Crollo di morti e contagi, cosa dice lo studio dell’Iss sull’efficacia dei vaccini

16 Maggio 2021

Gli effetti osservati, nel “real world”, risultano simili sia negli uomini che nelle donne e in persone in diverse fasce di età.

il rischio di infezione da SARS-CoV-2, ricovero e decesso diminuisce progressivamente dopo le prime due settimane e fino a circa 35 giorni dopo la somministrazione della prima dose. Dopo i 35 giorni si osserva una stabilizzazione della riduzione che è circa dell’80% per il rischio di diagnosi, del 90% per il rischio di ricovero e del 95% per il rischio di decesso. Sono ragione di entusiasmo i dati che arrivano dal primo Report nazionale dell’Istituto superiore di Sanità (iss) e del Ministero della Salute sull’efficacia dei vaccini, in base all’analisi congiunta dell’anagrafe nazionale vaccini e della sorveglianza integrata Covid-19. Gli effetti osservati, nel “real world”, risultano simili sia negli uomini che nelle donne e in persone in diverse fasce di età. Quindi tranne eccezioni in tutti gli immunizzati.

Brusaferro: raggiungere presto alte coperture

L’analisi è stata fatta dal giorno di avvio della campagna vaccinale al 3 maggio 2021, relativamente a 13,7 milioni di persone immunizzate. La quasi totalità (il 95%) delle persone vaccinate con Pfizer-BioNtech o Moderna ha completato il ciclo ricevendo le due dosi, mentre per il vaccino AstraZeneca nessuna delle persone incluse nello studio aveva ricevuto il ciclo completo. «Questi numeri confermano l’efficacia della campagna vaccinale e la necessità di raggiungere presto alte coperture in tutta la popolazione per uscire dall’emergenza grazie a questo strumento fondamentale», ha commentato il presidente dell’Iss Silvio Brusaferro.

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Oltre 2 milioni di over 70 ancora non vaccinati

Stando alle ultime rilevazioni, oltre due milioni di italiani over 70 che non hanno ancora ricevuto la prima dose del vaccino. In base ai numeri aggiornati dal Governo al 14 maggio, 519.666 ultra ottantenni (l’11,49% della popolazione di questa fascia d’età) e 1.495.947 cittadini tra i 70 e i 79 anni (il 24,84%) non sono stati vaccinati. Tra gli over 80 la regione più indietro è la Sicilia, con un 30,99% che non ha avuto neanche la prima dose mentre in Veneto la percentuale scende all’1,56%. Tra i 70-79enni la regione che ha vaccinato meno è la Sicilia, con il 42,57% e quella che è andata meglio è la Puglia, dove resta un 15,70% di non vaccinati.

Dopo riaperture nessun segnale di allerta

Per Massimo Ciccozzi, epidemiologo all’Università Campus Biomedico di Roma, il fronte su cui agire con rapidità per abbassare i decessi è procedere vaccinando la fascia degli over 70. In generale ai numeri assai positivi forniti dall’Iss sull’efficacia dei vaccini «se ne aggiungono altri ugualmente rassicuranti: nella settimana 5-11 maggio, rispetto a quella precedente, c’è stato un calo dei decessi del 15,4%, un meno 15,1% di occupazione delle terapie intensive, una riduzione del 17,8% dei ricoveri e -19% dei nuovi casi di contagio. Questo vuol dire che la curva sta andando giù su tutti i fronti». Come spiegato dal coordinatore del Cts Franco Locatelli, l’analisi dei dati indica che le aperture decise secondo il criterio del “rischio ragionato” non si sono associate a una ripresa dei contagi.

L’armamentario disponibile

La campagna vaccinale contro il COVID-19 è stata avviata in Italia il 27 dicembre 2020. A oggi, sono quattro i vaccini autorizzati dall’Agenzia Europea del Farmaco (Ema) e Aifa, si tratta di Comirnaty (Pfizer-BioNtech), COVID-19 Vaccine Moderna (Moderna), Vaxzevria AstraZeneca) e COVID-19 Vaccine Janssen (Johnson&Johnson). Tutti questi vaccini, tranne Covid-19 Vaccine Janssen, prevedono un ciclo vaccinale di due dosi a diversi intervalli di tempo (al momento dell’analisi: 21 giorni per Comirnaty, 28 giorni per Covid-19 Vaccine Moderna e 10-12 settimane per Vaxzevria).

da www.ilsole24ore.com

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