato), che tendono a riprodurre più fedelmente le modalità di apprendimento del cervello umano, potrebbero facilitare e migliorare in un prossimo futuro la diagnosi di numerose patologie effettuata attraverso le indagini sulla retina, quali quella di ipertensioneretinopatie diabetiche e malattia di Parkinson. La retina, lo ricordiamo, è il sottile strato di cellule nervose sensibili alla luce che ricopre la parte interna dell’occhio, e viene considerato un tessuto dell’organismo umano particolarmente adatto alle diagnosi, perché è direttamente collegato al cervello e ne condivide numerose somiglianze. Dunque, offre un quadro molto specifico di ciò che accade nel tessuto cerebrale, ed è anche l’unico tessuto che permette di studiare direttamente i capillari (i vasi più piccoli, nei quali sono rintracciabili gli indizi di molte patologie), senza dover superare altre barriere.

Le tecniche basate sulle immagini della retina sono un settore in rapida evoluzione, soprattutto da quando sono state supportate dall’intelligenza artificiale (AI) che, però, ancora oggi ha diverse limitazioni tecniche. Ad esempio, per istruire un programma classico a distinguere tra retina sana e retina malata, bisogna fornirgli milioni di immagini identificate chiaramente, ciascuna con una vera e propria “etichetta” relativa alla situazione specifica (retina sana/retina malata, appunto): un lavoro molto costoso, e lungo, che richiede un forte intervento umano iniziale. Il self-supervised learning è invece una tecnica che consente all’AI di apprendere senza la necessità di etichette o annotazioni esplicite.

Un sistema che alla stregua di ChatGPT impara da solo

Utilizzando questi sistemi i ricercatori del Moorfields Eye Hospital di Londra hanno messo a punto un sistema chiamato RETFound, che apprende molto più velocemente e “da solo”.

Come funziona? «Il sistema – scrive la rivista scientifica Nature, che ha pubblicato i risultati dello studio dei ricercatori britannici – si basa su un metodo simile a quello utilizzato per addestrare modelli linguistici di grandi dimensioni come ChatGPT». Nel caso di ChatGPT l’intelligenza artificiale sfrutta una miriade di esempi di testo generato dall’uomo per imparare a prevedere, in una frase, la parola successiva, basandosi sul contesto delle parole precedenti. «Allo stesso modo – spiega Nature – RETFound utilizza un grandissimo numero di foto della retina (1,6 milioni) per imparare a prevedere come dovrebbero apparire le parti mancanti delle immagini».

Risposte di alta precisione

I risultati sono stati molto positivi: se si usa una scala in cui zero rappresenta l’incapacità di distinguere, 0,5 la scoperta casuale dalla risposta corretta e 1 la risposta corretta in quanto frutto di un procedimento deduttivo, si scopre che, nel caso della retinopatia diabetica, RETFound totalizza un punteggio tra 0.882 e 0,943 a seconda della quantità e della tipologia di immagini fornite. Nel caso di patologie sistemiche come l’ipertensione, l’infarto o il Parkinson, l’efficienza è inferiore, a causa della complessità dei dati, ma comunque superiore a quella dei sistemi di AI tradizionali.
Come sottolinea anche un articolo di commento uscito sullo stesso numero di Nature, l’importanza di questo lavoro, tra i primissimi ad aver dimostrato le potenzialità dei sistemi SSL, è che costituisce un paradigma, un modello al quale ispirarsi per istruire altri sistemi SSL a effettuare diagnosi in modo non invasivo ed estremamente attendibile, partendo da immagini della retina ottenute con esami di routine.

LINEE GUIDA PER I LIVELLI DI EMISSIONI

da amblav.it

Linee guida per l’applicazione dei livelli di emissione associati alle migliori tecniche disponibili (BAT-AEL)

Le Linee Guida forniscono gli indirizzi per supportare SNPA nella predisposizione del Piano di Monitoraggio e Controllo, per il rilascio del parere e per il controllo in fase ispettiva.
Fornisce inoltre modalità comuni per raccordare e armonizzare quanto previsto dalla normativa comunitaria, nazionale e di settore per l’applicazione dei BAT-AEL e di ulteriori parametri da sottoporre a monitoraggio e/o controllo qualora richiesto dall’Autorità Competente.

