RISCHIO BIOLOGICO

RISCHI LAVORATIVI NEL SETTORE SANITARIO.

da Inail it

Il primo volume prende in esame i rischi lavorativi per gli operatori del comparto sanitario, con una sintesi statistica dei dati disponibili su infortuni e malattie professionali. Il secondo affronta la tematica dei modelli organizzativi e dei sistemi di gestione nel comparto e descrive i piani mirati di prevenzione condotti nell’ambito del progetto.



Prodotto: Volume
Edizioni: Inail 2023
Disponibilità: Consultabile solo in rete
Info: dcpianificazione-comunicazione@inail.it

Prodotto: Volume
Edizioni: Inail 2023
Disponibilità: Consultabile solo in rete
Info: dcpianificazione-comunicazione@inail.it

NUOVI STRUMENTI INAIL DI VALUTAZIONE DEL RISCHIO .

da Inail.it

Una corposa banca dati a disposizione del datore di lavoro e degli specialisti della prevenzione , divisa per tipologie di rischio che permette di avere una preziosa bussola nella valutazione dei rischi sui luoghi di lavoro.

In questa sezione è possibile consultare gli strumenti tecnici e specialistici per la riduzione dei livelli di rischio, resi disponibili dall’Istituto ai sensi dell’articolo 28 comma 3, ter del d.lgs. 81/2008 e validati sulla base dei criteri approvati con determina del Presidente n. 49 del 5 marzo 2020.

Sono disponibili una serie di filtri impostabili dall’utente che consentono di effettuare ricerche nella banca dati.

 Circolare Inail n. 18 del 19 maggio 2023  dal 22 maggio 2023 trovi gli strumenti tecnici  sul portale istituzionale INAIL alla seguente Pagina.

https://www.inail.it/cs/internet/attivita/prevenzione-e-sicurezza/strumenti-per-la-valutazione-del-rischio.html

Nella Circolare Inail n. 18 del 19 maggio 2023 l’Istituto fornisce le indicazioni relative al rilascio e alle modalità di consultazione del repository e nell’allegato indica tutti gli strumenti per la valutazione del rischio validati.

SAFETY EXPO A BERGAMO : IL PROGRAMMA

È già disponibile sul sito del Safety Expo il programma degli incontri in materia di sicurezza sul lavoro e prevenzione incendi che si svolgeranno durante la manifestazione: tavole rotonde, convegni, seminari, spettacoli e anche corsi di formazione prenotabili online. 

Safety Expo 2023: il programma degli eventi

Con un’agenda di circa 100 incontri, il Safety Expo 2023, in programma il 20 e 21 settembre a Bergamo Fiera, offrirà una risposta concreta agli operatori del settore, professionisti e responsabili in azienda, chiamati a confrontarsi e ad aggiornarsi su tematiche in costante evoluzione sul piano tecnico e normativo in materia di sicurezza sul lavoro e prevenzione incendi.
Il calendario degli eventi, consultabile sul sito ufficiale del safety Expo, è di grande attualità e vede la partecipazione di istituzioni, associazioni e dei più qualificati esperti dei settori di riferimento. Ogni iniziativa tra l’altro offrirà ai partecipanti l’opportunità di acquisire crediti di formazione professionale (CFP), ore di aggiornamento ex 818/84 e ore di aggiornamento 81/08.

PROTEGGERSI DAGLI INSETTI SUL LUOGO DI LAVORO .

Le punture di insetto sono un rischio comune per molti lavoratori, specialmente per coloro che lavorano all’aperto o in ambienti in cui gli insetti sono presenti in grandi quantità. Tra gli insetti che possono pungere ci sono le api, le vespe, le zanzare, le mosche e le formiche, solo per citarne alcuni. Queste punture possono causare dolore, prurito, gonfiore e in alcuni casi possono anche essere fatali. In questo articolo esploreremo il rischio di punture di insetto nei lavoratori e le misure preventive che possono essere adottate per prevenire questi incidenti.

