Monthly Archives: Dicembre 2023

PREVENIRE IL CONTAGIO : I CONSIGLI IN PILLOLE

  • Da Assolombarda

In questo periodo, l’ATS Milano Città Metropolitana richiama l’importanza delle misure di prevenzione atte a ridurre il rischio di contagio.

Nello scenario attuale, si registra un aumento sensibile di circolazione dei virus respiratori, tra cui i virus influenzali e il Sars-Cov-2 (Covid-19).

Assolombarda ha già informato le aziende sulle disposizioni da seguire o che si raccomandano in merito all’andamento dei contagi da Covid-19.

Come per il Covid-19, è importante seguire alcune raccomandazioni per ridurre il rischio da contagio anche rispetto agli altri virus respiratori che circolano in questa stagione e che si possono sviluppare maggiormente nei locali chiusi.

L’ATS Milano Città Metropolitana raccomanda di:

– rimanere a casa in presenza di sintomi respiratori febbrili, informando il proprio Medico curante; in caso di infezione da Codi-19, pur non essendoci più l’obbligo di isolamento, è fortemente consigliato di rimanere a casa utilizzando la mascherina in caso di contatto con altre persone.

– applicare le precauzioni di “igiene respiratoria”: proteggere naso e bocca in occasione di starnuti e tosse e lavarsi le mani.

– igienizzare frequentemente le mani, evitando di toccarsi occhi, naso o bocca.

– utilizzare la mascherina, obbligatorio solo in alcuni contesti sanitari, per coloro i quali per età o patologie di base sono più vulnerabili al rischio di contagio

Viene ribadita anche l’importanza delle vaccinazioni come presidi fondamentali di prevenzione per arginare la diffusione di influenza e Covid-19, soprattutto per i soggetti fragili.

Dal 20 novembre, le vaccinazioni sono state estese a tutti, erogabili su prenotazione per tutto il territorio lombardo, ai seguenti link:

E’ importante per le aziende considerare questi aspetti con il supporto che può dare il Medico Competente rispetto al tema delle vaccinazioni e alla diffusione di precauzioni comportamentali.

I CDC NEGLI STATI UNITI CONSIGLIANO DI NUOVO LE MASCHERINE.

I Centri statunitensi per il controllo e la prevenzione delle malattie (Cdc) tornano a raccomandare l’uso delle mascherine agli americani. Non si tratta di linee guida obbligatorie, ma Mandy Cohen – direttore Cdc – ha voluto ribadire l’importanza di prendere tutte le precauzioni possibili in questa fase di aumento della diffusione di tutti i virus respiratori. “Tornate a mettervi le mascherine”: ha detto la direttrice dei CDC, in un video diffuso sui canali social a fronte del dilagare dei casi di Covid – ma anche per bloccare l’influenza e altre malattie respiratorie.
Vari ospedali e centri sanitari statunitensi stanno iniziando nuovamente a implementare l’uso della mascherina per pazienti e visitatori. Secondo gli ultimi dati, ha fatto sapere Cohen, i contagi con il virus respiratorio sinciziale sono ormai “elevati”, il Covid-19 continua ad aumentare, e si osserva anche una crescita delle polmoniti. I responsabili sanitari americani hanno sollecitato tutta la popolazione, in particolare gli over 65 ad affrettarsi a fare tutte le vaccinazioni disponibili e a prendere tutte le precauzioni possibili quali appunto usare le mascherine, ventilare gli ambienti chiusi e lavarsi continuamente le mani.

STRESS LAVORATIVO NEI LAVORATORI A BASSO REDDITO.

da osha.euuropa.eu

L’evoluzione del mercato del lavoro è diventata una fonte di stress, ansia e altri problemi di salute mentale per molte persone. I lavoratori con uno stato socio-economico basso sono particolarmente esposti a rischi psicosociali sul luogo di lavoro, una situazione che è stata esacerbata dalla pandemia di COVID-19 e dagli sviluppi introdotti dalla digitalizzazione.

In una nuova relazione, l’EU-OSHA analizza la ricerca europea sull’argomento e trae conclusioni e spunti per le politiche. La pubblicazione illustra una selezione di buone pratiche adottate a livello organizzativo o settoriale e che hanno prevenuto e gestito con successo i rischi psicosociali per i lavoratori con basso stato socio-economico.

Scopri ulteriori dettagli nella relazione e nella sintesi «Esposizione al rischio psicosociale ed effetti sulla salute mentale dei lavoratori europei a basso stato socio-economico».