SOMMARIO
PREMESSA
1. OBIETTIVO DEL DOCUMENTO
2. DEFINIZIONI
3. CRITERI PER LA DEFINIZIONE DEL PIANO DI MONITORAGGIO E CONTROLLO RELATIVAMENTE ALLE FREQUENZE DI MONITORAGGIO, AI TEMPI DI RIFERIMENTO DEL CAMPIONE DA SOTTOPORRE AD ANALISI E ALLE METODICHE ANALITICHE
3.1 PARAMETRI DA ANALIZZARE
3.2 FREQUENZE DI MONITORAGGIO
3.3 TEMPI DI RIFERIMENTO DEL CAMPIONE DA SOTTOPORRE AD ANALISI PER IL RISPETTO DEL VALORE LIMITE
3.4 METODICHE DI ANALISI DA UTILIZZARE
3.5 CRITERI DI DEFINIZIONE DELLE REGOLE PER LA VALUTAZIONE DELLA CONFORMITÀ
3.6 ULTERIORI INDIRIZZI PER LA SEMPLIFICAZIONE E L’OMOGENEIZZAZIONE

FONTI E NORME
ACRONIMI E ABBREVIAZIONI

Linee guida per il coinvolgimento del SNPA nel processo ascendente del BREF

La Direttiva 2010/75/UE sulle emissioni industriali (IED) prevede che per definire le BAT e limitare le disparità a livello dell’Unione relativamente al livello di emissioni delle attività industriali, è opportuno elaborare “documenti di riferimento sulle BAT”, da riesaminare e, ove necessario, aggiornare periodicamente attraverso uno scambio di informazioni tra le parti interessate.
Le Linee Guida intendono descrivere la procedura utilizzata per elaborare o rivedere un BREF, il così detto Processo di Siviglia e fornire gli indirizzi per una procedura standard e condivisa per il supporto di SNPA al MASE nella predisposizione delle informazioni e dei commenti richiesti dalla Commissione Europea.

SOMMARIO
PREMESSA
1. OBIETTIVO DEL DOCUMENTO
2. DEFINIZIONI
3. L’ATTIVITÀ DEGLI ORGANISMI COINVOLTI
4. ATTIVITÀ DI SUPPORTO DEL SISTEMA AGENZIALE ALLA FASE ASCENDENTE
5. PROCEDURA PER L’ATTIVITÀ DI SUPPORTO DEL SISTEMA AGENZIALE ALLA FASE ASCENDENTE
6. APPLICAZIONE DELLE BAT CONCLUSION, LA FASE DISCENDENTE
7. DIVULGAZIONE E AGGIORNAMENTO
8. FONTI E NORMA
ACRONIMI E ABBREVIAZIONI
ANNEX 1 – IL PROCESSO DI SIVIGLIA
ANNEX 2 – L’ATTIVITÀ PREGRESSA DI SUPPORTO DEL SISTEMA AGENZIALE: ESPERIENZE REGIONALI E DI ISPRA

Fonte: SNPA

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DUE FARMACI CONTRO IL CANCRO RIGENERANO LA PRODUZIONE DI INSULINA.

da dottnet.it

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L’ eccezionale scoperta è stata di un team di ricerca australiano guidato da scienziati del Baker Heart and Diabetes Institute di Melbourne e potrebbe rivoluzionare le attuali strategie di cura del diabete

Due farmaci già approvati per combattere il cancro potrebbero rappresentare una svolta contro il diabete: queste piccole molecole, infatti, sono in grado di innescare la produzione insulina dalle cellule pancreatiche appena 48 ore dopo la somministrazione. Il loro “segreto” risiede nella capacità di trasformare le cellule progenitrici duttali del pancreas in surrogati delle cellule β, ovvero le cellule endocrine presenti nelle isole pancreatiche (isole di Langerhans) sensibili alla glicemia – i livelli di zucchero nel sangue – e deputate a produzione, stoccaggio e rilascio dell’insulina nell’organismo.