Gli imenotteri, come le api e le vespe, sono tra gli insetti che pungono più comunemente i lavoratori. Questi insetti sono particolarmente aggressivi quando si sentono minacciati o disturbati, e spesso attaccano in gruppo, il che può causare gravi problemi di salute per i lavoratori. Le api e le vespe possono causare reazioni allergiche gravi o addirittura fatali, e i lavoratori che trascorrono molto tempo all’aperto o in ambienti in cui questi insetti sono presenti devono essere particolarmente attenti.

Le zanzare sono un altro insetto che può pungere i lavoratori e trasmettere malattie come il virus del Nilo occidentale, la malaria e la febbre del dengue. Queste malattie possono causare gravi problemi di salute e persino la morte. I lavoratori che trascorrono molto tempo all’aperto o in ambienti in cui le zanzare sono presenti devono adottare misure preventive per proteggersi dalle punture.

Le formiche sono un altro insetto che può pungere i lavoratori. Le formiche possono essere particolarmente aggressive quando si sentono minacciate o disturbate, e spesso attaccano in gruppo. Le formiche possono causare dolore, prurito e in alcuni casi gravi reazioni allergiche.

Le punture di insetto possono causare una serie di sintomi, tra cui prurito, dolore, gonfiore e arrossamento della pelle. In alcuni casi, le punture di insetto possono causare gravi reazioni allergiche, come l’orticaria, la difficoltà respiratoria e lo shock anafilattico. I lavoratori che hanno una storia di reazioni allergiche alle punture di insetto devono essere particolarmente attenti e adottare misure preventive per proteggersi.

Per prevenire le punture di insetto nei lavoratori, esistono diverse misure preventive che possono essere adottate. In primo luogo, i lavoratori che trascorrono molto tempo all’aperto o in ambienti in cui gli insetti sono presenti devono indossare abiti protettivi, come tute, guanti e cappelli. Inoltre, i lavoratori devono utilizzare repellenti per insetti per proteggersi dalle punture.

In secondo luogo, gli ambienti di lavoro devono essere mantenuti puliti e ordinati per ridurre il rischio di punture di insetto. Gli insetti possono essere attratti da cibo e spazzatura, quindi è importante tenere l’area di lavoro pulita e disinfettata.

In terzo luogo, i lavoratori devono essere addestrati sui rischi associati alle punture di insetto e sui sintomi di una reazione allergica. Inoltre, i lavoratori devono essere addestrati a utilizzare i mezzi di protezione individuale, come maschere e occhiali protettivi.

In quarto luogo, i lavoratori che hanno una storia di reazioni allergiche alle punture di insetto devono essere sottoposti a controlli medici regolari per verificare la presenza di allergie e per monitorare eventuali sintomi di reazioni allergiche.

In quinto luogo, gli ambienti di lavoro devono essere adeguatamente monitorati e bonificati per la presenza di insetti e per verificare l’efficacia delle misure preventive adottate. In questo modo, è possibile identificare eventuali problemi e adottare le misure necessarie per prevenire le punture di insetto.

Le punture di insetto sono, quindi, un rischio importante per molti lavoratori. Gli imenotteri, come le api e le vespe, sono particolarmente aggressivi e possono causare gravi problemi di salute. Tuttavia, esistono diverse misure preventive che possono essere adottate per proteggere i lavoratori dalle punture di insetto, come l’utilizzo di abiti protettivi, repellenti per insetti e mezzi di protezione individuale. Inoltre, è importante mantenere gli ambienti di lavoro puliti e ordinati , bonificare i luoghi di lavoro da vespai e addestrare i lavoratori sui rischi associati alle punture di insetto e sui sintomi di una reazione allergica. Solo adottando queste misure preventive è possibile garantire un ambiente di lavoro sicuro e sano per i lavoratori.

L”IMPIEGO DI ZANZARIERE.

Le zanzariere sono poi un’importante soluzione per la protezione dei lavoratori , soprattutto in aree confinate, contro le zanzare e altri insetti .

I luoghi di lavoro all’aperto o in ambienti con molte finestre e porte aperte possono essere particolarmente soggetti all’esposizione degli insetti.

Le zanzariere possono essere realizzate in vari materiali, come la fibra di vetro, l’alluminio, il PVC e la rete metallica. Le zanzariere possono anche essere personalizzate in base alle esigenze dell’utente, come ad esempio la capacità di essere facilmente rimovibili o di avere un design estetico.

