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SALUTE E SICUREZZA NELL’ ERA DIGITALE

Monza, 4 dicembre 2023. Promossa dal Comitato consultivo provinciale Inail di Monza la giornata intende approfondire il tema della diffusione delle tecnologie digitali sui luoghi di lavoro e dei rischi per la salute

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L’evento è fruibile in modalità mista, presenza in sala e su piattaforma Teams, organizzato dal Comitato consultivo provinciale Inail di Monza, aderisce alla campagna “Ambienti di lavoro sani e sicuri 2023-25  Salute e sicurezza sul lavoro nell’era digitale”, promossa dall’Agenzia europea per la sicurezza e la salute sul lavoro.

Le tecnologie digitali offrono servizi e soluzioni essenziali in tutti i settori dell’economia e della società. La loro integrazione nel luogo di lavoro sta non solo cambiando il modo di lavorare, ma anche dove e quando lavorare.  Esse stanno rivoluzionando e ridefinendo il futuro del lavoro, incidendo notevolmente nell’organizzazione, nella tipologia e nella gestione dei posti di lavoro. Nei luoghi di lavoro il cambiamento in atto appare inevitabile e nessun settore è immune, dal momento che le imprese introducono tecnologie digitali potenzialmente in grado di incrementare la produttività. La diffusione delle tecnologie digitali comporta però anche sfide e rischi per la salute e la sicurezza sul lavoro. I dati dell’indagine ESENER del 2019 mostrano che i rischi psicosociali sono segnalati più comunemente nei luoghi di lavoro in cui sono utilizzate le tecnologie digitali. Mentre l’indagine OSH Pulse del 2022 di EU-OSHA mostra che i lavoratori da remoto segnalano un aumento del carico di lavoro (33,2%), della velocità o del ritmo del lavoro determinato dalle tecnologie digitali (61,2%), dall’isolamento sociale (56,8%) e da pressanti urgenze temporali o sovraccarico di lavoro (46,9%) con maggiore frequenza rispetto alla popolazione occupata totale

FERTILITA’ MASCHILE ED INSETTICIDI

da dottnet.it

Esiste un forte legame tra l’esposizione agli insetticidi e una minore concentrazione di

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Lo dimostrano 50 anni di dati, passati in rassegna da un gruppo di ricerca internazionale, coordinato da Melissa J. Perry della George Mason University (Usa), che comprende anche ricercatori dell’Istituto Ramazzini di Bologna

Esiste un forte legame tra l’esposizione agli insetticidi e una minore concentrazione di spermatozoi negli uomini adulti: lo dimostrano 50 anni di dati, passati in rassegna da un gruppo di ricerca internazionale, coordinato da Melissa J. Perry della George Mason University (Usa), che comprende anche ricercatori dell’Istituto Ramazzini di Bologna. I risultati sono pubblicati sulla rivista Environmental Health Perspectives. “Capire come gli insetticidi influenzano la concentrazione dello sperma negli esseri umani e’ fondamentale considerata la loro ubiquita’ nell’ambiente e i rischi riproduttivi documentati”, afferma la prima autrice dello studio, Lauren B. Ellis della Northeastern University. “Gli insetticidi rappresentano una preoccupazione per la salute pubblica e per tutti gli uomini, che sono esposti principalmente attraverso il consumo di cibo e acqua .

Per valutare le conseguenze sulla salute riproduttiva maschile, i ricercatori hanno passato in rassegna 25 studi condotti su oltre 1.700 uomini adulti di quattro continenti (Europa, Asia, Nord e Sud America) esposti a due tipi molto comuni di insetticidi, ovvero organofosfati e N-metil carbammati. I risultati dimostrano una forte associazione tra l’esposizione agli insetticidi e una minore concentrazione di sperma, un fatto che secondo i ricercatori merita molta attenzione, soprattutto alla luce della progressiva riduzione della qualita’ dello sperma evidenziata da studi precedenti. “Questa e’ la revisione di studi piu’ completa fatta fino a oggi sulla fertilita’ maschile e sulla salute riproduttiva”, commenta Perry. “Le prove disponibili sono arrivate al punto che dobbiamo intraprendere azioni normative per ridurre l’esposizione agli insetticidi”.