Per ulteriori informazioni sui rischi psicosociali nei luoghi di lavoro, consultare la sezione web aggiornata Rischi psicosociali e stress nei luoghi di lavoro.

Ti interessa un’altra prospettiva? Consulta la nuova relazione di Eurofound Rischi psicosociali per il benessere dei lavoratori: insegnamenti della pandemia di COVID-19.

DISABILITA’ E LAVORO.

da osha.europa.eu

Circa la metà dei 42,8 milioni di persone con disabilità in età lavorativa nell’Unione europea (UE) è attualmente impiegata. Le persone che soffrono di una patologia o di una disabilità dovrebbero poter continuare a lavorare nonché avere la possibilità di accedere al mondo del lavoro o reintegrarvisi. Di conseguenza, è essenziale predisporre un modello di lavoro accessibile e inclusivo in grado di accogliere una forza lavoro diversificata e di facilitarne il (re)inserimento e il mantenimento nel mondo del lavoro.Pacchetto sull’occupazione delle persone con disabilitàObblighi giuridici dei datori di lavoroPrevenzione dei rischi e promozione della saluteRitorno al lavoroInvecchiamento della forza lavoroLavorare in condizioni di cattiva salute

Per saperne di più sui lavoratori con disabilità e sulla SSL, nonché sul sostegno efficace nel contesto del pacchetto sull’occupazione delle persone con disabilità, consultare l’articolo Ill health, disability, employment and return to work (Malattia, disabilità, occupazione e ritorno al lavoro) pubblicato sull’OSHwiki di EU-OSHA e contenente un gran numero di risorse preziose.

IL SISTEMA MAREL ( MALATTIE E RISCHI EMERGENTI SUL LAVORO)

da Inail.it

Il progetto Marel (MAlattie e Rischi Emergenti sul Lavoro) prevede la raccolta di informazioni sulle esposizioni delle malattie di possibile origine lavorativa.

Per raggiungere tale obiettivo è stata costituita una rete di centri al cui interno è attivo un ambulatorio specialistico di Medicina del Lavoro cui possono afferire i lavoratori.
I dati sulle esposizioni lavorative costituiscono l’informazione chiave del sistema Marel, con tutti i dettagli (livello e tipo di esposizione, utilizzo di eventuali dpi, nesso causale) che ne consentono l’analisi in relazione ai comparti di attività economica e alle qualifiche professionali della storia lavorativa.


Prodotto: Fact sheet
Edizioni: Inail – 2023
Disponibilità: Consultabile solo in rete
Info: dcpianificazione-comunicazione@inail.it

VALUTARE LA QUALITÀ DELL’ ARIA NEI LUOGHI DI LAVORO

La qualità dell’aria in un luogo di lavoro rappresenta spesso uno degli elementi cardine in grado di assicurare o al contrario compromettere il benessere di chi vi opera.

Inoltre, se non adeguatamente controllata, essa può determinare condizioni che possono interferire con la normale attività con conseguenti impatti sulla produttività. Quest’ultimo aspetto si manifesta sia sotto forma di un maggior numero di errori compiuti nello svolgimento di una determinata attività, sia sotto forma di una minor velocità, e di conseguenza un maggior tempo richiesto, nell’esecuzione del compito. La valutazione della qualità dell’aria negli ambienti di lavoro è resa complessa dalla simultanea presenza nell’aria di tali ambienti di molte sostanze di origine diversa, sia prodotte dal normale processo di respirazione antropica, sia emesse dai materiali ivi presenti, sia introdotte dall’esterno.


Prodotto: Opuscolo
Edizioni: Inail – 2023
Disponibilità: Consultabile solo in rete
Info: dcpianificazione-comunicazione@inail.it

NUOVE TERAPIE PER LA CURA DELLE RETINOPATIE MACULARI .