L’utilità principale delle zanzariere nei luoghi di lavoro è quella di proteggere i lavoratori dagli insetti volanti. Ciò può aiutare a prevenire la diffusione di malattie e migliorare la qualità della vita dei lavoratori. Inoltre, le zanzariere possono aiutare a mantenere un ambiente di lavoro pulito e ordinato, impedendo l’ingresso di polvere, foglie e altri detriti che potrebbero altrimenti penetrare attraverso le finestre e le porte aperte.

Le zanzariere possono anche aiutare a ridurre i costi dell’aria condizionata, poiché consentono l’ingresso di aria fresca e circolazione dell’aria all’interno della stanza. Inoltre, le zanzariere possono aiutare a mantenere la privacy, impedendo alle persone esterne di guardare all’interno dell’area di lavoro.

RISCHIO ZOONOSI : UN OPUSCOLO INAIL

Agricoltori, forestali, guardia parchi e giardinieri, ma anche allevatori, veterinari e addetti ai maneggi. Si tratta di un nutrito gruppo di lavoratori che hanno in comune quello di operare in ambienti outdoor e di essere soggetti alle punture e ai morsi di zanzare, zecche e pappataci. A essi, ai pericoli che corrono, e alle misure di prevenzione da adottare è dedicata la scheda redatta dal Dipartimento di medicina, epidemiologia, igiene del lavoro e ambientale (Dimeila) dell’Inail.

Da dove vengono le zoonosi. Le infezioni trasmesse dagli artropodi all’uomo, tecnicamente definite zoonosi vettore trasmesse, rappresentano un problema importante all’interno della sanità pubblica. Negli ultimi anni sono progressivamente aumentati in Europa e nel nostro Paese i casi importati e autoctoni di patologie virali di origine tropicale, dovuti sia ai cambiamenti climatici che ad altri fattori naturali e antropici, come le migrazioni, le modifiche ambientali, l’espandersi dell’agricoltura intensiva, l’incremento dei viaggi e del commercio di animali. 

Qui sotto riportiamo il link sulle zoonosi pubblicato da inail

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MASCHERINE NELLE STRUTTURE SANITARIE: L’ULTIMA ORDINANZA.

dal sito dell ‘ordine dei medici e chirurghi di Piacenza.

Con l’ordinanza del Ministero della Salute del 28 aprile sono state modificate le regole sull’utilizzo delle mascherine all’interno degli ospedali. L’ordinanza sarà in vigore dal 1° maggio al 31 dicembre 2023.

E’ fatto obbligo – recita l’articolo 1 – di indossare dispositivi di protezione delle vie respiratorie ai lavoratori, agli utenti e ai visitatori delle strutture sanitarie all’interno dei reparti che ospitano pazienti fragili, anziani o immunodepressi, specialmente se ad alta intensità di cura, identificati dalle Direzioni Sanitarie delle strutture sanitarie stesse. L’obbligo è esteso ai lavoratori, agli utenti e ai visitatori delle strutture socio-sanitarie e socio-assistenziali, comprese le strutture di ospitalità e lungodegenza, le residenze sanitarie assistenziali, gli hospice, le strutture riabilitative, le strutture residenziali per anziani, anche non autosufficienti.

Negli altri reparti e nelle sale di attesa, “la decisione sull’utilizzo di dispositivi di protezione delle vie respiratorie da parte di operatori sanitari e visitatori resta alla discrezione delle Direzioni Sanitarie, che possono disporne l’uso anche per tutti coloro che presentino sintomatologia respiratoria”. Non sono previste analoghe misure “per quanto riguarda i connettivi e gli spazi ospedalieri comunque siti al di fuori dei reparti di degenza”. Per quanto riguarda infine gli ambulatori medici, “la decisione sull’utilizzo di dispositivi di protezione delle vie respiratorie resta alla discrezione dei medici di medicina generale e dei pediatri di libera scelta“.

Non hanno l’obbligo di indossare il dispositivo di protezione delle vie respiratorie: i bambini di età inferiore ai sei anni; le persone con patologie o disabilità incompatibili con l’uso della mascherina, nonché le persone che devono comunicare con una persona con disabilità in modo da non poter fare uso del dispositivo.