GLI ATTI DEL CONGRESSO SAFAB 2023: FOCUS SULLA SICUREZZA DELLE ATTREZZATURE A PRESSIONE

da Inail.it

La presentazione dei risultati delle ricerche e dei nuovi studi, condotti sulle tematiche di sicurezza delle attrezzature a pressione, e delle relative esperienze maturate nella pratica della prevenzione nei luoghi di vita e di lavoro, suscitano uno straordinario interesse ed una comprensibile attrazione per i soggetti pubblici e privati a vario titolo impegnati.

Il volume raccoglie le relazioni che saranno presentate in occasione della decima edizione del Safap 2023, particolarmente utili a rappresentare, sotto diversi punti di vista, aspetti di approfondimento e riflessioni relativamente al contesto analizzato, alle implicazioni, alle problematiche più comuni ed emergenti ed agli scenari con impatto a breve-medio termine nel settore, analizzando i vari aspetti della vita delle attrezzature a pressione (dalla progettazione alla fabbricazione, dall’ispezione alla manutenzione) e della sicurezza degli impianti di processo.


Prodotto: Volume
Edizioni: Inail – 2023
Disponibilità: Consultabile solo in rete
Info: dcpianificazione-comunicazione@inail.it

LAVORO NOTTURNO E SALUTE RIPRODUTTIVA

È documentato da anni come lavorare in periodo notturno possa essere condizione di stress per l’organismo e condurre a specifiche alterazioni dello stato di salute.

Sistema endocrino e funzione riproduttiva sono stati indagati come nuovo target di un’esposizione protratta a lavoro notturno. Diverse indagini pubblicate, sia sull’uomo che sulla donna, per comprendere in quale misura possa rilevarsi un effetto avverso in correlazione con la ridotta qualità del sonno notturno. Nel 2007 la IARC ha classificato il “lavoro notturno” come “probabilmente cancerogeno per l’uomo”. Il medico competente svolge un ruolo centrale, in quanto, dovrà valutare lo stato di salute del lavoratore accertandone l’idoneità.




Prodotto: Fact sheet
Edizioni: Inail 2023
Disponibilità: Consultabile solo in rete
Info: dcpianificazione-comunicazione@inail.it

INAIL: DOSSIER SCUOLA 2023

La pubblicazione raccoglie dettagliatamente tutte le attività portate avanti dalle strutture centrali e territoriali dell’Inail nel corso dell’anno scolastico 2022-2023 per promuovere la diffusione della cultura della salute e sicurezza tra gli studenti. Nel testo, anche un riepilogo degli investimenti per l’edilizia scolastica e un focus sull’andamento infortunistico 2020-2022 nelle scuole.

Immagine Dossier scuola 2023

Il dossier presenta una panoramica completa delle iniziative in tema di prevenzione dedicate al mondo della scuola e realizzate dall’Inail a livello locale, nazionale ed europeo, durante l’anno scolastico 2022-2023. In un contesto sociale e produttivo sempre più attento alle evoluzioni digitali e ambientali, i progetti sviluppati dall’Istituto puntano a coinvolgere gli studenti alle tematiche di salute e sicurezza sul lavoro attraverso percorsi formativi differenziati in base ai destinatari e con il supporto di strumenti didattici innovativi. 

Il volume contiene anche una sezione dedicata agli investimenti per il rinnovo del patrimonio edilizio scolastico, e un approfondimento con i dati relativi agli infortuni occorsi a studenti e docenti nel triennio 2020-2022. Chiudono il dossier una rassegna di documentari, film e serie tv sui temi della legalità e della sicurezza a scuola e una sezione dedicata alle ultime pubblicazioni Inail sul tema della prevenzione in ambito scolastico.