In parole semplici, le cellule duttali possono essere spinte a comportarsi come le cellule β, rispondendo al glucosio circolante e rilasciando insulina in base alle necessità. I due farmaci possono ripristinare la funzione perduta / compromessa della sintetizzazione di insulina a causa del diabete di tipo 1, che distrugge le cellule β attraverso un processo autoimmunitario (i linfociti T attaccano e uccidono le cellule delle isole pancreatiche). Ma non solo, questi farmaci possono rappresentare una soluzione preziosa anche per tutte quelle persone con diabete di tipo 2 dipendenti dalle iniezioni di insulina, una necessità che erode sensibilmente la qualità della vita.

A determinare che due farmaci anti cancro sono in grado di ripristinare la produzione di insulina a soli due giorni dalla somministrazione è stato un team di ricerca australiano guidato da scienziati del Baker Heart and Diabetes Institute di Melbourne, che hanno collaborato a stretto contatto con i colleghi di altri istituti, fra i quali Unità di immunologia e diabete – Istituto di ricerca medica di St Vincent; STEM College dell’Università RMIT; e Università Monash. I ricercatori, coordinati dal professor Assam El-Osta, docente presso il Program Epigenetics in Human Health and Disease, si sono concentrati su uno specifico enzima chiamato EZH2; si tratta di una metiltransferasi intimamente connessa alla crescita e allo sviluppo delle cellule. Utilizzando due farmaci chiamati GSK126 e Tazemetostat, già approvati dalla Food and Drug Administration (FDA) statunitense contro tumori metastatici come il sarcoma epitelioide e il carcinoma mammario, i ricercatori hanno dimostrato che è possibile influenzare l’enzima EZH2 e modificare lo sviluppo delle cellule duttali progenitrici, le cellule rivestono i dotti pancreatici, responsabili del trasferimento del succo pancreatico al duodeno. Attraverso il trattamento queste cellule, note per la grande capacità di differenziazione, sviluppano funzioni simili a quelle delle cellule β, iniziando a rispondere ai livelli di glicemia e a produrre insulina. In pratica, vanno a sostituire le cellule β compromesse.

In test condotti su cellule in coltura, donate sia da pazienti con diabete di tipo 1 che da un soggetto sano, il professor El-Osta e colleghi hanno dimostrato che la stimolazione transitoria attraverso i due farmaci le cellule duttali progenitrici hanno iniziato a produrre insulina appena 48 ore dopo la somministrazione. Gli esperimenti sono stati condotti su cellule di un bambino di 7 anni e di un adulto di 61 anni con diabete di tipo 1, oltre che su quelle di un soggetto sano di 56 anni. GSK126 e Tazemetostat si sono sempre dimostrati efficaci nel favorire la produzione di insulina, indipendentemente dall’età. Come spiegato dagli autori dello studio, i farmaci attualmente disponibili per trattare il diabete aiutano a tenere sotto controllo i livelli di glucosio nel sangue, ma “non prevengono, arrestano o invertono la distruzione delle cellule che secernono insulina”, pertanto con questa nuova, potenziale terapia, si potrebbe raggiungere l’indipendenza dalle iniezioni di insulina.

Consideriamo questo approccio rigenerativo un importante passo avanti verso lo sviluppo clinico”, ha dichiarato il professor El-Osta in un comunicato stampa, ma ci vorrà ancora diverso tempo prima di arrivare alla disponibilità della terapia. I dettagli della ricerca “EZH2 inhibitors promote β-like cell regeneration in young and adult type 1 diabetes donors” sono stati pubblicati sulla rivista scientifica Signal Transduction and Targeted Therapy del circuito Nature.

FONDI INAIL 2024 PER LA SICUREZZA .