La decisione sull’esecuzione di tampone diagnostico per infezione da SARS-CoV-2 per l’accesso ai Pronto soccorso – si legge inoltre nel provvedimento – è rimessa alla discrezione delle Direzioni Sanitarie e delle Autorità Regionali.

LE INDICAZIONI DELLA REGIONE ALLE AZIENDE SANITARIE – In Emilia-Romagna – si legge in una nota diffusa dalla Regione – i dispositivi di protezione individuale rimangono obbligatori per operatori, visitatori e utenti all’interno dei reparti di degenza delle strutture sanitarie, negli ambulatori e nei centri specialistici a cui afferiscono pazienti fragili o immunodepressi, nelle sale d’attesa delle strutture sanitarie per i soggetti con sintomatologia respiratoria, nelle strutture sociosanitarie e socioassistenziali (strutture di ospitalità e lungodegenza, residenze sanitarie assistenziali, hospice, strutture riabilitative, strutture residenziali per anziani, anche non autosufficienti). La lista completa delle strutture residenziali coinvolte è quella indicata dall’articolo 44 del decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 12 gennaio 2017. Sono esonerati dall’obbligo i bambini di età inferiore ai sei anni, chi abbia patologie o disabilità incompatibili con l’uso della mascherina e chi non possa far uso del dispositivo perché deve comunicare con una persona disabile.

L’uso dei dispositivi è invece raccomandato all’interno delle sale d’attesa per operatori, accompagnatori e utenti delle strutture sanitarie che non abbiano sintomi respiratori. In linea con l’ordinanza ministeriale, infine, negli ambulatori dei medici di medicina generale e dei pediatri di libera scelta l’eventuale obbligo è a discrezione del medico. Infine, i tamponi per la ricerca di SARS-CoV-2 saranno obbligatori per i pazienti che accedono al Pronto Soccorso o al ricovero ospedaliero già con sintomi, o che li sviluppino durante la degenza.

ANTICIPATA LA CAMPAGNA VACCINALE ANTINFLUENZALE 2023/24

dal bollettino dell’Ordine dei Medici Chirurghi di Milano.

Pubblicata la circolare del Ministero della Salute “Prevenzione e controllo dell’influenza: raccomandazioni per la stagione 2023-2024”.

In considerazione della situazione epidemiologica relativa alla circolazione dei virus respiratori nella stagione 2022-2023, viene raccomandato di anticipare la conduzione delle campagne di vaccinazione antinfluenzale a partire dall’inizio di ottobre.

Per raggiungere le coperture vaccinali auspicate si raccomanda di aumentare il coinvolgimento dei MMG e dei PLS in collaborazione coi Medici specialisti ospedalieri e del territorio. Importante inoltre sensibilizzare sia i MMG che i ginecologi/ostetrici sull’importanza della vaccinazione antinfluenzale nelle donne in gravidanza, ricordando che l’OMS ritiene le gravide come il più importante dei gruppi a rischio per loro stesse e per il feto.

La circolare sottolinea anche l’importanza della vaccinazione per gli operatori sanitari, direttamente e indirettamente coinvolti nella cura e gestione del paziente, che sono a maggior rischio di acquisire l’infezione rispetto alla popolazione generale e che possono essere loro stessi fonte d’infezione.

Circolare Ministero della Salute

EUPHA 33 EUROPEAN JOURNAL OF PUBLIC HEALTH

È qui disponibile tratto da EUPHA NEWSLETTER , l’ultimo numero della rivista EUROPEAN JOURNAL OF PUBLIC HEALTH VOLUME 33 di Aprile 2023. Buona lettura!