Prodotto: Opuscolo
Edizioni: Inail – 2023
Disponibilità: Consultabile solo in rete
Info: dcpianificazione-comunicazione@inail.it

IN CRESCITA LE PATOLOGIE OCULARI

da dottnet.it

Dalla cataratta alla maculopatia, che da sola colpisce oltre 1 milione di italiani, le malattie dell’occhio sono in “crescita vertiginosa”, direttamente legate all’invecchiamento della popolazione. Ma in aumento sono anche le patologie oculari tra i giovani, a partire dalla miopia.     Complessivamente, sono 6 milioni gli italiani affetti da problemi alla vista, con un aumento di almeno il 50% rispetto a 10 anni fa. Eppure le malattie oculari restano ancora delle ‘cenerentole’ e si pone il grande problema del costo dei farmaci, che sono quasi tutti a carico del cittadino.

A fare il punto è Stanislao Rizzo, direttore della Clinica oculistica del Policlinico universitario A. Gemelli e professore di Oculistica all’Università Cattolica: “L’oculistica – afferma – è un pò un settore ‘dimenticato’, nonostante i notevoli costi sociali diretti e indiretti che queste malattie determinano”.  Gli unici farmaci rimborsati in oculistica, cioè a carico del Servizio sanitario nazionale, spiega Rizzo all’ANSA, sono i farmaci per il glaucoma: “Tutto il resto, dai colliri antibiotici alle lacrime artificiali agli integratori per le maculopatie, sono a pagamento a carico del paziente. Se un paziente deve ad esempio ricevere un intervento di chirurgia oculistica, dalla cataratta a interventi più complessi come un trapianto di cornea, deve farsi carico dell’intera terapia, pre e post operatoria. In molti casi sono ad esempio necessari colliri disinfettanti antibiotici per preparare all’intervento, poichè una delle complicanze più gravi sono appunto le infezioni. Purtroppo hanno un costo abbastanza elevato, una boccetta di collirio può superare i 20 euro e sono terapie che devono essere fatte anche a lungo”.

Il punto, rileva, è che le malattie dell’occhio vengono in qualche modo “trascurate, nonostante siano fortemente invalidanti: non si pensa mai al costo sociale legato ai pazienti ipovedenti. Per questo, chiediamo più attenzione: andrebbero rese rimborsabili almeno le terapie chirurgiche antinfettive”. Questo, a fronte di numeri in costante crescita. In generale, sottolinea l’esperto, “sono in aumento tutte le patologie legate all’età e l’Italia è uno dei Paesi con la maggiore prevalenza di anziani. Tra queste la cataratta, la cui incidenza sta aumentando in maniera vertiginosa. Tra le cause anche la maggiore esposizione alla luce del sole ed ai raggi ultravioletti”. E la situazione, rileva, “si è aggravata a seguito della pandemia, perchè le liste di attesa si sono notevolmente allungate ed ora per avere un intervento di cataratta si deve aspettare anche oltre un anno. Per una patologia così invalidante questo è un problema.   Ma il punto resta sempre quello degli insufficienti investimenti nella sanità”. In grande aumento è anche la maculopatia senile, legata all’invecchiamento della retina. Si distinguono due forme, la prima è quella ‘umida’ accompagnata da edema e sangue ed è la forma più pericolosa.

Per questa forma, però, chiarisce Rizzo, “oggi abbiamo dei farmaci sempre più potenti ed efficaci.   Tuttavia, gli ospedali sono affogati da pazienti con maculopatia e spesso non riescono a seguire i protocolli di somministrazione che prevedono almeno 6-7 iniezioni oculari l’anno con i farmaci di nuova generazione. Tali farmaci sono rimborsati dal Ssn ma hanno un costo pari a circa 3mila euro l’anno a paziente.    Dunque, sempre per una questione di costi e considerando il gran numero di pazienti – afferma – in alcune Regioni si preferisce utilizzare farmaci di vecchia generazione meno costosi, che presuppongono però una somministrazione mensile ed hanno un’azione limitata nel tempo”. La secondo forma, pari al 90% delle maculopatie, è quella cosiddetta ‘secca’, in cui la macula si atrofizza per motivi legati all’età, per cui fino a poco tempo fa non c’era una terapia. Da qualche mese però, prosegue, “sono stati messi in commercio negli Usa 2 farmaci dopo l’approvazione della Fda: sono in grado di rallentare l’evoluzione della malattia nel 30% dei pazienti. Si attende ora il via libera dell’Ema”.  