Il 2024 porterà maggiori risorse destinate alla formazione in materia di salute e sicurezza sul lavoro da parte dell’Inail

Il budget destinato a questo ambito passerà infatti da 10 a 50 milioni di euro, inserendosi in un investimento complessivo in salute e sicurezza che raggiungerà 1,5 miliardi di euro, rispetto ai 7/8oo milioni degli anni precedenti con l’obiettivo di potenziare ulteriormente la promozione della cultura della prevenzione e della tutela dei lavoratori. 

L’Inail intende inoltre rafforzare il dialogo con gli enti bilaterali, estendendolo anche ai fondi interprofessionali, sfruttando i consistenti avanzi di gestione che si sono registrati negli ultimi anni. Questa strategia mira a favorire la diffusione delle buone pratiche e delle innovazioni in materia di salute e sicurezza sul lavoro, coinvolgendo attivamente le parti sociali e le imprese.

Ulteriore novità è rappresentata dal Bando ISI Inail 2023 che prenderà avvio a febbraio 2024, il cui scopo è incentivare le imprese, attraverso contributi a fondo perduto, a migliorare il rendimento e la sostenibilità attraverso l’acquisto di nuovi macchinari e attrezzature da lavoro che riducano il rischio infortunistico e migliorino quindi le condizioni di lavoro preesistenti.

Saranno 508 milioni di euro i fondi erogati attraverso il Bando a livello nazionale, la cifra più elevata stanziata dal 2010, quando ha avuto inizio la prima edizione dell’iniziativa. L’erogazione avverrà attraverso piattaforme digitali che permetteranno di velocizzare le procedure di verifica e di pagamento, secondo modalità a breve rese note dal portale dell’Istituto.

A livello regionale i finanziamenti per il 2023 ammontano a 8.667.000 euro, anche in questo caso raddoppiati rispetto a quanto già destinato ai programmi di riduzione del rischio che le nostre imprese umbre hanno avviato e in parte realizzato con i precedenti Bandi” spiega Alessandra Ligi, direttrice Inail Umbria.

Nel complesso a partire dal 2010 sono circa 800 le aziende che in Umbria hanno utilizzato i finanziamenti ISI Inail (circa 62,5 mln) per introdurre nelle attività produttive processi sempre più in grado di fronteggiare i rischi lavorativi delle specifiche produzioni, di effettuare interventi di bonifica da amianto, di adottare procedure per la gestione sistematica del rischio, di sostituire attrezzature e macchinari obsoleti. In particolare, – approfondisce Ligi – a partire dagli ultimi anni sono state privilegiate le piccole medie-imprese del territorio che, come è noto, caratterizzano circa il 90% del tessuto produttivo regionale. È stato inoltre confermato anche per quest’anno un asse di intervento specifico per il settore agricoltura, che contribuirà ad elevare la sicurezza di un comparto particolarmente complesso in materia di gestione dei rischi”.

Oltre ai finanziamenti ISI, Inail ha recentemente pubblicato un nuovo bando (con una dotazione di circa 450 mila euro per la nostra regione) riguardante il potenziamento della formazione, aggiuntiva rispetto a quella obbligatoria, dei soggetti coinvolti nei processi di gestione della sicurezza aziendale (RSPP, RLS e Lavoratori), sottolineando come la consapevolezza dei rischi e il conseguimento di competenze elevate e diffuse in materia di sicurezza e prevenzione, unite a processi produttivi sempre più virtuosi, costituiscano elementi fondamentali di un sistema integrato che pone effettivamente al centro la sicurezza dei lavoratori.

Il sostegno Inail alla prevenzione e sicurezza nel lavoro attraverso specifici programmi di finanziamento – conclude la direttrice regionale Inail – diventa altresì fondamentale per affrontare quel processo di ammodernamento dell’intero sistema produttivo pienamente in linea con i parametri di sostenibilità che il Paese sta ponendo al centro degli obiettivi strategici di sviluppo”.

Per maggiori informazioni sul Bando ISI 2023:

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