European Journal of Public Health Volume 33, Issue 2, April 2023
EDITORIAL
Quality, integrity and utility of COVID-19 science: opportunities for public health researchers 
Angelo Maria Pezzullo, John P A Ioannidis, Stefania Boccia 
Brexit: reality bites for health on the island of Ireland 
Martin McKee and Anthony StainesHEALTH SERVICES RESEARCH
Emergency department outcomes for patients experiencing homelessness in England: retrospective cross-sectional study 
Charlie Moss, Laura Anselmi, Matt Sutton
French national addictovigilance follow-up of zolpidem between 2014 and 2020: evolution of drug abuse, misuse and dependence before and after the regulatory change 
Aurélie Aquizerate, Edouard-Jules Laforgue, Marion Istvan, Morgane Rousselet, Marie Gerardin, Emilie Jouanjus, Frédéric Libert, French Addictovigilance Network , Marylène Guerlais, Caroline Victorri-Vigneau
The urgent need for valid data on access to healthcare in Europe 
Caterina Francesca Guidi and David InglebySOCIAL DETERMINANTS
Socioeconomic inequalities in paediatric metabolic syndrome: mediation by parental health literacy 
Alexander Lepe, Marlou L A de Kroon, Sijmen A Reijneveld, Andrea F de Winter
Is there a peer status gradient in mortality? Findings from a Swedish cohort born in 1953 and followed to age 67 
Ylva B Almquist, Viveca Östberg, Bitte ModinCOVID-19
Veneto Region dementia-related mortality during the COVID-19 pandemic: multiple causes of death and time series analysis 
Cristina Basso, Claudio Barbiellini Amidei, Veronica Casotto, Elena Schievano, Matilde Dotto, Silvia Tiozzo Netti, Manuel Zorzi, Ugo Fedeli
Trends in and relations between children’s health-related behaviors pre-, mid- and post-Covid 
Anne G M de Bruijn, Sanne Cornelia Maria te Wierike, Remo Mombarg
Occupational role and COVID-19 among foreign-born healthcare workers in Sweden: a registry-based study 
Chioma Nwaru, Huiqi Li, Carl Bonander, Ailiana Santosa, Stefan Franzén, Maria Rosvall, Fredrik Nyberg
A descriptive study of COVID-19 cases in primary and secondary schools in the Maltese islands: a nationwide experience 
Liliana Cuschieri, Michelle Deguara, Dale Bartolo, Neville Calleja, Charmaine GauciVACCINATION
EDITOR’S CHOICE The far-right and anti-vaccine attitudes: lessons from Spain’s mass COVID-19 vaccine roll-out 
Manuel Serrano-Alarcón, Yuxi Wang, Alexander Kentikelenis, Martin Mckee, David Stuckler
Vaccination barriers and drivers in Romania: a focused ethnographic study 
Eve Dube, Adriana Pistol, Aurora Stanescu, Cassandra Butu, Sherine Guirguis, Oana Motea, Anca Elvira Popescu, Alexandra Voivozeanu, Miljana Grbic, Marie-Ève Trottier, Noel T Brewer, Julie Leask, Bruce Gellin, Katrine Bach Habersaat
Consumption and tax gains attributable to Covid-19 vaccinations in 12 EU countries with low vaccination rates 
Jonathan Cylus, Jessica Walters, Martin McKee, Peter CowleyMENTAL HEALTH
The effectiveness of interventions to prevent loneliness and social isolation in the community-dwelling and old population: an overview of systematic reviews and meta-analysis 
Ludwig Grillich, Viktoria Titscher, Pauline Klingenstein, Eva Kostial, Robert Emprechtinger, Irma Klerings, Isolde Sommer, Jana Nikitin, Anton-Rupert Laireiter
Gender and socioeconomic patterning of self-reported sleep problems across European countries 