Una patologia non legata invece all’anziano che è in enorme crescita è poi la miopia, complice l’enorme esposizione a pc e schermi. “Vediamo un aumento preoccupante proprio tra i ragazzi ma oggi ci sono finalmente delle terapie valide, come colliri a base di atropina e lenti particolari, che rallentano notevolmente la malattia. Purtroppo – evidenzia l’esperto – anche in questo caso i farmaci sono a carico del cittadino”. Su questi temi, circa 3mila esperti da tutto il mondo si confronteranno in occasione del congresso internazionale sulle patologie della retina Floretina, dal 30 novembre al 3 dicembre a Roma: “E punteremo i riflettori anche sulle nuove metodiche di insegnamento, a partire – conclude Rizzo – dalla realtà virtuale ed il metaverso, che saranno applicati alla chirurgia dell’occhio”.

SCHEDE INFOBARICHE SUL PORTALE AGENTI FISICI “PAF”

da Inail.it

L’iniziativa si rivolge agli attori del sistema della prevenzione e a quanti sono interessati al tema. Il portale è realizzato dal Laboratorio di Sanità pubblica dell’Azienda sanitaria Usl Toscana Sud Est in collaborazione con l’Inail e l’Usl di Modena

Immagini illustrative

ROMA – Nella sezione dedicata alle atmosfere iperbariche del Portale agenti fisici vengono messi in evidenza i vari aspetti legati alle diverse attività espositive, anche attraverso la diffusione della conoscenza. A tal proposito sono state pubblicate le prime due Schede Infoiperbariche, incentrate, ripettivamente, sul rischio iperbarico e sullo stress ossidativo e altre sono in corso di definizione su altri aspetti. L’iniziativa è rivolta ai vari attori del sistema della prevenzione e a coloro che a vario titolo sono coinvolti o interessati alla tematica delle atmosfere iperbariche.

Il portale in continuo aggiornamento. Il Paf è realizzato dal Laboratorio di Sanità pubblica dell’Azienda sanitaria Usl Toscana Sud Est (ex Azienda Usl 7 Siena) con la collaborazione dell’Inail e dell’Azienda Usl di Modena ed è in continuo aggiornamento grazie anche alla collaborazione tra la Regione Toscana e l’Istituto nell’ambito del Piano delle attività di ricerca istituzionale dell’Inail. Negli anni 2022 e 2023 sono state promosse e realizzate altre iniziative di trasferibilità nell’ambito delle esposizioni a rischio iperbarico.

INAIL SU WHATSAPP!!!

da inail.it

Attraverso il popolare servizio di messaggistica istantanea è possibile essere aggiornati in tempo reale sulle principali novità che riguardano la salute e la sicurezza sul lavoro. L’obiettivo è il coinvolgimento di una platea sempre più ampia di persone per promuovere la cultura della prevenzione e facilitare la diffusione delle informazioni legate ai temi di rilevanza istituzionale

L’Inail è sempre più social. Attivato il nuovo canale WhatsApp

ROMA – Dopo Facebook, X, LinkedIn, Instagram, YouTube, Spreaker e TikTok, l’Inail approda anche su WhatsApp. Confermando la propria attenzione rispetto a tutte le novità che riguardano la sfera dei social, l’Istituto infatti ha subito approfittato della nuova funzione introdotta recentemente da Meta sul popolare servizio di messaggistica istantanea, che consente di ricevere aggiornamenti in tempo reale direttamente all’interno dell’app.

Nella prima settimana più di 200 iscritti. Attraverso il canale Inail attivato lo scorso 30 ottobre, che in una settimana ha già superato quota 200 iscritti, è possibile essere sempre aggiornati sulle principali novità e sui temi più importanti che riguardano la salute e la sicurezza sul lavoro. Il costante rafforzamento della presenza Inail sui social media punta, in particolare, a raggiungere una platea sempre più ampia di persone, facilitando la diffusione delle informazioni legate alla prevenzione, alla ricerca, alle prestazioni economiche e sanitarie, alla riabilitazione degli assistiti, al reinserimento socio-lavorativo e a tutti gli altri argomenti di rilevanza istituzionale.