da

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 Dai nuovi farmaci contro la maculopatia secca e umida, alla terapia genica fino all’intelligenza artificiale, arrivano nuove terapie salva-retina.   Una delle emergenze con le quali gli esperti dovranno confrontarsi sempre più spesso nei prossimi anni è la degenerazione maculare legata all’età, che attualmente interessa oltre un milione di italiani che hanno un “buco” al centro del campo visivo. Un panorama destinato a cambiare nel prossimo futuro grazie all’arrivo di nuovi farmaci e di innovative strategie di intervento su cui i massimi esperti internazionali faranno il punto nel corso del congresso Floretina ICOOR 2023.    “La maculopatia è una patologia che compromette in maniera significativa la qualità di vita dei pazienti ed è molto diffusa: riguarda il 2% degli italiani e aumenta al crescere dell’età – osserva Stanislao Rizzo, presidente Floretina ICOOR, direttore della Clinica Oculistica del Policlinico Universitario A. Gemelli IRCSS, professore Ordinario di Oculistica presso Università Cattolica di Roma -. E’ ormai una malattia sociale e rappresenta la causa più frequente di ipovisione e disabilità visiva dopo i 50 anni nel mondo occidentale. Ne esistono due forme, quella “secca”, la più comune (circa il 90% di tutte le forme), e quella umida o essudativa. La maculopatia umida fino a qualche anno fa non era considerata curabile, ma i progressi terapeutici degli ultimi anni hanno consentito di rallentarne notevolmente la progressione e di ridurne la evoluzione”.    “Purtroppo – mette in guardia l’esperto – molti pazienti arrivano alla diagnosi in ritardo perché non si sottopongono a visite oculistiche di controllo dopo i 50 anni e perché trascurano i sintomi iniziali, costituiti principalmente dalla visione un po’ distorta delle immagini”.

  IN ARRIVO NEL 2024 NUOVO FARMACO CONTRO MACULOPATIA ‘SECCA’ La maculopatia secca è dovuta alla formazione di depositi giallastri sotto la macula con atrofia del tessuto retinico e la riduzione della visione centrale è in genere più graduale e lentamente progressiva. E’ attesa per il 2024 l’approvazione da parte dell’EMA a seguito dell’ok dell’FDA di qualche mese fa, di 2 nuovi farmaci, il Pegcetacoplan e l’ Izervay.

Rizzo: “La maculopatia è una patologia che compromette in maniera significativa la qualità di vita dei pazienti ed è molto diffusa: riguarda il 2% degli italiani e aumenta al crescere dell’età”

 Dai nuovi farmaci contro la maculopatia secca e umida, alla terapia genica fino all’intelligenza artificiale, arrivano nuove terapie salva-retina.   Una delle emergenze con le quali gli esperti dovranno confrontarsi sempre più spesso nei prossimi anni è la degenerazione maculare legata all’età, che attualmente interessa oltre un milione di italiani che hanno un “buco” al centro del campo visivo. Un panorama destinato a cambiare nel prossimo futuro grazie all’arrivo di nuovi farmaci e di innovative strategie di intervento su cui i massimi esperti internazionali faranno il punto nel corso del congresso Floretina ICOOR 2023.    “La maculopatia è una patologia che compromette in maniera significativa la qualità di vita dei pazienti ed è molto diffusa: riguarda il 2% degli italiani e aumenta al crescere dell’età – osserva Stanislao Rizzo, presidente Floretina ICOOR, direttore della Clinica Oculistica del Policlinico Universitario A. Gemelli IRCSS, professore Ordinario di Oculistica presso Università Cattolica di Roma -. E’ ormai una malattia sociale e rappresenta la causa più frequente di ipovisione e disabilità visiva dopo i 50 anni nel mondo occidentale. Ne esistono due forme, quella “secca”, la più comune (circa il 90% di tutte le forme), e quella umida o essudativa. La maculopatia umida fino a qualche anno fa non era considerata curabile, ma i progressi terapeutici degli ultimi anni hanno consentito di rallentarne notevolmente la progressione e di ridurne la evoluzione”.    “Purtroppo – mette in guardia l’esperto – molti pazienti arrivano alla diagnosi in ritardo perché non si sottopongono a visite oculistiche di controllo dopo i 50 anni e perché trascurano i sintomi iniziali, costituiti principalmente dalla visione un po’ distorta delle immagini”.

  IN ARRIVO NEL 2024 NUOVO FARMACO CONTRO MACULOPATIA ‘SECCA’ La maculopatia secca è dovuta alla formazione di depositi giallastri sotto la macula con atrofia del tessuto retinico e la riduzione della visione centrale è in genere più graduale e lentamente progressiva. E’ attesa per il 2024 l’approvazione da parte dell’EMA a seguito dell’ok dell’FDA di qualche mese fa, di 2 nuovi farmaci, il Pegcetacoplan e l’ Izervay. 