Mariusz Baranowski and Piotr Jabkowski
Co-occurring homelessness, justice involvement, opioid dependence and psychosis: a cross-sectoral data linkage study 
Emily J Tweed, Alastair H Leyland, David S Morrison, S Vittal KatikireddiWORK AND HEALTH
Single and cumulative exposure to psychosocial work conditions and mental health among young adults 
Samira de Groot, Karin Veldman, Benjamin C Amick, III, Ute Bültmann
Childhood adversity and risk of later labor market marginalization in young employees in Sweden 
Emma Björkenstam, Magnus Helgesson, Ellenor Mittendorfer-Rutz
Time period effects in work disability due to common mental disorders among young employees in Sweden—a register-based cohort study across occupational classes and employment sectors 
Ridwanul Amin, Ellenor Mittendorfer-Rutz, Emma Björkenstam, Marianna Virtanen, Magnus Helgesson, Niklas Gustafsson, Syed Rahman
Central and Eastern European migrant worker status, co-living situation and SARS-CoV-2 exposure and transmission risk 
L H Boogaard, J L A Hautvast, A Timen, C H M van JaarsveldNUTRITION
Association between social jetlag and sugar-sweetened beverages (SSBs) in adolescents in Western Canada 
Kexin Zhang, Martin Guhn, Annalijn I Conklin
Comparative understanding and preference of Nutri-Score and NutrInform Battery in a sample of Spanish consumers 
Morgane Fialon, Nancy Babio, Jordi Salas-Salvadó, Pilar Galan, Emmanuelle Kesse-Guyot, Mathilde Touvier, Mélanie Deschasaux-Tanguy, Barthélémy Sarda, Serge Hercberg, Nadine Khoury, Lydiane Nabec, Chantal Julia
Public perceptions of responsibility for recommended food policies in seven countries 
Ana-Catarina Pinho-Gomes, Leon Booth, Simone PettigrewALCOHOL
A comparative study of industry responses to government consultations about alcohol and gambling in the UK 
Saloni Bhuptani, Sadie Boniface, Katherine Severi, Greg Hartwell, Elizabeth McGill
Children with problem-drinking parents in a Swedish national sample: is the risk of harm related to the severity of parental problem drinking? 
Mats Ramstedt, Jonas Raninen, Peter Larm, Michael Livingston
A mystery-shopping study to test enforcement of minimum legal purchasing age in Lithuania in 2022 
Laura Miščikienė, Alexander Tran, Janina Petkevičienė, Jürgen Rehm, Justina Vaitkevičiūtė, Lukas Galkus, Shannon Lange, Mindaugas Štelemėkas
Support for evidence-based alcohol policy in Ireland: results from a representative household survey 
Susan Calnan, Seán R Millar, Deirdre MonganCANCER SCREENING
Sex variation in colorectal cancer mortality: trends and implications for screening 
Gavin R C Clark, Callum G Fraser, Judith A Strachan, Robert J C Steele
Optimization of screening strategies for colorectal cancer based on fecal DNA and occult blood testing 
Tingting Yao, Qin Sun, Kangwei Xiong, Yuan Su, Qian Zhao, Chenhong Zhang, Lijiu Zhang, Xuejun Li, Haiming FangREPRODUCTIVE HEALTH
Impact of the EURO-PERISTAT Reports on obstetric management: a difference-in-regression-discontinuity analysis 
Leonie A Daalderop, Jasper V Been, Eric A P Steegers, Loes C M BertensEUROPEAN PUBLIC HEALTH NEWS
European Public Health News 
Marieke Verschuuren, Peter Geller, Laura T Murphy, Hanni Stoklosa, Jozef Bartovic, Hedinn Halldorsson, Marie Wolf, Isabel Yordi Aguirre, Anthony Staines, Floris Barnhoorn