I messaggi sono visibili nella sezione “Aggiornamenti” dell’app. Per cominciare a ricevere i messaggi dell’Istituto via WhatsApp è sufficiente iscriversi cliccando sul link del canale. Una volta effettuata l’iscrizione, i messaggi pubblicati dall’Inail si trovano nella sezione “Aggiornamenti” dell’app, insieme agli “Stati”. I follower possono interagire con gli aggiornamenti utilizzando le emoji e inoltrarli alle chat o ai gruppi di cui fanno parte. Rispetto a chat e gruppi, i canali offrono un livello di privacy maggiore. L’identità degli iscritti, infatti, non è visibile agli altri follower e gli amministratori possono vedere solo il nome del profilo ma non il numero di telefono completo.

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REGIONE LOMBARDIA PER LA SETTIMANA EUROPEA PER LA SICUREZZA E LA SALUTE SUL LAVORO INSIEME PER UN LAVORO SICURO.

da amblav.it

In occasione della Settimana europea per la salute e la sicurezza sul lavoro (23/29 ottobre 2023) Regione Lombardia, in collaborazione con le ATS lombarde, ha promosso su tutto il territorio regionale una rassegna di eventi unica nel suo genere, per accendere i riflettori sull’importanza della sicurezza e della salute sui luoghi di lavoro, e per sensibilizzare i cittadini e la comunità sul valore della cultura della prevenzione. Le iniziative in programma erano rivolte agli operatori di settore, ai cittadini-lavoratori e al mondo della scuola.

IL CONVEGNO
Il Sistema delle Regioni. Il Coordinamento Interregionale della Prevenzione quale luogo di confronto, condivisione e sviluppo di indirizzi

Moderatore – Regione Toscana Giovanna Bianco – Regione Veneto Michele Mongillo
Il Coordinamento Interregionale della Prevenzione: struttura, ruolo e relazione con la Commissione Salute per la Conferenza dei Presidenti – Regione Veneto, Francesca Russo 
Il Gruppo tecnico Interregionale salute e sicurezza sul lavoro: organizzazione per il presidio dei diversi ambiti tematici – Regione Lombardia, Nicoletta Cornaggia 
Ferrovie – Regione Toscana, Stella Lanzillotta 
Porti – Regione Liguria, Massimo Lombardi
Fisici – Regione Toscana, Andrea Bogi 
Formazione – PA Trento, Donato Lombardi – Regione Emilia-Romagna, Lia Gallinari
Macchine – Regione Lombardia, Nicola Delussu
Silice – Regione Toscana, Emanuela Tomasini 
Il sistema delle Associazioni che operano per la prevenzione negli ambienti di lavoro: il loro contributo – CIIP Susanna Cantoni – Associazione Ambiente e Lavoro Norberto Canciani 

Clicca sul nome dei relatori per vedere i materiali presentati.

IL RISCHIO IDRAULICO : UN WEBINAR GRATUITO DI ANFOS.

I fatti di cronaca ci ricordano che viviamo in un Paese ad elevato rischio idraulico e che sempre più spesso gli eventi meteorici intensi investono il nostro territorio, causando ingenti danni alle abitazioni e agli edifici produttivi e coinvolgendo di conseguenza gli occupanti, lavoratori compresi. Il rischio idraulico è legato a fattori esterni alle unità produttive (carenze idrauliche del reticolo idrico e conseguenti alluvioni) e a fattori interni (carenza dei sistemi di smaltimento aziendali, errata gestione o manutenzione delle reti idrauliche).

Il webinar affronta il problema della valutazione del rischio idraulico sia da un punto di vista normativo e giuridico ma soprattutto in una prospettiva tecnica di valutazione e prevenzione.

RELATORI

Francesco MarcandelliIngegnere idraulico ambientale, CSE e formatore in materia di sicurezza sul lavoro

Lucio FattoriConsigliere Nazionale AiFOS, ingegnere civile strutturista, RSPP e formatore