IN ARRIVO NEL 2024 ANTICORPI MONOCLONALI CONTRO LA MACULOPATIA UMIDA La maculopatia “umida” è causata da una crescita anomala di neovasi sotto la macula, la parte centrale della retina responsabile della visione fine, e la compromissione della vista in questa forma può avvenire in modo repentino. “Sono finalmente in arrivo terapie innovative, sempre più potenti e a lunga durata di azione, che ci consentiranno di allungare gli intervalli di trattamento – dichiara Teresio Avitabile, presidente della Società Italiana di Scienze Oftalmologiche (S.I.S.O.) “E’ il caso del nuovo anticorpo faricimab, disponibile da pochi mesi e a breve rimborsabile dal Servizio Sanitario Nazionale. Questo è il primo anticorpo bispecifico, cioè a “doppio bersaglio”, perché oltre ad agire come anti VEGF colpisce anche un secondo importante bersaglio, cioè l’angipoietina-2, un’altra sostanza che concorre ad aumentare la formazione di nuovi vasi. Arriverà anche in Italia, sempre nel 2024, contro la maculopatia senile umida e l’edema maculare diabetico, anche un anticorpo monoclonale anti VEGF già utilizzato, ranibizumab, inserito in un piccolo serbatoio ricaricabile, impiantato nella parete dell’occhio e che eroga quotidianamente piccole quantità di farmaco.  

TERAPIA GENICA : IN CORSO TRIAL PER LE MACULOPATIE E LA RETINOPATIA DIABETICA

La terapia genica è la terapia più avanzata, costituisce una grande risorsa per il trattamento di alcune patologie retiniche rare, e si va affermando sempre di più. “E’ ormai consolidata e approvata – afferma Rizzo – la terapia genica per una forma di distrofia retinica ereditaria, l’Amaurosi congenita di Leber (LCA), mentre sono attualmente in corso trial clinici per altre varianti di retinite pigmentosa, la sindrome di Usher, e la malattia di Stargardt. Si tratta di patologie per le quali i ricercatori sono riusciti a individuare un gene “difettoso” specifico che impedisce a determinate cellule retiniche di funzionare correttamente, causando problemi alla vista che possono peggiorare nel tempo. Con la terapia genica, questi geni “difettosi” vengono sostituiti con copie sane, che vanno così a correggere l’errore che ha scatenato la malattia.  

DA INTELLIGENZA ARTIFICIALE UN AIUTO PER LA DIAGNOSI DI RETINOPATIA DIABETICA

Nuove possibili applicazioni per la diagnosi di patologie retiniche potrebbero arrivare dall’impiego dell’Intelligenza artificiale. In un trial clinico italiano, condotto in Piemonte e in Veneto, è stata dimostrata l’efficacia di uno specifico algoritmo, Dairet (Diabetes Artificial Intelligence for RETinopathy) per lo screening di primo livello della retinopatia diabetica, complicanza che interessa il 30% dei pazienti diabetici. Lo studio, pubblicato sulla rivista Diabetes & Obesity International Journal, ha dimostrato un’elevata efficacia dell’algoritmo nel rilevare i casi lievi e moderati di retinopatia

SALUTE E SICUREZZA SUL LAVORO: LE SFIDE DELLA QUINTA INDUSTRIALIZZAZIONE .

da Inail.it

La Consulenza tecnica per la salute e la sicurezza, la Consulenza statistico attuariale e la Consulenza per l’innovazione tecnologica dell’Inail presentano gli atti del loro seminario congiunto svolto dal 4 al 6 dicembre 2023 nella prestigiosa cornice dell’Aula Magna del Rettorato dell’Università di Roma La Sapienza.

In uno scenario caratterizzato da nuovi rischi, non ancora pienamente conosciuti e quantificabili, appare indispensabile dotarsi di strumenti in grado di comprendere e anticipare i cambiamenti che si stanno determinando nel mondo del lavoro, e allo stesso tempo intervenire efficacemente per ridurre i rischi già noti e accrescere la preparazione per ogni potenziale crisi futura. Affrontare le sfide del futuro, delle trasformazioni è il tema che accompagna le azioni dell’Inail in un contesto di sostenibilità in ambito produttivo che deve includere dignità del lavoro, dei lavoratori e tutela dell’ambiente, come un insieme armonico e indissolubile. Questo l’intento primario degli eventi seminariali rivolti ai professionisti tecnici dell’Inail che operano presso le tre consulenze, con le loro diversificate competenze tecniche, per il sostegno alle imprese e per un sistema integrato di tutela dei lavoratori al servizio della società nel suo complesso.


Prodotto: Volumi
Edizioni: Inail – 2023
Disponibilità: Consultabile solo in rete
Info: dcpianificazione-comunicazione@inail.it

UNO STUDIO SUL LAVORO AI VIDEOTERMINALI DA CASA.

da dguv.de

La crescente digitalizzazione del mondo del lavoro sta portando anche ad una crescente diffusione del lavoro su schermo mobile. Anche in questo caso la pandemia di Covid-19 ha agito da catalizzatore e ha fatto sì che soprattutto l’home office diventasse più importante come forma di lavoro mobile. Ma anche i luoghi di lavoro flessibili (ad esempio in treno, in aeroporto, ecc.) sono favoriti dagli sviluppi tecnici. Tuttavia, non è possibile creare una postazione di lavoro informatica progettata in modo ergonomico in modo ottimale in tutti gli scenari di lavoro mobile. Non si può quindi escludere un possibile sovraccarico dell’apparato muscolo-scheletrico o degli occhi.