IL RISCHIO INFLUENZA AVIARIA

da fortuneita.com

Polli, tacchini, ma anche gabbiani (sul Lago di Garda) e aquile calve (negli Stati Uniti). Il virus dellinfluenza aviaria H5N1 preoccupa gli specialisti.

Un centinaio di carcasse di gabbiani trovate nei giorni scorsi sul Lago di Garda hanno messo in allerta gli esperti dell’Istituto Zooprofilattico delle Venezie, mentre uno studio dell’Università della Georgia su Scientific Reports sottolinea l’impatto dell’influenza aviaria sulla rapida riduzione di questo volatile simbolo degli Usa.

Intanto, qualche giorno fa, le autorità cambogiane hanno segnalato due casi umani di influenza aviaria, un papà e la sua bambina di 11 anni, morta a causa del virus, mentre in Cina un uomo e una donna sarebbero stati contagiati. Ma il virus ha imparato a passare da uomo a uomo, e dobbiamo davvero temere una nuova pandemia?

L’importanza della sorveglianza genomica

“Senza fare terrorismo, è importante non sottovalutare la situazione”, dice a Fortune Italia Massimo Ciccozzi, responsabile dell’unità di Statistica medica ed Epidemiologia del Campus Bio-Medico di Roma. “Occorre attivare una sorveglianza genomica attenta. Quello dell’influenza aviaria è un virus a Rna dotato di un genoma segmentato: oltre alla mutazione può avvenire il riassortimento, ovvero lo scambio di segmenti genici” con un altro virus a Rna.

Gli allevamenti intensivi

Ma dove si può contrarre l’influenza aviaria? “In Italia i mammiferi non sono stati contagiati, ma in Europa sì e questo è dovuto alla presenza degli allevamenti intensivi – dice Ciccozzi – In Oriente ci sono stati casi nell’uomo, ma non è stato ancora accertata la trasmissione interumana. In ogni caso, questo virus potrebbe fare mutazioni in due segmenti importanti – Na e Ha – che possono nel tempo favorire la trasmissione interumana”.

Non sono solo gli allevamenti intensivi di pollame gli hotspot da tenere d’occhio. Il maiale, ad esempio, può contrarre sia l’influenza aviaria che quella umana: “In questi casi il virus aviario potrebbero subire un riassortimento a livello delle prime vie respiratorie e diventare capace di trasmettersi all’uomo“, continua l’epidemiologo.

Il mix tra influenza aviaria e umana

Ecco allora che è fondamentale “mantenere un’attenta sorviglianza genomica, in particolare negli allevamenti intensivi”, ribadisce Ciccozzi. Il rischio di riassortimento c’è anche per le persone che lavorano a stretto contatto con gli animali negli allevamenti.

“Ecco anche perchè – continua – tanti sottolineano l’importanza della vaccinazione contro l’influenza umana: è un modo per ridurre i rischi di riassortimento. Chi lavora in questi ambienti, dagli allevatori, ai macellatori ai veterinari, potrebbe infettarsi con influenza umana e aviaria. E i due virus a Rna potrebbero riassortire”.

Più il virus circola più muta

L’abbiamo visto anche con Covid-19: più intensamente il virus circola, “più fa mutazioni. Noi dobbiamo impedirlo, e l’allevamento intensivo rappresenta un luogo a rischio da questo punto di vista”

Il team di Ciccozzi sta studiando il virus di influenza aviaria che ha colpito la bimba in Cambogia, confrontandolo con il ceppo del 2004, per capire cosa è cambiato a livello dei due segmenti ‘chiave’ (Ha ed Na).

Ma abbiamo armi contro questo virus? “Esistono due farmaci antivirali efficaci, ma vanno dati entro 48 ore dall’infezione. Quanto alla sorveglianza genomica, i nostri Zooprofilattici sono fortissimi. Ma è bene combinare quella negli animali con quella di chi lavora negli allevamenti. Non è difficile, basta fare il tampone”, conclude Ciccozzi.

LE ZOONOSI PROFESSIONALI IN PILLOLE.

Le zoonosi professionali sono malattie infettive che possono essere trasmesse dagli animali all’uomo attraverso il contatto diretto o indiretto con animali infetti o loro tessuti, liquidi corporei, feci, urine e altri materiali biologici. Le persone che lavorano a stretto contatto con gli animali, come gli operatori di allevamento, i veterinari e i lavoratori del settore alimentare, sono particolarmente a rischio di contrarre zoonosi professionali.
Le zoonosi professionali possono causare sintomi diversi e, in alcuni casi, possono essere fatali. I sintomi possono includere febbre, tosse, dolori muscolari, mal di testa, eruzioni cutanee, vomito e diarrea. Alcune zoonosi, come la tubercolosi bovina, possono causare danni permanenti ai polmoni e altri organi.
Tra le principali zoonosi professionali, troviamo la brucellosi, la tubercolosi bovina, la salmonellosi, la campilobatteriosi, la leptospirosi, la toxoplasmosi e la listeriosi. La brucellosi può essere trasmessa attraverso il contatto con tessuti infetti o liquidi corporei di animali infetti. I sintomi possono includere febbre, dolori articolari e muscolari, sudorazione eccessiva e stanchezza.
La tubercolosi bovina è trasmessa attraverso il contatto con animali infetti o il consumo di latte e carne contaminati. I sintomi possono includere tosse, febbre e sudorazione notturna.
La salmonellosi può essere trasmessa attraverso il consumo di alimenti contaminati o il contatto con animali infetti. I sintomi includono diarrea, febbre e crampi addominali.
La campilobatteriosi è trasmessa attraverso il contatto con animali infetti o il consumo di carne contaminata. I sintomi includono diarrea, febbre e dolori addominali.