Ad oggi, esistono solo poche conoscenze attendibili sugli effetti del lavoro sugli schermi mobili sulla salute fisica. E le conoscenze attuali sul lavoro stazionario sullo schermo non possono essere facilmente trasferite al lavoro mobile. Di conseguenza, le raccomandazioni per i dipendenti a questo punto spesso rimangono piuttosto vaghe.

Per colmare questa lacuna di conoscenze, l’IFA ha effettuato in una prima fase una ricerca sistematica della letteratura: qual è lo stato attuale della ricerca a livello internazionale sui parametri rilevanti del lavoro sugli schermi mobili (tipi di dispositivi, durata di utilizzo, interfacce utente, fattori ambientali) e la loro influenza sulla salute fisica?

Raccolta e selezione di studi internazionali rilevanti

Per il periodo dal 2011 al 2021, il gruppo di ricerca ha cercato nelle banche dati scientifiche (Pubmed, Livio, ScienceDirect), in Google Scholar e in diverse riviste tedesche pubblicazioni in tedesco e inglese sul tema del lavoro sugli schermi mobili. I termini di ricerca scelti includevano aspetti tecnici come diversi dispositivi di lavoro (laptop, tablet, smartphone, ecc.) e fattori ergonomici (ad es. postura, abbagliamento del display). Inoltre, come parole chiave sono state utilizzate le comuni menomazioni fisiche del sistema muscoloscheletrico e degli occhi (ad es. disturbi muscoloscheletrici/disturbi muscoloscheletrici, secchezza oculare). I risultati trovati sono stati poi filtrati attraverso un processo di screening in più fasi da almeno due persone. I titoli e gli abstract delle pubblicazioni sono stati consultati per valutare se il lavoro fosse tematicamente appropriato e se fossero presenti criteri di esclusione come soggetti di prova con quadri clinici consolidati. Alla fine, sono state incluse nell’analisi 21 pubblicazioni, tra cui studi di laboratorio, studi di indagine e revisioni della letteratura.

Possibili vari rischi fisici

Dall’analisi della letteratura emerge che una postura sfavorevole, determinate attrezzature di lavoro e fattori ambientali avversi possono portare a diversi disturbi fisici anche durante orari di lavoro relativamente brevi. I maggiori reclami sono stati riscontrati di solito rispetto al lavoro su una postazione di lavoro fissa (ad es. postazione di lavoro PC desktop progettata ergonomicamente).

Le raccomandazioni possono migliorare la situazione lavorativa

Dai risultati si possono ricavare almeno semplici raccomandazioni: intervalli di lavoro più lunghi e ininterrotti esclusivamente con dispositivi mobili dovrebbero essere considerati e pianificati con particolare attenzione. Cambiare l’attrezzatura di lavoro e le attività può proteggere dal disagio, così come le pause attive e i frequenti cambiamenti di postura. Si possono evitare posizioni di lavoro sfavorevoli, ad esempio: B. migliorare aumentando il piano di lavoro o sostenendo le braccia. È anche fondamentale scegliere il dispositivo giusto per ogni attività. Il lavoro a lungo termine è generalmente sconsigliato, ad es. B. solo con touchscreen o sotto influenze sfavorevoli sulla percezione visiva (riflessi, abbagliamenti, dimensioni dei caratteri inadeguate, ecc.). Dai risultati dello studio esaminati non è ancora possibile ricavare valori quantitativi esatti, ad esempio quale attività può essere svolta e per quanto tempo con quale dispositivo mobile prima che si manifestino i sintomi. L’IFA sta quindi pianificando ulteriori indagini al fine di ricavare informazioni concrete per la valutazione del rischio durante il lavoro mobile.

Conclusione: il lavoro su schermo mobile richiede una pianificazione intelligente, una maggiore consapevolezza dei possibili problemi e la volontà di creare una situazione lavorativa che contrasti questi problemi. Una combinazione di diverse misure è ideale per contrastare i possibili sintomi che possono manifestarsi dopo un breve periodo di tempo.

Il progetto è stato realizzato in collaborazione con i dipartimenti Ufficio e Nuove forme di lavoro del Dipartimento amministrativo della DGUV.