La leptospirosi può essere trasmessa dall’urina degli animali infetti. I sintomi includono febbre, mal di testa, dolori muscolari e vomito.La toxoplasmosi può essere trasmessa attraverso il contatto con feci di gatti infetti. I sintomi includono febbre, mal di testa, dolori muscolari e gonfiore dei linfonodi.La listeriosi può essere trasmessa attraverso il consumo di alimenti contaminati o il contatto con animali infetti. I sintomi includono febbre, mal di testa, vomito e diarrea.Per prevenire la diffusione delle zoonosi professionali, è importante adottare misure igieniche adeguate, come la disinfezione delle attrezzature e il lavaggio delle mani. La vaccinazione degli animali e la sorveglianza sanitaria sono altre misure importanti per prevenire la diffusione di queste malattie infettive. Inoltre, la formazione dei lavoratori sulle buone pratiche in materia di sicurezza alimentare e igiene è essenziale per prevenire la diffusione delle zoonosi.

LINK:

https://www.epicentro.iss.it/zoonosi/

https://www.epicentro.iss.it/ben/2015/dicembre/1

https://www.inail.it/cs/internet/comunicazione/pubblicazioni/catalogo-generale/pubbl-zoonosi-trasmesse-da-zecche.html

NUOVE REGOLE PER IL COVID: ISOLAMENTO PER 5 GIORNI SENZA TAMPONE DI RIENTRO .

Col nuovo anno, il governo ha aggiornato le modalità di gestione dei casi Covid, rendendo le pratiche burocratiche più snelle. Un cambiamento necessario dovuto all’assenza della situazione emergenziale vissuta nei tre anni precedenti, che dà un segnale importante anche nell’ottica degli allarmismi lanciati negli ultimi giorni per la riapertura dei confini in Cina, sui quali il governo sta già lavorando con misure specifiche per contenere l’eventuale aumento dei casi.

Nelle scorse ore, il ministero della Salute ha emanato la circolare che aggiorna le modalità di gestione dei casi e dei contatti Covid. Come già previsto nel dl rave, per i casi che “sono sempre stati asintomatici e per coloro che comunque non presentano sintomi da almeno due giorni, l’isolamento potrà terminare dopo 5 giorni dal primo test positivo o dalla comparsa dei sintomi, a prescindere dall’effettuazione del test antigienico o molecolare”. Una novità importante che, di fatto, slega ancora di più il ritorno alla comunità dopo il Covid, che anche grazie alla diffusa campagna vaccinale nel nostro Paese non fa più paura come nel 2020 e 2021.

Entrando maggiormente nello specifico, le persone risultate positive ad un test diagnostico molecolare o antigenico per SARS-CoV-2 che sono sempre state asintomatiche possono terminare l’isolamento anche prima dei 5 giorni qualora un test antigenico o molecolare effettuato presso struttura sanitaria/farmacia risulti negativo. Per i casi in soggetti immunodepressi, l’isolamento potrà terminare dopo un periodo minimo di 5 giorni, ma sempre necessariamente a seguito di un test antigenico o molecolare con risultato negativo.

Per gli operatori sanitari, se asintomatici da almeno 2 giorni, l’isolamento potrà terminare non appena un test antigenico o molecolare risulti negativo. I cittadini che abbiano fatto ingresso in Italia dalla Repubblica Popolare Cinese nei 7 giorni precedenti il primo test positivo, potranno terminare l’isolamento dopo un periodo minimo di 5 giorni dal primo test positivo, se asintomatici da almeno 2 giorni e negativi a un test antigenico o molecolare. È obbligatorio, a termine dell’isolamento, l’uso di dispositivi di protezione delle vie respiratorie di tipo Ffp2 fino al decimo giorno dall’inizio della sintomatologia o dal primo test positivo.( Fonte il giornale)